Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

In Consiglio Lombardia arriva pdl provocatorio scritto da ChatGpt

In Consiglio Lombardia arriva pdl provocatorio scritto da ChatGpt




In Consiglio Lombardia arriva pdl provocatorio scritto da ChatGpt – askanews.it




















Milano, 4 apr. (askanews) – Il gruppo del Pd nel Consiglio regionale della Lombardia ha depositato stamani un disegno di legge scritto dall’intelligenza artificiale ChatGpt che si propone di regolare l’uso dello stesso chatbot. Si tratta di un’iniziativa provocatoria che accompagna la presentazione di un ulteriore testo, questo scritto dai consiglieri dem insieme al docente di ingegneria della Liuc Luca Mari, che ha tra gli obiettivi l’istituzione di un osservatorio regionale sull’uso di queste forme di intelligenza artificiale. I due provvedimenti saranno esaminati dal presidente della settima commissione, che sarà eletto nei prossimi giorni, il quale deciderà se calendarizzarli o meno. Secondo il Pd, che punta a aprire un dialogo sul tema anche con il Parlamento italiano e quello europeo, si tratta della prima iniziativa del genere in Italia.

“È una provocazione – ha chiarito il consigliere dem Samuele Astuti, promotore dell’iniziativa – che mira ad esempio a definire delle linee di indirizzo per l’uso dei chatbot da parte delle partecipate regionali, ma è solo un punto di partenza per stimolare un dibattito”. Il pdl scritto dai consiglieri riprende una proposta già presentata il 12 dicembre 2022 che aveva quattro obiettivi: rendere chiara la responsabilità dell’uso del chatbot, renderlo trasparente con l’indicazione di chiare fonti informative, tutelare la privacy, mantenere forte attenzione sul rischio di uno sbilanciamento verso contenuti discriminatori. “Una volta affrontati questi temi urgenti – ha aggiunto Astuti – partirà la discussione su rischi, per questo è importantissimo aprire rapidamente un dibattito”. Il capogruppo dem, Pierfrancesco Majorino, ha osservato che “non possiamo girarci da altra parte di fronte a salto d’epoca che ci vede coinvolti. È sacrosanto l’impegno a livello europeo, ma anche noi dobbiamo chiederci ad esempio quali siano i rischi e le opportunità. Io credo ci siano anche opportunità, il nostro non è neo luddismo, ma non si può lasciare che tutto scorra. Non è un aspetto della vita contemporanea che possiamo ignorare in una regione che si dice così attenta all’innovazione. Sta succedendo qualcosa che le nostre istituzioni non stanno affrontando con la dovuta attenzione”.

Alla presentazione ha partecipato il capodelegazione italiano dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, Brando Benifei, che ha sottolineato come a livello Ue si stia lavorando a un regolamento, l’Ai Act, che ipotizza, ad esempio, il divieto dell’uso di questa tecnologia come polizia predittiva o per la sorveglianza biometrica negli spazi pubblici. “Si avrebbe altrimenti un controllo molto rischioso per una democrazia. Un altro esempio potrebbe essere l’uso per la selezionare di cv che fa capire l’importanza di non allenarlo con dati discriminatori. C’è bisogno di una certificazione” ha concluso Benifei auspicando l’adozione anche di regole regionali.

Alessandro Borghi al Salone del Libro di Torino il 21 maggio

Alessandro Borghi al Salone del Libro di Torino il 21 maggio




Alessandro Borghi al Salone del Libro di Torino il 21 maggio – askanews.it




















Roma, 4 apr. (askanews) – Sarà Alessandro Borghi il protagonista del nuovo incontro speciale dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello al Salone Internazionale del Libro di Torino. La conversazione con l’attore è nel programma del Salone domenica 21 maggio alle ore 16, in Sala Rossa, al Lingotto di Torino. Alessandro Borghi ha vinto il Premio David di Donatello come Miglior attore protagonista nel 2019 per l’interpretazione di Stefano Cucchi nel film “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini, ed è candidato al Premio David di Donatello 2023 sempre come Miglior attore protagonista per “Le otto montagne” di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersh, tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Cognetti (ed. Einaudi).

