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Autore: Redazione StudioNews

Al via podcast “Alla Manu – Storie di comunicazione con Manuela Ronchi”

Al via podcast “Alla Manu – Storie di comunicazione con Manuela Ronchi”Roma, 5 apr. (askanews) – La transizione digitale e la rivoluzione epocale che stiamo vivendo hanno trasformato radicalmente la comunicazione e il modo di relazionarsi delle persone: i nuovi linguaggi hanno reso la comunicazione immediata e globale consentendo di interagire in modi prima impensabili. Questo ha creato nuove opportunità e tanti cambiamenti, difficili da comprendere e far propri: la sfida oggi è quella di “navigare” attraverso il rumore digitale e mantenere un dialogo significativo e autentico con il pubblico di riferimento. E c’è chi la sfida la coglie ogni giorno da quasi quarant’anni, forte del dono di riuscire a cogliere dinamiche e sfumature che altri non vedono e anticipare i trend della comunicazione, unita a una grande esperienza maturata nel corso degli anni e al privilegio di aver lavorato con grandi aziende, personaggi e talenti. Manuela Ronchi, CEO di Action Holding e una delle esperte di marketing e comunicazione strategica più importanti del panorama italiano, ha deciso di “incontrare” ospiti straordinari per scoprire i momenti “eureka” che hanno riscritto le regole della comunicazione scegliendo proprio lo strumento di cui per prima in Italia ha intuito il potenziale, il podcast. On air da oggi “ALLA MANU- STORIE DI COMUNICAZIONE CON MANUELA RONCHI”, nuova serie podcast realizzata da Dr Podcast disponibile su tutte le piattaforme audio e video di streaming, tra cui Spotify, Spreaker, Apple Podcast, e Amazon Music e YouTube: https://open.spotify.com/episode/5VU5EazDHDGkKw0gdHu12u?si=e58208720649404c


La serie spazierà tra arte, tecnologia, health&beauty, sport, intrattenimento alla scoperta di come si comunica oggi nei vari settori e di quanto, nonostante i nuovi paradigmi digitali che ci impongono algoritmi a cui sottostare passivamente, sia ancora importante la componente umana e la relazione, aspetto da sempre cruciale per Manuela Ronchi che ne ha influenzato vita e carriera, come scrive nel suo bestseller “Le Relazioni non sono pericolose. L’importanza dell’incontro all’epoca dei social”. Nel corso delle puntate, Manuela Ronchi parlerà di tutto questo con personaggi del calibro di Luciano Floridi, massimo esperto di scienze cognitive e intelligenza artificiale, considerato il fondatore dell’Etica dell’Informazione; Paolo Borzacchiello, scrittore e tra i massimi esperti di intelligenza linguistica; MrSavethewall, street artist italiano irriverente e anticonformista dal grande seguito; il “technology pioneer” Bibop Gresta, fondatore di Hypeloop Italia; il musicista Saturnino; Filippo Ongaro, Lifestyle & Longevity Coach e Founder Metodo Ongaro; la Private Nutritionist Ilenia Grieco; lo specialista ed esperto del volto, dott. Alessandro Gualdi; la vocal coach Danila Satragno; il gallerista Deodato e la pittrice Serena Maisto, aziende innovative come Future Age, Dorabruschi, Cryovis. E ancora tanti altri protagonisti “illuminati” sono previsti per la seconda serie.


La prima puntata di ALLA MANU dal titolo “Million dollar art: comunicando SavetheWall”, si dedica all’incontro con il mondo di Pier Paolo Peretta, noto come SavetheWall, un artista che trasforma gli spazi urbani in tele di riflessione sociale. Il suo approccio innovativo stimola un dialogo continuo tra bellezza artistica e critica sociale. Manuela Ronchi è Founder e CEO di Action Holding, Founder e shareholder di Dr Podcast, azionista e Founder di start up innovative come Tundr e Hyperloop, per citarne alcune. Ha fondato nel 2020 la prima benefit consortile VALUE IN ACTION che si occupa di Sport Social Responsibility con un progetto rivolto alle nuove generazioni.


