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Auto, FT: vendite elettriche frenano e produttori rilanciano sconti

Auto, FT: vendite elettriche frenano e produttori rilanciano scontiRoma, 13 nov. (askanews) – Per la prima volta da quando hanno iniziato a decollare, circa tre anni fa, le vendite di auto elettriche si trovano in affanno e i produttori sono costretti a rilanciare sconti consistenti, per cercare di convincere i consumatori ad ordinarle. Lo riporta il Financial Times in un lungo articolo dedicato a questo particolare segmento dell’auto, legato a doppio filo alle politiche di “transizione energetica” che vari paesi stanno portando avanti e che, specialmente in Europa, hanno visto negli ultimi anni una crescente spinta verso l’elettrico.

La fotografia scattata dal quotidiano sembra descrivere una strada irta di ostacoli. Il FT cita innanzitutto i dati della banca anglo asiatica Hsbc, secondo cui i produttori di auto elettriche si sono dovuti rassegnare a proporre sconti, rispetto ai prezzi ufficiali di listino, per cercare di convincere i consumatori a acquistare questa tipologia di veicoli, dal 7% in Germania, al 10% sul mercato degli Stati Uniti ad addirittura un meno 11% nel Regno Unito a ottobre. A pesare sono una molteplicità di fattori, tra i quali il quotidiano cita un’accresciuta cautela dei consumatori su sicurezza e meccanismi di ricarica delle auto elettriche, che hanno ricevuto “pubblicità negative”. Il Ft non ne parla ma sono numerosi i video che circolano in rete su auto o autobus elettrici in cui all’improvviso divampa un incendio, che spesso crea enormi difficoltà per essere spento.

Un altro elemento chiave che frenerebbe i consumatori è rappresentato dai dubbi sull’effettiva copertura delle stazioni di ricarica. Il quotidiano cita, anche qui senza approfondire troppo “attacchi a livello politico”. La questione della “elettrificazione” dell’auto, come tutta quella delle politiche “green” è oggetto di un acceso dibattito, specialmente negli Stati Uniti dove, rispetto all’Europa, le spinte della cosiddetta transizione energetica trovano una resistenza molto più dura, in particolare dagli ambienti conservatori. Secondo il Ft si è verificato il primo rallentamento della domanda di veicoli elettrici da quando le vendite sono decollata e tre anni fa, e questo “solleva preoccupazioni sul fatto che i produttori saranno costretti a sacrificare redditività”.

”Risparmio idrico è efficientamento energetico?!”, convegno a Roma

”Risparmio idrico è efficientamento energetico?!”, convegno a RomaRoma, 13 nov. (askanews) – Caldo estremo e siccità record alternate ad alluvioni che mettono in ginocchio l’intero Paese e tutti i settori produttivi. L’uso efficiente della risorsa idrica è un tema sempre più all’ordine del giorno e interessa l’intero tessuto sociale.

Le desolanti immagini dei letti aridi dei fiumi, come anche le devastanti inondazioni ormai sempre più frequenti, sono una drammatica attualità i cui effetti creano enormi danni e ingenti perdite. Le inadeguate azioni di prevenzione dei decenni passati rendono fondamentali politiche serie di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico prevedendo norme, misure ed eventuali incentivi che possano favorire l’efficientamento idrico, magari sul modello di successo dei certificati bianchi, per una gestione sana del bene comune più prezioso, minimizzandone gli sprechi. L’efficientamento idrico per gli usi agricoli e industriali, in tale contesto, è strategico e permetterebbe la nascita di nuovi attori come le ESCo dell’acqua.

Di questi temi si parlerà al convegno “Risparmio idrico è efficientamento energetico?! Dai certificati bianchi ai certificati blu per imprese agricole e industria sostenibili”, promosso da Fondazione UniVerde e ANBI con la main partnership di Acquedotto Pugliese, che si terrà martedì 21 novembre, ore 9:30, presso Palazzo Santa Chiara (Piazza di Santa Chiara, 14) a Roma. L’evento è organizzato in collaborazione con gli event partners: AVR federata Anima Confindustria, GMT, Almaviva; e con Italpress, Askanews, La Notizia, TeleAmbiente e TVA in qualità di media partners. Dopo l’introduzione di Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente della Fondazione UniVerde), Francesco Vincenzi (Presidente di ANBI) e Francesca Portincasa (Direttrice Generale di Acquedotto Pugliese), sarà presentato il position paper di Ref Ricerche su “Risparmio e tutela della risorsa idrica: verso i certificati blu per gli usi industriali” a cura di Samir Traini (Partner di REF Ricerche).

Al primo panel “Pitch di ESCo, mondo agricolo, industria e terzo settore” interverranno: Vittorio Cossarini (Presidente di AssoESCo), Ettore Prandini (Presidente di Coldiretti), Alessandro Durante (Segretario Generale di AVR – Anima Confindustria), Enrico Giovannini (Direttore scientifico ASviS), Massimiliano Evangelista (Account Manager e Sales Strategic Lead Ambiente e Territorio di Almaviva), Adriano Maroni (Consigliere d’Amministrazione su ESG, Banca di Credito Cooperativo di Ripatransone e Fermano), Gianfranco Nicolè (Presidente di GMT). Sarà la volta dell’intervento sul tema “Global water scarcity” di Cristina Franchini (Relazioni esterne di UNHCR, Rappresentanza per l’Italia, la Santa Sede e San Marino) e, a seguire, il secondo panel “Agenda 2030 e governance delle risorse idriche” con: Gian Marco Centinaio (Vicepresidente del Senato della Repubblica), Valentino Valentini (Vice Ministro delle Imprese e del Made in Italy), Vannia Gava (Vice Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), Tullio Ferrante (Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), Patty L’Abbate (Vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, Camera dei Deputati), Nicola Dell’Acqua (Commissario straordinario per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica), Andrea Guerrini (Componente del Collegio di ARERA e Presidente di WAREG European Water Regulators), Paolo Arrigoni (Presidente del GSE), con la moderazione di Alessio Falconio (Direttore di Radio Radicale).

