Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Teatro, successo per Pasticche all’OFF/OFF di Roma

Teatro, successo per Pasticche all’OFF/OFF di RomaRoma, 4 mar. (askanews) – Si è tenuta ieri sera, all’OFF/OFF Theatre di Roma, la nuova rappresentazione di Pasticche, lo spettacolo scritto e interpretato dal cantautore e psicologo Gianluca Monaco. Dopo il grande successo dell’esordio lo scorso novembre, il pubblico ha nuovamente risposto con entusiasmo, confermando la forza e l’attualità di un’opera che, attraverso teatro e musica, affronta il tema della salute mentale con profondità e ironia.


Sul palco, accanto a Monaco, si sono esibite Angela Tuccia, Sarah Siks e Annamaria Fittipaldi, accompagnate dalla Banda del Monaco. La serata è stata un viaggio intenso tra parole, emozioni e suoni, capace di toccare il cuore degli spettatori e di stimolare riflessioni profonde. “La risposta del pubblico è stata ancora una volta straordinaria – ha dichiarato Gianluca Monaco -. Pasticche è uno spettacolo che nasce dal desiderio di raccontare la salute mentale senza retorica, ma con autenticità e vicinanza alle storie di chi affronta ogni giorno le sue difficoltà. Vedere il pubblico coinvolto, partecipe e pronto al dialogo è la conferma che c’è un bisogno reale di parlare di questi temi con sensibilità e consapevolezza.”


Lo spettacolo, ispirato all’omonimo brano e videoclip di Monaco, racconta l’incontro tra un servizio psichiatrico, impegnato nell’organizzazione di un concerto di beneficenza per sopravvivere alle difficoltà burocratiche, e una donna con un passato complesso. Un intreccio di vite che, tra ostacoli e speranze, mette in discussione il significato stesso dell’accoglienza e dell’assistenza psichiatrica. Il ritorno di Pasticche ha confermato ancora una volta la sua capacità di emozionare e far riflettere, dimostrando che la salute mentale è un tema che riguarda tutti e che merita di essere affrontato con continuità e sensibilità.


Un successo che lascia il segno e che, con ogni probabilità, segna solo un’altra tappa nel percorso di questo spettacolo destinato a far parlare ancora di sé.

Imprese, ottimizzare il costo totale dei pagamenti nel 2025

Imprese, ottimizzare il costo totale dei pagamenti nel 2025Roma, 4 mar. (askanews) – Secondo Adyen, piattaforma tecnologico finanziaria scelta da molte aziende leader a livello globale, il 2025 riserva alle aziende diverse strategie che possono essere adottate per trarre il massimo dai pagamenti. I dati emersi dalle sue recenti analisi mostrano, infatti, come adottare un approccio olistico alle operazioni di pagamento sia la chiave per conseguire importanti vantaggi e cogliere opportunità di risparmio.


Le prime 100 aziende a livello globale per volume di transazioni elaborato sulla piattaforma, informa una nota, hanno risparmiato 201 milioni di dollari, instradando, nell’arco di 12 mesi, solo il 5% del loro flusso di pagamenti attraverso i metodi di pagamento locali . Per massimizzare la redditività e ridurre i costi, occorre, dunque, assumere una prospettiva più ampia, implementando in modo efficace le tecnologie di pagamento. Ma quali sono le tattiche maggiormente efficaci per raggiungere l’obiettivo?


1. Metodi di pagamento locali e local acquiring per ottimizzare le commissioni Secondo i dati di Adyen , interchange fee e scheme fee rappresentano in genere l’85% dei costi di pagamento dei clienti della piattaforma. Per riuscire a ottimizzarle, è possibile adottare alcuni accorgimenti, offrendo ad esempio metodi di pagamento locali (LPM) e puntando sul local acquiring. Le preferenze di pagamento, infatti, variano da paese a paese e tenerne conto è fondamentale per massimizzare le conversioni, basti pensare che il 64% dei consumatori italiani ha dichiarato di abbandonare un acquisto se non può pagare come desidera . Allo stesso tempo, i metodi di pagamento locali possono essere fino al 49% più economici delle carte, permettendo di conseguire risparmi significativi . Similmente, il local acquiring permette alle aziende di elaborare le transazioni a livello nazionale anziché come transfrontaliere, riducendone i costi in media del 59% . Lavorare con un PSP che dispone di licenze di acquisizione locali nei principali mercati permette, quindi, di beneficiarne su scala globale con un solo contratto.


