Alluvione, Bonaccini: legalità ma anche rapidità per ricostruzioneRoma, 23 mag. (askanews) – Per la ricostruzione servono “norme e procedure speditive”, ci vuole “il massimo della legalità ma anche rapidità”. Lo ha detto il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini durante l’incontro con Giorgia Meloni. Servono norme “di semplificazione per interventi che devono garantirci di avere una capacità di intervento adeguata al bisogno di una ricostruzione che venga fatta bene – ci mancherebbe – nel pieno rispetto della legalità. Massimo della legalità, ma anche rapidità: ciò che serve per far ripartire il prima possibile una regione che dà un contributo non banale alla crescita del paese”.
Terraforma Festival 2023: tra musica, sostenibilità e architetturaMilano, 23 mag. (askanews) – Manca pochissimo a Terraforma, festival internazionale per la sperimentazione artistica e sostenibilità ambientale che ogni anno si tiene a Villa Arconati, storica villa situata nel Parco delle Groane nel comune di Castellazzo di Bollate alle porte di Milano. Il programma musicale di quest’anno fiorisce e diversifica ulteriormente l’usuale continuum di Terraforma, tra concerti dal vivo e DJ set estremamente selezionati dal panorama internazionale.
Da The Master Musicians of Jajouka, leggenda della tradizione trance Sufi dal Marocco fino ad arrivare ai campionamenti electro e hip hop di Hudson Mohawke. Non mancano altri artisti di culto come il maestro del Bhangra Kuljit Bhamra ospitato da Beatrice Dillon e Dennis Bovell, leggendario discografico reggae. Presenti anche tantissime novità della nuova scena musicale come Aho Ssan, Upsammy, Josey Rebelle e ASMARA e molti altri.
Uno dei palchi più significativi del festival è sicuramente il labirinto co-curato con Bottega Veneta in cui avranno luogo 3 performance speciali: Actress con un esclusivo AV show sul suo ultimo EP “Dummy Corporation”, Thomas Ankersmit che omaggia il suo Serge Modular, particolare sintetizzatore analogico al suo 50esimo anniversario, e la producer belga-congolese Nkisi, tra poliritmie, vibrazioni che attraversano il corpo e antiche tradizioni che performerà “Invisible Gesture”. Terraforma 2023 si riconnette alle origini, facendo community grazie a una dimensione umana, DIY, sostenibile e con accesso limitato.
Per questo motivo si ispira ad “Organic Music Societies”, esperimento sociale del leggendario polistrumentista americano Don Cherry e l’artista interdisciplinare Moki Cherry tra arte, musica, performance, natura, insegnamento, vita quotidiana, famiglia e spiritualità. Esposizioni, dibattiti e workshop si terranno nel The Dome, la cupola geodetica ricostruita con l’architetto originale Bengt Carling, questa volta con l’aiuto dello studio di architettura Salottobuono e Domus Academy, proprio come Don e Moki Cherry fecero per Utopias & Visions 1871-1981 al Moderna Museet di Stoccolma per imparare, condividere, vivere il presente e immaginare un futuro migliore.
Terraforma sceglie, da sempre, la sostenibilità come modus operandi. Uno degli obiettivi principali dell’organizzazione è il restauro del giardino storico di Villa Arconati. Dal 2016, Terraforma ha iniziato un programma di 3 anni in collaborazione con Borotalco, con l’obiettivo di ripristinare da zero un Labirinto storico del 18 º secolo. Il progetto, sviluppato da Fosbury Architecture, segue una serie di disegni antichi di Marc’ Antonio Dal Re. Il progetto è stato completato nel 2018 – il Labirinto presenta ora 500 esemplari di Carpinus Betulus che si mescolano con la flora locale. Inoltre, Terraforma si attiva a favore della salvaguardia del territorio attraverso la realizzazione di un ampio progetto di giardinaggio attraverso il recupero del terreno, la raccolta delle acque grigie e procedure di pulizia estese. Grazie all’impegno di una squadra di alpinisti, sono stati tagliati oltre 60 alberi centenari per garantire circa due ettari di foresta. Come sempre, il legame con l’architettura e l’arte installativa è elemento fondante del racconto di Terraforma.
Anche quest’anno il collettivo Anonima Luci arricchirà il festival con un’installazione unica. L’ingresso boscoso del festival si trasforma in una colorata passerella luminosa che guida gli spettatori verso l’area del palco principale. A metà del percorso una piazza illuminata si apre con una duplice funzione: segnalare nuovi percorsi e ricreare un luogo di incontro e interazione.
