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Vino, Guide internazionali: per vini altoatesini 145 punteggi massimi

Vino, Guide internazionali: per vini altoatesini 145 punteggi massimiMilano, 5 mar. (askanews) – La valutazione delle più prestigiose guide enologiche è una sorta di certificazione per i viticoltori e gli enologi e, pertanto, il settore attende con trepidazione l’uscita delle ultime edizioni. Le attuali pubblicazioni di “Decanter”, “Wine Enthusiast”, “Vinum”, “Falstaff”, “James Suckling” e “Gault&Millau” conferiscono 145 punteggi massimi ai vini altoatesini, contro i 99 dell’anno precedente.


“È naturale che la crescita ci faccia piacere – commenta Andreas Kofler, presidente del Consorzio Vini Alto Adige ma ci rallegra ancora di più il fatto che la punta si stia allargando, tanto che sono sempre più numerosi i produttori altoatesini che ottengono valutazioni eccellenti”. I numeri danno pienamente ragione a Kofler: se l’anno scorso i vini più apprezzati provenivano da 29 produttori, quest’anno arrivano da ben 38. In totale sono stati assegnati i voti massimi a 105 vini diversi, un numero davvero importante se confrontato con i 68 dell’anno precedente. Se si considera la distribuzione dei voti massimi, in testa alla classifica c’è la Cantina Terlano con 19, seguita dalla Cantina Tramin (11) e dalla Cantina Produttori San Michele Appiano (10), la Tenuta Alois Lageder (9), la Cantina Girlan (8) nonché Manincor, Elena Walch e Nals Margreid con 7 valutazioni eccellenti ciascuna.


Il fatto che la regione vinicola dell’Alto Adige, nonostante le sue dimensioni relativamente ridotte, sia straordinariamente eterogenea, è confermato non solo dalla varietà dei produttori, ma anche da quella dei vini più apprezzati. Tra i 105 vini premiati, infatti, figurano ben 15 varietà diverse di vitigno. “Questa diversità – mette in luce Kofler – è ciò che contraddistingue la nostra regione ed è uno dei fattori che ci permettono di conquistare il favore degli esperti di vino in tutto il mondo”. Sebbene in Alto Adige si producano più bianchi che rossi, il vitigno con il maggior numero di vini che hanno ricevuto punteggi massimi è il Pinot Nero che ne vanta 20, seguito dallo Chardonnay con 18 e dal Sauvignon con 13. In totale quest’anno sono stati assegnati 80 punteggi massimi a 58 diversi vini bianchi e 55 valutazioni eccellenti a 42 rossi. Sono rientrati nuovamente nella lista anche i vini dolci e cinque di loro hanno ricevuto dieci valutazioni massime. Due produttori altoatesini possono, infine, festeggiare un premio speciale. Si tratta della Cantina Terlano con il “2021 Terlano Primo Grande Cuvée Alto Adige Doc” che, nell’edizione 2025 di Falstaff, non solo ha ottenuto il punteggio massimo, pari a 100 punti, ma è stato anche definito “il miglior vino bianco”, mentre il titolo “Best in Show” è stato assegnato dalla rivista Decanter alla Cantina Andriano per il “2022 Gewurztraminer Passito Juvelo Alto Adige Doc”.


Le valutazioni si basano su degustazioni effettuate ogni anno sia dalle guide vinicole italiane che da quelle internazionali. A scegliere i vini da degustare sono i produttori. Sono sempre loro a scegliere le singole guide a cui presentarli. I produttori sono supportati dal Consorzio Vini Alto Adige che, in collaborazione con Idm Alto Adige e la Camera di Commercio di Bolzano, raccoglie i vini destinati alla degustazione e li consegna alle guide enologiche. Foto IDM – Sudtirol Wein – Mint Mediahouse

Separazione carriere, Meloni: ormai è un processo ineludibile

Separazione carriere, Meloni: ormai è un processo ineludibileRoma, 5 mar. (askanews) – “È esattamente ciò che intendiamo fare noi con questa riforma, che prevede la separazione fra chi accusa e chi giudica e che punta a garantire una vera parità processuale fra accusa e difesa”. E’ quanto ha dichiarato, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell’incontro a Palazzo Chigi con una delegazione dell’Unione delle Camere Penali, guidata dal presidente Francesco Petrelli, sulla riforma costituzionale della giustizia che contiene la separazione delle carriere per i magistrati.


