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Autore: Redazione StudioNews

Cinema, al via sedicesima edizione Marateale dal 23 al 27 luglio

Cinema, al via sedicesima edizione Marateale dal 23 al 27 luglioMaratea (Pz), 12 giu. (askanews) – Al via la sedicesima edizione di “Marateale – Premio Internazionale Basilicata”, che si terrà dal 23 al 27 luglio nella suggestiva “perla del Tirreno” presso il Teatro sul mare dell’Hotel Santavenere.


Tra le prime celebrità annunciate figurano Vanessa Incontrada, Chiara Francini, Elena Sofia Ricci, Michela Giraud, Raoul Bova, Giorgio Panariello, Vittoria Schisano, Giacomo Giorgio, Giorgio Pasotti, Vincent Riotta, Maria Grazia Cucinotta, Giusy Ferreri e i produttori Tarak Ben Ammar Presidente e principale azionista di Eagle Pictures, Andrea Scrosati CEO Continental Europe di Fremantle, Nicola Giuliano di Indigo Film, Maria Pia Ammirati di Rai Fiction e tanti altri. Ospite speciale l’attrice Martina Stella. Poco meno di 3mila opere, tra lungometraggi e corti, sono state proposte per le tre sezioni della manifestazione: “Green Award”, “Marateale in short” e “Marateale in school”. Le 3000 opere sono state inviate da ben 110 nazioni: un evidente segnale dell’autorevolezza e del prestigio che Marateale continua a riscontrare a livello internazionale. Notevole sarà la presenza, durante le cinque giornate del festival, dei giovani del Servizio Civile dell’area sud Basilicata, comprendente 27 paesi: 175 volontari saranno impegnati, nel corso di masterclass, proiezioni e premiazioni, a contribuire al corretto e sicuro svolgimento della manifestazione. Nelle stesse giornate, nell’ambito dell’attività di alternanza scuola-lavoro, è prevista la collaborazione degli studenti del liceo classico “Nicola Carlomagno” di Lauria. Inoltre, per il terzo anno consecutivo, a Marateale verrà dato ampio spazio al progetto “Young Blood”, fortemente voluto da Daniele Orazi di Do Agency e Fabia Bettini di “Alice nella Città” per promuovere i giovani talenti under30.


Frecciarossa, per il quarto anno consecutivo, sarà il partner principale della “Marateale”, una delle manifestazioni estive più attese, dedicata alla settima arte, confermandosi un’azienda che connette le persone alle loro passioni come il cinema e la cultura in generale.

Bce: il ruolo globale dell’euro tiene ma fari sulle crepe del sistema monetario

Bce: il ruolo globale dell’euro tiene ma fari sulle crepe del sistema monetarioRoma, 12 giu. (askanews) – Il ruolo internazionale dell’euro è rimasto stabile sull’insieme dello scorso anno. Ma nell’ultimo rapporto dedicato a questo tema, la Banca centrale europea mette in guardia dalle “fratture che potrebbero emergere nel sistema monetario internazionale” nel contesto di accresciuti attriti geopolitici.


L’indicatore complessivo sul ruolo internazionale dell’euro, secondo la Bce, è rimasto al di sopra del 19% lo scorso anno, in prossimità della media media che ha registrato dalla sua introduzione nel 1999. L’euro resta ampiamente la seconda valuta più rilevante a livello globale. L’istituzione di Francoforte riporta che lo scorso anno la quota dall’euro nelle riserve valutarie estere globali è scesa di un punto percentuale al 20%, a prezzi costanti, un livello che l’ultima volta era registrato registrato nel 2020. Altri indicatori sul ruolo internazionale dell’euro hanno segnato “limitati declini”, tra questi l’ammontare di consistenze di depositi internazionali, la mole di prestiti internazionali e le regolazioni su scambi valutari internazionali. Invece è aumentata la quota di obbligazioni internazionali denominate in euro.