Borghi si racconterà in un incontro esclusivo con il pubblico del Salone, ripercorrendo la sua intensa carriera a fianco dei più grandi autori del cinema italiano, dai tanti successi fino agli ultimi lavori, il film “Delta” di Michele Vannucci e la serie Netflix “Supersex”, dove interpreterà Rocco Siffredi. Un percorso scandito, nelle sue tappe più importanti, proprio dalle candidature ai Premi David, a partire dalla doppia nomination nell’edizione del 2016, come Miglior Attore protagonista per “Non essere cattivo” di Claudio Caligari e come Miglior Attore non protagonista per “Suburra” di Stefano Sollima. Altra doppia candidatura arriva nel 2018 come Miglior attore protagonista per “Napoli velata” di Ferzan Özpetek e come Miglior attore non protagonista per “Fortunata” di Sergio Castellitto, mentre nel 2020 è nuovamente nominato come Miglior attore protagonista per “Il primo re” di Matteo Rovere. L’evento prosegue la collaborazione tra l’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, presieduta da Piera Detassis, e il Salone Internazionale del Libro di Torino, diretto da Nicola Lagioia, per raccontare le connessioni tra cinema e letteratura, tra immagini e scrittura nell’arte della narrazione. Il primo appuntamento, nel 2020, è stato con la lezione speciale di Saverio Costanzo, vincitore nel 2005 del David di Donatello come Miglior regista esordiente per “Private”, il secondo nel 2021 con Giorgio Diritti, vincitore del David di Donatello 2021 per la Miglior Regia e Miglior Film con “Volevo nascondermi”, il terzo nel 2022 con i Manetti Bros., vincitori del David di Donatello 2018 al Miglior Film per “Ammore e Malavita”.

”L’Unica cosa che vuoi” nuovo singolo dei salentini Boombadash

”L’Unica cosa che vuoi” nuovo singolo dei salentini Boombadash




“L’Unica cosa che vuoi” nuovo singolo dei salentini Boombadash – askanews.it



















Milano, 4 apr. (askanews) – La doppia anima dei Boombadash torna finalmente in gioco con il nuovo singolo “L’Unica cosa che vuoi”, fuori venerdì 7 aprile su tutte le piattaforme digitali per Soulmatical Music/Capitol Records Italy (Universal Music Italy).

Il brano riesce a esprimere al cento per cento il dualismo stilistico del gruppo salentino: da una parte il sound frizzante della cassa dritta, dall’altra un testo più cantautorale e riflessivo da immagazzinare e fotografare. Dopo i tocchi della chitarra in levare sulle note dell’intro e la prima strofa di Biggie chitarra-voce decisamente intimista, “L’Unica cosa che vuoi” prende forma e acquista energia – incontrando nella seconda le barre di Payà – a pari passo con l’intensità delle parole, esplodendo in una fortissima e impulsiva dichiarazione d’amore: per ogni tua foto venuta mossa, amami fino a spaccarmi le ossa, guardami come se fossi l’unica cosa che vuoi. Come l’incontro raccontato nel brano, l’impronta dei Boomdabash si riconferma multicolore, dolce come l’arsenico, ossimoro di sé stessa: unica. “L’Unica cosa che vuoi” è innanzitutto una canzone d’amore. È un brano che esprime e racconta la voglia di abbandonarsi completamente ai sentimenti, senza freni e senza limiti, lasciandosi travolgere.” – racconta Biggie – “In una società che costruisce lo stereotipo maschilista dell’uomo duro che non segue le proprie emozioni per non sembrare debole, il brano racconta la storia di un uomo che invece chiede di essere amato fino quasi a farsi male, fino a spaccarsi addirittura le ossa come appunto recita il ritornello. Dal punto di vista musicale per la prima volta i Boomdabash collaborano con JVLI, talentuoso produttore italo-francese che porta la band in un territorio musicale quasi mai esplorato. Bpm alti e cassa dritta per una love song fuori dagli schemi che oltre che emozionare fa anche ballare, muoversi e divertirsi.”

Il nuovo singolo esce dopo il successo di Heaven con gli Eiffel 65, pezzo di grande impatto che aveva inaugurato il capitolo dance di Biggie Bash (voce), Payà (voce), Dj Blazon e Mr. Ketra (beatmaker), una delle band italiane più apprezzate e acclamate della scena contemporanea con oltre 3 miliardi di stream totali, 30 dischi di platino e più di 650 milioni di views su YouTube.

