25 aprile, La Russa: già a Fiuggi riconoscemmo valore ResistenzaMilano, 17 apr. (askanews) – “A chi dice che la destra deve fare ancora i conti del passato, dico di leggere il libro di Pier che riprende alcune delle tesi di Fiuggi, quando con Pinuccio Tatarella riconoscemmo chiaramente il valore assoluto della Resistenza nel ridare all’Italia libertà e democrazia”. Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa, durante la presentazione del libro di Pier Ferdinando Casini “C’era una volta la politica”, al Teatro Franco Parenti di Milano.
“Poi dicemmo anche altro, su partigiani bianchi e rossi, è che una parte della Resistenza aveva l’ambizione di dare all’Italia un governo più simile a quello dell’Unione Sovietica: è una verità storica”, ha aggiunto.
Al via il 1 maggio da Bologna il tour estivo di RancoreRoma, 17 apr. (askanews) – Parte il 1 maggio da Piazza Maggiore a Bologna il tour estivo del rapper Rancore. Dopo il primo concerto nel capoluogo emiliano Rancore farà tappa al Move your mind Festival di Bari il 15 giugno, al Rock in Roma il 23 giugno al Dieci Festival di Firenze (25 giugno) e al Frogstock di Riolo Terme (Ra) il 26 agosto.
I biglietti per il concerto di Roma sono disponibili sul circuito ufficiale Ticketone, mentre quelli per Firenze possono essere acquistati su DICE. Le tappe di Bologna, Bari e Riolo Terme (RA) sono a ingresso gratuito. Sono queste le prime date annunciate di un tour estivo scoppiettante, nel corso del quale il rapper porterà ancora dal vivo il suo show pensato per accompagnare il pubblico alla scoperta dello “Xenoverso”: attraverso un allestimento immersivo porta sul palco il concept dell’album, in un continuo viaggio tra i mondi e tra i versi.
“Questo è forse il live più teatrale che abbiamo mai fatto. Un palco diviso in due: da una parte una grande U che indica il nostro Universo e tutto ciò che conosciamo e viviamo, mentre dall’altra una grande X che è il simbolo dello Xenoverso, un mondo a noi sconosciuto, misterioso e inafferrabile”, racconta Rancore. Il palco diventa quindi una realtà di confine attraverso la quale si può viaggiare tra queste due dimensioni, in una narrazione costruita per far immergere totalmente lo spettatore nel caleidoscopico immaginario dello Xenoverso. Uno spettacolo di musica e luci, di rap ermetico e narrazioni fuori dal tempo, uno show unico nel suo genere.
Un concerto tutto da scoprire e un’esperienza raccontati dal rapper nello “Xenoverso live documentary”, pubblicato nei mesi scorsi sy YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=ZQtWYPZ_8qE Pubblicato ad aprile 2022, in formato digitale, CD e 2LP, “Xenoverso” (Capitol/Universal) arriva dopo la duplice esperienza di Rancore al Festival di Sanremo, dapprima nel 2019 al fianco di Daniele Silvestri come co-autore del pluripremiato brano “Argento vivo”, e successivamente nel 2020 con la sua “Eden” che gli è valsa la vittoria del premio Sergio Bardotti per il miglior testo.
Il talk sul re-design inaugura le Domus breakfast in BocconiMilano, 17 apr. (askanews) – A 24 ore dall’inaugurazione della 61esima edizione del Salone del Mobile, la presidente Maria Porro insieme a Sofia Bordone, Ceo di Editoriale Domus, e a Francesco Billari, rettore dell’Università Bocconi, e a Corrado Passera, Ceo Banca illimity tra gli altri, ha dato il via a un’inedita collaborazione tra Editoriale Domus e l’ateneo milanese, le Domusbreakfast@Bocconi, una serie di talk e incontri d’autore in occasione della design week, durante i quali Walter Mariotti, direttore editoriale del sistema Domus, intervista personaggi del mondo dell’industria, dell’architettura, della finanza, dell’arte, della cultura e del design insieme a docenti di università e Sda Bocconi per raccontare l’evoluzione del significato di design.