L’evento sarà trasmesso in diretta streaming su Radio Radicale.

Clima, Ispra: in 54 comuni italiani erosione costiera oltre il 50%

Clima, Ispra: in 54 comuni italiani erosione costiera oltre il 50%Roma, 13 nov. (askanews) – Tra i 644 comuni costieri italiani, l’Ispra ha individuato quelli che presentano alti tassi di erosione. Sono 54 quelli che ad oggi hanno visto arretrare il loro tratto di costa di più del 50% dell’intero tratto di competenza; sono 22 i comuni che presentano un superamento compreso tra il 50% e il 60% della costa; sono 16 quelli tra 60% e 70%, otto tra 70% e 80% e sette tra 80% e 90%. Rotondella in Basilicata risulta essere l’unico comune caratterizzato da un’erosione diffusa sull’intero tratto costiero.

Se il numero dei comuni appare limitato, a fronte di un numero totale di 644 comuni costieri, – informa l’Ispra – va considerato che le percentuali riportate riguardano l’intera costa di ciascun comune, occupata anche da tratti che non sono spiagge e che non possono quindi andare in erosione, come i tratti di costa rocciosa, le foci fluviali e tutte le opere antropiche. Inoltre, le percentuali non mostrano un andamento “naturale” della dinamica costiera, ma a valle di tutte le opere di difesa costiera e dei ripascimenti effettuati. Sono i dati aggiornati e pubblicati da Ispra sull’erosione costiera relativi al 2020, che rappresentano un punto di riferimento per l’analisi ambientale di tutto l’assetto costiero nazionale. La nuova versione contiene l’integrazione dell’analisi spaziale rispetto al periodo 2006-2020 per tutto il territorio nazionale ed apporta alcune modifiche di dettaglio che riguardano sia “Linea di Costa”, sia lo strato “Linea di Retrospiaggia”, quella che separa la spiaggia dalla zona retrostante dove comincia la colonizzazione vegetale, oppure dove sono presenti opere antropiche.

I dati portano anche qualche buona notizia: 16 sono i comuni che presentano tratti di costa in avanzamento di lunghezza superiore all’80% della costa di competenza: Altidona, Camaiore, Campofilone, Camporosso, Curinga, Grisolia, Mondragone, Montebello Jonico, Numana, Pietrasanta, Porto Viro, Sant’Alessio Siculo, Satriano, Stilo, Viareggio, Villafranca Tirrena. La pubblicazione e la libera distribuzione della versione 2.0 rendono disponibili i dati per lo studio della dinamica litoranea su qualsiasi tratto costiero italiano, arricchiti dall’analisi spaziale. In seguito a questo ulteriore aggiornamento e attraverso il confronto fra i dati del 2006 e del 2020, Ispra fornisce un quadro dello stato attuale della linea di costa nazionale a livello comunale, mettendo in relazione l’estensione del tratto in arretramento rispetto all’intera estensione del litorale costiero comunale.

Ispra arricchisce ed implementa le coperture pubblicate sul suo Portale delle Coste proprio a supporto della pianificazione e della programmazione, tanto più necessarie oggi, in cui sono ben note le conseguenze sulle coste degli effetti dei cambiamenti climatici (erosione costiera, sfruttamento della “risorsa spiaggia”, artificializzazione delle coste, degrado del paesaggio).

Banche, Dbrs: utili raddoppiati per Big 5 italiane nel III trim

Banche, Dbrs: utili raddoppiati per Big 5 italiane nel III trimRoma, 13 nov. (askanews) – Le cinque principali banche italiane hanno complessivamente realizzato utili netti per 5,2 miliardi di euro nel terzo trimestre, “più del doppio rispetto a un anno prima”. Lo rileva l’agenzia di rating di Bbrs Morningstar, aggiungendo che escludendo alcuni costi una tantum – come gli accantonamenti per le sanzioni contro la Russia, le spese di ristrutturazione di Mps o quelle sull’operazione Bper-Carige – la crescita degli utili su base annua risulta dell’86%.

L’aumento dei ricavi da tassi di interesse, spiega l’agenzia, combinato con una buona gestione dei costi ha portato a maggiori margini operativi. Lo studio copre i risultati realizzati tra luglio e settembre da Intesa San Paolo, UniCredit, Banco Bpm, Bper e Mps. Secondo Andrea Costanzo, vicepresidente di Dbrs Morningstar “la patrimonializzazione delle banche si è ulteriormente rafforzata e la decisione di allocare due volte e mezzo l’ammontare teorico della tassa sugli extra profitti a riserve vincolate contribuirà a presentare margini di bilancio adeguati”.