2. Network Token e dati per aumentare le conversioni e ridurre le frodi Trovare l’equilibrio perfetto tra ottimizzazione delle conversioni e prevenzione delle frodi rappresenta spesso una sfida. In questo senso, i network token, che sostituiscono i dati sensibili dei clienti dopo una prima autenticazione, sono un valido strumento. Dalle analisi di Adyen, è emerso che l’uso dei network token ha fornito un tasso di autorizzazione superiore del 6% rispetto al PAN, permettendo alle prime 100 aziende della piattaforma di guadagnare più di 7,5 miliardi di dollari di ricavi incrementali in 12 mesi . Inoltre, grazie all’utilizzo di strumenti di gestione del rischio che sfruttano i dati e il machine learning per distinguere più efficacemente i clienti dai truffatori, è possibile evitare di bloccare le vendite legittime, mantenendo il proprio business al sicuro.


3. La giusta tecnologia per migliorare le prestazioni dei pagamenti di persona Scegliere di impiegare le soluzioni più avanzate per i pagamenti di persona significa non solo poter migliorare le conversioni in negozio, ma anche risparmiare tempo e incrementare l’efficienza. Dispositivi sempre più leggeri e mobili permettono di accettare i pagamenti in qualsiasi punto del negozio, mentre la possibilità di operare offline con terminali POS basati su dati mobili o che memorizzano i dettagli fino al ripristino della connessione garantiscono continuità. Inoltre, la gestione della flotta di terminali, particolarmente complessa se si opera in diverse regioni, può essere semplificata, ad esempio, grazie a un back office centralizzato, che facilita al contempo l’implementazione di nuovi dispositivi in pochissimo tempo, riducendo i costi FTE fino al 75% . 4. Una soluzione di pagamento unificata per incrementare l’efficienza operativa Poter gestire tutti i pagamenti online e di persona a livello globale in maniera unificata è un altro elemento da non sottovalutare, soprattutto se si considera che i clienti si aspettano sempre più spesso esperienze di acquisto omnichannel. Ciò comporta un processo di riconciliazione particolarmente lungo e dispendioso in termini di tempo e di risorse, se effettuato manualmente. Al contrario, poter gestire i pagamenti per tutti i canali e le regioni su un’unica piattaforma può accelerare notevolmente questa operazione e garantire un rapido accesso a report dettagliati e approfonditi. Allo stesso modo, scegliere di affidarsi a un unico fornitore di servizi di pagamento con un’infrastruttura tecnologica proprietaria può garantire maggiore agilità, facilitando il processo di integrazione con partner e sistemi esistenti e semplificando, al contempo, il processo di espansione in nuove aree geografiche. “I pagamenti hanno un grande potenziale che le aziende possono sfruttare per proseguire sulla strada di una crescita sostenibile, migliorando l’efficienza e assicurandosi al contempo di offrire la miglior esperienza di acquisto possibile ai propri clienti. Con le tecnologie più innovative e i giusti partner, è possibile ottimizzare tutte le operazioni legate al mondo dei pagamenti, e beneficiare, così, di un vantaggio competitivo nel lungo periodo”, conclude Gabriele Bellezze, Country Manager Adyen Italia.

