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##Lazio, ultimi appelli al voto, candidati tra promesse e certezze

##Lazio, ultimi appelli al voto, candidati tra promesse e certezzeRoma, 10 feb. (askanews) – E’ finita. Cala il sipario sulla campagna elettorale per le regionali del Lazio e, ad una manciata di ore dalla mezzanotte che suonerà “silenzio elettorale”, Donatella Bianchi per il Movimento 5 Stelle, Alessio D’Amato, candidato per il centrosinistra, e Francesco Rocca per il centrodestra, hanno sparato le ultime “cartucce” per convincere i laziali a votarli. Tutti nella convinzione di aver la ricetta giusta per la Regione Lazio.
“Chiedo il voto per ciò che rappresento, per quel che ho fatto nella vita e per quel che vorrei fare per questa regione. Chiedo un voto per la società civile che voglio rappresentare in pieno e per una nuova visione di politica che si basi sul progresso, sull’innovazione, su quell’idea di transizione che l’Europa ci ha trasferito con risorse importanti e questo è il momento di metterle a frutto”, ha spiegato oggi Donatella Bianchi. Lo dice da giorni incontrando i cittadini: “Sarò una presidente che vigilerà, sarò molto presente, sarò la presidente dei cittadini e mi auguro di poter portare un cambiamento nel segno dello slogan che io ho scelto, “un’aria nuova””.
Alessio D’Amato si è giocato la carta Covid. “Mi avete conosciuto soprattutto nel momento più buio per la nostra storia recente, l’emergenza sanitaria legata alla pandemia. Roma è stata la prima città in Europa ad avere a che fare sul proprio territorio con i casi covid e se qui non abbiamo visto le cene a cui abbiamo assistito in altre Capitali europee o a Bergamo, è perchè c’è stato un lavoro importante, una organizzazione importante, una catena corta di comando un metodo che io intendo riportare, una volta eletto, in tutti i settori della vita della nostra regione” ha sottolineato.
Se D’Amato offre questa ricetta, Francesco Rocca è convinto del fatto che “votare me vuol dire votare per avere una regione che si sappia prender cura dei cittadini, per l’attenzione ai più fragili, per una regione verde e per un’organizzazione dei servizi e sanitaria anche alla luce della mia esperienza sia nazionale che internazionale, per una regione del fare”. Per l’ex presidente della Croce Rossa “bisogna prendersi cura dei nostri cittadini, dare loro dignità, far ripartire la nostra economia, accompagnare le imprese nella transizione digitale ed energetica”.

Cortinametraggio, primo ciak a Roma per “Segni molto particolari”