La Bce tuttavia nello studio ammette che “alcuni paesi stanno sempre più cercando di utilizzare unità (nel senso monetario) diverse dalle maggiori valute per gli scambi internazionali, così come alternative ai sistemi tradizionali di pagamento trans frontalieri”. Il rapporto della Bce non ne fa cenno ma queste manovre potrebbero riflettere le tensioni tra le economie avanzate occidentali (Usa, Ue) e giurisdizioni come Russia, Cina o altri giganti globali dei cosiddetti “Brics”, a seguito delle sanzioni contro Mosca per la guerra in Ucraina e le delle tensioni con Pechino Sulla vicenda di Taiwan.


“Sebbene finora i dati non mostrino evidenze di cambiamenti sostanziali nell’uso delle valute internazionali, dobbiamo restare vigili a qualunque frattura che dovesse apparire”, afferma la presidente della Bce Christine Lagarde, citata in un comunicato. Secondo il rapporto della Bce il ruolo internazionale dell’euro dovrebbe restare sostenuto prevalentemente da una unione economica e monetaria più completa, anche mediante progressi sull’unione dei mercati dei capitali nell’ambito del perseguimento di politiche di bilancio sane.

Bce, Buch: “Vigilanza banche sarà più rapida ma non più leggera”

Bce, Buch: “Vigilanza banche sarà più rapida ma non più leggera”Roma, 12 giu. (askanews) – La vigilanza bancaria europea diventerà più agile, veloce e efficace, ma anche “più intrusiva”, mentre non avrà un “tocco più leggero”. Lo ha affermato la presidente del ramo di vigilanza bancaria della Bce, la tedesca Claudia Buch intervenendo a un simposio organizzato dalla Bundesbank.


Le procedure Srep – Supervisory Review and Evaluation Process -con la riforma avviata diventeranno “più mirate, efficienti, prevedibili e trasparenti. Il processo diventerà più breve. Dal 2026 in poi le decisioni verranno inviate alla maggior parte delle banche per la fine di settembre – ha spiegato – invece che a dicembre come attualmente avviene”. “Questo ridurrà il tempo che intercorre tra l’identificazione di carenze e le azioni di rimedio che ci si attende che le banche adottino. La vigilanza diventerà più intrusiva usando tutto l’armamentario e operando una escalation più rapidamente – ha avvertito – quando i problemi non sono oggetto di rimedi”.


La riforma dello Srep, invece “non significherà meno vigilanza o un approccio con un tocco più morbido – ha insistito Buch -l’intenzione chiave della vigilanza, assicurare che le banche restino sicure e solide non cambierà. Ma diventerà più efficace. E questo è quantomai rilevante in un contesto in rapida evoluzione come quello in cui stiamo vivendo”. Mentre i rischi si evolvono “anche la vigilanza si evolverà”. Secondo la numero uno della vigilanza bancaria le evidenze sono chiare: quando le banche sono più solide e sicure sono meglio attrezzate per erogare finanziamenti all’economia reale. “Banche che sono ben capitalizzata e resilienti sono meglio piazzate per competere nei mercati finanziari internazionali. Le banche che hanno strutture di governance organizzate al meglio hanno migliori capacità di valutazione dei rischi e possono proteggersi più efficacemente rispetto a eventi imprevisti, continuando a assicurare servizi agli utenti – ha concluso – inclusi nei periodi di cambiamenti strutturali e di crisi”.

Bce, ruolo globale euro tiene ma fari su crepe sistema monetario

Bce, ruolo globale euro tiene ma fari su crepe sistema monetarioRoma, 12 giu. (askanews) – Il ruolo internazionale dell’euro è rimasto stabile sull’insieme dello scorso anno. Ma nell’ultimo rapporto dedicato a questo tema, la Banca centrale europea mette in guardia dalle “fratture che potrebbero emergere nel sistema monetario internazionale” nel contesto di accresciuti attriti geopolitici.


L’indicatore complessivo sul ruolo internazionale dell’euro, secondo la Bce, è rimasto al di sopra del 19% lo scorso anno, in prossimità della media media che ha registrato dalla sua introduzione nel 1999. L’euro resta ampiamente la seconda valuta più rilevante a livello globale. L’istituzione di Francoforte riporta che lo scorso anno la quota dall’euro nelle riserve valutarie estere globali è scesa di un punto percentuale al 20%, a prezzi costanti, un livello che l’ultima volta era registrato registrato nel 2020. Altri indicatori sul ruolo internazionale dell’euro hanno segnato “limitati declini”, tra questi l’ammontare di consistenze di depositi internazionali, la mole di prestiti internazionali e le regolazioni su scambi valutari internazionali. Invece è aumentata la quota di obbligazioni internazionali denominate in euro.


