Milano, 24 mar. (askanews) – La Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili ha eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione confermando la fiducia alla lista guidata dal presidente uscente Luigi Pagliuca che ha ottenuto il consenso di quasi il 90% dei delegati aventi diritto al voto. Il nuovo CdA sarà quindi formato da Luigi Pagliuca, Alfredo Accolla, Salvatore Baldino, Michela Benna, Gianluca Buselli, Felice Colonna, Guido Rosignoli, Fedele Santomauro, Rosa Santoriello e Maria Vittoria Tonelli. Completa la governance Matteo Bianchi, consigliere d’amministrazione designato dai ministeri vigilanti.
Sono stati eletti anche sindaci effettivi di categoria: Enrica Cavalli e Luigi Lucchetti, mentre i sindaci supplenti sono: Bruna Gabba e Luca Vatteone. L’insediamento del nuovo CdA con l’attribuzione delle cariche avverrà la prossima settimana. (nella foto: Luigi Pagliuca)
Bruxelles, 24 mar. (askanews) – Quello di ieri sera con il presidente francese Emmanuel Macron è stato un “incontro molto lungo, ampio, anche di scenario sulla situazione complessa sul piano geopolitico. Mi pare che ci sia voglia di collaborare su materie di importanza strategica per l’Italia e per la Francia”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti al termine dell’Eurosummit.
“Penso – ha aggiunto – alla questione migratoria sulla quale registro una grande disponibilità ad affrontare la questione in modo strutturale da parte del presidente Macron. Sulle materie industriali, su alcune cose su cui anche gli interessi nazionali di Francia e Italia possono collimare e mi pare che ci fosse un clima molto produttivo, favorevole. Credo che possa essere utile per affrontare alcune sfide che sono comuni”. Dunque, ha concluso, “sono soddisfatta di questo bilaterale come degli altri che ho avuto. C’è una centralità, e un protagonismo dell’Italia di cui vado fiera e che dimostra che possiamo contare e far valere di più i nostri interessi, naturalmente cercando sintesi con gli interessi degli altri, che sono legittimi”.
Roma, 24 mar. (askanews) – Nell’estate del 1987 due giovani surfisti californiani – al secolo Mike Fischer e Rob Bradford – partirono alla volta della penisola messicana, alla ricerca di onde gentili e libertà. Per celebrare questa esperienza destinata a cambiare radicalmente le loro vite, i due diedero vita a Scorpion Bay, un surf e lifestyle brand ispirato ai colori e alle emozioni del loro irripetibile viaggio alla volta della leggendaria baia di San Juanico, laddove la vita rallenta, i ritmi si fanno rilassati e le onde si ripetono in un refrain di armonia e grazia.
Da quel road trip fra strade polverose, deserto e allevamenti di bestiame, fino a giungere in piccolo villaggio di pescatori, nacque l’epica e l’estetica di un brand che con i suoi stilemi fatti di calacas messicani e richiami alla cultura azteca è divenuto in pochi anni uno dei brand più iconici e rilevanti per i giovani surfisti americani. Ciò condusse il brand – agli albori degli anni novanta – a sbarcare prima in Italia e poi in tutta Europa, laddove surf e skateboard, trainati dalla nascente disciplina dello snowboard si stavano affermando come delle vere e proprie subculture giovanili in grado di aggregare tribù di giovani bramosi di sentirsi liberi e vivi, tanto fra le onde del mare quanto fra le immense distese innevate delle Alpi. A distanza di 35 anni da quell’epico viaggio, Scorpion Bay riparte da Los Angeles e dalla California per tornare a celebrare la libertà di essere sé stessi, con una campagna-manifesto intitola FREE TO BE. Campagna che non si limiterà soltanto a raccontare storie di creator e rider che ancora oggi portano alto lo spirito libero e selvaggio del brand, ma che mira a dare voce e risalto a tutte le community di spiriti liberi che negli States come nel resto del mondo sono alla ricerca dell’onda “mas fina” e non rinunciano a cercarla “Out There”. Che si tratti di un surfista alla ricerca dell’onda “gentile”, un artista-skater che si diverte a realizzare i suoi trick fra un dipinto e l’altro o di semplici spiriti nomadi che viaggiano il mondo a bordo del loro Van, Scorpion Bay mira ad essere oggi come ieri al loro fianco nel magnificare il piacere di essere liberi. Il ritorno in California rappresenta quindi un ritorno alle origini e a quei valori immortali di libertà e creatività che sono esaltati in una collezione fatta di grafiche e vestibilità OG, ripescate dall’archivio più che trentennale del brand. Da qui, oggi, nascono sei temi “Van Life, Beach, Ritual, Hollywood, Graffiti e Tattoo”, dai quali la nuova collezione Spring Summer 2023 prende ispirazione per la realizzazione di t-shirt, hoodies, crewneck, capi in maglieria, over shirt, pantaloni cargo, jeans, gli immancabili costumi e gli accessori. Ogni tema presenta le proprie peculiarità identitarie, proponendo stampe e colori che si differenziano tra loro in base al mondo che vogliono esprimere, utilizzando i toni del mare, della terra e dell’arte di strada, per tornare a sventolare alto il vessillo del brand nato nella baia degli scorpioni.
