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Autonomia, Mastella: violato rispetto istituzioni, solidarietà a Meloni

Autonomia, Mastella: violato rispetto istituzioni, solidarietà a MeloniRoma, 16 feb. (askanews) – “Il Consiglio comunale di Benevento, per primo in Campania, si è espresso contro la riforma dell’autonomia differenziata. Per questa ragione e poiché condivido le forti perplessità sulla riforma, del resto evidenziate anche dalla Chiesa italiana, ho partecipato stamane alla manifestazione di Roma. Ma devo dissociarmi dai modi e dalle forme che ad un certo momento la protesta ha assunto”. Così in una nota il sindaco di Benevento, Clemente Mastella.


“Il Rubicone del sacrale rispetto delle istituzioni e delle persone che le incarnano non può e non deve essere oltrepassato: quando si trascende e si viola il confine del rispetto reciproco, del bon ton e del buon gusto Clemente Mastella non c’è. La mia cultura è della mediazione in vista della soluzione ai problemi e della mitezza: il resto non mi appartiene”, aggiunge. “Esprimo solidarietà alla premier Giorgia Meloni. Spero che le arrivino le scuse; capita ogni tanto di andare oltre la grammatica necessaria, con eccessi. Tuttavia dico anche che questo tipo di atteggiamenti produrranno effetti collaterali sul piano politico; la riforma del terzo mandato per i governatori allo stato, dopo oggi, è morta”, conclude Mastella.

IIT: Investimenti per 1 mld in sei anni nel piano nuovo strategico

IIT: Investimenti per 1 mld in sei anni nel piano nuovo strategicoGenova, 16 feb. (askanews) – Investimenti per 1 miliardo in sei anni coordinati in una prospettiva di ricerca e sviluppo che vede l’intelligenza artificiale come strumento fondamentale per affrontare le due sfide sociali più urgenti del nostro tempo, la Salute (Healthcare) e la Sostenibilità (Earthcare): è uno degli impegni programmati dall’Istituto italiano di tecnologia-IIT presenti nel piano strategico 2024-2029. Il piano è strato presentato a Genova nel corso di “Il Glocal di IIT”, evento che ha concluso il ciclo di iniziative per la celebrazione dei 20 anni dell’Istituto Italiano di Tecnologia.


Il nuovo piano strategico prevede, tra le altre novità, l’approccio “AI first” che vede nello studio e nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale un elemento fondamentale della ricerca di tutte le 80 unità di ricerca che operano nei 11 centri della rete nazionale IIT. Il piano strategico – è stato sottolineato – dà quindi la priorità all’intelligenza artificiale non intesa solamente come “large language model”, ma principalmente come strumento da applicare “per fare ricerca meglio e più velocemente”. E’ stato quindi dato ampio spazio al progetto di digitalizzazione di IIT, mediante investimenti -sia nella ricerca specifica sull’intelligenza artificiale sia sulle infrastrutture- per oltre 150 milioni euro per aumentare la capacità di calcolo e migliorare le performance di immagazzinamento dei dati definendo procedure e metodi per la loro conservazione secondo i principi FAIR (i dati devono essere Findable, Accessible, Interoperable, and Reusable) e prevedendo anche un aggiornamento di laboratori e attrezzature in modo da ottimizzare la raccolta automatica dei dati e implementare processi robotizzati. Infine il priano prevede di ottimizzare i programmi di alta formazione e di aumentare il reclutamento di ricercatori e ricercatrici a livello internazionale in ambito computazionale e AI. Altra novità inserita nel piano 2024-2029 è la “Blue Sky Research” che rappresenta la ricerca di base guidata unicamente dalla curiosità (ricerca curiosity driven) e dall’intraprendenza dei team di ricerca dell’Istituto. Questo approccio viene incoraggiato nel nuovo piano strategico – è stato sottolineato – nella convinzione che la scienza di base di oggi diventerà l’innovazione di domani e da essa deriveranno scoperte spesso inaspettate, che saranno il motore del trasferimento tecnologico delle prossime decadi. In questo ambito l’approccio AI first è ancora più importante, in quanto la produzione scientifica sarà potenziata dall’esplorazione automatizzata di nuovi materiali, dalle soluzioni di AI generativa e dall’analisi statistica e modellazione di fenomeni fisici a partire da ampi dataset.