La Bce tuttavia nello studio ammette che “alcuni paesi stanno sempre più cercando di utilizzare unità (nel senso monetario) diverse dalle maggiori valute per gli scambi internazionali, così come alternative ai sistemi tradizionali di pagamento trans frontalieri”. Il rapporto della Bce non ne fa cenno ma queste manovre potrebbero riflettere le tensioni tra le economie avanzate occidentali (Usa, Ue) e giurisdizioni come Russia, Cina o altri giganti globali dei cosiddetti “Brics”, a seguito delle sanzioni contro Mosca per la guerra in Ucraina e le delle tensioni con Pechino Sulla vicenda di Taiwan.


“Sebbene finora i dati non mostrino evidenze di cambiamenti sostanziali nell’uso delle valute internazionali, dobbiamo restare vigili a qualunque frattura che dovesse apparire”, afferma la presidente della Bce Christine Lagarde, citata in un comunicato. Secondo il rapporto della Bce il ruolo internazionale dell’euro dovrebbe restare sostenuto prevalentemente da una unione economica e monetaria più completa, anche mediante progressi sull’unione dei mercati dei capitali nell’ambito del perseguimento di politiche di bilancio sane.

Copagri: Dl Agricoltura, su moratoria prestiti serve vigilare

Copagri: Dl Agricoltura, su moratoria prestiti serve vigilareRoma, 12 giu. (askanews) – “La moratoria sui prestiti per le aziende agricole che hanno subito riduzioni del volume d’affari, prevista nel cosiddetto ‘DL Agricoltura’, è una misura positiva e utile per dare ossigeno alle migliaia di produttori alle prese con gli effetti della congiuntura economica negativa e degli eventi climatici estremi; la bontà della misura, però, andrà verificata sul piano concreto, dal momento che non vi possono accedere le aziende con crediti già classificati deteriorati e che, soprattutto, gli istituti di credito dovranno fare le proprie valutazioni sull’accettazione o meno della proposta di moratoria”. Lo evidenzia in una nota il presidente della Copagri Tommaso Battista, ricordando che proprio questo tema era stato sollevato dalla Confederazione in occasione di una recente audizione parlamentare sul provvedimento.


“Accogliamo quindi con grande soddisfazione l’appello alla cautela avanzato dal vicedirettore generale vicario dell’Associazione Bancaria Italiana-ABI Gianfranco Torriero, rimarcando la necessità di un’attenta attività di vigilanza, perché se da un lato l’accettazione della moratoria proposta da un’azienda non incide di per sé stessa sulla valutazione che le singole banche effettuano sul livello di solvibilità del debitore, nulla vieta che i medesimi istituti possano poi classificare i crediti oggetto di estensione della moratoria come ‘forborne’, ossia come crediti su cui esistono ‘concessioni’ riguardanti modifiche nei tempi e nelle modalità di rimborso rispetto alle condizioni contrattuali originarie”, prosegue Battista. “Al contrario, il passaggio da crediti ‘in bonis’ a ‘forborne’ deve avvenire non solo e non tanto per effetto della presenza della moratoria, ma deve essere la risultante di una valutazione effettuata dalla banca circa la possibilità effettiva dell’impresa debitrice di rimborsare i prestiti ricevuti”, spiega il presidente, chiarendo che “con il passaggio di un credito a ‘forborne’, la banca valuta che il prestito sia rimborsabile solo ricorrendo a strumenti di recupero del credito, quali l’attivazione di eventuali garanzie presenti”.


“Senza attività di sorveglianza sugli istituti bancari ricorre, pertanto, il rischio che la misura possa essere meno appetibile per le numerose aziende agricole che già scontano notevoli difficoltà di accesso al credito e che ritengono quindi preferibile scongiurare un peggioramento del loro rating; un ragionamento analogo vale anche per la possibile segnalazione alla Centrale dei Rischi, per scongiurare la quale sarà quindi fondamentale una attenta attività di vigilanza da parte della Banca d’Italia, finalizzata a scongiurare il pericolo che dalla mera richiesta di moratoria l’azienda possa essere identificata quale ‘cattivo pagatore’”, conclude Battista, facendo appello al governo e ai neoeletti europarlamentari affinché “si attivino per intervenire sulle criticità di alcune regole della vigilanza bancaria, che rischiano di risultare vessatorie per numerose aziende agricole già in difficoltà”.

