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Tag: Sanremo 2023

MotoGP, Bagnaia: “Ci proverò fino alla fine”

MotoGP, Bagnaia: “Ci proverò fino alla fine”Roma, 14 nov. (askanews) – “Sarà difficile, ma ci proveremo fino alla fine. Vada come vada, per me è comunque un onore essere arrivato a giocarmi ancora il titolo”. Così Pecco Bagnaia da comunicato Ducati in vista del weekend di Barcellona, ultima prova del motomondiale. Jorge Martin dovrà gestire 24 punti su Pecco e potrebbe anche chiudere i conti sabato (gli basterà vincere la Sprint Race). “Sono contento della decisione di correre l’ultimo Gran Premio della stagione a Barcellona al posto di Valencia – le sue parole – Ciò che è successo è terribile e speriamo davvero di poter contribuire in modo sostanziale ad aiutare tutta la popolazione colpita con i ricavati di questo evento. Affronteremo il fine settimana come sempre. Abbiamo ancora una possibilità e anche se sarà difficile ci proveremo fino alla fine. Vada come vada, è un onore per me essere arrivato ancora una volta all’ultima gara della stagione a giocarmi il titolo iridato”

Giansanti: sicurezza in agricoltura con innovazione e incentivi

Giansanti: sicurezza in agricoltura con innovazione e incentiviRoma, 14 nov. (askanews) – “Per rafforzare la sicurezza sul lavoro in agricoltura le parole chiave sono: innovazione, incentivi e semplificazione. Partiamo da un dato: le aziende agricole più grandi registrano una minor incidenza di infortuni, se confrontate con le microaziende e con i lavoratori autonomi”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, intervenendo a Palazzo della Valle, a Roma, al convegno “Lavoro sicuro in agricoltura”, organizzato da Confagricoltura per presentare uno strumento innovativo da mettere a disposizione delle aziende associate per migliorare la compliance in materia di sicurezza sul lavoro.


Giansanti ha ricordato anche che “gran parte degli infortuni avviene su trattori obsoleti, pertanto è utile incentivare il ricambio, anche attraverso i bandi INAIL ISI che vanno replicati e rafforzati – ha detto – Sul piano normativo, occorre semplificare il sistema di regole, privilegiando la sicurezza sostanziale rispetto a quella formale, e adeguando la normativa alle peculiari caratteristiche del lavoro agricolo. Bisogna, inoltre, migliorare il sistema dei controlli, selezionando con maggiore attenzione le imprese da ispezionare, attraverso una puntuale attività di intelligence”. “Altro dato sul quale riflettere – ha proseguito Giansanti – è l’eccessiva pressione contributiva Inail che grava sui datori di lavoro agricolo (13,24%), elevata sia in relazione agli altri settori produttivi (massimo 11,00%) sia in relazione all’andamento della gestione agricola Inail per la parte che riguarda i lavoratori dipendenti. Mancano inoltre incentivi economici per le imprese virtuose, che rispettano le regole e non registrano infortuni”, ha concluso.

Giubileo, sui passi di Sant’Ignazio pellegrino di speranza

Giubileo, sui passi di Sant’Ignazio pellegrino di speranzaRoma, 14 nov. (askanews) – Camminare con Ignazio di Loyola nei luoghi dove ha vissuto, entrare nelle Camerette dove ha pregato, seguire i suoi passi nei pellegrinaggi che ha fatto a Roma, fare con lui e gli altri suoi compagni con i quali ha poi fondato la Compagnia di Gesù, il pellegrinaggio alle 7 Chiese, o camminare ad esempio, dalla Cappella della Visione de la Storta (dove il santo ebbe un’esperienza mistica) alla Chiesa del Gesù, per farsi guidare, passo dopo passo, anche nei pellegrinaggi giubilari da un maestro del discernimento come lui, non solo nei luoghi della città che lo raccontano ma anche e soprattutto in soste spirituali di cammino interiore, preghiera e meditazione.


