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Tag: Sanremo 2023

Mattarella: con Carter scompare figura che ha sempre perseguito strada pace

Mattarella: con Carter scompare figura che ha sempre perseguito strada paceRoma, 30 dic. (askanews) – “Con lui scompare una figura che ha coraggiosamente perseguito la strada della pace e dell’affermazione dei diritti umani, tanto durante il mandato presidenziale quanto nei decenni successivi. Non a caso, agli importanti risultati diplomatici conseguiti negli anni alla Casa Bianca si è aggiunto, nel 2002, il Premio Nobel per la pace, quale riconoscimento dell’impegno di alto significato etico e politico da lui profuso tramite il Carter Center”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al Presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden per la morte dell’ex presidente Usa Jimmy Carter.


“Appresa la triste notizia del decesso dell’ex Presidente Jimmy Carter – scrive Mattarella – desidero porgere a Lei, signor Presidente, alla famiglia Carter e al popolo statunitense le più sentite condoglianze della Repubblica Italiana e mie personali. Imprenditore e uomo politico profondamente legato alla sua Georgia natale, Jimmy Carter ha rappresentato una figura capace di sincera identificazione con i più autentici valori della democrazia americana”. “Nel ricordo del 39° Presidente degli Stati Uniti d’America e in attesa di riceverLa presto a Roma – conclude il capo dello Stato – rinnovo a Lei e al popolo statunitense i più vivi sentimenti di cordoglio”.

L’Iran: Cecilia Sala arrestata “per aver violato le leggi della Repubblica Islamica”

L’Iran: Cecilia Sala arrestata “per aver violato le leggi della Repubblica Islamica”Roma, 30 dic. (askanews) – Le autorità iraniane hanno confermato ufficialmente l’arresto della giornalista italiana Cecilia Sala, per aver “violato le leggi della Repubblica Islamica”. E’ quanto riporta l’agenzia di Stato iraniana, l’Irna, senza fornire ulteriori dettagli. “Cecilia Sala, cittadina italiana, si è recata in Iran il 13 dicembre 2024 con un visto da giornalista ed è stata arrestata il 19 dicembre 2024 per aver violato la legge della Repubblica islamica dell’Iran” conclude l’agenzia, citando una dichiarazione del Ministero della Cultura di Teheran.

Musica, partita da Milano la nuova festa di Max Pezzali: 18 sold out

Musica, partita da Milano la nuova festa di Max Pezzali: 18 sold outRoma, 30 dic. (askanews) – È partita dall’Unipol Forum di Milano la grande festa di Max Pezzali, “Max Forever – Questo Forum non è un albergo / Questo Pala non è un albergo”, la nuova avventura live che lo vede protagonista di 18 date tutte sold out nei palazzetti di Milano e Roma, compresa la notte di Capodanno arricchita da uno speciale Deejay Time con Albertino, Fargetta, Molella e Prezioso, insieme per festeggiare l’arrivo del 2025.


Uno show rinnovato, che cambia veste al classico palazzetto, trasformato di volta in volta in uno scenario nuovo. Tanti i set che si susseguono durante le oltre due ore di show, dalla cameretta per ricordare gli anni dell’adolescenza, al far west con tanto di cow girl su toro meccanico, alle polaroid che racchiudono i ricordi di vita di Max, proiettate nel grande led centrale, che per la prima volta diventa parte dello spettacolo, trasformandosi in un libro che sfogliando pagine in video grafica racconta la storia di ogni brano. E ancora l’entrata di un’auto su cui percorrere la rotta per casa di Dio, o il vecchissimo Peugeot che arranca in salita, fino al ritorno di personaggi iconici come il due di picche, la regina del Celebrità, lo squadrone della dura legge del gol, e gli Arbre Magique in versione cheerleaders che popolano una palestra in stile college americano, uno dei più colorati status symbol della cultura pop anni Novanta. Un live immersivo pensato per coinvolgere il pubblico e renderlo protagonista, come nel momento della kiss cam, o la lotteria sugli spalti che omaggia un fortunato vincitore con biglietti per l’Autodromo di Imola, il tutto a ritmo di una setlist che racchiude i successi senza tempo di Pezzali uniti a tante perle a sorpresa, tratte del suo inesauribile repertorio.