“Da decenni siamo impegnati a migliorare il Paese formando i giovani e il loro pensiero e l’ambizione è aprirsi sempre di più all’estero – ha detto Billari – Domus e la Bocconi sono accumunati anche dall’amore per il bello e il ben fatto. Questa sede ne è un esempio ma non ci fermiamo qui. Un po’ come la Fabbrica del Duomo anche la Bocconi è un progetto che non finisce mai e continuerà sempre a migliorare la comunità e la città attorno”. Il talk, non a caso, si è tenuto preso il Campus Bocconi di via Sarfatti disegnato dallo studio giapponese Sanaa. “Abbiamo molti punti in comune a partire dall’internazionalità, ormai decennale per entrambi – ha aggiunto Bordone – Anche Domus, poi, sta per inaugurare i lavori della nuova sede: avremo spazi più giusti e flessibili, pensati per contemperare sia lavoro in sede sia da remoto. Infine, anche Domus oltre che informazione fa anche formazione, dato che ci rivolgiamo da sempre ai professionisti della progettazione e non solo. Quanto al design, trovo che sia un argomento fondamentale, in quanto esso è parte sempre più decisiva nella vita di tutti noi”. Al centro del primo incontro il re-design su cui si sono confrontati Corrado Passera, Maria Porro, David Kusuma e Stefano Caselli. “Non c’è redesign se non c’è un ricambio di valori alla base dell’organizzazione – ha detto Passera ripercorrendo l’esperienza con Illimity – Oggi tendiamo a pensare che il digitale sia già pervasivo ma in realtà siamo solo agli albori dell’era digitale, al primo strato. Il machine learning è il secondo strato, e lo abbiamo appena appena intaccato. È un territorio sconosciuto. Oggi Chat GPT è, tutto sommato, un super Google, ma domani non sarà così: l’intelligenza artificiale renderà inutili molti lavori e anche la scuola così com’è. La verità di cui tutti parlano troppo poco è che stiamo formando generazioni di disoccupati”.
Proprio del redesign del Salone del Mobile che prenderà il via domani alla presenza della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha parlato Porro: “Abbiamo pensato il redesign degli spazi fieristici tenendo al centro il concetto di incontro. Vogliamo far sì che, qui, tutti possano fare quello giusto. Che l’azienda possa trovare il buyer giusto, il progettista il fornitore giusto e il consumatore il prodotto giusto. Il Salone è intelligenza collettiva. Coltiviamo il bello negli oggetti ma anche nella visione, nell’anelito verso la costruzione di qualcosa che oltre che bello sia anche giusto. Se anche un domani la fiera dovesse essere concepita e disegnata dall’intelligenza artificiale, è fondamentale che la dimensione dell’incontro e dello scambio sia al centro dell’algoritmo”. Proprio la relazione tra intelligenza artificiale e design è stata al centro della riflessione di David Kusuma, presidente della World design organization: “Il compito della comunità del design è quello di massimizzare i benefici per le persone di questa rivoluzione tecnologica ed evitare che essa travolga le comunità – ha detto – Uno dei punti critici risiede nel fatto che governi centrali e locali non conoscono le potenzialità del design e ne sanno apprezzare solo la bellezza estetica”.
Durante i prossimi quattro incontri, la cui partecipazione è gratuita, si parlerà di im-Material con Anne Asensio, Andrea Paiusco, Antonella Carù e Stefania Borghini, di infra-structure con Michele De Lucchi, Federica Sala, Paola Dubini, Stefania Gerevini e Donato Ferri, di tecno-space con Andrea Rurale, Giulio De Carli, Piero Lissoni e Umberto Cabini, di new-global con Claudio Luti, Mario Cucinella, Piero Lissoni e Gabriella Lojacono. Inoltre, per tutta la settimana nella hall della Sda Bocconi sarà ospitata un’esposizione temporanea intitolata “Domus, il design in copertina” che mostrerà dodici storiche copertine della rivista scelte per la loro capacità di raccontare l’evoluzione del design.
Casa, mutui e finanziamenti giù del 7,4% e il calo è omogeneo su tutto il territorioRoma, 17 apr. (askanews) – Le convenzioni notarili di compravendita e le altre convenzioni relative ad atti traslativi a titolo oneroso per unità immobiliari, nel terzo trimestre dello scorso anno sono state 220.995 (-2,7% rispetto al trimestre precedente e -1% su base annua). Lo rende noto l’Istat.