Al via il congresso degli oculisti Soi, parola d’ordine “informare”Roma, 23 mag. (askanews) – Apre le porte dal 25 al 27 maggio a Roma il 20esimo Congresso Internazionale della Società Italiana di Oftalmologia – Soi, con la parola d’ordine che quest’anno è informazione. Per garantire a tutti l’accesso a cure adeguate ed evitare il raddoppio delle persone cieche entro il 2030. In Italia ogni anno i 7.000 medici oculisti salvano la vista a 2 milioni di persone ed effettuano 15 milioni di visite specialistiche. “Focus di quest’anno – spiega Matteo Piovella, presidente Soi – sarà l’informazione: stupirò molti ma dobbiamo condividere le cose straordinarie che l’oftalmologia riesce oggi a mettere in campo ma che purtroppo non sono nella possibilità di essere diffuse. Cioè l’accesso alle cure migliori, l’accesso a queste straordinarie situazioni come per esempio la chirurgia della cataratta che elimina totalmente tutti i difetti di vista, che è un sogno del passato e oggi è realtà e praticamente nel sistema sanitario pubblico non è attuabile, lo stesso abbiamo una difficoltà di terapia per le maculopatie. Siamo sempre un po’ col fiato corto per dover condividere per informare i pazienti”.
Piovella ribadisce che è importante sottolineare che la cura della propria vista e la prevenzione si imparano sin da piccolissimi: “Le persone devono essere consapevoli quando lo possono fare ovviamente, perché c’è situazione e situazione – osserva -. Ricordo il calendario a garanzia di una vista sempre in forma: una visita medico oculistica alla nascita, entro i 3 anni di età, il primo giorno di scuola, dagli 8 ai 13 anni per prevenire la miopia che sta diventando un epidemia, poi si passa ai 40 anni. Dai 40 ai 60 anni una visita oculistica, anche se stai bene, ogni due anni e dopo i 60 anni una visita oculistica una volta all’anno”. E dal Congresso di Roma, gli specialisti SOI rinnoveranno l’appello alle Istituzioni ma anche ai medici.
“Alle Istituzioni – interviene Piovella – chiediamo di uscire da questa ghettizzazione dell’assistenza di tipo elettivo che non è prioritario e che ci fa sorella minore delle altre specialità e che quando arriviamo a chiedere sostegno per le tecnologie, che sono state la più grande positività che potevamo avere, però nel pubblico non esistono più. Agli altri medici chiediamo di avere un attimo di riguardo per l’oftalmologia. Oggi l’oftalmologia è un po’ una cosa a parte, non si è mai amalgamata, armonizzata – perché è una cosa proprio particolare – con tutta la medicina generale. Quindi attenzione e soprattutto sostegno: inviateci pazienti perché noi oggi siamo in grado di salvaguardare la vista a più di 2 milioni di persone ogni anno e lo possiamo fare solo con la collaborazione e il sostegno da parte di tutti. Da parte della politica, da parte dei pazienti e assolutamente da parte di tutti i medici che oggi operano in Italia”.
Meloni: stanziati oltre 2 mld di euro, esteso lo stato d’emergenzaRoma, 23 mag. (askanews) – “Complessivamente questo primo provvedimento prevede uno stanziamento di oltre due miliardi di euro per le zone colpite”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante una diretta al termine del Consiglio dei ministri.
“Abbiamo approvato un’ordinanza di Protezione civile che estende lo stato di emergenza a tutti i comuni colpiti da questa seconda ondata dell’alluvione, con riserva di estenderlo anche ai comuni colpiti nelle Marche e in Toscana”, ha aggiunto la premier, riferendo che il Cdm ha stabilito anche una Cig in deroga fino a 90 giorni per le zone colpite dall’alluvione e un’una tantum di 3 mila euro per i lavoratori autonomi costretti a interrompere la loro attività. La misura della Cig in deroga ha una copertura fino a 580 milioni, mentre la una tantum per i lavoratori autonomi ha una copertura di 300 milioni. Rafforzato anche il fondo di garanzia per le piccole imprese con garanzie al 100%. “Sappiamo che stiamo parlando dell’emergenza, che ci sarà una fase di ricostruzione sulla quale ancora non siamo ancora in grado di quantificare le necessità e i danni, ma in passato interventi di emergenza da due miliardi di euro non so se si erano visti”, ha sottolineato Meloni.
