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Pechino: Ue la smetta di discriminare aziende cinesi come Huawei

Pechino: Ue la smetta di discriminare aziende cinesi come HuaweiRoma, 16 giu. (askanews) – L’Unione europea rispetti le regole del commercio e non attacchi le compagnie cinesi come Huawei e ZTE con la scusa della sicurezza. L’ha detto oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin nella quotidiana conferenza stampa a Pechino.

“La Commissione europea continua a sostenere che Huawei, ZTE e altre società di tlc cinesi presentano rischi per la sicurezza, ma non possono produrre alcuna prova. Questa è una tipica presunzione di colpevolezza e la Cina vi si oppone fermamente”, ha affermato Wang Wenbin. Wang Wenbin ha anche affermato che Huawei e ZTE operano in Europa da molti anni “e, non solo non hanno mai messo in pericolo la sicurezza europea, ma hanno anche promosso con forza lo sviluppo del settore delle telecomunicazioni europeo e creato notevoli benefici economici e sociali”.

La Commissione europea – ha sostenuto ancora Wang – ha designato pubblicamente i fornitore cinesi come compagnie “ad alto rischio senza basi legali e prove fattuali, il che viola lo spirito della legge ed è anche una flagrante violazione dei principi dell’economia di mercato, del libero scambio e della concorrenza leale che l’Unione europea ha sempre sbandierato”. Wang ha esortato quindi l’Ue “a rispettare le regole economiche e commerciali internazionali, per evitare la politicizzazione, e ad astenersi dal sopprimere le società di altri paesi in nome della sicurezza”.

Inflazione, Istat conferma: a maggio in calo al 7,6%, giù energia

Inflazione, Istat conferma: a maggio in calo al 7,6%, giù energiaRoma, 16 giu. (askanews) – A maggio l’inflazione registra un aumento dello 0,3% su base mensile e del 7,6% su base annua, da +8,2% nel mese precedente. Lo ha reso noto l’Istat confermando la stima preliminare.

La decelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +26,6% a +20,3%) e, in misura minore, di quelli degli Alimentari lavorati (da +14,0% a +13,2%), degli Altri beni (da +5,3% a +5%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +6,0% a +5,6%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,9% a +6,7%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalle tensioni al rialzo dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +8,4% a +8,8%) e di quelli dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,2% a +3,5%). L’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, registra un lieve rallentamento da +6,2% a +6%, così come quella al netto dei soli beni energetici, che passa da +6,3% a +6,2%.

Si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +10,3% a +9,3%) e in misura minore quella relativa ai servizi (da +4,8% a +4,6%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -4,7 punti percentuali, da -5,5 di aprile. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano in termini tendenziali (da +11,6% a +11,2%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +7,9% a +7,1%).

L’aumento congiunturale dell’indice generale si deve principalmente ai prezzi degli Alimentari non lavorati (+1,5%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,0%), degli Alimentari lavorati (+0,6%) e dei Servizi relativi all’abitazione (+0,4%), a cui si oppone il calo dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-1,6%) e regolamentati (-0,2%). L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,6% per l’indice generale e a +4,7% per la componente di fondo.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo aumenta dello 0,3% su base mensile e dell’8% su base annua (in decelerazione da +8,6% di aprile); la stima preliminare era +8,1%. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% su base mensile e del 7,2% su base annua.

Non è solo una questione di innovazione, la transizione digitale deve essere anche culturale

Non è solo una questione di innovazione, la transizione digitale deve essere anche culturaleRoma, 16 giu. (askanews) – Se prima del Covid-19, la transizione digitale poteva essere considerata un’opportunità per le imprese, oggi è una priorità sulla quale investire, a prescindere dalla dimensione aziendale. Ma per poter rendere le imprese 4.0, occorre infatti stabilire una connessione tra sistemi fisici e digitali, definendo nuovi modelli di business in un contesto sempre più fluido ed interconnesso. Il processo non è semplice. Fortunatamente si può contare sull’aiuto di alcune società in grado di promuovere progetti di innovazione di processo e di prodotto, ingegneria e progettazione, finanza agevolata e servizi per le Imprese. Parliamo di professionisti in grado di accompagnare i clienti nel percorso di transizione digitale attraverso soluzioni IT complesse, rivolte sia alla Pubblica amministrazione sia alle aziende private.