Imprenditrice contemporanea e sempre al passo con le grandi evoluzioni del nostro tempo, ha sempre posto al centro della sua vita il VALORE dell’essere umano. Lo ha fatto come donna ma soprattutto in Action, l’Azienda che ha creato a soli 23 anni, distinguendosi per il coraggio di innovare, la curiosità e il rispetto per le relazioni che ha saputo costruire grazie al suo istinto: quello di dire sempre la verità. Oggi è una è una delle esperte di marketing e comunicazione più innovative del nostro Paese, alla guida di Action Holding, non una semplice agenzia di comunicazione ma agenzia di consulenza strategica con esperienza pluridecennale che sviluppa percorsi di posizionamento studiati ad hoc per aziende e personalità di rilievo. Un ecosistema poliedrico con oltre 60 dipendenti e collaboratori, 6 divisioni, che mette al centro lo studio dei linguaggi di comunicazione a livello globale, tradotte poi in strategie multipiattaforma. Esse si distinguono per lo stile di comunicazione unico che porta l’imprinting della sua founder, dotata di una visione originale ma concreta su come sviluppare un posizionamento strategico.


Nel 2023 è stata inserita da Forbes – e per la seconda volta, la prima nel 2019 – tra le 100 figure imprenditoriali femminili che più si sono distinte nel 2023 e che hanno contribuito alla crescita economica del nostro paese.

Meloni: energia pulita da fusione nucleare grande prospettiva

Meloni: energia pulita da fusione nucleare grande prospettivaRoma, 5 apr. (askanews) – “Una grande prospettiva, una grande visione, un grande sogno derivano dalla possibilità di produrre in un futuro non così lontano energia pulita e illimitata dal nucleare da fusione. L’Italia è la patria di Enrico Fermi, su questo non è seconda a nessuno grazie al know how, all’attività di ricerca e sviluppo, al nostro sistema produttivo: possiamo continuare a crescere, a dare al mondo nuove scoperte e un futuro migliore e diverso”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo all’evento ‘La Scienza al centro dello Stato’ promosso dalla Italian Scientists Association (ISA).

Fedriga: 8-9 aprile a Trieste evento per attrarre investimenti esteri

Fedriga: 8-9 aprile a Trieste evento per attrarre investimenti esteriRoma, 5 apr. (askanews) – “L’8 e il 9 aprile a Trieste la seconda edizione del Selecting Italy”, annuncia il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga.


“Il Selecting Italy che si terrà a Trieste i prossimi 8 e 9 aprile – spiega Fedriga – è il più importante evento di sistema per l’attrazione degli investimenti esteri in Italia. Due giorni di confronti, tavoli di lavoro, momenti di formazione, in cui le Regioni incontrano gli stakeholder, il mondo accademico e le istituzioni. Con i rappresentanti delle imprese, interverranno anche i Ministri Giorgetti, Tajani, Zangrillo, Urso, il Viceministro Valentini. Trieste sarà la capitale degli investimenti, una vetrina per presentare le opportunità territoriali che il nostro Paese può e deve rappresentare a livello internazionale”. “Attrazione investimenti esteri e catene regionali del valore” è il tema di questa seconda edizione organizzata dalla Conferenza delle Regioni con la regione Friuli Venezia Giulia. L’intero evento ruoterà attorno agli investimenti esteri come volano di sviluppo dei territori, con uno sguardo particolare al Giappone e agli Stati Uniti.


“Valorizzare il territorio – aggiunge Fedriga – significa cogliere le specificità imprenditoriali e le migliori esperienze di investimento, significa fare sistema valorizzando le specificità e le peculiarità dei territori, favorendo le filiere e investendo sulle catene regionali del valore. Per fare questo – prosegue – è necessario rendere più efficienti i rapporti tra imprese e istituzioni, e rafforzare la governance tra amministrazioni centrali e regionali al fine di promuovere un modello di rete diffuso”.

Torna il “FrankenBierFest”, dal 12 al 14 alla Limonaia di Villa Torlonia

Torna il “FrankenBierFest”, dal 12 al 14 alla Limonaia di Villa TorloniaRoma, 5 apr. (askanews) – Un tuffo nella tradizione birraria, culturale ed enogastronomica della Franconia, regione del sud della Germania: dal 12 al 14 aprile torna nella Limonaia di Villa Torlonia il FrankenBierFest, giunto quest’anno alla sua ottava edizione, promosso e organizzato da ‘Publigiovane Eventi’ e dal ‘Ma che Siete Venuti a Fa’.


