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Tag: Sanremo 2023

Vino, gruppo abruzzese Fantini sponsorizza due squadre al Giro d’Italia

Vino, gruppo abruzzese Fantini sponsorizza due squadre al Giro d’ItaliaMilano, 15 apr. (askanews) – Il gruppo vinicolo abruzzese Fantini sponsorizza quest’anno due squadre che prenderanno parte al 106esimo Giro d’Italia di ciclismo, che il 6 maggio prenderà il via con la “crono” Fossacesia Marina-Ortona (Chieti). Si tratta dell’israeliana “Israel-Premier Tech” che correrà per “Vini Fantini”, e della belga “Intermarché-Circus-Wanty” che sarà griffata “Vini Zabù”, una delle propaggini siciliane del brand abruzzese.

Il Ceo di Fantini, Valentino Sciotti, è un ex ciclista e grande appassionato delle due ruote che abita a due passi dal punto di partenza, lungo la cosiddetta Via Verde della Costa dei Trabocchi, mentre la sua azienda ha il quartier generale nei pressi dell’arrivo ad Ortona. E il Giro d’Italia, trasmesso in quasi 180 nazioni, è un’occasione importante per far conoscere a livello internazionale i territori che attraversa. “Quando diventa leader, un’azienda ha dei doveri nei confronti del territorio che la esprime” spiega Sciotti, aggiungendo che “la Via Verde, un meraviglioso percorso ciclabile a strapiombo sul mare costruito dove un tempo passava la ferrovia, è un’opera che può segnare una svolta per il turismo regionale, e proprio per questo ci tenevamo che avesse una visibilità mondiale”. Per questa tappa che apre il Giro, Sciotti spiega che “organizzeremo per i nostri top client di tutto il mondo una tre giorni legata al ciclismo, alla visita del territorio e alla scoperta dei vigneti e della nostra cantina”. “Offriremo agli ospiti la possibilità di pedalare tra le viti con bici normali o assistite, di fare escursioni per i vigneti e poi pranzare sui trabocchi” continua, evidenziando che ai clienti top “sarà dedicata una postazione privilegiata per assistere al Giro, una nostra lounge esclusiva a San Vito Chietino, proprio lungo il percorso di tappa, davanti alla pista, sul mare, dove passeranno via via tutti i corridori impegnati nella cronometro: quindi potranno godere di un punto di osservazioni unico”

La Fossacesia Marina-Ortona al Giro è anche una nuova tappa del legame tra Sciotti e Fantini e il ciclismo pro. “Abbiamo iniziato nel 2007 con il team Lpr Freni – Farnese Vini (il vecchio nome di Fantini) di Fabio Bordonali”, poi il passaggio alla Lampre- Farnese Vini di Giuseppe Saronni ora diventata Uae Abu Dhabi, quindi l’affiancamento alla squadra toscana guidata da Angelo Citracca e Luca Scinto e nota via via come Farnese Vini-Neri Sottoli, Farnese Vini-Selle Italia, Vini Fantini-Selle Italia e infine Vini Zabù. Fino ad arrivare a un team “in cui eravamo coinvolti persino nella gestione, quello denominato Nippo-Vini Fantini-Faizanè, ma era molto impegnativo e abbiamo preferito fare un passo indietro, rimanendo nel mondo delle due ruote solo come partner”. Fondata ad Ortona nel 1994 da un gruppo di imprenditori del vino guidati dall’attuale ceo Valentino Sciotti e dall’enologo Filippo Baccalaro, Fantini Group riunisce 12 grandi realtà enologiche del Sud e Centro Italia. Il Gruppo, che nel 2020 è stato acquisito da Platinum Equity, ha chiuso il 2022 con un fatturato di 93 milioni di euro.

