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Tag: Sanremo 2023

P.zza Fontana, Sala: Ambrogino riconoscimento impegno Licia Pinelli

P.zza Fontana, Sala: Ambrogino riconoscimento impegno Licia PinelliMilano, 10 gen. (askanews) – Oggi, nella sala dell’orologio di Palazzo Marino, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha conferito l’Ambrogino d’Oro alla memoria di Licia Rognini Pinelli, vedova del ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli, morto presso la Questura di Milano il 15 dicembre del 1969. Il riconoscimento è stato consegnato dal sindaco nelle mani delle figlie Claudia e Silvia Pinelli, dopo gli interventi di Primo Minelli, presidente provinciale di Anpi Milano, e Lorenza Ghidini, direttrice di Radio Popolare, che ha pronunciato una laudatio per Licia Rognini Pinelli.


Alla cerimonia, che si svolge a due mesi dalla scomparsa di Licia Pinelli e a pochi giorni dal suo compleanno, hanno partecipato, tra gli altri, il Prefetto di Milano, Claudio Sgaraglia, e il Questore di Milano, Bruno Megale, insieme ai familiari e alle persone loro più vicine in questi anni. “L’Ambrogino d’Oro alla memoria di Licia Pinelli è un riconoscimento e un doveroso plauso della città di Milano a una donna coraggiosa e tenace che ha difeso e onorato la memoria di suo marito Pino, trasformando il dolore in un impegno di testimonianza e di lotta per la giustizia e la verità – ha commentato il sindaco di Milano Giuseppe Sala.


In onore e in ricordo della vedova Pinelli, lunedì 13 gennaio sarà pubblicato un podcast a lei dedicato. L’audioracconto fa parte di ‘Memorabili’, serie del Comune di Milano realizzata da Officina del Podcast, nell’ambito del progetto Milano è Memoria, dedicata alle donne che hanno amato e reso grande Milano. La voce narrante di Francesca Mineo si intreccia a quelle di Claudia e Silvia nel commuovente ritratto della madre Licia, una “bella persona” che con perseveranza e determinazione ha difeso la memoria e la dignità di un marito e di un padre proteggendo le figlie diventate grandi con lei nella lunga attesa di verità e giustizia. Ai loro ricordi si uniscono le parole del sindaco Giuseppe Sala che proprio in piazza Fontana, lo scorso 12 dicembre, alla commemorazione delle vittime della strage, aveva annunciato alla città la decisione di onorare Licia Pinelli conferendo l’Ambrogino d’oro in sua memoria.

Terzo mandato, De Luca: faremo battaglia di civiltà e di libertà

Terzo mandato, De Luca: faremo battaglia di civiltà e di libertàNapoli, 10 gen. (askanews) – “Faremo una grande campagna di iniziativa politica e sfideremo a un dibattito pubblico quelli che hanno assunto la decisione di contestare la nostra legge. Faremo qui e in tutta Italia una battaglia di civiltà e di libertà. Utilizzeremo i mesi che abbiamo davanti per promuovere una grande esperienza democratica nel nostro Paese. Saranno mesi di impegno civile, di battaglia democratica. Faremo in modo da far riprovare ai nostri concittadini i contenuti della vita democratica”. A dirlo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, incontrando i giornalisti all’indomani della decisione del governo di impugnare la legge regionale sul terzo mandato.


“Il punto di partenza e di arrivo delle mie decisioni non è la carriera romana, ma sono le nostre famiglie e i problemi concreti che stiamo affrontando. Potete perfino considerarmi uno di quelli che Ignazio Silone chiamava cristiani assurdi, quelli per i quali il Vangelo non è una scrittura ma una testimonianza di vita. Trasferiti i cristiani assurdi sul piano politico per noi la politica non è il mercato degli incarichi ma è sacrificio – ha spiegato il governatore – Qui in Campania non c’è la concentrazione di potere ma solo di fatica, sacrificio e mutilazione di vita perché qui nulla cammina da solo”. “Ci muoveremo, dunque, da cristiani assurdi e faremo appello, con grande umiltà, ai nostri concittadini di andare avanti e chiederemo loro di essere protagonisti del loro futuro”, ha concluso De Luca.

