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Ancora tensione governo-toghe, da Ue “richiamo” a Italia su Cpi

Ancora tensione governo-toghe, da Ue “richiamo” a Italia su CpiRoma, 31 gen. (askanews) – “Mentre il Governo lavora senza sosta per portare risultati all’Italia, c’è chi prova invano a smontarli. E intanto il mondo torna a puntare su di noi”. Di buon mattino Giorgia Meloni rilancia su X – accompagnato da questo post – il video del suo intervento di ieri all’evento “La Ripartenza”, in cui aveva attaccato frontalmente i “giudici che vogliono governare”. Una linea dura che era iniziata martedì pomeriggio, con il video social in cui annunciava di aver ricevuto un avviso di garanzia (si tratta in realtà di un avviso di un procedimento, una cosa diversa) per il caso Al-Masri. Poco prima, come anticipato da alcuni quotidiani, era salita al Colle per annunciare al presidente Sergio Mattarella di aver ricevuto l’atto.


La premier oggi si è tenuta a distanza da Palazzo Chigi e domani non dovrebbe andare alla direzione Fdi, anche se non si esclude un videomessaggio. Nel palazzo della Presidenza del Consiglio si è invece presentata l’avvocata Giulia Bongiorno, legale di Meloni, dei ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio e del sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano. “Per adesso non ho dichiarazioni da fare. Devo fare ulteriori riunioni e poi parlo di tutto”, le uniche parole che si è lasciata sfuggire con i giornalisti. Certo è che, se il suo consiglio era stato – come pare – quello di abbassare i toni, non è stato seguito. “Nonostante gli attacchi gratuiti quotidiani e i tentativi di destabilizzare il Governo, il sostegno degli italiani rimane solido”, ha rilanciato Meloni questa volta su Facebook, commentando un sondaggio che dà Fdi in crescita dello 0,5% al 30,1%. “Io vado avanti, come sempre, a testa alta”, assicura. Le opposizioni però non mollano la presa. Per Riccardo Ricciardi, capogruppo M5s alla Camera, Meloni “è sotto ricatto da parte di uno stupratore libico”; secondo il leader di Iv Matteo Renzi “è gravissimo che il Governo cancelli di propria iniziativa l’informativa al Parlamento” mentre la premier parla sui “social, negli eventi organizzati da Nicola Porro, con le veline ai giornalisti amici”; per Annalisa Corrado, responsabile conversione ecologica nella segreteria del Pd ed europarlamentare, “l’ennesimo attacco alla magistratura” è solo “fumo negli occhi per distrarre i cittadini dalle proprie mancanze”.


A far discutere oggi sono state anche le parole di Lucio Malan, capogruppo Fdi al Senato, che a Sky Tg24 ha ipotizzato la possibilità di abolire l’obbligatorierà dell’azione penale, perché “nonostante la riforma Cartabia qualcuno continua a ritenere dovuto procedere alle indagini sempre e comunque”. Come è avvenuto – ha sostenuto – nel caso della denuncia di Luigi Li Gotti contro la presidente del Consiglio e gli altri membri dell’esecutivo. Lo stesso Malan, poi, in serata ha dovuto smentire, affermando di essere stato frainteso: “L’obbligatorietà dell’azione penale non si tocca”. La vicenda Al-Masri non ha però solo una dimensione interna, ma anche europea, dopo che Meloni e altri esponenti del governo hanno adombrato il sospetto che il mandato di arresto sia stato fatto scattare solo dopo l’arrivo in Italia del generale libico, proveniente dalla Germania. Proprio contro Berlino e la Cpi l’esecutivo punta il dito. Una situazione che crea imbarazzo all’Unione europea. “Non spetta alla Commissione europea far rispettare i mandati della Corte penale internazionale, ma quello che possiamo dire, come Commissione europea e come Unione europea, è che sosteniamo la Corte penale internazionale e i principi stabiliti nello Statuto di Roma”, ha detto rispondendo a una domanda il portavoce per la Politica estera della Commissione Anouar El Anouni, ricordando che “il Consiglio ha invitato tutti gli Stati membri a garantire la piena cooperazione con la Corte internazionale” anche “tramite la rapida esecuzione dei mandati di arresto in sospeso”.

