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Tag: Sanremo 2023

Migranti, de Pascale: scelta disumana approdo navi al centro Nord

Migranti, de Pascale: scelta disumana approdo navi al centro NordRoma, 7 feb. (askanews) – “Dopo lo sbarco di 336 migranti registrato il 3 gennaio scorso, Ravenna è per l’ottava volta individuata come porto sicuro per la nave Geo Barents di Medici senza Frontiere, con a bordo 134 persone di diverse nazionalità: Siria, Pakistan, Bangladesh, Marocco, Palestina, Egitto, Etiopia ed Eritrea. Porto Corsini diventerà ancora l’approdo – il prossimo 10 febbraio – di un viaggio drammatico per quanti sfuggono a guerre e povertà. Il Comune di Ravenna, in stretto raccordo con la Prefettura e con lo straordinario supporto di tutta la comunità, come sempre farà la propria parte con umanità e senso di responsabilità. Ci colpisce invece, l’atteggiamento del governo che continua a scegliere approdi del Centro Nord allungando ulteriormente il calvario di donne, uomini, bambini e minori già allo stremo delle forze. Una scelta disumana, dichiaratamente finalizzata a tenere le navi umanitarie lontane dalle zone SAR impedendogli di salvare vite umane. A tutto questo noi contrapponiamo un modello di accoglienza basato sull’umanità, la professionalità e l’organizzazione”. Così il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, dopo l’annunciato arrivo della nave ong, Geo Barents, di Medici senza Frontiere al porto cittadino.


“L’accoglienza delle città è l’unico anello umano ed efficiente di una catena segnata invece dalla demagogia e dalla disorganizzazione del Governo Meloni, che non solo gioca sulle vite delle persone nelle fasi di salvataggio e sbarco, ma non ha poi nessuna strategia sul ‘dopo’, con norme capestro sul riconoscimento dello status di rifugiato, numeri ridicoli di rimpatri e nessuna politica attiva per integrazione che passa prima di tutto attraverso la conoscenza della nostra lingua e il lavoro.Il blocco degli sbarchi era stata la promessa più forte del Governo Meloni, e al di là delle opinioni, oggi ne rappresenta il fallimento più cocente. La presidente del consiglio ammetta l’errore, convochi le autonomie locali e il mondo del lavoro e costruiamo insieme un modello di integrazione serio, umano ed efficiente”, conclude.

Presidenziali Azerbaigian, exit poll: Aliyev stravince con 93,9%

Presidenziali Azerbaigian, exit poll: Aliyev stravince con 93,9%Baku, 7 feb. (askanews) – La “Oracle Advisory Group” ha annunciato in conferenza stampa i risultati degli exit poll condotti oggi in 500 seggi in tutto l’Azerbaigian per le presidenziali: il presidente in carica Ilham Aliyev ha ottenuto il 93,9% dei voti secondo le elaborazioni effettuate dal gruppo a mezz’ora dalla chiusura delle urne nel Paese. Per i primi risultati ufficiali ma parziali bisognerà attendere ancora un paio d’ore.


L’organizzazione statunitense ha sottolineato di aver condotto le indagini intervistando 63mila elettori, in 40 circoscrizioni elettorali e per la prima volta anche in Karabakh. Secondo gli exit poll Aliyev ha ottenuto la stragrande maggioranza dei voti, 93,9%, mentre i suoi sfidanti hanno sfiorato a malapena l’1-2% (Zahid Oruj 1,8%, Razi Nurullaev 0,9%, Fazil Mustafa 1,5%, Elshad Musayev 0,4%, Gudrat Hasanguliyev 1,2% e Fuad Aliyev 0,3%).


Il gruppo americano ha evidenziato che l’esito elettorale conferma il sondaggio prevoto, che aveva dato l’ampio sostegno degli elettori ad Aliyev anche grazie alla spinta data dalla riconquista dei territori del Karabakh.