L’agenzia rileva che gli indicatori di qualità degli impieghi si sono deteriorati marginalmente nel terzo trimestre, prevalentemente il riflesso dell’inasprimento delle condizioni del credito e del calo di domanda di prestiti da parte dei clienti. Intanto la posizione sulle liquidità ha continuato a normalizzarsi e i depositi hanno mostrato una stabilizzazione dopo i deflussi dei trimestri precedenti.

In moto in Africa per raccontare la rinascita di chi riceve protesi usate

In moto in Africa per raccontare la rinascita di chi riceve protesi usateMilano, 13 nov. (askanews) – “Dopo il mio grave incidente motociclistico ho capito che poter aver accesso a protesi in casi come il mio è la precondizione per poter avere una seconda possibilità di tornare a vivere una vita pressoché normale”. Luca Falcon nel 2016 fu vittima di un incidente in moto, in seguito al quale perse la gamba sinistra. Da allora le sue giornate contano sul supporto indispensabile di una protesi. Quell’incidente, però, Luca ha deciso di trasformarlo in un’opportunità, per sé e per gli altri.

Stretto tra la voglia di continuare a viaggiare in moto e il bisogno di dare un senso a quella tragedia, nel 2020, insieme a sua moglie, Giulia Trabucco, ha fondato l’associazione no profit Karma on the roads, che promuove, unica realtà in Italia a farlo, la raccolta e il ricondizionamento di protesi ortopediche usate, destinate a chi ne ha bisogno. E ora insieme sono pronti a partire per una nuova avventura: Ride Your Life – Ghana 2023, un viaggio solidale, realizzato col supporto di Müller Italia nell’ambito del programma di sostenibilità sociale Müller for People, che li porterà a percorrere in moto la costa africana da Tangeri ad Accra per documentare l’importanza del riciclo delle protesi ortopediche per coloro che hanno subito amputazioni in Paesi dove sono pressoché inaccessibili. “Nonostante tutto, la moto mi ha salvato la vita perché è lei che mi ha dato la motivazione per ricostruirne una nuova. – ha raccontato Falcon in questa intervista ad askanews – Da un letto di ospedale sognavo di tornare a viaggiare in moto; e ho sentito il bisogno di trasformare la mia passione in qualcosa di più concreto. Allora abbiamo unito al viaggio qualcosa che potesse essere utile per altre persone. Così è nato il nostro primo progetto nel 2020 quando abbiamo scoperto Legs4Africa, questa sorprendente associazione inglese con sede a Bristol che raccoglie protesi usate nei Paesi sviluppati e le spedisce a vari centri di riabilitazione in Africa, per essere riadattate e consegnate a chi ne ha bisogno”.

L’Organizzazione mondiale della sanità stima che solo un diversamente abile su 10 nel mondo ha accesso ad ausili. In Italia non esiste un programma per il riuso e riadattamento di protesi artificiali: questi dispositivi medicali, essendo su misura, una volta dismessi diventano “rifiuti”. In realtà, a parte l’invaso che va personalizzato su ogni individuo, il resto dei componenti può essere riutilizzato. Partendo da questa consapevolezza, Luca e Giulia con la loro Karma on the Road Aps negli ultimi due anni sono riusciti a raccogliere oltre 580 protesi usate, donandole a vari centri riabilitativi dell’Africa, oltre a promuovere l’apprendimento delle tecniche di adattamento del materiale protesico di riciclo. E ora sono pronti per la loro nuova avventura. “Questo viaggio è nato un po’ alla volta. Il primo, che abbiamo intrapreso nel 2020 in Africa, era nato per raccogliere fondi per Legs4Africa, in modo che l’associazione potesse spedire le protesi già raccolte in autonomia. Quando siamo tornati in Italia – ci ha raccontato ancora Luca – abbiamo scoperto che erano riusciti a spedire 206 protesi e abbiamo capito quanto fosse importante il lavoro che stavano facendo. Da quel giorno Karma On The Road è diventata a tutti gli effetti una non-profit. Noi raccogliamo le protesi e le facciamo recapitare ai centri di raccolta di Legs4Africa dove vengono ridistribuite agli oltre 20 centri di riabilitazione in tutta l’Africa subsahariana. Quando abbiamo visto che la maggior parte di esse venivano consegnate nel centro riabilitativo di Accra in Ghana, l’Orthopedic training center, abbiamo deciso di andare a trovarli. Ride Your Life – Ghana 2023 nasce per raccogliere le testimonianze di queste persone che hanno avuto la possibilità di cambiare la loro vita grazie ai dispositivi protesici che hanno ricevuto. Vogliamo raccontare e documentare le loro esperienze per far conoscere al mondo la realtà di coloro che sono tornati o stanno tornando ad avere una vita pressoché normale”.