Giulia Mazzoni esce con “Veloluce” per pianoforte solo

Giulia Mazzoni esce con “Veloluce” per pianoforte soloMilano, 31 gen. (askanews) – La talentuosa pianista e compositrice toscana Giulia Mazzoni pubblica oggi il suo nuovo brano per pianoforte solo, Veloluce, distribuito da Ada/Warner. Veloluce è un omaggio al futurismo e trae ispirazione dal celebre motto di Filippo Tommaso Marinetti “Il regno della Luce è prossimo. La Luce trionferà. Con velocità, nella velocità, dalla velocità sprizzerà la luce. Veloluce! Veloluce!”. Il brano è una profonda riflessione anche sul nostro presente, invitando a riscoprire e riaccendere la nostra umanità in un mondo in rapido cambiamento. “Questo brano rappresenta un esperimento, il mio obiettivo era unire la tradizione con la sperimentazione per creare un’esperienza musicale unica. Veloluce non è solo un viaggio sonoro: è un riflesso delle tensioni dei nostri tempi. In questo brano, il contrasto tra il suono caldo e umano del pianoforte e le vibrazioni fredde e metalliche delle corde preparate simboleggia il dialogo tra l’umanità e la tecnologia, la tradizione e l’innovazione. Ci invita a riflettere su come la velocità e il progresso possano influenzare la nostra esperienza emotiva, creando un paesaggio sonoro che è sia una celebrazione della Luce che una meditazione sulle sfide dell’epoca moderna.” – dice Giulia Mazzoni


La composizione esplora l’idea di una luce che sprizza dalla velocità, evocando l’essenza di un movimento artistico che celebra dinamismo e progresso. Giulia Mazzoni utilizza un pianoforte “preparato”, impiegando oggetti come cavi e matite per creare suoni che, pur apparendo digitali, sono interamente analogici. Veloluce emerge come un faro di speranza, un manifesto sonoro che invita a riflettere sul nostro ruolo nel mondo contemporaneo. La pianista e compositrice parteciperà sabato 1 febbraio all’evento che si terrà presso la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, in concomitanza con la grande mostra “Il Tempo del Futurismo”. Durante il talk Giulia Mazzoni farà un intervento sui principali compositori del Futurismo e il loro impatto nella sua musica e più in generale nel panorama musicale odierno, aggiungendo un importante tassello alla riscoperta di un movimento che ha rivoluzionato il Novecento. “Sono onorata di partecipare al talk ‘Tutta un’altra musica’ alla Galleria Nazionale d’Arte moderna. Sarà un’opportunità preziosa per esplorare il ruolo rivoluzionario dei compositori futuristi e il loro impatto sulla musica dell’epoca e su quella contemporanea. Il Futurismo è stato molto più di un movimento artistico: è stato una spinta visionaria che ha ridefinito il rapporto tra suono, tecnologia e società. Immergermi in questa mostra è stato per me fonte di grande ispirazione, tanto che ha influenzato profondamente la mia ricerca musicale e mi ha portata a scrivere ‘Veloluce’.”

Germania, bocciata proposta di legge Cdu sulla stretta all’immigrazione: non basta l’aiuto dell’Afd

Germania, bocciata proposta di legge Cdu sulla stretta all’immigrazione: non basta l’aiuto dell’AfdRoma, 31 gen. (askanews) – Il Bundestag tedesco ha respinto la proposta di legge presentata dai conservatori della Cdu/Csu (con il sostegno dell’estrema destra dell’Afd) sull’inasprimento delle regole per l’immigrazione.


Il provvedimento è stato respinto con 350 voti contrari, 338 favorevoli e cinque astenuti, come ha annunciato la vicepresidente del Bundestag, Petra Pau, al termine della votazione. Un’analoga risoluzione non vincolante era invece stata approvata mercoledì scorso con appena tre voti di margine (348 favorevoli e 345 contrari), con il sostegno dei conservatori e dell’ultradestra; socialdemocratici, Nuova Sinistra e Verdi si erano espressi contro. La vicenda aveva creato scalpore perché l’iniziativa della Cdu, a un mese dalle elezioni, era stata interpretata come un possibile segnale di future intese con l’ultradestra dell’Afd, e non solo dall’Spd; persino l’ex Cancelliera Angela Merkel l’aveva definita un “errore politico”. A nulla erano valse le rassicurazioni contrarie del leader della Cdu – e candidato conservatore al Cancellierato – Friederich Merz; resta ora da vedere quanto la vicenda potrà influire sulla campagna elettorale e sul voto che vede la Cdu nettamente favorito rispetto ai socialdemocratici, ma non certo in grado di conquistare una maggioranza assoluta.

È online il video “Time to be” di Roberto Cacciapaglia

È online il video “Time to be” di Roberto CacciapagliaMilano, 31 gen. (askanews) – È online da oggi, venerdì 31 gennaio, su Vevo il video del brano di “Time to be” titletrack del nuovo progetto discografico di Roberto Cacciapaglia, disponibile in digitale (https://ingrv.es/time-to-be-97g-u) e prossimamente in vinile e cd (Virgin Music Group). “Time to Be” è un brano che esplora l’essenza della musica e il significato dell’ascolto.