La birra della Franconia, che vanta ‘ricette’ secolari tramandate di padre in figlio e i cui segreti vengono gelosamente custoditi da ogni famiglia produttrice, è a base di malti e luppoli molto rari, pregiati e di altissima qualità. La Franconia, inoltre, è famosa anche per essere l’area geografica con la più alta concentrazione di attività brassicole al mondo: detiene infatti il primato internazionale per densità di birrifici sul territorio, che sono oltre trecento. Bamberga ad esempio, la Capitale della regione che allo stesso tempo viene considerata la Capitale della birra artigianale tedesca, vanta oltre dieci birrifici per soli 70mila abitanti: qui il consumo medio pro capite è infatti di oltre 300 litri di birra l’anno, a fronte dei circa 30 italiani. Le produzioni di questi microbirrifici, poi, sono molto limitate: nella maggior parte dei casi riescono a soddisfare appena il fabbisogno degli abitanti della zona ed è per questo che, al di fuori dei confini tedeschi, sono rarissime da trovare: in Italia sono importate da pochi mesi e solo grazie al Progetto BierKultur promosso da Manuele Colonna, esperto conoscitore della scena brassicola francone, autore del libro ‘Birra in Franconia’ e noto publican romano, che ha selezionato tutte le birre presenti al FrankenBierFest dopo un’attenta e scrupolosa ricerca tra i migliori malti e luppoli locali. “Quest’anno a dire il vero – spiega Colonna – ci siamo concentrati su realtà ancora più piccole del solito, tra cui alcuni birrifici comunali che producono birra solo due volte l’anno in impianti dell’inizio del secolo scorso. Siamo entrati in contatto anche con nuovi progetti birrari che rendono la scena francone viva e che, pur rimanendo tradizionali, portano una ventata di innovazione”. All’interno dei microbirrifici franconi, nella maggior parte dei casi a conduzione familiare, trovano spazio anche le cosiddette Gäststatte, locande in cui è possibile degustare le birre accompagnate da piatti tipici della tradizione locale – come i wurstel, la schnitzel con kartoffelsalat, i bretzel e lo strudel di mele – che sarà possibile provare anche nel corso della kermesse di Villa Torlonia, preparati secondo le ricette tradizionali.


Tra gli stili birrari, al festival romano sarà possibile trovare alcune birre pregiate, come le Rauchbier, dal tipico aroma affumicato e dalla particolare maltazione su legno, e le rarissime Kellerbier, definite ‘birre di cantina’ per l’abitudine dei birrai di stoccare le botti nei tunnel sotterranei dei sette colli di Bamberga: durante la lagerizzazione infatti, una delle fasi di produzione, il tappo delle botti viene parzialmente tolto per permettere all’anidride carbonica di fuoriuscire ed evitare l’esplosione dei contenitori. È proprio questo procedimento che caratterizza le vere Kellerbier, birre ‘piatte’ caratterizzate da una ‘luppolatura’ ben definita e un gusto deciso. Per tre giorni, dunque, nel cuore di uno dei parchi più noti di Roma, sarà possibile immergersi completamente in un’atmosfera d’oltralpe, fare un viaggio alla scoperta della tradizione brassicola ed enogastronomica dei villaggi più remoti della Franconia e di Bamberga, e visitare la mostra fotografica che racconta, attraverso le immagini gli usi, i costumi e le più folkloristiche tradizioni di quest’angolo di Germania.

Bce, nuova limatura tassi mutui e lieve calo su prestiti a imprese

Bce, nuova limatura tassi mutui e lieve calo su prestiti a impreseRoma, 5 apr. (askanews) – Nuova limatura dei tassi sui nuovi mutui alle famiglie per l’insieme dell’area euro, mentre a febbraio si è verificata anche una flebile attenuazione degli interessi sui nuovi prestiti erogati alle imprese. Lo riporta la rilevazione mensile elaborata dalla Banca centrale europea, relativa all’insieme dell’unione valutaria.


