Milano, 29 mar. (askanews) – “Secondo me è una presa di posizione corretta perchè sgombra il terreno da un problema che non c’è”. Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma, interviene nel merito del disegno di legge varato dal consiglio dei ministri che vieta la produzione e la commercializzazione di cibo sintetico in Italia. “Questo provvedimento ha un valore tipicamente simbolico più che sostanziale – ha spiegato a margine dell’inaugurazione di Cibus Connect a Parma – è lo specchio di un certo modo di fare impresa che aborre questo tipo di visioni”. Quello della carne sintetica, ha ripetuto Cellie è un “fenomeno irrilevante, il problema non è passare dalla carne normale alla carne sintetica, ma dalle proteine animali a quelle vegetali che esistono in natura. Non hai bisogno di inventarti la carne sintetica se vuoi eliminare quella naturale”.
“Questo tipo di approccio rigoroso, che può sembrare manicheo in un certo periodo, però fa bene perché pone un limite e dà un segnale di un sistema Paese – ha proseguito – E’ quello che vorrei fare qua e anche a Milano cioè portare ad esporre tutte quelle aziende che si riconoscono in questa visione organica dell’agroalimentare”, ha detto riferendosi alla recente operazione tra l’ente di Parma e Fiera Milano
Milano, 29 mar. (askanews) – “Oggi non è soltanto l’inaugurazione di Cibus Connect ma l’inizio di una nuova era per Fiera di Parma”. Le parole di Gino Gandolfi, presidente dell’ente fieristico parmense, raccontano lo spirito con cui si è aperta a Parma la manifestazione Cibus Connecting Italy, in programma fino al 30 marzo nel quartiere fieristico della città dove ai circa 20mila operatori attesi, si proporranno 1.000 brand dell’agroalimentare italiano e 500 prodotti nuovi pronti per il mercato.
La recente operazione tra Fiere di Parma e Fiera Milano, che ha visto un aumento di capitale riservato a quest’ultima in cambio della cessione della manifestazione TuttoFood, ha dominato i discorsi istituzionali della cerimonia inaugurale, tesi a sottolineare la bontà del progetto, atteso da tempo: “Crediamo che da qui parta un progetto di rivalutazione forte di queste fiere all’interno di un contesto globale sempre più complicato, ma con l’obiettivo centrale di difendere il made in Italy e i nostri prodotti”, ha detto Michele Guerra Sindaco di Parma. “Direi che sia un appuntamento fondamentale sia per l’Italia che per i mercati esteri – ha sottolineato Maria Tripodi, Sottosegretaria agli Affari esteri – Cibus è un’eccellenza internazionale che racconta al meglio il nostro made in Italy e le nostre eccellenze del settore agroalimentare”. Al messaggio della sottosegretaria Tripodi, unica rappresentante del governo in presenza, si sono uniti quelli inviati dai ministri Francesco Lollobrigida e Adolfo Urso. “Cibus è un evento di grande importanza per la promozione della qualità che contraddistingue i prodotti alimentari italiani – ha affermato Lollobrigida – La nozione di qualità va sottolineata perché l’Italia non è un Paese che punta sulla quantità dei prodotti alimentari, anche nell’export. Anche per questo abbiamo stabilito l’obbligo di dichiarazione dell’eventuale utilizzo di farine da insetti e proibito la produzione e la importazione di carni sintetiche”. “Nel 2022, l’export di prodotti agroalimentari italiani si è attestato al record di 60,7 miliardi di euro, in crescita del 15% rispetto ai 52,9 miliardi del 2021 – ha sottolineato Adolfo Urso – Nel 2021 erano 315 i riconoscimenti tra Denominazione di origine protetta e nel 2022 il nostro primato europeo si è arricchito di quattro ulteriori denominazioni di prodotti”.