“Trasferire e diffondere la sensibilità della transizione digitale è prima di ogni altra cosa un problema culturale più tecnologico”, ammonisce Giovanni Riefoli, fondatore e amministratore unico di Plus Innovation di Bari. “Dipende da come ogni uomo, non per forza l’imprenditore, si pone davanti alle cose con lo sguardo aperto, senza dare nulla per scontato. E’ una visione quasi filosofica. ‘Io so di non sapere’ diceva del resto Socrate. Ma se gli imprenditori, nel 90% dei casi dicono ‘noi abbiamo sempre fatto così’, questo atteggiamento non consente di affrontare il tema dell’innovazione e del cambiamento in maniera adeguata”. Come si può far comprendere loro che si possono tentare strade alternative e soprattutto vincenti? La risposta arriva ancora una volta dal leader della società barese. “Noi svolgiamo un’attività di tipo quasi educativo: andiamo nelle imprese e condividiamo la nostra filosofia. Poi recepiamo le loro obiezioni, considerazioni, idee e soprattutto bisogni che nel 90% sono sconosciuti agli stessi imprenditori. Migliorare l’esperienza del cliente è il fattore discriminante più importante per il rendimento di ogni azienda, incluse le piccole medie imprese, che rappresentano l’ossatura dell’economia italiana”. Ma perché la rivoluzione culturale di cui parla Riefoli è così importante? “Abbiamo una grande sfida da affrontare, il tempo sta accelerando e con esso anche la spinta al cambiamento, fattore insito nella stessa possibilità di mantenersi vivi e non semplicemente di sopravvivere”. L’avvertimento è abbastanza chiaro. Se un’azienda non riesce a evolversi e adeguarsi al nuovo che avanza, può correre il rischio di fallire. “Adottare tecnologie di ultima generazione non basta- incalza il Ceo- Bisogna comprendere realmente l’evoluzione del mercato e acquisire la capacità di ridefinire i processi aziendali, in un’ottica di modularità e riconfigurabilità continua, per garantire il corretto funzionamento di tutta la ‘macchina’, indicando e condividendo mission, valori e obiettivi da raggiungere”. Concetti non proprio chiari ai più. “Per molte Pmi italiane, la gestione del cambiamento è un argomento ancora in stand by, con livelli di adozione dell’Ict di molto al di sotto della media europea, gap che potrebbe determinare la loro estinzione nel prossimo futuro. L’integrazione delle tecnologie digitali al ‘fare impresa’, come nuovo modello produttivo, si basa sull’interconnessione tra diverse componenti produttive e su una vision orientata all’innovazione di prodotto e di processo che include anche concetti di sostenibilità, privacy, trasparenza, green economy. Aspetti che devono necessariamente contribuire alla ridefinizione dell’intero ecosistema socio-economico. Non si tratta di uno scenario futuristico, ma di una realtà che sta investendo la sfera imprenditoriale in maniera esponenziale e trasversale”, sottolinea l’amministratore di Plus Innovation.

