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Autore: Redazione StudioNews

Editoria, Gruppo Gedi in sciopero, il comunicato dei giornalisti

Editoria, Gruppo Gedi in sciopero, il comunicato dei giornalistiRoma, 17 feb. (askanews) – Il sito di Repubblica e quelli di tutte le testate del gruppo Gedi oggi non saranno aggiornati. In edicola, domani, – dice un comunicato del coordinamento dei cdr del gruppo – non troverete nessuno dei giornali del gruppo editoriale. Le giornaliste e i giornalisti sono in sciopero per protestare a seguito della “messa sul mercato” di singole testate o gruppi di testate, con i loro siti e giornali di carta e digitali.
Come ha detto l’amministratore delegato di Gedi Maurizio Scanavino nell’incontro di mercoledì con il coordinamento dei Comitati di redazione, «dipende dall’offerta e dagli interlocutori», confermando che sono in corso contatti con gruppi interessati all’acquisizione delle storiche testate del Nordest (il Mattino di Padova, La Nuova di Venezia, la Tribuna di Treviso, il Corriere delle Alpi, Il Messaggero Veneto e Il Piccolo) a cui si aggiungerebbe la Gazzetta di Mantova. Ma il principio può essere esteso anche a La Stampa, la Repubblica, Il Secolo XIX, la Provincia Pavese, la Sentinella del Canavese, Huffington Post, le radio: non c’è più il «perimetro di riferimento aziendale» che lo stesso ad aveva delineato solo a dicembre.
Quello che è stato il più grande gruppo editoriale italiano e che dalla sera alla mattina ha già venduto in tre anni testate storiche come la Nuova Sardegna e Il Tirreno, le Gazzette, La Nuova Ferrara, L’Espresso e chiuso Micromega, si apre nuovamente al mercato.
La logica del vantaggio economico si è rapidamente sostituita a quella dell’interesse per i territori e l’informazione, per la quale tutte le giornaliste e i giornalisti hanno lavorato in questi anni. E lo fanno tuttora, affrontando da tempo sfide e incognite di una non facile transizione digitale. Lavoro messo ora sul mercato con tanta leggerezza con una logica puramente imprenditoriale che non possiamo accettare.
In un libero mercato la proprietà ha certamente facoltà di vendere – pur assumendosi la responsabilità di disperdere l’eredità di un gruppo editoriale che ha fatto la storia dell’informazione in Italia, proiettandosi per primo e in posizioni di primato anche nel mondo della comunicazione digitale – ma avendo ben chiaro che l’informazione libera e il pluralismo sono un bene sensibile essenziale alla democrazia. Serve massima trasparenza su chi ne avrà la futura proprietà e garanzia sul rispetto dei diritti di lavoro dei dipendenti. Tutte le Rsu delle società del Gruppo Gedi esprimono la loro solidarietà al Coordinamento dei Comitati di Redazione dei giornali del Gruppo Gedi a seguito delle voci di trattative non smentite di vendita delle storiche testate del Nord-Est.

Terremoti, oltre 41mila morti tra Turchia e Siria

Terremoti, oltre 41mila morti tra Turchia e SiriaRoma, 16 feb. (askanews) – Il bilancio delle vittime del terremoto di magnitudo 7,8 che ha colpito la Turchia e la Siria il 6 febbraio ha superato quota 41.000, hanno annunciato venerdì 17 febbraio fonti ufficiali e mediche. Mentre le possibilità di trovare sopravvissuti stanno diminuendo, il totale è ora di 41.732 persone che hanno perso la vita: 38.044 in Turchia e 3.688 in Siria.
I soccorritori turchi hanno tirato fuori dalle macerie una ragazza di 17 anni e una donna di vent’anni, quasi undici giorni dopo il terremoto che ha devastato la zona di confine tra i due Paesi. Ma la Turchia ha sospeso le operazioni di soccorso in alcune zone e il governo della Siria, Paese dilaniato dalla guerra da 12 anni, ha fatto lo stesso nelle zone che controlla.