Milano, 24 mar. (askanews) – È Fiorella Mannoia la maestra concertatrice della 26esima edizione del Concertone de La Notte della Taranta, il più grande festival d’Italia e una delle più significative manifestazioni sulla cultura popolare in Europa, in programma il 26 agosto a Melpignano (LE).
Lo hanno annunciato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il presidente della Fondazione Notte della Taranta Massimo Manera nella conferenza stampa svoltasi questa mattina a Bari, alla quale hanno partecipato la consigliera delegata alla cultura Grazia Di Bari, il direttore del dipartimento cultura della Regione Puglia Aldo Patruno e la sindaca di Melpignano Valentina Avantaggiato. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo in conferenza stampa ha dichiarato “Stiamo parlando di una delle artiste più identitarie del panorama musicale italiano e internazionale. Ovviamente è una persona di straordinaria qualità che ha interpretato il suo ruolo con libertà, indipendenza, senza mai rassegnarsi ai luoghi comuni dello star system. Quindi è una personalità che si adatta molto alla nostra Notte della Taranta, luogo di libertà, identità, appunto, ma anche indipendenza dai luoghi comuni e dalle banalità. Io sono molto felice e confesso che è una delle artiste preferite anche da me. La sua presenza è stata nascosta anche a me fino all’ultimo e questo ha creato piacevolmente l’effetto sorpresa.
La signora Mannoia ha cantato alcune delle canzoni più belle dedicate alle donne: gli uomini dovrebbero abbassare lo sguardo di fronte a questa grande umanità al femminile”. Sulla Notte della Taranta, in particolare, il presidente ha tenuto a precisare che è “prima di tutto un grande appuntamento a livello culturale e musicale, poi indirettamente, come ogni evento culturale di grande respiro, ha anche un effetto turistico molto positivo. I due elementi si tengono sempre insieme, quello del turismo e della cultura. Perché, come ho detto sempre, per noi prima di tutto vale il principio di accoglienza rivolto a chiunque voglia venire qui nella nostra terra, turisti e non. Mi riferisco a tutti i tipi di flussi migratori: sono fratelli che arrivano a dare sollievo a se stessi ma anche a noi. La loro presenza rafforza il nostro DNA, la nostra economia, ma soprattutto ci regalano uno sguardo sul mondo che, senza di loro, ci mancherebbe. Sono una ricchezza, come ribadisco sempre, e mi auguro che l’Europa, prima o poi, e l’Italia tutta lo comprenda”. Alla domanda su quale fosse la canzone preferita della Mannoia, ha così risposto: “quella che fa sentire in imbarazzo gli uomini di fronte ai loro stessi errori e che recita ‘le donne dicono sempre un altro sì’”. Visibilmente emozionata Fiorella Mannoia ha ricordato la sua esperienza sul palco della Taranta. “Sono salita la prima volta nel 2016 invitata da Carmen Consoli e cantavo la Cardilledda e Lu Zinzale. È un onore e un privilegio essere stata chiamata come maestra concertatrice. Mi piacerebbe fare una Notte della Taranta al femminile, sottolineare le storie di donne. Le donne della tradizione popolare sono cantate in canti apparentemente leggeri ma che nascondevano dietro le parole grandi significati, e sulle quali ci vorremo intrattenere, storie di lavoro, di abuso, di sfruttamento. Abbiamo il dovere di preservare questa storia, perché se non sappiamo da dove veniamo non sappiamo neanche dove andiamo.