«Il pezzo apre a una dimensione meditativa che scorre come un fiume calmo da cui lasciarsi trasportare», spiega Roberto Cacciapaglia. Ogni nota è un invito a esplorare il proprio io interiore e a riconnettersi con l’essenza universale che ci appartiene e ci unisce. Ogni immagine del video accompagna la musica suonata da Cacciapaglia su un pianoforte a coda con colori, effettivi visivi e movimenti della macchina da presa che rimarcano come il tempo citato nel titolo, del brano e dell’album, sia prima di tutto il tempo di ascoltare e di ascoltarsi.


Credits video Roberto Cacciapaglia – Piano Directed by Eleonora Capitani Editor | Beatrice Spezia; Editor | Gianpiero Dionigi Videomaker | Davide de Meo; Mix Audio | Pino Pischetola


L’occasione per il pubblico di ascoltare il nuovo album di Roberto Cacciapaglia suonato dal vivo è il tour Time to be 2025 (prodotto e organizzato da Baobab Music) che tra marzo e aprile porterà il compositore e pianista sul palco di sei teatri: 25 marzo – Milano, Auditorium Mahler 28 marzo – Verona, Teatro Ristori 31 marzo – Bologna, Teatro Duse 1° aprile – Perugia, Auditorium San Francesco al Prato 2 aprile – Firenze, Teatro di Fiesole 24 aprile – Roma, Auditorium Parco della Musica – Sala Petrassi I biglietti per le date sono disponibili in prevendita su TicketOne.it (https://www.ticketone.it/artist/roberto-cacciapaglia/)

Covid, ex commissario Arcuri assolto per caso delle mascherine dalla Cina: l’abuso di ufficio non è più reato

Covid, ex commissario Arcuri assolto per caso delle mascherine dalla Cina: l’abuso di ufficio non è più reatoRoma, 31 gen. (askanews) – Assolto perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Con questa motivazione il gup del tribunale di Roma ha fatto cadere le contestazioni di abuso d’ufficio nei confronti dell’ex commissario all’emergenza Covid, Domenico Arcuri, riguardo il procedimento su una maxi fornitura di mascherine. Nel caso sono coinvolte anche una decina di altre persone. Per questi gli atti sono stati mandati alla Consulta.


La sentenza nei confronti di Arcuri è stata emessa al termine del rito abbreviato. Sulla base della richiesta della Procura capitolina è stata sollevata la questione di costituzionalità in relazione alla attuale formulazione dell’accusa di traffico di influenze illecite. I pubblici ministeri nei mesi scorsi avevano chiesto 16 mesi di pena per Arcuri. La requisitoria è stata fatta però prima che venisse abolito il reato di abuso d’ufficio. Rispetto agli 800 milioni di mascherine pagate oltre 1,2 miliardi alla Cina per fronteggiare la pandemia, è già stata archiviata l’accusa di corruzione ed è venuto meno pure il peculato.

Stage Entertainment va a gestire anche il Teatro Maggiore di Verbania

Stage Entertainment va a gestire anche il Teatro Maggiore di VerbaniaMilano, 31 gen. (askanews) – Dopo il Nazionale ‘Italiana Assicurazioni’ e il Lirico ‘Giorgio Gaber’ di Milano, ecco il Maggiore di Verbania. Stage Entertainment, la multinazionale dello spettacolo dal vivo, allarga i suoi orizzonti e assume anche la gestione del teatro piemontese. Tra gli obiettivi mettere in scena spettacoli e proposte culturali anche nel periodo estivo, momento in cui nelle strutture delle grandi città cala il sipario. Ad illustrare il progetto è Matteo Forte, direttore del Nazionale ‘Italiana Assicurazioni’ e del Lirico ‘Giorgio Gaber’ e AD per l’Italia di Stage Entertainment che, in una conferenza stampa con il sindaco Giandomenico Albertella e il presidente della Fondazione Centro Eventi di Verbania Massimo Terzi, ha comunicato di aver accettato una sfida che prevede programmazione e direzione artistica del Maggiore. “Per me è davvero stimolante – spiega Matteo Forte – anche perché sono originario del Lago Maggiore e residente a Stresa, quindi particolarmente affezionato a questi territori. Mi impegnerò al massimo per far vivere il teatro con numerose iniziative che vadano oltre la semplice proposta di spettacoli, puntando sulla formazione artistica e culturale. Il nostro obiettivo è far diventare questo teatro un punto di riferimento per l’intera regione, un luogo dove l’arte e la cultura possano incontrare un pubblico sempre più ampio e diversificato. Nei due teatri di Milano abbiamo registrato 500 ‘alzate di sipario’ in un anno, organizzato 180 eventi per aziende, aperto un’accademia di musica, summer camp di canto danza e recitazione per bambini. Vorrei che l’esperienza milanese potesse contribuire a dare un nuovo slancio alla programmazione del Maggiore già dalla prossima stagione estiva”. La prossima stagione estiva si preannuncia ricca di sorprese, con un festival che spazierà dalla musica alla comicità alla divulgazione scientifica passando anche attraverso momenti dedicati all’intrattenimento dei più piccoli. L’arrivo di Matteo Forte e Stage Entertainment rappresenta dunque un’importante opportunità per la città di Verbania e il suo territorio. Grazie alla sua esperienza e alla sua visione, il Maggiore potrà diventare un ulteriore motore di sviluppo culturale e turistico.