Fantastico Sinner, nei quarti a Rotterdam battendo Tsitsipas

Fantastico Sinner, nei quarti a Rotterdam battendo TsitsipasRoma, 16 feb. (askanews) – Semplicemente perfetto sotto ogni punto di vista. Preciso, potente, determinato: in una parola “ingiocabile”. E’ il miglior Jannik Sinner visto da un po’ di tempo a questa parte quello che ha staccato il pass per i quarti di finale dell’”ABN AMRO Open” (ATP 500 – montepremi 2.074.205 euro) che si sta disputando sul veloce indoor di Rotterdam, in Olanda.
Il 21enne di Sesto Pusteria, risalito al n.14 del ranking grazie al trionfo a Montpellier di domenica scorsa (settimo trofeo ATP in carriera), dopo aver superato in tre set il francese Benjamin Bonzi, n.48 ATP, ha regolato 64 63, in un’ora e 21 minuti di partita, il greco Stefanos Tsitsipas, n.3 del ranking e primo favorito del seeding, finalista dodici mesi fa.

Pnrr, governance nelle mani di Fitto. Soppressa Agenzia Coesione

Pnrr, governance nelle mani di Fitto. Soppressa Agenzia CoesioneRoma, 16 feb. (askanews) – Istituzione presso la Presidenza del Consiglio, nel Dipartimento oggi guidato dal Ministro Raffaele Fitto, della struttura di missione del Pnrr, con il compito di coordinare le attività di messa a terra dei progetti e che diventa il “il punto di contatto nazionale per l’attuazione del Piano” e i rapporti con le istituzioni di Bruxelles. Il Ministero dell’economia continuerà a svolgere il lavoro di rendicontazione finanziaria e contabile del Pnrr e il monitoraggio. Questa, in sostanza la nuova archetettura di governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che dovrà ‘dialogare’, come ha detto lo stesso Fitto, con le politiche di coesione per mettere a sistema le diverse fonti di finanziamento.
Per questo il decreto mette mano anche alla gestione delle politiche di coesione che fino ad ora, ha spiegato il Ministro, non ha dimostrato di funzionare. Fitto ha presentato in Consiglio dei Ministri, che l’ha approvata, la relazione sull’utilizzo delle risorse nazionali ed europee della programmazione 2014-2020. Su complessivi 116 miliardi, ne sono stati impegnati 67 ed effettivamente spesi solo 36. “Sono necessari rimedi strutturali – ha detto – perchè questi dati ci collocano agli ultimi posti in Europa”. L’Agenzia per la coesione territoriale viene soppressa e le sue competenza transitano anch’esse al Dipartimento guidato da Fitto, dove viene costituito uno speciale nucleo.
Il decreto interviene inoltre sulla semplificazione delle procedure per l’attuazione del Pnrr, prevedendo, tra l’altro, che per interventi di tipo infrastrutturale e edilizio l’affidamento della progettazione ed esecuzione dei relativi lavori possa avvenire anche sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica, come oggi avviene per le opere ferroviarie.
Lsa

Governo ferma cessione bonus edilizi. “Costi fuori controllo”

Governo ferma cessione bonus edilizi. “Costi fuori controllo”