Il viaggio durerà circa due mesi e porterà Luca e Giulia ad attraversare in moto sette frontiere (Marocco, Mauritania, Senegal, Gambia, Guinea, Costa d’Avorio, Ghana), seguiti, in auto da un driver esperto e dal regista Giovanni Montagnana. Ne nascerà un docu-film che, tappa dopo tappa, accanto alla storia di Luca e Giulia, permetterà di conoscere la nuova vita di chi ha ricevuto una protesi, le sfide che deve affrontare e l’impegno del centro riabilitativo per supportare queste persone. Al loro fianco anche Müller Italia, che col programma Müller For People è main sponsor di Ride Your Life – Ghana 2023. “La possibilità di sostenere Ride Your Life – Ghana 2023 è per tutti noi motivo di grande orgoglio: si tratta di un progetto straordinario che ha il merito di contribuire a rendere più semplice e piena la vita di chi ha delle disabilità, ma anche di sensibilizzare su tematiche importanti relative all’inclusione, ancora purtroppo poco raccontate e conosciute – ha spiegato Paola Scandola, direttore marketing di Müller Italia – Il supporto di Müller Italia a Ride Your Life – Ghana 2023 rientra all’interno di Müller for People, il percorso a lungo termine di sostenibilità sociale della nostra azienda, un programma di inclusione attraverso cui Müller Italia sostiene, realizza e divulga iniziative diverse tra loro ma legate da uno stesso obiettivo: consentire di vivere le proprie passioni anche a chi ha diversità fisiche. Non singoli eventi, quindi, ma progetti che si sviluppano nel tempo e richiedono costanza nell’impegno”. “Energia, passione e spirito di iniziativa sono certamente i valori che più ci accomunano a questi due ragazzi giovani e intraprendenti che hanno vissuto una terribile esperienza ma hanno avuto anche la forza di trasformarla in una ‘seconda’ vita”, ha concluso Scandola.

Seconda vita che viene donata tutte le volte che una protesi usata torna a essere utile per qualcuno. “Il motivo per cui gireremo un documentario è proprio questo: vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica e attirare l’attenzione anche delle istituzioni così che possano interessarsi al problema – ha sottolineato Giulia Trabucco – Noi abbiamo sollevato la questione del fatto che in Italia non si recuperano le protesi usate ma abbiamo trovato anche la soluzione, donarle a Legs4Africa”. “A me credo sia stata data una seconda possibilità. È chiaro che, se non avessi ricevuto le protesi, sarebbe stata una seconda possibilità decisamente più complessa – ha concluso Luca Falcon – Senza una protesi non riesci a fare pressoché nulla. Con Karma On The Road Aps vogliamo dare quella marcia in più a una persona che ci sta provando”.

Apec: economie Asia-Pacifico crescono, ma sono sul filo del rasoio

Apec: economie Asia-Pacifico crescono, ma sono sul filo del rasoioRoma, 13 nov. (askanews) – Le economie dei paesi che fanno parte della Cooperazione Asia-Pacifico (Apec) hanno registrato nella prima metà del 2023 un rafforzamento della crescita su base annua – +3,3% rispetto al +2,9% dei primi sei mesi dello scorso anno – ma “camminano sul filo del rasoio in mezzo ai rischi al ribasso”. Lo afferma un rapporto presentato dall’APEC Policy Support Unity, il centro studi del raggruppamento che ha sede a Singapore.

“Ci sono segnali promettenti nell’Apec, ma si sta camminando sul filo del rasoio in mezzo a rischi al ribasso”, ha affermato Carlos Kuriyama, direttore della Policy Support Unit, presentando il rapporto intitolato APEC Regional Trends Analysis. “La crescita economica nella regione – ha continuato – rimane disomogenea, anche se prevediamo una crescita economica più stabile negli anni a venire”. Fanno parte dell’Apec 21 paesi sulle due sponde dell’Oceano Pacifico: dagli Stati uniti alla Cina, dal Giappone alla Russia. Si tratta insomma di una regione che include una parte estremamente consistente del Pil mondiale.

Secondo lo studio dell’istituto di ricerca, la ripresa del turismo e dei consumi interni sta trainando l’attività economica nella regione. Tuttavia, la crescita non è uniforme, con alcuni paesi che si espandono al di sopra della media Apec, mentre la maggior parte cresce al di sotto della media o anche si contrae. Mentre si prevede che la regione crescerà del 3,3% per l’intero anno 2023, l’eredità della pandemia, l’inflazione persistente, i livelli di debito più elevati, il cambiamento climatico, le tensioni geopolitiche, il protezionismo commerciale e la frammentazione geoeconomica gettano ombre sulle prospettive.

Opportunità di crescita – secondo la ricerca – potrebbero derivare da una forza sostenuta del turismo e dell’attività di consumo, nonché da un sostegno fiscale continuo e mirato. Dal 2024, nel medio termine, si prevede che la crescita nell’APEC si stabilizzerà su un range compreso tra il 2,8 e il 2,9%, anche se più lenta rispetto al resto del mondo. L’incertezza nel panorama economico sta complicando gli sforzi verso una ripresa post-pandemia più solida. RISCHIO INFLAZIONE

