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Renault e Nissan: investimento di 600 mln dollari in India

Renault e Nissan: investimento di 600 mln dollari in IndiaMilano, 13 feb. (askanews) – Renault e Nissan hanno annunciato un investimento di 600 milioni di dollari in India, per aumentare la produzione e le attività di ricerca e sviluppo, introducendo veicoli elettrici e passando a una produzione a emissioni zero. Lo si legge in una nota congiunta delle due aziende.
Le aziende collaboreranno a sei nuovi veicoli per clienti nazionali e internazionali, tra cui due completamente elettrici, trasformando il centro Renault-Nissan in un hub di esportazione internazionale. L’investimento iniziale di circa 600 milioni di dollari porterà alla creazione di 2.000 nuovi posti di lavoro presso il Renault Nissan technology & business center di Chennai. Allo stesso tempo, la fabbrica Rnaipl diventerà carbon neutral con un aumento significativo della generazione di energia rinnovabile.
I sei nuovi modelli, tre per ciascuna azienda, saranno tutti progettati e costruiti a Chennai e includeranno quattro nuovi Suv di segmento C. Due nuovi veicoli elettrici del segmento A saranno i primi veicoli elettrici sia per Renault che per Nissan in India.
“Renault e Nissan sono pienamente impegnate nel mercato indiano, impegnate a elettrizzare il mercato indiano e impegnate a ridurre al minimo il nostro impatto sull’ambiente – ha detto Guillaume Cartier, presidente per la regione Africa, Medio Oriente, India, Europa e Oceania di Nissan – L’India è stata il primo stabilimento dell’Alleanza e l’India sarà al centro di questo nuovo capitolo dell’Alleanza, con nuovi veicoli, nuove attività di ricerca e sviluppo e nuovi mercati di esportazione che porteranno le nostre operazioni congiunte a un livello superiore. L’India rifletterà il nostro potere globale nei Suv e nei veicoli elettrici di alta qualità, apportando maggiore valore ai nostri dipendenti, clienti e comunità”.
“L’India è un mercato chiave per il gruppo Renault. Negli ultimi 14 anni abbiamo sviluppato il marchio Renault con i nostri team e concessionari, fino a raggiungere i 100mila veicoli venduti all’anno – ha aggiunto François Provost, international development & partnerships Renault e managing director di Alliance purchasing organization – L’India ha anche un ruolo chiave nella nostra impronta mondiale di R&S. Questo progetto insieme a Nissan è un primo risultato concreto della nuova ambizione dell’Alleanza rilasciata il 6 febbraio”.

Vino, in 1.500 a Firenze per Anteprima Chianti Lovers e Rosso Morellino

Vino, in 1.500 a Firenze per Anteprima Chianti Lovers e Rosso MorellinoMilano, 13 feb. (askanews) – Sono state circa 1.500 le persone che hanno partecipato all’”Anteprima 2023 – Chianti Lovers & Rosso Morellino” andata in scena ieri alla Fortezza da Basso di Firenze, con Oltre 120 aziende del territorio che hanno proposto più di 400 etichette di Chianti e Morellino in degustazione.
“Se l’edizione 2022 è stata quella che ha finalmente segnato il ritorno in presenza del pubblico e degli operatori dopo le limitazioni imposte dalla pandemia – hanno spiegato gli organizzatori – questa ottava edizione ha consolidato e ridato slancio all’evento”, a cui erano accreditati più di 250 i giornalisti accreditati e numerosi operatori del settore.
“Anche quest’anno ci siamo ritrovati con grande soddisfazione ed entusiasmo per presentare le nuove annate del Morellino di Scansano annata 2022 e riserva 2020” ha commentato Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio di Tutela Morellino di Scansano DOCG, sottolineando che “è stato un evento vibrante e partecipato nel quale abbiamo condiviso e commentato con la stampa e gli appassionati lo stile inconfondibile e le peculiarità delle nuove annate del Sangiovese che si affaccia sulla costa toscana”. “Chianti Lovers & Rosso Morellino – ha concluso – è sempre di più un appuntamento per noi importante per confrontarci con tutti gli amici del Morellino, quelli che amiamo chiamare e considerare i nostri ambasciatori”.
“Il tradizionale format dell’Anteprima 2023 – Chianti Lovers & Rosso Morellino si conferma essere una certezza nel panorama degli eventi vitivinicoli del nostro territorio” ha dichiarato il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi, aggiungendo che “anche questa ottava edizione è stata un successo sia dal punto di vista della partecipazione, che dell’accoglienza dei prodotti portati in degustazione”. “L’alta qualità delle etichette è stata percepita ed apprezzata dagli operatori – ha chiosato – ma anche dal pubblico: non possiamo che essere soddisfatti”.
L’iniziativa è stata organizzata e promossa dall’Associazione consorzi toscani per la qualità agroalimentare (Ascot) e realizzata grazie al cofinanziamento Feasr del Psr 2014-2020 della Regione Toscana.