Il piano prevede inoltre cinque nuovi “programmi Flagship” che nascono per focalizzare e sviluppare una massa critica sufficiente per affrontare problemi su larga scala che richiedono competenze estremamente trasversali e gruppi di ricerca numerosi. I programmi – che si innestano sui domini di ricerca IIT di robotica, nanomateriali, tecnologie per le scienze della vita e scienze computazionali – mirano a risolvere i problemi concreti della nostra società nel breve e medio periodo e sono stati pensati per intercettare i megatrend sociali come il riscaldamento globale e l’invecchiamento della popolazione e quelli tecnologici come la transizione digitale e l’Intelligenza Artificiale. Dell’investimento globale di 1 miliardo di euro in 6 anni, IIT dedicherà circa 750 milioni all’attività di ricerca di cui un terzo verrà investito nella Blue Sky Research mentre i rimanenti due terzi andranno a sostenere i programmi Flagship. Inoltre, verrà potenziato anche il trasferimento tecnologico con investimenti mirati intensificando il rapporto con le imprese e le istituzioni da un lato e aumentando le attività di formazione all’imprenditorialità del personale di ricerca dall’altro.


Nei prossimi 6 anni, infine, IIT svilupperà ulteriormente la ricerca negli ambiti dei beni culturali e della Space Economy e lancerà “IIT Global”, un programma di internazionalizzazione con partner specifici che prevede l’attivazione di scambi di studenti e docenti, la creazione di laboratori congiunti a doppia sede e la creazione di nuovi “outpost” esteri di IIT in paesi selezionati. In dettaglio i cinque nuovi “programmi Flagship” sono i seguenti.


Technologies for Sustainability – “Le tecnologie per la sostenibilità” che contribuiranno alla creazione di paradigmi di economia circolare, alla progettazione di nuovi materiali per la transizione energetica, alla depurazione dell’acqua, allo studio di sistemi robotici per l’agricoltura e l’ottimizzazione dei processi produttivi per una migliore gestione delle risorse naturali. Technologies for Healthy Living – “Le tecnologie per la salute” che sviluppano tecnologie di supporto per l’invecchiamento della popolazione, contribuendo a un cambiamento di paradigma nella fornitura di servizi medici attraverso, per esempio, robot assistivi e l’utilizzo di big data per la medicina di precisione. RNA Technologies – “Le tecnologie dell’RNA” che si basano sulla ricerca pionieristica nel campo della medicina di precisione utilizzando l’Intelligenza Artificiale per analizzare e comprendere le malattie neurodegenerative e il cancro. Brain and Machines – “Neuroscienze e macchine” che si propone di applicare strumenti computazionali per comprendere come i circuiti cerebrali diano origine alle straordinarie capacità cognitive e motorie degli esseri umani per strutturare nuovi metodi di apprendimento automatico per i sistemi embodied, come robot che interagiscono in maniera naturale con gli esseri umani. Da queste ultime ricerche si pensa di realizzare robot da utilizzare nella terapia comportamentale di individui diagnosticati nello spettro autistico. Teaching Science to Computers – “Insegnare la scienza ai computer” che si propone di migliorare la nostra comprensione della matematica, dell’apprendimento automatico e dell’intelligenza artificiale. Contribuirà alla progettazione di un’intelligenza artificiale affidabile con applicazioni nella robotica e nell’automazione in grado anche di ottimizzare processi in un’ottica di sostenibilità. (nella foto: Giorgio Metta, direttore scientifico IIT durante la presentazione del piano strategico 2024-2029 dell’Istituto)

Alla Conferenza di Monaco Kamala Harris rassicura l’Ue: “Gli Usa non vi abbandonano”

Alla Conferenza di Monaco Kamala Harris rassicura l’Ue: “Gli Usa non vi abbandonano”Monaco di Baviera, 16 feb. (askanews) – La notizia che cambia umori e agenda della Conferenza sulla sicurezza di Monaco arriva quando manca circa un’ora al via ufficiale dei lavori. Aleksei Navalny, irriducibile oppositore del Cremlino, sarebbe morto in carcere, in Russia. Tutti cercano conferme indipendenti, che non siano riconducibili alle autorità russe. In Baviera c’è anche la moglie, Yulia Navalnaya. Sarebbe dovuta intervenire a uno dei panel previsti, per parlare del suo Paese. E invece prende la parola per una breve dichiarazione, subito dopo la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris. L’ha ascoltata, seduta in prima fila, mentre puntava il dito sulla Piazza Rossa, denunciando un ulteriore segno della “brutalità di Putin”. “Qualunque sia la storia che raccontano, sia chiaro: la Russia è responsabile e su questo avremo altro da dire in futuro”, spiega Harris con voce ferma, convinta, in accordo con il segretario Antony Blinken. Yulia Navalnaya concorda. Vorrebbe non credere a questa “notizia orribile”. Sceglie di restare in Baviera, di non partire per raggiungere i figli, “perché così avrebbe fatto Aleksei”. Ha le idee chiare su cosa dire e chi accusare: “Vorrei invitare tutta la comunità internazionale, tutte le persone nel mondo, a riunirsi e a combattere contro questo male. Dovremmo combattere questo orribile regime in Russia oggi. Questo regime e Vladimir Putin dovrebbero essere ritenuti personalmente responsabili di tutte le atrocità commesse nel nostro Paese negli ultimi anni”.