Cinema, il 28 giugno nelle sale il primo docufilm su Alberto Sordi

Cinema, il 28 giugno nelle sale il primo docufilm su Alberto SordiMilano, 12 giu. (askanews) – Il 15 giugno Alberto Sordi avrebbe compiuto 104 anni. Per ricordarlo e festeggiarlo, il 28 giugno uscirà al cinema il primo e attesissimo docufilm con la storia inedita della sua vita privata dal titolo “Alberto Sordi secret”, tratto dall’omonimo libro scritto dal giornalista e conduttore Rai Igor Righetti, cugino dell’attore – che ne è anche il regista e sceneggiatore – e pubblicato da Rubbettino editore, giunto all’11esima ristampa. I ciak si sono svolti in alcuni luoghi cari all’Alberto nazionale come la capitale, il parco archeologico di Ostia antica e il borgo dove abitava Pietro Marchetti – “Il tassinaro”, Castiglioncello, Narni, Fabriano e la Repubblica di San Marino. Un progetto internazionale, anche in lingua inglese e spagnola, in cui per la prima volta i milioni di fan in tutto il mondo di Alberto Sordi scopriranno la sua vita familiare.


Il docufilm si compone di una parte documentaristica con gli interventi inediti di amici e parenti dell’attore tra i quali il regista Pupi Avati; l’annunciatrice e presentatrice tv Rosanna Vaudetti; la nipote di Totò Elena de Curtis; il re dei paparazzi Rino Barillari; Patrizia e Giada de Blanck; Sabrina Sammarini (figlia dell’attrice Anna Longhi); Tiziana Appetito e Alessandro Canestrelli (figli dei fotografi di scena di decine di film di Alberto Sordi, Enrico Appetito e Alessandro Canestrelli senior); Jason Piccioni (figlio del compositore e musicista Piero); l’attrice Piera Arico (moglie di Gastone Bettanini, grande amico e primo segretario-agente di Sordi fino al 1965) e la figlia Fiona Bettanini; il segretario di Stato per il Turismo, le Poste, la Cooperazione ed Expo della Repubblica di San Marino Federico Pedini Amati; l’editore Cecilia Gremese; il direttore della fotografia Sergio D’Offizi; il sindaco di Sgurgola (paese in cui nacque la madre dell’Alberto nazionale, Maria Righetti) Antonio Corsi; il giornalista Luca Colantoni; il direttore del relais “Marchese del Grillo” Mario D’Alesio e la chef della struttura Emanuela Della Mora; Fabio Bianchi (già presidente dell’associazione Marchese del Grillo), foto di famiglia, video e audio originali. Questa parte si lega a un’altra dove la narrazione diventa racconto filmico in bianco e nero con personaggi vissuti realmente, in cui viene mostrata l’infanzia e l’adolescenza di Alberto Sordi negli Anni Venti e Trenta grazie alle interpretazioni di attori e attrici amati dal grande pubblico come Enzo Salvi, Fioretta Mari, Emanuela Aureli, Maurizio Mattioli, Daniela Giordano, Dado Coletti, Mirko Frezza, Daniele Foresi, Lorenzo Castelluccio, Emily Shaqiri, Vincenzo Bocciarelli, Fabrizio Raggi, Valerio Mammolotti, Moira De Rossi e a tre ragazzi di età diverse che impersonano l’attore (Marco Camuzzi, Flavio Raggi e Daniel Panzironi). C’è anche la partecipazione straordinaria del bassotto pet influencer con oltre 46 mila follower su Instagram Byron Righetti. Un biopic in cui nulla è fiction, frutto di fantasia, ma dove invece i dialoghi, le situazioni e i personaggi ripercorrono la vita reale e sconosciuta al pubblico di Alberto Sordi. “Ho raccolto tutti i ricordi di quando, con me presente, Alberto parlava della sua infanzia e dell’adolescenza – afferma Igor Righetti – assieme a mio nonno e a mio padre e li ho raccontati attraverso scene filmiche che grazie al cast eccezionale emozioneranno e strapperanno il sorriso agli spettatori. Vedere Alberto bambino così determinato e disposto a enormi sacrifici pur di poter avverare il suo sogno di diventare l’attore più grande, o scoprire il suo rapporto conflittuale con il padre contrario alle sue ambizioni cinematografiche, faranno capire tanti aspetti della sua vita personale”.