Cortinametraggio, primo ciak a Roma per “Segni molto particolari”Roma, 10 feb. (askanews) – Continua per il secondo anno la collaborazione tra la rassegna Cortinametraggio e la polizia di Stato, che patrocina la manifestazione: sono cominciate oggi nella Capitale e dureranno quattro giorni le riprese di “Segni molto particolari”, film breve diretto e interpretato da Alessandro Parrello e prodotto dalla West 46TH Films insieme alla presidente di Cortinametraggio Maddalena Mayneri e all’attore Roberto Ciufoli. L’opera, realizzata in collaborazione con la polizia e scritta a quattro mani da Parrello e Ciufoli, sarà proiettata ufficialmente in anteprima a marzo durante la 18esima edizione di Cortinametraggio, prima di essere presentata nei festival nazionali e internazionali e approdare sulle più importanti piattaforme italiane di streaming.
Le riprese dureranno quattro giorni e saranno realizzate nel Commissariato XV° Distretto Ponte Milvio e nella piscina olimpionica delle Fiamme Oro – il gruppo sportivo della polizia di Stato – nel Centro sportivo polizia di Stato Tor di Quinto, anche con alcune riprese subacque. Protagonista, Federica De Benedittis, che interpreta un’atleta non vedente delle Fiamme Oro: nel cast – oltre alla partecipazione straordinaria di Massimo Wertmüller e Lidia Vitale – Daniela Morozzi, Roberto Ciufoli, Niccolò Gentili e Simone Colombari.
“Tutto è nato da una telefonata con Maddalena e fin da subito non ho avuto dubbi – ha raccontato Parrello – sono entusiasta di lavorare a questo progetto e di tornare a Cortina, per cui ho realizzato dei video in realtà virtuale, ma soprattutto a Cortinametraggio, dove nel 2021 abbiamo vinto con Nikola Tesla – The Man from the Future. Abbiamo scelto di raccontare in chiave autoironica la disabilità attraverso la storia di un’atleta non vedente che, inclusa nelle forze dell’ordine come agente tecnico, risolve un caso dimostrando che ognuno di noi può raggiungere i propri sogni e realizzare, in base alle proprie attitudini e capacità, delle grandi cose”.
“Questa collaborazione con la polizia di Stato, che si consolida per il secondo anno consecutivo, per noi è molto importante, ne siamo davvero orgogliosi – ha aggiunto il presidente di Cortinametraggio Maddalena Mayneri – e siamo grati e onorati di ospitare le anteprime di queste opere cinematografiche che aggiungono valore al quotidiano e costante impegno al servizio dei cittadini della Polizia di Stato Anche l’amicizia e la collaborazione con Alessandro Parrello, artista e professionista di enorme valore in cui Cortinametraggio ha sempre creduto, è per noi motivo di grande gioia e siamo certi che anche in quest’occasione, come avvenuto già in passato, supererà le nostre migliori aspettative”.
“Sono felicissimo di contribuire alla realizzazione di questo corto – ha spiegato Roberto Ciufoli – in cui sono coinvolto nella triplice veste di attore, produttore e sceneggiatore. Sono certo che questa storia non saprà solo far divertire il pubblico ma sarà un grande spunto per riflettere sulle potenzialità che sono in ognuno noi, e su come una società inclusiva non solo con il cuore ma anche con i fatti, le progettualità e le risorse sia il primo e indispensabile punto di partenza per permettere a chi vive quotidianamente la disabilità di poter superare limiti, barriere e ostacoli”.
Per la polizia di Stato questo cortometraggio rappresenta una ulteriore possibilità di comunicare, attraverso il cinema, i valori che ispirano l’agire quotidiano dei poliziotti. Con “Segni molto particolari” la vicinanza ai più fragili e l’inclusione vengono raccontati con delicatezza in una chiave ironica e profonda.
Segni molto particolari, oltre ad essere patrocinato e sostenuto dalla polizia di Stato, è un film breve prodotto da una delle pochissime società italiane catalogate con il marchio Green Film, la West 46TH Films.

Ok Ue a JV digital marketing D.Telekom, Orange, Telefonica, Vodafone

Ok Ue a JV digital marketing D.Telekom, Orange, Telefonica, VodafoneRoma, 10 feb. (askanews) – Via libera incondizionato dell’Antitrust europeo alla creazione di una joint-venture sul digital marketing, la pubblicità e il tracciamento degli utenti internet da parte di Deutsche Telekom, Orange, Telefonica e Vodafone sui mercati di Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito. Con un comunicato, la Commissione europea afferma di non aver identificato impedimenti alla concorrenza o potenziali incentivi in tal senso.
Previo il consenso degli utenti, la joint-venture creerà un codice digitale unico sull’utenza di internet mobile o alla rete fissa dei consumatori. Questo codice, si legge, consentirà a operatori, marchi e media di riconoscere i vari utenti collegati ai loro siti o alle loro app tramite uno pseudonimo, e quindi di raggrupparli per categorie oppure adattare i contenuti proposti in base a gruppi di utenza specifici.
L’Antitrust europeo afferma che in base agli accertamenti effettuati, l’accordo notificato “non ridurrebbe in maniera significativa la concorrenza sui mercati di Francia, Germania Italia e Spagna sulla fornitura di servizi identificazione digitale per la pubblicità mirata o l’ottimizzazione dei contenuti dei siti – prosegue il comunicato – (né) sui servizi di telecomunicazioni mobili, sui servizi di fornitura di connessioni internet fisse, né sulla fornitura al dettaglio di servizi audiovisivi o di spazi pubblicitari”.
Sempre a detta dell’esecutivo comunitario, anche dopo la creazione della joint-venture, resterebbero un numero sufficiente di servizi rivali. La j-v non potrebbe e non sarebbe incentivata a escludere altri inserzionisti o di limitare i servizi di operatori di telecomunicazioni rivali. Gli operatori dell’alleanza non avrebbero neanche incentivi o la capacità di costringere le emittenti TV abbonarsi a questi servizi di identificazione digitale.
Infine, la commissione europea ha ritenuto che la joint-venture non aumenti rischio di coordinamento tra gli operatori coinvolti nell’iniziativa. Conseguentemente, non riscontrando rischi nell’ambito dello spazio economico europeo, l’Antitrust ha deciso di dare un via libera peraltro senza imporre alcuna restrizione o chiedere particolari impegni.