“È un punto che voi avete sottolineato in tante occasioni, insieme al fatto che la separazione delle carriere costituisce ormai un processo ineludibile, non solo dopo l’entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale ma anche dopo le riforme Castelli e Cartabia, che hanno delineato una figura di pubblico ministero sensibilmente diversa rispetto a quella prevista in origine nel nostro ordinamento giudiziario”, ha aggiunto la premier.

Psa, rimosse misure restrizione in 3 comuni del parmense

Psa, rimosse misure restrizione in 3 comuni del parmenseRoma, 5 mar. (askanews) – Diminuisce il numero dei Comuni inclusi nelle zone di restrizione per il contenimento della Peste suina africana (Psa) attive nella provincia di Parma. A stabilirlo l’ultimo aggiornamento al regolamento europeo 594, approvato lo scorso 28 febbraio, che adegua il sistema di controllo della peste suina africana in risposta ai recenti sviluppi epidemiologici, e ha escluso dalla zona di restrizione I della provincia di Parma i comuni di San Secondo, Traversetolo, Montechiarugolo e una parte del comune di Parma. I territori sono tornati completamente privi di restrizioni e questo consentirà anche di ridurre le limitazioni alla commercializzazione dei prodotti della filiera suinicola.


“La revisione delle zone soggette a restrizione fatta dall’Unione Europea nell’ultimo aggiornamento mette in luce l’efficacia della strategia di contenimento adottata dalla Regione in collaborazione con la struttura commissariale – commentano in una nota gli assessori alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, e all’Agricoltura, Alessio Mammi – Grazie al lavoro della cabina di regia e all’attività di sorveglianza svolta dai Gruppi operativi territoriali locali, i territori di questi comuni tornano privi di restrizioni”. Soddisfatto anche il commissario alla Peste suina africana, Giovanni Filippini, mentre Fabi e Mammi sottolineando che nonostante la “messa in sicurezza di tutto il territorio comporterà un percorso ancora lungo”, è evidente che le misure messe in campo “stanno andando nella giusta direzione. Come Regione – garantiscono gli assessori – proseguiremo con l’impegno massimo nel destinare le risorse necessarie per ridurre la circolazione del virus”.

Auto, piano di azione Ue propone 3 flessibilità su target CO2

Auto, piano di azione Ue propone 3 flessibilità su target CO2Roma, 5 mar. (askanews) – La Commissione europea ha presentato il suo “piano di azione” per il settore dell’auto, che include la proposta già preannunciata di maggiore flessibilità sugli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 sulle nuove immatricolazioni, che invece di essere vincolati sull’anno in corso si potranno spalmare sul triennio 2025-2027. In questo modo alle case automobilistiche verrà permesso di “colmare qualunque lacuna nel primo o nel secondo anno con maggiori immatricolazioni a zero emissioni nell’ultimo anno”, ma inalterata “l’ambizione complessiva degli obiettivi 2025”.


Il provvedimento consentirebbe di sfuggire, per ora, alle multe plurimiliardarie che sarebbe scattarebbero a carico delle case automobilistcihe Ue già da quest’anno, in assenza di una quota sufficiente di veicoli a zero emissioni sulle nuove immatricolate. Parallelamente, Bruxelles lavora a meccanismi con cui sostenere la domanda di veicoli elettrici, tra cui provvedimenti per rafforzare la fiducia su questa tipologia di vetture, ad esempio “migliorando la durata delle batterie e la loro riparabilità”, recita un comunicato della Commissione.


Il piano è stato presentato oggi durante una conferenza stampa dal commissario europeo ai trasporti e al turismo, Apostolo Tzitzikostas. Il piano prevede anche 1,8 miliardi di euro per mettere in sicurezza le catene di approvvigionamenti di materiali necessari per le batterie dei veicoli a prezzi competitivi. E un ulteriore miliardo di euro, tramite investimenti congiunti pubblico-privato, sostenuti dal programma “Horizon Europe” per i veicoli a guida autonoma, con i relativi sistemi di intelligenza artificiale.