La drammatica lettera di von Der Leyen ai leader della Ue

La drammatica lettera di von Der Leyen ai leader della UeBruxelles, 4 mar. (askanews) – “Una nuova era è alle porte. L’Europa si trova ad affrontare un pericolo chiaro e presente (‘clear and present danger’, ndr) su una scala che nessuno di noi ha mai visto nella propria vita adulta. Alcuni dei nostri presupposti fondamentali vengono minati nella loro essenza. Il ritmo del cambiamento è sconcertante e sempre più allarmante. Il futuro di un’Ucraina libera e sovrana, di un’Europa sicura e prospera, è in gioco. E questo dovrebbe definire la natura del nostro pensiero, l’audacia della nostra azione e l’urgenza con cui attueremo le nostre decisioni nei prossimi giorni e nelle prossime settimane”.


Inizia con questi toni drammatici la lettera che la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha inviato oggi ai capi di Stato e di governo dell’Ue, in vista del Consiglio europeo straordinario di giovedì 6 marzo, convocato per affrontare la doppia emergenza Ucraina e Difesa. Nella lettera von der Leyen presenta una proposta in cinque punti, il piano ReArm Europe, su come utilizzare tutte le leve finanziarie a disposizione per aiutare gli Stati membri ad aumentare rapidamente e significativamente le spese per le capacità di difesa. “Gli incontri e le discussioni che abbiamo avuto nelle ultime settimane – riferisce von der Leyen – hanno rinvigorito il nostro fine comune e la comprensione del fatto che dobbiamo pensare in modo diverso e rispondere secondo la situazione. Con una conclusione chiara: l’Europa deve essere responsabile della propria deterrenza e difesa”.


“Ecco perché – annuncia la presidente della Commissione -, prima della riunione del Consiglio europeo di questa settimana vorrei presentare un piano di risposta europeo immediato: ReArm Europe. Le misure proposte sono incentrate sulla necessità di aumentare urgentemente e significativamente la nostra spesa per la sicurezza e difesa dell’Europa, anche attraverso un nuovo strumento di difesa dedicato”. “Per inquadrare queste proposte, è fondamentale ricordare che, per quanto il mondo stia cambiando, i nostri principi non sono cambiati. Cerchiamo – afferma von der Leyen – stabilità, sicurezza, prosperità e libertà dalla coercizione. E vogliamo le relazioni transatlantiche più strette possibili, costruite anche sulle fondamenta profonde e solide tra i nostri popoli e i nostri parlamenti”.


“Quando l’Ucraina è stata attaccata per la prima volta – ricorda la presidente della Commissione -, l’Unione europea e i suoi Stati membri hanno mobilitato importanti contributi alla difesa dell’Ucraina, dai finanziamenti per l’economia al supporto militare. Abbiamo sostenuto l’Ucraina con circa 140 miliardi di euro, di cui circa 50 miliardi di euro di supporto militare, e abbiamo addestrato oltre 73.000 soldati ucraini. E oltre a questo, abbiamo imposto sanzioni senza precedenti. È importante affermare questi fatti”. Tutto questo, rivendica von der Leyen, “ha contribuito a garantire che l’aggressione della Russia fosse accolta con una risposta unita”. E la Russia “ha subito perdite immense. Sta distruggendo le fondamenta a lungo termine della sua economia”.