Nel confronto congiunturale il settore abitativo segna variazioni percentuali negative in tutte le aree geografiche del Paese: Sud -7%, Isole -3,7%, Centro -2,9%, Nord-est -2,5% e Nord-ovest -0,6%. Il comparto economico è in calo nelle Isole (-5,7%) e nel Sud (-5,2%), mentre è in crescita nel Nord-ovest (+2,2%), nel Centro (+1,7%) e nel Nord-est (+1,4%). Il 94,7% delle convenzioni stipulate riguarda trasferimenti di proprietà di immobili a uso abitativo (209.365), il 5,0% quelle a uso economico (11.054) e lo 0,3% convenzioni a uso speciale e multiproprietà (576). Rispetto al terzo trimestre del 2021 le transazioni immobiliari diminuiscono dell’1,1% nel comparto abitativo, mentre crescono dell’1,1% nell’economico. Su base annua il comparto abitativo diminuisce nel Nord-est (-4%), nel Sud (-2,0%) e nel Nord-ovest (-0,8%) mentre cresce nelle Isole (+3,4%) e nel Centro (+0,7%). Il settore economico registra variazioni percentuali positive nel Centro (+7,8%), nel Nord-ovest (+1,5%) e nel Sud (+1,1%), negative nelle Isole (-12,6%) e nel Nord-est (-0,1%). Nei grandi come nei piccoli centri le compravendite abitative diminuiscono (rispettivamente -1,7% e -0,2%) mentre a livello economico crescono (+2,2% nei grandi centri e +0,3% nei piccoli).
L’effetto del rialzo dei tassi sul mercato immobiliare è sensibile. Le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare sono 95.945: segnano il -5,5% rispetto al trimestre precedente e il -7,4% su base annua. Il calo è omogeneo su tutto il territorio, su base sia congiunturale (Sud -10.0%, Isole -8,3%, Centro -6,6%, Nord-est -4,2%, Nord-ovest -3,4%), sia annua (Centro -8,7%, Nord-est -8,2%, Sud -7,4%, Nord-ovest -6,6%, Isole -4,4%, Città metropolinane -8,2% e piccoli centri -6,8%). “Il calo delle compravendite osservato nel III trimestre 2022 non assorbe l’aumento del primo semestre – commenta l’Istat -, per cui i primi nove mesi del 2022 segnano comunque una ripresa del 5,2% rispetto allo stesso periodo del 2021. La crescita riguarda l’abitativo (+5,2%) e l’economico (+6,0%). Nell’abitativo, l’incremento è trainato dalle Isole (+12,1%), dal Sud (+7,8%) e dal Centro (+7,6%), mentre nell’economico dal Centro (+10,5%), dal Sud (+9,0%) e dal Nord-ovest (+7,3%). I mutui, i finanziamenti e le altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare, al contrario, sono in calo (-1,6%). La riduzione è determinata prevalentemente dal Nord-est (-4,5%) ed è condizionata soprattutto dalla flessione registrata nel III trimestre”.
Studio australiano ci riprova: Prosecco è il nome di un vitignoMilano, 17 apr. (askanews) – I viticoltori australiani vogliono proseguire ad utilizzare il termine “Prosecco” per i loro vini, mentre i produttori italiani sottolineano che questo non è possibile perché “Prosecco” non è il nome di un’uva ma una Denominazione geografica protetta. Il braccio di ferro va avanti da tempo, e oggi l’Italia punta sull’accordo di libero scambio Ue-Australia per costringere gli australiani a toglierlo dalle loro etichette. In questo scenario, i viticoltori di quelo Continente lanciano una nuova offensiva per cercare di dimostrare che “Prosecco” è il nome di un vitigno: una nuova occasione di scontro in una guerra che vale miliardi.
“Winetitles Media”, storico e principale editore dell’industria del vino australiano e neozelandese, dà infatti la notizia sul suo sito di una nuova ricerca condotta dal docente di Diritto, Mark Davison, e dal team della Facoltà di Giurisprudenza della Monash University di Melbourne e della Macquarie Law School della Macquarie University di Sydney dall’inequivocabile titolo “The European Union’s attempts to limit the use of the term ‘Prosecco’” (“I tentativi dell’Unione Europea di limitare l’uso del termine ‘Prosecco’”, ndr). Nell’articolo si spiega che “il report, frutto di cinque anni di ricerche e supportato da ampie prove che risalgono al 1.700, dimostra che il Prosecco è un vitigno e che è stato ampiamente accettato a livello internazionale come tale, come dimostrano le prove portate dall’industria vinicola italiana e dell’Unione Europea”. “Il rapporto sottolinea inoltre la mancanza di evidenze che giustifichino il governo italiano e l’Unione Europea che nel 2009 hanno cambiato il nome del vitigno Prosecco in ‘Glera’ nell’Unione Europea”.