Imprese sul piede di guerra. Saranno ricevute lunedì

Roma, 16 feb. (askanews) – Il governo interviene di nuovo sul tema dei crediti fiscali che derivano dai bonus edilizi per cercare di arginare “una lievitazione dei crediti senza controllo” ed “evitare ulteriori danni al debito pubblico e cittadini” derivanti da “una mancata pianificazione di un governo precedente a quello Draghi”.
Il vicepremier Antonio Tajani ha presentato così il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri che, tra l’altro, ferma la cessione dei crediti e gli sconti in fattura sui bonus fiscali e parallelamente stoppa le regioni e i comuni che stavano acquistando crediti per sbloccare lo stock incagliato nei bilanci delle imprese. Col rischio che Eurostat considerasse questi acquisti come nuovo deficit.
L’intervento, ha spiegato il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso della conferenza stampa seguita al Cdm “è una misura di impatto ma necessaria per bloccare gli effetti di una politica scellerata utilizzata anche in campagna elettorale”. Con un ammontare dei crediti arrivato a circa 110 miliardi.
Una politica “che ha prodotto un beneficio per alcuni cittadini ma ha posto in carico a ciascuno italiano un onere di 2000 euro a testa” ha sottolineato Giorgetti precisando che comunque “interveniamo sulla cessione dei crediti di imposta non sul Superbonus che resta nella forma di detrazione nei cinque anni”.
Il decreto chiarisce anche la responsabilità solidale dei cessionari “per eliminare le incertezze i dubbi e le riserve che hanno fatto sì che tanti intermediari evitassero di scontare i crediti”. Quindi ora per Giorgetti è “fondamentale” che le banche riprendano ad acquistare i crediti. “Lo voglio dire a tutto il sistema: a questo punto vengono meno gli alibi” ha detto auspicando con le banche “un impegno ad agire di concerto per risolvere questo bubbone che si è formato per una normativa definita con leggerezza”.
Sul piede di guerra le associazioni delle imprese. Per Confartigianato il blocco “coinvolge le tante imprese che, sulla base delle norme sinora vigenti, hanno effettuato investimenti ed assunzioni nella prospettiva, di primi accordi con i committenti, di poter continuare ad operare garantendo lo sconto in fattura. Con buona pace degli obiettivi green che la misura avrebbe aiutato a raggiungere”.
CNA ha denunciato gli “8 miliardi di liquidità bloccati da mesi che mettono a rischio la sopravvivenza di 40mila imprese della filiera delle costruzioni” e ha chiesto di non fermare gli acquisti degli enti territoriali “utili per alleviare il fardello dei crediti bloccati”.
Dello stesso tenore la denuncia della presidente dell’ANCE, Federica Brancaccio: “Non posso credere che il Governo pensi di fermare il processo di acquisto dei crediti da parte delle Regioni senza prima aver individuato una soluzione strutturale che eviti il tracollo. E’ da ottobre che aspettiamo di capire come si pensa di risolvere una situazione che è diventata drammatica: non ci rendiamo conto delle conseguenze devastanti sul piano economico sociale di una decisione del genere”.
Il governo ha comunque già assicurato che ascolterà le categorie. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha annunciato che l’esecutivo “intende aprire da subito un confronto con le associazioni” e che già “nel tardo pomeriggio di lunedì saranno convocate a Palazzo Chigi per ricevere contributi propositivi su interventi che avevano ragione di necessità ed estrema urgenza”.
Giorgetti ha aggiunto che con le categorie saranno valutare “tutte le forme possibili per sgonfiare questo fenomeno, frutto di una politica poco avveduta e poco consapevole degli effetti finanziari, costruita per creare consenso politico”. Il decreto sui crediti, ha sottolineato, è stato adottato “con grande responsabilità e avendio in testa di fare il possibile per le imprese edili che vivono difficoltà finanziarie”.

Mercedes Italia, Marc Langenbrinck nuovo Ceo dal primo giugno

Mercedes Italia, Marc Langenbrinck nuovo Ceo dal primo giugnoMilano, 16 feb. (askanews) – A partire dal primo giugno 2023, Marc Langenbrinck attualmente Ceo di Mercedes-Benz Svizzera, assumerà la responsabilità di Ceo di Mercedes-Benz Italia. Marc vanta quasi 30 anni di carriera in azienda.
Radek Jelinek, dal 2018 Presidente e Ceo di Mercedes-Benz Italia, lascia l’azienda per intraprendere nuove sfide professionali.
“È questa l’occasione per ringraziare non solo la mia squadra, ma anche i rappresentanti della stampa italiana che in tutti questi anni hanno dato grande risalto alla nostra azienda e con cui ho avuto il piacere di instaurare una relazione basata sulla trasparenza ed un costante e proficuo confronto”, ha dichiarato Radek Jelinek, Presidente e CEO di Mercedes-Benz Italia.