Tennis, Paolini: “Con calma e serenità mi esprimo meglio”

Tennis, Paolini: “Con calma e serenità mi esprimo meglio”Roma, 10 gen. (askanews) – “Amo l’Australia e sono felicissima di essere di nuovo qui. Apprezzo il fatto che qui sia tutto raccolto, che lo stadio sia vicino al centro, che la città sia a portata di mano. Due passi in centro e uno dei tanti ristoranti italiani, qui si sta bene”. Parola di Jasmine Paolini che si presenta in conferenza stampa alla vigilia degli Australian Opne 2025. “Devo scendere in campo cercando di rimanere calma, rilassata e concentrata su quello che va fatto – spiega a Melbourne -. Se riesco a scendere in campo con quella tranquillità e quella serenità riesco anche ad esprimermi meglio. Quando mi innervosisco non trovo le soluzioni, che sono poi quelle che ti aiutano a vincere i match. Cerco di mantenere le aspettative basse e di non mettermi pressione addosso, uno degli obiettivi principali rimane quello di scendere in campo per divertirmi. Ne parlo spesso con il mio coach, solo quando scendo in campo così riesco anche ad esprimermi meglio”.


“È impossibile fare dei paragoni con lo scorso anno, non ha senso – aggiunge -. Ovviamente l’obiettivo è fare un buon torneo ma preferisco non pensarci. Tutte le esperienze fatte lo scorso anno, i grandi match che ho avuto la possibilità di giocare, spero possano aiutarmi nel primo match, l’unico che giocherò di sicuro!”. A pochi giorni dal suo 29° compleanno (li ha festeggiati lo scorso 4 gennaio, ndr) la toscana è nel momento più bello e soddisfacente della carriera: “Sono cresciuta come giocatrice e come persona – spiega – ; sono più matura e credo più in me stessa rispetto a 3 o 4 anni fa. A volte mi chiedo perché non ho iniziato a giocare così a 23 o 24 anni… non so, forse ho avuto bisogno di tempo per credere nei miei mezzi e nella possibilità di arrivare a questo livello. All’epoca già qualificarmi per uno Slam sembrava una cosa enorme, per fortuna le cose sono cambiate… Già a fine 2023 ho iniziato a giocar meglio, certi match mi hanno dato la consapevolezza di poter far bene. Mi sono resa conto che a certi livelli potevo rimanerci e mi è piaciuto confrontarmi con le più grandi negli stadi più prestigiosi. Ho vissuto emozioni speciali e mi è venuta voglia di provare a riviverle”.


Down under c’è una invasione di appassionati italiani, la stampa locale è curiosa di capire come sia cambiata la vita di Jasmine: “Sento l’amore della gente, le cose sono cambiate, è vero, ed è molto positivo – conclude -. In Italia adesso il tennis è ovunque, il nostro sport è cresciuto moltissimo. La gente parla di noi e parla di tennis, e questo è bello”.

Sinner vince anche l’esibizione contro Tsitsipas

Sinner vince anche l’esibizione contro TsitsipasRoma, 10 gen. (askanews) – Jannik Sinner vince anche la seconda esibizione della Opening Week in vista degli Australian Open. Dopo Alexei Popyrin, il n°1 del mondo batte anche Stefanos Tsitsipas, n°11 del mondo: 6-3, 7-5 i parziali per il campione in carica, che si prepara dunque nel miglior modo possibile in vista del debutto al primo Slam dell’anno, previsto per lunedì 13 gennaio contro Nicolas Jarry. Otto ace, una resa ottima del servizio e una buona condizione fisica, in un match giocato indoor alla Rod Laver Arena. Ancora 48 ore e poi si comincerà a fare sul serio: obiettivo uno storico bis.

Trasporti, Assotir: aumento pedaggi autostrade ennesima stangata settore

Trasporti, Assotir: aumento pedaggi autostrade ennesima stangata settoreRoma, 10 gen. (askanews) – L’aumento dei pedaggi su una parte consistente della rete autostradale si traduce in “una vera e propria stangata per l’autotrasporto”. Le tratte interessate ospitano infatti quasi la metà del traffico pesante, e inoltre l’aumento dei pedaggi aggrava ancora di più lo stato di sofferenza del settore, già travolto dall’inasprimento generalizzato dei costi. Lo sottolinea Assotir, stigmatizzando il comportamento delle Istituzioni: “Riscontriamo una contraddizione forte tra le dichiarazioni e gli atti – commenta il segretario generale, Claudio Donati. – Anche se le Istituzioni professano la massima vicinanza al settore, adottano poi provvedimenti simili, dimostrando di non preoccuparsi affatto delle difficoltà che gli addetti e le aziende devono fronteggiare. La comunicazione opaca del ministero dei Trasporti sembra un’ulteriore dimostrazione di questo atteggiamento”.