Tornando ai veicoli elettrici, la Commissione promette che intende “lavorare attivamente con gli Stati membri per ottimizzare gli schemi di sussidio a favore dei consumatori”. “Promuoveremo la produzione interna per evitare dipendenze strategiche, specialmente sulle batterie. Ci atterremo ai nostri obiettivi sulla riduzione delle emissioni, ma tramite un approccio flessibile e pragmatico. Il nostro obiettivo comune è un’industria europea dell’auto sostenibile, competitiva e innovativa che porti benefici a cittadini, economia e all’ambiente”, afferma la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen citata nel comunicato. (fonte immagine: Europea Union).

Spettacolo, Nazionale Attori conferma Domenico Fortunato capitano

Spettacolo, Nazionale Attori conferma Domenico Fortunato capitanoRoma, 5 mar. (askanews) – La Nazionale Attori ha confermato all’unanimità come presidente l’attore e regista Domenico Fortunato. Si è svolta ieri l’assemblea generale dei soci della A.C.A.I. Associazione Calciatori Attori Italiani-Nazionale Calcio Attori 1971 che ha rinnovato i suoi organi: il Consiglio Direttivo e lo staff della Direzione Generale.


Il primo eletto con la maggioranza assoluta è risultato Domenico Fortunato, presidente uscente. Poi in ordine di voto: Franco Oppini, Vittorio Emanuele Propizio, Antonio Tallura, Luca Capuano, Edoardo Siravo e Vittorio Hamarz Vasfi. Il Consiglio Direttivo ha confermato Domenico Fortunato per un nuovo triennio. Vicepresidente in rappresentanza dei più giovani Vittorio Emanuele Propizio. Alle elezioni hanno partecipato un centinaio di soci fra i quali gli ex presidenti, oggi presidenti onorari Ninetto Davoli, Maurizio Mattioli, Franco Oppini, Stefano Masciarelli.


La Nazionale Calcio Attori 1971, nata da una intuizione di Pier Paolo Pasolini e fondata nel 1971 con Ninetto Davoli, Franco Citti, Lino Toffolo, Maurizio Merli e tanti altri, fra i quali il capitano storico Massimo Troisi, oggi è un organismo di volontariato appartenente al terzo settore che ha devoluto in beneficenza oltre settanta milioni di euro disputando partite di beneficenza in Italia e in tutto il mondo, creando il brand “il Derby del Cuore” che ha realizzato trenta edizioni: venti allo Stadio Olimpico di Roma e dieci a Milano, allo stadio Giuseppe Meazza di San Siro. Dai suoi albori ha mantenuto viva la tradizione, dopo ogni partita di beneficenza, di convocare una conferenza stampa per comunicare il valore dell’incasso per devolverlo interamente e pubblicamente con un assegno o con l’attestazione di un bonifico alla causa della solidarietà ed alla associazione beneficiaria.


Durante la pandemia di Covid, la Nazionale Attori ha confezionato e distribuito i pacchi con la spesa solidale alle famiglie povere del VII Municipio di Cinecittà. La squadra nel corso del tempo è stata ribattezzata il 113 della solidarietà, perché accorre in soccorso dei poveri e dei bisognosi ovunque venga chiamata, incarnando oggi come agli inizi lo spirito per cui è nata grazie alla idea del suo fondatore Pier Paolo Pasolini. La più antica squadra di calcio del mondo dello spettacolo, un unicum italiano nel mondo, conserva la sua memoria grazie alla viva partecipazione dei suoi primi protagonisti fra i quali Ninetto Davoli, Lino Banfi, Carlo Verdone, Enrico Montesano, Nino D’Angelo, Cristian De Sica, arricchendosi di tanti attori e registi delle nuove generazioni fra i quali il capitano Giorgio Pasotti, Giuseppe Zeno, Enrico Lo Verso, Fabio Fulco, Matteo Garrone, Francesco Cicchella, Eduardo Scarpetta, Miguel Gobbo Diaz, fino ad arrivare ai nuovi talenti attoriali e calcistici come il fortissimo difensore centrale Seydou Sarr, il protagonista di “Io Capitano” di Matteo Garrone e i giovani Mario Di Leva, protagonista della fiction “Resta con me”, Alessio di Domenicantonio “Pinocchio”, “Il talento del calabrone” e Samuele Carrino, l’attore protagonista del titolo campione d’incassi “Il ragazzo dai pantaloni rosa”.