Olio, a Tivoli presentata la Guida Extravergini 2023 di Slow Food

Olio, a Tivoli presentata la Guida Extravergini 2023 di Slow FoodMilano, 15 apr. (askanews) – “Tutelare e promuovere l’olivicoltura italiana di qualità, un patrimonio di cultivar, paesaggi e cultura del Mediterraneo che difende l’ambiente e la biodiversità. Con questo obiettivo 24 anni fa abbiamo pubblicato la prima edizione della Guida agli Extravergini di Slow Food, uno strumento indispensabile per rendere i consumatori consapevoli delle proprie scelte che si rivela ancor più utile oggi, che il settore vive un momento di estrema sofferenza, per via della crisi climatica e di processi di industrializzazione che privilegiano quantità a basso prezzo e bassa qualità”. Lo ha detto il vicepresidente di Slow Food Italia, Federico Varazi, in occasione della presentazione della 24esima edizione della guida “Guida agli Extravergini 2023” edita da Slow Food Editore, che si è tenuta oggi al Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli (Roma).

Nelle sue 448 pagine, la Guida recensisce 766 realtà tra frantoi, aziende agricole e oleifici, di cui 126 novità, e 1.227 oli tra gli oltre 1.600 assaggiati. Cresce il numero delle aziende (ben 531 gli oli segnalati) che certificano in biologico l’intera filiera e quello degli oli (175) del Presidio degli olivi secolari. Non mancano i riconoscimenti classici: la Chiocciola indica le aziende (40) che si distinguono per il modo in cui interpretano i valori produttivi, organolettici, territoriali e ambientali, in sintonia con la filosofia Slow Food; il Grande Olio (81) è attribuito agli extravergini che si sono distinti per particolari pregi dal punto di vista organolettico e perché ben rispecchiano territorio e cultivar. A queste caratteristiche, il Grande Olio Slow (124), premia l’attività delle aziende che adottano pratiche agronomiche sostenibili per l’ambiente e per il lavoratore. Come di consueto, la presentazione della guida è stata l’occasione per riconoscere il grande lavoro che gli olivicoltori compiono quotidianamente. A quattro anni dalla sua istituzione, il premio dedicato a Diego Soracco, attivista Slow Food per lunghi anni curatore della Guida, torna nella sua amata Liguria, regione che ha sofferto più di altre gli effetti del cambiamento climatico. Il premio è stato infatti consegnato dal direttore generale di Ricrea, Federico Fusari, a Chiara e Claudio dell’Azienda Pedro, che nel Savonese hanno deciso di percorrere la strada della biodiversità, producendo con coraggio oli monocultivar da varietà quasi dimenticate.

Nell’edizione 2023 la guida continua a raccontare, in collaborazione con BioDea, la ricchezza e vitalità del panorama olivicolo italiano, attraverso i ritratti di chi ogni giorno si impegna per raggiungere la massima qualità, tutelando il connubio tra biodiversità e paesaggio. Sono cinque quest’anno le menzioni speciali assegnate durante la presentazione da Francesco Barbagli, Ceo di Bio-Esperia, titolare del marchio BioDea: Peter Radovic, che nonostante la giovane età gestisce la fattoria di famiglia ad Aurisina, nel Carso, confermandosi un grande interprete della cultivar Bianchera; Marco Rizzo, punto di riferimento per la riscoperta e la valorizzazione delle cultivar locali del Cilento; Maria Grazia Barone e l’azienda Arcaverde, per il recupero varietale eroico della Spezzanese, una cultivar autoctona e unica del territorio calabrese; i Fratelli Giaimo, che sulle alte colline delle Madonie, in Sicilia, realizzano extravergini eccellenti dalle olivete delle antiche varietà Crastu; infine I Tre Filari, azienda agricola biologica di Recanati in cui Stefano e la sua famiglia danno vita a monovarietali di altissima qualità valorizzando le varietà autoctone marchigiane.

Ancora maltempo al centro-sud. C’è l’allerta meteo in 10 regioni

Ancora maltempo al centro-sud. C’è l’allerta meteo in 10 regioniRoma, 15 apr. (askanews) – Ancora maltempo, specie al centro-sud Italia. L’ampia perturbazione attiva oggi con precipitazioni diffuse, si sta spostando verso lo Jonio e nel corso della notte darà origine a precipitazioni ancora più intense, specialmente a ridosso delle regioni adriatiche centrali. Ai fenomeni sarà associata forte ventilazione dai quadranti settentrionali. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende quello di ieri. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it).