Arriva il Desk Romania: opportunità e servizi per le imprese venete

Arriva il Desk Romania: opportunità e servizi per le imprese veneteRoma, 16 feb. (askanews) – Desk Romania, da qui parte e si rinsalda il rapporto privilegiato tra il Veneto, il suo tessuto imprenditoriale, e la Romania, la prima meta di internazionalizzazione per molte aziende venete già nel secolo scorso e ancora oggi tra i primi 10 partner commerciali della regione italiana. Un desk che verrà presentato il 21 febbraio a Treviso, che offre un servizio di assistenza mirato, in Italia e in Romania, per le imprese che puntano a internazionalizzare. Un primo passo che verrà successivamente replicato anche in altre importanti realtà associative del Sistema Confindustria.
Molti i settori strategici e le opportunità per un ulteriore consolidamento della presenza imprenditoriale italiana nel Paese: PNRR, fondi europei, ammodernamento di infrastrutture e trasporti, buon tessuto industriale, disponibilità di risorse agricole e minerarie. È in questo contesto che viene siglato l’accordo tra Confindustria Veneto Est e Confindustria Romania che dà avvio al primo Desk Romania del Sistema associativo confindustriale, puntando sulle prospettive commerciali e di investimento per le imprese, alla luce sia dei piani europei come il NextGenEU sia della situazione geopolitica dell’area, particolarmente coinvolta nel conflitto nella vicina Ucraina.
Un sistema, quello confindustriale, che è presente in diverse realtà del centro-est Europa, riunite sotto il cappello della federazione di Confindustria Est Europa, la cui presidente Maria Luisa Meroni ha sottolineato, parlando ad askanews, che il Desk Romania “rappresenta la conseguenza e la conferma delle attività delle rappresentanze confindustriali e dei Roadshow che abbiamo svolto, ed è solo l’inizio”.
“Un progetto che mi onora e che conferma l’attività forte e attenta sui territori della nostra rete al fianco delle imprese e degli imprenditori che vogliono internazionalizzare” in un’area, quella del centro-est Europa “che è tornata centrale sia per vicinanza, con i fenomeni di reshoring o nearshoring, sia per l’accorciamento delle filiere e il know how assimilabile a quello italiano”, ha aggiunto Meroni.
“Tra Romania e il Veneto Est c’è un rapporto storico, frutto della scommessa fatta dalle imprese del Nord-Est oltre un secolo fa, un rapporto consolidato, tra le persone, le imprese e tra le rappresentanze associative, che proprio a Treviso hanno costituito il loro primo nucleo italo-romeno – ha dichiarato ad askanews Alessandra Polin, delegata all’Internazionalizzazione di Confindustria Veneto Est -. Una relazione che si basa sulla centralità del nearshoring, che ci consente di avere un certo bilanciamento anche tra esportazioni e importazioni”, come dimostrano i dati.
Le aziende rappresentate da Confindustria Veneto Est hanno registrato un interscambio con la Romania nel 2021 di 2,240 miliardi di euro. Dato destinato ad essere superato a consuntivo nel 2022 (in valore e in volumi). Nei primi nove mesi del 2022 l’interscambio tra i due territori ha sfiorato i 2 miliardi (1,992 milioni) con un aumento del +27,7% rispetto allo stesso periodo del 2019. Con 942 milioni di esportazioni verso la Romania e con importazioni per 1.049 milioni, l’interscambio dell’area vasta Padova, Treviso, Venezia e Rovigo verso il Paese esteuropeo vale il 64% dell’interscambio totale del Veneto e il 14,1% di quello nazionale.
“E’ un Paese dove delocalizziamo ma che ci fornisce anche semilavorati o prodotti finiti, quindi c’è uno scambio a livello industriale molto importante”, ha sottolineato ancora Polin ribadendo come la vicinanza sia un fattore chiave, emerso durante la pandemia quando si è cercato di riportare in Italia o in Europa le proprie produzioni. “Dopo la Romania il prossimo passo sarà la Serbia con cui firmeremo un accordo simile, e organizzeremo visite mirate di imprenditori sia per investimenti sia per la ricerca di partner e fornitori strategici”.
“Sarà importante per i nostri associati, che hanno già dimostrato interesse per il Desk e che potranno partecipare alla missione toccando con mano il potenziale di alcuni Paesi”, ha aggiunto sottolineando che nonostante la già ampia presenza italiana in Romania, esiste ancora “spazio di manovra e di opportunità” nel Paese grazie “a una forte crescita economica e alla specializzazione”, “moltissimi sono i settori strategici che nei prossimi anni potrebbero rappresentare il volano per un ulteriore consolidamento della presenza imprenditoriale italiana”.
Giulio Bertola, presidente di Confindustria Romania presenterà l’accordo per il Desk Romania con Confindustria Veneto Est, insieme al quadro geopolitico e alle prospettive per il 2023. “Con il Desk Romania mettiamo a disposizione delle aziende associate a Confindustria Veneto Est i nostri consolidati e affidabili servizi, oltre alle nostre ventennali filiere produttive, che sono una risposta concreta alla sfida geopolitica che stiamo affrontando. Operando in Romania, possiamo garantire la disponibilità di fornitori idonei, la possibilità di abbattere i tempi di consegna e di mitigare l’aumento dei costi di fornitura dall’estero. A questo aggiungiamo un mercato da 19 milioni di consumatori europei che prediligono il nostro made in Italy”.
I lavori saranno aperti da Polin. Seguiranno gli indirizzi di saluto di Cosmin Lotreanu, Console generale di Romania a Trieste, e della presidente Meroni. Dopo la presentazione del Desk da parte del presidente Bertola il programma vedrà poi il racconto di due storie di successo in Romania con le testimonianze di Mirco Maschio, Presidente del Gruppo Maschio Gaspardo di Campodarsego (Pd) e di Iacopo Meghini, Amministratore Delegato di Metalmont di Revine Lago (Tv), due realtà diverse che hanno approcci diversi al Paese e che rappresenteranno il ruolo e il peso sul mercato romeno.