È la cultura che unisce i popoli, che ci fa riconoscere l’un l’altro, senza questo scambio culturale di cui si è nutrito il nostro Paese che è un meticciato. Noi risentiamo dell’influenza araba, spagnola, greca, noi siamo un meticciato, questo dobbiamo sottolineare, questo sarà il mio obiettivo, dando spazio alla parte percussiva, senza la quale non sarebbe Taranta. Penso che le percussioni siano l’anello che ha unito tutte le culture e allora speriamo di lavorare insieme a Carlo Di Francesco e Clemente Ferrari sotto questo profilo. Io sceglierò le canzoni che richiamano come protagoniste le donne, ma non solo, le sceglieremo insieme all’orchestra popolare, che ho conosciuto nel 2016 e ne ho constatato la bravura, la serietà e la competenza. L’aspettativa è grande e noi ce la metteremo tutta per fare del nostro meglio. Sono molto emozionata e gratificata da questo incarico, spero di essere all’altezza della situazione perché la Notte della Taranta è una cosa grande”. E rispondendo alle domande dei giornalisti ha aggiunto “Noi stiamo facendo una ricerca sulle canzoni tradizionali che abbiano come tema le donne e le loro denunce sul mondo del lavoro, lavoravano dalla mattina alla sera, spesso venivano abusate, spesso si sentivano in gabbia. C’è da lavorare e siamo impegnati nella ricerca. La Notte della Taranta è una notte di cultura perché al di là del divertimento, e al di là delle 200mila persone che abbiamo davanti, è una notte di riproposta, un grande privilegio. Mi rendo conto che sto per lavorare per una cosa importantissima per la Puglia e per l’Italia”.
Roma, 24 mar. (askanews) – Sono i Centri di Smistamento di Catania, Padova, Bologna e Milano Roserio quelli che hanno raggiunto i migliori risultati nell’implementazione del programma Lean, premiati in un evento dedicato presso la Direzione Centrale romana di Poste Italiane.
Il programma Lean rappresenta una delle leve primarie messe in campo da Poste Italiane per favorire la trasformazione industriale nel sistema postale e per rispondere alle sfide di un mercato logistico in continua evoluzione. L’obiettivo è quello di innovare il mondo della logistica attraverso una nuova metodologia di lavoro, che mette al centro le persone e loro competenze per raggiungere l’eccellenza in ogni fase del processo produttivo, promuovendo la cultura del miglioramento continuo e della qualità.
Il nuovo modello organizzativo prevede una gestione più snella dei processi operativi, una riduzione degli sprechi lungo l’intera filiera logistica, più attenzione alla sicurezza e una maggiore consapevolezza nei dipendenti del proprio ruolo e dell’impatto sul cliente. Si tratta di una metodologia che genera nel complesso maggior benessere dei dipendenti, che sono più motivati e coinvolti nelle attività e sui risultati. Il programma Lean prevede inoltre, lo sviluppo di competenze e conoscenze acquisite attraverso un importante piano di formazione tecnico-specialistica e manageriale volto a promuovere soprattutto nelle persone un nuovo mindset, un cambiamento culturale nel modo gestire i processi e le relazioni organizzative.
Per maggiori informazioni: https://tgposte.poste.it/2023/03/24/centri-di-smistamento-di-poste-lean/”
Bruxelles, 24 mar. (askanews) – “L’Italia può dirsi molto soddisfatta del risultato di questo Consiglio europeo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti al termine dell’Eurosummit.
“Avevamo – ha aggiunto – lavorato molto bene sulla bozza di conclusioni che sulle questioni dirimenti e più importanti non ha subito modifiche, sia per quanto riguarda le materie economiche con il richiamo all’implementazione dell’elemento che ci interessa cioè la flessibilità dei fondi di coesione e del Pnrr; sia sulla materia della governance, che per noi è fondamentale risolvere entro la fine di quest’anno e che deve tenere conto degli obiettivi strategici che l’Unione si dà. Sulla materia migratoria c’è il richiamo nelle conclusioni che dimostrano che c’è stato un cambio di passo e il fatto che oggi la migrazione rimane una priorità nei grandi obiettivi dell’Ue con il passaggio che viene richiamato sull’implementazione degli obiettivi approvati a febbraio e una verifica dell’implementazione nel prossimo Consiglio di giugno. Questo dimostra che non si trattava di uno spot o di una iniziativa singola. Stiamo lavorando sulla concretezza di quegli strumenti con risultati che a me sembrano oggettivamente molto buoni. Complessivamente possiamo essere soddisfatti del lavoro fatto”.