Storicamente il Prosecco è un vitigno coltivato nelle province friulane di Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine, e in quelle venete di Belluno, Padova, Treviso, Venezia e Vicenza, ma intorno alla fine degli anni Novanta, le sue barbatelle sono state vendute alle Cantine australiane che hanno iniziato a produrlo dal 2001. Nel 2009 il governo italiano ha appunto stabilito con un decreto che il vitigno Prosecco fosse denominato Glera all’interno dell’Ue, registrando il Prosecco come IG in Europa. Se diventasse Indicazione geografica anche in Australia, i vignaioli locali non potrebbero più utilizzarlo per commercializzare i propri spumanti realizzati con quelle uve. “Proteggere il termine come indicazione geografica è un cinico tentativo di evitare la concorrenza dei produttori di vino australiani” ha dichiarato il professor Davison a “Winetitles Media”, ricevendo il plauso del Ceo di Australian Grape & Wine, Lee McLean, che ha ricordato che “il governo australiano ha sollevato una serie di eccezioni (“public objections”, ndr) sulle Indicazioni geografiche (IG) dell’UE, tra cui il Prosecco”. “I rischi di vietare al nostro settore la possibilità di utilizzare nomi di varietà d’uva ben consolidati sono significativi” ha spiegato McLean, dato che, come sottolinea la testata, il Prosecco australiano ha raggiunto un valore di oltre 200 milioni di dollari, è una varietà coltivata in venti regioni in tutta l’Australia e al momento sta ottenendo il secondo prezzo medio più alto di qualsiasi altra varietà di uva bianca”.
Nel 2022 il nostro Prosecco Doc ha venduto oltre 638,5 milioni di bottiglie (l’80% delle quali destinate all’estero) per un valore complessivo di circa 3,2 miliardi di dollari.
Lazio, Rocca incontra presidente Associazione Piccoli Comuni, BiglioRoma, 17 apr. (askanews) – Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha incontrato la presidente dell’Anpci, Franca Biglio, e il sindaco di Bomarzo, Ivo Cialdea, in rappresentanza dei piccoli comuni del Lazio.
Nel Lazio ci sono 254 comuni abitati da meno di 5000 abitanti che rappresentano una ricchezza unica per il territorio regionale con il loro patrimonio materiale e immateriale di cultura, socialità e tradizioni che rischia di andare disperso a fronte di processi di spopolamento e metropolizzazione. Nel corso della riunione, tenutasi in un clima costruttivo e cordiale, è stato fatto il punto sulle criticità e sulle difficoltà affrontate dai sindaci di questi piccoli comuni e sugli obiettivi da perseguire nel breve e medio periodo. Sul tavolo numerose priorità da affrontare, in un’ottica di sinergia e collaborazione finalizzate al raggiungimento di un’effettiva crescita del territorio. Particolare evidenza è stata data al tema della rigenerazione urbana proprio per evitare lo spopolamento. Il tavolo si è focalizzato anche su energie rinnovabili, comunità energetiche, necessità di una programmazione sui fondi europei, gestione dei rifiuti. Fonti regionali definiscono l’incontro costruttivo e basato su proposte concrete da sviluppare nell’immediato futuro per far sì che la Regione diventi veramente la Casa dei sindaci.
Migranti, De Luca: no contrapposizione ideologica su commissarioNapoli, 17 apr. (askanews) – “In relazione alla nomina del commissario straordinario per l’Immigrazione, la Regione Campania non ha espresso, diversamente da quanto può apparire dalle cronache di stampa, nessuna posizione di contrapposizione ideologica o pregiudiziale”. A evidenziarlo, in una nota, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. “La Campania – ha aggiunto – esprime il proprio dissenso nel merito di misure – come l’eliminazione della ‘protezione speciale’ – che possono aggravare i problemi, lasciando abbandonati a se stessi nei quartieri e nelle città, persone che in concreto non si riescono a rimpatriare, e che rimangono esposte al richiamo della delinquenza organizzata”. “La Campania è critica anche rispetto ai tempi affrettati assunti per discutere con serietà di vicende così delicate. Siamo pronti a una discussione di merito con il Governo e con il commissario nominato, Prefetto Valerio Valenti”, ha concluso il governatore.