Il cordoglio del calcio italiano per la scomparsa di Bruno Pizzul

Il cordoglio del calcio italiano per la scomparsa di Bruno PizzulRoma, 5 mar. (askanews) – Incessante l’omaggio del mondo del calcio a Bruno Pizzul, scomparso oggi all’età di 86 anni a Gorizia. Tra le prime società ad esprimere il proprio cordoglio sui social l’Udinese: “Udinese Calcio e la famiglia Pozzo piangono la scomparsa della leggenda del giornalismo sportivo italiano Bruno Pizzul”. Lo si legge in una nota appena diffusa dal Club friulano. “Voce storica del nostro calcio e della Nazionale Italiana, Pizzul ha dato lustro al Friuli su scala internazionale – prosegue il ricordo della società – Da sempre vicino, con passione e professionalità, ai colori bianconeri ha vestito anche, da giovane calciatore, la nostra maglia. Da parte del Club le più sentite condoglianze alla moglie Maria e ai figli Fabio, Silvia ed Anna. Mandi Bruno”.


Tra i protagonisti delle sue telecronache Roberto Baggio che lo ha ricordato così: “Ciao Bruno, mancherai a tutti! La tua voce rieccheggia per l’eternità”. L’Inter lo ricorda così: “Storica voce dello sport italiano, hai raccontato le emozioni del calcio e i successi nerazzurri con passione.Caro Bruno, ti ricordiamo allo stadio con le cuffie e il microfono, tuoi inseparabili compagni. Stringiamo in un grande abbraccio la tua famiglia e tutti i tuoi cari”.


“Il presidente Aurelio De Laurentiis e tutta la SSC Napoli esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Bruno Pizzul, indimenticabile voce dello sport italiano”. Il Milan rende omaggio con un video di “Milan-Barcellona, eletta dai tifosi rossoneri come la Partita del Secolo. La meravigliosa Atene e la voce autorevole e garbata di Bruno Pizzul. Un racconto in cui tutto sarà eternamente molto bello. Grazie Bruno, ti sia vicino per sempre il ricordo pieno di stima e rispetto da parte di tutti noi” E’ scritto in un post. Anche il Brescia ricorda: “Brescia Calcio esprime le più sentite condoglianze per la scomparsa di Bruno Pizzul, la cui voce inconfondibile ha accompagnato generazioni di appassionati di sport, regalando emozioni indimenticabili”.


“L’#ASRoma si unisce al cordoglio del mondo dello sport per la scomparsa di Bruno Pizzul e si stringe attorno alla sua famiglia. La sua telecronaca è divenuta parte della storia sportiva che ha raccontato, la sua voce resterà indimenticabile”. Vicino alla famiglia in questo momento di dolore il Bari: “Con quella voce inconfondibile ha raccontato il calcio italiano e della Nazionale azzurra per oltre 30 anni. Un’icona del giornalismo sportivo italiano, un maestro a cui possiamo solo dire ‘Grazie Bruno!’. Il cordoglio del Torino: “Il Presidente Urbano Cairo e tutto il Torino Football Club sono vicini con affetto alla famiglia Pizzul nel ricordo di Bruno Pizzul, figura iconica del giornalismo sportivo italiano e voce storica della Nazionale italiana dal 1986 al 2002”. Omaggi anche da Cagliari, Bologna, Lecce, Salernitana, Sampdoria, Fiorentina (Foto Figc)

Formiche ricorda Calipari con i tre direttori dell’intelligence

Formiche ricorda Calipari con i tre direttori dell’intelligenceRoma, 5 mar. (askanews) – A vent’anni dalla morte di Nicola Calipari durante la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena, la rivista Formiche dedica il suo ultimo numero alla figura del funzionario del SISMI.