Lo scenario evolutivo delle fiere del food, è stato sottolineato anche da Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma: “Con Cibus 2023 si conclude un ciclo straordinario per il nostro export agroalimentare e inizia un nuovo percorso, anche fieristico, che ci vedrà impegnati nel raggiungere nuovi traguardi a livello internazionale. La gestione coordinata e congiunta di Cibus e TuttoFood, che si alterneranno sotto la regia di Fiere Parma e Federalimentare, sarà una nuova opportunità di supporto e visibilità per il made in Italy alimentare, ma anche una reale alternativa per tutti gli operatori internazionali nella scelta delle fiere di riferimento a livello globale”. A tal proposito è intervenuto anche Ariberto Fassati, presidente di Credit Agricole Italia, che è primo socio col 26,44% di Fiere di Parma: “Siamo particolarmente orgogliosi di questa operazione che permette di fare una fiera che diventa a livello internazionale – ha commentato Fassati- Il fatto che Milano e Parma si siano messi insieme e che facciano insieme gli sforzi per promuovere l’agroalimentare italiano è una grande notizia”. A livello di calendario fiere l’operazione diverrà operativa nel 2026. “Nel 2024 ci sarà Cibus seguirà Tuttofood nel 2025 a maggio e quell’anno non ci sarà Cibus connect, poi nel 2026 ci saranno Cibus a marzo e Tuttofood a ottobre – ha spiegato Cellie – a regime negli anni pari avremo Cibus connect e negli anni dispari Cibus nella versione tradizionale e Tuttofood sarà biennale a ottobre negli anni pari. Questo perchè per fare una fiera internazionale come Tuttofood non mi basta un anno mi servono tre anni di preparazione”.
A livello di governance “Non cambia nulla – ha precisato Cellie – perchè aumentano i consiglieri da otto a nove: tre di Credit Agricole, due di Fiera Milano (Carlo Bonomi e un altro che deve ancora essere nominato) e uno dell’Unione industriali invece gli altri saranno nominati dai soci pubblici che indicano anche il presidente”, che dovrebbe restare l’attuale Gino Gandolfi. “Non ci sarà alcuna discontinuità – ha concluso – perchè siamo noi che abbiamo comprato TuttoFood”.
Milano, 29 mar. (askanews) – “Su mia iniziativa, domani giovedi 30 marzo, dalle 9,30, sono previste ulteriori audizioni sul Tribunale unificato dei vrevetti con le commissioni Esteri e Attività Produttive riunite. Saranno auditi Annaluce Licheri, Presidente dell’associazione Italia in Testa, Antonino La Lumia, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Milano, Juna Shehu, Direttore generale di INDICAM, Cristiano Bacchini, esperto in materia di tutela della proprietà intellettuale, Simona Lavagnini, Presidente dell’Associazione per la protezione della proprietà intellettuale”. Lo rende noto Simone Billi, capogruppo della Lega Salvini Premier in Commissione Esteri, eletto nella circoscrizione Estero – Europa, ricordando che “il TUB partirà il 1 giugno e lo spostamento della sede da Londra a Milano deve ancora essere perfezionato”.
Milano, 29 mar. (askanews) – Papa Francesco è ricoverato da oggi pomeriggio al Policlinico Gemelli per controlli che la Sala stampa vaticana ha confermato essere stati “programmati precedentemente”. Il Pontefice, 86 anni e alle spalle un’operazione al colon e problemi alle ginocchia che ne rendono difficoltosa la deambulazione, dovrebbe rimanere in ospedale per una o due notti per accertamenti e sono stati cancellati gli impegni delle udienze dei prossimi due giorni.
I controlli – filtra da fonti vicine al Vaticano – sarebbero stati programmati in questo momento per via dell’agenda meno piena per il Papa prima dell’intensa settimana che conduce alla Pasqua. Sull’ipotesi, circolata in rete, di “un malore” del Pontefice non ci sono conferme né dal Vaticano, nè dal Policlinico Gemelli. Nelle udienze degli ultimi giorni Francesco era apparso più affaticato nel parlare, ma al momento non si sa se questo elemento sia collegato al ricovero. La notizia del ricovero intanto viene rilanciata come breaking news sugli organi d’informazione di tutto il mondo.
Milano, 29 mar. (askanews) – Papa Francesco è ricoverato da oggi pomeriggio al Policlinico Gemelli per controlli che la Sala stampa vaticana ha confermato essere stati “programmati precedentemente”. Il Pontefice, 86 anni e alle spalle un’operazione al colon e problemi alle ginocchia che ne rendono difficoltosa la deambulazione, dovrebbe rimanere in ospedale per una o due notti per accertamenti e sono stati cancellati gli impegni delle udienze dei prossimi due giorni.
I controlli – filtra da fonti vicine al Vaticano – sarebbero stati programmati in questo momento per via dell’agenda meno piena per il Papa prima dell’intensa settimana che conduce alla Pasqua. Sull’ipotesi, circolata in rete, di “un malore” del Pontefice non ci sono conferme né dal Vaticano, nè dal Policlinico Gemelli. Nelle udienze degli ultimi giorni Francesco era apparso più affaticato nel parlare, ma al momento non si sa se questo elemento sia collegato al ricovero.
La notizia del ricovero intanto viene rilanciata come breaking news sugli organi d’informazione di tutto il mondo.