A febbraio il costo composito dei nuovi prestiti concessi alle imprese si è attestato al 5,12%, 6 punti base in meno rispetto al mese precedente a riflesso di uno smorzamento dei tassi. Sui nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni il costo medio è risultato pari al 3,84%, riporta la Bce, 4 punti base in meno rispetto al mese precedente, anche qui a riflesso dei tassi. Queste dinamiche riflettono il fatto che da un lato la Bce ha da mesi arrestato la sua manovra rialzista sui tassi di interesse ufficiali, dall’altro ha lanciato ripetuti segnali di apertura a un primo possibile taglio a giugno.


L’indicatore composito degli interessi sui nuovi depositi a durata prestabilita delle imprese presso le banche ha mostrato una limatura di 5 punti base, al 3,63%. I depositi a vista sono invece rimasti stabili allo 0,90%. Per le famiglie i tassi sui depositi a durata prestabilita sono rimasti 3,17%, mentre nel caso dei depositi a vista sono risultati invariati a un livello addirittura più basso di quello delle imprese: 0,38%, secondo i dati della Bce.


I tassi sui depositi a vista delle banche sono l’unica voce che nei mesi passati non ha mostrato aumenti in linea con quelli dei tassi ufficiali decisi dalla Bce. Il tema era stato oggetto anche di rilievi polemici da parte dei ministri delle Finanze a livello di eurogruppo, tuttavia con il passare dei mesi sembrano aver lasciato cadere l’argomento. Per quanto riguarda la Bce i verbali del Consiglio direttivo di marzo, pubblicati ieri, hanno ribadito l’apertura a possibili decisioni al ribasso sui tassi ufficiali a giugno, quando saranno disponibili molte più informazioni per valutare il quadro. Hanno invece indicato come più “difficile” una mossa in tal senso al Consiglio che si svolgerà giovedì prossimo, l’11 aprile. (fonte immagine: Bce).

Censimento piante in Italia: più numerose sia autoctone che aliene

Censimento piante in Italia: più numerose sia autoctone che alieneRoma, 5 apr. (askanews) – Secondo il nuovo censimento delle piante in Italia, che ha aggiornato i dati del 2018, sono 46 in più le specie autoctone e 185 in più quelle aliene registrate.


Dai dati complessivi emerge che nel nostro Paese ci sono oggi 8.241 specie e sottospecie autoctone, di cui 1.702 endemiche (cioè esclusive del territorio italiano) mentre 28 sono probabilmente estinte. A queste si aggiungono 1.782 specie aliene. Tra di esse, 250 sono invasive su scala nazionale e ben 20 sono incluse nella ‘lista nera’ della Commissione Europea, che elenca una serie di piante e animali esotici, la cui diffusione in Europa va assolutamente tenuta sotto controllo. “Rispetto all’analogo censimento pubblicato sei anni fa abbiamo un incremento dei numeri totali: ciò è dovuto a nuovi studi e all’esplorazione di nuovi territori, ma anche, per quanto riguarda le aliene, all’ingresso di numerose nuove specie, da monitorare attentamente e se possibile eradicare”, racconta Lorenzo Peruzzi, fra i coordinatori della ricerca, professore di Botanica sistematica nel Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e direttore dell’Orto e Museo Botanico.


Gli elenchi aggiornati della flora vascolare (ossia felci e affini, conifere e piante a fiore) autoctona e aliena presente in Italia sono stati appena pubblicati sulla rivista internazionale “Plant Biosystems”, organo ufficiale della Società Botanica Italiana. Si è trattato di una ricerca collaborativa, – informa Unipi – realizzata grazie agli sforzi congiunti di 45 ricercatori italiani e stranieri. Insieme a Lorenzo Peruzzi hanno coordinato lo studio anche Gabriele Galasso del Museo Civico di Storia Naturale di Milano e Fabrizio Bartolucci e Fabio Conti dell’Università di Camerino. Tra gli autori della ricerca anche Francesco Roma-Marzio, Curatore dell’Erbario dell’Orto e Museo Botanico dell’Ateneo pisano. “C’è ancora molto da fare – conclude Peruzzi – e il lavoro di continua ricerca e verifica svolto dai floristi e dai tassonomi per descrivere la biodiversità vegetale italiana è ben lungi dall’essere concluso. Certamente, però, il quadro delle conoscenze che abbiamo oggi è sempre più completo e potrà permettere azioni di tutela maggiormente mirate e consapevoli”.