In particolare, una spina nel fianco è rappresentata dalla dinamica dei prezzi e dal rischio inflazionistico. Nel periodo agosto-settembre 2023 è stato osservato nella regione un aumento dell’inflazione al 3,4%, in particolare a causa dell’aumento dei prezzi di energia, zucchero e riso. Fattori dal lato dell’offerta – tra cui i tagli alla produzione di petrolio da parte dei membri dell’OPEC+ e le restrizioni alle esportazioni, ulteriormente esacerbati dalle condizioni meteorologiche – hanno portato a picchi nei prezzi delle materie prime. Una prospettiva più restrittiva dell’offerta globale di petrolio, unita a una domanda robusta, nonché condizioni meteorologiche avverse, restrizioni alle esportazioni e interruzioni nella catena di approvvigionamento dei fertilizzanti che colpiscono alcuni prodotti agricoli potrebbero portare a una ripresa dell’inflazione. L’impatto dell’elevata inflazione sull’economia va oltre l’aumento del costo della vita, poiché di solito porta ad un aumento dei tassi di interesse e ad un’amplificazione dell’incertezza che incide negativamente sugli investimenti e sui consumi, nonché sulla sostenibilità del debito, tra le altre conseguenze economiche, secondo il rapporto. Questi a loro volta potrebbero indebolire la ripresa economica post-pandemia. Tuttavia, nonostante questi recenti sviluppi che hanno influenzato i prezzi di alcune materie prime chiave, l’inflazione nel settembre 2023 è stata inferiore al tasso del 6,6% di un anno fa, a causa della rapida azione di politica monetaria tra le economie dell’Apec. Per combatterla molte economie dell’Apec hanno inasprito la politica monetaria aumentando i tassi di interesse. Rispetto al livello di fine 2022, i tassi di interesse sono aumentati tra lo 0,25 e l’1,25% nella maggior parte delle economie Apec, secondo gli ultimi dati disponibili dell’ottobre 2023, mentre alcune economie hanno scelto di ridurre i tassi per rilanciare l’attività economica. COMMERCIO Il commercio da e verso la regione Apec si è contratto nella prima metà del 2023, con il volume e il valore delle esportazioni in calo su base annua rispettivamente del 3,0% e del 6,5%, mentre le importazioni sono diminuite del 3,5% e del 7,1%. L’attività commerciale è stata influenzata negativamente dalle condizioni monetarie più restrittive in risposta alle persistenti pressioni inflazionistiche unite alle incertezze del contesto globale. In linea con le prospettive del commercio globale, l’Apec prevede un commercio lento nel 2023, con il volume delle esportazioni e delle importazioni di merci in crescita rispettivamente solo dello 0,1% e dello 0,3%. Emerge una prospettiva più ottimistica per il periodo a breve termine, poiché si prevede che la regione registrerà una crescita economica più stabile, con un’espansione prevista del commercio di merci del 4,3-4,4% nel 2024-2025. Il commercio di servizi continua a crescere a tassi più elevati, ma a un ritmo in decelerazione poiché è cresciuto a un ritmo inferiore nel primo trimestre del 2023, pari al 6,8% per le esportazioni e al 10,6% per le importazioni rispetto ai livelli di un anno fa. La robusta espansione dei servizi di viaggio è stata in parte controbilanciata dal rallentamento dei trasporti e dei servizi legati alle merci. Il futuro del commercio nella regione dell’APEC è minacciato dalla frammentazione geoeconomica e dall’accumulo di misure restrittive decise su base politica. Inoltre, secondo l’OMC, cominciano ad emergere segnali di interruzioni all’interno delle catene di approvvigionamento. Ad esempio, la percentuale di beni intermedi nel commercio internazionale, che funge da indicatore dell’attività della catena di fornitura globale, è scesa al 48,5% nella prima metà del 2023, in contrasto con la media del 51,0% osservata nei tre anni precedenti. BOMBA DEMOGRAFICA Guardando al futuro, il cambiamento demografico sarà una delle sfide principali nella regione Apec. C’è una popolazione anziana in crescita poiché la percentuale della popolazione dell’Apec di età pari o superiore a 65 anni ha registrato un aumento di quasi due volte in tre decenni, passando dal 6,8% nel 1991 al 13,2% nel 2021. Un aumento più marcato si osserva tra le economie dell’Asia nordorientale, poiché la sua popolazione anziana è più che raddoppiata passando dal 7,0% al 15,0% nello stesso periodo comparabile. Nello stesso periodo, la quota della popolazione di età compresa tra 0 e 14 anni nell’Apec è diminuita dal 28% al 19%. Negli ultimi tre decenni abbiamo sperimentato una forte riduzione di 10 punti percentuali o più. Nel lungo termine, secondo il rapporto, l’invecchiamento della popolazione comporta costi più elevati legati all’assistenza sanitaria, alle pensioni e alla previdenza sociale, insieme a una riduzione della forza lavoro che può portare a carenza di competenze e stagnazione economica. Allo stesso tempo, la combinazione di bassi tassi di natalità e una ristretta popolazione giovanile in questo contesto implica che i lavoratori dovranno affrontare un onere maggiore nel sostenere una popolazione anziana in crescita.

Villa Della Torre rinnova l’alleanza con Palazzo Te per un nuovo vino

Villa Della Torre rinnova l’alleanza con Palazzo Te per un nuovo vinoMilano, 13 nov. (askanews) – Nuovo capitolo del progetto dedicato alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano che vede insieme Fondazione Palazzo Te di Mantova e Villa Della Torre di Fumane (Verona), omonima Cantina di proprietà della famiglia Mastella Allegrini. L’alleanza virtuosa che l’anno scorso aveva dato vita a “Camera dei Giganti Valpolicella Classico Superiore Doc 2020”, porta oggi Villa Della Torre a dedicare un’altra opera di Palazzo Te ad un’edizione limitata di un suo vino, il “Lugana Doc 2021 Camera di Amore e Psiche”.