L’avviso prevede dalle prime ore di domani, domenica 16 aprile, precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia, specialmente sui settori settentrionali di queste due ultime regioni. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, possibili grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto, per la giornata di domani, domenica 16 aprile, è stata valutata allerta gialla per rischio temporali e idrogeologico in Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Marche, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia.

Il quadro meteorologico e delle criticità previste sull’Italia è aggiornato quotidianamente in base alle nuove previsioni e all’evolversi dei fenomeni, ed è disponibile sul sito del Dipartimento, insieme alle norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo. Le informazioni sui livelli di allerta regionali, sulle criticità specifiche che potrebbero riguardare i singoli territori e sulle azioni di prevenzione adottate sono gestite dalle strutture territoriali di protezione civile, in contatto con le quali il Dipartimento seguirà l’evolversi della situazione.

Pd,giovedì 20 aprile al Nazareno la prima direzione dell’era Schlein

Pd,giovedì 20 aprile al Nazareno la prima direzione dell’era SchleinRoma, 15 apr. (askanews) – La prima riunione della direzione dopo il congresso e le primarie che hanno portato Elly Schlein alla guida del Pd si terrà giovedì prossimo, 20 aprile, alle ore 15 alla sede nazionale del partito in largo del Nazareno a Roma in forma ibrida: in presenza e da remoto. La ha convocata il neo presidente del Pd Stefano Bonaccini, secondo quanto si legge nella convocazione, con doppio ordine del giorno: la relazione della segretaria Elly Schlein e la ratifica dei commissariamenti da lei disposti nelle scorse settimane. A partire da quello della Campania del Governatore De Luca, affidato al responsabile economia della nuova segreteria Antonio Misiani.

Meloni: vogliamo eliminare la protezione speciale per i migranti

Meloni: vogliamo eliminare la protezione speciale per i migrantiAddis Abeba, 15 apr. (askanews) – L’obiettivo del governo è “l’eliminazione della protezione speciale” per i richiedenti asilo, nel quadro di una strategia complessiva che prevede la linea dura contro i trafficanti di esseri umani ma anche flussi regolari e cooperazione con i Paesi di partenza e di transito. Da Addis Abeba la presidente del Consiglio Giorgia Meloni chiarisce la linea dell’esecutivo sulla protezione speciale, dopo la presentazione da parte della maggioranza di un emendamento (che in parte riprende precedenti iniziative della Lega) per limitarla fortemente. Al momento il permesso per protezione speciale viene rilasciato allo straniero che non può ottenere la protezione internazionale ma per il quale sussiste il rischio di persecuzione o di tortura in caso di rientro nel Paese di origine.