Legambiente: da 2010 a oggi 1.674 eventi estremi, 1 ogni 3 giorniRoma, 23 mag. (askanews) – In Italia, dal 2010 ad oggi (maggio 2023) si sono verificati 1674 eventi estremi, uno ogni tre giorni. Un dato preoccupante visto che l’Italia ad oggi continua a rincorrere le emergenze, pagando anche in termini di vite umane. È quanto denuncia Legambiente che oggi, in occasione del CDM su alluvione in Emilia-Romagna e Marche, diffonde i suoi dati aggiornati dell’Osservatorio CittàClima indicando al Governo Meloni i primi tre interventi più urgenti da mettere in campo: investire in prevenzione, adottare subito il piano di adattamento al Clima, ancora in standby, stanziando le adeguate risorse economiche per attuarlo ad oggi assenti e approvare una legge contro il consumo di suolo. Per l’associazione ambientalista il Governo Meloni deve avere il coraggio di mettere al centro, in primis, questi tre interventi per dare un segnale forte di risposta e di contrasto alla crisi climatica.
Per Legambiente la conferma che le risorse spese fino ad oggi a livello nazionale sono state inefficaci arriva dalla banca dati del Rendis (Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo). In Emilia-Romagna, sono stati messi in cantiere 529 progetti e opere dal 1999 al 2022 (il 4,7% delle opere totali a livello nazionale) di cui 368 risultano concluse. L’importo totale dei soldi destinati alla prevenzione sono stati 561 milioni ed i lavori ultimati hanno cubato il 45% dell’importo (258 milioni su 561). In Emilia-Romagna 2,7 milioni di persone sono esposte a rischio alluvione (il 62% della popolazione regionale) e circa 87mila persone a rischio frana. Il 57% del territorio è classificato a rischio alluvione media e alta. Nelle Marche – riporta Legambiente – gli interventi per la mitigazione del dissesto idrogeologico sono stati 476 tra il 1999 e il 2022, di cui 272 ultimati. L’importo totale stanziato per le opere è di 321 milioni di euro, di cui 161 per i lavori che risultano ultimati. A livello regionale sono circa 80mila i cittadini esposti a rischio alluvione e 33mila quelli a rischio frana. Il 7,8% del territorio è classificato a pericolosità da frana elevata e molto elevata mentre il 2,8% a pericolosità alluvionale media ed elevata.
“In questi anni – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – per le opere di prevenzione sono stati spesi oltre 10 miliardi di euro in modo inefficace. Il più delle volte sono state realizzate opere già superate che hanno risposto solo alla logica dell’intervento difensivo, ‘puntuale’, che ha provato a risolvere il problema locale senza considerare ciò che poteva accadere a monte o a valle dell’intervento. Per questo è fondamentale che da ora in poi il Paese non commetta più gli stessi errori e ritardi, deve dotarsi di un piano di adattamento ai cambiamenti climatici come già hanno fatto quasi tutti i paesi europei e soprattutto deve definire una seria politica del territorio mancata in questi anni, programmando al tempo stesso più politiche territoriali di prevenzione, campagne informative di convivenza con il rischio e una legge nazionale contro il consumo di suolo che il Paese aspetta da undici anni”.
Alluvione in Emilia-Romagna, approvato il decreto: ci sono due miliardi. Meloni: diamo le prime risposteRoma, 23 mag. (askanews) – Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto per fronteggiare l’emergenza maltempo in Emilia Romagna. Con i due provvedimenti varati dal Consiglio dei ministri diamo “prime importanti risposte ai territori colpiti dall’alluvione”, ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, commentando quanto deciso dal governo e annunciando che “complessivamente questo primo provvedimento prevede uno stanziamento di oltre due miliardi di euro per le zone colpite”. “Abbiamo approvato un’ordinanza di Protezione civile che estende lo stato di emergenza a tutti i comuni colpiti da questa seconda ondata dell’alluvione, con riserva di estenderlo anche ai comuni colpiti nelle Marche e in Toscana”, ha spiegato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Firenze, agli Uffizi il Forum dei giardini storici europeiFirenze, 23 mag. (askanews) – I giardini storici di tutta Europa si incontrano a Firenze all’insegna di sostenibilità, tutela dell’ambiente e protezione dei beni culturali. Le Gallerie degli Uffizi accoglieranno infatti il Forum della European Route of Historic Gardens, intitolato “A Europe of United Gardens”: cuore dell’evento la giornata del 25 maggio, quando numerosi direttori e rappresentanti dei parchi, insieme a specialisti e studiosi, daranno vita nell’Auditorium della Galleria delle Statue e delle Pitture ad una giornata di confronti non-stop sui tanti temi in programma.