E’ centrato sul tema di sant’Ignazio pellegrino, e sul suo pellegrinare nei luoghi della Chiesa di Roma ponendo la sua speranza nella persona di Gesù, il progetto “Sant’ Ignazio di Loyola Pellegrino di Speranza”, che parte a Roma il prossimo 16 Novembre e che si svilupperà lungo tutto l’anno giubilare per accompagnare i pellegrini giubilari sui luoghi ignaziani a pregare e meditare nella città dei Santi Pietro e Paolo. Ideato e curato da Itinerari Ignaziani del Centro Ignaziano di Spiritualità della Compagnia di Gesù (Provincia Euro-Mediterranea) e realizzato con il contributo di Fondazione Roma e con il patrocinio Dicasteri per l’Evangelizzazione e per la Cultura e l’Educazione, il programma inaugura il settimo ciclo dei percorsi Ignaziani e prevede, tra gli altri appuntamenti, sei itinerari sulle orme del santo, due pellegrinaggi giubilari e una serie di attività mirate ad implementare i momenti di preghiera, i percorsi di fede giubilari e la riscoperta e valorizzazione in modo permanente dei luoghi di sant’Ignazio a Roma.


Ignazio di Loyola che nella sua autobiografia si autodefinisce “pellegrino”, percorse solo, a piedi, e in povertà, gran parte dell’Europa, desiderando assimilare la sua persona a quella di Gesù. Giunse a Roma due volte. La prima nel 1523 solo per pochi giorni. La seconda volta fu nel novembre del 1537. Provenendo dal Veneto arrivò a Roma con la via francigena e, proprio nell’ultima tappa prima di Roma ebbe una importante visione – visione di La Storta – che sarà successivamente compresa come invito a restare a Roma e dare vita alla Compagnia di Gesù. Ignazio restò a Roma fino alla sua morte nel 1556 e si stabilì definitivamente vicino a palazzo Venezia una delle sedi di Papa Paolo III, presso la casa attigua alla chiesa di Santa Maria della strada, poi trasformata nella chiesa del SS. Nome di Gesù, dove oggi riposano le sue spoglie. “In questo tempo in cui Papa Francesco invita tutta la Chiesa ad avviare processi sinodali attraverso il discernimento spirituale comunitario – spiega Francesca Giani, architetto, coordinatrice di Itinerari Ignaziani – i luoghi ignaziani a Roma possono diventare un mezzo di formazione e luogo di preghiera significativo, in quanto raccontano dell’esperienza di discernimento comunitario dei primi Padri Gesuiti che rimane punto di riferimento e segno di speranza anche per i pellegrini del Giubileo 2025. In questa edizione visiteremo e mediteremo nei luoghi dei santi martiri, primi testimoni della fede, dove Ignazio e i padri Gesuiti hanno creato luoghi di formazione.” Si parte sabato 16 Novembre con l’itinerario, “Ignazio pellegrino e il Giubileo”, che ruota attorno alla struttura del primo nucleo originario dell’Ospedale Santa Maria della Pietà che risale alla metà del XVI secolo.


In occasione del Giubileo del 1550, il sacerdote Ferrante Ruiz, Angelo Bruno e il figlio Diego con Sant’Ignazio di Loyola si adoperarono per l’accoglienza dei pellegrini del Giubileo, in una struttura che da ostello per pellegrini poi si trasformò nel primo nucleo dell’ospedale dei “poveri pazzerelli” che divenne l’ospedale psichiatrico di Santa Maria della Pietà. La prima sede fu l’ospizio per le vergini di Santa Caterina dei Funari, per poi passare alla chiesa di santa Maria della Pietà oggi chiesa dei Bergamaschi in piazza Colonna. Da qui si giungerà poi alle Camerette di sant’Ignazio presso la Chiesa del Gesù. Sino a Maggio sono in programma altri cinque itinerari tematici legati a Ignazio Pellegrino di Speranza. Tra questi, il 14 dicembre alla basilica di San Pietro, seguendo Ignazio nei suoi numerosi pellegrinaggi alla tomba dell’Apostolo degli Apostoli, e il 25 Gennaio alla basilica di san Paolo fuori le mura dove i Padri Fondatori gesuiti fecero i voti solenni alla Compagnia di Gesù. Ogni appuntamento prevede una spiegazione storico artistica, un rimando alle fonti sul cammino di Ignazio e sulla rilevanza di quel luogo nella sua vita e un momento di preghiera, e meditazione ignaziana, in silenzio. Oltre agli itinerari sono in programma altre attività, tra cui due pellegrinaggi giubilari, alle 7 Chiese e da La Storta alla Chiesa del Gesù, e la disponibilità ad organizzare pellegrinaggi per gruppi già costituiti. Il progetto è destinato infatti ad accompagnare nei luoghi ignaziani i pellegrini giubilari in visita a Roma, provenienti da tutto il mondo. L’iniziativa risponde ai desideri di chi è interessato non solo a una visita culturale, ma è disponibile a pregare con Sant’Ignazio.