Il Mit infatti “il 31 dicembre scorso ha emesso un comunicato dal titolo “Autostrade, nuovo anno senza aumenti: tariffe congelate per 22 concessionari”. Nel testo tuttavia si specificava che su una parte significativa della rete (2.800 chilometri sui 7.000 totali) dal primo gennaio 2025 veniva autorizzato un aumento dell’1,8%, che oltretutto segue i due aumenti già attuati nel corso dell’anno appena concluso”, si legge nella nota. “Al di là del fatto che un simile modo di comunicare non sembra in linea con il requisito di trasparenza che si deve pretendere dalle istituzioni – prosegue Donati, – dobbiamo sottolineare che questi aumenti colpiscono sì tutti gli utenti, ma per le imprese di trasporto rappresentano un aggravio su una voce di costo aziendale fondamentale. Anche perché sulle tratte autostradali interessate circola quasi la metà del traffico pesante”.


“Dopo qualche anno di tregua – aggiunge il presidente nazionale di Assotir, Anna Vita Manigrasso, – siamo, dunque, tornati all’antica prassi che prevede che Capodanno coincida con un aumento dei pedaggi. Aggravio che contribuisce a peggiorare la situazione di sofferenza causata dall’ondata di aumenti generalizzati dei costi (dai noli marittimi, ai veicoli, ai tassi d’interesse bancari, al personale, etc.) da cui le imprese si vedono travolte, praticamente senza particolari armi di difesa”, conclude Manigrasso.

Queen Celebration in Concert Tour 2025, André Abreu torna in Italia

Queen Celebration in Concert Tour 2025, André Abreu torna in ItaliaRoma, 10 gen. (askanews) – Dopo il grande successo del tour 2024, André Abreu torna in Italia con lo spettacolo che fa rivivere la storia musicale di Freddie Mercury e della sua celeberrima band.


Dopo la prima tappa al Teatro Repower ad Assago (MI) il 17 febbraio 2025, André Abreu insieme alla sua band e all’orchestra si esibiranno il 18 febbraio al Palaunical Teatro a Mantova, il 21 al Cineteatro Don Bosco a Potenza, il 22 al Politeama a Lecce, il 24 al Teatro Augusteo a Napoli, il 25 al Teatro Team a Bari, il 26 al Palariviera di San Benedetto (AP), il 27 ad Assisi (PG) al Teatro Lyrick, il 28 febbraio e il 1° marzo all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma e il 3 marzo a Bologna al Teatro Celebrazioni. Queen Celebration in Concert non è un semplice concerto, non è un tributo, ma è un’immersione musicale nel lavoro della band britannica che combina i più grandi successi con uno spettacolo di luci e contenuti audiovisivi per far rivivere al pubblico la storia dei Queen e di Freddie Mercury, presentando momenti di tour e di spettacoli memorabili, come “Queen Live allo stadio di Wembley”.


Uno spettacolo degno dei grandi musical mondiali, capace di risvegliare le emozioni e i sentimenti più forti attraverso una musicalità unica. Performance elettrizzanti, costumi impeccabili e il mix di rock e sonorità classiche, in cui il talentuoso protagonista André Abreu dà vita all’immortale Freddie Mercury. André Abreu, cantante, polistrumentista, compositore e produttore musicale brasiliano, incredibilmente simile a Mercury, non solo per la sua somiglianza fisica, ma anche per la qualità della sua estensione vocale e l’accuratezza della sua intonazione, rivela: “È un lavoro che richiede molta energia e devozione personale. Più che un tributo è un omaggio da fan a idolo e un omaggio al lavoro geniale e senza tempo dei Queen. Quando Freddie morì avevo solo 3 anni, ma appena ascoltai, per la prima volta, la sua voce e la sua musica ne rimasi folgorato…” Con Queen Celebration in Concert il pubblico rivivrà i momenti musicali più importanti della band grazie a brani come “Love of my Life”, “We are the Champions”, “We Will Rock You”, “Radio Gaga “, “Crazy Little Thing Called Love”, “Don’t Stop Me Now”, “Somebody to Love”, “Another One Bites the Dust”. Lo spettacolo è prodotto da BOOM PRODUCAO, in collaborazione per l’Europa con We4Show e Menti Associate.