Cosa si può fare per condurre la propria azienda verso la Transizione digitale, divenendo una realtà 4.0? Il consiglio di Riefoli non lascia spazio a interpretazioni “intraprendere un cambiamento di questa portata deve partire innanzitutto da una presa di coscienza, in primis a livello manageriale. Questo cambio di paradigma è molto complesso e può richiedere l’assistenza di terzi, non solo per l’implementazione di nuovi strumenti tecnologici, ma anche per strutturare processi interni più snelli ed efficienti, per diffondere una cultura aziendale orientata al rinnovamento che coinvolga tutti gli attori della filiera e, non da ultimo, rispondere alle rinnovate esigenze dei clienti, offrendo soluzioni che generino valore condiviso”. Ma entriamo nel dettaglio per comprendere su cosa lavorano gli esperti. “A noi interessa conoscere i dati aziendali, perché solo in questo modo è possibile essere competitivi e mantenere un livello di efficienza importante”, afferma Riefoli. Tradotto in parole povere, si devono esaminare attentamente i cosiddetti “cigni neri” (pandemia, Guerra in Ucraina, etc;) che da quattro anni a questa parte incidono negativamente sull’andamento economico delle imprese. Quali sono i dati che dovrebbero invece conoscere le aziende? “Noi abbiamo sperimentato che spesso le aziende hanno difficoltà a gestire e verificare, nell’immediato, lo stato di salute dell’azienda. Talora non conoscono i dati base della loro organizzazione (il costo del personale, il costo delle materie prime, i costi dell’energia e in generale i costi indiretti che sostengono mediante terzi). Ebbene, se il mio business si impatta in una filiera, attraverso costi di terzi o viceversa e io devo vendere il prodotto a terzi, tutti questi andamenti dovrei non dico prevenirli (il che sarebbe l’optimum), ma almeno conoscere in tempo reale lo stato attuale della situazione. Ribadisco che il tema fondamentale è conoscere, per competere e per crescere. La transizione digitale dovrebbe iniziare con una dichiarazione del problema, una chiara opportunità o un obiettivo ambizioso. Potrebbe riguardare il miglioramento dell’esperienza del cliente, la riduzione dell’attrito, l’aumento della produttività o l’aumento della redditività, ad esempio, utilizzando tecnologie digitali abilitanti che non erano disponibili anni fa”, continua il manager. Ma quali sono le novità, le innovazioni da portare in un’azienda? “La prima cosa sicuramente è quella di introdurre delle tecnologie di gestione della conoscenza dei fenomeni. Porto qualche esempio reale. Se un addetto vendita di un supermercato ha bisogno di conoscere lo stock e la giacenza di un prodotto sullo scaffale, rivolgere la domanda a un palmare dotato di Intelligenza artificiale e avrà la risposta in tempo reale. O ancora, un nostro cliente assume molti dipendenti. Non si tratta di una società di lavoro interinale, ma di una grossa azienda che lavora su commesse. Il principale problema è rappresentato dalla selezione delle candidature che arrivano sul sito. Noi abbiamo creato un sistema per cui i curriculum pervenuti vengono scaricati e letti in maniera sommaria da una intelligenza artificiale, da un sistema che prende delle parole chiave. In questo modo i CV vengono smistati in liste di appropriatezza rispetto all’incarico che si va a determinare. Ma è anche possibile creare sistemi per la gestione dei resi, del venduto. Lo facciamo per diverse attività commerciali, inclusi i ristoranti. Monitoriamo, cataloghiamo la merce acquistata e calcoliamo il prezzo finale in modo che il nostro cliente possa ottenere profitto e non rimetterci”, conclude. Insomma, la posta in gioco è alta. Accogliere questo cambiamento significa far crescere la propria azienda in linea con una trasformazione inevitabile, a livello globale.

Xi riceve Bill Gates: è un amico della Cina

Xi riceve Bill Gates: è un amico della CinaRoma, 16 giu. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping ha ricevuto oggi a Pechino il fondatore di Microsoft Bill Gates, in Cina per le sue attività filantropiche. Lo ha riferito la portavoce del ministeo degli Esteri Hua Chunying.

“Il presidente Xi ha affermato che il signor Gates è il primo amico americano che ha incontrato a Pechino quest’anno. Le persone sono il fondamento di relazioni Cina-Usa. Contiamo sul popolo americano e speriamo in un’amicizia duratura tra i due popoli”, ha scritto Hua. La fondazione di Gates ha promesso 50 milioni di dollari per aiutare gli sforzi cinesi per combattere la malaria e la tubercolosi. E’ la prima volta che l’ex numero uno di Microsoft si reca in Cina negli ultimi quattro anni.