Milano, 29 mar. (askanews) – Oggi il 39% dei consumatori globali ritiene di essere in una situazione finanziaria peggiore rispetto al 2021. Gli italiani in realtà hanno un atteggiamento meno pessimista degli altri colleghi europei, ma in generale lo spettro della recessione aleggia così minaccioso che anche quando non si tratta di recessione tecnica, 6 su 10 pensano di esserci completamente dentro, e questo ne condiziona comportamenti e intenzioni di acquisto. A scattare la fotografia a livello globale è NielsenIQ che in occasione della giornata inaugurale di Cibus Connecting Italy, in programma fino a domani 30 marzo, ha presentato una ricerca su “I consumatori del 2023” tra sfide, bisogni e opportunità.
L’inflazione nel 2022 ha avuto un impatto molto forte sui risultati dei vari comparti dell’agroalimentare. Ma è un effetto distorsivo poichè gli aumenti di listino hanno spinto al rialzo i fatturati senza che a questo corrispondesse un parallelo aumento dei volumi. Se prendiamo i soli volumi di gennaio 2023, ad esempio, per l’Italia il calo è stato del 6% rispetto al 2022, contro il -4,3% di Spagna, il -4,7% della Germania e il -2,8% della Francia. Dalla fotografia dei trend a volume tuttavia emergono alcune indicazioni: prima di tutto non per tutti i settori parliamo di cali dei volumi. Per esempio nel nostro Paese il 2022 è stato un anno di forte crescita per i prodotti plant based (+12,9 che il primo mese del 2023 diventa un +3,6%); ma anche il comparto indulgence di merendine e dolci freschi, caramelle, gelato multipack tiene (-0,6%) nel 2022. Forti segnali positivi anche per l’alimentazione sportiva e ancora per sughi pronti, tonno naturale e uova e per la cura persona. Emerge poi un caso vino, che arretra anche a valore e questo perchè “è vero che il vino è un prodotto in cui nell’attuale congiuntura si può rinunciare ma nello specifico chi lo consuma non intende rinunciare alla qualità a cui è abituato” ha spiegato Matteo Bonù, global client business partner di NielsenIQ. L’inflazione chiaramente non impatta solo sui risultati dell’industria ma erode anche il potere d’acquisto consumatori che come prima reazione cercano la convenienza. Lo fanno optando spesso per la marca del produttore ma la ricerca ricerca evidenzia che la soluzione più frequente non penalizza la qualità, anzi i prodotti premium continuano ad essere richiesti per soddisfare il benessere fisico e, ancor più, mentale.
“Lo spettro della recessione è al centro delle preoccupazioni dei cittadini europei ed americani – ha detto Bonù, Global – La contrazione delle vendite di prodotti di largo consumo è uno degli effetti tangibili. Tuttavia, non tutte le persone e le categorie merceologiche reagiscono nello stesso modo. Il consumatore cura il proprio benessere personale e ricerca sempre più attentamente i prodotti con il miglior rapporto qualità-prezzo. Ci sono quindi ancora opportunità per le imprese che sapranno intercettare questi bisogni”.
Roma, 29 mar. (askanews) – Il Governo ha posto la fiducia alla Camera sul decreto legge sui crediti fiscali legati ai bonus edilizi. Lo ha annunciato in Aula il Ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti. La fiducia è stata chiesta sul testo del decreto come ulteriormente modificato oggi pomeriggio in Commissione, a seguito dei rilievi mossi dalla Ragioneria generale dello Stato.
Il voto di fiducia si terrà domani, con la chiama dei deputati che inizierà alle 18. Alle 16,30 si svolgeranno le dichiarazioni di voto. L’esame del decreto riprenderà quindi lunedì, con l’illustrazione degli ordini del giorno che saranno votati martedì e a seguire, lo stesso giorno, il voto finale sul provvedimento. Il decreto, che deve essere convertito in legge entro il 17 aprile, passa poi all’esame del Senato per la seconda lettura.
Oggi è stato necessario un ulteriore passaggio in Commissione finanze a seguito dei rilievi della Ragioneria sugli emendamenti approvati lunedì. In particolare “al fine di escludere effetti negativi sulla finanza pubblica” i tecnici del Mef hanno chiesto di dettagliare la norma che consente alle banche di convertire i crediti acquistati in Bpt, specificando che il primo utilizzo può essere fatto in relazione a emissioni “ordinarie”, effettuate a partire dal 1° gennaio 2028. L’inserimento del termine “ordinarie” esclude la possibilità che nel 2028 si possa ricorrere a emissioni “straordinarie” con conseguenti ricadute sui conti pubblici. Nelle richieste della Rgs anche quella di completare la norma aggiungendo che “con appositi provvedimenti di natura direttoriale dell’Agenzia delle Entrate e del Ministero dell’economia, sentita la Banca d’Italia, sono individuate le modalità applicative”.
