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Tag: Sanremo 2023

Nel 2024 11 mila morti e 320 mld di danni da catastrofi naturali

Nel 2024 11 mila morti e 320 mld di danni da catastrofi naturaliRoma, 9 gen. (askanews) – Lo scorso anno le catastrofi naturali hanno complessivamente causato danni per 320 miliardi di dollari, di cui 140 miliardi erano assicurati. Lo riporta Munich Re, una delle maggiori compagnie di riassicurazioni del mondo – le società presso le quali si coprono le stesse compagnie di assicurazioni – secondo cui il 2024 è stato il terzo anno più grave in termini di perdite assicurate dal 1980.


Le catastrofi legate al maltempo sono state responsabili del 93% delle perdite complessive del 97% delle perdite assicurate. Gli 11mila morti del 2024 sono tuttavia “inferiori in maniera rilevante rispetto alla media”, afferma Munich Re. Una parte consistente delle perdite è stata causata da inondazioni, incendi e temporali e tifoni, pari a 136 miliardi complessivi. Da soli i cicloni tropicali hanno causato danni per 135 miliardi nella maggior parte dei casi negli Stati Uniti, con 105 miliardi di dollari, dice ancora la società, di cui 47 miliardi assicurati.


Tra i disastri naturali più devastanti dell’anno, il rapporto cita gli uragani Helene e Milton, che si sono succeduti in maniera relativamente ravvicinata tra settembre e ottobre. Il terzo disastro naturale più costoso è stato un terremoto in Giappone, che ha colpito la penisola di Tokyo con una magnitudo di 7,5 gradi, causando oltre 15 miliardi di danni e 200 morti . Il disastro naturale che ha causato maggiori danni in termini di morti è stato invece il tifone Yagi nelle Filippine, con 850 deceduti.


Secondo Munich Re, lo scorso anno i disastri naturali in Europa hanno causato danni per 31 miliardi di euro, di cui 14 miliardi erano assicurati. L’evento più grave è stato rappresentato dalle innovazioni a Valencia lo scorso autunno, con almeno 200 dispersi e e circa 11 miliardi di dollari di danni. Tutti questi eventi vanno collegati ai cambiamenti climatici globali, dice ancora Munich Re, con il 2024 che ha superato il 2023 in termini di aumento delle temperature.

Giustizia, Meloni: riforma diffamazione non limita libertà stampa

Giustizia, Meloni: riforma diffamazione non limita libertà stampaRoma, 9 gen. (askanews) – “Penso che non si possa definire la proposta di riforma sulla diffamazione un tentativo di limtazione della libertà di stampa”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella conferenza stampa di inizio anno rispondendo alla questione posta dal presidente dell’Ordine dei giornalisti.


“La riforma sulla diffamazione raccoglie l’auspicio della Corte Costituzionale e prevede che per la diffamazione mezzo stampa non ci sia più il carcere, una fattispecie su cui sono totalmente daccordo ma una multa – ha spiegato la premier -, che può arrivare fino a 50mila euro, riguarda però il caso di una notizia falsa pubblicata consapevolenmte con l’intento di diffamare qualcuno. Non penso che un giornalista dotato di deontologia possa diffamare volontariamente qualcuno ma questo non è un caso comune ma un caso limite, aggiungo che la proposta prevede che se si pubblica la smentita il caso è risolto”.

Diritti, Meloni: Governo non limita diritti informazione

Diritti, Meloni: Governo non limita diritti informazioneRoma, 9 gen. (askanews) – Da parte del governo “non c’è alcuna limitazione del diritto all’informazione o del diritto a essere informati. Nell’esercitare la delega il governo non ha ritenuto di inasprire le pene per chi dovesse violare queste prescrizioni”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa di inizio anno nell’aula dei gruppi parlamentari di Montecitorio rispondendo a una sollecitazione del presidente dell’Ordine dei giornalisti sul decreto legislativo con lui è stato vietato di pubblicare l’ordinanza di custodia cautelare, norma ribattezzata da molti “legge bavaglio”.