Milano, Palazzo Marino taglia la Tari: costo medio 204 euro, -3,65%

Milano, Palazzo Marino taglia la Tari: costo medio 204 euro, -3,65%




Milano, Palazzo Marino taglia la Tari: costo medio 204 euro, -3,65% – askanews.it




















Milano, 4 apr. (askanews) – Il comune di Milano taglia in media del 3,65% la tassa sui rifiuti rispetto al 2022. Una riduzione che fa seguito a quella di oltre il 4% registrata nel 2022. Lo sottolinea in una nota Palazzo Marino. Nel 2019 in città per la Tari la tariffa media per famiglia era di 225 euro, nel 2022 è stata di 212,74 euro e quest’anno sarà di 204 euro.

La delibera con le tariffe Tari 2023 e le relative agevolazioni è stata approvata oggi dalla commissione consiliare Bilancio di Palazzo Marino e passerà all’esame dell’Aula per l’approvazione, prevista per legge entro il 30 aprile. Il tributo coprirà la spesa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, che si prevede ammonti quest’anno a 299milioni e 245mila euro, ovvero 2 milioni e 842mila euro in più dello scorso anno, quando il servizio di Amsa è costato 296 milioni e 402mila euro.

La riduzione che i cittadini registreranno sul bollettino del Comune è dovuta a una diversa ripartizione dei costi fra utenze domestiche e non domestiche. Una maggiore percentuale di rifiuti prodotti dalle attività commerciali aumenta la quota di gettito a carico delle imprese: il gettito che il Comune attende dai nuclei familiari per il 2023 è di 154 milioni di euro (contro i 158 milioni dello scorso anno), quello dalle attività è di 145 milioni (contro i 138 milioni dello scorso anno). Si confermano le agevolazioni fissate nel 2019, come il taglio del 25% della parte variabile della tariffa per le famiglie numerose o del 15% per gli over 75, lo sconto di 2 euro al metro quadro per i fiorai o del 25% per le onlus e le attività in zone precluse al traffico a causa di opere pubbliche. Palazzo Marino coprirà le riduzioni previste in delibera con 2 milioni e 242mila euro.

Smart building, Ambrosetti: 350mila imprese, in Italia vale 130mld

Smart building, Ambrosetti: 350mila imprese, in Italia vale 130mld




Smart building, Ambrosetti: 350mila imprese, in Italia vale 130mld – askanews.it




















Milano, 4 apr. (askanews) – Sono 350mila le aziende della filiera dello smart building per un fatturato di 130 miliardi di euro. Una rete che coinvolge 35 settori e che dà lavoro a 626mila persone. E’ quanto emerge dalla prima mappatura del settore, pubblicata oggi da The European House – Ambrosetti.

Il moltiplicatore economico, che nel 2010 era pari a 2,59, è cresciuto dell’11% negli ultimi dieci anni, attestandosi a 2,87, a dimostrazione di una filiera dinamica, trainante e in solido sviluppo: per ogni 100 euro di investimento diretto nella filiera estesa dell’Edificio Intelligente si attivano ulteriori 187 euro nella filiera collegata. Il moltiplicatore sull’occupazione associato alle attivita’ della filiera a livello nazionale è invece pari a 2,78: per ogni 100 posti di lavoro creati nella filiera estesa dell’Edificio Intelligente, se ne attivano ulteriori 178 nella filiera collegata (157 a livello indiretto, 21 nell’indotto), per un totale di 278 occupati a tempo pieno.

“La filiera dell’Edificio Intelligente coinvolge 35 settori e 180 sotto-settori industriali, tra tecnologie, prodotti, software e servizi di supporto. In Italia questa filiera è capillare e diffusa lungo tutto il territorio nazionale, con il 31% delle aziende operanti nel Nord Ovest, il 21,7% nel Nord Est, il 23,7% e il 23,6% rispettivamente al Centro e al Sud e nelle Isole”, ha detto Lorenzo Tavazzi, Partner di The European House Ambrosetti. “Il concetto di Edificio Intelligente dimostra di avere delle rilevanti ricadute a livello economico e occupazionale per il nostro Paese. A questo si aggiunge il ruolo trainante nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione che l’Europa e l’Italia hanno fissato al 2030 e al 2050. Oggi – ha aggiunto – il parco edilizio residenziale italiano è responsabile del 28% dei consumi energetici e del 18% delle emissioni di CO2 del Paese. Investire nel suo rinnovamento secondo criteri di sostenibilità di medio-lungo periodo degli interventi è una priorità strategica”, ha concluso.