I 70 anni del Museo della Scienza: dinamismo e festeggiamenti

I 70 anni del Museo della Scienza: dinamismo e festeggiamentiMilano, 13 feb. (askanews) – Il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano festeggia i suoi 70 anni nel 2023. Primo e più antico tra i musei scientifici italiani ospita progetti di Leonardo Da Vinci, a cui è anche intitolato, così come razzi spaziali; il sommergibile Toti e laboratori per bambini che esplorano il sistema solare con la realtà virtuale.
“Cercare i dare comprensione di quello che sta accadendo in modo sempre più repentino è la nostra vita quotidiana, e quindi invecchiare è praticamente impossibile”. Il direttore del museo, Fiorenzo Galli, in un certo senso, ha sintetizzato così i decenni che sono passati e poi ha gettato uno sguardo sui prossimi anni. “Lo scenario – ha aggiunto il direttore – è di rimanere agganciati nei modi migliori possibili a quello che è il progredire dell’umanità. Mi piace pensare che intorno a quelli che sono gli oggetti più belli e più prestigiosi non ci sia solo la storia scientifica e tecnica di questi, ma ci sia intorno una storia umana forte, penso per esempio al frammento di storia lunare, che porta in sé il coraggio di quelli che sono andati là a fare questo viaggio così straordinario e dei prossimi che andranno e che noi seguiremo con attenzione”.
Altre storie di questo tipo riguardano, per esempio, la Tenda Rossa di Umberto Nobile o il telescopio di Schiapparelli: il tutto all’insegna di una costante ricerca della relazione tra la scienza e la cultura, per un ritratto dell’umano a tutto tondo. E per festeggiare l’anniversario il Museo della Scienza e della Tecnologia apre le proprie porte per una grande festa il 15 febbraio.
“Il museo non invecchia – ci ha detto Barbara Soresina, direttore di produzione e promozione – e quindi abbiamo pensato che festeggiare con un super compleanno fosse la cosa giusta. Per questo apriremo le porte gratuitamente a chi vorrà partecipare, il museo si animerà di tantissime attività, con le esposizioni e i laboratori interattivi aperti, e poi performance un po’ ovunque”.
In programma per i festeggiamenti spettacoli teatrali, dj set e concerti, tutti all’interno dello spazio, fisico, ma anche mentale, di un museo che crede fortemente nell’idea di dinamismo.