“Viene consentito comunque al giornalista di avere l’ordinanza, si chiede di fare una sintesi e non fare copia e incolla perché nelle ordinanze ci sono anche atti sensibili”, ha precisato Meloni.

Bartoli: i giornalisti chiedono di ripensare la riforma della diffamazione

Bartoli: i giornalisti chiedono di ripensare la riforma della diffamazioneRoma, 9 gen. (askanews) – “Per il quarto anno consecutivo torniamo a lanciare l’allarme su una serie di provvedimenti legislativi che restringono in maniera preoccupante la libera informazione in materia di cronaca giudiziaria e cronaca nera. Tutti conveniamo sulla necessità di trovare un bilanciamento tra due diritti costituzionali: il rispetto della persona e il diritto a essere correttamente e compiutamente informati. Oggi, in Italia, il rispetto della privacy sta però oscurando il diritto dei cittadini a conoscere quanto accade”. Lo dice Carlo Bartoli, presidente del Consiglio nazionale Ordine dei giornalisti in occasione della conferenza stampa di inizio anno della presidente del consiglio Giorgia Meloni.


“Mi appello alle istituzioni, ma anche a chi ci ascolta: difendendo il giornalismo non si protegge una corporazione, ma la democrazia, il nostro diritto ad essere cittadini informati e consapevoli”, continua Bartoli ricordando che “l’Italia è da anni sotto osservazione delle istituzioni europee per il numero record di azioni giudiziarie intimidatorie, sia penali che civili, contro i giornalisti. Per questo chiediamo di ripensare totalmente la riforma della diffamazione in discussione al Senato; speriamo inoltre che il Parlamento voglia correggere una norma disastrosa, quella sulla cosiddetta presunzione di innocenza. Oggi ogni Procuratore decide in maniera arbitraria se dare o non dare una notizia. In ogni circondario vale una regola diversa, anche se siamo cittadini della stessa Repubblica”. “Ci sostengono e ci confortano i ripetuti messaggi a difesa della libertà di stampa del Presidente della Repubblica Sergio Matterella, le riflessioni straordinarie di Papa Francesco su comunicazione e Intelligenza artificiale. Confidiamo nell’Europa, nella Corte europea dei diritti dell’Uomo, nella Corte Costituzionale, nella Corte di Cassazione, anche se alcuni politici ci descrivono come speculatori che lucrano sulle disavventure altrui”, osserva.


Bartoli chiede anche al Parlamento “una riforma della professione”. “Nell’epoca dell’Intelligenza artificiale siamo ancora legati a norme della metà del secolo scorso. Una riforma che non può però essere il pretesto per mettere le mani, come qualcuno vorrebbe, sulle norme che regolano l’autogoverno della professione”. Infine a Meloni chiede “che venga applicata anche ai giornalisti la legge sull’equo compenso che porta il suo nome come prima firmataria” e per questo “siamo fiduciosi in un suo interessamento; ci dispiacerebbe pensare che il diritto a reclamare una retribuzione dignitosa valga in Italia per tutti i lavoratori, ma non per i giornalisti”. Bartoli ha consegnato a Meloni “il nuovo Codice deontologico che il Cnog ha recentemente approvato”. “Nell’epoca della manipolazione, della disinformazione, della distorsione della realtà, dei messaggi di odio e discriminazione c’è ancor più bisogno di giornalismo – aggiunge -. Da decenni, i giornalisti non esitano a rischiare la vita, e talvolta a perderla, per raccontare i delitti di mafia, il malaffare, i soprusi e le violenze, i crimini di guerra, gli stermini”. E in conclusione ha ricordato due giornalisti: “diversi, ma uniti dalla determinazione nel combattere la mafia: Giuseppe Fava e Beppe Alfano a cui va il nostro commosso pensiero. E il nostro pensiero va anche agli altri 552 giornalisti reclusi nel mondo e ai 54 reporter uccisi nel 2024”.