“Io ho come obiettivo l’eliminazione della protezione speciale, perchè si tratta di un’ulteriore protezione rispetto a quello che accade nel resto d’Europa e io credo che l’Italia non abbia ragione di discostarsi dalle normative europee di riferimento. C’è una proposta di maggioranza nel suo complesso e confido che sia quella approvata. Non è un tema su cui ci sono divergenze”, ha detto Meloni, provocando l’immediata risposta, a distanza, della segretaria del Pd Elly Schlein secondo cui è una “vergogna cercare di nuovo di far pagare sulla pelle delle persone più fragili l’incapacità di questo governo di costruire delle politiche migratorie”. Il tema dei migranti è stato centrale nella visita di due giorni ad Addis Abeba, dove Meloni ha incontrato il primo ministro etiope Abiy Ahmed Ali e il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud. La missione si è conclusa oggi alla scuola italiana “Galileo Galilei”, il più grande istituto italiano nel mondo, con circa 940 allievi, dalla scuola dell’infanzia alle superiori. Un’occasione – tra selfie e risate con i bambini – per ribadire la sua visione sulla gestione dei migranti. “In Consiglio dei Ministri insieme a norme molto più dure sui trafficanti di esseri umani – ha ricordato – abbiamo approvato anche un decreto flussi triennale cercando di dare il messaggio che se queste nazioni ci aiutano a combattere le reti dei trafficanti noi diamo dei segnali in termini di flussi regolari ma anche di formazione” e aiuti. Da questo punto di vista, per la premier, il bilancio della trasferta etiope è “ottimo, molto proficuo, molto concreto”. La scuola “Galilei”, per lei, è un esempio: “Il 100% dei ragazzi che escono da queste scuole trovano un lavoro e credo che questa sia la cosa più importante che si può fare per nazioni che fanno grandi sforzi di stabilizzazione e di modernizzazione e che sono fondamentali per la stabilità dell’intera regione. C’è grande voglia di Italia, c’è grande attenzione per la nostra capacità di cooperare in modo non predatorio. Vogliamo lavorare sulle infrastrutture, sull’agricoltura, sul turismo”. Un altro terreno su cui l’Italia può avere un “ruolo” è quello di essere “portavoce” negli organismi multilaterali delle necessità dei Paesi africani. Cosa che Roma sta facendo in primo luogo all’interno dell’Unione europea, in cui la premier vede un cambio di prospettiva. In Africa – ha ribadito – “l’Europa è rimasta indietro” e il terreno “si recupera decidendo e capendo che l’Africa è strategica” perchè “se queste nazioni non vengono sostenute a cascata i loro problemi arrivano da noi. L’Italia, per vicinanza, lo capisce di più ma comincio a vedere un cambio di percezione dell’errore fatto nel momento in cui l’Europa, indietreggiando, ha favorito la presenza di altri attori che possono avere un approccio diverso. Il lavoro che sto cercando di fare è accendere i riflettori”.

Dopo la visita alla scuola Meloni è ripartita per Roma, dove da lunedì la attende il lavoro sui dossier aperti, a partire dalla revisione del Pnrr che deve essere completata entro agosto per l’invio alla Commissione Ue. “Noi rispettiamo le prescrizioni che ci vengono fornite. Vogliamo – ha assicurato – fare del nostro meglio per spendere le risorse. Per le modifiche ci prendiamo il tempo necessario per raggiungere il vero obiettivo che non è essere i primi della classe ma usare al meglio le risorse”.

Secondo l’Anci gli emendamenti al Dl Cutro non sono urgenti nè sono utili ai sindaci

Secondo l’Anci gli emendamenti al Dl Cutro non sono urgenti nè sono utili ai sindaciRoma, 15 apr. (askanews) – I due maxiemendamenti presentati al cosiddetto Decreto Cutro, che porterebbero nuovamente i richiedenti asilo fuori dal sistema di accoglienza Sai “sicuramente non è quello che serve ai sindaci e non sono certo sia la prima urgenza in questa situazione”. Lo dichiara il sindaco di Prato e delegato Anci all’Immigrazione, Matteo Biffoni. “Sono misure già sperimentate in passato – spiega il sindaco di Prato – che non si sono dimostrate particolarmente utili nella gestione dei migranti sui territori, anzi spesso hanno complicato le cose, con ricadute negative in termini di degrado sociale, marginalità e insicurezza”. Per il responsabile Immigrazione dell’Anci “le urgenze sono altre: minori non accompagnati, innanzitutto, ma pensiamo anche a misure che consentano di accorciare i tempi di rilascio dei permessi di soggiorno, che oggi sono lunghissimi, rallentando i percorsi di autonomia e regolarità amministrativa”. Biffoni ricorda poi che fino ad ora “I Comuni non sono stati interpellati ma penso sia sempre utile sentire la nostra voce, soprattutto quando si mette mano a misure che impattano sui territori”. “Stiamo ricevendo segnali di preoccupazione da parte del Terzo settore, e questo per noi non può andare bene, perché crea tensione e instabilità, visto il ruolo strategico che lo stesso ha nella gestione dei servizi territoriali e nella mediazione sociale”. Il sindaco di Prato chiede quindi “un supplemento di riflessione a Governo e Parlamento e affinché non decidano da soli. Il tema è delicato, occorre muoversi con attenzione e cautela e ascoltando i sindaci che, a prescindere dalle appartenenze politiche, hanno a cuore il benessere delle comunità residenti sui territori. Eviterei fughe in avanti non ponderate su temi come questi e mi concentrerei sui problemi concreti”, chiosa il delegato Anci all’Immigrazione.