L’incontro anticipa la prevista visita in Cina del segretario di Stato americano Antony Blinken a partire da domenica. La fondazione Bill and Melida Gates ha annunciato anche che rinnoverà una collaborazione con il Global Health Drug Discovery Institute (GHDDI), un gruppo con sede a Pechino istituito da Gates, dal governo municipale di Pechino e dalla prestigiosa Università Tsinghua.

“La Cina ha ottenuto risultati significativi riducendo la povertà e migliorando i risultati sanitari in Cina”, ha affermato Gates ieri, parlando al GHDDI. “Spero che la Cina possa svolgere un ruolo ancora più importante nell’affrontare le sfide attuali, in particolare quelle che devono affrontare i paesi africani”. Gates aveva visitato l’ultima volta la Cina nel 2019. Allora fu ricevuto dalla first lady Peng Liyuan per discutere del lavoro della sua fondazione nella prevenzione dell’HIV/AIDS.

Una serie di grandi imprenditori americani ha già visitato la Cina quest’anno, esprimendo il proprio ottimismo sul suo vasto mercato e sui legami commerciali tra le due potenze economiche. Il CEO di JPMorgan Chase Jamie Dimon ha visitato la Cina nelle ultime settimane, così come il numero uno di Tesla Elon Musk, nella sua prima visita in più di tre anni. A marzo,l’amministratore delegato di Apple Tim Cook ha visitato Pechino.

Imperatore Giappone va in Indonesia, prima visita da ascesa trono

Imperatore Giappone va in Indonesia, prima visita da ascesa tronoRoma, 16 giu. (askanews) – L’imperatore del Giappone Naruhito parte domani per l’Indonesia, nella prima visita ufficiale all’estero dopo la sua ascesa al Trono del Crisantemo nel 2019.

Stabilire relazioni internazionali serene “è uno dei pilastri più importanti del ruolo della famiglia imperiale”, ha detto l’imperatore in una conferenza stampa, nella quale ha aggiunto di sperare che la visita “aiuterà a stimolare lo scambio tra le giovani generazioni e ad approfondire lo scambio bilaterale e la buona volontà”. “C’è stato un periodo difficile nelle relazioni tra i due paesi”, ha detto Naruhito, parlando dell’occupazione giapponese dell’Indonesia durante la seconda guerra mondiale.

Prima di abdicare al trono, i genitori di Naruhito – l’imperatore emerito Akihito e l’imperatrice emerita Michiko – hanno visitato i paesi asiatici nella speranza di alleviare le lamentele storiche della guerra. “Intendo onorare e sostenere il valore che poniamo nella pace”, ha dettoancora Naruhito. L’imperatore ha confermato che Masako, l’imperatrice consorte che ha lottato a lungo con problemi di salute causati dallo stress, sarà con lui nel viaggio. “Non vedo l’ora di avere l’opportunità di approfondirela nostra comprensione dell’Indonesia”, ha detto.

La coppia imperiale è stata invitata dal presidente indonesiano Joko Widodo in occasione della sua visita, assieme alla first lady indonesiana, al Palazzo imperiale di Tokyo a luglio 2022. Quest’anno ricorre il 50mo anniversario dell’Accordo di amicizia e cooperazione tra il Giappone e l’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean), presieduta nel 2023 prioprio dall’Indonesia.

L’ultima uscita all’estero della coppia imperiale nipponica è avvenuta nel settembre dello scorso anno, quando hanno partecipato alle esequie solenni della regina Elisabetta II. Ma questa è la prima visita ufficiale dall’intronazione di Naruhito nel 2019. Anche i genitori dell’imperatore Naruhito, l’ex imperatore Akihito e l’ex imperatrice Michiko, avevano visitato l’Indonesia nel 1991 come parte del loro primo tour all’estero dopo la sua intronizzazione alcuni anni prima. Naruhito è il primo imperatore giapponese ad avere nel suo curriculum degli studi all’estero, essendo stato per due anni all’Università di Oxford. Masako, dal canto suo, oltre a essere stata anche lei oxfordiana, ha lavorato in diplomazia prima del matrimonio con l’allora principe.

