Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

Chi è Taleb, l’attentatore di Magdeburgo: psichiatra anti Islam e sostenitore dell’Afd

Chi è Taleb, l’attentatore di Magdeburgo: psichiatra anti Islam e sostenitore dell’AfdRoma, 21 dic. (askanews) – Una fonte saudita ha riferito a Reuters che l’Arabia Saudita aveva avvertito le autorità tedesche delle opinioni estremiste dell’attentatore, Taleb Jawad Husssein al Abdulmohsen, medico psichiatra cinquantenne, dopo che questi aveva pubblicato sul suo account di X frasi che minacciavano la pace e la sicurezza.


L’uomo, che è stato arrestato dopo l’attacco al mercatino di Natale di Magdeburgo, è stato identificato inizialmente come Taleb A. Il leader della Sassonia-Anhalt, Reiner Haseloff, ha spiegato che l’uomo viveva in Germania dal 2006 dove esercitava come psichiatra e dal 2016 gli era stato riconosciuto lo status di rifugiato. Vari media tedeschi hanno fatto riferimento ai precedenti post sui social del sospetto in cui avrebbe espresso opinioni critiche nei confronti dell’Islam e avrebbe persino messo in guardia sui “pericoli” di un’islamizzazione della Germania. L’uomo aveva noleggiato l’auto poco prima dell’attacco, secondo una fonte della sicurezza, e non era noto alle autorità come di origine islamica. Secondo Der Spiegel il sospetto simpatizzava con l’AfD, partito di estrema destra tedesco.


Il sospetto saudita del sanguinoso attentato sferrato ieri al mercatino di Natale di Magdeburgo, in Germania orientale, era un attivista anti-Islam che condivideva contenuti pro-Israele sui social in seguito agli attacchi del 7 ottobre, riporta il Wall Street Journal. Secondo il quotidiano americano, l’uomo gestiva un sito e canali social che mettevano in guardia contro l’Islam e discutevano dei diritti delle donne. Anche il Wsj, come già Der Spiegel, riporta che è un sostenitore del partito tedesco di estrema destra anti-immigrazione AfD.

Cornelia Hütter vince il SuperG di St.Moritz, Goggia terza

Cornelia Hütter vince il SuperG di St.Moritz, Goggia terzaRoma, 21 dic. (askanews) – Cornelia Hütter, ancora lei. E’ la trentaduenne atleta austriaca a conquistare il SuperG di Saint Moritz di coppa del mondo, un successo che arriva dopo la vittoria in discesa di Beaver Creek. Trionfo nel giorno del ritorno in pista di Lindsey Vonn, assente da 2141 giorni che ha chiuso quattordicesima. Ma è stata anche la giornata di Sofia Goggia. L’azzurra chiude terza alla spalle dell’elvetica Lara Gut-Bheram e colleziona il 57° podio in carriera, con qualche rimpianto per un finale in cui ha perso tutto il vantaggio. “St. Moritz è sempre un superG difficile – commenta Sofia ai microfoni Rai -. Ci sono tante onde, dossi e punti ciechi. Non ho sciato tanto bene, ero più tesa che a Beaver. Non è una brutta prestazione, però neanche buonissima. Tre gare, tre podi non è male. Per come ho sciato oggi… diciamo che ho margine”.


L’Italia brilla con 4 atlete nelle prime sei: dietro a Goggia finiscono Elena Curtoni (sempre più sicura), Federica Brignone e Laura Pirovano. Minimi i distacchi: Huetter conquista l’ottavo successo di Coppa in 1’15″18, alle sue spalle 12 atlete in un secondo, da Gut (a 18/100) a Goggia (33/100), alla pattuglia azzurra: Curtoni a 42/100, Brignone a 43, Pirovano a 70.