Del resto è noto che l’attore fosse riservatissimo, non amasse l’ostentazione e la sua vita privata fosse blindata. Con il pubblico, a cui era molto legato e riconoscente – e con i suoi collaboratori – ha condiviso soltanto la sua vita professionale. Un docufilm lontano dai luoghi comuni, ricco di emozioni, aneddoti e curiosità, orgogliosamente e volutamente indipendente, in quanto realizzato senza alcun contributo pubblico. Farà scoprire Alberto Sordi fuori dal set, dalle interviste e dalle apparizioni televisive ufficiali. Si tratta di un progetto internazionale in quanto Alberto Sordi è ancora molto amato e conosciuto in tutta Europa, nel Sud e Centro America, in Russia, in Australia e negli Stati Uniti (nel ’55 il presidente americano Truman lo invitò a Kansas City per consegnargli le chiavi della città e la carica di governatore onorario come premio per la propaganda favorevole all’America promossa dal suo personaggio Nando Moriconi; nel ’79 ricevette la cittadinanza onoraria della città di Plains, in Georgia). Numerose le retrospettive a lui dedicate in tante città americane come New York (Carnegie Hall Cinema), Los Angeles e San Francisco. Una retrospettiva sulle sue opere è stata organizzata anche a Sidney. Un docufilm utile anche alle nuove generazioni perché la memoria storica di un grande attore come Sordi non vada perduta e, al contrario, rigeneri.


La regia, il soggetto e la sceneggiatura sono di Igor Righetti, il direttore della fotografia è Gianni Mammolotti, scenografo e costumista Stefano Giovani, le musiche sono di Maria Sicari, una produzione Cameraworks, prodotto da Massimiliano Filippini. La creatività della locandina è di Mirko Fracassi.

Bosch Italia: ricavi 203 2,6 mld (+1,8%). 2024 difficile, focus su auto

Bosch Italia: ricavi 203 2,6 mld (+1,8%). 2024 difficile, focus su autoMilano, 12 giu. (askanews) – Fatturato 2023 stabile a 2,6 miliardi (+1,8%) per Bosch Italia che controlla 19 società, fra cui 3 centri di ricerca, con un organico di oltre 5.600 collaboratori. Fra i siti italiani, in difficoltà Bar che non sarà chiuso, ma è alla ricerca di una “nuova identità industriale” con investimenti nel personale per la formazione interna e rivolta all’esterno e con uscite volontarie e incentivate.


Il fatturato del gruppo invece è pari a 91,6 miliardi di euro (+3,8%, +8% a parità di cambi), di cui 56,2 miliardi nella mobilità (+6,9%). Il risultato operativo di 4,8 miliardi (+1 mld), pari a un margine del 5,3%, in aumento di un punto percentuale sull’anno, ma sotto il target del 7% che Bosch punta a ottenere entro il 2026. Torna in positivo la generazione di cassa a 2,2 miliardi, dopo la perdita di -4 mld del 2022, gli investimenti in ricerca e sviluppo sono pari a 7,3 mld (8% ricavi), le spese e i costi a 5,5 miliardi. Nel primo trimestre 2024 il fatturato è diminuito dell’1,8% e il gruppo ritiene che sarà difficile migliorare il margine operativo atteso intorno al 5%, come nel 2023. Nonostante il contesto economico rimanga impegnativo Bosch conferma gli obiettivi di lungo periodo di una crescita annua del 6-8% e di un posizionamento fra i primi tre player globali nei settori in cui opera. “Stiamo intensificando la proposta di prodotti e servizi ad elevato contenuto tecnologico per cogliere, anche se in un contesto difficile, tutte le opportunità di crescita” ha dichiarato Renato Lastaria, General Manager di Bosch in Italia.