Turismo, Napoli città connessa, aperta al mondo e all’innovazioneNapoli, 17 apr. (askanews) – Napoli e Parigi unite, oggi più che mai, non solo per le storiche radici comuni, ma anche per gli scambi commerciali, turistici e culturali. Dopo sessant’anni dal primo volo, operato da Air France, i collegamenti tra le due metropoli sono pluri giornalieri e sono migliaia le persone che volano ogni mese tra la città della Tour Eiffel e la terra del Vesuvio. L’occasione per sottolineare l’importanza di questa lunga storia comune è stata la tavola rotonda ‘Napoli città aperta, sostenibile, connessa’, ospitata a Palazzo Grenoble, sede dell’istituto francese di Napoli. “Napoli è sempre stata storicamente una tappa essenziale delle rotte dalla Francia e tuttora – ha detto Eléonore Tramus, direttore generale Air France-KLM East Mediterranean – rappresenta una destinazione importante nel nostro network. Per Air France, dopo il Regno Unito, l’Italia il primo mercato in Europa e la Regione Campania resta un’area strategica della nostra presenza nel Belpaese. Attraverso il nostro hub di Parigi-Charles De Gaulle, permettiamo ai napoletani di raggiungere 127 destinazioni in Europa e nel mondo”. Tramus ha ripercorso la storia della tratta, cominciata nel 1927 con il primo ammaraggio per poi continuare fino al 1939 quando, a causa della Seconda guerra mondiale, fu interrotta e riprese nel 1963, sessant’anni fa. “Napoli per noi è una rotta speciale anche perché, in passato, era una tappa molto importante per raggiungere l’Oriente. Oggi ci sono 23 voli a settimana e una frequenza di tre-quattro collegamenti al giorno. Dati che significano molto perché Napoli e la Campania sono ancora molto importanti per la Francia”. “In futuro pensiamo a puntare soprattutto alla sostenibilità, modificando anche la nostra flotta. Oggi utilizziamo Airbus A320 e A321, ma stiamo già pensando di utilizzare aerei di ultima generazione”, ha aggiunto Tremus. “Quest’occasione rappresenta un modo per celebrare i legami storici tra Francia e Napoli che sono numerosi e anche per parlare di un tema molto importante per il nostro futuro che è l’ambiente – ha detto Lise Moutoumalaya, console di Francia a Napoli – l’anno scorso i francesi sono stati i turisti più numerosi a Napoli e nel Sud dell’Italia, sono ritornati dopo la pandemia. I francesi amano molto il Sud Italia per la cultura ma anche per la gastronomia”.
Bce, Lagarde: i rialzi dei tassi di interesse iniziano a rallentare l’inflazioneRoma, 17 apr. (askanews) – La stretta monetaria operata dalla Bce, principalmente in termini di rialzi dei tassi di interesse “sta iniziando a funzionare” nel favorire un rallentamento dell’inflazione. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde durante un dibattito al Council on Foreign Relations a New York.
Su quest’anno la Bce si attende una inflazione media quasi dimezzata al 5,3%, “non è tutto dovuto alla politica monetaria – ha precisato – molto deriva dal calo significativo dei prezzi dell’energia. Ma sì, la stretta inizia a funzionare”.
Ferrari: Francesca Montini nuova Chief Communications OfficerMilano, 17 apr. (askanews) – Francesca Montini è la nuova Chief Communications Officer di Ferrari con la responsabilità di definire e guidare la strategia di comunicazione a livello globale. Charlie Turner, Chief Content & Communication Officer dall’aprile del 2021, ha deciso per motivi personali di continuare a collaborare con Ferrari in qualità di Consulente per la creazione di contenuti.
Già responsabile della comunicazione Brand e Corporate di Ferrari dal gennaio 2018, Francesca ha sviluppato nel corso della sua carriera una forte esperienza internazionale nella comunicazione d’impresa lavorando in diversi mercati (Europa, Medio Oriente e Stati Uniti) e per diversi marchi globali, fra i quali Nokia, Nike, Ford e Jeep. “Ringrazio Charlie per la dedizione e l’impegno dimostrati per Ferrari. La sua esperienza professionale e la sua passione per il business delle vetture sportive hanno apportato un importante contribuito al nostro Gruppo e siamo impazienti di continuare a beneficiare della sua competenza nel nuovo ruolo – ha dichiarato Benedetto Vigna, CEO di Ferrari -. Sono felice di poter contare su Francesca nel suo nuovo incarico, che conferma la crescita costante dei talenti presenti in Società e l’evoluzione della nostra organizzazione. Le sue capacità manageriali, energia e costante ricerca dell’eccellenza rispondono alle esigenze di un’azienda in continuo sviluppo sui mercati internazionali”.