Sale il bilancio delle vittime, Scholz a Magdeburgo. L’attentatore era sotto l’effetto di droga

Sale il bilancio delle vittime, Scholz a Magdeburgo. L’attentatore era sotto l’effetto di drogaRoma, 21 dic. (askanews) – Nell’attacco sferrato ieri al mercatino di Natale di Magdeburgo, in Germania, sono state uccise quattro persone e 205 sono rimaste ferite di cui 41 gravemente. Lo riportano la Bild e altri media.


Secondo i primi accertamenti l’attentatore, Taleb Jawad Husssein al Abdulmohsen, psichiatra cinquantenne di origini saudite, era sotto l’effetto di stupefacenti, ha riferito la polizia. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, è arrivato a Magdeburgo per rendere omaggio alle vittime del sanguinoso attacco compiuto ieri con un’auto in un mercatino di Natale. Vestito di nero, Scholz era accompagnato dal ministro dell’Interno Nancy Faeser e dal Reiner Haseloff, premier del Land Sassonia-Anhalt che comprende la città di Magdeburgo.

Migranti, il Consiglio Ue è pronto ad una nuova direttiva “anti smuggling”

Migranti, il Consiglio Ue è pronto ad una nuova direttiva “anti smuggling”Roma, 21 dic. (askanews) – Matteo Salvini è stato assolto nel processo di Palermo sulla vicenda Open Arms, ma la questione della criminalizzazione delle Ong e degli individui che “favoreggiano” i trafficanti e l’ingresso illegale dei migranti nei paesi dell’Ue resta di attualità, con una nuova proposta di direttiva “anti smuggling” sul tavolo dei co-legislatori comunitari.


Il 13 dicembre, il Consiglio Ue, sotto presidenza semestrale di turno ungherese ha approvato la sua posizione comune (“approccio generale”) sulla nuova direttiva contro il traffico di migranti, che stabilisce norme minime comuni relative alla definizione dei reati e delle sanzioni in materia di favoreggiamento non solo dell’ingresso, ma anche del transito e del soggiorno illegali di cittadini di paesi terzi nel territorio di uno Stato membro. La direttiva contiene misure volte a prevenire e contrastare questi reati e prevede anche multe e pene detentive fino a tre anni per chi commette il reato di favoreggiamento del traffico, e fino a otto anni quando sono coinvolte organizzazioni criminali, o quando i migranti subiscono violenze o sono minori non accompagnati o persone vulnerabili. L’Ong Picum (Piattaforma per la cooperazione internazionale sui migranti irregolari) ha denunciato il testo uscito dai negoziati nel Consiglio, sostenendo che “lascerebbero la porta aperta alla criminalizzazione dei migranti e alla solidarietà nei loro confronti”. In particolare, il testo “non introduce una disposizione giuridicamente vincolante che esenterebbe dalla criminalizzazione gli atti di solidarietà con le persone in situazione irregolare”, quando il “favoreggiamento” dell’ingresso, del transito o del soggiorno illegali nel territorio di uno Stato membro è avvenuto senza che vi fosse un beneficio materiale o finanziario, effettivo o anche solo “promesso” per la persona responsabile, o quando abbia assunto la forma di una assistenza ai familiari stretti dei migranti o di un sostegno per soddisfare i loro bisogni umani di base (“clausola umanitaria”).


Invece di introdurre un articolo specifico, giuridicamente vincolante, che proibisca di criminalizzare questi atti umanitari di solidarietà verso i migranti, il testo varato dal Consiglio Ue, che ora dovrà essere concordato per la sua versione finale nei negoziati del “trilogo” con il Parlamento europeo e la Commissione, si limita a proporre su questo punto alcuni “considerando” non vincolanti, che sostanzialmente lasciano agli Stati membri la facoltà di adottare o di mantenere norme più rigorose nel proprio ordinamento nazionale, se lo desiderano. La direttiva prevede solo norme minime europee da recepire nelle legislazioni nazionali. Il “considerando” numero 6a afferma infatti: “Gli Stati membri dovrebbero garantire che aiutare intenzionalmente un cittadino di un paese terzo a entrare, transitare o soggiornare nel territorio di uno Stato membro in violazione del pertinente diritto dell’Unione o delle leggi dello Stato membro interessato (…) costituisca un reato almeno quando la persona che mette in atto la condotta richiede, riceve o accetta, direttamente o indirettamente, un vantaggio finanziario o materiale, o una promessa dello stesso, o mette in atto la condotta al fine di ottenere tale vantaggio. Tuttavia, poiché la presente direttiva è uno strumento di armonizzazione minima, gli Stati membri sono liberi di criminalizzare tale condotta quando non è stato fornito alcun vantaggio finanziario o altro vantaggio materiale”.