Roma, 29 mar. (askanews) – E se il monte Fuji dovesse eruttare? Perché, al di là del suo affascinante aspetto, il perfetto cono vulcanico simbolo del Giappone è pur sempre un vulcano attivo. Tra l’altro, sono passati solo poco più di 300 anni dall’ultima disastrosa eruzione e, da allora, l’area che potrebbe venir colpita è diventata una delle più abitate al mondo. Così il governo nipponico ha deciso di mettere a punto un nuovo piano d’evacuazione.
La novità più importante del nuovo piano è la richiesta ai cittadini di non lasciare l’area di massimo rischio, all’ordine di fuga, con le automobili, come previsto dall’ormai datato vecchio piano, ma a piedi. Questo per evitare la congestione delle strade. Anche perché la “zona rossa” di evacuazione totale e immediata include le prefetture (province e aree metropolitane) di Yamanashi, Shizuoka e Kanagawa, per un totale di 800mila residenti sparsi in 27 comuni. Inoltre, la commissione creata ad hoc nel 2021 per rivedere il vecchio piano d’evacuazione risalente al 2015 ha deciso di imporre la fuga dei turisti quando il rischio di eruzione del Fuji sia ancora a un livello precedente rispetto a quello che farà scattare l’evacuazione dei residenti. Questo per evitare che si possano creare ulteriore confusione e ritardi nella fuga. Secondo i nuovi criteri, avendo come base cinque livelli di allerta vulcanica, i turisti – compresi i trekker e scalatori – dovranno avviare l’evacuazione via auto o treno alla dichiarazione di un allarme di Livello 1 ed entro il Livello 3. Oltre quel livello nessuno potrà più avvicinarsi al vulcano.
L’agenzia meteorologica e geofisica nazionale giapponese Kishocho, tra l’altro, ha effettuato nel 2021 un importante aggiornamento della mappa di rischio del vulcano per supportare l’elaborazione di questo piano. E’ stato il primo aggiornamento di questo strumento, che rappresenta in maniera grafica l’area di espansione stimata della lava, in 17 anni. Il nuovo piano, inoltre, valuta che la caduta di cenere vulcanica sarà copiosa anche in un’ampia area della megalopoli di Tokyo. Stimando una caduta di 2 cm e più di cenere come pericolosa per lo svolgimento delle funzioni urbane, il piano vede interessata ad attività di reazione all’eruzione a Tokyo qualcosa come 8,85 milioni di residenti.
Una particolare attenzione è dedicata nel piano agli anziani, alle persone in sedia a rotelle e, in generale, a coloro che possono avere delle difficoltà oggettive nell’evacuazione. A essi verrà richiesto di lasciare l’area allo scattare dell’allerta di Livello 4, quando ormai i turisti saranno tutti fuori, e saranno assistiti. Le scuole e gli asili chiuderanno i battenti al Livello 3 e i bambini passeranno sotto il controllo di genitori e tutori. In generale, i residenti nella zona rossa non interessati da cadute piroclastiche/esplosioni e situati in un’area in cui l’arrivo della lava è stimato entro tre ore, dovranno andar via a piedi immediatamente all’inizio dell’eruzione. Il Kishocho valuta che la velocità della lava sia più o meno quella di un pedone che cammini in un’area urbana. Ovviamente, però, chi vuole lasciare l’area preventivamente con le auto e altri mezzi, ai livelli precedenti come i turisti, potrà farlo.
Il monte Fuji – Fuji-san per i giapponesi – non erutta da oltre trecento anni. L’ultima eruzione fu innescata da un terremoto nel 1707. Dal 781 d.C. sono state censite dalle fonti storiche 16 eruzioni del vulcano. Dopo il devastante terremoto-tsunami del Giappone nord-orientale, che provocò quasi 20mila morti e fu la causa dell’incidente nucleare di Fukushima, gli esperti hanno messo sotto controllo stringente il vulcano, scoprendo che la sua pressione interna è cresciuta fino a 1,6 megapascal. Questo ha provocato alcune speculazioni sul rischio che possa avvicinarsi un’eruzione.