Finanziamento di 30 mln al molino Casillo da Cassa centrale banca

Finanziamento di 30 mln al molino Casillo da Cassa centrale bancaMilano, 9 gen. (askanews) – Un finanziamento di 30 milioni di euro per Casillo, azienda pugliese di trasformazione del grano da 2 miliardi di fatturato annuo, per supportare l’innovazione e la crescita sui mercati esteri. A erogarlo un pool di sei Bcc coordinato dalla Cassa centrale banca. Il finanziamento, garantito al 70% da Sace Futuro, consentirà a Casillo società benefit di favorire le attività di export e internazionalizzazione e di supportare il lancio sul mercato mondiale di uno sfarinato innovativo, sostenibile e circolare, in linea con le richieste dei consumatori di prodotti salutari e nutraceutici.


L’operazione di finanziamento, della durata di 96 mesi, dimostra la volontà del gruppo bancario cooperativo di affiancare nel loro sviluppo le imprese italiane della filiera agricola e alimentare. Il gruppo Casillo è un’azienda pugliese specializzata nell’acquisto, trasformazione e commercializzazione del grano con sedi 9 regioni italiane e il quartier generale a Corato, nel Barese. “Siamo molto soddisfatti di aver concluso questa operazione – commenta Letterio Merlino, chief lending officer di Cassa Centrale Banca – che conferma ancora una volta il nostro impegno concreto a supporto delle imprese dei nostri territori, che si distinguono anche a livello internazionale”. “Anche grazie a questo finanziamento – prosegue Francesco Casillo, presidente e amministratore delegato di Casillo – finalizzeremo il lavoro di ricerca e sviluppo dei nostri laboratori durato oltre quattro anni con il lancio sul mercato da gennaio 2025 di un rivoluzionario sfarinato, Altograno, che con elevate proprietà nutrizionali (più proteine, più fibre e meno carboidrati) unito a un gusto eccezionale, creerà una nuova categoria merceologica al servizio del mercato, in linea con le esigenze crescenti dei consumatori di prodotti salutari e sostenibili”.

Vino, Villa Franciacorta: 2024 sancisce il valore dei grandi millesimati

Vino, Villa Franciacorta: 2024 sancisce il valore dei grandi millesimatiMilano, 9 gen. (askanews) – “Il 2024 è stato un anno di grandi soddisfazioni, il più importante nella storia della nostra azienda. Questi successi sono il frutto di una filosofia aziendale che ha una particolare attenzione all’ambiente e alla valorizzazione del patrimonio viticolo di famiglia. Desideriamo ripartire fin d’ora con rinnovato entusiasmo verso nuove sfide, continuando a interpretare la Franciacorta secondo la nostra visione, fatta di pazienza e rispetto per la natura”. Così Roberta Bianchi e Paolo Pizziol (in azienda dal 1984), che con i figli Alessio e Matteo, guidano Villa Franciacorta parlano dei tanti riconoscimenti che quest’anno hanno premiati i loro vini, a partire da quello della rivista Falstaff all’”RNA Riserva Extra Brut Millesimato 2007″, giudicato non solo il più buono della Denominazione ma il miglior spumante italiano con un punteggio di 97/100. Questo Metodo Classico ha conquistato anche il “Faccino” di Doctor Wine con 95/100 nella Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2025, il “Grande Esordio 2025” nella guida Oro I Vini di Veronelli, la “Corona” di Vini Buoni d’Italia con l’inserimento nei Top 300 vini, la Medaglia d’oro da The Wine Hunter e il riconoscimento “Quattro Viti” con “Gemma” da Vitae 2025, conferito ai vini che hanno ottenuto un punteggio superiore a 94/100 e le 5 “Sfere” di Sparkle 2025 con il premio speciale “Vino dell’Emozione”. “La Franciacorta per noi non è una bandiera da sventolare – sottolinea Bianchi – ma una filosofia e con RNA prende voce un grande terroir che esprime l’unicità di questo suolo di origine marina, tutta la forza delle vigne vecchie, la preziosità dei Cru di collina e il valore del tempo”.