E il considerando 6, pur ribadendo che: “l’assistenza all’ingresso, al transito o al soggiorno illegali nell’Unione dovrebbe costituire un reato almeno quando vi è un collegamento con un vantaggio finanziario o materiale effettivo o promesso”, precisa poi che “ciò non pregiudica il modo in cui gli Stati membri trattano nel loro diritto nazionale le condotte di favoreggiamento per le quali un vantaggio finanziario o materiale effettivo o promesso non è un elemento costitutivo del reato”. Riguardo alla “clausola umanitaria”, nel considerando 7 si legge che “nessuna disposizione della presente direttiva dovrebbe essere intesa come richiesta di criminalizzare, da un lato, l’assistenza fornita ai familiari stretti e, dall’altro, l’assistenza umanitaria o il sostegno alle esigenze umane fondamentali forniti ai cittadini di paesi terzi in conformità al quadro giuridico nazionale e internazionale applicabile”. Ma di questo avvertimento, come abbiamo detto, non c’è traccia poi nell’articolato, e in particolare nell’articolo 3, che si limita a disporre le prescrizioni per la criminalizzazione del favoreggiamento del traffico, senza precisazioni ulteriori su quando non va applicata.


In una critica serrata alla direttiva, Picum avverte che in questo modo potrebbero essere criminalizzate anche le normali forniture di servizi dietro pagamento (come trasporto, anche in taxi, o locazione di immobili) ai migranti che non soggiornano legalmente in uno Stato membro (la direttiva si applica anche al favoreggiamento del transito e del soggiorno illegale nei paesi Ue, e non solo all’ingresso), o quando i migranti accettano di svolgere compiti assegnati loro dai trafficanti (come stare al timone di un barcone) in cambio di uno sconto sulla cifra da pagare per il loro viaggio verso l’Europa. Tutto questo comporta “una reale preoccupazione che gli Stati membri aumenteranno le procedure legali contro i migranti e le persone che li aiutano”, secondo l’Ong, che sottolinea come “la tendenza verso una maggiore criminalizzazione rischierebbe anche di colpire le vittime stesse del traffico” e i loro familiari. Alcuni Stati membri avrebbero preferito un testo più attento alla “clausola umanitaria”. Secondo quanto riporta l’Agence Europe del 13 dicembre, la Germania, pur non essendosi opposta, ha precisato che l’obiettivo di questa direttiva “non è quello di rendere l’aiuto umanitario un reato penale”, come ha affermato la Segretaria di Stato Angelika Schlunck. Molto più dura la Spagna, secondo cui il messaggio politico inviato “è preoccupante”. Il Ministro Félix Bolaños ha sottolineato che “la clausola umanitaria deve essere inclusa nel corpo del testo”, e non solo in un considerando. La palla ora è nel campo del Parlamento europeo, che deve ancora adottare la sua posizione, prima che comincino i negoziati del “trilogo” sulla legislazione. (di Lorenzo Consoli e Alberto Ferrarese)

Fila al fianco fondazione Dynamo Camp per la terapia ricreativa

Fila al fianco fondazione Dynamo Camp per la terapia ricreativaMilano, 21 dic. (askanews) – Fila, Fabbrica italiana lapis ed affini, rinnova il proprio impegno al fianco della Fondazione Dynamo Camp, che da 18 anni offre gratuitamente programmi di terapia ricreativa ai minori dai 6 ai 17 anni affetti da patologie gravi o croniche, disturbi del neurosviluppo o condizioni di disabilità.