Di Russia, e di Ucraina, si era già discusso ampiamente al mattino, durante alcuni eventi accessori. Ma la notizia della morte di Navalny pare aver compattato i ranghi. Nette le parole della vice di Biden, che conferma l’impegno Usa a sostegno delle regole e delle norme internazionali, “a difesa dei valori democratici in patria e all’estero”. Gli Stati Uniti continueranno a esercitare un “ruolo guida” sulla scena mondiale, perché in questi tempi d’incertezza “l’America non può ritirarsi”, ma “deve stare al fianco degli Alleati”. Sembra un richiamo alle ultime dichiarazioni di Donald Trump sulla Nato e la Russia. Una replica secca, e neppure tanto implicita. Negli Stati Uniti c’è chi rifiuta questo approccio – dice – preferendo isolare il Paese, “abbracciare i dittatori” e “abbandonare gli impegni con i nostri alleati a favore di un’azione unilaterale”. Una “visione del mondo pericolosa, destabilizzante e davvero miope”. Una visione che l’amministrazione Biden rifiuta, scegliendo la totale adesione all’Alleanza atlantica. “Un attacco a uno è un attacco a tutti”, conferma la vicepresidente americana, evocando il principio del mutuo impegno alla Difesa dei Paesi della Nato, sancito dall’articolo 5 del Trattato atlantico. Nato che, da parte sua, non può permettersi “errori di calcolo” e deve essere pronta a proteggere tutti gli alleati “con più forze, maggiore prontezza e maggiori spese per la difesa”, secondo il segretario generale Jens Stoltenberg. Seppur in assenza di minacce imminenti, l’Alleanza deve continuare a investire sulla propria Difesa, in coordinamento con l’Unione europea. “Una Nato forte è positiva per l’Europa e per il Nord America”, insiste Stoltenberg, auspicando al contempo che gli Stati uniti sblocchino i fondi aggiuntivi per l’Ucraina attualmente fermati al Congresso dal Partito Repubblicano. Lo stallo sulle risorse Usa non è stato senza conseguenze. “Il nostro compito è garantire sostegno a Kiev, perché farlo è nel nostro interesse in termini di sicurezza. La situazione è difficile. Il fatto che gli Stati Uniti non abbiano preso una decisione ha influito sulla situazione sul campo di battaglia. Allo stesso tempo, continuo ad aspettarmi che gli Usa prendano la decisione di continuare a fornire sostegno”, precisa Stoltenberg già in mattinata, sottolineando: “se si vuole una pace duratura, occorre continuare a fornire all’Ucraina armi e munizioni”. E non si tratta solo di Ucraina, ovviamente. E’ l’ordine globale che “non funziona per tutti”, avverte il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. “Anzi, non funziona per nessuno”. Il mondo si trova ad affrontare “sfide esistenziali” e la comunità globale è più frammentata e divisa che in qualsiasi momento degli ultimi 75 anni. “Anche l’era della Guerra Fredda fu per certi versi meno pericolosa” per il leader dell’Onu, che nel suo discorso non dimentica di citare le tensioni attuali in Medio Oriente. Un accordo per il cessate il fuoco sembra ancora lontano. E Guterres non può fare a meno di ricordare i rischi di un’eventuale offensiva militare israeliana a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Sarebbe “devastante”, conferma. E’ anche la posizione del direttore dell’Agenzia Onu per i rifugiati, Filippo Grandi, secondo il quale la fuoriuscita di rifugiati dall’enclave palestinese in direzione del Sinai egiziano sarebbe “un disastro per i palestinesi, per l’Egitto e per il futuro della pace”.