Fondata da Alessandro Bianchi (scomparso nel 2020 a 86 anni) che fu tra i 29 produttori che nel 1990 diedero vita al Consorzio della Franciacorta, questa è stata tra le prime aziende a introdurre il concetto di millesimato già nel 1978 e ancora oggi è l’unica Cantina di queste dimensioni a produrre esclusivamente millesimati con uve proprie con il metodo del remuage manuale e con affinamenti sui lieviti che vanno da 3 a 15 anni. “Il tempo per noi è l’ingrediente più importante, secondo solo al terroir” rimarca Roberta Bianchi, terza generazione alla guida dell’azienda. Nell’anno appena concluso il successo si è esteso all’intera gamma dei “Franciacorta Villa”: medaglie oro all’International Wine Challenge 2024 per “Mon Satèn 2019” e “Bokè Rosé Brut 2019”, mentre “Extra Blu Extra Brut 2019” ha ottenuto i 5 Grappoli Bibenda 2025 e le 5 Sfere Sparkle 2025, che condivide con “Cuvette Brut 2019”. Anche “Emozione Brut 2020”, Franciacorta storico dell’azienda, ha conquistato la medaglia oro a The Champagne & Sparkling Wine. Una particolare menzione anche a “Bokè Rosé Brut 2020”, premiato con le Tre Stelle Oro dalla guida I Vini di Veronelli 2025, e a “Emozione Unica Extra Brut 2017” che, come “Extra Blu Extra Brut 2019”, ha ottenuto la medaglia oro The Wine Hunter. La guida Falstaff ha ulteriormente premiato la collezione, assegnando 94/100 a “Emozione Brut 2019”, 93/100 a “Mon Satèn 2018”, 92/100 a “Bokè Rosé Brut 2019” ed “Extra Blu Extra Brut 2019”, confermando ancora una volta l’altissimo livello dell’intera produzione.


L’azienda di Monticelli Brusati (Brescia) che imbottiglia vino dal 1974, conta oggi cento ettari di proprietà che abbracciano il Borgo del Cinquecento, di cui 38 a vigneto, gli altri a seminativo e boschivo, e altri 8 a vigneto, in Comuni limitrofi, per un totale di 46 ettari vitati a conduzione biologica certificata nel 2017. Piante e una grande cantina ipogea da cui nascono 11 etichette di Franciacorta, cinque vini fermi e due grappe. La produzione potenziale si aggira intorno alle 250mila bottiglie di cui circa il 20-25% prende la strada dell’export che si concentra principalmente in Svizzera, Austria e Giappone. Già negli anni Sessanta, Alessandro Bianchi aveva pensato a creare una sorta di zonazione, un lavoro che ha portato l’azienda a dividere i vigneti in 25 parcelle, che sono vendemmiate e vinificate separatamente. Gran parte delle vigne si trovano lì ancora oggi a 45 anni di distanza ed è proprio da queste che viene prelevato il materiale genetico per i nuovi vigneti. Un lavoro di costante ricerca che continua tutt’ora, scegliendo i sesti d’impianto e forme di allevamento più idonei, talvolta controcorrente come, ad esempio, il mantenimento di un vigneto storico a Gdc (“Geneva double courtain”, Doppia cortina in italiano) una forma di allevamento oramai rara che, secondo i titolari di questa realtà, “dimostra una grande adattabilità di fronte al cambiamento climatico”. Il parco vitato è caratterizzato da diversi cloni all’interno delle stesse varietà e diversi portainnesti, con una età media delle viti di circa 25 anni. Villa Franciacorta, scelta dall’Università Cattolica di Brescia come “case history” sulla sostenibilità ambientale, è stata anche una delle prime aziende a credere nell’enoturismo e dopo aver restaurato interamente l’antico borgo, nel 1990 ha inaugurato l’agriturismo Villa Gradoni ai piedi dell’omonima collina con tanto di ricercato ristorante, “Éla, Osteria in Villa”.