Bce, timori crescita hanno convinto falchi a taglio tassi ottobre

Bce, timori crescita hanno convinto falchi a taglio tassi ottobreRoma, 14 nov. (askanews) – Sono stati i crescenti timori sulla crescita economica che il mese scorso hanno portato il Consiglio direttivo della Bce ad adottare una linea più morbida, con la decisione di un nuovo taglio dei tassi da 25 punti base. La decisione è stata presa all’unanimità, ma “inizialmente alcuni componenti avevano espresso la preferenza per raccogliere maggiori informazioni e aspettare fino a dicembre”, prima di operare una nuova mossa. Lo si evince dai verbali della riunione del 16 e 17 ottobre – che si era svolta in trasferta a Lubiana – pubblicati oggi dall’istituzione, secondo cui alla fine questi componenti potenzialmente dissenzienti (con ogni probabilità i “falchi”, coloro che spingono per una linea minetaria più rigorosa) si sono lasciati convincere dalla opportunità di effettuare un taglio di natura “precauzionale”.


Perché il quadro che emerge dal documento è che se tra i banchieri centrali dell’eurozona permanga una valutazione complessiva di sostanziale equilibrio sui rischi per l’inflazione, c’è ora invece uno netto sbilanciamento verso la debolezza in merito alla crescita. In particolare c’è la crescente sensazione che le previsioni di espansione che erano state formulate dai tecnici della stessa Bce lo scorso settembre siano eccessivamente ottimistiche. Al Consiglio, infatti “l’indebolimento dei dati che stanno pervenendo è stato visto come sollevare sempre più l’interrogativo di cosa dovrebbe sostenere le previsioni di crescita economica. È stato notato che nessuna delle componenti della domanda che erano indicate nelle previsioni dei tecnici, consumi, investimenti e esportazione – riportano ancora i verbali – ha mostrato il rafforzamento che era previsto”.


Dopo la pesantissima stretta monetaria operata tra 2022 e settembre 2023, a partire dal giugno di quest’anno la Bce ha iniziato a tagliare i tassi di interesse. Ma inizialmente si è mossa in maniera molto graduale, con una pausa tra un Consiglio e l’altro (le riunioni si svolgono ogni sei settimane). Quindi dopo il taglio effettuato a settembre per la riunione di ottobre inizialmente era atteso lo status quo. Invece la Bce ha tagliato nuovamente i tassi ed è previsto che si muova ancora in tal senso all’ultimo Consiglio dell’anno, il 12 dicembre. Ad ottobre, alcuni componenti del direttorio hanno fatto notare che le notizie negative sull’economia finora sono venute prevalentemente dalle indagini, mentre i dati più “concreti” (come Pil e produzione dell’industria) hanno fornito indicazioni più contraddittorie. Al momento comunque le preoccupazioni rispetto alle previsioni di settembre è che risultino eccessivamente ottimistiche sulla crescita. E di fronte a questo contesto, i banchieri centrali hanno valutato che i rischi sulla crescita economica restino sbilanciati verso la debolezza (“al ribasso”).


Guardando all’inflazione, invece, è stato ribadito che nonostante “le sorprese al ribasso” e le momentanee puntate sotto il 2% resta “troppo presto per cantare vittoria in termini di un ritorno tempestivo e sostenibile al livello obiettivo”. In particolare viene messa in rilievo la persistenza dell’inflazione nei servizi attorno al 4%. E per l’inflazione, indicano i verbali, i banchieri centrali dell’eurozona ritengono che vi siano “sia rischi a rialzo, che rischi al ribasso”. (fonte immagine: ECB 2024).