Della guerra a Gaza, così come di Ucraina, si discuterà ancora domani, quando i colloqui su questi due conflitti entreranno nel vivo. Ci sarà anche il ministro Antonio Tajani, in arrivo stasera per una serie di riunioni a margine della Conferenza. Il vicepremier in mattinata presiederà un vertice dei ministri degli Esteri del G7, il primo della presidenza italiana del 2024. (di Corrado Accaputo)

Conferenza Monaco, Harris rassicura l’Ue: “Gli Usa non vi abbandonano”

Conferenza Monaco, Harris rassicura l’Ue: “Gli Usa non vi abbandonano”Monaco di Baviera, 16 feb. (askanews) – La notizia che cambia umori e agenda della Conferenza sulla sicurezza di Monaco arriva quando manca circa un’ora al via ufficiale dei lavori. Aleksei Navalny, irriducibile oppositore del Cremlino, sarebbe morto in carcere, in Russia. Tutti cercano conferme indipendenti, che non siano riconducibili alle autorità russe. In Baviera c’è anche la moglie, Yulia Navalnaya. Sarebbe dovuta intervenire a uno dei panel previsti, per parlare del suo Paese. E invece prende la parola per una breve dichiarazione, subito dopo la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris. L’ha ascoltata, seduta in prima fila, mentre puntava il dito sulla Piazza Rossa, denunciando un ulteriore segno della “brutalità di Putin”. “Qualunque sia la storia che raccontano, sia chiaro: la Russia è responsabile e su questo avremo altro da dire in futuro”, spiega Harris con voce ferma, convinta, in accordo con il segretario Antony Blinken. Yulia Navalnaya concorda. Vorrebbe non credere a questa “notizia orribile”. Sceglie di restare in Baviera, di non partire per raggiungere i figli, “perché così avrebbe fatto Aleksei”. Ha le idee chiare su cosa dire e chi accusare: “Vorrei invitare tutta la comunità internazionale, tutte le persone nel mondo, a riunirsi e a combattere contro questo male. Dovremmo combattere questo orribile regime in Russia oggi. Questo regime e Vladimir Putin dovrebbero essere ritenuti personalmente responsabili di tutte le atrocità commesse nel nostro Paese negli ultimi anni”.


Di Russia, e di Ucraina, si era già discusso ampiamente al mattino, durante alcuni eventi accessori. Ma la notizia della morte di Navalny pare aver compattato i ranghi. Nette le parole della vice di Biden, che conferma l’impegno Usa a sostegno delle regole e delle norme internazionali, “a difesa dei valori democratici in patria e all’estero”. Gli Stati Uniti continueranno a esercitare un “ruolo guida” sulla scena mondiale, perché in questi tempi d’incertezza “l’America non può ritirarsi”, ma “deve stare al fianco degli Alleati”. Sembra un richiamo alle ultime dichiarazioni di Donald Trump sulla Nato e la Russia. Una replica secca, e neppure tanto implicita. Negli Stati Uniti c’è chi rifiuta questo approccio – dice – preferendo isolare il Paese, “abbracciare i dittatori” e “abbandonare gli impegni con i nostri alleati a favore di un’azione unilaterale”. Una “visione del mondo pericolosa, destabilizzante e davvero miope”. Una visione che l’amministrazione Biden rifiuta, scegliendo la totale adesione all’Alleanza atlantica. “Un attacco a uno è un attacco a tutti”, conferma la vicepresidente americana, evocando il principio del mutuo impegno alla Difesa dei Paesi della Nato, sancito dall’articolo 5 del Trattato atlantico. Nato che, da parte sua, non può permettersi “errori di calcolo” e deve essere pronta a proteggere tutti gli alleati “con più forze, maggiore prontezza e maggiori spese per la difesa”, secondo il segretario generale Jens Stoltenberg. Seppur in assenza di minacce imminenti, l’Alleanza deve continuare a investire sulla propria Difesa, in coordinamento con l’Unione europea. “Una Nato forte è positiva per l’Europa e per il Nord America”, insiste Stoltenberg, auspicando al contempo che gli Stati uniti sblocchino i fondi aggiuntivi per l’Ucraina attualmente fermati al Congresso dal Partito Repubblicano. Lo stallo sulle risorse Usa non è stato senza conseguenze. “Il nostro compito è garantire sostegno a Kiev, perché farlo è nel nostro interesse in termini di sicurezza. La situazione è difficile. Il fatto che gli Stati Uniti non abbiano preso una decisione ha influito sulla situazione sul campo di battaglia. Allo stesso tempo, continuo ad aspettarmi che gli Usa prendano la decisione di continuare a fornire sostegno”, precisa Stoltenberg già in mattinata, sottolineando: “se si vuole una pace duratura, occorre continuare a fornire all’Ucraina armi e munizioni”.