Pnrr, Gentiloni: decisione su III rata entro fine mese o a breve

Pnrr, Gentiloni: decisione su III rata entro fine mese o a breveRoma, 15 giu. (askanews) – “Complessivamente penso che questa decisione arriverà per la fine del mese o nel breve termine”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, rispondendo ad una domanda sul pagamento della III rata del Pnrr all’Italia, durante la conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo.

“In questi giorni – ha riferito – ci sta una delegazione dei nostri servizi a Roma e penso che questa missione probabilmente darà alcune risposte” alle domande sul Pnrr italiano. “Voglio anche aggiungere, non per minimizzare il problema, che la stessa cooperazione costruttiva è stata necessaria con altri Paesi che non sono stati in grado di concludere nei giorni previsti. Quindi, complessivamente, lavoriamo in maniera positiva e avremo una decisione penso per la fine del mese”, ha ribadito.

Gentiloni: economia eurozona resta resiliente, ma alta incertezza

Gentiloni: economia eurozona resta resiliente, ma alta incertezzaRoma, 15 giu. (askanews) – “L’economia dell’eurozona resta resiliente”, ma “in un contesto di persistente elevata incertezza, come dimostra la revisione dei dati sul Pil del primo trimestre di diversi Stati membri”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo.

Ai lavori, oggi e domani con tutto l’Ecofin, partecipa anche la direttrice del Fmi, Kristalina Georgieva rispetto alle valutazioni dell’istituzione di Washington sui Paesi Ue. “Particolarmente incoraggiante è la forza dei nostri mercati del lavoro: nel primo trimestre dell’anno l’occupazione è cresciuta dello 0,6% nell’eurozona”, hanno notato Gentiloni. E intanto i prezzi dell’energia e l’inflazione totale hanno continuato ad attenuarsi, sebbene al 6,1% a maggio il carovita resti elevato. “Quindi è cruciale che le politiche di bilancio e monetarie spingano nella stessa direzione”, ha concluso.

Ok Cdm a riforma giustizia. Tajani: Berlusconi sarebbe soddisfatto

Ok Cdm a riforma giustizia. Tajani: Berlusconi sarebbe soddisfattoRoma, 15 giu. (askanews) – Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al primo pacchetto di riforma della giustizia.

“Riforme come questa – ha commentato il ministro della Giustizia Carlo Nordio – non si fanno in pochi giorni: sono frutto di 6 mesi di lavoro di uno staff del ministero ed erano già state previste e calendarizzate due mesi fa. La sorte ha voluto che Berlusconi non abbia potuto assistere a questo primo passaggio di quella che diventerà una giustizia giusta”. “Berlusconi – gli ha fatto eco il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani – si è sempre battuto per gli ideali nei quali credeva, checché ne possano dire i detrattori. E uno di questi ideali era la giustizia giusta per ogni cittadino, che potesse essere giudicato con le regole e con le garanzie che in una democrazia spettano ad ognuno di noi”. Berlusconi, ha proseguito, “sarebbe soddisfatto, se potesse essere qui, ad ascoltare le parole del ministro Nordio per quanto riguarda le decisioni adottate” poco fa “dal Consiglio dei ministri in materia di diritto penale”.

Nordio ha sostenuto che le norme che limitano la pubblicazione delle intercettazioni non sono nessun “bavaglio alla stampa”. Sulla riforma della giustizia, ha aggiunto, “auspico che vi sia, non dico una concertazione o un accordo, l’opposizione deve fare l’opposizione, mi auguro solo che venga fatta in termini razionali, non in termini emotivi copme abbiamo sentito fino ad ora da molte parti”. “Il mio auspicio è che si argomenti con le ragioni non del cuore, tantomeno della pancia, ma del cervello”, ha detto.