A Vinitaly Lungarotti festeggia 50 anni del Muvit e 60 del Rubesco

A Vinitaly Lungarotti festeggia 50 anni del Muvit e 60 del RubescoMilano, 5 apr. (askanews) – E’ un Vinitaly importante per Lungarotti quello che andrà in scena dal 14 al 17 aprile: infatti la storica Cantina umbra festeggerà alla fiera di Verona (al Padiglione 7 – Stand B2) due anniversari: i 50 anni del Museo del Vino di Torgiano (MUVIT) e i 60 anni del Rubesco Riserva Vigna Monticchio, il vino che l’ha resa famosa nel mondo. E sempre durante il Vinitaly, l’azienda svelerà anche il restyling della sua linea “Il Pometo”.


Per celebrare il mezzo secolo del Museo del Vino di Torgiano, Lungarotti esporrà nello spazio riservato al Masaf, 34 opere che raccontano i molteplici usi e significati del vino. I visitatori avranno così l’opportunità di ammirare reperti archeologici, ceramiche, incisioni e opere contemporanee, con testimonianze che vanno dal III millennio a.C. fino a Picasso, Jean Cocteau, Renato Guttuso e Gio Ponti. Definito dal New York Times come “il migliore museo del vino in Italia” per la qualità delle collezioni, nelle 20 sale dello storico Palazzo Graziani-Baglioni di Torgiano, il MUVIT espone reperti archeologici, contenitori vinari in ceramica di età medievale, rinascimentale, barocca e contemporanea, incisioni e disegni dal XV al XX secolo e altre testimonianze che documentano l’importanza del vino nell’immaginario collettivo dei popoli che hanno abitato il bacino del Mediterraneo. E’ stato uno dei primi musei in Italia a far dialogare vino e arti decorative raccontando cinquemila anni di storia attraverso una preziosa collezione che oggi supera i 3.000 manufatti e che non smette di arricchirsi. Un’avventura intrapresa da Giorgio e Maria Grazia Lungarotti che, già negli anni ’70, avevano intuito come la viticoltura potesse generare un indotto legato al turismo specializzato, all’accoglienza e all’ospitalità, rivelandosi così pionieri dell’enoturismo.


Era invece il 1964 quando Giorgio Lungarotti produsse per la prima volta quello che in poco tempo sarebbe diventato il vino portabandiera della Cantina: il Rubesco Riserva Vigna Monticchio. “Degustare in sequenza dalla prima annata a quella attualmente in commercio è come sfogliare un libro che racconta come si è evoluta l’espressione del Sangiovese in tutti questi anni, in base anche ai cambiamenti ambientali e climatici” spiega Chiara Lungarotti, aggiungendo che questi “cambiamenti hanno dimostrato la capacità straordinaria di questo vitigno di adattarsi se piantato in un territorio altamente vocato come ha dimostrato di essere quello di Torgiano”. Al Vinitaly verrà celebrato questo compleanno speciale con una confezione commemorativa dove sono presenti alcuni dei riconoscimenti ricevuti a raccontarne la storia. La nuova etichetta della linea “Il Pometo”, che include Grechetto (Umbria IGT Grechetto), Trespo (Umbria IGT Bianco), Pinot Grigio (Umbria IGT Pinot Grigio) e un rosso a base di Sangiovese (Umbria IGT Sangiovese), riproduce invece un fantasioso gatto che brinda che riprende un ex libris esposto al MUVIT, realizzato appositamente per il museo dal designer e illustratore polacco Andrzej Kot.

Stellantis, Fim: si allontana obiettivo un milione veicoli l’anno

Stellantis, Fim: si allontana obiettivo un milione veicoli l’annoRoma, 5 apr. (askanews) – Dopo due anni di crescita, nei primi tre mesi negli stabilimenti italiani di Stellantis si registra un forte calo della produzione. Nel primo trimestre sono stati prodotti 170.415 veicoli, con una diminuzione del 9,8% rispetto allo stesso periodo del 2023 (188.910 veicoli prodotti tra auto e furgoni commerciali). E’ quanto rileva il consueto report della Fim.