Aerei, Iata: a novembre domanda traffico passeggeri +8,1% su anno

Aerei, Iata: a novembre domanda traffico passeggeri +8,1% su annoRoma, 10 gen. (askanews) – Il trasporto aerei conferma il trend positivo. A novembre, secondo i dati della Iata, l’Associazione internazionale del trasporto aereo i dati relativi alla domanda globale di passeggeri misurata in revenue passenger kilometers (RPK), è aumentata dell’8,1% rispetto a novembre 2023. La capacità totale, misurata in chilometri di posti disponibili (ASK), è aumentata del 5,7% rispetto all’anno precedente. Il load factor di novembre è stato dell’83,4% (+1,9 ppt rispetto a novembre 2023), un massimo storico per novembre. La domanda internazionale è aumentata dell’11,6% rispetto a novembre 2023. La capacità è aumentata dell’8,6% rispetto all’anno precedente e il load factor è stato dell’83,4% (+2,3 ppt rispetto a novembre 2023). La forte performance dei vettori in Europa e in Asia-Pacifico ha guidato questa espansione a due cifre della domanda. La domanda interna è aumentata del 3,1% rispetto a novembre 2023. La capacità è aumentata dell’1,5% rispetto all’anno precedente e il load factor è stato dell’83,5% (+1,2 ppt rispetto a novembre 2023).


“Novembre è stato un altro mese di forte crescita della domanda di viaggi aerei, con un’espansione complessiva dell’8,1%. Il mese ha anche ricordato i problemi della catena di approvvigionamento che impediscono alle compagnie aeree di ottenere gli aeromobili necessari per soddisfare la domanda crescente. La crescita della capacità è in ritardo rispetto alla domanda di 2,4 punti percentuali e i fattori di carico sono a livelli record. Le compagnie aeree stanno perdendo l’opportunità di servire meglio i clienti, modernizzare i loro prodotti e migliorare le loro prestazioni ambientali perché gli aerei non vengono consegnati in tempo. Il proposito per il nuovo anno 2025 del settore aerospaziale deve essere quello di trovare una soluzione rapida e duratura ai problemi della catena di approvvigionamento”, ha dichiarato Willie Walsh, Direttore Generale della IATA. In continuo progresso anche il trasporto merci. Sempre a novembre, la domanda totale, misurata in tonnellate-chilometro (CTK), è aumentata dell’8,2% rispetto ai livelli di novembre 2023 (9,5% per le operazioni internazionali), per un 16esimo mese consecutivo di crescita. La capacità, misurata in tonnellate-chilometro di merci disponibili (ACTK), è aumentata del 4,6% rispetto a novembre 2023 (6,5% per le operazioni internazionali).


“È stato un buon novembre per il trasporto aereo di merci, con una crescita della domanda dell’8,2% che ha quasi raddoppiato la crescita del 4,6% della capacità cargo. I costi del carburante sono stati inferiori del 22% rispetto ai livelli dell’anno precedente e le condizioni di mercato difficili hanno sostenuto la crescita dei rendimenti del 7,8%. Tutto sommato, ci auguriamo di chiudere il 2024 con una performance di trasporto aereo di merci redditizia. Sebbene sia molto probabile che questa forte performance si estenda anche al 2025, vi sono alcuni rischi negativi che devono essere tenuti sotto controllo. Tra questi, l’inflazione, le incertezze geopolitiche e le tensioni commerciali”, ha commentato Walsh.

Biennale Danza 2025, i Leoni a Twyla Tharp e Carolina Bianchi

Biennale Danza 2025, i Leoni a Twyla Tharp e Carolina BianchiVenezia, 10 gen. (askanews) – È Twyla Tharp, la leggendaria coreografa americana che in sessant’anni di carriera ha attraversato epoche e stili facendo la storia, il Leone d’oro della Biennale Danza 2025. Alla performer, autrice e regista brasiliana Carolina Bianchi, che mette al centro dei suoi lavori l’esperienza radicale del corpo, va il Leone d’argento.