Il Giornale dell’Arte, Luca Zuccala nominato nuovo direttore

Il Giornale dell’Arte, Luca Zuccala nominato nuovo direttoreMilano, 9 gen. (askanews) – Il presidente della società editrice Allemandi Michele Coppola e l’amministratore delegato Luigi Cerutti hanno annunciato oggi al comitato di redazione la nomina del nuovo direttore de Il Giornale dell’Arte: è Luca Zuccala, già direttore responsabile della testata specializzata in Economia dell’Arte ArtsLife e collaboratore per le pagine di economia dell’arte de Il Corriere della Sera. Luca Zuccala è entrato in ruolo a partire dal 7 gennaio 2025 e firmerà già il prossimo numero di febbraio.


Zuccala succede nell’incarico che è stato per 42 ininterrotti anni di Umberto Allemandi, fondatore del Giornale e della casa editrice, acquisita lo scorso dicembre da Intesa Sanpaolo, Fondazione 1563 e Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. Luca Zuccala, 37 anni, milanese, ha una lunga esperienza di giornalismo culturale, di mercato dell’arte e di costruzione editoriale maturata in seno alla galassia di progetti editoriali targati ArtsLife, dove ha lavorato dal 2007 al 2024; ha al suo attivo un portfolio di collaborazioni in numerose testate italiane – cartacee, digitali, radiofoniche – ed è impegnato in docenze in tema di mercato dell’arte e giornalismo culturale digitale.


“Diamo il benvenuto al nuovo direttore de Il Giornale dell’Arte – ha detto Michele Coppola – con l’obiettivo di confermarne il ruolo e la leadership per l’editoria della cultura, ma con la solida ambizione di guidare un rinnovamento basato sul giornalismo di qualità, di opinione e ricco di reportage. Il Giornale dell’Arte, completo e attuale, sarà sempre più capace di parlare a tutti i pubblici e di intercettare i cambiamenti in corso per contribuire alla comprensione e all’approfondimento del tempo presente. Racconteremo ai lettori giornalmente le novità per offrire spunti di riflessione, puntando a diventare anche una grande piazza digitale dedicata all’arte e alla cultura”. “Il nuovo assetto della casa editrice – ha aggiunto Luigi Cerutti – mira a realizzare un sogno che fu anche di Umberto: un giornale di giornalisti capace di raccontare il mondo dell’arte e della cultura in tutte le sue forme e ramificazioni, dettare l’agenda culturale, farsi internazionale. Potenzieremo i Rapporti Annuali, i dorsi e gli speciali tematici dedicati ai grandi temi; lavoreremo sulla rete di relazioni del sistema Italia; intercetteremo le più interessanti realtà e manifestazioni artistiche e culturali per proporci come mediapartner innovativi e qualificati. Con Luca Zuccala stiamo già parlando di rinnovamento grafico e implementazione digitale e con il nostro presidente siamo al lavoro per il piano industriale di tutta la casa editrice”.


Dal 2 gennaio è in edicola l’ultimo numero firmato da Umberto Allemandi, con un suo editoriale di commiato. Nelle prossime settimane prenderà avvio il Gran Tour per l’Italia dedicato al Giornale, alle sue prospettive, al comparto cultura in Italia e all’estero.