Tante le hit contenute nell’ultimo album uscito lo scorso 13 dicembre, Max Forever vol. 1: un must have in 16 brani con speciali ospiti e versioni inedite: i suoi successi, pietre miliari della musica pop italiana, proposte in feat con ospiti o suonante live o in versione acustica: da Gli anni con Cesare Cremonini a Sempre noi con J-Ax, passando per Rotta per casa di Dio con Riccardo Zanotti – nella versione live al Circo Massimo del 2023, fino a Grazie mille e Aeroplano suonate in acustico. La nuova avventura è un viaggio a più tappe nel mondo di Max, in attesa del maxi evento estivo Max Forever – Grand Prix, il grande live del 12 luglio all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola.


Gli oltre 180 mila i biglietti già acquistati per le 18 date sold out si aggiungono ai più di 400mila venduti nella prima tournée negli stadi 2024, dopo il grande successo della stagione live 2022/Max Forever (Hits Only), 23, con oltre 520mila presenze registrate tra la doppia data a San Siro, un tour sold out in 30 palazzetti, la storica serata al Circo Massimo.

Pubblicata nuova versione carta batimetrica dell’Oceano Artico

Pubblicata nuova versione carta batimetrica dell’Oceano ArticoRoma, 30 dic. (askanews) – È stata ufficialmente pubblicata la versione 5.0 dell’International Bathymetric Chart of the Arctic Ocean (IBCAO), l’unica carta batimetrica internazionale che offre una panoramica dettagliata e precisa delle profondità e dei fondali dell’Oceano Artico. La nuova versione si distingue per la sua straordinaria risoluzione di 100 x 100 metri (4 volte maggiore rispetto alla IBCAO 4.0), e al momento copre oltre il 25% dell’intero Oceano Artico, con un incremento di circa 1,4 milioni di chilometri quadrati rispetto all’area mappata in precedenza. La nuova carta rappresenta, dunque, un importante miglioramento in termini di qualità e quantità dei dati a disposizione della comunità scientifica internazionale.


Il progetto IBCAO, avviato in Russia nel 1997, a partire dal 2017 è stato affiancato dall’iniziativa giapponese Nippon Foundation-GEBCO-Seabed 2030, con l’obiettivo comune di ottenere una mappatura completa del fondale oceanico globale entro il 2030. In particolare, la carta IBCAO copre la regione artica ed è efficacemente integrata all’interno della mappatura GEBCO (General Bathymetrich Chart of the Ocean), l’organizzazione che ha il mandato di mappare tutto il fondale oceanico del Pianeta e che porta avanti questa missione attraverso il programma Seabed 2030. Il fine ultimo del programma è offrire a cartografi, ricercatori, istituzioni e altri soggetti interessati, una risorsa digitale open source relativa a tutti i dati batimetrici noti per il tratto di Artico a nord del 64° parallelo Nord. L’iniziativa gode del supporto della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO (COI) e dell’Organizzazione Idrografica Internazionale (IHO), e ha consentito finora di comprendere meglio il fondale marino artico, a vantaggio delle attività di ricerca scientifica, monitoraggio ambientale e climatico, navigazione, costruzione sottomarina, esplorazione, e attività offshore.


Alla nuova mappa hanno collaborato anche Michele Rebesco, ricercatore della sezione di Geofisica dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, e Daniela Accettella, tecnologa del Centro Gestione Infrastrutture Navali dell’OGS. “Fino a oggi, la mappatura dell’Oceano Artico si è rivelata spesso problematica a causa delle condizioni meteorologiche e marine difficili, ma soprattutto per la presenza della banchisa, che limita le possibilità di raccogliere dati con le tradizionali tecniche di altimetria radar” spiega Michele Rebesco. “Per ottenere la nuova versione di IBCAO si è cercato di superare queste limitazioni, utilizzando non solo le navi rompighiaccio e i sottomarini, ma anche stazioni mobili di ricerca poste direttamente sul pack artico galleggiante” precisa Rebesco.