Il 2025 vuole rappresentare un passo ulteriore nella collaborazione tra Fila e Dynamo Camp, con l’avvio di nuovi progetti volti a rendere ancora più strutturato e innovativo il supporto alla Terapia ricreativa. La partnership mira a valorizzare ulteriormente il potenziale creativo ed espressivo di ogni partecipante, offrendo occasioni che possano lasciare un segno significativo. “In FILA crediamo che il successo di un’impresa non si misuri solo nei risultati economici, ma nella capacità di generare valore duraturo per le comunità che tocca – dichiara Massimo Candela, Ceo di Fila group – La nostra collaborazione con Dynamo Camp incarna questa visione: unire le forze per promuovere iniziative che celebrano l’inclusione e il benessere anche grazie alla creatività, trasformando questi valori in opportunità reali per ogni giovane e la sua famiglia. Con Dynamo Camp condividiamo un obiettivo ambizioso: costruire un futuro in cui l’arte e l’espressione personale diventino strumenti di crescita e speranza per tutti. Guardiamo con entusiasmo al futuro della nostra partnership, impegnati a contribuire concretamente al suo successo”.


Dal 2017, Fila sostiene Dynamo Camp fornendo gli strumenti creativi necessari a copertura di tutte le attività di art lab, realizzate a Dynamo Camp e nei Dynamo City Camp. Per specifiche sessioni, inoltre, Fila fornisce gli strumenti utilizzati in Dynamo Art Factory, un progetto che, dal 2009, avvicina gli ospiti del Camp al mondo dell’arte contemporanea attraverso la creazione di opere con artisti affermati; le opere realizzate da artisti e bambini o genitori ogni anno arricchiscono la collezione della Dynamo Art Gallery, uno spazio di oltre 1200 metri quadrati situato nel cuore del Camp, immerso in un’Oasi WWF sull’Appennino toscano.

Coldiretti: per Natale una famiglia su tre punta sui cesti enogastronomici

Coldiretti: per Natale una famiglia su tre punta sui cesti enogastronomiciMilano, 21 dic. (askanews) – I cesti enogastronomici sono quest’anno il “must” di Natale per oltre una famiglia su tre (34%), che spenderà in media 42 euro per regalare o mettere sotto l’albero specialità che vanno da quelle tradizionali delle feste fino ai prodotti più originali e ricercati. Ad affermarlo è un’indagine di Coldiretti/Ixè diffusa nell’ultimo week end che precede il Natale con la corsa finale all’acquisto dei doni.


La grande maggioranza di chi acquista i cesti (42%) conterrà la spesa tra i 30 e i 50 euro, mentre un 30% si manterrà sotto i 30 euro. Un altro 15% salirà fino a 70 euro, mentre un 6% si spingerà fino a 100 euro e una ridotta minoranza anche oltre assieme a chi deve ancora decidere. Tra le tendenze di quest’anno, la preferenza verso cesti con bottiglie di olio extravergine d’oliva e prodotti a base di Evo, dalle creme cosmetiche fino a panettoni e torroni, diventati ricercatissimi in un’annata che ha visto la produzione italiana crollare di quasi un terzo a causa della siccità. Richieste anche le confezioni di prodotti senza glutine o lattosio, continua Coldiretti, e il cesto “biodiverso”, con prodotti particolari caratteristici dei diversi territori. Ma piace anche il tradizionale cesto “dolcissimo” con prodotti che vanno dal panettone al torrone fino alle creme spalmabili.


Oltre ai cesti sostenibili, si segnala un’altra tendenza green ad acquistare centritavola fatti con fiori e piante veri, per ornare le tavole evitando il ricorso agli addobbi di plastica. Proprio i mercatini natalizi rappresentano una vera e propria passione per gli italiani, con il 56% che quest’anno dichiara di frequentarne almeno uno nella propria città o in altri centri.