“Negli ultimi anni – continua la presidente della Commissione -, l’Unione Europea e la Nato hanno lavorato insieme come mai prima: una cooperazione istituzionale costante, razionale e costruttiva per raggiungere obiettivi più alti. Quanto meglio questi sforzi saranno sincronizzati, tanto meglio sarà per tutti noi”. “Non dobbiamo mai dimenticare – sottolinea von der Leyen – il ruolo svolto dagli Stati non europei che riconoscono ciò che è in gioco e non solo condividono i nostri valori, ma mostrano la loro volontà di difenderli. Gli Stati Uniti hanno aperto la strada, insieme ad Australia, Canada, Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda e molti altri. Questo ci ricorda che la democrazia non ha distanze”. “Noi in Europa – aggiunge – siamo molto grati per il sostegno degli Stati Uniti e per il ruolo che hanno svolto nella sicurezza europea per decenni. Come presidente della Commissione, ho tra i miei obiettivi principali forti relazioni con gli Stati Uniti, sia bilateralmente che attraverso il G7”. Ma, rileva von der Leyen, “il contesto in cui operiamo sta cambiando drasticamente e drammaticamente. Le fondamenta su cui è stato costruito l’intero ordine politico ed economico europeo del dopoguerra sono scosse nel profondo. E quando l’ordine europeo viene scosso, la storia ci insegna che l’intero sistema internazionale può essere destabilizzato”. Secondo la presidente della Commissione, “abbiamo due possibili percorsi davanti a noi: il primo è cavarcela bene o male in questo periodo attuale in modo ‘manageriale’, dando risposte frammentarie o incrementali alla situazione sul campo in Ucraina o altrove. Il secondo è cogliere il momento. Mobilitare le immense risorse dell’Europa. Fare appello al nostro spirito collettivo per difendere la democrazia”. “Io credo – afferma ancora von der Leyen – che la seconda opzione sia la nostra unica scelta. Dopotutto, è il nostro vero scopo. E per concretizzare questa scelta, dobbiamo liberare il nostro potere industriale e produttivo e indirizzarlo verso l’obiettivo della sicurezza. Perché è dalla sicurezza che dipendono la nostra prosperità e la nostra libertà. Ma per questo, dobbiamo ripristinare la deterrenza contro coloro che cercano di farci del male. È tempo di agire e di farlo insieme”. “Sono fiduciosa che, attraverso il nostro impegno condiviso, possiamo ottenere progressi tangibili nell’affrontare le sfide alla sicurezza senza precedenti che abbiamo di fronte. Non abbiamo il lusso di poter aspettare, davanti alle sfide che stiamo affrontando. La posta in gioco – conclude la presidente della Commissione – non potrebbe essere più alta, ed è giunto il momento di agire”. (fonte immagine: European Union).

A Tipicità Marche focus sul futuro agricolo della regione

A Tipicità Marche focus sul futuro agricolo della regioneRoma, 4 mar. (askanews) – Focus sul futuro agricolo delle Marche e sui bandi finanziati CSR Marche 23-27 e sulle opportunità connesse ai nuovi bandi regionali finanziati dal Complemento di Sviluppo Rurale Marche (CSR) 2023-2027 venerdì 7 marzo nel contesto della 33esima edizione di “Tipicità”. L’incontro avrà come obiettivo quello di fare chiarezza sulle nuove opportunità di finanziamento che riguardano il settore agricolo regionalee come questi bandi possano realmente rappresentare un’opportunità di crescita per il territorio marchigiano.


L’evento vedrà la partecipazione dell’Autorità di Gestione del CSR Marche Lorenzo Bisogni. Una parte significativa del seminario sarà dedicata agli studenti degli istituti agrari, che parteciperanno attivamente al dibattito approfondendo le tematiche legate allo sviluppo rurale e presentando alcuni progetti da loro elaborati a tutto vantaggio dell’innovazione del sistema rurale. Il seminario rappresenta il primo appuntamento dello Sviluppo Rurale Marche per il 2025 e vuole porsi come occasione di aggiornamento e confronto per operatori del settore, amministratori locali e studenti, con l’obiettivo di migliorare l’informazione e rafforzare le competenze, lasciando spazio anche alle nuove generazioni e al loro contributo.


Lo Sviluppo Rurale Marche prenderà parte alla manifestazione Tipicità 2025 anche con la presenza di uno stand istituzionale, che sarà luogo di incontro fra esperti, produttori e grande pubblico con vari momenti di approfondimento sul ruolo del Complemento di Sviluppo Rurale Marche. Al centro vi saranno le produzioni che beneficiano del sostegno delle risorse europee e il racconto di produttori e beneficiari con la possibilità di conoscere più da vicino il sistema rurale marchiano, le sue produzioni di eccellenza e le sue peculiarità.