Numero uno JPMorgan: crisi banche non è finita, avrà ripercussioni

Numero uno JPMorgan: crisi banche non è finita, avrà ripercussioni




Numero uno JPMorgan: crisi banche non è finita, avrà ripercussioni – askanews.it




















New York, 4 apr. (askanews) – La crisi innescata dai recenti crolli della Silicon Valley Bank e della Signature Bank non è ancora finita e si ripercuoterà sull’economia per gli anni a venire, ha dichiarato martedì il CEO di JPMorgan Chase Jamie Dimon nella sua lettera annuale agli azionisti.

L’amministratore delegato della più grande banca degli Stati Uniti delineando l’ampio danno che il crollo del sistema finanziario ha causato a tutte le banche, ha esortato i legislatori a riflettere attentamente prima di rispondere con una politica di regolamentazione. “Questi fallimenti non sono stati positivi per le banche di qualsiasi dimensione”, ha scritto Dimon, rispondendo alle provocazioni che vedevano le grandi banche uscire vincenti dal crollo delle piccole. “Qualsiasi crisi che danneggi la fiducia degli americani nelle loro banche danneggia tutte le banche”, ha spiegato Dimon, precisando che se “è vero che questa crisi bancaria ha ‘beneficiato’ le banche più grandi a causa dell’afflusso di depositi che hanno ricevuto da istituti più piccoli, l’idea che questo tracollo sia stato un bene, è assurda”.

Il Ceo ha continuato dicendo che le normative attuali potrebbero cullare le banche nell’autocompiacimento, mentre invece servono regolamentazioni non “istintive o politicamente motivate”. Per Dimon, “il dibattito non dovrebbe sempre riguardare più o meno regolamentazione, ma quale mix di regolamenti manterrà il sistema bancario americano il migliore del mondo”.

Casa, Idealista: affitti su del 7% in italia nel primo trimestre

Casa, Idealista: affitti su del 7% in italia nel primo trimestre




Casa, Idealista: affitti su del 7% in italia nel primo trimestre – askanews.it




















Roma, 4 apr. (askanews) – Il prezzo degli affitti in Italia ha registrato un incremento del 7% nel corso del primo trimestre dell’anno. Questo aumento porta il metro quadrato a 12,2 euro mensili, secondo l’ultimo report pubblicato da idealista, portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia. Considerando la variazione annuale, i prezzi sono aumentati dell’8,4% negli ultimi dodici mesi.

Secondo Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista: “Nel primo trimestre di quest’anno lo stock residenziale in affitto in Italia è calato del 28,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, esasperando la cronica carenza di prodotto iniziata dalla seconda metà del 2021. Tutto questo mentre i continui rialzi dei tassi d’interesse e dell’inflazione hanno reso più difficoltoso l’acquisto della casa sovralimentando la domanda nel settore della locazione finendo per accentuare la crescita dei canoni a livello nazionale”. 68 capoluoghi italiani registrano prezzi di affitto più alti rispetto a un anno fa. Ad eccezione di Catania (-2,2%) e Venezia (-4,1%), aumenti in tutti i principali mercati, dalle variazioni deboli di Roma (0,2%) e Napoli (2,2%), a crescere con Milano (3,9%), Palermo (5,1%) e Torino (6,6%) fino ai rimbalzi superiori alla media del sette per cento, registrata in Italia nei mesi invernali, di Bologna (7,8%) e Firenze (10,8%). Oltre a Firenze incrementi di oltre il dieci per cento per Pesaro (17,1%), Catanzaro (16,7%), Ravenna (15,8%), Vibo Valentia (13,4%) e Modena (12,2%). Dall’altro lato, le diminuzioni maggiori si sono registrate a Bolzano (-7,2%), Campobasso (-6,5%) e Caserta (-6,1%).

Milano è la città più costosa per affittare una casa, con 21,8 euro/m2, seguita da Firenze (18,5 euro/m2) e Bologna (17 euro/m2). Venezia è al quarto posto (16,9 euro/m2), Roma al quinto (14,1 euro/m2), Napoli (12,3 euro/m2) al nono. Nella parte inferiore del ranking troviamo Caltanissetta (4,8 euro/m2), Vibo Valentia e Reggio Calabria (entrambe 5 euro/m2). In provincia la tendenza rialzista tocca l’80% delle aree, con una forte volatilità dei valori, specialmente nei territori a forte propensione all’affitto breve per turismo o per lavoro. Così si spiegano le variazioni a rialzo di Lucca (35,2%) e Massa Carrara (29,2%), che guidano gli incrementi a doppia cifra di ben 14 aree dove l’offerta esigua gonfia le richieste dei proprietari.