Viminale: nel 2024 i delitti -1,8%, omicidi volontari -13,1%

Viminale: nel 2024 i delitti -1,8%, omicidi volontari -13,1%Milano, 21 dic. (askanews) – Dal 1° gennaio al 30 novembre 2024 i delitti risultano in diminuzione dell’1,8% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente con un calo, in particolare, degli omicidi volontari (-13,1%). È emerso martedì nel corso della riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduta al Viminale dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, durante la quale è stata analizzata la situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica in Italia. Sul fronte del contrasto alla criminalità sono stati poi esaminati i risultati delle operazioni interforze “ad alto impatto” presso le stazioni ferroviarie e le aree a più alto rischio delle maggiori città italiane, interventi che si aggiungono alle quotidiane azioni di presidio del territorio. 1.304 quelle realizzate dal 1° gennaio al 30 novembre 2024 con l’impiego complessivo di 45.113 unità delle Forze di polizia: 321.564 le persone identificate, 566 i soggetti tratti in arresto e 3.817 quelli denunciati, e 457 gli stranieri espulsi.


Sul fronte dell’ordine pubblico sono state 11.556 le manifestazioni di rilievo che si sono svolte negli 11 mesi del 2024, +12,1% rispetto all’anno precedente. In 299 casi si sono registrate criticità, in diminuzione del 14,8%. Sono 260 gli operatori delle Forze dell’ordine rimasti feriti, dato in aumento del 195,5% rispetto all’analogo periodo del 2023. Al riguardo il ministro Piantedosi, si legge in una nota, ha voluto ancora una volta ringraziare tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza per il grande impegno nella gestione degli eventi di piazza, evidenziando la professionalità e l’equilibrio che sempre li contraddistingue in scenari delicati e complessi.

Ue, Meloni: le minacce si moltiplicano, la sicurezza è la nostra priorità

Ue, Meloni: le minacce si moltiplicano, la sicurezza è la nostra prioritàSaariselka (Finlandia), 21 dic. (askanews) – “Noi abbiamo bisogno di più sicurezza e penso che mettere insieme nazioni del Nord e del Sud, che storicamente sulle questioni europee sono state spesso su fronti molto diversi, per parlare di quella che oggi è una priorità dell’Europa sia una scelta molto intelligente e ringrazio per questo il primo ministro finlandese. Dal tema dei migranti al tema della difesa al tema di uno scenario nel quale le guerre diventano ibride e le minacce si moltiplicano, dobbiamo mettere insieme gli sforzi. Questa è la nostra priorità”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti al suo arrivo al vertice Nord-Sud a Saariselka.


Meloni ha risposto alle domande dei giornalisti con un filo di voce, ancora afona come conseguenza dello stato influenzale che l’ha colpita nei giorni scorsi: “Rispondo volentieri alle vostre domande ma sono senza voce”, si è scusata.

Migranti, Consiglio Ue pronto a direttiva che criminalizza chi li aiuta

Migranti, Consiglio Ue pronto a direttiva che criminalizza chi li aiutaRoma, 21 dic. (askanews) – Matteo Salvini è stato assolto nel processo di Palermo sulla vicenda Open Arms, ma la questione della criminalizzazione delle Ong e degli individui che “favoreggiano” i trafficanti e l’ingresso illegale dei migranti nei paesi dell’Ue resta di attualità, con una nuova proposta di direttiva “anti smuggling” sul tavolo dei co-legislatori comunitari.