Nel 2023 crescono tutte le aree di business. Bosch Mobility cresce trainata dal software (Software defined mobility) e da un approccio di neutralità tecnologica sulle alimentazioni con lo sviluppo di elettrico che però cresce meno del previsto, idrogeno, fuel cell e termico, anche diesel. Nel 2024 Bosch lancerà 30 progetti legati alla produzione di veicoli elettrici e investirà nell’idrogeno dove conta di raggiungere un fatturato di 5 miliardi dal 2030. “Avremo a che fare con il termico ancora per un lungo periodo – ha detto Camillo Mazza, responsabile Automotive Bosch Italia -. Siamo fiduciosi anche sull’idrogeno per le fuel cell, ma anche per riqualificare i motori a combustione”. Nel 2024 Bosch presenterà in India il primo motore termico a idrogeno per un veicolo commerciali pesante, mentre in collaborazione con Iveco è stato sviluppato un mezzo pesante fuel cell a idrogeno (Iveco Heavy Duty Fcev) con un’autonomia di 800 km e tempo di rifornimento di 20 minuti. Nel 2025 Bosch presenterà il primo elettrolizzatore per la produzione di idrogeno. “Ci aspettiamo uno sviluppo dell’idrogeno, ma dipenderà dalle infrastrutture. È un tema anche politico”, ha detto Mazza. Sempre legato all’automotive, Bosch ha creato la divisione Vehicle Motion per lo sviluppo di freni e sterzi insieme per gestire sistemi di assistenza alla guida (Adas) sempre più complessi. “Sulle auto al posto delle centraline, ci saranno computer molto potenti su cui stiamo investendo. E poi c’è il software che sarà sempre più complesso e indipendente per gestire i sistemi operativi dei veicoli e consentire aggiornamenti, upgrade e accesso a servizi di mobilità”. Novità anche per le due ruote con il sistema di controllo di stabilità che sarà reso disponibile anche per i mezzi entry level con l’obiettivo di democratizzare il dispositivo. Focus anche sullo sviluppo dell’IA, soprattutto in ottica di sicurezza e sui servizi connessi al cloud che raccolgono i dati generati dai veicoli. Fra questi la certificazione del valore residuo della batteria per i veicoli elettrici o “battery usage certificate to go” per flotte e privati che sarà prodotto e lanciato in Italia come premier mondiale.


A sostenere la divisione Mobility Aftermarket in Italia è la domanda di manutenzione e riparazione del parco circolante, fra i più vecchi d’Europa. Stabile la divisione Consumer Goods (19,9 mld -6,6%), attesa in leggero miglioramento quest’anno. In calo invece Industrial Technology (7,4 mld +7%) e Energy and Building Technology (7,7 mld +10,5%), che controlla anche la divisione Bosch Home Comfort. Per il 2024 Bosch punta a crescere nelle tecnologie di riscaldamento in particolare nelle pompe di calore: nel 2023 il business è cresciuto del 50% nonostante lo stallo del mercato Ue e il gruppo prevede di crescere molto più velocemente del mercato. Nel 2023 Bosch Italia ha scelto di essere vicina alla popolazione colpita dall’alluvione che, nel mese di maggio dello scorso anno, ha interessato la regione Emilia Romagna, territorio in cui hanno sede alcune consociate. L’azienda ha messo in campo diverse iniziative per garantire la ripresa e il ritorno alla normalità. Focus anche sulla formazione con diversi iniziative dedicate ai giovani come Terzo Tempo dedicato ai club di Serie C e ai loro calciatori.

Cinema, “Tutto chiede salvezza 2” in anteprima a Giffoni

Cinema, “Tutto chiede salvezza 2” in anteprima a GiffoniRoma, 12 giu. (askanews) – Il 19 luglio al via la 54esima edizione del Giffoni Film Festival (in programma fino al 28), con un evento speciale: al centro della giornata inaugurale, ci sarà il primo episodio della seconda stagione di “Tutto chiede salvezza”, l’acclamata serie Netflix.