Rimane però ancora un ampio margine di miglioramento, visto che significative porzioni di Artico, in particolare a nord della Groenlandia e nell’Arcipelago artico canadese, sono ancora prive di mappatura. Per ottenere una copertura completa anche di queste aree remote, gli esperti stanno contemplando nuovi approcci, tra cui l’utilizzo di sottomarini autonomi (AUV) a lungo raggio, equipaggiati con sonar multibeam e capaci di navigare al di sotto del ghiaccio marino, senza la presenza a bordo di un operatore umano. Il rilascio della versione 5.0 di IBCAO è un’attestazione dell’efficacia della collaborazione scientifica internazionale, che prosegue efficacemente nonostante il difficile assetto geopolitico globale degli ultimi anni. Per il futuro rimangono tuttavia molte sfide aperte, poiché l’Oceano Artico è soggetto a un mutamento costante, legato soprattutto alla perdita dei ghiacci polari, alla conseguente trasformazione degli ecosistemi, e agli interventi antropici nell’area.

Nel 2024 record di morti in carcere, 244 con il detenuto deceduto oggi a Piacenza

Nel 2024 record di morti in carcere, 244 con il detenuto deceduto oggi a PiacenzaRoma, 30 dic. (askanews) – Un nuovo morto in carcere. A darne notizia è il Garante regionale dei detenuti dell’Emilia-Romagna, Roberto Cavalieri, che ricorda come “un detenuto di origine tunisina di 27 anni di età è deceduto questa mattina a causa di un evento critico ancora in corso di definizione tra l’accidentalità e il suicidio, ma in ogni caso dobbiamo ricordare che è morto un uomo”.


Cavalieri ricostruisce anche la dinamica del decesso: “L’uomo, collocato nella sezione di isolamento, era stato trasferito a Piacenza da Ferrara per provvedimento disciplinare. All’inizio della sua presenza a Piacenza gli è stato attribuito un rischio suicidario medio, successivamente tolto. In Emilia-Romagna c’è una crisi del sistema penitenziario: basta pensare che nel 2024 ci sono stati 5 suicidi e ogni giorno registriamo almeno un caso di autolesionismo, ovvero comportamenti che quando non mettono a rischio la vita mettono a rischio la salute dei detenuti”, spiega il Garante. “Quello di Piacenza sembra così un atto dimostrativo finito male – continua il Garante Cavalieri – in quanto il detenuto è probabilmente caduto e quindi morto sul colpo. Questo evento segue un analogo fatto avvenuto a Modena dove sempre un giovane detenuto straniero aveva tentato il suicidio e ora si trova ricoverato in coma”.


Il 2024, con i suoi 244 morti (di cui 89 suicidi, 5 in Emilia-Romagna) nei luoghi di detenzione italiani, si conferma come l’anno record per le morti in carcere. A contribuire a questo triste primato è anche il decesso avvenuto oggi nel carcere di Piacenza. L’anno che sta per chiudersi registra anche un altro record negativo, quello del sovraffollamento: al 16 dicembre 2024 (data dell’ultima rilevazione disponibile), i detenuti nelle carceri italiane sono saliti a 62mila, mentre i posti realmente disponibili si fermano a circa 47mila, con un tasso di sovraffollamento del 132,6%.