Cambiamenti clima influenzano strategie riproduttive piante

Cambiamenti clima influenzano strategie riproduttive pianteRoma, 4 mar. (askanews) – Le piante adattano le proprie strategie riproduttive anche in base ai cambiamenti climatici. Uno studio dell’Università di Pisa ha tracciato l’evoluzione dei semi negli ultimi 150 milioni di anni evidenziando una relazione diretta tra evoluzione, cambiamento del clima terrestre e comparsa di innovazioni riproduttive nelle angiosperme, le piante a fiore maggiormente diffuse sul nostro pianeta. La ricerca condotta dal professore Angelino Carta dell’Ateneo pisano e da Filip Vandelook del Meise Botanic Garden in Belgio è stata pubblicata sulla rivista New Phytologist.


L’analisi ha riguardato i semi di 900 specie rappresentative di tutte le famiglie di angiosperme di cui è stato valutato il rapporto fra dimensioni dell’embrione e riserve nutritive. Dai risultati è emerso che i cambiamenti del clima della Terra hanno portato a un’ampia diversificazione, permettendo alle angiosperme di esplorare nuove strategie riproduttive e di adattarsi a habitat sempre più vari. La condizione ancestrale delle piante era quella di avere semi con embrioni relativamente piccoli, tendenza che ha avuto poche variazioni sino a quando le temperature medie globali sono state alte, sopra i 25 °C. Quando le temperature globali sono diminuite, con temperature intorno ai 15 °C, l’evoluzione ha favorito semi con embrioni più grandi che tendono infatti a germinare più rapidamente, un vantaggio in ambienti secchi o soggetti a condizioni imprevedibili. E tuttavia, come è emerso dallo studio, questo sviluppo non esaurisce la storia evolutiva dei semi che piuttosto ha avuto un andamento “a salti”. Semi con maggiori riserve nutritive e minori dimensioni dell’embrione mantengono infatti il vantaggio di ritardare la germinazione e aumentare le possibilità di sopravvivenza, soprattutto in ambienti come le foreste e gli habitat umidi.


“Questa ricerca potrebbe anche fornire informazioni importanti su come risponderanno i semi ai cambiamenti climatici futuri”, spiega Angelino Carta, del Dipartimento di Biologia, sottolineando che lo studio ha comportato una sfida materiale, ovvero “assemblare il più grande dataset relativo alle caratteristiche dimensionali e strutturali dei semi” e una sfida virtuale. Ovvero “gestire e analizzare questa mole di informazioni per ricostruire gli ultimi 150 milioni di anni di storia evolutiva dei semi attraverso sofisticati approcci analitici e le risorse del centro di calcolo dell’Ateneo pisano”.

Il Papa esegue fisioterapia respiratoria con i naselli e non più con la maschera

Il Papa esegue fisioterapia respiratoria con i naselli e non più con la mascheraCittà del Vaticano, 4 mar. (askanews) – Papa Francesco “si è svegliato, continua la terapia e la fisioterapia respiratoria” ed “è a riposo in questo momento”. Lo fa sapere la Sala Stampa Vaticana.


Da questa mattina inoltre Bergoglio è sottoposto a “ventilazione ad alti flussi, con i naselli, e non usa più la ventilazione meccanica” con la maschera, cui era stato sottoposto ieri dopo i due nuovi episodi di insufficienza respiratoria acuta. Questa mattina Francesco si sta dedicando al riposo e alla preghiera.

Alimentazione, esperta: da proteine carne un aiuto contro obesità

Alimentazione, esperta: da proteine carne un aiuto contro obesitàMilano, 4 mar. (askanews) – “Non è vero che la carne in sé faccia ingrassare, anzi è una valida alleata contro l’obesità, unitamente all’assunzione quotidiana di ortaggi e fibra”. Ad affermarlo Susanna Bramante, agronomo PhD, diet and nutrition adviser e divulgatrice scientifica, in una nota diffusa da Carni Sostenibili, l’associazione italiana che rappresenta tutte le filiere della lavorazione e trasformazione delle carne. “Le proteine nobili e l’elevato assorbimento degli amminoacidi essenziali della carne sono fondamentali per la formazione e il mantenimento della massa muscolare – prosegue Bramante – e molti dei micronutrienti forniti dalla carne sono coinvolti in processi di regolazione del metabolismo energetico. La carne aumenta il metabolismo, perché fortifica e aumenta la massa muscolare e questo aiuta a utilizzare più energia e a perdere grasso in favore della massa magra, cioè il muscolo”. Togliendo la carne, poi “si rischia di sostituirla con piatti più ricchi di grassi, quindi più calorici e di carboidrati, a più alto indice glicemico, favorendo picchi di insulina che interviene nella sintesi del grasso, una delle cause di sovrappeso e obesità”.