E non si tratta solo di Ucraina, ovviamente. E’ l’ordine globale che “non funziona per tutti”, avverte il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. “Anzi, non funziona per nessuno”. Il mondo si trova ad affrontare “sfide esistenziali” e la comunità globale è più frammentata e divisa che in qualsiasi momento degli ultimi 75 anni. “Anche l’era della Guerra Fredda fu per certi versi meno pericolosa” per il leader dell’Onu, che nel suo discorso non dimentica di citare le tensioni attuali in Medio Oriente. Un accordo per il cessate il fuoco sembra ancora lontano. E Guterres non può fare a meno di ricordare i rischi di un’eventuale offensiva militare israeliana a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Sarebbe “devastante”, conferma. E’ anche la posizione del direttore dell’Agenzia Onu per i rifugiati, Filippo Grandi, secondo il quale la fuoriuscita di rifugiati dall’enclave palestinese in direzione del Sinai egiziano sarebbe “un disastro per i palestinesi, per l’Egitto e per il futuro della pace”. Della guerra a Gaza, così come di Ucraina, si discuterà ancora domani, quando i colloqui su questi due conflitti entreranno nel vivo. Ci sarà anche il ministro Antonio Tajani, in arrivo stasera per una serie di riunioni a margine della Conferenza. Il vicepremier in mattinata presiederà un vertice dei ministri degli Esteri del G7, il primo della presidenza italiana del 2024. (di Corrado Accaputo)

Roma, Campus Bio-Medico: ‘Education Box’ su epilessia e soccorso crisi

Roma, Campus Bio-Medico: ‘Education Box’ su epilessia e soccorso crisiRoma, 16 feb. (askanews) – Continuano anche nel 2024 gli Education Box, incontri aperti al pubblico a ingresso gratuito, promossi dalla Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma per diffondere la cultura della prevenzione e l’educazione clinica tra pazienti e caregiver. Il primo appuntamento di questo nuovo ciclo si terrà martedì 20 febbraio e sarà dedicato all’epilessia, di cui in questi giorni ricorre la Giornata internazionale: il prof. Mario Tombini e il dott. Giovanni Assenza, neurologi della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, approfondiranno cause, meccanismi e trattamenti di questa patologia e illustreranno le principali nozioni di intervento e gli accorgimenti da assumere quando si assiste a una crisi epilettica.


“L’informazione è uno strumento fondamentale per diffondere conoscenza, consapevolezza e quindi aiuto concreto per i pazienti – commenta Mario Tombini -. La ricorrenza e spesso l’imprevedibilità delle crisi rappresentano una delle principali sfide per chi convive con questa patologia e per i caregiver. Rendere accessibile la conoscenza di nozioni anche tecniche di base utili a intervenire prontamente è quindi sempre più importante. Non solo, iniziative divulgative come gli Education Box sono molto importanti per diffondere consapevolezza circa alcuni falsi miti e luoghi comuni legati alle crisi epilettiche che purtroppo ancora persistono nell’immaginario comune, contribuiscono allo stigma legato a questa patologia e che ostacolano il percorso di recupero psicosociale del paziente”. La Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico è impegnata nella ricerca, cura e assistenza dei pazienti con epilessia ed epilessia farmacoresistente. L’Unità operativa complessa di Neurologia è punto di riferimento per il trattamento dell’epilessia nel centro Italia. Nel 2022 il Centro per la diagnosi e cura dell’Epilessia del Policlinico ha ottenuto il riconoscimento dalla Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE) dei più alti standard delle prestazioni diagnostiche erogate a un numero elevato di adulti con epilessia. I clinici e ricercatori afferenti al centro sono, inoltre, attivamente impegnati da molti anni in diversi ambiti di ricerca applicata ai disturbi epilettici: ricerca di biomarcatori clinici e neurofisiologici (EEG) in grado di predire la risposta ai farmaci anticrisi e farmacoresistenza, analisi e caratterizzazione dei sintomi psicologici e dello stigma che si associano all’epilessia, tecniche di neuromodulazione e nuovi trial farmacologici per il trattamento dei pazienti con epilessia farmacoresistente. La prevalenza dell’epilessia in Italia è circa 0,8%: si stimano nel Lazio circa 45.000 persone, la metà delle quali nella città di Roma.