Il legame tra Palazzo Te e Villa Della Torre affonda le sue radici tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, quando il celebre pittore e architetto Giulio Romano e la sua scuola firmano questi due straordinari edifici. Un’unica cifra stilistica che offre oggi una prospettiva di visita nuova all’interno di un percorso turistico-culturale comune, che punta ad accorciare le distanze tra le città di Mantova e Verona e tra il territorio veneto e quello lombardo. “La sinergia e la progettualità tra pubblico e privato rappresenta oggi uno strumento prezioso per la valorizzazione, la salvaguardia e la corretta comunicazione del nostro patrimonio culturale” ha commentato la Cavaliera del lavoro e proprietaria di Villa Della Torre, Marilisa Allegrini, sottolineando che “questo progetto rende protagonista il connubio tra arte e cultura enoica, due asset che da sempre identificano l’Italia in tutto il mondo e di cui Villa Della Torre è portavoce”.

“Il bianco dedicato alla Camera di Amore e Psiche si affianca al rosso della Camera dei Giganti, allargando un’offerta che è stata pensata per mostrare concretamente la fecondità di alleanze tra territori, patrimoni e competenze produttive, tessute nel segno della cultura e della qualità” ha dichiarato il direttore della Fondazione Palazzo Te, Stefano Baia Curioni, spiegando che si tratta di “una nuova occasione per leggere il patrimonio culturale italiano nella capacità generosa di coinvolgere la sensibilità estetica, l’educazione a vivere i piaceri e lo sviluppo stesso delle civiltà”. “Il vino ‘Camera di Amore e Psiche’ rappresenta un secondo bellissimo viaggio che desideriamo condividere con il grande pubblico” ha dichiarato la direttrice Marketing di Villa Della Torre, Caterina Mastella Allegrini, evidenziando che “è un’occasione, assolutamente speciale, in cui l’arte e la cultura del vino dialogano diventando un efficace strumento di valorizzazione l’uno per l’altro”.

Due le etichette da collezione di questa special edition di Lugana Doc: la prima ritrae sulle 1.500 bottiglie da 0,75 litri la favola di Amore e Psiche tratta dalla “Metamorfosi” di Apuleio, la seconda riprende invece sui formati da 1,5 e 3 litri (tirati in 150 e 50 esemplari), l’affresco dedicato ai preparativi di un banchetto in campagna, dove la vite fa da sfondo ad una tavola con ai lati Bacco e un servo che porta sulle spalle un otre di vino. Le bottiglie sono disponibili negli shop di Palazzo Te e Villa Della Torre, e sul negozio on-line della Cantina.

Guerra in Medio Oriente, Borrell: l’Ue chiede pause umanitarie immediate a Gaza

Guerra in Medio Oriente, Borrell: l’Ue chiede pause umanitarie immediate a GazaBruxelles, 13 nov. (askanews) – “Ieri abbiamo lavorato tutto il giorno per pubblicare una dichiarazione a 27, e sono lieto di dire che siamo riusciti a mettere insieme i 27 Stati membri in una dichiarazione comune; sapete quanto è stato difficile presentare un approccio completamente unito le ultime volte, dopo il voto alle Nazioni unite, dove i Paesi Ue hanno votato in modi diversi. A questo ho lavorato tutto il weekend”. Lo ha sottolineato oggi a Bruxelles l’Alto Rappresentante per la Politica estera dell’Ue, Josep Borrell, parlando alla stampa al suo arrivo al Consiglio Esteri, dove il conflitto in corso a Gaza è il primo punto in agenda.

“In questa dichiarazione comune dei 27 – ha continuato Borrell – chiediamo pause immediate, al plurale, non una sola ma diverse pause; e c’è anche un aggettivo, ‘immediate’, pause immediate per stabilire corridoi umanitari per affrontare la terribile situazione della popolazione di Gaza”. “Chiediamo a Israele di fare prova della massima moderazione al fine di salvare le vite dei civili; e condanniamo l’uso che fa Hamas della popolazione e degli ospedali come scudi, ma esprimiamo anche la nostra preoccupazione per la terribile situazione degli ospedali che hanno subito un pesante impatto dai bombardamenti”.

“Gaza – ha insistito l’Alto Rappresentante – ha bisogno di più aiuti, da tutti i punti di vista: acqua, carburante, cibo. Questi aiuti sono disponibili, stanno a alle frontiere e aspettano di entrare”. Nella dichiarazione comune dei Ventisette pubblicata ieri sera, l’Ue si dice “seriamente preoccupata per l’aggravarsi della crisi umanitaria a Gaza”.

“L’Ue – si legge – si unisce alle richieste di pause immediate delle ostilità e della creazione di corridoi umanitari, anche attraverso una maggiore capacità di accesso ai valichi di frontiera e attraverso una rotta marittima dedicata, in modo che gli aiuti umanitari possano raggiungere in sicurezza la popolazione di Gaza”. “In linea con le conclusioni del Consiglio europeo del 26 ottobre – prosegue la dichiarazione – l’Ue ribadisce il diritto di Israele a difendersi in linea con il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario. L’Ue chiede un accesso umanitario continuo, rapido, sicuro e senza ostacoli e aiuti per raggiungere le persone bisognose attraverso tutte le misure necessarie”.