Tajani visita mostra “La grande visione italiana” a IIC Tokyo

Tajani visita mostra “La grande visione italiana” a IIC TokyoRoma, 15 apr. (askanews) – Appena giunto in Giappone, dove si trova per partecipare alla riunione ministeriale Esteri dei Paesi del G7, il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, si è recato all’ambasciata d’Italia a Tokyo per incontrare il personale del ministero degli Esteri e delle altre amministrazioni dello Stato in Giappone.

Successivamente il vice premier ha visitato la mostra “La grande visione italiana. Collezione Farnesina”, esposta fino al prossimo 7 maggio presso l’Istituto Italiano di Cultura a Tokyo. Nell’occasione ha anche incontrato Akira Amari, membro della Camera dei Rappresentanti e presidente del Gruppo di amicizia parlamentare Italo-Giapponese, già ministro delle Riforme economiche. Nell’invitarlo in Italia, Tajani ha aggiunto che “la diplomazia parlamentare è uno strumento importante per qualificare ulteriormente la collaborazione tra i nostri due Paesi”. Il vice premier Tajani ha infine incontrato la comunità imprenditoriale e scientifica italiana presente in loco, nel solco dell’articolata azione di diplomazia della crescita promossa dal governo per favorire l’internazionalizzazione del Sistema Paese ed offrire tutela alle filiere produttive italiane presenti all’estero.

“Con il Giappone vogliamo rafforzare e strutturare il Partenariato strategico lanciato in gennaio dai nostri Primi Ministri, in particolare nei settori industriale e scientifico che possono crescere ancora di più. Rafforzando la cooperazione bilaterale, Italia e Giappone possono garantire una maggiore stabilità delle catene di approvvigionamento”, ha dichiarato il vice presidente del Consiglio. Tajani ha anche ricordato l’importanza del nuovo progetto comune con Giappone e Gran Bretagna nel settore della Difesa, il “Gcap” che sarà il primo caccia militare di sesta generazione, prodotto da Italia e Gran Bretagna assieme al Giappone.

Terzo polo, Renzi: Calenda usa metodi grillini, io non replico

Terzo polo, Renzi: Calenda usa metodi grillini, io non replicoRoma, 15 apr. (askanews) – “In queste ore Carlo Calenda sta continuando ad attaccarmi sul piano personale, con le stesse critiche che da mesi usano i giustizialisti. Sono post e tweet tipici dei grillini, non dei liberal democratici. Tuttavia io non replico”. Lo scrive Matteo Renzi nella sua e-news.

“Se sono un mostro oggi, lo ero anche sei mesi fa quando c’era bisogno del simbolo di Italia Viva per presentare le liste. Se sono un mostro oggi, lo ero anche quando ho sostenuto Calenda come leader del Terzo Polo, come sindaco di Roma, come membro del Parlamento europeo. O addirittura quando l’ho nominato viceministro, ambasciatore, ministro”, aggiunge il leader di Italia viva.

Mattarella 4 giorni in Polonia e Slovacchia,Ucraina e Ue i focus

Mattarella 4 giorni in Polonia e Slovacchia,Ucraina e Ue i focusRoma, 15 apr. (askanews) – Sicurezza, Ucraina e Unione europea saranno i temi al centro della prossima visita del Presidente della Repubblica in Polonia e Slovacchia dal 16 al 20 aprile. Oltre agli incontri istituzionali Sergio Mattarella si recherà anche ad Auschitwz-Birkenau dove, in occasione della tradizionale “Marcia dei vivi”, visiterà il museo insieme ad alcuni studenti italiani e alle sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute alla Shoah.