I Leoni, approvati dal Consiglio di amministrazione della Biennale di Venezia su proposta del direttore artistico Wayne McGregor, verranno consegnati nel corso del 19. Festival Internazionale di Danza Contemporanea, che si svolgerà a Venezia dal 17 luglio al 2 agosto 2025. Cresciuta alla scuola dell’American Ballet Theater e poi negli studi di Martha Graham e Merce Cunningham, con un passaggio nella formazione di Paul Taylor, Twyla Tharp fonda la propria compagnia nel 1965. Ed è da allora che con la sua danza Twyla Tharp libera corpi e menti da convenzioni e stereotipi passando con audacia sperimentale attraverso tutti i generi – dal tip tap alla danza jazz, dal post modern al neoclassico – per reinventare .


Scrive Wayne McGregor nella motivazione: “Twyla Tharp è a dir poco un fenomeno. I suoi contributi rivoluzionari all’ecologia della danza mondiale non hanno eguali, grazie a un lavoro che combina rigore e gioco, disciplina classica e tecnica del balletto con danza moderna e movimenti naturali, per coreografie radicalmente innovative destinate sia al teatro che al cinema. Twyla Tharp è una delle più importanti coreografe esistenti”.

Borsa: lusso in luce a Piazza Affari con rumors vendita Versace

Borsa: lusso in luce a Piazza Affari con rumors vendita VersaceMilano, 10 gen. (askanews) – Titoli del lusso sotto i riflettori a Piazza Affari: Moncler e Ferragamo segnano un rialzo dell’1,5%, Cucinelli dell’1%, all’interno di un listino poco mosso. A spingere il settore l’indiscrezione, riportata dal Sole 24 Ore, secondo cui la holding Capri sarebbe pronta a cedere Versace, con Prada che sarebbe in campo per l’acquisto.


Il gruppo, che fa capo a Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, quotato a Hong Kong, starebbe infatti considerando l’operazione assieme ai suoi advisor. Versace è in mano alla multinazionale Capri Holdings dal 2018. Da metà dicembre scorso, si sono fatti sempre più insistenti i rumors secondo cui Capri sarebbe pronta a cedere la maison italiana, assieme a un’altra griffe in portafoglio, Jimmy Choo, una volta naufragata la fusione con Tapestry.

Cinema, dal 16 al 24 gennaio il 36esimo Trieste Film Festival

Cinema, dal 16 al 24 gennaio il 36esimo Trieste Film FestivalRoma, 10 gen. (askanews) – Oltre 130 film, tra anteprime italiane ed eventi speciali, concorsi internazionali e sezioni tematiche, per indagare e incontrare la realtà oltre i confini, l’immaginario apolide di un mondo in fermento, in cerca di presente e futuro, per ricostruire il recente passato degli anni Novanta nei Paesi balcanici. Dal 16 al 24 gennaio torna il Trieste Film Festival, giunto all’edizione numero 36; diretto da Nicoletta Romeo è il primo e principale appuntamento italiano dedicato al cinema dell’Europa centro orientale, nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino, e che continua a essere un osservatorio privilegiato su cinematografie e autori da scoprire, con i nomi più interessanti del cinema europeo.