In Cdm il ricordo di Berlusconi, Tajani: metteva al centro la persona

In Cdm il ricordo di Berlusconi, Tajani: metteva al centro la personaRoma, 15 giu. (askanews) – All’inizio della riunione del Consiglio dei ministri “il presidente Meloni e io abbiamo ricordato la figura di Silvio Berlusconi, l’uomo che più a lungo di ogni altro nell’Italia repubblicana ha guidato il governo di questo Paese. E’ stata ricordata la sua visione politica, i risultati importanti che ha ottenuto, è stato ricordato il suo ruolo di fondatore di centrodetsra nel nostro Paese e ho voluto ricordare gli aspetti umani di Berlusconi presidente del Consiglio, che metteva sempre ogni persona al centro della sua attenzione, qualunque fosse il ruolo di questa persona”. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, durante la conferenza stampa al termine del Cdm.

“Abbiamo anche ricordato – ha proseguito Tajani – la tanta beneficenza” che ha fatto Berlusconi, “spesso sconosciuta, nei confronti degli ultimi della società, tossicodipendenti, alcolisti, cose che denotavano un presidente del Consiglio che guardava alla persona” anche “senza grado, senza importanza”.

Area Sud Basilicata Patrimonio Umanità: chiesto sostegno per candidatura

Area Sud Basilicata Patrimonio Umanità: chiesto sostegno per candidaturaRoma, 15 giu. (askanews) – Il giornalista Biagio Maimone, originario di Maratea e il Gal, la Cittadella del Sapere, il cui Direttore Generale è Nicola Timpone, hanno chiesto il riconoscimento del titolo di Patrimonio dell’Umanità per l’Area Sud della Basilicata, che comprende 27 Comuni, il Parco Nazionale del Pollino, il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese e Maratea. Al fine di dare vigore alla richiesta essi hanno chiesto il sostegno al Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi e al Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana: entrambi i Presidenti hanno dato riscontro positivo a tale richiesta. Non a caso sono state coinvolte due Regioni collocate, l’una nel Sud Italia e l’altra nel Nord Italia, proprio in quanto si è voluto creare un legame solidale tra il Nord e il Sud della nazione italiana, spesso trascurato in quanto non risolta ancora l’atavica questione meridionale, che rende l’Italia divisa in due. Tale connubio solidale darà corso ad un percorso nuovo ed innovativo teso all’unificazione di territori italiani che il corso della storia ha tenuto distanti, ciascuno chiuso nella propria cultura sociale, politica ed economica, chiusura e distanza che ha svantaggiato economicamente il Sud Italia. Per promuovere una nuova cultura della nazione, che inglobi e non divida, considerata, altresì, l’avvento di una nuova forma di economia, definita green, in quanto pone al centro il rispetto della natura e del creato per evitare che venga danneggiato in modo irreversibile l’ecosistema, Biagio Maimone e il Gal hanno voluto coinvolgere la Regione Lombardia in tale nuova avventura nell’ambito dello sviluppo “verde”, in quanto la Lombardia è la Regione italiana più aperta all’innovazione e al cambiamento. In tale ottica hanno rivolto anche al Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie della Repubblica Italiana, Roberto Calderoli e al Vice Presidente del Consiglio Matteo Salvini un messaggio finalizzato a sostenere la candidatura dell’Area Sud della Basilicata a Patrimonio dell’ Umanità. Il messaggio del Ministro Calderoli e del Vice Presidente del Consiglio Matteo Salvini darà certamente maggior vigore alla richiesta formulata da Biagio Maimone e dal Gal all’Ufficio Patrimonio Mondiale Unesco, sicchè più facilmente possa avviarsi l’iter finalizzato all’inserimento dell’Area Sud della Basilicata nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Nei prossimi giorni, la suddetta richiesta perverrà all’Ufficio Patrimonio Mondiale Unesco, nonché al Presidente Audrey Azoulay, per dar corso all ‘iter dell’iscrizione dell’Area