Nel numero speciale, la rivista ospita contributi di alto profilo, tra cui gli articoli firmati dai tre vertici dell’intelligence italiana: Vittorio Rizzi, direttore generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza della Repubblica (DIS); Giovanni Caravelli, direttore dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna (AISE, l’agenzia che ha raccolto l’eredità del SISMI di Calipari con la riforma del 2007); e di Bruno Valensise, direttore dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna (AISI). Attraverso le voci autorevoli dei vertici della sicurezza nazionale e una serie di approfondimenti inediti, Formiche rende omaggio alla memoria di un servitore dello Stato il cui sacrificio ha segnato la storia recente dell’intelligence italiana.


La rivista è stata distribuita martedì sera in occasione della proiezione del film Il nibbio, con Claudio Santamaria, che ricostruisce la figura di Calipari e la sua uccisione in Iraq. La “capacità di dialogo” di Nicola Calipari “lo rendeva un punto di riferimento per chi, come me, aveva il privilegio di lavorare insieme a lui”. È quanto scrive Vittorio Rizzi, direttore generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza della Repubblica (DIS), nell’ultimo numero della rivista Formiche dedicato alla figura del funzionario del SISMI caduto vent’anni fa durante la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena. Oltre al suo contribuito, ci sono anche quelli di Giovanni Caravelli, direttore dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna (AISE, l’agenzia che ha raccolto l’eredità del SISMI di Calipari con la riforma del 2007); e di Bruno Valensise, direttore dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna (AISI).


“Nicola Calipari era un uomo silenzioso ma risoluto. Incarnava quella determinazione quieta di chi serve il proprio Paese con impegno costante e senza clamore: non cercava gloria personale, non amava i riflettori, non chiedeva riconoscimenti, ma agiva in modo che le sue azioni parlassero per lui”, scrive ancora Rizzi, poliziotto come Calipari. “Questo non significa agire nell’ombra per oscurare la verità, ma operare con discrezione per proteggere ciò che è legittimo, senza mai compromettere i principi di legalità”, aggiunge Rizzi.

La dimensione sottomarina: a Milano un focus sul quadro giuridico

La dimensione sottomarina: a Milano un focus sul quadro giuridicoMilano, 5 mar. (askanews) – La dimensione sottomarina e i rapidi sviluppi sollevano complesse questioni di carattere scientifico e tecnologico, ma necessitano anche di confronti sul piano giuridico. In corso oggi a Milano il convegno “Il diritto di uno spazio estremo: la dimensione sottomarina” presso l’Università degli Studi di Milano – Bicocca. L’apertura dei lavori ha visto il Capo di Stato maggiore della Marina Militare, l’ammiraglio Enrico Credendino parlare delle nuove sfide di fronte a noi, mentre le conclusioni verranno tracciate da Nello Musumeci, ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare.


“L’Italia è un paese marittimo che deve gran parte della propria economia alla possibilità di utilizzare il mare, l’ambiente marino e quindi il mondo subacqueo” ha detto l’ammiraglio Credendino ad askanews all’arrivo al convegno. “Per noi la capacità e la possibilità di sfruttare la dimensione subacquea è essenziale” ha aggiunto. A esplorare le possibili criticità per il diritto del mare, la dimensione sottomarina italiana e le questioni aperte è stato l’intervento di uno dei rarissimi esperti in materia: Ilaria Tani, già Funzionario giuridico associato della Divisione Oceani e Diritto del Mare, Ufficio Affari Giuridici delle Nazioni Unite, Professore associato di diritto internazionale dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Mentre a parlare dell’uomo nella dimensione sottomarina è stata chiamata una vera star dell’apnea: Umberto Pelizzari Pluriprimatista mondiale di apnea e fondatore di Apnea Academy. Nello stesso panel hanno preso la parola anche il contrammiraglio Stefano Frumento, Comandante del COMSUBIN, il Raggruppamento Subacquei ed Incursori “Teseo Tesei” della Marina Militare e l’Ammiraglio di Divisione Vito Lacerenza, Capo del Reparto Sommergibili e Dimensione Subacquea, Stato Maggiore della Marina Militare.