Sovrappeso e obesità, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, sono il quarto fattore di rischio di morte, dopo ipertensione, rischi alimentari e tabacco. In Italia, secondo i dati Istat 2023, la quota di persone adulte in eccesso di peso è pari al 46,3%, mentre si attesta al 26,7% la percentuale di bambini e ragazzi di 3-17 anni in eccesso di peso, soprattutto tra i bambini fino a 10 anni, dove si arriva quasi al 33%. “L’obesità – evidenzia ancora Bramante – deriva da una complessa interazione tra fattori genetici, metabolici, ambientali e comportamentali. Spesso si mangia troppo e si adottano stili di vita scorretti, caratterizzati da sedentarietà e diete sbilanciate. Fattori psicologici come stress e alimentazione emotiva complicano ulteriormente i modelli comportamentali che influenzano il peso corporeo”.

Efsa: lista piante ospiti Xylella si allunga a 452 specie

Efsa: lista piante ospiti Xylella si allunga a 452 specieRoma, 4 mar. (askanews) – L’Efsa ha pubblicato un aggiornamento del suo database di piante ospiti delle specie Xylella, che tiene traccia delle specie vegetali colpite dal fitopatogeno Xylella fastidiosa.


Si allunga la lista delle piante ospiti di Xylella confermate dalla lista dell’Efsa che ora annovera 452 specie, da 70 diverse famiglie botaniche, colpite dall’agente patogeno. L’ultimo aggiornamento, che riguarda le ricerche pubblicate tra gennaio e giugno 2024, include dati da 27 pubblicazioni scientifiche e recenti notifiche di focolai. Nel dettaglio, l’Efsa ha identificato una nuova pianta ospite: la quercia di montagna cantabrica (Quercus orocantabrica), che è stata infettata naturalmente in Portogallo. Ancora, per la prima volta, infezioni naturali del ceppo della malattia di Pierce, un ceppo di Xylella fastidiosa che causa la malattia nei vigneti del Nord America, sono state trovate in uva, mandorle e altre piante in Puglia.


E Coldiretti Puglia in una nota ricorda che sono state ormai portate a termine le eradicazioni dove è stata riscontrata la presenza della infezione da Xylella fastidiosa fastidiosa, il nuovo ceppo del batterio killer che hanno riguardato 339 piante, di cui 212 mandorli, 119 viti e 7 ciliegi negli agri comunali interessati di Triggiano, Capurso, Santeramo. Proseguono, invece, gli espianti delle piante specificate per 50 metri di raggio intorno ad esse, inoltre su base volontaria anche fino a 400 metri dalla pianta infetta, con la superficie complessiva che interessa poco oltre 30 ettari. Intanto, proprio nei giorni scorsi, è stato avviato il percorso per il secondo piano pluriennale per la rigenerazione del patrimonio olivicolo pugliese compromesso dalla Xylella, ma con una strategia condivisa, come annunciato dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e dal sottosegretario al Masaf La Pietra. L’organizzazione del tavolo, con il coinvolgimento anche del Ministero della Salute e del Ministero dell’Ambiente, insieme alle regioni Puglia e Basilicata, ha voluto creare un’osmosi operativa tra i ministeri che hanno competenze dirette sul sistema aggredito dalla fitopatia.