Aga Radwanska approda nel Cupra Fip Tour: “Innamorata del padel”

Aga Radwanska approda nel Cupra Fip Tour: “Innamorata del padel”Roma, 7 feb. (askanews) – La seconda carriera di Agnieszka Radwanska è su un campo da padel. Il Cupra Fip Tour 2024 è iniziato all’insegna delle leggende: dopo la partecipazione di Pat Rafter a due tornei Fip in Australia, nel Fip Promotion La Cala di Finestrat (Spagna) in tabellone c’era anche la campionessa polacca, che in carriera ha vinto 20 titoli di singolare e 2 di doppio, raggiungendo la seconda posizione del ranking Wta nel 2012, anno in cui si è qualificata alla finale di Wimbledon. Radwanska ha giocato in coppia con un’altra ex tennista, Marta Domachowska, anche lei polacca e fidanzata con Jerzy Janowicz, un altro che dopo aver raggiunto grandi risultati con la racchetta da tennis da qualche tempo si cimenta con quella da padel e ha anche partecipato agli European Games di Cracovia.


“Avevo iniziato a giocare prima dell’inizio della pandemia – racconta ‘Aga’ in un’intervista alla Fip -. Un anno e mezzo fa ho ripreso, grazie anche a Marta. Lo trovo uno sport dinamico e divertente: gioco appena posso, anche due volte alla settimana, compatibilmente anche con i miei impegni di mamma”. La domanda, per chi ha scritto pagine di storia del tennis, resta la stessa: quanto è difficile fare lo ‘switch’ tra tennis e padel? “È molto difficile – risponde Radwanska -. Sicuramente nel tocco di palla aver giocato a tennis aiuta, le volée non sono un problema. Il problema è giocare con le pareti, e poi vorrei colpire forte ogni volta ma non posso. Il padel è uno sport che non ti permette di rilassarti mai durante il punto, ogni 15 è una lotta”. C’è però anche la componente del divertimento, che a 35 anni e dopo una carriera in giro per il mondo non può mancare. “Gioco senza pressione e senza aspettative. Nel tennis ho girato il mondo, ma giravo campi e hotel e c’era poca possibilità di concedersi un po’ di svago. Con Marta siamo state ad Alicante a giocare un bel torneo, dove siamo riuscite anche a vincere una partita, ma abbiamo avuto anche la possibilità di goderci la Spagna. Ma anche di goderci le giocatrici spagnole: è bellissimo vederle e imparare da loro che del padel sono le maestre”.


Negli stessi giorni in cui era impegnata al Fip Promotion La Cala, un anno fa Radwanska disputava il torneo Legends a Melbourne. In Polonia, invece, gestisce un hotel che porta il suo nome, Aga Tenis Apartments. “Ma vorrei giocare ancora nel circuito Fip, perché il padel è uno sport che mi piace e che sta crescendo in tutto il mondo. La fortuna è che non ho la necessità di programmare la stagione dall’inizio alla fine. Se i miei impegni me lo permetteranno, tornerò sicuramente in campo”.

Lollobrigida: “frutta e verdura a scuola”,spazio a prodotti locali

Lollobrigida: “frutta e verdura a scuola”,spazio a prodotti localiRoma, 7 feb. (askanews) – Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste dà il via al nuovo programma “Frutta e Verdura nelle scuole”: da domani saranno direttamente i produttori ortofrutticoli, oltre che le loro associazioni, cooperative o consorzi, a poter presentare i progetti per promuovere il consumo di frutta e verdura fra gli alunni nelle scuole primarie.


Da quest’anno, infatti, la misura europea sarà realizzata dal Masaf non più attraverso appalti a imprese attive nella distribuzione, ma con un modello che si rivolge direttamente al settore primario. La dotazione è di 14 milioni di euro. “L’obiettivo è restituire centralità ai produttori che lavorano nei singoli territori, valorizzando così le produzioni di prossimità e la qualità degli alimenti locali”, dichiara il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, che sottolinea come “il coinvolgimento diretto dei produttori contribuirà a garantire l’efficienza della spesa, la predilezione delle filiere locali, la stagionalità e la territorialità dei prodotti, ma anche a un minor impatto della logistica e della distribuzione”.


“La forza del Made in Italy risiede nella qualità, nella varietà dei prodotti e nella biodiversità, oltre che in quel rapporto inscindibile di cura e rispetto che lega i nostri agricoltori alle tradizioni e alle caratteristiche dei nostri territori, esprimendo eccellenze da Nord a Sud. Tutto ciò rappresenta un insieme di valori fondamentali, per la nostra cultura e per la nostra salute, che vanno riconosciuti e trasmessi, anche a scuola”, ha evidenziato il Ministro Lollobrigida. Con una dotazione di 14 milioni di euro e contributi a fondo perduto fino al 90% delle spese, il programma “Frutta e Verdura nelle scuole” finanzia la fornitura e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli agli alunni degli istituti scolastici primari, nonché azioni educative di accompagnamento tra cui corsi di degustazione, attività ludico-ricreative, visite a fattorie e azioni informative sull’agricoltura, sulle sane abitudini alimentari e sulle filiere. Si vuole così promuovere anche un approccio sostenibile, sensibilizzando gli alunni sul consumo equilibrato e le filiere corte, con un effetto protettivo sulla salute e di contrasto agli sprechi.