Ucraina, Berlusconi spopola sui siti russi, meno sui media ucraini

Ucraina, Berlusconi spopola sui siti russi, meno sui media ucrainiRoma, 13 feb. (askanews) – Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sull’inopportunità, a suo avviso, di parlare con il presidente Volodymyr Zelensky, trovano ampia eco stamane sui media, siti, canali Telegram russi e, per ora, meno su quelli ucraini.
L’agenzia ucraina Unian rileva che “l’ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi ha criticato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e ha affermato che gli Stati Uniti non dovrebbero aiutare il paese con armi e denaro”. I siti dei quotidiani rilanciano le parole di Berlusconi tramite articoli dei corrispondenti o collaboratori da Roma, o riprendendo le pubblicazioni italiane:in generale, si limitano a riferire quanto espresso dall’ex presidente del Consiglio italiano ieri sera, sottolineando che Forza Italia fa parte della coalizione di governo, come fa il giornale “Politica”: “L’ex premier italiano Silvio Berlusconi, che fa parte della coalizione di governo del premier Georgia Meloni, ha criticato aspramente il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy” e spiega come l’opposizione di sinistra abbia chiesto chiarimenti alla leader di Forza Italia e capo del governo. Altri siti molto seguiti nei mesi di guerra, come Kyiv Independent e Ukrinform, stamattina non riportavano la vicenda.
Numerosissime le testate russe che, invece, ne danno conto, dal sempre autorevole Kommersant (che titola: “Berlusconi ha criticato Zelensky e ha offerto agli Stati Uniti di dare soldi all’Ucraina in cambio di un cessate il fuoco”) a canali Telegram vicini al Cremlino, come Pul-3. L’idea di aiuti economici in cambio di un armistizio viene sottolineata da diversi media russi, di orientamento fortemente nazionalista come Tsargrad o Pravda.ru “L’ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi ritiene che Zelensky dovrebbe utilizzare il “Piano Marshall” e, su questa base, dichiarare un cessate il fuoco”, scrive Tsargrad.
Anche un sito di approfondimenti che è espressione dei militari come Voennoye Obozrenie (Rassegna militare) parla dell’idea di compensazioni economiche come punto di partenza per la pacificazione e scrive: “va notato che Berlusconi ha precedentemente offerto ai paesi europei di proporre domande su una soluzione pacifica. Tuttavia, gli attuali capi di stato e di governo europei per qualche motivo non ascoltano il buon senso, ma l’amministrazione statunitense, che sta chiaramente cercando di prolungare il conflitto armato in Ucraina. È chiaro che se gli Stati Uniti non avessero sostenuto e stimolato questo conflitto, non sarebbe iniziato. Pertanto, la valutazione critica di Berlusconi su Zelensky non è completa sul piano logico: varrebbe la pena notare il ruolo degli Stati Uniti nell’escalation del confronto in Ucraina”.

Seggi riaperti in Lombardia e Lazio fino alle 15, affluenza 29,7%

Seggi riaperti in Lombardia e Lazio fino alle 15, affluenza 29,7%Roma, 13 feb. (askanews) – Urne riaperte, dalle 7 alle 15, nel Lazio e in Lombardia per il rinnovo dei governi delle due regioni. Sono oltre 13 milioni i cittadini chiamati alle urne, oltre un quarto degli aventi diritto al voto. Ieri, nella prima giornata di votazioni, l’affluenza è stata complessivamente del 29,72% (31,78% in Lombardia e 26,28% nel Lazio): cinque anni fa l’affluenza domenicale alle Regionali era stata del 70,63% (73,1% in Lombardia e del 66,5% nel Lazio), ma nel 2018 si votava in una sola giornata.
Il risultato della consultazione, che eleggerà i nuovi presidenti e i Consigli regionali delle due più popolose regioni italiane, sarà anche il primo banco di prova del governo Meloni.
Il centrosinistra, che si presenta in coalizione con il Movimento 5 stelle in Lombardia, senza Terzo polo, e in coalizione con il Terzo polo, senza Movimento 5 stelle, nel Lazio, considera invece “aperta” la sfida nelle due regioni. Il centrodestra si presenta invece nella sua formulazione di governo al fianco dei propri candidati in entrambe le regioni.
In Lombardia la sfida è tra il governatore uscente Attilio Fontana, sostenuto dal centrodestra unito; il candidato del centrosinistra Pierfrancesco Majorino; la candidata del Terzo polo Letizia Moratti, ex vice di Fontana. In campo anche Mara Ghidorzi, la quarta sfidante, candidata di Unione popolare.
Nel Lazio è corsa a sei: Alessio D’Amato (centrosinistra), Francesco Rocca (centrodestra), Donatella Bianchi (M5S), Rosa Rinaldi (Unione Popolare), Fabrizio Pignalberi (Quarto Polo e Insieme per il Lazio) e Sonia Pecorilli (Partito Comunista Italiano).
La legge elettorale prevede l’elezione diretta sia del presidente di Regione sia del Consiglio regionale, in un’unica tornata, a suffragio diretto. Non è previsto il ballottaggio: vince chi prende più voti.