WEC Italia-Globe, l’Europa e il suo avvenire alla prova della transizione

WEC Italia-Globe, l’Europa e il suo avvenire alla prova della transizioneRoma, 16 feb. (askanews) – Il 2024 sarà un anno decisivo per il futuro della politica europea, con clima, economia circolare ed energia tra gli ambiti più sfidanti e sempre più al centro dell’attenzione pubblica. I leader che emergeranno dalle elezioni europee di giugno saranno chiamati a stabilire politiche ambiziose e impegni per raggiungere gli obiettivi fissati dagli accordi internazionali sul clima, determinando così il ruolo dell’Europa nel contesto globale come attore chiave nella lotta per un futuro più sostenibile.


È in questo scenario che WEC Italia e Globe Italia organizzano l’incontro “L’Europa e il suo avvenire alla prova della transizione: clima, economia circolare, energia e geopolitica. Per una politica all’altezza delle sfide presenti”, in programma il prossimo 22 febbraio a Roma presso Spazio Europa (Via Quattro Novembre 149) dalle 9.30 alle 13.00 (segue light lunch). L’evento rappresenta l’incontro di lancio delle Giornate dell’Energia e dell’Economia Circolare, l’iniziativa promossa da Globe Italia e WEC Italia in collaborazione con Luiss School of Government, AICP – Associazione Italiana Collaboratori Parlamentari e Askanews che dal 2017 riunisce istituzioni, imprese energetiche e della filiera del riciclo, collaboratori parlamentari e giovani generazioni per discutere sui grandi temi della transizione ecologica.

Italia-Romania, Bertola: su digitalizzazione servono partnership

Italia-Romania, Bertola: su digitalizzazione servono partnershipRoma, 16 feb. (askanews) – “La collaborazione tra l’Italia e la Romania nella transizione digitale non rappresenta solo un contributo unilaterale, ma anche un’opportunità per l’Italia di imparare dagli sforzi e dalle esperienze della Romania. Entrambi i Paesi possono trarre vantaggio da una partnership a lungo termine, che favorisca la condivisione di conoscenze, risorse e opportunità di business. Siamo anche interessati a creare ecosistemi d’innovazione per stimolare la nascita di nuove imprese e favorire l’innovazione nel Paese”, così il presidente di Confindustria Romania, Giulio Bertola commenta le opportunità di cooperazione e collaborazione tra Italia e Romania a valle del Business Forum Italia-Romania che è seguito al Vertice intergovernativo che si è svolto a Roma.


E proprio per rilanciare le opportunità che si aprono in Romania per le aziende italiane, in occasione del Business Forum, il ministero degli Esteri, l’Agenzia ICE e l’Ambasciata di Romania a Roma, hanno messo a disposizione della Rappresentanza confindustriale romena un dedicato Desk di accoglienza per la parte B2B. Il Forum si è incentrato sui temi dell’Energia, della Digitalizzazione, delle Infrastrutture e dell’Agroindustria. Bertola, ha sottolineato come la Romania, in un contesto energetico complesso e incerto, “ha sempre comunque mantenuto una certa autonomia dal gas russo, sia per la capacità estrattiva che copre più del 60% del proprio fabbisogno, sia per la bassa dipendenza dal gas per la produzione di energia elettrica” e come conseguenza della guerra in Ucraina, “la Romania è diventata ancora più indipendente dal gas russo, sviluppando corridoi di fornitura prima inesistenti” e grazie al mix del settore “energetico romeno, in parte dipendente dall’operato di importanti aziende italiane, come Ansaldo Nucleare per gli attuali e futuri reattori di Cernavoda”.


Sulla Digitalizzazione, attraverso il Gruppo tecnico Digital Innovation, coordinato dal consigliere di Presidenza Andrea Allocco, Confindustria Romania svolge un ruolo importante come contributore alla Romania, dove la transizione digitale e la digitalizzazione rappresentano un processo fondamentale per lo sviluppo e la crescita di questo Paese, ha spiegato ancora il presidente di Coonfindustria Romania, sottolineando come anche l’Intelligenza artificiale offra alle aziende la possibilità di automatizzare processi complessi, riducendo la dipendenza dai processi manuali e migliorando l’efficienza operativa, “ma è fondamentale considerare anche le implicazioni etiche e sociali dell’uso dell’IA per garantire un futuro equilibrato e sostenibile”. Esiste però una criticità da tempo evidenziata da Confindustria Romania che opera attivamente per invertire rotta: “Mi preoccupano particolarmente due criticità trasversali che interessano tutti i paesi Europei, i recenti conflitti in Ucraina e nel Medio Oriente e la mancanza di manodopera specializzata – spiega Bertola – . In particolare, la seconda criticità allo sviluppo industriale e all’arrivo di nuovi investimenti è quella della mancanza di manodopera specializzata, problema peraltro di ogni Paese europeo. Siamo stati l’unica entità di investitori stranieri in Romania ad avere affrontato in modo strutturato questo problema, implementando l’interazione diretta con le Università romene, all’interno delle quali stiamo creando dei Centri di Eccellenza capaci di mettere in contatto le nostre aziende associate con gli studenti che ancora devono concludere il percorso di studi, con lo scopo di formarli in modo corrispondente alle necessità delle aziende stesse. Grazie poi al Progetto di punta, ‘Vino-Acasa’, daremo una soluzione al mondo produttivo, portando anche sostegno indiretto al Sistema sanitario pubblico romeno, oggi in fase di ampia e impegnativa modernizzazione, oltre che nel medio/lungo termine, sostenere anche il sistema pensionistico romeno che ha risentito molto della partenza di milioni di romeni dal Paese”.