Le domande sono aperte dall’8 febbraio all’11 marzo. A breve, inoltre, è prevista anche l’uscita del bando per la fornitura e la distribuzione nelle scuole del latte e dei prodotti lattiero caseari, con una dotazione di 6 milioni di euro.

Lollobrigida: ottima notizia primo ok Pe nuove tecniche genomiche

Lollobrigida: ottima notizia primo ok Pe nuove tecniche genomicheRoma, 7 feb. (askanews) – “Un’ottima notizia il primo via libera alle nuove tecniche genomiche in agricoltura, arrivato oggi dal Parlamento europeo. Anche in questo l’UE segue l’Italia che era stata avanguardia con l’approvazione all’unanimità, nel maggio scorso, dell’emendamento che autorizza la sperimentazione in campo delle Tecniche di Evoluzione Assistita”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.


“Lavorare in questa direzione ci darà la possibilità di ottenere piante più resistenti a eventi siccitosi e cambiamenti climatici, e con migliorati caratteri qualitativi – aggiunge il ministro in una nota – Dobbiamo investire in queste tecniche senza ideologie o pregiudizi. Siamo favorevoli alla sostenibilità ambientale ma contemporaneamente dobbiamo guardare alla sostenibilità economica e sociale, guardando al progresso e alla ricerca. È necessaria, infatti, una visione che salvaguardi la competitività delle imprese europee e gli agricoltori”, conclude Lollobrigida.

Abruzzo, Meloni: ferrovia Roma-Pescara si farà

Abruzzo, Meloni: ferrovia Roma-Pescara si faràL’Aquila, 7 feb. (askanews) – “Non dimentico la vicenda della Roma-Pescara, siamo assolutamente concentrati, attenti, sulla più importante delle infrastrutture che servono” a questa regione. “Ci siamo resi conto che non sarebbe stato possibile fare l’opera col Pnrr, non potevamo però rinunciarvi e quindi, con coraggio, abbiamo stralciato il finanziamento e oggi voglio annunciare che la ferrovia Roma-Pescara si farà, che grazie ai ministri Salvini e Fitto il governo ha individuato fondi per realizzare l’opera a valore sul Fsc”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla cerimonia per la firma del Patto di coesione e sviluppo tra il governo e la Regione Abruzzo.


“Nei prossimi giorni” sul dossier “si riunirà il Cipess”, ha aggiunto Meloni.

Abruzzo, Marsilio: spendiamo bene risorse, cambiamo volto a regione

Abruzzo, Marsilio: spendiamo bene risorse, cambiamo volto a regioneMilano, 7 feb. (askanews) – Con la firma dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e l’Abruzzo questa Regione ha a disposizione per il ciclo di programmazione 2021-2027 del fondo sviluppo e coesione 1.250 milioni di euro, a fronte dei 750 milioni del precedente ciclo. Lo ha sottolineato il presidente dell’Abruzzo, Marco Marsilio, nel suo intervento all’Aquila in occasione della firma dell’intesa insieme alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.


Si tratta di “500 milioni in più, frutto del buon lavoro che hanno fatto le Regioni con i Governi che si sono succeduti” ha aggiunto Marsilio. “Quello che firmiamo oggi è un impegno che segnerà il prossimo decennio dell’Abruzzo, abbiamo la responsabilità”, con l’aiuto di altri enti attuatori, “di spenderli bene perché possiamo e dobbiamo cambiare il volto della nostra terra, grazie a questi investimenti infrastrutturali” ha continuato.


“Il filo conduttore attraverso il quale spendiamo queste risorse”, ha ricordato, “ruota attorno a quattro concetti cardine: radici, identità, sicurezza e comunità” attorno ai quali “abbiamo programmato l’investimento di queste risorse” che andranno per il 35% a progetti sul tema dell’ambiente, per il 27% ai trasporti, per il 17% alla rigenerazione urbana e per il 7% alla cultura.