Casa, idealista: nel 2024 prezzi +2,2% su base annua

Casa, idealista: nel 2024 prezzi +2,2% su base annuaRoma, 30 dic. (askanews) – I prezzi delle abitazioni usate in Italia fanno registrare un incremento del 2,2% nel corso del 2024, per attestarsi ad un valore medio di 1.880 euro al metro quadro. secondo l’ultimo report di idealista, il portale immobiliare leader per lo sviluppo tecnologico in Italia. Rispetto allo scorso trimestre, i prezzi sono aumentati dell’1,5% nell’ultima parte dell’anno. Secondo Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista, “il rialzo dei prezzi è dovuto alla scarsità di immobili disponibili, che ha compensato l’effetto negativo dei costi del credito elevati. Per il 2025 prevediamo un incremento graduale e costante dei prezzi, accompagnato da una ripresa delle compravendite, favorita dai primi tagli ai tassi ipotecari avviati nella seconda metà dell’anno e dal ritorno della domanda, in particolare nelle grandi città”. Il panorama dei prezzi immobiliari nelle principali città italiane presenta un andamento positivo diffuso nel corso del 2024, con 87 capoluoghi che registrano aumenti annuali, mentre 21 città su 104 monitorate da idealista evidenziano dei ribassi. I maggiori incrementi annuali spettano a Vicenza (15,6%), Como (13,2%) e Trieste (10,1%), seguite da Brescia e Rovigo cresciute del 10%. Ulteriori aumenti spaziano in un’ampia forbice che va dal 9,5% di Ancona e Gorizia allo 0,3% di Mantova, Catanzaro e Trapani. Nei mercati con maggiori ribassi troviamo Oristano (-8,2%) e Cuneo (-6,6%).

Clima, “nel 2024 in Italia 351 eventi estremi (+485% sul 2015)”

Clima, “nel 2024 in Italia 351 eventi estremi (+485% sul 2015)”Roma, 30 dic. (askanews) – L’Italia è sempre più sotto scacco della crisi climatica. Nel 2024, e per il terzo anno consecutivo, sono stati oltre 300 gli eventi meteo estremi che hanno colpito la Penisola, arrivando quest’anno a quota 351. Un numero in costante crescita negli ultimi dieci anni: nel 2024 ha visto un aumento degli eventi meteo estremi di quasi 6 volte, +485% rispetto al 2015 (quando ne furono registrati 60). A fare la parte da leone in questo 2024 l’aumento dei danni da siccità prolungata (+54,5% rispetto al 2023), da esondazioni fluviali (+24%) e da allagamenti dovuti alle piogge intense (+12%), con un’Italia divisa in due tra poca e troppa acqua.


A scattare questa fotografia di fine anno è l’Osservatorio Città Clima di Legambiente, realizzato in collaborazione con il Gruppo Unipol, che mette in fila i numeri della crisi climatica in Italia nel 2024, sottolineando come “la Penisola ancora una volta si sia fatta trovare impreparata anche in questi ultimi giorni di fine anno contrassegnati da piogge, mareggiate e venti forti. Male il Governo Meloni per l’inerzia dimostrata. In particolare, l’Esecutivo non ha messo in campo strategie di prevenzione e non ha stanziato le risorse economiche necessarie per attuare le azioni prioritarie del PNACC, il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, che ad oggi risulta essere una scatola purtroppo vuota. Inoltre, non è stato ancora emanato il decreto per l’insediamento dell’Osservatorio Nazionale per l’Adattamento ai Cambiamenti Climatici”. I DATI – Il 2024, spiega il dossier di Legambiente, è stato segnato da 134 casi di allagamenti da piogge intense, 62 casi di danni da vento, 46 esondazioni fluviali che hanno causato danni, 34 eventi con danni da siccità prolungata, 30 danni da grandinate, 19 casi di frane causate da piogge intense, 9 danni alle infrastrutture, 8 da mareggiate, 2 al patrimonio storico e 1 caso di temperature record. Il Nord Italia risulta il più colpito con 198 eventi meteo estremi, seguito dal Sud 92 e dal Centro 61. A livello regionale, quest’anno l’Emilia-Romagna con 52 eventi, è la regione più martoriata dalla crisi climatica, seguita da Lombardia (49), Sicilia (43), Veneto (41) e Piemonte (22). Tra le province svetta al primo posto Bologna con 17 eventi meteo estremi, seguita da Ravenna e Roma entrambe a quota 13, Torino con 12 e Palermo con 11. Tra le grandi città, la Capitale è quella più colpita con 8 eventi meteo estremi, seguita da Genova (7) e Milano (6). Preoccupano anche i danni che gli eventi meteo estremi stanno causando in generale sui trasporti: 22 quelli che nel 2024 hanno provocato danni e ritardi a treni e trasporto pubblico locale nella Penisola.