Il Capo dello Stato, accompagnato in questa visita dalla figlia Laura e dal viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, incontrerà a Varsavia il Presidente della Repubblica di Polonia, Andrezej Duda, il primo ministro, Mateusz Maorawiecki e i presidenti di Camera e Senato. Con la guerra in Ucraina la Polonia ha assunto un ruolo di punta e di grande sostegno a Kiev, questo ha rafforzato i rapporti con gli Usa e mitigato anche l’atteggiamento sovranista in Europa cosa che dà nuovi margini per un più ampio dialogo e una cooperazione. Ma la solidarietà verso l’Ucraina comincia a incrinarsi nell’opinione pubblica a causa della crisi economica e delle ingenti spese militari (la Polonia ha destinato il 4% del Pil, il doppio rispetto agli altri paesi Nato), inoltre accoglie un milione e mezzo di profughi ucraini. Tema sul quale cì identità di veduta con l’Italia sulla necessità di un intervento europeo. In Europa però la Polonia ha una posizione sovranista, recentemente il presidente polacco, Andrezej Duda espressione di un partito di destra, parlando in Germania ha ribadito la sua contrarietà a ulteriori integrazioni in Ue e non va dimenticato che c’è un contenzioso aperto con Bruxelles sui fondi europei a causa delle leggi contro lo stato di diritto.

Mattarella parlerà anche all’università di Varsavia nel corso della sua visita e lì non potrà che ribadire la posizione italiana di fedeltà ai valori e di appartenenza all’Ue e l’importanza del dialogo malgrado i diversi punti di vista. Tra Italia e Polonia comunque i rapporti bilaterali sono solidi e c’è una grande presenza di imprese italiane. Martedì 18 Mattarella si sposterà a Cracovia e da lì ad Auschwitz dove visiterà il museo insieme agli studenti italiani del Liceo Leonardo da Vinci di Terracina, del Liceo Classico Rinaldini di Ancona e del Liceo G.A. Pujati, Sacile (Pordenone) e alle sorelle Bucci. Subito dopo il capo dello Stato parteciperà alla cerimonia conclusiva della Marcia dei vivi dove farà un intervento di saluto.

Il giorno seguente Mattarella parlerà all’università Jagellonica prima di partire alla volta di Bratislava per la visita uficiale in Slovacchia, una visita fortemente richiesta e che avrà al centro il tema della sicurezza. Oltre ai colloqui con la presidente della Repubblica e il primo ministro il capo dello Stato visiterà la base aerea di Malackj-Kuchjna dove è presente un contingente italiano della Nato, presenti la Presidente della Repubblica slovacca Zuzana Caputova, il ministro della Difesa slovacco, Jaroslav Nad e il comandante di vertice interforze Gen. Francesco Paolo Figliuolo. In Slovacchia si trovano le unità militari della Nato che schierano il sistema di difesa aerea e contro i missili balistici e da crociera Patriot.

Anche la Slovacchia, come la Polonia dove si voterà in autunno, vive una fase pre-elettorale, il governo è stato sfiduciato ed è in carica per gli affari correnti, inoltre c’è una situazione economica difficile a causa della guerra in Ucraina. La Slovacchia presiede inoltre il gruppo Visegrad ma in modo moderato tanto che in questa fase i toni polemici verso l’Ue sono stati mitigati.