Un’occasione per vivere l’evoluzione di una storia che ha toccato il cuore degli spettatori e che, proprio a Giffoni, ha esordito nel 2022. I juror avranno l’opportunità di esplorare i nuovi capitoli della vita di Daniele (Federico Cesari), immergendosi in una narrazione intensa e avvincente che scandaglia la complessità dell’animo umano, alla ricerca di salvezza. A raccontarsi e raccontare la serie saranno il regista Francesco Bruni, lo sceneggiatore Daniele Mencarelli, insieme ai protagonisti Federico Cesari, Fotinì Peluso e Drusilla Foer. Sono trascorsi due anni da quando abbiamo lasciato Daniele e la nave dei pazzi. Molte cose sono cambiate: Daniele e Nina sono diventati i genitori della piccola Maria e poco dopo la sua nascita si sono allontanati. Li ritroviamo che si contendono l’affidamento della bambina con il supporto delle rispettive e diversissime famiglie. Daniele, dopo l’intensa esperienza vissuta durante la settimana di TSO, ha scelto di diventare infermiere e, grazie all’intervento della dottoressa Cimaroli, sta per entrare come tirocinante nell’ospedale in cui era stato ricoverato. Ha cinque settimane per dimostrare al giudice che quello può diventare un impiego stabile, accreditandosi come un genitore affidabile. In questa nuova veste, Daniele conosce i nuovi pazienti della camerata, che lo costringono a riflettere sul suo eccesso di empatia verso il dolore degli altri e che rischiano di farlo deragliare di nuovo.


La serie, in 5 episodi, diretta da Francesco Bruni e da lui scritta insieme a Daniele Mencarelli e Daniela Gambaro, si avvale di un cast straordinario: Federico Cesari (Daniele Cenni), Fotinì Peluso (Nina), Vincenzo Crea (Gianluca), Vincenzo Nemolato (Madonnina), Lorenzo Renzi (Giorgio), Alessandro Pacioni (Alessandro), Samuel di Napoli (Rachid), Marco Todisco (Paolo), Ricky Memphis (Pino), Filippo Nigro (Dottor Mancino), Raffaella Lebboroni (Dottoressa Cimaroli), Bianca Nappi (Rossana), Flaure BB Kabore (Alessia), Lorenza Indovina (Anna), Arianna Mattioli (Antonella), Michele La Ginestra (Angelo), Vittorio Viviani (Armando), Giacomo Mattia (Giovanni). Con Valentina Romani (Angelica), Andrea Pennacchi (Mario), Drusilla Foer (Matilde) e con la partecipazione di Carolina Crescentini (Giorgia).

Rifiuti, al via piano per migliorare differenziata al Centro-Sud

Rifiuti, al via piano per migliorare differenziata al Centro-SudMilano, 12 giu. (askanews) – Prende il via nuovo piano straordinario, progettato da Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi)per intervenire in modo strutturale sulla raccolta differenziata nelle sette città principali del Centro-Sud: Roma, Bari, Napoli, Palermo, Messina, Catania e Reggio Calabria. Un investimento di quasi un milione di euro solo nel primo anno, per un’attività che potrà estendersi su più anni e che vuole migliorare qualità e quantità delle raccolte differenziate dei rifiuti di imballaggio.


Nei sette Comuni su cui Conai interverrà risiede il 30% degli abitanti delle cinque Regioni coinvolte (Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia): circa sei milioni su diciotto milioni. “E in questi sette Comuni si produce il 30% dei rifiuti prodotti nelle cinque Regioni – spiega Ignazio Capuano, presidente Conai -. Intervenire su queste città, quindi, può significare un miglioramento dei tassi di intercettazione dei rifiuti di imballaggio, e del loro riciclo, a livello nazionale. L’Europa ci mette di fronte a obiettivi sempre più sfidanti, ma è soprattutto il Pianeta a chiederci un impegno serio e concreto per migliorare ulteriormente i nostri risultati di circolarità: tutelarne le risorse è diventato urgente ed essenziale”. “I Comuni coinvolti si trovano in cinque Regioni in cui ancora oggi la raccolta differenziata ha ampi margini di miglioramento, e si assesta su percentuali comprese fra il 51% e il 58% – commenta Fabio Costarella, vicedirettore Conai -. Numeri che devono crescere e avvicinarsi a quelli di molte regioni del Centro e del Nord. Anche per questo l’investimento economico è importante: servirà sia alla progettazione sia alla formazione degli operatori, oltre che alle analisi merceologiche e ovviamente a tutte le campagne di comunicazione necessarie a informare e coinvolgere i cittadini”.