“Il mondo subacqueo è meno influenzato dagli effetti di cambiamenti climatici ed è per questo che bisogna essere in prima linea per investire in maniera adeguata” ha detto Credendino. “L’Italia, peraltro, ha creato una struttura importante che è il Polo Nazionale dell’Innovazione Subacquea, che riunisce tutte le realtà, le università, le industrie di difesa, le piccole e le medie imprese, la Marina Militare, con lo scopo di fare studi di ricerca e sviluppare progetti che vadano in questa direzione” ha spiegato. Dal Baltico al Mar Mediterraneo, la storia e anche l’attualità dimostrano l’importanza di una maggiore sorveglianza e conoscenza delle profondità marine. Ma il quadro giuridico relativo – in base anche a quanto emerge dal convegno – è un altro settore da sondare ed esplorare e presenta la necessità di un concreto ulteriore sviluppo.

Dal 1 agosto fascetta di Stato sulle bottiglie dei vini Igt Emilia

Dal 1 agosto fascetta di Stato sulle bottiglie dei vini Igt EmiliaMilano, 5 mar. (askanews) – Il Consorzio Tutela Vini Emilia annuncia l’introduzione di un’importante novità: la fascetta di Stato anticontraffazione che verrà applicata sulle bottiglie. A partire dal 1 agosto tutti i vini Emilia Igt saranno dotati di questo contrassegno, offrendo così una maggiore trasparenza e sicurezza per i consumatori. La fascetta, stampata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato secondo un layout definito dal ministero, è obbligatoria per le Docg ma facoltativa per Doc e Igt.


Realizzato su carta filigranata, il contrassegno include microtesto, numerazioni e codici di controllo, assicurando al consumatore una maggiore tracciabilità e autenticità del prodotto. L’organismo di controllo verifica la corrispondenza tra le quantità prodotte e imbottigliate e rilascia un numero adeguato di contrassegni, monitorandone l’applicazione sulle bottiglie. All’interno della fascetta sarà presente un QR code che potrà essere scansionato dal consumatore e permetterà di accedere al “Passaporto Digitale” del vino. Questa sezione conterrà informazioni chiave, tra cui il codice seriale e di controllo del sigillo, l’anno di produzione, il lotto e la certificazione. Inoltre, sarà possibile consultare dettagli sul produttore, sul Consorzio di tutela e l’organismo certificatore, oltre a suggerimenti su abbinamenti gastronomici e ricette che valorizzano i vini Emilia Igt. “L’adozione della fascetta rappresenta un ulteriore passo avanti nel nostro impegno per la qualità e la tutela del consumatore” dichiara Davide Frascari, presidente del Consorzio Tutela Vini Emilia, spiegando che “questo strumento non solo offre una garanzia contro la contraffazione ma contribuisce anche a rafforzare la fiducia nei confronti del nostro territorio e delle sue eccellenze. Con questa iniziativa – evidenzia – puntiamo a rendere ogni bottiglia ancora più tracciabile, offrendo a chi acquista i nostri vini una panoramica completa e dettagliata sulla qualità e la storia del prodotto che ha scelto”.


“Il fatto che una Igt così importante in termini di volumi prodotti, abbia scelto in totale libertà di adottare la fascetta di Stato è un aspetto da sottolineare e un segnale di grande rilevanza” aggiunge il presidente di Valoritalia, Francesco Liantonio, rimarcando che “si tratta di una decisione partita dalla base per dare maggior valore aggiunto al prodotto”. “Sia per i produttori che per i consumatori – commenta infine Oreste Gerini, Dg degli uffici territoriali e dei laboratori del Masaf ogni sistema che dà garanzia di controllo sulle produzioni, quindi sulla loro qualità, è un fattore determinante per orientare le scelte di acquisto”.