Il 13 dicembre, il Consiglio Ue, sotto presidenza semestrale di turno ungherese ha approvato la sua posizione comune (“approccio generale”) sulla nuova direttiva contro il traffico di migranti, che stabilisce norme minime comuni relative alla definizione dei reati e delle sanzioni in materia di favoreggiamento non solo dell’ingresso, ma anche del transito e del soggiorno illegali di cittadini di paesi terzi nel territorio di uno Stato membro. La direttiva contiene misure volte a prevenire e contrastare questi reati e prevede anche multe e pene detentive fino a tre anni per chi commette il reato di favoreggiamento del traffico, e fino a otto anni quando sono coinvolte organizzazioni criminali, o quando i migranti subiscono violenze o sono minori non accompagnati o persone vulnerabili. L’Ong Picum (Piattaforma per la cooperazione internazionale sui migranti irregolari) ha denunciato il testo uscito dai negoziati nel Consiglio, sostenendo che “lascerebbero la porta aperta alla criminalizzazione dei migranti e alla solidarietà nei loro confronti”. In particolare, il testo “non introduce una disposizione giuridicamente vincolante che esenterebbe dalla criminalizzazione gli atti di solidarietà con le persone in situazione irregolare”, quando il “favoreggiamento” dell’ingresso, del transito o del soggiorno illegali nel territorio di uno Stato membro è avvenuto senza che vi fosse un beneficio materiale o finanziario, effettivo o anche solo “promesso” per la persona responsabile, o quando abbia assunto la forma di una assistenza ai familiari stretti dei migranti o di un sostegno per soddisfare i loro bisogni umani di base (“clausola umanitaria”).


Invece di introdurre un articolo specifico, giuridicamente vincolante, che proibisca di criminalizzare questi atti umanitari di solidarietà verso i migranti, il testo varato dal Consiglio Ue, che ora dovrà essere concordato per la sua versione finale nei negoziati del “trilogo” con il Parlamento europeo e la Commissione, si limita a proporre su questo punto alcuni “considerando” non vincolanti, che sostanzialmente lasciano agli Stati membri la facoltà di adottare o di mantenere norme più rigorose nel proprio ordinamento nazionale, se lo desiderano. La direttiva prevede solo norme minime europee da recepire nelle legislazioni nazionali. Il “considerando” numero 6a afferma infatti: “Gli Stati membri dovrebbero garantire che aiutare intenzionalmente un cittadino di un paese terzo a entrare, transitare o soggiornare nel territorio di uno Stato membro in violazione del pertinente diritto dell’Unione o delle leggi dello Stato membro interessato (…) costituisca un reato almeno quando la persona che mette in atto la condotta richiede, riceve o accetta, direttamente o indirettamente, un vantaggio finanziario o materiale, o una promessa dello stesso, o mette in atto la condotta al fine di ottenere tale vantaggio. Tuttavia, poiché la presente direttiva è uno strumento di armonizzazione minima, gli Stati membri sono liberi di criminalizzare tale condotta quando non è stato fornito alcun vantaggio finanziario o altro vantaggio materiale”.


E il considerando 6, pur ribadendo che: “l’assistenza all’ingresso, al transito o al soggiorno illegali nell’Unione dovrebbe costituire un reato almeno quando vi è un collegamento con un vantaggio finanziario o materiale effettivo o promesso”, precisa poi che “ciò non pregiudica il modo in cui gli Stati membri trattano nel loro diritto nazionale le condotte di favoreggiamento per le quali un vantaggio finanziario o materiale effettivo o promesso non è un elemento costitutivo del reato”. Riguardo alla “clausola umanitaria”, nel considerando 7 si legge che “nessuna disposizione della presente direttiva dovrebbe essere intesa come richiesta di criminalizzare, da un lato, l’assistenza fornita ai familiari stretti e, dall’altro, l’assistenza umanitaria o il sostegno alle esigenze umane fondamentali forniti ai cittadini di paesi terzi in conformità al quadro giuridico nazionale e internazionale applicabile”. Ma di questo avvertimento, come abbiamo detto, non c’è traccia poi nell’articolato, e in particolare nell’articolo 3, che si limita a disporre le prescrizioni per la criminalizzazione del favoreggiamento del traffico, senza precisazioni ulteriori su quando non va applicata.