Fi: Berlusconi sostiene Ucraina ma preoccupato per escalation

Fi: Berlusconi sostiene Ucraina ma preoccupato per escalationMilano, 12 feb. (askanews) – “Il sostegno del presidente Berlusconi in favore dell’Ucraina non è mai stato in dubbio. Ha solo espresso la sua preoccupazione per evitare la prosecuzione di un massacro e una conseguente grave escalation della guerra, senza venire mai meno all’adesione di Forza Italia alla maggioranza di governo, alla posizione della Nato, a quella dell’Europa e degli Stati Uniti”. È quanto si afferma in una nota di Forza Italia.
“Il presidente Berlusconi non ha mai nominato Putin, dal quale ha più volte sottolineato di essere rimasto deluso, ha solo spiegato che che nessuno è esente da responsabilità. A dimostrazione di come egli sia preoccupato e desideri un ritorno alla pace che interrompa questa spirale di violenza e di morti, ha auspicato un gigantesco piano Marshall in favore dell’Ucraina e del suo popolo”.

Ex ministro Esteri Christodoulides eletto presidente di Cipro

Ex ministro Esteri Christodoulides eletto presidente di Cipro

Ha battuto l’ex ambasciatore Mavroyiannis. Con 99,5% schede scrutinate

Roma, 12 feb. (askanews) – L’ex ministro degli Esteri cipriota Nikos Christodoulides è stato eletto nuovo presidente di Cipro nel ballottaggio che si è svolto oggi. L’ex capo della diplomazia dell’isola ha battuto il rivale, l’ex ambasciatore Andreas Mavroyiannis, che ha ammesso la sconfitta.
Quando sono state scrutinate il 99,5% delle schede, Christodoulides ha raccolto il 52% dei voti contro il 48% di Mayroyiannis, secondo i risultati ufficiali.
Christodoulides ha puntato su una campagna elettorale di unità con una visione filoeuropea, rilanciando la necessità di riprendere i negoziati con la parte turco-cipriota, che ha guidato come caponegoziatore per diversi anni. Mavroyiannis, al contrario, aveva puntato sul cambiamento rispetto al decennio di presidenza del capo di stato uscente Nicos Anastasiades. Ma il sostegno di parte del partito comunista, reo di aver portato il Paese quasi al default, è costato parte del sostegno dell’elettorato a Mavroyiannis.

Sinner vince a Montpellier, è il settimo titolo Atp

Sinner vince a Montpellier, è il settimo titolo AtpRoma, 12 feb. (askanews) – Suona la settima, con un’esecuzione senza sbavature e si regala il primo titolo del 2023. E’ Jannik Sinner il vincitore dell’Open Sud de France (ATP 250 – montepremi 562.815 euro) che si è concluso sul veloce indoor dell’omonima Arena di Montpellier.
In finale il 21enne di Sesto Pusteria, n.17 del ranking e secondo favorito del seeding, ha battuto 76(3) 63, in un’ora e 36 minuti di partita, lo statunitense Maxime Cressy, n.51 ATP, diventando il primo azzurro ad iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro del torneo.
“La chiave del successo? Innanzitutto essere riuscito a tenere sempre il mio di servizio. Poi lui ha iniziato male il tie-break ed io sono rimasto concentrato. Nel secondo set ho sfruttato bene l’unica occasione che mi ha concesso”, le prime parole di Jannik a caldo.
Per Sinner è il settimo titolo ATP su otto finali disputate, il primo dopo il trofeo conquistato ad Umago lo scorso luglio. L’altoatesino è stato battuto in finale un’unica volta, nel Masters 1000 di Miami del 2021, quando ha ceduto al polacco Hurkacz. Nella classifica degli azzurri più vincenti nell’Era Open Sinner raggiunge Berrettini sul terzo gradino del podio alle spalle di Panatta (10) e Fognini (9). Da domani risalirà al numero 14 del ranking Atp