Lombardia, Majorino: invertito racconto centrosinistra allo sbando

Lombardia, Majorino: invertito racconto centrosinistra allo sbandoMilano, 10 feb. (askanews) – “Siamo veramente alle battute finali, io corro e correremo, abbiamo fatto molto bene a metterci tutta questa passione ed energia perché abbiamo invertito quello che era il racconto di un centrosinistra, di un’alleanza totalmente allo sfascio, allo sbando, come due mesi fa appariva”. Lo ha detto il candidato di centrosinistra e Movimento Cinque Stelle alla presidenza della Regione Lombardia, Pierfrancesco Majorino, durante un incontro elettorale a Lecco.
“Sappiamo che è una sfida dura, ma sappiamo anche che è una sfida aperta e ci vogliamo provare con tutta la forza, tra l’altro avendo oggi l’opportunità e l’occasione di portare aria fresca, nuova, in una regione che ne ha proprio bisogno, forti delle nostre idee e del contributo di questa bella alleanza che abbiamo creato” ha aggiunto.
“Mancano poche ore alla fine della campagna elettorale, o meglio di quella fatta di azione pubblica, ed è giusto essere molto precisi essere su questo, ma il tamtam informale tra gli amici, tra i conoscenti, tra i cittadini, potrà continuare fino all’ultimo istante possibile” ha proseguito l’europarlamentare del Pd.
“Letizia Moratti non è in partita rispetto a chi arriva primo, dunque noi dobbiamo lavorare fino all’ultimo dialogando con i cittadini che hanno votato Terzo Polo e che, come noi, pensano che le cose debbano cambiare” ha concluso.

Armani firma il nuovo Admiral da 72 metri di The Italian Sea Group

Armani firma il nuovo Admiral da 72 metri di The Italian Sea GroupMilano, 10 feb. (askanews) – Giorgio Armani firma il nuovo Admiral da 72 metri di The Italian Sea Group, player della nautica di lusso quotato a Piazza Affari. Il megayacht, che verrà consegnato all’inizio del 2024, verrà svelato nella serata di sabato 11 febbraio nel corso di un evento presso l’headquarter del cantiere navale a Marina di Carrara.
Lo yacht è il primo dei due disegnati interamente dallo stilista milanese, il cui stile inconfondibile, essenziale e sofisticato allo stesso tempo, è riconoscibile sia nelle linee esterne sia nei raffinati interni. “Il mare e il design sono due mie grandi passioni”, ha commentato Giorgio Armani. “Con questa nuova collaborazione ho esteso al mondo della nautica la mia idea di arredo, nella quale, come nella moda, estetica e funzione vanno in accordo unendosi in uno stile naturale ed elegante”.
“Questo megayacht, risultato di una entusiasmante partnership di cui sono estremamente orgoglioso, rappresenta un’ulteriore conferma della nostra capacità di misurarci in progetti unici e sempre più ambiziosi con brand d’eccellenza Made in Italy, con cui condividiamo i medesimi valori”, ha commentato Giovanni Costantino, Founder & Ceo di The Italian Sea Group.

Meloni rivedica i risultati in Ue. E insiste: “Macron ha sbagliato”

Meloni rivedica i risultati in Ue. E insiste: “Macron ha sbagliato”

“Grandi passi avanti su migranti ed economia. Sostegno a Kiev”