In una critica serrata alla direttiva, Picum avverte che in questo modo potrebbero essere criminalizzate anche le normali forniture di servizi dietro pagamento (come trasporto, anche in taxi, o locazione di immobili) ai migranti che non soggiornano legalmente in uno Stato membro (la direttiva si applica anche al favoreggiamento del transito e del soggiorno illegale nei paesi Ue, e non solo all’ingresso), o quando i migranti accettano di svolgere compiti assegnati loro dai trafficanti (come stare al timone di un barcone) in cambio di uno sconto sulla cifra da pagare per il loro viaggio verso l’Europa. Tutto questo comporta “una reale preoccupazione che gli Stati membri aumenteranno le procedure legali contro i migranti e le persone che li aiutano”, secondo l’Ong, che sottolinea come “la tendenza verso una maggiore criminalizzazione rischierebbe anche di colpire le vittime stesse del traffico” e i loro familiari. Alcuni Stati membri avrebbero preferito un testo più attento alla “clausola umanitaria”. Secondo quanto riporta l’Agence Europe del 13 dicembre, la Germania, pur non essendosi opposta, ha precisato che l’obiettivo di questa direttiva “non è quello di rendere l’aiuto umanitario un reato penale”, come ha affermato la Segretaria di Stato Angelika Schlunck. Molto più dura la Spagna, secondo cui il messaggio politico inviato “è preoccupante”. Il Ministro Félix Bolaños ha sottolineato che “la clausola umanitaria deve essere inclusa nel corpo del testo”, e non solo in un considerando. La palla ora è nel campo del Parlamento europeo, che deve ancora adottare la sua posizione, prima che comincino i negoziati del “trilogo” sulla legislazione. di Lorenzo Consoli e Alberto Ferrarese

Facile.it: per il pranzo di Natale quest’anno si spenderanno oltre 3,5 mld

Facile.it: per il pranzo di Natale quest’anno si spenderanno oltre 3,5 mldMilano, 21 dic. (askanews) – Si sa, le festività natalizie sono un momento per stare in famiglia, per condividere ricordi ed emozioni, ma quanto spenderanno quest’anno gli italiani per il pranzo o il cenone di Natale? Secondo l’indagine commissionata da Facile.it a Emg Different, la spesa in media sarà di 83 euro a testa, per un totale stimato di oltre 3 miliardi e mezzo di euro.


Scorrendo i risultati dell’analisi – realizzata su un campione rappresentativo della popolazione nazionale adulta – emerge che sono gli over 65 a mettere a budget un importo maggiore: ben 149 euro, probabilmente perché offriranno il pasto a figli e nipoti. Differenze anche a livello geografico: chi prevede di spendere di più per il pranzo o cenone di Natale sono i residenti del Sud e delle Isole, i quali pagheranno, mediamente, 115 euro. Budget quasi doppio rispetto a quello di chi abita nel Nord Est (61 euro) e nel Nord Ovest (68 euro). Importi decisamente più bassi anche nel Centro Italia (71 euro). Ma la spesa destinata a pranzi e cenoni è inferiore o maggiore rispetto al 2023? Il 25% degli intervistati ha ammesso che metterà a budget un importo maggiore, dato che sale al 32% tra gli appartenenti alla fascia 18-34 anni e addirittura al 43% nel Centro Italia. Ma c’è anche il rovescio della medaglia, rappresentato dalle oltre 2 milioni di persone, che spenderanno meno del 2023, principalmente (53%, quasi 1,1 milioni di individui) perché sono aumentate altre voci di costo nella vita quotidiana e quindi preferisce tagliare sulla tavola di Natale. Pur di non rinunciare a un momento di condivisione e di convivialità così importante nella tradizione italiana, l’1% degli intervistati ha ammesso che ricorrerà a un prestito personale per pagare il pranzo o il cenone di Natale.