L’Europarlamento vota modifiche alla legge Ue contro la deforestazione

L’Europarlamento vota modifiche alla legge Ue contro la deforestazioneBruxelles, 14 nov. (askanews) – Il Parlamento europeo ha votato oggi, durante la sua “mini plenaria” di novembre a Bruxelles, otto emendamenti del Ppe alla proposta di rinvio di un anno dell’attuazione del regolamento Ue contro la deforestazione importata. Un regolamento che era già stato approvato definitivamente dal Consiglio Ue il 16 maggio 2023, ed è già entrato in vigore dal 29 giugno dello stesso anno.


Gli emendamenti, approvati con una maggioranza in alcuni casi di soli tre voti, e sempre con il sostegno del Ppe, dei Conservatori dell’Ecr e dell’estrema destra, non si limitano alla questione del rinvio dell’attuazione (come prevede la proposta della Commissione), ma introducono una modifica sostanziale al regolamento già in vigore, definendo una nuova categoria di paesi “a rischio zero di deforestazione” che potrebbero esportare nell’Ue senza sottostare ai controlli che sono imposti per le importazioni dai paesi delle altre categorie già previste, a rischio “basso”, “standard” o “alto”. Alla fine la posizione della plenaria sul regolamento emendato è stata approvata con 371 voti a favore, 240 contrari e 30 astenuti. E’ la prima volta che passano degli emendamenti riguardanti un dossier legislativo con la cosiddetta “maggioranza Venezuela” di destra, formata da Ppe, Ecr, “Patrioti” e sovranisti. Nei casi precedenti si era trattato di risoluzioni non vincolanti (come quella sul Venezuela di settembre) o non legislative (sul bilancio Ue e sul calendario delle audizioni dei commissari designati).


Lo scrutinio si è svolto in condizioni difficili, perché diverse apparecchiature individuali di voto elettronico non funzionavano, soprattutto quando gli eurodeputati si sono espressi sui primi emendamenti. Ma la presidente del Parlamento, Roberta Metsola, che ha spesso ritardato il voto accertarsi del fatto che tutte le apparecchiature funzionassero (anche facendo cambiare posto ad alcuni eurodeputati), non ha accettato di ripetere lo scrutinio, come avevano chiesto la capogruppo dei Liberali di Renew, Valérie Hayer, e la capogruppo della Sinistra, Manon Aubry. Una richiesta di ripetere il voto è comunque stata presentata formalmente, hanno riferito fonti di Renew. E’ importante comunque notare che il Ppe, poco prima del voto, aveva ritirato sei dei 15 emendamenti inizialmente proposti: quelli che avrebbero davvero svuotato il regolamento, introducendo una serie di esenzioni per tutto il settore del commercio, e rimuovendo alcune delle misure vincolanti per certe categorie di imprese, e quelli che chiedevano di raddoppiare a due anni la durata del rinvio dell’attuazione delle nuove norme.


Secondo quanto riferito da fonti di Renew, la decisione di ritirare gli emendamenti è stata presa dai negoziatori del Ppe e dei Liberali, in cambio dell’impegno di Renew a non votare contro la risoluzione finale, qualunque fosse stato l’esito del voto sugli emendamenti restanti che sono stati proposti. Il regolamento impone un “dovere di diligenza”, con norme obbligatorie, a tutti gli operatori e commercianti che immettono sul mercato Ue, o esportano da esso alcune materie prime (olio di palma, prodotti bovini, legno, caffè, cacao, gomma e soia), in modo da garantire che non provengano da terreni che sono stati oggetto di deforestazione. Le norme si applicano anche a una serie di prodotti derivati quali cioccolato, oggetti di arredamento, carta stampata e prodotti per l’igiene personale a base di olio di palma. Gli operatori saranno tenuti a garantire la tracciabilità delle materie prime da loro vendute, rispetto ai terreni da cui provengono.