Bruxelles, 10 feb. (askanews) – Giorgia Meloni rivendica la “vittoria” e il “protagonismo” dell’Italia, un “protagonismo” che emerge nei risultati del Consiglio europeo, ma anche nella postura assunta nei confronti del presidente francese Emmanuel Macron per la scelta di invitare Volodymyr Zelensky all’Eliseo, insieme al cancelliere tedesco Olaf Scholz. Il giorno dopo la fine del summit, terminato a tarda notte, la presidente del Consiglio tiene una lunga conferenza stampa all’Europa Building, per dettagliare quanto ottenuto.
Su Macron, sollecitata dalle domande, smentisce che ci sia un “gelo”, ma ribadisce la sua convinzione che quell’invito alla vigilia del vertice di Bruxelles sia stato “politicamente sbagliato” perchè ha rischiato di “indebolire” l’immagine di unità europea a sostegno di Kiev. Per questo, se fosse stata invitata, assicura, “gli avrei sconsigliato” di farlo perchè “quando c’è qualcosa che non va devo dirlo. In passato per noi era sufficiente stare in una foto e pensavamo che questo definisse la nostra capacità di incidere, io dico che non è così”. Comunque, l’Italia non è “isolata” perchè a Parigi “c’erano due presidenti europei e non ce n’erano altri 25”. Proprio questo è il modello di Europa che l’Italia non vuole: “Chi pensa che l’Europa debba essere un club dove c’è chi conta di più e chi di meno sbaglia, vale la pena – ammonisce – ricordarsi del Titanic: quando la nave affonda non importa quanto hai pagato il biglietto”.
Per quanto riguarda il vertice, Meloni si dice “estremamente soddisfatta degli importantissimi passi avanti” fatti sia sul dossier economico che su quello dei migranti. Sul primo punto l’obiettivo di Roma era ottenere maggiore “flessibilità” sui fondi già in campo, e questo è previsto dalla dichiarazione conclusiva, mentre sul tema dell’allentamento dei vincoli agli aiuti di Stato (su cui l’Italia era contraria) è stato deciso di “limitarli e renderli temporanei”. Niente da fare, ma questo era scontato già dalla vigilia per l’opposizione in primo luogo della Germania, sulla proposta di un Fondo sovrano europeo per finanziare gli investimenti. “Abbiamo chiesto che la Commissione faccia una proposta” ma “siamo consapevoli che richiede del tempo e noi non abbiamo tempo”, ha ammesso. Meloni ha anche sottolineato l’esigenza di legare la strategia economica di questa fase emergenziale alla riforma del Patto di stabilità e crescita che dovrà essere “più di crescita che di stabilità, a differenza di quanto è stato in passato”.
L’altro tema al centro dell’agenda, forse ancora più importante per il governo, era quello dei migranti. Su questo, per Meloni, è stato “ottenuto” un “cambio di passo evidente e totale”. Il punto centrale su cui gli sherpa italiani avevano lavorato nei giorni precedenti il vertice è stato inserito e per la premier certifica un cambio di “approccio” dell’Ue: “Quello delle migrazioni, si dice, è un problema europeo e ha bisogno di una risposta europea”. In questa ottica, è stato accolto il principio della “protezione delle frontiere esterne”. Principio che riguarda sia la rotta balcanica (con i Paesi coinvolti che hanno chiesto risorse per barriere e sistemi di controllo delle frontiere) che la rotta del Mediterraneo centrale, di cui è stata sottolineata la “specificità”. Cosa questo vuol dire nella pratica si vedrà nelle prossime settimane o mesi: sarà la Commissione a mettere su carta un piano, di cui si discuterà nuovamente al prossimo Consiglio in programma a fine marzo.
Meloni, rispondendo ai cronisti, è anche tornata sul colloquio avuto ieri con Zelensky, a cui ha ribadito (oltre alla volontà di andare a Kiev) il pieno sostegno dell’Italia e dell’Europa all’Ucraina “per tutto il tempo e con tutti gli strumenti necessari”. Questo vuol dire che il governo invierà, insieme alla Francia, i sistemi missilistici Samp-T che dovrebbero essere sbloccati “nei prossimi giorni”. E la premier non chiude la porta neanche all’invio dei caccia chiesti dal leader ucraino: “Dipende dalla comunità internazionale, noi ci siamo, ci siamo sempre stati e daremo una mano”. Questo perchè, conclude rivolgendosi a chi “soprattutto nell’opposizione” ma “anche nella maggioranza” afferma che il sostegno a Kiev può produrre un’escalation, “chi aiuta l’Ucraina sta lavorando per la pace mentre chi dice che l’Ucraina non va aiutata rischia di produrre l’esatto contrario, cioè una guerra che si propaga e non che si ferma”.