Gli interventi si terranno in lingua inglese e italiana, con relatori provenienti dai paesi coinvolti nella rete europea: Spagna, Polonia, Italia, Portogallo, Germania, Georgia, Grecia, Ungheria, Belgio e Ucraina. Il Forum verrà anche trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook delle Gallerie degli Uffizi. Nella giornata del 25 maggio, dopo l’apertura ufficiale dei lavori da parte del direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, parleranno Stefano Dominioni, Direttore dell’European Institute of Cultural Routes; Eugenio Giani, Presidente della regione Toscana; Carlo Francini, responsabile dell’ufficio UNESCO del Comune di Firenze, Lukasz Przybylk, Vice-Presidente dell’European Route of Historic Gardens. Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “La tappa del convegno agli Uffizi è determinata dal fatto che per secoli Boboli è stato l’esempio per i giardini formali in Italia e all’estero. La sostenibilità dei musei e la protezione ambientale sono argomenti ancora più scottanti oggi, con il mondo intero posto di fronte al dramma ecologico e, in Italia, la Romagna è piegata da un’alluvione che non ha precedenti”.
Alluvione, de Pascale (Upi): grati a Governo e Regione per interventiRoma, 23 mag. (askanews) – “Non possiamo che essere grati al Governo per avere risposto, in maniera così immediata, con i primi interventi di massima urgenza a favore dei territori devastati dalle alluvioni. Il Decreto-legge di oggi è, purtroppo, solo il primo dei provvedimenti che saranno necessari, perché la situazione delle Province della Romagna è drammatica e ci sarà bisogno che lo sforzo che Regione e Governo fino ad oggi hanno fatto per affrontare l’emergenza prosegua con la stessa determinazione e con la stessa immediatezza. Quello che come Upi chiediamo è che ci sia il pieno coinvolgimento dei presidenti delle Province interessate insieme ai sindaci, in tutte le prossime fasi”. Lo dichiara il presidente dell’Upi Michele de Pascale, sindaco e presidente della Provincia di Ravenna.
“Chiediamo – ha sottolineato il presidente – un tavolo per lavorare insieme nella filiera istituzionale: Comuni, Province, Regioni e Governo. Vogliamo che la ricostruzione sia all’altezza del nostro passato: la sfida che abbiamo davanti, e che vogliamo affrontare e vincere, è a ricostruire in modo che il territorio sia più sicuro ed efficiente di quello che era”.
James Webb Telescope rivela l’antenata delle galassie sferoidaliRoma, 23 mag. (askanews) – Una collaborazione tra studiosi dell’Università di Edimburgo (Regno Unito) e dell’Università di Bologna ha identificato la più antica galassia quiescente – cioè che non forma più stelle – finora conosciuta. La galassia – chiamata GS-9209 – è stata osservata 1,25 miliardi di anni dopo il Big Bang: un’epoca che corrisponde a circa il 9% dell’età attuale dell’Universo. E a quel punto la formazione di nuove stelle al suo interno si era già fermata da circa mezzo miliardo di anni.
La scoperta – pubblicata sulla rivista “Nature” – è stata possibile grazie al James Webb Space Telescope e ci offre nuovi indizi per comprendere i processi fisici che guidano la formazione e l’evoluzione delle galassie. In particolare, lo studio – informa Unibo – ha permesso di evidenziare la correlazione tra la presenza di buchi neri supermassicci e l’inibizione della capacità delle galassie di formare nuove stelle. La massa stellare della galassia GS-9209 è molto simile a quella della Via Lattea: 40 miliardi di volte più grande della massa del Sole. A differenza della nostra galassia, però, GS-9209 ha una forma sferoidale (e non a spirale), ed è estremamente compatta: è circa 10 volte più piccola della Via Lattea. I dati spettroscopici analizzati ci dicono che la sua formazione è avvenuta tra 600 e 800 milioni di anni dopo il Big Bang, quindi quando l’Universo aveva un’età pari a circa il 4% di quella attuale. Dopodiché il processo di formazione di nuove stelle al suo interno si è fermato.