Il regolamento prevedeva originariamente che le sue disposizioni diventassero vincolanti dal 30 dicembre 2024 per le imprese e gli importatori di grandi e medie dimensioni, e sei mesi dopo, dal 30 giugno 2025, per le piccole e micro imprese. Ma la Commissione europea ha presentato una proposta legislativa il 2 ottobre scorso, che prevede di una modifica del testo già approvato, per ritardare di un anno esatto queste due scadenze, portandole rispettivamente a fine 2025 e a metà 2026. L’obiettivo dichiarato della Commissione era quello di rendere le nuove norme applicabili in modo più agevole ed efficace da parte degli operatori di mercato. La proposta, nella sua introduzione, sottolinea quattro volte che la Commissione non intende modificare alcuna norma sostanziale del regolamento. I ministri in Consiglio Ue hanno già approvato in prima lettura la proposta di rinvio di un anno. Dopo l’approvazione di oggi degli emendamenti del Parlamento europeo, che cambiano il testo approvato dal Consiglio e mirano anche a cambiare sostanzialmente il testo del regolamento, le due istituzioni dovranno ora cercare un accordo nei negoziati a tre con la Commissione (Trilogo). La Commissione dovrà decidere a questo punto se bloccare il tentativo del il Ppe, di stravolgere un regolamento già in vigore, che ha dichiarato ripetutamente di non voler assolutamente modificare (tranne che per i tempi di attuazione). Va ricordato che l’Esecutivo comunitario può ritirare, o minacciare di ritirare, in qualunque momento del processo di approvazione le sue proposte legislative, se lo considera opportuno. Appare comunque improbabile che il Consiglio accetti anche solo in parte le modifiche sostanziali chieste dal Parlamento europeo, in particolare riguardo alla creazione della categoria dei paesi esportatori extra Ue “a rischio zero” di deforestazione (mentre sarebbe stato probabilmente più facile far passare l’esenzione del settore del commercio dagli obblighi del regolamento, previsto dagli emendamenti ritirati). E il tempo è contro gli emendamenti voluti dal Ppe e dall’estrema destra: se i negoziatori del Parlamento europeo e del Consiglio non riusciranno a trovare un accordo entro poco più di un mese, la proposta di ritardare di un anno l’attuazione del regolamento non potrà essere approvata prima che i nuovi obblighi per le imprese entrino in vigore “di default”, il 30 dicembre, come previsto dal testo originario.

Sicurezza lavoro, Confagri: infortuni in calo nel settore agricolo

Sicurezza lavoro, Confagri: infortuni in calo nel settore agricoloRoma, 14 nov. (askanews) – Nell’ultimo quinquennio indagato dall’Inail (2018-2022), gli incidenti occorsi ai dipendenti agricoli sono sensibilmente diminuiti, a parità di occupati. Nel 2022 si è registrato un decremento del 21,5% rispetto al 2018. Una tendenza positiva che prosegue anche nel 2023. Si evidenzia una contrazione anche degli incidenti mortali denunciati che, mediamente, sempre nel periodo di riferimento, sono risultati in leggero calo: il dato massimo, pari a 171 infortuni, è stato rilevato nel 2019 e quello minimo, 137 infortuni, nel 2022. E’ quanto emerso oggi dal convegno “Lavoro sicuro in agricoltura”, organizzato da Confagricoltura, a Palazzo della Valle, con l’intento di stimolare il confronto tra tutte le parti coinvolte sul tema, per individuare soluzioni concrete volte a gestire e ridurre al minimo i rischi.


L’iniziativa, aperta dai saluti del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, e da un intervento del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, è proseguita con le relazioni “Lavorare in sicurezza: manuale per imprese agricole”, di Aronne Strozzi, professore aggiunto della Luiss School of Government, e “Lavoro e sicurezza in agricoltura: analisi e proposte” di Roberto Caponi, direttore Politiche Lavoro di Confagricoltura. Il lavoro congiunto tra il professor Strozzi e Confagricoltura ha dato vita a una guida per le imprese agricole con l’obiettivo di garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori. Questo prontuario, che in futuro potrà diventare un’app e avvalersi della realtà aumentata, integra aspetti normativi, organizzativi e operativi, includendo una lista di controllo per verificare in ogni momento la compliance ai principi di sicurezza sanciti dalla normativa. In generale, a livello di dibattito pubblico sul tema, si registra un percepito di insicurezza che non sempre corrisponde al vero. Dal confronto con gli altri Paesi europei, in realtà, emerge che il dato degli infortuni in Italia è in linea con gli indici medi dell’Unione e di molto inferiore rispetto a un importante Paese agricolo come la Francia. A questi risultati stanno contribuendo diversi fattori: dallo sviluppo di forme di agricoltura sostenibili, alla presenza di operatori sempre più professionali, al contributo dato da tutta la filiera nel mettere a disposizione mezzi tecnici in grado di seguire l’evoluzione dell’agricoltura.