Gli Statuto di nuovo in tour tra calcio e ska

Gli Statuto di nuovo in tour tra calcio e skaRoma, 9 gen. (askanews) – Riparte lo Statuto Football Tour della storica band mod torinese Statuto, da marzo nei club italiani per portare dal vivo i brani dell’ultimo album “Statuto Football Club”. “Statuto Football Club” è una raccolta di otto tra canzoni e sigle radio-tv a tema calcistico, riarrangiate con il tipico stile ska-soul-pop che da sempre è il marchio di fabbrica della band. Attraverso leggendarie melodie condivise da più d’una generazione di tifosi, questo progetto ripercorre la storia del calcio italiano e non solo.


Tra le tracce la sigla di “Tutto il calcio minuto per minuto” e quella di “Novantesimo Minuto”, fino alla “Domenica Sprint” passando per la “Domenica Sportiva”. Nel disco anche l’iconica “La leva calcistica della classe ’68” di Francesco De Gregori e “Una vita da mediano” di Ligabue. La divertente “La partita di pallone” di Rita Pavone e la hit internazionale “Un’estate italiana” del duo Nannini-Bennato. Lo “Statuto Football Tour” nei club promette di far cantare e ballare tutti tra i ritmi ska e la melodia del soul. Grandi classici e motivi storici del calcio che hanno canticchiato un po’ tutti, che amino il calcio oppure no. Oltre ai brani del disco, la band proporrà alcuni dei brani più famosi del loro repertorio come “Abbiamo vinto il Festival di Sanremo”, “Qui non c’è il mare”, “Piera”, “Ragazzo ultrà” e molti altri. Sul palco Oscar “oSKAr” Giammarinaro (voce), Giulio “Arfy” Arfinengo (batteria), Francesco Tringali (chitarra), Alessandro “Bruce” Loi (basso), Lorenzo Bonaudo (tromba) e Gigi Rivetti (tastiere). Le date del tour: 6/3 Legend Club Milano, 21/3 Circolo Blackstar Ferrara, 22/3 Demodè Club Modugno (BA), 23/3 Duel Club Pozzuoli (NA), 27/3 Teatro Q77 Torino, 28/3 Giardini Luzzati Genova, 3/4 Scumm Pescara, 4/4 Defrag Roma, 5/4 Glue Firenze e 4/5 229 Londra (UK).

Papa: a Gaza situazione ignobile. Inaccettare bombardare civili e bambini

Papa: a Gaza situazione ignobile. Inaccettare bombardare civili e bambiniCittà del Vaticano, 9 gen. (askanews) – Papa Francesco ha rinnovato oggi l’appello “a un cessate-il-fuoco e alla liberazione degli ostaggi israeliani a Gaza, dove c’è una situazione umanitaria gravissima e ignobile”, chiedendo “che la popolazione palestinese riceva tutti gli aiuti necessari”. Parole pronunciate nelcorso del suo discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede incontrato nella Sala delle Benedizioni in Vaticano.


“La guerra è sempre un fallimento! Il coinvolgimento dei civili, soprattutto bambini, e la distruzione delle infrastrutture non sono solo una disfatta, ma equivalgono a lasciare che tra i due contendenti l’unico a vincere sia il male. Non possiamo minimamente accettare che si bombardi la popolazione civile o si attacchino infrastrutture necessarie alla sua sopravvivenza. Non possiamo accettare di vedere bambini morire di freddo perché sono stati distrutti ospedali o è stata colpita la rete energetica di un Paese”, ha insistito il Papa. “Tutta la Comunità internazionale sembra apparentemente essere d’accordo sul rispetto del diritto internazionale umanitario, – ha poi notato – tuttavia la sua mancata piena e concreta realizzazione pone delle domande. Se abbiamo dimenticato cosa c’è alla base, le fondamenta stesse della nostra esistenza, della sacralità della vita, dei principi che muovono il mondo, come possiamo pensare che tale diritto sia effettivo? È necessaria una riscoperta di questi valori, e che essi a loro volta si incarnino in precetti della pubblica coscienza, affinché – ha concluso – sia davvero il principio di umanità alla base dell’agire. Pertanto, auspico che quest’anno giubilare sia un tempo propizio in cui la Comunità internazionale si adoperi attivamente affinché i diritti inviolabili dell’uomo non siano sacrificati a fronte di esigenze militari”.