Il Consorzio Tutela Vini Emilia rappresenta oltre 120 milioni di bottiglie prodotte ogni anno. Di queste, la tipologia Lambrusco costituisce il 90% con oltre 107 milioni di bottiglie. Tra i 29 soci del Consorzio sono presenti diverse cooperative, per un totale di oltre cinquemila viticoltori. Oltre al Lambrusco, altre tipologie di vini prodotte con l’Igt Emilia sono ad esempio Malvasia e Grechetto Gentile.

Ucraina, Nelli Feroci: Ue potrà tornare in campo, strategia Usa non terrà

Ucraina, Nelli Feroci: Ue potrà tornare in campo, strategia Usa non terràRoma, 5 mar. (askanews) – “Siamo in presenza di una svolta radicale nella politica americana rispetto alla guerra in Ucraina che sta spiazzando l’Europa. Eravamo abituati a lavorare con i nostri amici e alleati americani su una linea di sostegno al presidente ucraino e all’Ucraina, Paese aggredito. Un sostegno che si era sostanziato non soltanto con la solidarietà politica ma anche con la messa a disposizione di aiuti economici, finanziari, umanitari e militari. Oggi l’Ue si trova a confrontarsi con un presidente americano che ha deciso di trattare direttamente la questione con Putin, lasciando da parte gli europei. Non credo che questa strategia alla lunga potrà tenere. Oggi non sappiamo bene quale potrebbe essere il piano di pace di Trump e neanche le possibili reazioni di Putin. Sono sicuro che l’Ue è destinata a tornare in gioco… “. È questo uno dei passaggi chiave dell’intervista rilasciata dall’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci dal titolo “Una strada autonoma tra Washington e Mosca”, nell’ultimo numero del quadrimestrale Start Magazine, dedicato all’allargamento ad Est dell’Unione Europea.


Nell’intervista l’ex rappresentante permanente d’Italia presso l’Unione europea a Bruxelles ha analizzato il ruolo della Ue in relazione ai rapporti con gli Usa e con la Russia per una svolta sulla situazione dell’Ucraina: “In primo luogo, se si dovesse trovare un accordo sul cessate il fuoco sarà necessaria una forza di interposizione di cui gli europei dovrebbero fare parte. Ci sarà bisogno di un contributo dell’Ue alla ricostruzione dell’Ucraina. Non pretendiamo, come Trump, di avere in cambio terre rare e minerali critici, ma saremo chiamati verosimilmente alla ricostruzione di un Paese devastato da tre anni di guerra. In terzo luogo, è molto verosimile che nella definizione di un nuovo assetto nella regione, la prospettiva di adesione dell’Ucraina nell’Ue diventi un elemento essenziale. Lo stesso Putin lo ha riconosciuto come un esito possibile. Questo avrà l’effetto di richiamare in gioco l’Europa e le sue responsabilità”. Nelli Feroci fa anche una valutazione in prospettiva dell’ingresso o meno dell’Ucraina nella Ue: “Il processo di adesione all’Unione europea è notoriamente un processo complesso, nel quale si procede per gradi in maniera progressiva valutando passo dopo passo il grado di maturazione del Paese, la capacità di far fronte agli oneri che derivano da una piena partecipazione all’Unione europea. Questo è particolarmente vero per un Paese come l’Ucraina, che si trova in una situazione complicata. Le ultime valutazioni della Commissione europea sullo stato di avanzamento dei processi di riforma interna è positiva, la strada imboccata è quella giusta. L’unica incognita è la possibilità e il rischio che qualcosa cambi negli equilibri interni in Ucraina, in funzione dell’esito della trattativa fra Trump e Putin sulla cessazione del conflitto. Se dovesse insediarsi a Kiev un nuovo regime meno propenso all’avvicinamento all’Europa dovremmo fare le valutazioni del caso su cosa potrebbe succedere nel Paese nei prossimi anni. È importante sotto questo profilo seguire anche l’evoluzione di quello che sta succedendo in Georgia, dove la nuova leadership salita recentemente al potere non sembra favorevole all’avvicinamento all’Europa”.