Questi numeri, sostiene la categoria dei metalmeccanici della Cisl, allontanano l’obiettivo di un milione di veicoli l’anno. Tutti gli stabilimenti dimezzano le produzioni, tranne Pomigliano d’Arco e Atessa. La produzione di autovetture registra un -23,8% pari a 105.255 unità, mentre quello relativo ai veicoli commerciali segna una crescita del 28,5% che in termini di volumi è pari a circa 14.460 unità in più. Negli stabilimenti di produzione delle auto la Fim ha riscontrato una situazione particolarmente negativa. Fatta eccezione per lo stabilimento di Pomigliano d’Arco, che rappresenta più della metà della produzione totale e dove si riscontra una crescita del 26% rispetto al primo trimestre 2022, gli altri quattro stabilimenti dimezzano la produzione auto con flessioni molto significative. Sicuramente condizionata dal ritardo degli incentivi per le auto ecologiche, ha spiegato il leader della Fim, Ferdinando Uliano, il polo produttivo di Mirafiori perde la spinta della 500 elettrica che aveva caratterizzato la salita produttiva degli ultimi tre anni, compensando il continuo calo delle Maserati. Gli stabilimenti di Melfi e Cassino subiscono l’attesa verso la transizione alle future produzioni sulle due nuove piattaforme Stla Medium e Stla Large previste a partire dalla fine 2024.


I veicoli commerciali Lvc (elettrici) di Atessa dopo due anni di flessione negativa ritornano a dare un contributo positivo ed importante ai volumi complessivi. Se l’andamento riscontrato nel primo trimestre 2024 viene confermato nei prossimi mesi e gli incentivi non invertono la tendenza, la produzione complessiva, con i veicoli commerciali, si attesterà poco sopra le 630mila unità, al di sotto delle 751mila del 2023. L’obiettivo dei tavoli sugli stabilimenti italiani di Stellantis, che si stanno svolgendo al ministero delle Imprese e del made in Italy, è quello definire tutti gli impegni necessari per garantire volumi, occupazione e prospettive, ha sottolineato il leader della Fim, Ferdinando Uliano, presentando il report.


“Dobbiamo riconoscere che superate le difficoltà iniziali il tavolo dell’auto è partito in maniera costruttiva e concreta – ha detto – ora è indispensabile che questo tavolo di sistema raggiunga l’obiettivo di costruire un accordo di sviluppo con Stellantis e tutti gli attori del settore automotive italiano per l’aumento dei livelli produttivi negli stabilimenti italiani, il consolidamento dei centri di ingegneria e ricerca, maggiori investimenti sui modelli innovativi, la riqualificazione delle competenze dei lavoratori e il sostegno alla riconversione della filiera della componentistica”.

Il ministro della Salute Schillaci annuncia un piano per le liste d’attesa “a breve”: ‘Ci mettiamo la faccia’

Il ministro della Salute Schillaci annuncia un piano per le liste d’attesa “a breve”: ‘Ci mettiamo la faccia’Roma, 5 apr. (askanews) – Quello delle liste d’attesa è “un tema cruciale”, su cui “noi abbiamo messo la faccia: è un problema che si trascina da decenni, a cui vogliamo dare risposte concrete con un piano che interviene su diversi aspetti e che a breve sarà messo in campo”. Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci intervenendo alla Camera al convegno “La salute come fondamentale diritto per una riforma della sanità”.