Esce “Fuori piove una canzone di Jannacci” di Cosimo Damiano Damato

Esce “Fuori piove una canzone di Jannacci” di Cosimo Damiano DamatoRoma, 16 feb. (askanews) – Esce in tutte le librerie e negli store online, “Fuori piove una canzone di Jannacci”, con cui Cosimo Damiano Damato conclude (per Compagnia Edi- toriale Aliberti) la sua Trilogia dell’amore, delle inquietudini e delle rivoluzioni.


Iniziata nel 2017 con “La quinta stagione” e proseguita nel 2022 con “La disperazione di Kurt Cobain”, questa trilogia giunge al suo culmine con “Fuori piove una canzone di Jannacci”. L’autore, già noto per le sue incursioni nel cinema, teatro, musica e letteratura, si conferma un artista poliedrico capace di comunicare attraverso diverse forme d’arte. Il nuovo libro è un atto civile d’amore e anarchia verso la poesia, presentandosi come un antidoto alla deriva esistenziale. Le poesie antifasciste di Damato si rivolgono agli ultimi del mondo, narrando storie che contaminano il vissuto umano e artistico dell’autore con una visione neorealista. Ogni pagina è permeata di emozioni e sensazioni, creando un’esperienza olfattiva che canta e narra storie, offrendo al lettore l’opportunità di scoprire nuove visioni, fantasie, sogni, rivoluzioni e follie.


“È possibile che la poesia serva a salvare la vita – scrive nella prefazione Ernesto Assante – di certo di chi la legge, probabilmente di chi la compone. E quando la poesia, come nel caso di Cosimo Damiano Damato, si lega a doppio filo con la musica, anche se resta doverosamente silenziosa sulla carta, il gioco diventa sopraffino”. Cosimo Damiano Damato è un artista visionario e allo stesso tempo carnale. La postfazione di Stefano Senardi conferma la musicalità dei versi di Fuori piove una canzone di Jannacci, annunciando la possibilità di realizzare un disco.


Damato è attualmente impegnato a teatro nello spettacolo El pelusa y la negra (Maradona e Mercedes Sosa) con Simona Molinari, nello spettacolo Elettroshock (recital per Alda Merini) con Antonella Ruggiero e nello spettacolo Le rose di Sarajevo con Erri De Luca.

Regione Lazio, sbloccati 115 mln euro per le imprese

Regione Lazio, sbloccati 115 mln euro per le impreseRoma, 16 feb. (askanews) – Centoquindici milioni di euro per il sostegno alle imprese nell’ambito del programma del Fondo europeo sociale regionale 2021-2027. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale.


La Regione Lazio, con tale decisione, si impegna a sostenere attivamente il tessuto imprenditoriale locale, con l’obiettivo di incentivare lo sviluppo economico, favorire la crescita delle imprese e migliorare l’efficientamento energetico. Dei 115 milioni di euro impegnati, infatti, 70 sono destinati all’efficientamento energetico delle imprese e al sostegno dei processi produttivi sostenibili.


L’iniziativa, fortemente voluta dal presidente Francesco Rocca, è concepita come una risposta tangibile alle sfide economiche attuali, derivanti sia dalle conseguenze della pandemia che dai cambiamenti globali nel contesto commerciale. Attraverso questo imponente investimento, la Regione Lazio mira a creare un ambiente favorevole per la nascita e il rilancio del tessuto produttivo, promuovendo la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo di settori chiave dell’economia regionale.