“Il mio auspicio è che Israeliani e Palestinesi – ha chiesto Francesco ai rappresentanti degli Stati – possano ricostruire i ponti del dialogo e della fiducia reciproca, a partire dai più piccoli, affinché le generazioni a venire possano vivere fianco a fianco nei due Stati, in pace e sicurezza, e Gerusalemme sia la ‘città dell’incontro’, dove convivono in armonia e rispetto i cristiani, gli ebrei e i musulmani”.

Da domani in libreria “Trump-La Rivincita” di Gennaro Sangiuliano

Da domani in libreria “Trump-La Rivincita” di Gennaro SangiulianoRoma, 9 gen. (askanews) – Esce domani in libreria, a pochi giorni dal giuramento e il reinsediamento alla Casa Bianca, per Mondadori, la nuova edizione della biografia di Donald Trump, questa volta con sottotitolo “La rivincita”, scritta dal giornalista Rai Gennaro Sangiuliano, ex ministro della cultura, autore di diverse biografie sui protagonisti della politica internazionale. Al testo, già uscito nel 2017, sono stati aggiunti nuovi capitoli che ripercorrono il periodo che va dai fatti di Capitol Hill ad oggi, narrando la straordinaria rimonta di Trump.


Quando il 6 gennaio del 2021, in diretta televisiva mondiale, si consumò l’assalto al palazzo del Campidoglio, suscitando un moto d’indignazione globale, nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul futuro politico di Donald J. Trump. In quei giorni il suo destino sembrava segnato, non solo politicamente. Poi Trump ha rovesciato tutto questo: le inchieste giudiziarie, i processi, gli attentati, l’odio di certi poteri forti, le ipocrisie, le star del cinema, il mainstream, i giornaloni americani e i grandi network. Piaccia o meno tutto questo merita di essere raccontato con dettagli e particolari.


“La rivista Time ha proclamato Trump uomo dell’anno”, ricorda Gennaro Sangiuliano, “la motivazione è chiara: “La sua rinascita politica non ha paralleli nella storia americana”. Comunque la si pensi è il frutto di una grande tenacia e capacità di resilienza. A Trump è riuscita una rielezione che ha solo un altro precedente nella storia americana: Grover Cleveland che fu il ventiduesimo e il ventiquattresimo presidente”. Sangiuliano ripercorre tutta la vicenda esistenziale di Trump, le origini tedesche della famiglia, il nonno emigrante, gli studi di buon livello, l’ascesa come imprenditore. Nel nuovo libro su Trump, l’autore prova a spiegare le dinamiche del successo di Trump: “La rielezione di Trump dimostra, ancora una volta, il solco che divide la narrazione fatta da alcune élite autoreferenziali, quelle che vivono negli attici e nei loft delle ztl americane, e la gente comune, quella che lavora e che soffre se la rata del mutuo lievita e se c’è un’alta inflazione. È un fenomeno comune a tutto l’Occidente dove minoranze ristrette e sganciate dalla vita reale pretendono di insegnare agli altri come vivono e cosa essere e poi perdono le elezioni. Trump ha rigenerato il patriottismo americano che supera le divisioni e afferma l’essere comunità”.


La nuova ascesa di Trump ha tratti inediti, il neopresidente controlla il Senato, di misura la Camera dei Rappresentanti, ed è chiaro il richiamo all’essere un movimento (Make America Great Again), non un partito in senso tradizionale, con le sue sovrastrutture, ma un movimento, una comunità coesa attorno a ideali e obiettivi, attiva nel perseguirli. La nuova presidenza si rivela nello stile del personaggio, sarà da seguire ed è bene documentarsi sulla storia di Trump.