Confagricoltura, che ha sempre manifestato un’attenzione particolare ai problemi della sicurezza del lavoro, ha voluto presentare in questa occasione uno strumento innovativo da mettere a disposizione delle aziende per migliorare la sicurezza sul lavoro. Le relazioni introduttive hanno costituito la base per gli interventi successivi di Fabrizio D’Ascenzo, presidente di Inail, Gabriele Fava, presidente di Inps, Giovanni Mininni, segretario generale di Flai-CGIL, Onofrio Rota, segretario generale Fai-Cisl, Giancarlo Sponchia, presidente Aniv-Associazione nazionale Ispettori di Vigilanza, Enrica Mammucari, segretaria generale di Uila-UiL, Claudio Paitowsky, presidente di Confederdia. La mattinata si è conclusa con l’intervento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

Tv, “Vita da Carlo terza stagione”: Verdone alle prese con Sanremo

Tv, “Vita da Carlo terza stagione”: Verdone alle prese con SanremoRoma, 14 nov. (askanews) – Arriva “Vita da Carlo terza stagione”, in esclusiva su Paramount+ da sabato 16 novembre con i primi cinque episodi al lancio e altri cinque nella settimana successiva. Presentata alla Festa del Cinema di Roma, la serie “Vita da Carlo” è prodotta da Luigi e Aurelio De Laurentiis, è stata creata da Carlo Verdone, Nicola Guaglianone e Menotti, ed è interpretata dallo stesso Carlo Verdone che la dirige in alternanza con Valerio Vestoso.


La terza stagione – scritta da Carlo Verdone con Pasquale Plastino e Luca Mastrogiovanni – ruoterà attorno al mondo musicale: a Carlo Verdone viene proposta la direzione artistica del Festival di Sanremo. La sua enorme cultura musicale rende Carlo la persona ideale per dare vita ad una kermesse all’insegna della competenza e dello spettacolo, senza contare che lui è indubbiamente tra i personaggi più amati del Paese. In quell’assurda ipotesi c’è qualcosa che lo alletta. La musica, insieme al cinema, è da sempre la sua più grande passione e, dentro di sé, Carlo nutre la convinzione di poter allestire un Festival indimenticabile. Il cast vanterà nuovissimi interpreti, oltre a diverse leggende della musica italiana. Nel cast, oltre a Carlo Verdone, anche Monica Guerritore, Stefania Rocca, Caterina De Angelis, Antonio Bannò, Filippo Contri, Maria Paiato, Stefano Ambrogi, Ema Stokholma, Maccio Capatonda, Gianna Nannini, Zucchero Fornaciari, Gianni Morandi, Nino D’Angelo, Serena Dandini, Roberto D’Agostino, Francesco Motta, Lucio Corsi, Betty Senatore, Giovanni Esposito, Giada Benedetti, Pietro Ragusa, Demetra Bellina, Radu Murarasu, Gianluigi Molteni, Laurence Belgrave, Loredana Piedimonte, Aurora Sardo, Luca Guastini, Alex Badiglio, Gabriel Elia Salvotti, Leone Bonanni, Aida Flix Filella, Mascia Musy e altri.

Italia-Usa, governatore della Florida Desantis a Palazzo Lombardia

Italia-Usa, governatore della Florida Desantis a Palazzo LombardiaMilano, 14 nov. (askanews) – Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha ricevuto, al 35esimo piano di Palazzo Lombardia, il governatore della Florida, Ron Desantis, in Italia per una missione economico-commerciale. All’appuntamento di ieri sera hanno preso parte per la Regione il sottosegretario alle Relazioni internazionali, Raffaele Cattaneo e gli assessori Guido Guidesi (Sviluppo Economico) e Franco Lucente (Trasporti e alla Mobilità Sostenibile). La delegazione statunitense era composta dal segretario al Commercio J. Alex Kelly, dal segretario di Stato Cord Byrd e dal segretario ai Trasporti Jared W Perdue.