Inoltre, “l’Ue rinnova l’appello ad Hamas per il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi. È fondamentale che al Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) venga concesso l’accesso agli ostaggi”. “L’Ue – si legge ancora nella dichiarazione – condanna l’uso degli ospedali e dei civili come scudi umani da parte di Hamas. I civili devono poter lasciare la zona di combattimento. Queste ostilità stanno avendo un grave impatto sugli ospedali e stanno causando terribili perdite di civili e di membri del personale medico”. “L’Ue sottolinea che il diritto internazionale umanitario prevede la protezione degli ospedali, delle forniture mediche e dei civili all’interno degli ospedali”, ricorda la dichiarazione, aggiungendo che “gli ospedali devono essere riforniti immediatamente delle forniture mediche più urgenti e i pazienti che necessitano di cure mediche urgenti devono essere evacuati in sicurezza. In questo contesto, esortiamo Israele a esercitare la massima moderazione per garantire la protezione dei civili”. “L’Ue e i suoi Stati membri – conclude la dichiarazione – continueranno a lavorare a stretto contatto con i partner internazionali, le Nazioni Unite e altre agenzie, nonché i paesi della regione, per fornire un flusso sostenuto di assistenza e facilitare l’accesso a cibo, acqua, assistenza medica, carburante e fornire riparo” alla popolazione di Gaza.

Parte con Confindustria Veneto Est stagione missioni del Desk Romania

Parte con Confindustria Veneto Est stagione missioni del Desk RomaniaRoma, 13 nov. (askanews) – Con un interscambio di 19 miliardi di euro, in crescita del 21,9% nel 2022 sul 2021, Romania e Italia si confermano partner sempre più connessi. Destino che accomuna anche il Veneto e la stessa Romania. Nonostante il leggero calo nei primi sei mesi 2023 (-1,8%), l’interscambio della Regione italiana con la Romania è cresciuto del 19,4% nel 2022 per un valore di circa 4,2 miliardi di euro, spinto soprattutto dalle esportazioni. Un dato che ha accompagnato nel segno del successo la missione di Confindustria Veneto Est in Romania. Tre giorni intensi di lavori, primo passo concreto del cambio di paradigma nei rapporti tra i due Paesi e tra i tessuti industriali. E primo esempio operativo dell’attivazione del Desk Romania a Treviso da parte di Confindustria Romania.

Una missione sia economica che istituzionale, risultato della stretta e costruttiva collaborazione tra Confindustria Veneto Est (CVE) e Confindustria Romania. La folta delegazione veneta ha riunito rappresentanti dei settori della meccanica, della chimica, dell’agroalimentare, dell’energia. A guidare la missione, a cui hanno partecipato anche il presidente del Gruppo viticoltori CVE, Stefano Bottega e il presidente di Finest S.p.a. Alessandro Minon, la consigliere per l’Internazionalizzazione Alessandra Polin, dal 7 al 9 novembre. Con il Desk Romania si riaccende l’attenzione su quanto già avvenne nei primi anni 2000, quando la Romania assunse il ruolo del territorio più interessante dell’Est Europa per le nuove opportunità di business. Confindustria Romania, tramite gli uffici in Italia, è uscita, così, dalla comfort zone che ha caratterizzato, in questi ultimi 10 anni, l’interazione economica tra Italia e Romania lanciando un nuovo modello operativo voluto dal presidente di Confindustria Romania, Giulio Bertola, forte dell’esperienza imprenditoriale e associativa ultra ventennale, non solo in Romania ma in oltre undici Paesi di quest’area.

“Con questa prima missione, organizzata insieme a Confindustria Veneto Est e con la partecipazione di Finest S.p.A., abbiamo voluto dare una pronta risposta ad una criticità che abbiamo rilevato, ovvero quella del continuare a procedere in modalità ‘abbrivio’, il termine che indica quando, alla nave di grandi dimensioni, si spengono i motori e questa continua comunque a muoversi lentamente in avanti. Una metafora che trova riscontro nel volume stabilizzato degli scambi commerciali tra i nostri due Paesi, naturalmente in stretta relazione a quanto di importante export italiano viene anche indirizzato verso altri mercati limitrofi, anch’essi oggetto di grande interesse – ha spiegato a valle della missione Bertola – Senza contare un nuovo trend, questa volta dalla Romania verso l’Italia, che riguarda le imprese romene che hanno manifestato l’intenzione di valutare nuovi investimenti in Italia, fenomeno che ancora oggi viene sottovalutato”. “Il Progetto Desk Romania, in Italia, segue un nuovo paradigma chiaro ed efficiente che parte dalla convergenza sinergica e organizzata dall’eccellenze riconosciute di ogni soggetto coinvolto, privato e pubblico e si concretizza nel supporto, anche finanziario, che questi Enti possono offrire alle imprese italiane e romene. Naturalmente il tutto accompagnato da una dinamica e continuativa operatività relazionale, economica e istituzionale, da parte di Confindustria Romania, che si posiziona con autorevolezza all’interno dei processi d’interazione economica tra Romania e Italia”, ha concluso il presidente della rappresentanza confindustriale.