“Nel 2024 l’Italia – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – è stata travolta da una nuova ondata di eventi meteo estremi e ancora una volta si è fatta trovare impreparata. Il Governo Meloni, in oltre due anni di attività, non ha messo in campo nessuna strategia di prevenzione con interventi mirati, che permetterebbero di risparmiare il 75% delle risorse spese per riparare i danni post emergenza, e non ha stanziato i finanziamenti necessari per le azioni prioritarie del PNACC, fondi non previsti neanche nella legge di bilancio appena approvata. Auspichiamo che nel 2025 da parte dell’Esecutivo ci sia un’assunzione di responsabilità diversa nella lotta alla crisi climatica: servono più risorse economiche e interventi su prevenzione, mitigazione e adattamento. È urgente approvare anche una legge per fermare il consumo di suolo, problema affrontato in modo ideologico col DL Agricoltura vietando il fotovoltaico a terra, e il DPR per facilitare il riutilizzo delle acque reflue depurate sui terreni agricoli. Le vere minacce per l’agricoltura italiana sono, infatti, la crisi climatica e la cementificazione, non il Green Deal europeo”. “Tra gli eventi meteo estremi in crescita – aggiunge Andrea Minutolo responsabile scientifico di Legambiente – preoccupa il fenomeno della siccità che a più riprese ha colpito in questi anni l’Italia. Simbolo di quest’estate il lago Pergusa, in provincia di Enna, ridotto più o meno ad una pozza. L’emergenza in Sicilia è figlia della siccità del Po del 2022 e di un trend collegato alla crisi climatica in continua evoluzione che rappresenta un monito severo. Per questo è importante che il Paese definisca una strategia nazionale della gestione idrica, più attenta e circolare, con interventi concreti che favoriscano l’adattamento ai cambiamenti climatici e permettano di ridurre da subito i prelievi di acqua evitandone anche gli sprechi”.


“In Emilia-Romagna i fenomeni di precipitazione estrema seguiti da alluvioni e allagamenti continuano a causare danni importanti”, ribadisce Francesco Occhipinti, direttore di Legambiente Emilia-Romagna: “Il ripetersi di questi eventi e le conseguenze negative che continuano a causare sono il segnale della necessità di un’azione di sistema, come già messo in luce dal dibattito pubblico e istituzionale a partire dall’alluvione del maggio 2023. La messa in sicurezza dei corsi d’acqua e la creazione di infrastrutture per garantire la sicurezza idraulica non può prescindere dall’adozione di un approccio di salvaguardia dal punto di vista ecologico, che garantisca una buona qualità degli ecosistemi fluviali e al contempo la sicurezza delle comunità che vivono in prossimità dei fiumi. È quindi fondamentale il coinvolgimento delle comunità stesse, attraverso processi che consentano sia l’informazione e la formazione, sia la condivisione delle misure messe in atto per ridisegnare l’assetto fluviale”. CLASSIFICA REGIONI PIÙ COLPITE DA SICCITÀ, ESONDAZIONI E ALLAGAMENTI – per quanto riguarda la siccità, le regioni più colpite sono state Sicilia (16 eventi), Sardegna (9), Basilicata (3). Sul fronte allagamenti spicca la Lombardia (con 25 eventi meteo estremi), seguita da Emilia-Romagna (22), Sicilia (15). In tema di esondazioni fluviali l’Emilia-Romagna è al primo posto (con 14 eventi), a seguire Lombardia (8), Veneto (5).