“Un’occasione di rilevanza strategica particolarmente importante – ha commentato il presidente Fontana – grazie alla quale potremo rendere, reciprocamente, ancora più solidi i rapporti tra Lombardia e Stati Uniti e in particolare con la Florida. Abbiamo condiviso la possibilità di intensificare gli scambi commerciali e stringere ulteriori collaborazione in settori strategici quali la ricerca e l’innovazione”. E in questa direzione va il memorandum firmato, a margine del bilaterale, tra Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta e The Florida International University Board of Trustees che prevede lo sviluppo di collaborazioni tra l’istituzione lombarda e quella americana su temi scientifico-sanitari. “Abbiamo proposto al governatore De Santis e ai rappresentanti del Governo della Florida – ha aggiunto il sottosegretario Cattaneo – di lavorare insieme per arrivare alla formulazione di un accordo tra Lombardia e Florida. La Lombardia, per PIL, in una classifica dei Paesi dell’Unione Europea, occuperebbe la decima posizione, mentre la Florida è tra gli Stati economicamente più rilevanti degli Stati Uniti, con cifre che la pongono al 15° posto a livello mondiale: una collaborazione più stretta tra queste due potenze economiche ‘regionali’ potrà essere solo essere vantaggiosa per entrambe”. Il governatore DeSantis, poi, ha dimostrato grande interesse anche verso il sistema economico-produttivo e per le nostre potenzialità turistiche, con grande attenzione per i laghi e le montagne, oltre che nei confronti del patrimonio culturale della nostra regione.

Booking catalogata “gatekeeper” dalla Ue, scattano nuovi obblighi

Booking catalogata “gatekeeper” dalla Ue, scattano nuovi obblighiRoma, 14 nov. (askanews) – La Commissione europea ha catalogato Booking Holdings, la società che controlla il portale di prenotazioni hotel e case vacanze come “gatekeeper” – termine con cui vengono designate le entità che fanno da collegamento tra operatori commerciali e consumatori – e ora per la società scattano una serie di obblighi collegati alle nuove normative comunitarie.


Booking, afferma Bruxelles con un comunicato, deve garantire che il suo servizio di intermediazione online rispetti tutti gli obblighi pertinenti della legge sui mercati digitali. Concretamente, questo significa che gli hotel, le compagnie di autonoleggio e altri fornitori di servizi di viaggio che dipendono da Booking.com per raggiungere i loro clienti possono iniziare a godere di nuove opportunità. Ad esempio le cosiddette clausole di “parità” sono vietate dalla legge sui mercati digitali, prosegue la Commissisone: pertanto, gli hotel, i noleggi auto e altri fornitori di servizi che utilizzano Booking.com sono ora liberi di offrire prezzi e condizioni diversi (anche migliori) sul proprio sito web o su altri canali rispetto a Booking.com.


La prenotazione non deve introdurre altre misure aventi lo stesso effetto delle clausole di “parità”. Ad esempio, Booking non è autorizzata ad aumentare i tassi di commissione o a cancellare dall’elenco le offerte degli utenti commerciali che forniscono prezzi diversi su un altro sito web rispetto a Booking.com. Ciò significa che altre piattaforme e fornitori di servizi di viaggio possono competere a condizioni più eque, portando all’innovazione e a prezzi più bassi. Gli hotel e altri servizi di viaggio avranno accesso in tempo reale e continuo ai dati che loro e i loro clienti generano attraverso l’uso di Booking.com, offrendo a queste aziende nuove informazioni.