Il totale degli abitanti complessivi di Roma, Bari, Napoli, Palermo, Messina, Catania e Reggio Calabria supera i cinque milioni. Il piano straordinario di Conai, nel primo anno, ne coinvolgerà oltre un milione e duecentomila. E, nelle città più popolose come Roma, Napoli e Palermo, l’idea è quella di procedere per Municipi. Il progetto, condiviso con Anci, coinvolge anche tutti i Consorzi di filiera del sistema Conai (Ricrea, CiAl, Comieco, Rilegno, Corepla, Biorepack, CoReVe), e ha la supervisione del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica. La sua fase operativa coprirà tutti gli step della gestione dei piani di raccolta. “Si partirà dalla mappatura delle criticità con analisi merceologiche puntuali e dalle valutazioni delle performance del territorio – spiega Fabio Costarella -. Per ogni Comune, poi, sarà effettuata un’analisi di costi e fabbisogni ad hoc, pianificando modelli attuativi e dimensionamento dei servizi sulle specifiche esigenze. Conai e i Consorzi seguiranno tutte le fasi, da quella di start-up, che includerà la formazione di tutto il personale dedicato e dei facilitatori, fino alla creazione del materiale informativo e a tutta la campagna di comunicazione, oltre che l’assistenza alla fase di startup”.


Ambiziosi gli obiettivi comunali di aumento della raccolta differenziata in un orizzonte annuale, anche in questo caso differenti per Comune. Nei Municipi coinvolti, l’obiettivo per Roma è di passare dall’attuale 45,8% di raccolta al 47,6%, per Napoli dal 40,4% al 43,1%, e per Bari dall’attuale 40% al 45,5%. Superiori i margini di crescita attesi nelle città più piccole e meno complesse. A Reggio Calabria, dal 41% di oggi, si mira a superare il 55% di differenziata. A Catania, che oggi sfiora il 22%, si vuole al 35%. A Palermo si vuole passare dal 15,1% al 27% circa. E a Messina, che oggi mette a segno il 53,4%, si mira a superare il 63%.

Premierato, ok elezione diretta. Opposizioni abbandonano aula

Premierato, ok elezione diretta. Opposizioni abbandonano aulaRoma, 12 giu. (askanews) – Via libera dell’aula del Senato all’articolo 5 del ddl sul premierato, quello che introduce il principio cardine della riforma, ossia l’elezione diretta del presidente del Consiglio.


In segno di protesta, i partiti di opposizione hanno deciso di non partecipare alla votazione e sono usciti fuori dall’aula mostrando dei cartelli. L’articolo 5 del ddl sul premierato approvato sostituisce l’articolo 92 della Costituzione. Si stabilisce che il presidente del Consiglio possa essere eletto per non più di due legislature consecutive, elevate a tre qualora nelle precedenti abbia ricoperto l’incarico per un periodo inferiore a sette anni e sei mesi.


In base alla riscrittura della Costituzione, si prevede che le elezioni delle Camere e del presidente del Consiglio abbiano luogo contestualmente, ma – e questo è uno dei punti più contestati dalle opposizioni durante il dibattito – si rinvia alla legge elettorale la disciplina del sistema per l’elezione delle Camere e del presidente del Consiglio. Inoltre, si prevede l’assegnazione di un premio su base nazionale che garantisca, in ciascuna delle Camere, una maggioranza dei seggi alle liste e ai candidati collegati al presidente del Consiglio eletto, fermo restando il rispetto del principio di rappresentatività e di tutela delle minoranze linguistiche.


In base all’ultimo comma del nuovo articolo 92, il presidente della Repubblica conferisce l’incarico di formare il governo al presidente del Consiglio eletto e, su proposta di quest’ultimo, nomina e revoca i ministri. La revoca – come ha spiegato il relatore Balboni – è stata aggiunta con un emendamento approvato in Commissione, per specificare che al presidente della Repubblica compete anche questo potere.