2024, ANNO DEI RECORD – Spicca poi l’ennesimo record di temperature globali registrato dal programma europeo Copernicus che indica il 2024 come l’anno più caldo da inizio registrazioni con, per la prima volta, il superamento della soglia di 1,5 °C sopra i livelli pre-industriali. Il mese di novembre 2024 è stato il secondo più caldo a livello globale, dopo il novembre 2023, con una temperatura media dell’aria superficiale di 14,1°C, +0,7°C al di sopra della media di quel mese del periodo compreso tra il 1991 e il 2020. Il novembre 2024 è stato di 1,6°C al di sopra del livello pre-industriale ed è stato il 16° mese in un periodo di 17 mesi in cui la temperatura superficiale media globale dell’aria ha superato di 1,5°C i livelli pre-industriali. Anche la temperatura superficiale media marina per il mese di novembre 2024 ha registrato livelli record, con 20,6°C, il secondo valore più alto registrato per il mese, e solo 0,13°C al di sotto del novembre 2023.

Sinner, Meloni e Trump sono i più ricercati sul sito della Treccani

Sinner, Meloni e Trump sono i più ricercati sul sito della TreccaniRoma, 30 dic. (askanews) – Il tennista italiano più forte del mondo Jannik Sinner, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il neoeletto presidente americano Donald Trump: sono questi i tre personaggi che compongono il podio dei più ricercati nel corso del 2024 sul portale treccani.it, che vanta oltre un milione di pagine visitate al giorno.


È Jannik Sinner, e non poteva essere altrimenti considerati gli straordinari successi conseguiti da questo campione, il più ricercato nel 2024: espressione di “puro tennis”, “predestinato a dominare il prossimo decennio”, protagonista di un “tennis di altissimo livello”. Un successo che, secondo la Treccani “ha messo Sinner sotto i riflettori sin da quando era un teenager e ciò, in un Paese come l’Italia, significa caricarlo di pressioni e aspettative per poi tentare di abbatterlo al primo sbaglio o alla prima scelta non condivisa”. A poca distanza, sul podio dei più cliccati sul portale treccani.it, Giorgia Meloni, prima donna nella storia repubblicana ad assumere la carica di presidente del Consiglio dei ministri. Come ricorda la Treccani, Giorgia Meloni è “interessata alla politica sin dall’adolescenza e nel 1996 ha iniziato la militanza in Alleanza nazionale come responsabile del movimento studentesco… nel 2012 ha fondato insieme a Ignazio La Russa e Guido Crosetto il partito Fratelli d’Italia – Centrodestra Nazionale (dal 2014 Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale e dal 2017 Fratelli d’Italia)”, che alle elezioni politiche del 2022 ha avuto uno straordinario successo, affermandosi come primo nel Paese con circa il 26% dei consensi e ottenendo, con la coalizione di centro-destra, con Forza Italia, Lega, Noi moderati circa il 44% dei voti, la maggioranza assoluta in Parlamento.


Terza posizione per Donald Trump, il neoeletto presidente degli Stati Uniti, che non ha mai smesso di attirare l’attenzione del pubblico e ha dato origine alla voce trumpismo, registrata a tempo di record dal Vocabolario Treccani. A seguire nella speciale classifica dei 10 più ricercati del portale treccani.it Yulia Navalnaya, vedova dell’attivista politico russo Aleksei Navalny, perseguitato e deceduto a Kharp nel febbraio di quest’anno; Angelina Mango vincitrice dell’ultima edizione di Sanremo; Ahoo Daryaei, la studentessa iraniana divenuta celebre per essersi fatta fotografare parzialmente svestita scatenando la repressione del regime; Kate Middleton, moglie dell’erede al trono britannico William; Elon Musk, alla guida della Tesla e di X; la scrittrice sudcoreana Han Kang, premio Nobel per la letteratura e Maura Delpero, la regista Leone d’Argento 2024, in lizza per l’Oscar come miglior film straniero.