La direttrice del festival ha spiegato: “Il tema della famiglia e dei legami familiari quest’anno sembra un leitmotiv trasversale che unisce tanti dei film in programma: famiglie disfunzionali, queer, fluide, bigotte, famiglie-prigioni, famiglie come rifugio e famiglie allargate. La famiglia viene messa alla berlina come istituzione, con tutti i meccanismi inceppati di una struttura archetipica potente, che tuttavia non sembra rispondere sempre ai bisogni e ai desideri degli individui che ne fanno parte. Ma a volte è anche l’unico luogo di salvezza nelle società disgregate, ed è sempre davanti alla morte che i legami si rinsaldano, e i vecchi rancori passano in secondo piano”. Il festival si terrà a Trieste nelle sedi del Politeama Rossetti, del Teatro Miela e del Cinema Ambasciatori. Tre le sezioni competitive con i concorsi internazionali per lungometraggi, cortometraggi e documentari. Doppia inaugurazione: giovedì 16 gennaio proiezione dell’ultimo film di Peter Kerekes, “Wishing on a star” (che ha esordito alla Mostra di Venezia), storia dall’Italia ai più lontani lidi del mondo lungo il lavoro dell’astrologa napoletana Luciana, a cui seguirà – nell’apertura del Politeama Rossetti (20 gennaio) – l’anteprima italiana de “Lo Spartito della Vita” (Sterben) di Matthias Glasner, comedy-drama tedesca presentata alla Berlinale (presto in sala in Italia), ironica e graffiante, sul rapporto tra affetti e morte in una famiglia disfunzionale eppure ancora viva. Quest’ultimo sarà introdotto in sala dalla proiezione del film muto, il corto del 1921 “The Perl of the Ruins” di Giovanni Vitrotti, accompagnato da una performance live con il pianoforte a cura di Andrej Goricar. Rapporti familiari e ricerca di nuove possibilità sono al centro anche dell’evento di chiusura, con la prima nazionale di “Crossing” di Levan Akin (prossimamente nei cinema italiani), viaggio dalla Georgia alla Turchia, incontro inaspettato con il mondo queer.


La lente sul mondo passa, necessariamente, dallo sguardo sull’attualità alle guerre ancora in atto proprio alle porte dell’Europa: in anteprima italiana arriva “The invasion” di Sergei Loznitsa che documenta la lotta del suo Paese contro l’invasione russa. Dal documentario al racconto più intimo delle conseguenze della guerra in Ucraina, come in “Under the volcano” di Damian Kocur, che dipinge uno scavo profondo sul senso di colpa, verso se stessi e il proprio Paese, tra latenti rotture familiari, anche lontano dal luogo del conflitto. In anteprima italiana, al festival ci sarà anche “My Late summer” di Danis Tanovic, regista premio Oscar al Miglior film straniero nel 2002 con No man’s land, che ritorna con il candidato all’Oscar per la Bosnia, film dolce-amaro che indaga il passato nel Paese con una storia di eredità e perdono. In sala a Trieste poi il miglior film a Venezia Orizzonti 2024, “The new year that never came” di Bogdan Muresanu, commedia corale e dolce-amara sull’orlo della rivoluzione nella Romania del 1989. Proprio dalla Romania post-socialista, attinge “Eight Postcards from Utopia” di Radu Jude – presente nella sezione Romanian experimental cinema programme: Expanded – tra le ultime trovate del regista rumeno, documentario di found-footage assemblato esclusivamente con pubblicità di quel periodo storico, era di transizione, rimbalzando tra poesie ritrovate e un’enciclopedia obsoleta, tra trash art e mitologia capitalista (in collaborazione con il filosofo Christian Ferencz-Flatz). Tra le novità, nasce quest’anno la sezione Visioni Queer, curata da Giuseppe Gariazzo, per seguire lotte e diritti (ancora) negati alla comunità Lgbtq+ nei Paesi orientali e balcanici, con titoli come “As I was looking above I could see myself”, documentario del kosovaro Ilir Masanaj, il primo girato in Kosovo senza oscurare volti e nomi dei profili coinvolti, “Housekeeping for Beginners”, film del nord-macedone Goran Stolevski, dramedy su una comune queer dove la legge si oppone alla libertà dei corpi, e “Avant-Drag! Radical Performers Re-Image Athens” del greco Fil Ieropoulos, ritratto di dieci artisti e artiste drag che vivono ad Atene, delle loro performance artistiche, veri gesti politici.