Sud della Basilicata nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Biagio Maimone, promotore della richiesta e ideatore del sito www.progettodivitasud.it per il rilancio del Mezzogiorno pone all’attenzione di Salvini e di Calderoli la necessità di unire le forze perché possa realizzarsi l’emancipazione del Mezzogiorno d’Italia, i cui beni naturali costituiscono risorse rilevanti per l’intera economia italiana e la sfida concreta alla crisi climatica. Il Nord Italia e il Sud Italia dovranno finalmente tendersi la mano, cooperando per lo sviluppo, pur in posseso di diversità che rappresentano un valore aggiunto, volano di progresso e sviluppo socio-economico. L’Area Sud della Basilicata rappresenta un modello innovativo di economia green, in quanto fondato sul rispetto e la salvaguardia del territorio e, nel contempo, delle tradizioni. Sostenere la Basilicata per il Ministro Calderoli e per il Vice Presidente del Consiglio Salvini non significa escludere altre Regioni del Sud, ma incamminarsi su una traiettoria che riscatti, man mano, tutte le Regioni del Sud Italia dall’obsolescenza da cui sono avvolte. Non vi è dubbio che la Regione Basilicata fa vivere la cosiddetta “economia verde” , o più propriamente economia ecologica, che, oltre ad essere diventata una necessità inderogabile per la salvaguardia dell’ecosistema e, conseguentemente, del pianeta, nonché degli esseri viventi che lo popolano, tra cui l’essere umano, può essere considerata fonte di opportunità concrete per lo sviluppo umano. L’economia verde, che si prende cura della salute del creato e delle sue creature, si fonda, pertanto, su un concetto nuovo ed innovativo di economia che, proprio in virtù delle sue finalità, riverserà nel contesto economico quei valori profondi che la porranno al servizio dell’umanità. Nascerà un’economia che attribuirà la priorità all’essere umano, alla sua identità profonda e ai suoi valori morali, nonché alla sua dignità umana, che, sovente, l’economia di mercato ha sacrificato in nome dell’arricchimento smodato di chi detiene il potere economico. “Per noi che prediligiamo definire l’universo creato e creature chi in esso vive, animati certamente da una speranza di carattere sociale, ma anche di carattere spirituale , la Natura è un bene non solo materiale, da difendere per i suoi benefici materiali, ma anche un bene che manifesta lo splendore della creazione e delle sue manifestazioni, che sono espressione autentica di armonia, esempio di quell’armonia che occorre riversare nella relazione umana tra i singoli, tra i territori e tra gli Stati. L’umanizzazione dei processi produttivi è l’obiettivo fondamentale della nuova economia, che è e sarà l’economia verde, il cui intento è di porre al centro l’ambiente , il cosmo e le sue leggi , nonché gli esseri viventi e l’uomo che da “oggetto” dovrà trasformarsi in ‘soggetto’. Infatti, considerate le finalità da perseguire, non potrà non sovvertirsi la relazione tra l’uomo e l’economia” ha dichiarato Biagio Maimone, il quale ha aggiunto: “E non è escluso che l’economia green darà impulso alla nascita di nuove fonti economiche non inquinanti , non deleterie all’equilibrio uomo-natura Non è escluso, altresì, che tali nuove fonti economiche possano determinare un’economia includente e, conseguentemente, realizzare i presupposti perché viva l’equità sociale, la solidarietà, l’altruismo e il benessere collettivo, ancor più fortificati dal sentimento di amore e rispetto per l’universo e per le sue inderogabili leggi. Per tale motivo l’Area Sud della Basilicata può diventare un modello di economia anche per le altre regioni italiane ed è per tale motivazione che chiediamo alle Istituzioni di voler partecipare al processo di inclusione e valorizzazione di tale Regione, la cui cultura è foriera di sviluppo sostenibile, che è lo sviluppo da realizzare per le generazioni attuali e per le generazioni del futuro”.