Foibe, premiate al Pirellone scuole lombarde vincitrici concorso

Foibe, premiate al Pirellone scuole lombarde vincitrici concorsoMilano, 16 feb. (askanews) – Sono state premiate questa mattina al Pirellone le scuole lombarde che hanno partecipato al concorso regionale per il ricordo del martirio e dell’esodo giuliano-dalmata-istriano. Il concorso, alla sua quindicesima edizione, è una delle manifestazioni legate alla “Giornata del Ricordo” della tragedia che si consumò al confine orientale dell’Italia nel primo dopoguerra. Il tema degli elaborati e dei video in cui si sono cimentati i 210 ragazzi delle 10 scuole aderenti al concorso è stato “Guerra ed esodo dell’Istria, Fiume e Dalmazia. Cause e conseguenze dei conflitti sul Confine Orientale”.
“È estremamente importante avere la possibilità di leggere questo dramma con gli occhi dei giovani” ha detto Giovanni Malanchini, Consigliere Segretario del Consiglio regionale e Presidente della Commissione giudicatrice. Malanchini, facendo riferimento alla storia, spesso cruenta, del Novecento, ha ricordato che “Non esistono morti di serie A e di serie B. La Lombardia – ha detto – ha accolto tanti esuli, ha imparato tanto dall’esodo e non vuole perdere questa memoria”.
“I lavori dei ragazzi hanno caratteristiche estremamente diverse fra loro – ha evidenziato Fabio Pizzul, componente della Commissione del Concorso – ma è proprio la diversità a creare ricchezza. Bisogna rileggere la storia comune, riconoscendo le differenze, comprendendo che anche il concetto di confine si può interpretare in modi diversi: come barriera, che distingue nettamente i colori, oppure come soglia, in cui i colori si mescolano e si compongono a creare armonia. Quello che succede, non a caso, nei tessuti di Ottavio Missoni, esule eccellente”.
I saluti della Giunta regionale sono stati portati dall’Assessore alla Sicurezza Romano La Russa che ha sottolineato la necessità di conservare la memoria delle foibe “pagina terribile che per ragioni ideologiche i governi precedenti hanno celato”. Sono intervenuti la docente padovana Adriana Ivanov, esule all’età di 15 mesi, che ha portato la sua toccante testimonianza, Anna Maria Crasti e Matteo Gherghetta per l’Associazione Nazionale Venezia-Giulia e Dalmazia e, da remoto, Elena De Petroni, rappresentante dell’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia.
Per gli elaborati di classe o gruppo il primo classificato è l’Istituto comprensivo San Paolo d’Argon di Cenate Sotto (Bg) (le classi terze C, D ed F); il secondo classificato è l’Ic statale di Vergiate scuola don Lorenzo Milani (Va) con gli studenti Francesco Capriulo e Carlo Lanfranchi. Per gli elaborati individuali sono stati premiati, per le scuole di primo grado, Beatrice Maroni (Sms Enrico Fermi dell’Ic Carlo Porta di Lurago d’Erba, Como), mentre per gli Istituti secondari di secondo grado i riconoscimenti vanno a Francesca Zanarella dell’Itep Galileo Galilei di Laveno Mombello (Va) e a Tommaso Bozzetto del Liceo artistico Giacomo e Pio Manzu’ (Bg).
Le menzioni speciali sono state riconosciute all’Istituto comprensivo Mario Borsa di Somaglia i° grado (lo) (la classe III c), e a cinque classi del liceo Primo Levi di San Donato Milanese (Mi) e alla classe III d dell’Ic Levi Montalcini di Cernusco sul Naviglio (Mi). I ragazzi premiati parteciperanno con i loro insegnanti ad un viaggio di istruzione di tre giorni a Redipuglia e sui luoghi dei tragici eventi di questa pagina di storia.