Monito di Mattarella nel Giorno del Ricordo: non va usato per lotta politica

Monito di Mattarella nel Giorno del Ricordo: non va usato per lotta politica

Inammissibili i tentativi di negazionismo. Unità nel ricordo

Roma, 10 feb. (askanews) – Non si devono usare le tragedie della storia italiana per la lotta politica contingente. Mentre da giorni infiamma il dibattito politico sulle foibe e sulla necessità, secondo la destra, di dare lo stesso risalto alle vittime del comunismo rispetto a quelle del fascismo (questa sera perfino Sanremo dedicherà uno spazio alle foibe), Sergio Mattarella nel suo discorso per il Giorno del Ricordo lancia un monito a non strumentalizzare certi eventi.
“Sulla comprensione storica dei fatti che oggi ricordiamo, si è fatta molta strada nella collaborazione – rileva il capo dello Stato -. Si tratta di rispettare le diverse sensibilità e i differenti punti di vista. Sapendo che la lezione della storia ci insegna a non ripetere errori e a non far rivivere tragedie – avverte Mattarella -, men che mai a utilizzarle come strumento di lotta politica contingente”.
Mattarella ha ricordato il valore della istituzione di questa giornata commemorativa perchè “ha avuto il merito di rimuovere definitivamente la cortina di indifferenza e, persino, di ostilità che, per troppi anni, ha avvolto le vicende legate alle violenze contro le popolazioni italiane vittime della repressione comunista”, dice. “Un carico di sofferenza, di dolore e di sangue, per molti anni rimosso dalla memoria collettiva e, in certi casi, persino negato”, aggiunge a conclusione della cerimonia che si è svolta al Quirinale e in diretta sulla Rai a cui hanno partecipato il Presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati e il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani e gli studenti vincitori del concorso “10 febbraio – Amate Sponde. Ricostruire l’esistenza dopo l’esodo, tra rimpianto e forza d’animo”.
“Nessuno deve avere paura della verità. La verità rende liberi”, è l’altro messaggio che il Presidente vuole lanciare rimarcando che “le dittature – tutte le dittature – falsano la storia, manipolando la memoria, nel tentativo di imporre la verità di Stato”. E la verità è che tanti connazionali sono stati perseguitati per il solo fatto di essere italiani ecco perchè oggi è necessario rendere onore a quelle vittime e a quelle sofferenze. Ma “le sofferenze subite dai nostri esuli, dalle popolazioni di confine, non sono e non possono essere motivo di divisione nella nostra comunità nazionale. Al contrario devono rappresentare un richiamo di unità nel ricordo, nella solidarietà, nel sostegno”, avverte il capo dello Stato “ribadendo lo stupore e la condanna per inammissibili tentativi di negazionismo e di giustificazionismo”.
Per quanto riguarda il presente Mattarella invita a non dimenticare le lezioni della storia che insegna che “il nazionalismo esasperato, fondato sulla repressione delle minoranze, sulle pretese di superiorità o di omogeneità di lingua e cultura, etnica o razziale, produce inevitabilmente una spirale di violenza e di guerra”. E ancora: “La storia ci ha insegnato che la differenza è ricchezza e non una malapianta da estirpare. Che i muri e i reticolati generano diffidenza, paura e conflitti – ha aggiunto il capo dello Stato -. Che le ideologie basate sulla negazione dei diritti individuali, in nome della superiorità dello Stato o di un partito, lungi dal risolvere le controversie, opprimono i cittadini e sfociano in gravissime tragedie. Che la prepotenza e l’uso della forza non producono mai pace e benessere, ma generano violenza e gravi ingiustizie”. Come dimostra purtroppo la vicenda Ucraina dove “l’insensata e tragica invasione russa dell’Ucraina” rappresenta “un inaccettabile tentativo di portare indietro le lancette della storia, cercando di ritornare in tempi oscuri, contrassegnati dalla logica del dominio della forza”.