Case green, a che punto è la direttiva Ue e che cosa prevede

Case green, a che punto è la direttiva Ue e che cosa prevedeBruxelles, 12 feb. (askanews) – La proposta di revisione della direttiva Ue sulle prestazioni energetiche degli edifici, conosciuta in Italia con il nome di direttiva sulle “case green”, sarà votata dalla plenaria del Parlamento europeo nella sessione di Strasburgo dal 13 al 16 marzo. Il risultato del voto di marzo determinerà la posizione negoziale del Parlamento nel dialogo a tre (“trilogo”) che comincerà subito dopo con la Commissione europea e il Consiglio Ue, per arrivare all’adozione del testo definitivo, atteso prima dell’estate. Il Consiglio ha già adottato una sua posizione comune il 15 ottobre scorso.
La plenaria di Strasburgo dovrebbe sostanzialmente confermare il testo uscito dal voto della commissione europarlamentare competente, quella per l’Industria e l’Energia, svoltosi giovedì 9 febbraio. La proposta della commissione Industria, con una serie di emendamenti che aumentano le ambizioni rispetto al testo originario, è stata adottata con 49 voti a favore, 18 contrari e 6 astensioni.
In Italia la direttiva è oggetto di virulenti polemiche, difesa dal M5s dal Pd, ma attaccata da tutte le forze della maggioranza di centro destra, che la considerano come una sorta di “patrimoniale” imposta dai burocrati europei e dalla “ideologia green” contro gli interessi dei proprietari di case.
A Bruxelles e in buona parte degli altri Stati membri, tuttavia queste posizioni appaiono poco comprensibili, come dimostra il relativo isolamento in cui si sono trovati gli eurodeputati della Lega, di Fdi e di Fi durante il voto nella commissione Industria.
Si tratta di norme destinate a risparmiare energia, a valorizzare il patrimonio immobiliare e a far pagare meno le bollette ai cittadini, con investimenti che hanno un ritorno sicuro. Certo, la domanda più importante è chi paga gli investimenti necessari per aumentare l’efficienza energetica degli edifici entro i tempi previsti; ma la direttiva stessa prevede che gli Stati membri predispongano “finanziamenti, misure di sostegno e altri strumenti consoni” per “stimolare gli investimenti necessari nelle ristrutturazioni energetiche”.
Gli Stati membri possono promuovere, ad esempio, “l’introduzione di strumenti d’investimento e di finanziamento abilitanti, quali prestiti per l’efficienza energetica e mutui ipotecari per la ristrutturazione degli edifici, contratti di rendimento energetico, incentivi fiscali, sistemi di detrazioni fiscali, sistemi di detrazioni in fattura, fondi di garanzia”.
E oltre ai finanziamenti nazionali possono essere usati anche, ricorda la direttiva, “i finanziamenti disponibili stabiliti a livello dell’Unione, in particolare il Dispositivo per la ripresa e la resilienza, il Fondo sociale per il clima, i fondi della politica di coesione”, il fondo “InvestEU”, nonché “i proventi delle aste per lo scambio di quote di emissioni” del sistema Ets.
Quanto al ruolo delle banche, la direttiva prescrive che siano adottate “misure volte a garantire che i prodotti di credito a favore dell’efficienza energetica per la ristrutturazione edilizia siano ampiamente proposti e in modo non discriminatorio dagli istituti finanziari e siano visibili e accessibili ai consumatori”.
Gli obiettivi principali della direttiva sono la riduzione sostanziale delle emissioni di gas a effetto serra e del consumo di energia nel settore edilizio dell’Ue entro il 2030, per poi arrivare alla “neutralità climatica” (zero emissioni nette) entro il 2050. Gli edifici nell’Ue sono oggi responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas serra.
Secondo la proposta originaria della Commissione europea, presentata il 15 dicembre 2021, per tener conto della diversità del patrimonio edilizio e delle condizioni climatiche dei vari paesi, ogni Stato membro dovrà innanzitutto individuare il 15% degli edifici meno efficienti del proprio parco nazionale, e stabilire la classe di performance energetica G, la più bassa, in corrispondenza di questa fascia, come parametro di base (che potrà corrispondere dunque a valori diversi secondo i diversi paesi).