Meloni:eliminare protezione speciale migranti. Africa strategica

Meloni:eliminare protezione speciale migranti. Africa strategicaAddis Abeba, 15 apr. (askanews) – L’obiettivo del governo è “l’eliminazione della protezione speciale” per i richiedenti asilo, nel quadro di una strategia complessiva che prevede la linea dura contro i trafficanti di esseri umani ma anche flussi regolari e cooperazione con i Paesi di partenza e di transito. Da Addis Abeba la presidente del Consiglio Giorgia Meloni chiarisce la linea dell’esecutivo sulla protezione speciale, dopo la presentazione da parte della maggioranza di un emendamento (che in parte riprende precedenti iniziative della Lega) per limitarla fortemente. Al momento il permesso per protezione speciale viene rilasciato allo straniero che non può ottenere la protezione internazionale ma per il quale sussiste il rischio di persecuzione o di tortura in caso di rientro nel Paese di origine.

“Io ho come obiettivo l’eliminazione della protezione speciale, perchè si tratta di un’ulteriore protezione rispetto a quello che accade nel resto d’Europa e io credo che l’Italia non abbia ragione di discostarsi dalle normative europee di riferimento. C’è una proposta di maggioranza nel suo complesso e confido che sia quella approvata. Non è un tema su cui ci sono divergenze”, ha detto Meloni, provocando l’immediata risposta, a distanza, della segretaria del Pd Elly Schlein secondo cui è una “vergogna cercare di nuovo di far pagare sulla pelle delle persone più fragili l’incapacità di questo governo di costruire delle politiche migratorie”. Il tema dei migranti è stato centrale nella visita di due giorni ad Addis Abeba, dove Meloni ha incontrato il primo ministro etiope Abiy Ahmed Ali e il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud. La missione si è conclusa oggi alla scuola italiana “Galileo Galilei”, il più grande istituto italiano nel mondo, con circa 940 allievi, dalla scuola dell’infanzia alle superiori. Un’occasione – tra selfie e risate con i bambini – per ribadire la sua visione sulla gestione dei migranti. “In Consiglio dei Ministri insieme a norme molto più dure sui trafficanti di esseri umani – ha ricordato – abbiamo approvato anche un decreto flussi triennale cercando di dare il messaggio che se queste nazioni ci aiutano a combattere le reti dei trafficanti noi diamo dei segnali in termini di flussi regolari ma anche di formazione” e aiuti. Da questo punto di vista, per la premier, il bilancio della trasferta etiope è “ottimo, molto proficuo, molto concreto”. La scuola “Galilei”, per lei, è un esempio: “Il 100% dei ragazzi che escono da queste scuole trovano un lavoro e credo che questa sia la cosa più importante che si può fare per nazioni che fanno grandi sforzi di stabilizzazione e di modernizzazione e che sono fondamentali per la stabilità dell’intera regione. C’è grande voglia di Italia, c’è grande attenzione per la nostra capacità di cooperare in modo non predatorio. Vogliamo lavorare sulle infrastrutture, sull’agricoltura, sul turismo”. Un altro terreno su cui l’Italia può avere un “ruolo” è quello di essere “portavoce” negli organismi multilaterali delle necessità dei Paesi africani. Cosa che Roma sta facendo in primo luogo all’interno dell’Unione europea, in cui la premier vede un cambio di prospettiva. In Africa – ha ribadito – “l’Europa è rimasta indietro” e il terreno “si recupera decidendo e capendo che l’Africa è strategica” perchè “se queste nazioni non vengono sostenute a cascata i loro problemi arrivano da noi. L’Italia, per vicinanza, lo capisce di più ma comincio a vedere un cambio di percezione dell’errore fatto nel momento in cui l’Europa, indietreggiando, ha favorito la presenza di altri attori che possono avere un approccio diverso. Il lavoro che sto cercando di fare è accendere i riflettori”.

Dopo la visita alla scuola Meloni è ripartita per Roma, dove da lunedì la attende il lavoro sui dossier aperti, a partire dalla revisione del Pnrr che deve essere completata entro agosto per l’invio alla Commissione Ue. “Noi rispettiamo le prescrizioni che ci vengono fornite. Vogliamo – ha assicurato – fare del nostro meglio per spendere le risorse. Per le modifiche ci prendiamo il tempo necessario per raggiungere il vero obiettivo che non è essere i primi della classe ma usare al meglio le risorse”.