Vino, Rosset Terroir: la forza degli autoctoni della Valle d’Aosta

Vino, Rosset Terroir: la forza degli autoctoni della Valle d’AostaMilano, 30 dic. (askanews) – Nicola Rosset non è solo un uomo dal carattere deciso ma un imprenditore che del vino ha una visione molto chiara, che parte dalla valorizzazione del terroir valdostano e dei suoi vitigni autoctoni: “Vino vero e territoriale”, per usare le sue parole. Per questo investe, produce in modo sostenibile e rispettoso dell’ambiente, lavora sulla qualità, sperimenta senza esagerazioni e punta ad un posizionamento alto con vini assai ben fatti, dai tratti eleganti e puliti. Uno su tutti, il Petite Arvine, vitigno a bacca bianca che il 41enne enologo valdostano Matteo Moretto (coadiuvato da un consulente del calibro di Luca D’Attoma) coltiva con passione tra i 600 e i 900 metri di altitudine con pendenze che arrivano al 54%. Se la sua massima espressione è certamente il “Sopraquota 900”, giustamente celebrato e pluripremiato come uno dei bianchi più buoni d’Italia e tra i migliori al mondo (la strepitosa annata 2022 ha ottenuto quest’anno 98 punti da James Suckling), a sorprendere è anche suo fratello minore, il Vallée D’Aoste Dop, figlio delle quote più basse e sabbiose, a dimostrazione delle potenzialità di queste uve e della bontà del lavoro svolto in vigna e in cantina, e più in generale del clima e della diversità dei suoli di queste montagne.


Ed è proprio questa pianta dai piccoli acini pruinosi e dalla buccia sottile che predilige non solo l’altezza ma anche le ripide pendenze e l’invecchiamento (“fino a 15 anni”), ad imprimere nel 2017 una svolta all’Azienda agricola Rosset Terroir di Torrent de Maillod a Quart. I Rosset erano infatti noti per essere dei distillatori di lungo corso (Distillerie St. Roch Levi Ottoz) che nel 2001 hanno deciso di diventare viticoltori impiantando i primi tre ettari a Saint Christophe. Ettari che nel giro di qualche anno sono saliti a 12 distribuiti tra Bassa, Media e Alta Valle per un totale di circa 50mila bottiglie. Poi l’idea, la visione, di salire in altezza, acquisendo un vitigno unico di quasi due ettari piantato a Petite Arvine nel 1990, su un suolo dove la sabbia sposa granito e ardesia nel territorio di Villeneuve, piccolo e antico comune montano sulla Dora, all’imbocco della Valsavarenche e della Val di Rhemes. Attualmente in conversione biologica, Rosset Terroir è stata la prima Cantina in Valle d’Aosta ad usare (oltre al legno e all’acciaio e forse, in futuro, al cemento) anfore in terracotta e/o orci neutri e non vetrificati per l’affinamento, allo scopo di sfruttare una micro ossigenazione delicata e costante che esaltasse la freschezza e l’aromaticità delle uve. La viticoltura eroica praticata su ripidi terrazzamenti sostenuti da muretti a secco, le rese contenute, le macerazioni prolungate, l’attenzione sartoriale ai dettagli per i vini di punta, restituiscono un’identità artigianale nonostante l’azienda sia un punto di riferimento nel panorama vinicolo non solo regionale. Si pensi in questo senso che circa il 35% della produzione, una percentuale altissima per le Cantine di questa piccola regione, viene esportata e va a finire principalmente negli Stati Uniti, in Giappone e in Indonesia. Reduce da una vendemmia che ha falcidiato il 60% della produzione, Nicola Rosset non rinuncia al suo obiettivo di arrivare in futuro a produrre 80mila bottiglie: non oltre per non snaturare la struttura aziendale, e senza scorciatoie, cioé ad esempio senza lo spumante (“ma se dovessimo farlo utilizzeremmo il Prié Blanc” garantisce), la cui introduzione è prevista nella prossima modifica del Disciplinare. Altra novità dovrebbe riguardare il limite dei mille metri per la viticultura regionale, che porterà il “Sopraquota 900” a passare da “vino da tavola” a Doc.