Gli utenti commerciali possono ora scegliere di trasferire i dati generati su Booking.com a piattaforme alternative. Ciò consentirà agli hotel e ad altri fornitori di servizi di viaggio pertinenti di sviluppare offerte più innovative e offerte su misura, posizionandole in modo più competitivo sul mercato. A partire da oggi, dice ancora Bruxelles, Booking è tenuta a dimostrare la sua piena ed effettiva conformità alla legge sui mercati digitali delineando le misure intraprese in una relazione di conformità. La versione pubblica della presente relazione è accessibile sulla pagina web dedicata alla legge sui mercati digitali della Commissione. Booking ha inoltre presentato alla Commissione una descrizione, sottoposta a audit indipendente, delle tecniche utilizzate per la profilazione dei consumatori, unitamente a una versione non riservata delle relazioni sulla profilazione dei consumatori. Infine, la Commissione ha ordinato a Booking di conservare tutti i documenti e le informazioni che potrebbero essere pertinenti per valutare e monitorare l’effettiva attuazione e il rispetto della legge sui mercati digitali.


La Commissione analizzerà ora attentamente la relazione di conformità e valuterà se le misure attuate sono efficaci nel conseguire gli obiettivi dei pertinenti obblighi previsti dalla legge sui mercati digitali. La valutazione della Commissione si baserà anche sul contributo delle parti interessate, anche nel contesto di un seminario pubblico sulla conformità il 25 novembre 2024,in cui Booking è invitata a presentare le sue soluzioni. (fonte immagine: Booking Holdings).

Fao: spese per import cacao, caffè e tè +22,9% in 2024

Fao: spese per import cacao, caffè e tè +22,9% in 2024Roma, 14 nov. (askanews) – Le spese per le importazioni di cacao, caffè e tè aumenteranno del 22,9% nel 2024, rappresentando più della metà dell’aumento complessivo in termini di valore. Questo riflette l’impennata dei prezzi internazionali di queste materie prime, dovuta principalmente alle condizioni meteorologiche e ai problemi logistici. I prezzi del cacao hanno raggiunto quasi quattro volte la loro media decennale all’inizio di quest’anno, quelli del caffè sono quasi raddoppiati e quelli del tè sono aumentati del 15% rispetto ai loro livelli abituali a lungo termine. E’ quanto emerge dal nuovo rapporto Food Outlook della Fao, che traccia i principali mercati di alimenti e bevande e analizza in un focus i comparti olio d’oliva e fertilizzanti.


Le esportazioni di queste materie prime svolgono un ruolo importante nell’economia di numerosi paesi, hanno osservato gli economisti della Fao. I guadagni dalle esportazioni di caffè in Burundi ed Etiopia coprono in genere quasi il 40% delle rispettive fatture di importazione alimentare, il tè fa lo stesso per più della metà della fattura dello Sri Lanka e le esportazioni di cacao della Costa d’Avorio compensano ampiamente tutti i costi di importazione alimentare del paese. Si prevede quindi che la fattura globale delle importazioni alimentari aumenti del 2,2% rispetto all’anno precedente, superando i 2 trilioni di dollari nel 2024, spinta dai prezzi più alti di cacao, caffè e tè e sostenuta anche dai costi di importazione più elevati per frutta e verdura.


Nel frattempo, la diminuzione delle fatture di importazione per cereali e semi oleosi offre sollievo ai paesi a basso reddito. I paesi ad alto reddito rappresentano due terzi della fattura globale di importazione alimentare e dovranno affrontare un aumento del 4,4% nel 2024, mentre le fatture per i paesi a reddito medio-alto, medio-basso e basso sono destinate a contrarsi. Per quanto riguarda le principali materie prime alimentari, le ultime previsioni della FAO indicano prospettive di produzione favorevoli per la maggior parte dei prodotti alimentari di base. La produzione di grano e cereali secondari diminuirà nel 2024 rispetto ai livelli elevati, ma rimarrà al di sopra dei tassi di utilizzo. Per il riso la stagione 2024/25 segnerà un raccolto da record. La produzione globale di carne e latticini aumenterà moderatamente, mentre quella di zucchero diminuirà. La produzione ittica mondiale è destinata a crescere del 2,2%, guidata dall’acquacoltura. Le produzioni di soia e olio di palma sono in procinto di aumentare, mentre quelle di colza e girasole si contraggono. Il consumo globale di olio vegetale potrebbe superare la produzione e portare a cali delle scorte per la seconda stagione consecutiva, mentre si prevede che le robuste spremiture determineranno un’espansione delle scorte globali di farine oleose.