Milano, 24 mar. (askanews) – La Giunta regionale della Lombardia, con una delibera presentata dal presidente Attilio Fontana, ha approvato oggi lo schema di contratto per la concessione di 15 radiofari, strumenti innovativi definiti ‘LETIsmart’, finalizzati a garantire il miglioramento della accessibilità e della fruizione delle sedi regionali da parte di persone ipo e non vedenti.
La nuova tecnologia per l’orientamento urbano – integrativa rispetto al bastone bianco e aggiuntiva ai sistemi tattiloplantari e alle mappe tattili – è stata sviluppata dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) e da INVAT, Istituto nazionale per la valutazione e validazione di ausili e tecnologie. Elena Lucchini, assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità, Pari opportunità, ringraziando l’associazione Lions Club International per il supporto e l’azienda SCEN s.r.l., per la concessione in comodato d’uso gratuito, esprime soddisfazione per l’attivazione della procedura.
“Attraverso questo sistema radio, completamente innovativo, omologato in tutto il mondo e a bassissima emissione di radiofrequenza – spiega Elena Lucchini – potremmo fornire ai non vedenti, dotati di bastone trasmittente, informazioni immediate per aumentare e semplificare la loro autonomia di movimento e utilizzare al meglio gli spazi regionali, ‘Casa di tutti i lombardi’, da oggi ancor più ‘Casa’ anche per chi è affetto da disabilità visiva”.
Bruxelles, 24 mar. (askanews) – Quello di ieri sera con il presidente francese Emmanuel Macron è stato un “incontro molto lungo, ampio, anche di scenario sulla situazione complessa sul piano geopolitico. Mi pare che ci sia voglia di collaborare su materie di importanza strategica per l’Italia e per la Francia”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti al termine dell’Eurosummit.
“Penso – ha aggiunto – alla questione migratoria sulla quale registro una grande disponibilità ad affrontare la questione in modo strutturale da parte del presidente Macron. Sulle materie industriali, su alcune cose su cui anche gli interessi nazionali di Francia e Italia possono collimare e mi pare che ci fosse un clima molto produttivo, favorevole. Credo che possa essere utile per affrontare alcune sfide che sono comuni”. Dunque, ha concluso, “sono soddisfatta di questo bilaterale come degli altri che ho avuto. C’è una centralità, e un protagonismo dell’Italia di cui vado fiera e che dimostra che possiamo contare e far valere di più i nostri interessi, naturalmente cercando sintesi con gli interessi degli altri, che sono legittimi”.
Milano, 24 mar. (askanews) – “La materia non va discussa a monte ma a valle e nel contesto nel quale opera. Il riferimento alla governance non è fatto a caso e anche ad altri atrumenti che sono più efficaci nell’attuale contesto. Stamattina abbiamo discusso di unione bancaria: in tema di back stop il Mes è la Cassazione, il primo e il secondo grado sono l’unione bancaria e le materie discusse questa mattina. É un ragionamento che si può fare solo in un quadro complessivo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rispondendo a Bruxelles ad una domanda sul Mes.
Bruxelles, 24 mar. (askanews) – L’Italia è d’accordo con la Francia sulla necessità di ricoscere il nucleare come tecnologia adatta a raggiungere gli obiettivi ambientali. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti al termine dell’Eurosummit.
“Io – ha detto – condivido la posizione della neutralità tecnologica e quindi sì, penso che tutte le tecnologie che possano garantire gli obiettivi gli obiettivi che l’Ue si è data debbano essere riconosciute, indipendentemente da quello che i singoli Stati membri intendono fare nell’utilizzo di quella tecnologia. Indipententemente da quella che può essere poi la scelta italiana in tema di nucleare, se le altre nazioni vogliono utilizzare una tecnologia che rispetta determinati target secondo me è giusto che lo possa fare”.