Ancora, la sezione Wild Roses è dedicata quest’anno alle cineaste della Serbia contemporanea, curata dal regista Stefan Ivancic, produttore e membro del comitato di selezione del Festival di Locarno; la retrospettiva sul 1945 “La guerra è finita?” a cura di Francesco Pitassio riflette sul lascito e l’eredità del secondo conflitto mondiale a 80 anni dalla fine; come di consueto, torna anche il Premio Corso Salani, i film del TSFF dei Piccoli, e un programma ricco di eventi collaterali in tutta la città. Il Concorso Lungometraggi conta quest’anno sette titoli, tutti in anteprima italiana. A partire dal vincitore del festival di Locarno, “Toxic” di Saule Bliuvaite, storia di formazione che indaga i sogni adolescenziali e affonda le radici nella moda dei decenni scorsi di arruolare adolescenti dai paesi baltici per via dei colori chiari e del fisico sottile, canoni richiesti dalle agenzie di modelle, in un ritratto vivido dell’uso del corpo femminile. Da Locarno arriva anche “Fekete pont” (Lesson Learned) di Bálint Szimler, Pardo per la migliore interpretazione a Anna Mészöly e menzione speciale Concorso Cineasti del presente: riflessione sul sistema scolastico ungherese oggi in crisi (e girata senza il sostegno del governo di Budapest), un sistema oppressivo sfidato dalla giovane insegnante Juci. Candidato dalla Romania agli Oscar, in concorso a Cannes, è invece “Three Kilometres to the end of the world” di Emanuel Pârvu, dove protagonista è Adi, 17enne nel villaggio natale nel Delta del Danubio, quando viene brutalmente aggredito per strada e si incrina l’apparente tranquillità della sua vita. Tra i film più particolari ci sarà “The Shameless” di Konstantin Bojanov, regista di origini bulgare che firma un’opera ambientata in India dalle tematiche Lgbtq+, con una sottotrama sulla corruzione politica intensa, un film oscuro per trama ma dai colori vivaci, una rappresentazione del Paese che non cade in esoticizzazioni ma riesce a fornire un’immagine cruda e reale, anche del contesto della prostituzione. “Mord” (Our Lovely Pig Slaughter) di Adam Martinec, al suo primo lungometraggio, porta invece nei territori cecoslovacchi, studio incisivo del temperamento ceco, ritratto viscerale dei personaggi dall’umorismo tagliente, nel racconto di una famiglia durante la festa tradizionale dell’uccisione del maiale in una vecchia fattoria. Di famiglie e straniamento del punto di vista tratta anche “Family Therapy” di Sonja Prosenc, candidato sloveno agli Oscar (distribuito in Italia da Emera Film), dove la routine di una famiglia benestante viene sconvolta, rivelando le crepe nella facciata di distacco e sconvolgendo una vita di distaccata superiorità. Infine, dalla sezione Cannes Acid, in concorso c’è “Kyuka – Before summer’s end” di Kostis Charamountanis: viaggio di maturazione con una famiglia di tre persone, un padre single e i suoi due figli gemelli sulla soglia dell’età adulta, che salpano per le vacanze sull’isola di Poros, dove a loro insaputa incontrano la loro madre naturale che li ha abbandonati.


Tra i Lungometraggi Fuori Concorso, oltre agli eventi speciali, trovano posto sempre in anteprima nazionale anche altre firme di rilievo del cinema europeo. “Slow” di Marija Kavtaradze, “Eleven Tomorrows: Berlinale Meets Football”, realizzato per i Campionati europei di calcio 2024 in Germania, articolato in undici cortometraggi documentari su undici squadre giovanili molto diverse tra loro, “Meat” di Dimitris Nakos, e “Il mio compleanno” di Christian Filippi, in una proiezione accessibile a disabili sensoriali, a cura di InCinema Cinema Inclusivo: è storia di una fuga giovanile, alla ricerca della propria madre. Il Concorso Documentari propone 10 titoli in anteprima nazionale che toccano temi dal recupero della memoria e il rapporto con il passato, a problemi della quotidianità come la precarietà del lavoro, il mutamento del paesaggio, lungo la presenza dell’atrocità della guerra. Cinque i Documentari Fuori Concorso, due dei quali incarnano un forte legame con la città di Trieste. Si tratta dell’anteprima assoluta di “C’era un comico di nome Cecchelin” di Alessio Bozzer e “Noi siamo gli errori che permettono la vostra intelligenza” di Erika Rossi, omaggio all’attore e regista Claudio Misculin, scomparso improvvisamente nel 2019, che nei primi anni Settanta ha dato vita all’Accademia della Follia. Ancora, il programma Romanian Experimental Cinema curato da Calin Boto, che vedrà la partecipazione di cineasti sperimentatori rumeni. Il manifesto dell’edizione numero 36 porta la firma di Monika Bulaj, fotografa, reporter e documentarista, che lavora sui confini delle fedi e luoghi sacri condivisi, minoranze e popoli nomadi a rischio, in Eurasia, Africa, nei Caraibi e Sud America, e pubblica con i più importanti magazine europei e internazionali.