L’architettura di questo nuovo modello organizzativo comprende le imprese di Confindustria Romania, il collegato Desk romeno per la Finanza Agevolata, Confindustria Veneto Est con la sua importante dimensione, sia territoriale (Padova, Rovigo, Venezia e Treviso) che associativa (oltre 5.000 aziende), il coinvolgimento di Finest S.P.A, partecipata da Friulia S.p.A., società finanziaria della regione Friuli Venezia Giulia, da Veneto Sviluppo, della Regione Veneto e dalla Provincia Autonoma di Trento. Finest S.p.A, é anche referente del ,inistero dello Sviluppo economico italiano, in 30 anni ha supportato e sviluppato oltre 650 operazione d’internazionalizzazione di aziende italiane. “Grazie a questa partnership possiamo offrire alle aziende relazioni istituzionali e di networking che potranno rafforzare le collaborazioni commerciali o di fornitura (nearshoring) con imprese romene, dischiudere progetti e opportunità da cogliere con il Pnrr romeno, nei settori dell’energia e infrastrutture, sostenibilità ambientale, agroindustria e alimentare, sanità. E diventare anche la base per poter dare il nostro contributo alla ricostruzione della vicina Ucraina che va ben oltre i soli interessi economici”, ha detto Polin lanciando la missione, secondo il sito di Confindustria Veneto Est.

E a questi temi è stato dedicato il primo appuntamento della missione in Romania: un seminario sul tema della Finanza agevolata, PNRR romeno, Fondi europei e aiuti di Stato, a cui ha partecipato anche l’Ambasciatore d’Italia in Romania, Alfredo Durante Mangoni, che ha portato i saluti istituzionali di apertura lavori. All’evento hanno partecipato tutti i componenti della delegazione di Confindustria Veneto Est, i rappresentanti delle aziende venete, le aziende associate di Confindustria Romania e gli esperti di finanza agevolata: nel corso della sessione tecnica il presidente di Finest Spa, Alessandro Minon, il direttore generale di Confindustria Romania, Adrian Dimache e Bogdan Hossu, esperto del Desk Finanza agevolata di Confindustria Romania hanno offerto una panoramica degli strumenti a disposizione e delle opporrunità. La parte economica del programma è continuata il giorno dopo con gli incontri B2B, anche tramite collegamenti in videocall, per le aziende romene con sedi in località molto distanti dalla capitale romena. Parallelamente alla parte economica della missione si è svolta anche quella istituzionale coordinata dal presidente di Confindustria Romania presso il ministero dell’Economia, dell’imprenditoria e del turismo, il ministero dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale e presso l’Amministrazione presidenziale della Romania. Gli incontri della delegazione con le Istituzioni romene hanno avuto un denominatore comune, le opportunità di rafforzamento della cooperazione industriale, commerciale e di investimento in alcuni specifici settori: tra questi l’industria e l’agricoltura, con un trasversale focus sul problema della mancanza di manodopera specializzata, anche in Romania.

In 15mila a Napoli per il Vesuvio Motor Show

In 15mila a Napoli per il Vesuvio Motor ShowRoma, 13 nov. (askanews) – Quindicimila presenze in due giorni con la pioggia che non ha spento l’entusiasmo degli appassionati di Supercar. Il format del Vesuvio Motor Show si è rivelato un successo con machine da sogno, giovani campioni, auto impegnate nei campionati internazionali a disposizione di quanti hanno potuto trascorrere qualche ora passeggiando tra bellissime viste solo in tv.

“Possiamo considerare questa come una edizione zero della manifestazione – le parole di Antonio Olivieri, organizzatore di Afrodite Service con Gemma Buiano – siamo già proiettati al 2024 con alcuni correttivi da apportare per un entusiasmo che ci ha dato una carica enorme. Grazie ai partner che hanno sostenuto l’evento, come Vega Luxury, gli appassionati, i bambini su tutti, hanno potuto interagire direttamente con le auto, potendo spesso scattare foto dall’interno dell’abitacolo. In qualsiasi altro evento del genere le auto sono “ingabbiate” da noi no. Abbiamo avuto una strada interamente a disposizione degli appassionati, senza intralciare sulla viabilità cittadina. Nell’organizzazione di eventi le periferie non esistono. Anzi, spesso sono più coinvolgenti”. Olivieri da I numeri dell’evento: “Quindicimila presenze, cinquanta Ferrari in due giorni, quindici Lamborghini, dieci Porsche, e ancora McLaren, Maserati, Rolls Royce, Bentey. Devo ringraziare I 60 uomini dello staff, abbiamo organizzato cene per duecento invitati”.

Motorhome dell’evento il Gold Tower. Tra le auto più ammirate sicuramente la Ferrari 488 Challenge, classificata al terzo posto alle finali mondiali svoltesi sulla pista del Mugello lo scorso 29 ottobre, con Paolo Scudieri alla guida, ospite d’onore dell’evento. Ed anche la Force India 2018 con livrea modificata che fu di Sergio Perez ed Esteban Ocon, parcheggiata sulla terrazza eventi del Gold Star. E poi la Lancia Delta S4 del 1985 di Marcu Alen ed il suo navigatore Kivimaki. La bellissima Urania 750 sport protagonista del Gp di Napoli negli anni 50. Poi la Aston Martin GT3 Vantage di Pietro Nappi e la Lamborghini di Angelo Ambrosio, il re delle cronoscalate. Premiato per il successo nel Campionato Italiano Gt Sprint il giovanissimo pilota di Portici Vincenzo Scarpetta. Impegnati nei kart I giovanissimi piloti della squadra corse di kart Officina 27 Motorsport; braccio napoletano di CRG dove sono nati Verstappen, Hamilton, Rosberg. E poi esibizione di stuntmen, drifting, accelerazione, velocità.