Milano, 29 mar. (askanews) – In Italia ci sono 5,6 milioni di persone (il 9,4% della popolazione) che vivono in condizione di povertà assoluta, eppure si spreca ancora troppo cibo (più di 4 milioni di tonnellate nel 2022 nella filiera alimentare per un valore complessivo di oltre 9 miliardi di euro). Ridare valore al cibo attraverso la rete di enti caritatevoli e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di aiutare le persone più in difficoltà sono dunque le buone pratiche che Negroni, il marchio della Stella, mette in atto anche nel 2023 sostenendo per il terzo anno consecutivo la Fondazione Banco Alimentare Onlus. Attraverso l’iniziativa della “Buona Stella”, infatti, anche quest’anno, da aprile a giugno, l’azienda leader nella salumeria italiana di alta qualità contribuisce a donare 200.000 pasti a chi è in difficoltà, grazie alle oltre 7.600 strutture caritative convenzionate con Banco Alimentare che, con la sua rete di 21 organizzazioni regionali e gli oltre 1.900 volontari, è presente in tutta l’Italia.
“Con il progetto ‘Buona Stella’ – dichiara Claudia Ferrari, responsabile Marketing Salumi Negroni – abbiamo contribuito a donare complessivamente 700.000 pasti in tre anni, raggiungendo un risultato importante anche in questa primavera. Non a caso rinnoviamo il nostro sostegno a Banco Alimentare destinando una parte del ricavato della vendita dei Salumi Negroni 100% Italiani a favore di Banco Alimentare, impegnato quotidianamente nel recupero e distribuzione di alimenti alle fasce più vulnerabili della popolazione. Un modo concreto e simbolico per ribadire la capacità del Made in Italy di saper fare squadra anche in questo ambito”. Uniti nel segno della solidarietà, Banco Alimentare e Negroni rappresentano infatti due eccellenze del Made in Italy che, attraverso l’iniziativa della “Buona Stella”, sono un pezzo di quell’Italia generosa che opera ogni giorno per migliorare la qualità della vita delle persone più bisognose, le cui richieste di aiuto alimentare sono aumentate ulteriormente negli ultimi anni. Nel 2022 Banco Alimentare ha sostenuto circa 1.700.000 persone distribuendo 116.000 tonnellate di cibo, di cui 42.500 salvate dallo spreco con un risparmio di circa 92.225 tonnellate di CO2 equivalente non emesse.
“Siamo felici e onorati di essere per il terzo anno consecutivo charity partner di Negroni per la campagna “Buona Stella”. Per noi è importante poter contare sul sostegno continuativo da parte delle aziende per la nostra opera quotidiana a favore di chi vive in difficoltà. Questa partnership ci garantisce un sostegno concreto e ci consente di promuovere il nostro lavoro con migliaia di persone rafforzando la nostra alleanza con il mondo delle aziende. Ci auguriamo che il nostro percorso con Negroni possa proseguire anche negli anni a venire”, sottolinea Giovanni Bruno, Presidente Fondazione Banco Alimentare Onlus.
Milano, 29 mar. (askanews) – POLI.design, società consortile del Politecnico di Milano (PoliMi) presenta il 2 aprile a Vinitaly a Veronafiere, un corso dove, per la prima volta, il “design thinking” verrà applicato al mondo del vino. “Un approccio alla soluzione dei problemi alternativo, creativo, empatico e tempestivo” che sarà al centro del corso intitolato “Progettare il futuro del vino: soluzioni per scenari che cambiano” che partirà a giugno 2023.
La presentazione si terrà alle 16.15 in Sala Puccini con un incontro aperto a tutti. “L’espressione ‘design thinking’ può sembrare criptica ma se si pensa che proprio questo fu il metodo con cui Steve Jobs diede vita alle più innovative invenzioni, tutto diviene più chiaro” spiegano in una nota gli organizzatori, sottolineando che “il design thinking, infatti, parte dalla capacità di mettersi nei panni del cliente-consumatore e trovare delle soluzioni creative in modo veloce e concreto”. “Una creatività che spesso manca al settore enologico, molto tradizionalista, che tuttavia ha accolto questo progetto con grande interesse” proseguono i promotori del corso, spiegando che i patrocinatori sono infatti UIV (Unione Italiana Vini), AGIVI (Associazione Italiana Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani, ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino), l’Associazione Nazionale Donne del Vino e Divinea, oltre a Associazione Cometa, società del Terzo settore. Alla presentazione, dove si parlerà di cambiamenti del settore e prospettive future, opportunità del cambio generazionale e nuove soluzioni, interverranno Luca Fois, direttore scientifico del corso, Silvia Baratta, direttore tecnico del corso, Lamberto Frescobaldi, Presidente di Unione Italiana Vini, Vito Intini, Presidente ONAV, Violante Gardini Cinelli Colombini, presidente AGIVI.