“Oggi noi non abbiamo dati certi sulle liste d’attesa: sembra assurdo ma è così. Per questo – ha ricordato – stiamo definendo un sistema di monitoraggio puntuale, prestazione per prestazione, Regione per Regione, per identificare quali sono le prestazioni davvero carenti e critiche, in quale ambito, e poi poter selettivamente intervenire”. “Abbiamo rifinanziato i piani regionali di recupero delle liste d’attesa: i precedenti 500 milioni non erano stati tutti spesi. Ma voglio ribadire che i soldi messi dal governo per le liste d’attesa vanno spesi per la soluzione di questo problema, non per altre esigenze”, ha ricordato Schillaci, che smentisce ancora i tagli alla sanità: “A chi sostiene che avremmo tagliato i fondi alla sanità ricordo che non è così. Con l’ultima legge di Bilancio ci sono 3 miliardi in più per il 2024, 4 miliardi in più per il 2025, 4,2 per il 2026 e non ricordo incrementi del Fondo di questa portata nelle finanziarie dei governi di qualche anno fa quando si dava molto di meno, tranne che nel periodo pandemio, al Fondo sanitario. Dire quindi che stiamo facendo dei tagli è falso”. “Siamo impegnati per una riforma della sanità che punta a migliorare i servizi, le risposte che diamo ai cittadini e valorizzare i nostri professionisti sanitari”, ha proseguito Schillaci: “La salute con questo governo è diventata una priorità, che stiamo affrontando con interventi concreti e non solo con slogan. Veniamo da anni in cui la sanità è stata oggetto di tagli, definanziamenti e messa ai margini dell’agenda politica. Se non si investe in salute si mette a rischio la tenuta sociale e economica dell’Italia: noi questa la consapevolezza la abbiamo e lo stiamo dimostrando. L’abbiamo dimostrato con le prime due finanziarie aumentando le risorse per il Fondo sanitario nazionale, che ha raggiunto le cifre più alte in assoluto”.


“Il Servizio sanitario italiano, nonostante qualche criticità, resta tra i migliori al mondo. Se guardiamo i dati Ocse, anche se la spesa sanitaria dell’Italia è inferiore rispetto a altri Stati come Francia e Germania, gli esiti di salute e la qualità delle cure sono generalmente superiori alla media”, ha ricordato il ministro, attaccando: “Noi abbiamo cominciato a combattere questo odioso fenomeno dei medici gettonisti. Ogni tanto ascoltiamo assurde accuse di privatizzazione della sanità, ma vi ricordo che la vera subdola privatizzazione è quella fatta dai governi che hanno spalancato le porte alle cooperative e ai gettonisti”. “Nessuno prima di noi – ha detto ancora – si è preoccupato che tutto questo portasse alla fuga dal servizio sanitario pubblico, nessuno si è preoccupato che il medico che lavora a cottimo guadagna il triplo di chi si dedica ai pazienti in ospedale ogni giorno, e non solo a chiamata. Nessuno si è preoccupato che alcuni tra i medici a gettoni lavoravano senza una preparazione adeguata alle mansioni specifiche che sono chiamati a svolgere, come emerso dalle ispezioni dei Nas che ho disposto nei primi mesi del mio mandato di ministro”, ha concluso Schillaci.

M.O., Blinken: a Gaza sforzi Israele, ma prova sarà nei risultati

M.O., Blinken: a Gaza sforzi Israele, ma prova sarà nei risultatiMilano, 5 apr. (askanews) – “La prova reale sta nei risultati, e li vedremo manifestarsi nei prossimi giorni, nelle prossime settimane”. Lo ha detto il segretario di Stato Antony Blinken, apprezzando gli sforzi di Israele ma notando che il successo sarà misurato dai risultati. Lo ha detto parlando dal Belgio, in una dichiarazione che denota chiaramente un cambio di passo per Washington rispetto alla guerra condotta da Israele, dopo che sette operatori umanitari della World Central Kitchen sono stati uccisi.


Le parole di Blinken arrivano poco dopo la dura chiamata di giovedì intercorsa tra il presidente Joe Biden e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu: subito dopo il governo israeliano ha approvato nuove misure per aumentare il flusso di aiuti umanitari a Gaza. Gli Stati Uniti avevano chiesto a Israele di attuare questi passi mesi fa, ma Netanyahu, anche a causa di una posizione politica debole in Israele, ha subito pressioni dalla sua base politica e dai membri ultranazionalisti della sua coalizione per limitare gli aiuti a Gaza.


Biden in una telefonata infuocata ha minacciato di condizionare il sostegno all’offensiva israeliana a Gaza all’adozione di misure concrete per proteggere gli operatori umanitari e i civili, cercando per la prima volta di sfruttare gli aiuti statunitensi per influenzare il comportamento militare israeliano. Alla domanda sull’azione di Israele dopo il cambio di posizione di Biden, Blinken ha detto ai giornalisti che Washington “esaminerà da vicino” i dati, come ad esempio il numero di camion che si fanno strada nella Striscia di Gaza e l’evoluzione dei rischi di carestia.