Sace: “100 miliardi di opportunità per crescita imprese italiane”

Sace: “100 miliardi di opportunità per crescita imprese italiane”Roma, 4 mar. (askanews) – Sace ha annunciato di aver individuato “100 miliardi di opportunità per la crescita delle imprese italiane nel 2025”, puntando su due leve: l’innovazione, che rende le imprese più agili e competitive e l’export, che apre nuove vie al Made in Italy nei mercati ad alto potenziale. Lo ha illustrato l’amministratore delegato, Alessandra Ricci, durante l’evento “Let’s Grow!” organizzato dal gruppo assicurativo-finanziario partecipato dal ministero dell’Economia e delle Finanze per approfondire scenari e strumenti di crescita insieme alle imprese italiane.


Sullo sfondo dell’evento, secondo quanto riporta un comunicato, le prospettive delineate dalla “Sace Growth Map”, il mappamondo interattivo che traccia le opportunità mercato per mercato e dà accesso alle soluzioni di Sace. “Innovazione ed export sono le due leve di crescita per le imprese italiane che insieme danno una spinta al fatturato di quasi 4 punti percentuali e si rinforzano l’una con l’altra. Come SACE nel 2025 abbiamo individuato 100 miliardi di opportunità in questi ambiti – ha dichiarato Ricci -. L’Italia è leader nell’export, ma può lavorare su una maggior diversificazione, che passa attraverso i mercati Gate e in questa direzione l’azione di sistema è fondamentale per fare da apripista. L’Italia non è ancora leader nell’innovazione, ma sta crescendo in questo ambito: se ci paragoniamo a chi è più avanti di noi vediamo che la finanza svolge un ruolo cruciale. E noi di SACE vogliamo essere il fulcro su cui fare leva con quello che chiamiamo ‘effetto grow’”.


L’effetto “Grow” sintetizza gli strumenti di intervento di SACE per la crescita delle imprese: dalle garanzie e liquidità (G) alla gestione e protezione dei rischi (R) fino al fare apripista a nuove opportunità attraverso business matching e attività che facilitano incontro tra domanda e offerta (O); il tutto con un servizio worldwide accompagnando le imprese in 200 mercati al mondo (W). Dei 100 miliardi di opportunità da cogliere identificate da Sace, 15 miliardi sono relativi a investimenti aggiuntivi annui in innovazione necessari per portare l’intensità innovativa dell’Italia al livello dell’area euro, dove le spese in ricerca&sviluppo delle imprese sono pari all’1,5% del PIL (rispetto all’attuale 0,8% italiano). Oggi una impresa su tre in Italia investe in innovazione tecnologica e digitale, ma serve spingere di più per far evolvere i settori tradizionali verso settori del futuro.


Ogni impresa che investe in innovazione – e rafforza la propria filiera lavorando in partnership con altre aziende – offre una spinta alla crescita del proprio fatturato di 2 punti percentuali, rispetto a chi non investe. Tra i settori a maggior opportunità d’intervento vi sono, ad esempio, tessile e abbigliamento, legno e arredo, alimentari e bevande, carta e stampa, secondo il SACE Innovation Index; mentre tra le filiere di frontiera vi sono la space & blue economy e l’economia circolare, dove l’Italia vanta un buon posizionamento. Altri 85 miliardi di opportunità riguardano invece l’export che, secondo le stime di Sace, tornerà a crescere del 3%, dopo un biennio di continuità su livelli record di 625 miliardi di euro. Se l’Italia oggi è un esportatore top a livello globale, ha un ampio margine di diversificazione verso nuovi mercati ad alto potenziale che oggi rappresentano solo il 13% dell’export italiano.