All’opposto, Rimini (-29,6%) e Bolzano (-23,2%) guidano i ribassi di 22 province e legano le loro variazioni anomale all’oscillazione del prodotto turistico. Secondo il report, Lucca diventa la provincia con gli affitti più cari d’Italia, con i suoi 28,2 euro di richiesta mensile, davanti a Belluno (28 euro/m²) e Ravenna (26,9 euro/m²). Prezzi sopra alla media italiana per altre 15 province comprese tra i 21,3 euro al metro quadro di Grosseto e i 13,1 di Roma. All’opposto, le aree provinciali più economiche per l’affitto risultano essere Caltanissetta (5,1 euro/m2) e Avellino (5,2 euro/m²), quindi Alessandria, Benevento e Biella (5,5 euro/m² nei tre capoluoghi).

Il trend positivo delle quotazioni immobiliari investe quasi tutte le regioni italiane, fatta eccezione del Molise e Trentino-Alto Adige, dove i prezzi delle locazioni sono calati rispettivamente del 6,1% e del 3,6% nell’ultimo trimestre. I maggiori aumenti interessano Valle d’Aosta (18,2%), Toscana (18,1%) e Calabria (10,6%). A seguire, Emilia-Romagna (8,1%) e Veneto (7,6%) sono le altre regioni con variazioni superiori alla media del periodo. La Valle d’Aosta (17,5 euro/m²) è la regione con i canoni medi più elevati d’Italia, seguita da Toscana (16,4 euro/m2) (e) Lombardia (16,2 euro/m2). Valori superiori alla media nazionale anche per Emilia-Romagna (15,1 euro/m2), Trentino-Alto Adige (14,6 euro/m²) e Lazio (12,4 euro/m²). Tutte le altre regioni si attestano su prezzi inferiori alla media nazionale di 12,2 euro mensili, dagli 11,1 euro della Liguria, alle più convenienti Umbria (6,7 euro/m²) e Molise (6,1 euro euro/m²).

Fitto: il governo riferirà in Parlamento sul Pnrr. E la Lega ancora attacca: non è un totem

Fitto: il governo riferirà in Parlamento sul Pnrr. E la Lega ancora attacca: non è un totem




Fitto: il governo riferirà in Parlamento sul Pnrr. E la Lega ancora attacca: non è un totem – askanews.it



















Roma, 4 apr. (askanews) – “Il Governo accoglie volentieri l’invito a riferire in Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR, intanto perché non vi è nessuna difficoltà a farlo, ma soprattutto perché la consideriamo un’opportunità. Anzi, un’ottima occasione di confronto per approfondire e chiarire il merito delle questioni”. È quanto si legge in una nota del ministro Raffaele Fitto, diffusa da palazzo Chigi.

Ma la Lega va ancora all’attacco: “Mi sia consentito di fare un passaggio sul tema del giorno, il Pnrr, che merita una riflessione perché, esattamente come il tema del Superbonus, ha suscitato fin dall’inizio le nostre perplessità nel merito e nel metodo”, ha detto il deputato della Lega Alberto Bagnai, intervenendo in aula alla Camera nella dichiarazione di voto sul dl Superbonus. “Metteremo in sicurezza anche il Pnrr ma questo richiede un’operazione di verità e non di propaganda. Il vero nemico del Pnrr è chi lo continua a considerare come un totem, a ‘tabuizzare’ il Pnrr, anzichè chi, come questo centrodestra, lo considera uno strumento da adattare alle circostanze”. Bagnai ha spiegato così le perplessità del Carroccio: “Nel merito, perché fin dall’inizio noi ci siamo posti il tema di quanto le priorità scelte in Europa che il Pnrr incorporava fossero effettivamente compatibili con le esigenze del tessuto produttivo del nostro Paese. Faccio un esempio banale: chiunque il Paese lo giri sa che noi abbiamo bisogno di infrastrutture tradizionali, strade, e nel Pnrr non c’è un centesimo per questa roba qui. Bisogna spendere in cemento, quella orrenda cosa grigia che però serve a mandare avanti l’economia, a far circolare le merci”.