Copa Cogeca: con Ngt da Parlamento Ue prospettive per agricoltura

Copa Cogeca: con Ngt da Parlamento Ue prospettive per agricolturaRoma, 7 feb. (askanews) – “Un nuovo passo nella giusta direzione. I NGT sono tra le soluzioni pratiche che possono aiutare la nostra agricoltura a conciliare produzione e adattamento ai cambiamenti climatici, mantenendo allo stesso tempo la ricerca all’avanguardia nell’UE”. Così il Copa e la Cogeca commentano l’ok da parte del Parlamento europeo del progetto di relazione di Jessica Polfjärd (PPE, Svezia) sulle nuove tecniche genomiche (NGT) con 307 voti favorevoli, 41 astensioni e 263 contrari.


“Le NGT non potrebbero più rimanere nello stesso quadro normativo degli OGM. La situazione era comprensibile e anacronica dal punto di vista della scienza e degli agricoltori”, spiegano. Il rapporto approvato oggi in Plenaria conferma la struttura proposta dalla Commissione Europea con un approccio in due fasi sugli impianti NGT. Le piante NGT di categoria 1 sono di tipo convenzionale e devono seguire le regole della selezione convenzionale delle sementi, mentre la categoria 2 dovrebbe comunque seguire requisiti più severi. Per il Copa e la Cogeca questo approccio equilibrato è quello giusto. Più nel dettaglio, Copa e Cogeca accolgono positivamente i chiarimenti sulla procedura di verifica sugli impianti NGT 1 e l’adozione degli emendamenti riguardanti l’esclusione dalla brevettabilità. Come sottolineato dalla commissaria alla Salute Stella Kyriakides al termine della votazione, spetta ora al Consiglio adottare il suo approccio generale in modo che i triloghi possano iniziare rapidamente. Il Copa e la Cogeca lanciano quindi un appello ai negoziatori del Consiglio affinché trovino rapidamente una posizione sulle NGT.

Certified Origins: prezzo olio d’oliva resta alto, pesa siccità prolungata

Certified Origins: prezzo olio d’oliva resta alto, pesa siccità prolungataMilano, 7 feb. (askanews) – A gennaio il prezzo dell’olio d’oliva si è mantenuto in alto con i produttori penalizzati ancora da siccità e riserve scarse. È, in sintesi, quanto rilevato dall’Osservatorio mensile di Certified Origins, che evidenzia come in Spagna due pessimi raccolti consecutivi abbiano contribuito a ridurre drasticamente il divario storico tra il prezzo dell’evo iberico e quello italiano. Il nuovo anno, dunque, è proseguito nel solco del 2023: il prezzo dell’extra vergine d’oliva in Italia, infatti, continua a rimanere sostenuto segnando punte di 10,50 euro al chilo per oli di qualità e idonei all’esportazione.