Superbonus, Conte: da governo colpo letale a edilizia

Superbonus, Conte: da governo colpo letale a ediliziaMilano, 16 feb. (askanews) – “Da quello che apprendiamo il Governo in questi minuti sta approvando in Consiglio dei Ministri un decreto legge che cancella lo sconto in fattura e la cessione dei crediti d’imposta legati al Superbonus e agli altri bonus edilizi. Non è tanto l’affossamento di una misura ideata dal M5S a preoccuparci, ma il colpo letale al settore dell’edilizia, che negli ultimi due anni ha dato un contributo fondamentale alla crescita record del Pil. Qui si gioca sulla pelle di lavoratori e famiglie e si mette a repentaglio il futuro di almeno 25 mila aziende dell’edilizia, 130 mila posti di lavoro”. Lo scrive il presidente del M5s Giuseppe Conte.
La misura che il governo starebbe adottando “sarebbe inoltre un’intollerabile presa in giro degli italiani, considerando le promesse elettorali del centrodestra sulla protezione dei bonus edilizi e la partecipazione di autorevoli esponenti del centrodestra alle tante piazze che si sono riunite a tutela dell’edilizia. Ci chiediamo infine – conclude Conte – come farebbe a restare un minuto di più al Governo un partito, come Forza Italia, che in Parlamento e a livello locale ha promesso e prospettato numerose iniziative a tutela del Superbonus e della cessione dei crediti d’imposta”.

M’illumino di Meno, luci spente anche da Peggy Guggenheim

M’illumino di Meno, luci spente anche da Peggy GuggenheimMilano, 16 feb. (askanews) – Anche la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia ha aderito alla XIX edizione del’iniziativa radiofonica M’illumino di Meno, promossa da Caterpillar e Rai Radio2 con Rai per il Sociale, in occasione della Giornata del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili.
Dalle 18 di oggi il museo ha spento le luci dello storico palazzo sul Canal Grande, sede della Collezione, che resterà buio fino alle 22. Chiudendosi in un simbolico silenzio energetico e ponendo così l’accento sul legame che esiste tra cultura e sostenibilità ambientale, il museo ribadisce la sua collaborazione con ASviS, l’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile, che si occupa di promuovere i 17 Obiettivi dell’agenda 2030 dell’Onu, e che a sua volta partecipa alla campagna.