Presentata oggi la prima edizione del Salone del vino di Torino

Presentata oggi la prima edizione del Salone del vino di TorinoMilano, 10 feb. (askanews) – E’ stato presentato questa mattina nella Sala Colonne a Palazzo Civico nel capoluogo piemontese, la prima edizione del Salone del vino di Torino, manifestazione dedicata all’attività vitivinicola del Piemonte che si terrà da sabato 4 a lunedì 6 marzo (giornata dedicata agli addetti del settore), con oltre 250 produttori ospitati in quattro luoghi simbolo della città: il Museo del Risorgimento, la Cavallerizza Reale, Palazzo Birago e Palazzo Cisterna. L’ampio cartellone prevede, oltre all’esposizione delle cantine, anche incontri, degustazioni, cene e masterclass, per conoscere tutti i preziosi territori del vino del Piemonte. Alla conferenza stampa hanno partecipato il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, il vicepresidente della Camera di commercio di Torino, Enzo Pompilio D’alicandro e il direttore del Salone, Patrizio Anisio.
“Torino accoglie con entusiasmo il nuovo Salone del vino: l’enogastronomia, con tutte le sue eccellenze, fa parte della cultura di una regione che diventa attrazione e identità per l’intero territorio piemontese e, in particolare, torinese” ha detto Lo Russo, aggiungendo che con questa prima edizione vogliamo sostenere quella che è una delle vocazioni del nostro territorio”. “Intendiamo promuovere Torino nel mondo – ha concluso – e con il Salone valorizzeremo un settore che crea lavoro e al contempo fa parte della nostra identità”.
“Si tratta di un progetto a cui lavoriamo da anni, siamo partiti da piccoli eventi, passando attraverso manifestazioni più strutturate durante tutto l’anno e siamo arrivati a immaginare un grande evento cittadino: una manifestazione che porti al centro i nostri territori e che ospiti a Torino, produttori, consorzi e operatori che, grazie al proprio lavoro, rendono ogni giorno la nostra regione un’eccellenza a livello internazionale” ha spiegato Anisio, sottolineando che “l’incontro tra la cultura enogastronomica e i luoghi storici simbolo della nostra città è una peculiarità che vogliamo sviluppare e in cui crediamo molto”. “Siamo felici ed orgogliosi che la Camera di commercio di Torino, la Città di Torino e la Regione Piemonte abbiano deciso di promuovere e sostenere la nostra iniziativa” ha proseguito Anisio, ricordando che “sarà una tre giorni intensa e ricca di contenuti, preceduta da un ‘OFF’ del Salone che coinvolgerà l’intera città grazie a più di 40 partner coinvolti”. Il palinsesto “OFF” si sviluppa dal centro alle periferie e prevede un’intera settimana dedicata al vino: “dal 28 febbraio al 6 marzo, oltre 100 eventi diffusi in più di 60 location, con protagonisti oltre ai produttori, anche i ristoranti, le piole, le enoteche e i luoghi cult della città, fra cene, artisti, degustazioni, scrittori e tanto spettacolo”.
Nei giorni del Salone, il Museo del Risorgimento, nelle sale di Palazzo Carignano, diventerà uno spazio espositivo che accoglie oltre 60 produttori, e diventerà la Casa del Gambero Rosso con la sua selezione di produttori piemontesi e un’area ospiti che vede protagoniste 20 grandi cantine da tutta Italia, all’interno di un calendario di 10 degustazioni gratuite (fino a esaurimento posti). Alla Cavallerizza Reale, in collaborazione con Go Wine e Fisar Torino, sono attese più di 100 aziende vitivinicole, oltre i consorzi e le enoteche regionali di tutto il Piemonte oltre a un’area interamente dedicata ai vini naturali. Prevista anche l’Arena dei talk con un ricco programma di presentazioni, dibattiti e degustazioni, mentre nell’area esterna del Cortile della Corte Mosca “i migliori street food del territorio proporranno al pubblico le proprie prelibatezze”.
Palazzo Birago, sede della Camera di commercio di Torino, diventerà la Dimora delle Grandi Masterclass con Fisar Torino insieme con la Banca del Vino di Pollenzo, l’Onav di Torino, La strada del Barolo e i grandi vini di Langa. Al centro più di 20 grandi cantine tra degustazioni orizzontali e verticali: le grandi annate e la scoperta dei cru più caratterizzanti del Piemonte e dell’Italia. Anche qui ci saranno talk e approfondimenti a cura di Camera di commercio di Torino in collaborazione con Città Metropolitana di Torino, Strada Reale dei Vini torinesi, CIA Agricoltori delle Alpi, Arpa Piemonte, Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino, AIAB in Piemonte, Enoteca Regionale dei vini della provincia di Torino. Infine è previsto un itinerario guidato nello splendido cortile di Palazzo Cisterna, per visitare le sue auliche sale e degustare, tra le altre, alcune delle eccellenze Torino DOC.