In generale, i paesi produttori del Mediterraneo sono ancora profondamente colpiti dalla prolungata situazione di siccità specialmente in Spagna, dove nella zona dell’Andalusia le riserve idriche sono a oggi al 22%, inferiori rispetto al 2023 quando erano al 29%, e ben al di sotto dei livelli medi degli ultimi 10 anni (51%). I prezzi si mantengono tendenzialmente alti a causa delle scarse riserve di olio e dell’incessante domanda dei mercati esportatori, nonostante una lenta contrazione dei consumi interni in alcuni paesi del Mediterraneo.    Storicamente il mercato ha mantenuto un certo divario tra costo all’ingrosso dell’evo italiano e quello spagnolo, con l’olio italiano posizionato più in alto, principalmente a causa dei volumi maggiori di produzione provenienti dalle campagne del territorio iberico, rispetto ai volumi provenienti dai frantoi della penisola italiana. Oggi questo divario è stato drasticamente ridotto dal mercato, a causa di due raccolti consecutivi in Spagna ben al disotto delle media: gli oliveti hanno infatti prodotto fino al 50% in meno di frutti. A febbraio 2024 il prezzo dell’evo iberico sì e posizionato stabilmente tra i 9-10 euro al chilo, vicino a quello Italiano. Tra gli altri produttori del Mediterraneo, anche l’olio di origine greca e portoghese si attestano intorno ai 9,50-10 euro al chilo mentre il “meno” caro rimane quello tunisino con prezzi tra 8-9 euro.   “Uno dei principali fattori della crisi dell’olio d’oliva, e tra le cause maggiori dell’aumento dei prezzi, è sicuramente l’effetto degli eventi estremi climatici che stiamo affrontando – osserva Giovanni Quaratesi, head of corporate global affairs di Certified Origins – La nostra filiera è chiamata a trovare delle soluzioni che dovranno guardare al settore a 360 gradi, partendo dagli alberi, la cui sopravvivenza e salute gioca un ruolo chiave. Per quanto riguarda i prezzi nel breve termine, in primavera con la fioritura degli oliveti avremo una prima idea del potenziale del raccolto della prossima campagna e del posizionamento futuro del mercato. Non ci aspettiamo comunque un ritorno ai prezzi precrisi nel breve e medio termine, per il quale ci vorranno annate produttive eccellenti”. In Italia il mercato ha segnalato a gennaio qualche transazione intorno ai 9 euro al chilo per Extra Vergine convenzionale ma con anche picchi elevati al di sopra dei 10 euro al chilo. Il mese di febbraio sarà utile per determinare se il trend si invertirà e si inizierà a rilevare un calo di prezzo per una delle origini più apprezzate e valorizzate sui mercati esteri; o se invece si tratta di un momentaneo calo che potrebbe essere interrotto dall’aumento della richiesta da parte degli imbottigliatori, e le aspettative poco rosee per la campagna 2024-2025.   Per andare incontro alle esigenze dei cittadini spagnoli alle prese con il caro vita, il governo iberico ha deciso di esentare l’olio d’oliva dall’attuale Iva del 5%. Questa scelta è stata fatta anche alla luce del continuo aumento dei prezzi dell’olio da parte delle catene dei supermercati spagnoli e dal calo significativo degli acquisti nonostante l’olio sia un prodotto chiave della cucina iberica. Le notizie di una raccolta leggermente superiore all’aspettativa non bastano a calmare le preoccupazioni sulla mancanza di scorte e la qualità necessarie a soddisfare la domanda interna e dell’export durante tutto il 2024. 


Per la Grecia non si prevedono flessioni dei prezzi, a causa della scarsa disponibilità e soprattutto qualità. I produttori e frantoi ellenici si preparano a un anno con poche transazioni, nell’attesa di una prossima campagna più fruttuosa. I produttori portoghesi si aspettano una campagna buona per volumi e qualità ma con prezzi ancora alti a causa della domanda sostenuta, con punte a 9,50 euro la chilo per l’olio convenzionale e a 10,50 per il biologico.

Lollobrigida a Berlino allo stand della frutta made in Piemonte

Lollobrigida a Berlino allo stand della frutta made in PiemonteRoma, 7 feb. (askanews) – La frutta piemontese protagonista a Berlino, per Fruit Logistica, la fiera internazionale dei prodotti freschi che si svolge a Berlino fino al 9 febbraio. Allo stand del Piemonte associazioni e aziende hanno accolto oggi il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa.


“Il Piemonte ortofrutticolo arriva a Berlino da protagonista, per un’occasione di promozione sul mercato globale della nostra frutta di qualità certificata, insieme a tutti gli altri prodotti di eccellenza della nostra enogastronomia. Si parla molto di agricoltura in questo periodo e il primo modo di stare vicino alle nostre aziende è aiutarle a vendere bene i propri prodotti al prezzo giusto, che si fa con l’eccellenza delle produzioni e con la capacità di promuovere la qualità del nostro agroalimentare sui mercati”, ha detto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. Il Piemonte partecipa alla fiera di Berlino con il progetto “Made in Piemonte. Naturalmente in Piemonte c’è qualità!” che riunisce le principali organizzazioni di produttori ortofrutticoli piemontesi associate a AOP Piemonte, insieme ai Consorzi di tutela Nocciola Piemonte Igp, Mela Rossa Cuneo Igp, Castagna Cuneo Igp, Asti Docg e Brachetto d’Acqui Docg.


Sono circa 3.000 le aziende che aderiscono all’AOP Piemonte (Associazione di organizzazioni di produttori), la prima associazione di organizzazioni di produttori del settore ortofrutticolo riconosciuta dalla Regione Piemonte. Con oltre 20 mila ettari destinati a coltivazioni frutticole, il comparto genera un fatturato di 350 milioni di euro. Tra le principali produzioni abbiamo: le mele per un valore di oltre 120 milioni di euro; i kiwi per 45 milioni; le pesche nettarine per 44 milioni e le nocciole per 17,5 milioni.