La proposta della Commissione europea prevede quindi che tutti gli edifici pubblici e non residenziali esistenti in classe G passino alla classe superiore (F) entro l’inizio del 2027, e a quella successiva (E) entro l’inizio del 2030. Le unità immobiliari residenziali esistenti di classe G, a loro volta, dovranno conseguire la classe di prestazione energetica F entro l’inizio del 2030, e la classe successiva E entro l’inizio del 2033.
La posizione approvata dalla commissione Industria del Parlamento europeo, invece, chiede che gli edifici residenziali esistenti raggiungano almeno la classe di prestazione energetica E entro il 2030 e la D entro il 2033. Si mira, in sostanza, a innalzare di una classe entrambi gli obiettivi. E lo stesso vale anche per gli edifici non residenziali e pubblici, che secondo la posizione votata dagli eurodeputati della commissione Industria dovrebbero raggiungere la classe E entro il 2027 e la D entro il 2030.
Inoltre, sempre secondo la posizione degli eurodeputati, tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero dal 2028, mentre i nuovi edifici occupati, gestiti o di proprietà di autorità pubbliche dovranno esserlo a partire dal 2026 (la Commissione aveva proposto le date del 2030 e del 2027, rispettivamente).
Si prevede anche che tutti i nuovi edifici siano dotati di tecnologie solari entro il 2028, ove tecnicamente idoneo ed economicamente fattibile, mentre gli edifici residenziali in fase di ristrutturazione hanno tempo fino al 2032 per conformarsi.
Tutte le misure necessarie per raggiungere questi obiettivi saranno messe in atto da ciascuno Stato membro attraverso piani nazionali di ristrutturazione, che dovrebbero includere programmi di sostegno con misure per facilitare l’accesso a sovvenzioni e finanziamenti. Le misure finanziarie dovrebbero includere un premio sostanziale per le ristrutturazioni importanti, in particolare quelle degli edifici con le prestazioni peggiori, e sussidi mirati dovrebbero essere messi a disposizione delle famiglie vulnerabili.
Oltre ai monumenti, che non rientrano nel campo di applicazione, ciascun paese potrà decidere di escludere dalle nuove norme anche edifici tutelati per il loro particolare valore architettonico o storico, edifici tecnici o utilizzati solo in modo temporaneo, chiese e luoghi di culto.
La posizione degli eurodeputati introduce anche più flessibilità per gli Stati membri che vogliano modificare i nuovi obiettivi per un numero limitato di edifici, tenendo conto della fattibilità economica e tecnica dei lavori di ristrutturazione e della disponibilità di manodopera qualificata.
Gli Stati membri, infine, dovranno garantire che l’uso di combustibili fossili negli impianti di riscaldamento, per i nuovi edifici, i nuovi impianti e gli edifici sottoposti a ristrutturazioni importanti, non sia più autorizzato a partire dalla data di recepimento della direttiva. Secondo gli eurodeputati della commissione Industria, gli impianti a combustibili fossili, comunque, dovrebbero essere eliminati completamente entro il 2035, a meno che la Commissione europea non ne autorizzi l’uso fino al 2040.

Terremoti in Siria e Turchia: i morti sono quasi 39mila

Terremoti in Siria e Turchia: i morti sono quasi 39milaRoma, 12 feb. (askanews) – Cresce di ora in ora il bilancio delle vittime del devastante terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria lunedì scorso: secondo il nuovo aggiornamento i morti sono quasi 39mila.
In Turchia, l’ultimo bilancio parla di 29.605 persone che hanno perso la vita per il sisma, mentre in Siria l’Organizzazione mondiale della salute ha dato un nuovo calcolo, con 8.500 vittime: il totale è pari a 38.105 morti.
“È difficile dare i numeri esatti, crescono ogni giorno. Ma da quello che sappiamo oggi, nei territori controllati dal governo siriano, circa 4.000 persone sono state uccise e 2.500 ferite, e nella Siria nordoccidentale, circa 4.500 sono state uccise e 7.500 sono rimaste ferite”, ha dichiarato Richard Brennan, direttore per le emergenze dell’OMS per la regione del Mediterraneo orientale.