“Siamo stati anche contrari nel metodo – ha aggiunto – perché non ci ha mai particolarmente convinto la fretta con cui il piano di Conte è stato poi approvato dal governo Draghi. Eravamo in maggioranza e lo abbiamo detto, senza accogliere in quella approvazione nessuna delle tante cautele che la Lega aveva messo avanti, prima fra tutte la richiesta di trasparenza sul costo dei finanziamenti che il Pnrr ci porta a contrarre”.

Fmi avverte: “Sacche di vulnerabilità” nella finanza non bancaria

Fmi avverte: “Sacche di vulnerabilità” nella finanza non bancaria




Fmi avverte: “Sacche di vulnerabilità” nella finanza non bancaria – askanews.it




















Roma, 4 apr. (askanews) – Il fondo monetario internazionale mette in guardia dalle “sacche di elevata vulnerabilità finanziaria” che in particolare nel settore non bancario si sono accumulate negli anni di tassi bassi, abbondanti liquidità e ridotta volatilità. Sotto i riflettori ci sono tutti quei gruppi non bancari, tra cui i fondi pensione, le assicurazioni, i fondi speculativi (hedge find) “che giocano anche un ruolo chiave nel sistema finanziario globale, fornendo servizi e credito e in questo modo sostenendo la crescita”, rileva l’istituzione di Washington in una analisi pubblicata in vista delle assemblee primaverili della prossima settimana.

“Questi rischi potrebbero intensificarsi nei prossimi mesi con il proseguimento dell’inasprimento monetario su scala globale”, si legge. E questo potenziale rischio è stato messo in rilievo dalle recenti tensioni di alcune banche negli Stati Uniti e in Europa (il riferimento è chiaro alla Silicon Valley Bank e al Credit Suisse, sebbene non vengono menzionati esplicitamente). Secondo le stime del Fmi il settore finanziario non bancario a mostrato una accelerazione dopo la crisi dello scorso decennio e ora “conta per circa il 50% degli asset finanziari globali. Alla luce di ciò – rileva lo studio – l’ordinato funzionamento del settore non bancario è vitale per la stabilità finanziaria”.

Nel mirino possono esserci problemi di discrepanze sulle liquidità, quando una istituzione non è in grado, tramite la vendita di attivi o attingendo a linee di credito, di procurarsi liquidità quanto serva per soddisfare richieste di ritiri di fondi da parte di clienti o sottoscrittori. Un altro problema rilevante è legato alle interconnessioni tra la finanza non bancaria e le banche tradizionali: possono diventare “un canale amplificatore degli stress”, dice il Fmi.

Rifiuti, Gualtieri annuncia chiusura impianto Tmb Rocca Cencia

Rifiuti, Gualtieri annuncia chiusura impianto Tmb Rocca Cencia




Rifiuti, Gualtieri annuncia chiusura impianto Tmb Rocca Cencia – askanews.it




















Roma, 4 apr. (askanews) – Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha annunciato, in apertura della seduta odierna dell’Assemblea Capitolina, la chiusura dell’impianto di trattamento meccanizzato biologico dei rifiuti (Tmb) di Rocca Cencia. “Un annuncio storico, già operativo atteso da anni”, ha sottolineato Gualtieri ai consiglieri. “So che questa battaglia è attesa da molti anni, un successo collettivo”, ha aggiunto Gualtieri.

Il Tmb di Rocca Cencia, ha spiegato Gualtieri, “tratta 2800 tonnellate di rifiuti a settimana, 200 al giorno inviate a San Vittore, le altre, frazione organiche, depositate in una fossa per 28 giorni, oggi ce ne sono 6mila tonnellate. Sono rifiuti, come sanno gli abitanti della zona, responsabili dei cattivi odori percepiti all’esterno dell’impianto, monitorati da tempo”. “Noi ci eravamo dati come obiettivo di legislatura la chiusura dell’impianto – ha ricordato Gualtieri – lo raggiungiamo immediatamente. Da ieri l’impianto è chiuso, sappiamo che è stata emanata l’ordinanza di dissequestro dell’impianto da parte della Procura e che è in corso di notifica ad Ama, che ha già anticipato la chiusura. Il Tmb, tornato in possesso di Ama, rimarrà chiuso, l’indicazione operativa è di svuotare la fossa e non ri-riempirla. Abbiamo indicato circa 21 giorni come periodo massimo per il suo svuotamento”.