“Lo stato di quiescenza in cui si trova GS-9209 è strettamente correlato alla presenza, nel centro della galassia, di un buco nero supermassiccio con una massa tra mezzo miliardo e un miliardo di volte la massa del Sole”, spiega Andrea Cimatti, direttore del Dipartimento di Fisica e Astronomia “Augusto Righi” dell’Università di Bologna, tra gli autori dello studio. “Si tratta di una massa cinque volte più grande di quanto ci si potrebbe aspettare in relazione al numero di stelle presente nella galassia: un dato che potrebbe spiegare perché il processo di formazione stellare si è interrotto”. La crescita dei buchi neri supermassicci rilascia infatti enormi quantità di energia sotto forma di radiazione, che riscalda e spinge via il gas presente nella galassia, facendo venire meno le condizioni che permettono la formazione stellare (la presenza di gas e le basse temperature).
“Quella che abbiamo scoperto è la galassia quiescente massiccia, già matura, osservata più vicino al Big Bang fino ad oggi: in altre parole, si tratta di una galassia vecchia in un Universo molto giovane”, dice Cimatti. “Le sue particolari caratteristiche ci dicono che è cresciuta in tempi rapidi e attraverso una formazione stellare estremamente intensa: un risultato che conferma le ipotesi finora formulate sulla nascita delle galassie sferoidali”. Le galassie sferoidali oggi note hanno infatti in genere masse molto elevate (anche più di 100 volte maggiori della Via Lattea), includono stelle molto vecchie (con età fino a 13 miliardi di anni) e contengono al loro centro un buco nero supermassiccio. Per spiegare queste caratteristiche, era necessario ipotizzare che la formazione stellare fosse avvenuta molto tempo fa e molto rapidamente, ma che qualche processo l’avesse poi improvvisamente arrestata. Confermare questa teoria significava però riuscire a osservare galassie molto giovani. Nel 2004, grazie ad osservazioni con il Very Large Telescope dell’European Southern Observatory (Cile), furono identificati alcuni risultati promettenti in epoche cosmiche fino a circa 10 miliardi di anni fa. Da allora non era però stato possibile andare ulteriormente indietro nel tempo, a causa della mancanza di telescopi adeguati. La svolta è arrivata oggi, grazie al James Webb Space Telescope, che ha permesso agli studiosi di esplorare l’universo a distanze ancora maggiori e, quindi, in tempi ancora più remoti.
Giro d’Italia, Zaia: tutto pronto per 3 tappe in VenetoVenezia, 23 mag. (askanews) – “Stiamo preparandoci a vivere una tre giorni da ricordare, convinti che l’arrivo del Giro d’Italia porterà anche stavolta emozioni a ciclisti e appassionati. Siamo pronti ad accogliere la Carovana rosa in Veneto, che da domani percorrerà le nostre strade: da Caorle a Oderzo, dal Cadore alle Tre Cime. Il Giro d’Italia rappresenta qualcosa che va oltre le gesta dei corridori. È promozione del territorio, identità, festa e orgoglio per le piccole e grandi località percorse dalla carovana. In Veneto l’attesa è grande. Del resto, non c’è Giro senza Veneto e non c’è Veneto senza Giro”. Sono le parole con le quali il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia annuncia l’arrivo della Carovana Rosa.
I ciclisti giungeranno in Veneto domani con il traguardo della tappa da Pergine Valsugana previsto a Caorle (VE); giovedì la partenza sarà da piazza Grande a Oderzo (TV) per salire fino alla Val di Zoldo e la conclusione a Zoldo (BL). La tappa dolomitica per eccellenza è prevista il 26 maggio con partenza da Longarone e l’arrivo al rifugio Auronzo, al cospetto delle Tre Cime di Lavaredo. “Quest’anno abbiamo fatto le cose in grande – sottolinea -. Sono 3 tappe, 5 città coinvolte (Caorle, Oderzo, Zoldo, Longarone e Auronzo), e 500 km da percorrere in una vetrina che offrirà il meglio del Veneto. Sarà una tre giorni nella quale la nostra regione tutta potrà mettersi in bella mostra, offrendo tutto il meglio del territorio. Senza contare l’impatto economico (un arrivo di tappa è stimato in un giro d’affari dai 400 ai 600mila euro) e l’impatto turistico. Solo per citare alcuni numeri: 7 spettatori su 10 arrivano da località diverse da quelle di tappa, l’11% degli spettatori è straniero e il 52% degli spettatori sceglie di assistere al Giro per motivi turistici”.