“Si tratta di una risposta concreta alle sfide economiche odierne, risultanti sia dalla pandemia che dai mutamenti globali nel panorama economico. Attraverso questo significativo investimento, la Regione Lazio vuole favorire attivamente la rinascita e l’espansione del comparto produttivo, stimolando la creazione di occupazione e il potenziamento dei settori strategici dell’economia regionale, con un occhio particolare a quell’efficientamento energetico che è fondamentale non solo per ridurre l’impatto ambientale, ma anche per migliorare la sostenibilità economica e ridurre i costi operativi. Dei 115 milioni di euro stanziati, infatti, 40 sono destinati all’efficientamento energetico delle imprese e 30 al sostegno dei processi produttivi sostenibili”, evidenzia il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. “Inoltre, sostenere le Pmi significa promuovere la diversificazione economica, poiché le piccole e medie aziende operano in una vasta gamma di settori e industrie. Il loro successo contribuisce a ridurre la dipendenza da settori specifici e a creare una base economica più resiliente e diversificata. Ciò rende l’economia del Lazio meno vulnerabile alle fluttuazioni del mercato e alle crisi settoriali”, aggiunge Rocca.


(segue)

Autonomia, De Luca guida protesta Sud e attacca Meloni. Tensione a Chigi

Autonomia, De Luca guida protesta Sud e attacca Meloni. Tensione a ChigiRoma, 16 feb. (askanews) – Si inasprisce il duello a distanza tra il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Mentre la premier è in Calabria con il ministro Fitto per la firma dell’accordo di sviluppo e coesione, De Luca è arrivato a Roma con centinaia di sindaci del meridione per manifestare contro l’autonomia differenziata e per lo sblocco dei Fondi di Sviluppo e Coesione.


Il governatore, prima di salire sul palco in Piazza Santi Apostoli, ha lanciato le prime frecciate alla premier. “Se Meloni pensa che la dignità del Sud sia in vendita si sbaglia, la manifestazione di oggi serve a ricordare alla presidente del consiglio e a tutto il governo che la dignità del Sud non è in vendita. Quindi chieda scusa perché sta bloccando risorse essenziali per creare lavoro”. E ancora “chi governa non può prendere le risorse come se fossero un bottino di famiglia e fare quello che vuole. La democrazia vive se vengono rispettati i diritti di tutti”. Al termine della manifestazione, De Luca e centinaia di sindaci del Sud si sono spostati verso il ministero per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, a Largo Chigi, per chiedere che una delegazione fosse ricevuta da un capo di gabinetto del dicastero. Ma davanti all’ingresso hanno trovato un cordone di agenti di polizia che li ha bloccati facendo salire la tensione, con spintoni e ressa di telecamere.


Dopo oltre mezz’ora di attesa, De Luca e i sindaci hanno cambiato obiettivo: Palazzo Chigi. Ma anche l’ingresso su piazza Colonna, presidiato dalla Celere è risultato invalicabile. Dai manifestanti, che hanno bloccato la circolazione su via del Corso, si è alzato il grido “fascisti, fascisti” ed è stata intonata “Bella ciao”. Solo De Luca è riuscito a fatica a superare il cordone di agenti di polizia e a dirigersi verso la sede del governo chiusa precedentemente per questioni di sicurezza. “A Roma sono scomparsi tutti quanti…”, ha commentato il governatore campano.


Intanto, la premier in Calabria, informata delle tensioni davanti a Palazzo Chigi, ha commentato con i giornalisti: “Se si lavorasse invece di fare le manifestazioni si potrebbe ottenere qualche risultato in più. Tutti i presidenti di Regione hanno capito il senso di quello che stiamo facendo. E’ il decimo accordo che firmiamo, e ne seguiranno altri: tutti sono collaborativi tranne uno, ma nemmeno mi stupisce troppo”, ha detto riferendosi a De Luca. Non si è fatta attendere la risposta del presidente campano, alla fine entrato in un palazzo delle istituzioni, Montecitorio. Conversando con i cronisti, che gli riferivano il commento della premier ha definito Meloni “una str… Per lavorare ci servono i soldi. È tollerabile questo atteggiamento con centinaia di sindaci che non hanno i soldi per l’ordinaria amministrazione? Lavora tu, str…”, ha detto prima di uscire dalla Camera dei deputati e dirigersi verso la Prefettura dove è stato ricevuto dal prefetto di Roma, Lamberto Giannini. “È andato bene”. Queste le uniche parole del governatore uscendo dalla sede in via Quattro Novembre. “Abbiamo avuto la possibilità di parlare col prefetto e lasciargli un messaggio da rivolgere alla presidente Meloni e al governo”, ha spiegato uno dei sindaci della delegazione ricevuta dal prefetto.