Oltre alle due versioni già citate di “Petite Arvine”, il bianco simbolo di questa regione, l’azienda produce tra Chambave, Saint-Christophe, Villeneuve e Saint-Pierre altri sette vini: i bianchi “Chambave Muscat Vallée d’Aoste Dop”, il “Pinot Gris Vallée d’Aoste Dop”, lo “Chardonnay 770 Vallée d’Aoste Dop Cru” e i “Premisse Vallée d’Aoste Dop”. A questi si affiancano i rossi “Pinot Noir 850 Vallée d’Aoste Dop”, “il Cornalin Vallée d’Aoste Dop”, il “Nebbiolo Vallée d’Aoste Dop”, il “Syrah 870 Vallée d’Aoste Dop” e il blend “Trasor Vallée d’Aoste Dop”. Tutti vini, e alcuni gioielli, che hanno un loro perché, prodotti da una realtà che da oltre due decenni testimonia il potenziale di questa Valle straordinaria, lavorando sul prezzo e sull’export così come deve essere fatto.

Usa, morto l’ex presidente Carter, gli omaggi di Biden e Trump

Usa, morto l’ex presidente Carter, gli omaggi di Biden e TrumpRoma, 30 dic. (askanews) – Joe Biden e Donald Trump hanno guidato gli omaggi all’ex presidente degli Stati Uniti e premio Nobel per la pace Jimmy Carter, morto all’età di 100 anni.


Carter, che ha vissuto più a lungo di qualsiasi altro presidente della storia, è morto domenica pomeriggio nella sua casa a Plains, in Georgia. Biden lo ha descritto come “un uomo di principi, fede e umiltà”, mentre Trump ha affermato che tutti gli americani hanno un “debito di gratitudine” nei confronti di Carter.


Carter è passato dall’essere un coltivatore di arachidi a diventare presidente per i democratici nel 1977, prima di essere costretto a lasciare la Casa Bianca dopo un solo mandato di quattro anni quando Ronald Reagan ha ottenuto la vittoria alle elezioni successive. Dopo aver lasciato la Casa Bianca con bassi indici di gradimento, la sua reputazione è stata ripristinata attraverso il lavoro umanitario che gli è valso il premio Nobel per la pace.


“Oggi, l’America e il mondo hanno perso uno straordinario leader, statista e umanitario”, hanno affermato il presidente Biden e la first lady Jill Biden in una dichiarazione. “A tutti i giovani di questa nazione e a chiunque sia alla ricerca di cosa significhi vivere una vita con uno scopo e un significato, la bella vita, studiate Jimmy Carter, un uomo di principi, fede e umiltà”, hanno aggiunto.


“Ha dimostrato che siamo una grande nazione perché siamo un bravo popolo, onesto e onorevole, coraggioso e compassionevole, umile e forte”. Biden ha annunciato che il 9 gennaio si sarebbe tenuta una giornata di lutto nazionale, con gli americani incoraggiati a visitare i luoghi di culto per “rendere omaggio” al defunto presidente. Ha anche ordinato che le bandiere fossero esposte a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici e militari per 30 giorni, un periodo che include l’insediamento del presidente eletto Trump. Trump ha scritto su Truth Social: “Le sfide che Jimmy ha dovuto affrontare come presidente sono arrivate in un momento cruciale per il nostro Paese e lui ha fatto tutto ciò che era in suo potere per migliorare la vita di tutti gli americani. “Per questo, tutti noi gli dobbiamo un debito di gratitudine”. Trump ha deriso l’unico mandato di Carter durante la campagna elettorale prima della sua vittoria alle elezioni presidenziali di quest’anno e in precedenza lo aveva descritto nel 2019 come: “È un brav’uomo. È stato un presidente terribile”. Tump fece queste dichiarazioni dopo che Carter aveva definito Trump un “presidente illegittimo”, sostenendo che era stato aiutato a entrare alla Casa Bianca dall’interferenza russa nelle elezioni del 2016, cosa che Mosca e lo stesso Trump hanno sempre negato.