Ucraina, Italia invia ulteriori aiuti in tende e generatori

Ucraina, Italia invia ulteriori aiuti in tende e generatoriRoma, 10 feb. (askanews) – E’ giunto a Kiev un nuovo lotto di aiuti umanitari donati dal Governo Italiano all’Ucraina: dieci tende (da 23mq) attrezzate per l’inverno (camera d’aria per l’isolamento, stufe a legna e coperte termiche), e generatori, che contribuiranno a mitigare gli effetti della guerra sulla popolazione civile della Capitale ucraina.
Le tende fanno parte di un lotto di 58 esemplari donati dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale all’organizzazione CUAMM – Medici per l’Africa, che le ha distribuite nelle aree più colpite dal conflitto, in collaborazione con la Fondazione Ucraina 8848.
“Il supporto fornito dal Governo italiano a Kiev è un segno della solidarietà e della vicinanza del popolo italiano nei confronti dell’Ucraina. Non ci sono parole per descrivere la sofferenza che l’attacco armato russo sta provocando alla popolazione ucraina e ai suoi bambini.
L’Italia è stata, è, e rimane vicina all’Ucraina in questo tragico momento. Ci auguriamo che questo nuovo dono, segno concreto dell’amicizia che unisce i due Paesi, possa offrire conforto a chi non ha un posto caldo dove trascorre la notte, nella speranza che l’alba della pace non sia troppo lontana”, ha dichiarato l’Ambasciatore d’Italia a Kiev, Pier Francesco Zazo.
Gli aiuti, consegnati alla presenza del Sindaco di Kiev Vitaliy Klitschko e del Console italiano Federico Nicolaci, andranno a rafforzare concretamente il sistema di punti di resilienza approntato dalla Municipalità di Kiev.
Si tratta di aree dove le persone possono riscaldarsi, ricaricare i propri telefoni e ottenere informazioni aggiornate in caso di mancanza di elettricità e riscaldamento. Nella Capitale ne operano più di 530.

Coldiretti: la filiera agroalimentare spinge il turismo italiano

Coldiretti: la filiera agroalimentare spinge il turismo italianoMilano, 10 feb. (askanews) – La ripresa del turismo dopo le difficoltà legata alla pandemia spinge il cibo Made in Italy che diventa la prima ricchezza dell’Italia per un valore di 580 miliardi di euro nell’ultimo anno, nonostante la crisi energetica scatenata dalla guerra in Ucraina. E’ quanto emerge dal report Coldiretti “Cibo e turismo, l’Italia che vince” diffuso alla vigilia della Bit in occasione dell’incontro al Teatro Manzoni di Milano con la partecipazione del presidente Ettore Prandini assieme al ministro del Turismo Daniela Santanchè, al ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e al Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
La ripartenza a pieno ritmo delle attività di ristorazione e accoglienza, dai ristoranti agli agriturismi, ha avuto un impatto importante sul Made in Italy a tavola che vale oggi – sottolinea Coldiretti – quasi un quarto del Pil nazionale e, dal campo alla tavola, vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio.
Non a caso il cibo – sottolinea la Coldiretti – è diventato la voce principale del budget delle famiglie italiane e straniere in vacanza in Italia con circa 1/3 della spesa destinato per consumare pasti fuori ma anche per acquisto di alimenti o di souvenir o specialità enogastronomiche. Specialità che i visitatori esteri continuano peraltro a ricercare anche una volta tornati nei paesi di origine, con un importante effetto promozionale che spinge l’export nazionale. Il risultato è che le esportazioni agroalimentari Made in Italy hanno fatto segnare uno storico record nel 2022 raggiungendo il valore di 60 miliardi, secondo una proiezione Coldiretti su dati Istat.
L’Italia è così diventata leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa di 5450 specialità sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 316 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche, 25mila agriturismi che conservano da generazioni i segreti della cucina contadina, 10mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica e le numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino.
Un patrimonio del Paese che va difeso dalle difficoltà generate dall’aumento insostenibile dei costi di produzione e dalle minacce in agguato – denuncia Coldiretti -, a partire dalla diffusione del cibo sintetico e dalle scelte pericolose dell’Unione Europea che penalizzano i prodotti della Dieta Mediterranea, dalle etichette allarmistiche sul vino a quelle a semaforo che bocciano alimenti come l’olio extravergine d’oliva.
“Per sostenere un settore cardine dell’economia e assicurare al Paese la sovranità alimentare serve ora raddoppiare da 5 a 10 miliardi le risorse destinate all’agroalimentare nel Piano nazionale di ripresa e resilienza spostando fondi da altri comparti per evitare di perdere i finanziamenti dell’Europa” ha dichiarato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “nell’ambito del Pnrr abbiamo presentato tra l’altro progetti di filiera per investimenti dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura con più di 50 proposte e migliaia di agricoltori, allevatori, imprese di trasformazione, università e centri di ricerca coinvolti”.