Mentre le esportazioni nazionali stanno scontando in particolar modo il rallentamento del nostro primo partner commerciale, la Germania, dove esportiamo soprattutto meccanica, automotive e chimica, fortemente integrati nelle catene del valore tedesche, cresciamo a grandi passi in mercati che stiamo approcciando solo più recentemente. I Paesi Asean, ad esempio, dove le nostre esportazioni hanno registrato un incremento del 10,3%, con il Vietnam che ha visto una crescita al 25%. Ma anche l’Arabia Saudita (+28%), gli Emirati Arabi Uniti (+20%), la Serbia (+16%), il Messico e il Brasile (+8%). Sono tutti mercati ad alto potenziale dove noi di SACE abbiamo i nostri uffici per fare da apripista alle esportazioni italiane nel mondo. Sono i mercati che SACE ha identificato come Gate – Growing Ambitious Transforming Entrepreneurial – perché sono delle vere e proprie porte d’accesso a nuove aree di opportunità. “Siamo orgogliosi di presentare oggi la Sace Growth Map, la porta di accesso all’offerta di Sace per la crescita delle imprese italiane, attraverso l’export e l’innovazione, indispensabile per rimanere agili e competitive, in questa fase di continuo cambiamento a livello globale – ha dichiarato Alessandro Terzulli, Chief Economist di Sace – Consultando la mappa è possibile identificare i rischi e le opportunità per il proprio business e scegliere le migliori soluzioni. Dal Medio Oriente all’America Latina, dal Far East al Continente Africano, sono 14 i mercati Gate che Sace ha identificato per fare da apripista con i propri uffici e che raggiungeranno gli 85 miliardi di export”.

Casa, Fimaa: in primi mesi 2025 atteso aumento scambi, prezzi stabili

Casa, Fimaa: in primi mesi 2025 atteso aumento scambi, prezzi stabiliRoma, 4 mar. (askanews) – Nel terzo quadrimestre 2024 per gli agenti immobiliari Fimaa – Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia – il mercato della compravendita abitativa è caratterizzato da una stabilizzazione del numero degli scambi, della domanda per l’acquisto e dei prezzi di compravendita. L’offerta è percepita in riduzione per il 50% dei giudizi raccolti. Le risposte all’indagine hanno permesso di tracciare un quadro congiunturale significativo del mercato anche del prossimo quadrimestre. Nel primo quadrimestre del 2025 ci si attende un aumento del numero degli scambi (69,3% dei giudizi) con prezzi medi di vendita stabili (quota del 76,5%). La fotografia del sentiment del mercato immobiliare residenziale, riferito al consuntivo del terzo quadrimestre 2024 e previsioni per il primo quadrimestre 2025 è stato realizzato dall’Ufficio studi Fimaa coordinato da Andrea Oliva.


L’orientamento degli operatori sul mercato nei prossimi 4 mesi prevede un rialzo generale dei prezzi e del numero di compravendite rispettivamente per il 18,3 e l’8,8% degli interpellati. Tra i fattori che potrebbero spingere le compravendite, soprattutto il rallentamento dei tassi di interesse sui mutui (56,9%, era al 52,3% nel quadrimestre precedente), ma anche le opportunità di investire su locazioni brevi (18,3%). Fattori come l’elevato costo delle ristrutturazioni (26,3%) e l’impatto dell’inflazione sui salari (20,1%) stanno mostrando i primi problematici effetti, con rallentamenti anche nel perfezionamento delle compravendite garantite dallo Stato (giovani under 36): basti ricordare che l’Eurirs a 25 anni è cresciuto, da inizio febbraio, in due mesi di 2 punti percentuali. Seguono la stretta sui bonus edilizi (12,7%) e le preoccupazioni per gli aspetti regolamentari e normativi con il 12,1%. Il 13% di risposte riguarda in tal caso l’economia tout court, mentre il 3,6% riguarda la perplessità sulla tenuta del sistema occupazionale ed infine l’1,7% la cattiva distribuzione dei redditi.


Nei primi nove mesi del 2024, il numero di abitazioni locate in Italia è stato di 641.070, dato in calo dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nell’ultimo quadrimestre 2024, secondo quanto ha riscontrato il 73,1% dei giudizi raccolti dagli agenti immobiliari Fimaa, la domanda ha registrato un ulteriore rafforzamento, mentre l’offerta per il 61,8% degli interpellati ha subito una contrazione. I contratti di locazione stipulati si attestano agli stessi livelli del quadrimestre precedente (50,8%, ma il 39,1% afferma vi sia stata una contrazione). Per i canoni di affitto invece il 72,7% degli interpellati ritiene vi sia stato un aumento.