Elezioni Federgolf, Collini: rimettere al centro i circoli

Elezioni Federgolf, Collini: rimettere al centro i circoliRoma, 31 gen. (askanews) – Una federazione più vicina ai circoli, non che ora non lo sia stata attraverso gli organi periferici, ma il percepito dei territori era che Roma non era così vicina come i club avrebbero voluto. E’ quella che disegna Giovanni Luca Collini, imprenditore pratese di 73 anni, proviene dal settore tessile, presidente del circolo “Le Pavoniere” di Prato per 15 anni. Collini è uno dei due candidati alla presidenza federale le cui elezioni si svolgeranno il prossimo 3 febbraio nel salone d’onore del Palazzo del Coni a Roma. C’è da raccogliere l’eredità di Franco Chimenti, scomparso nell’ottobre scorso poche settimane dopo essere stato rieletto plebiscitariamente per il settimo mandato. Con un’esperienza consolidata nei comitati regionali e in consiglio federale, la candidatura di Collini si propone di dare nuovo slancio allo sviluppo del golf a livello territoriale.


“La prima cosa sulla quale si impegnerà la mia squadra – afferma il dirigente toscano – sarà quella di creare un centro studi e servizi in modo da connettere i circoli con la federazione dando loro assistenza fiscale, finanziaria, consulenze per la partecipazione ai bandi. Mettere una parte del personale della federazione a disposizione dei circoli per un colloquio che si era perso”. oma troppo lontana? “Non proprio perché abbiamo gli organi periferici che svolgono un buon lavoro, ma il percepito è di una federazione distante dai circoli, evidentemente qualcosa nella comunicazione non ha funzionato”. La federazione del post Chimenti è “Dinamica, trasparente, efficiente. Cambierà solo il modo di governare passando dall’uomo solo al comando alla squadra. Ma il modo di gestirla sarà lo stesso”. Il lascito della Ryder. “Non so se si poteva far meglio. Questo evento ha fatto conoscere il nostro paese sotto aspetti anche non canonici rispetto a quello che è l’Italia. Dobbiamo implementare quello che la Ryder ha trasmesso”. Capitolo Open “è itinerante ed eventuali proposte vanno approvate in consiglio”. Sul costo della tessera “Non possiamo muoverci dal costo attuale”. Tra le prime cose da realizzare un centro acquisti non diretto dalla Federazione ma in collaborazione con le altre associazioni di cui beneficeranno tutti i circoli”.

Elezioni Federgolf, Cerchiai: ripartiamo dal successo della Ryder

Elezioni Federgolf, Cerchiai: ripartiamo dal successo della RyderRoma, 31 gen. (askanews) – Il colpo più ad effetto nel golf è l’hole in one, la buca in uno ma, le elezioni federali, somigliano più ad un percorso a 18 buche. Lento avvicinamento, buca dopo buca, colpo dopo colpo, swing dopo swing, fino all’ultimo green. Cristiano Cerchiai, veneziano, classe 1965, si sta avvicinando così al traguardo del 3 febbraio quando a Roma è in programma l’assemblea elettiva federale per nominare il successore di Franco Chimenti, totem del mondo golfistico scomparso a ottobre poco dopo la sua settima rielezione. Dottore commercialista, revisore dei conti della FIG, la candidatura di Cerchiai punta sulla continuità gestionale e sulla valorizzazione della solida struttura economico-finanziaria della Federazione.


“Chimenti – spiega il candidato presidente Cerchiai – ci ha lasciato una federazione forte ma dalle potenzialità ancora inespresse. L’obiettivo è la crescita del movimento orientandosi di più verso il territorio”. La strategia: “Oggi il golf ancora non è visto in maniera corretta: elitario e rivolto agli anziani, occorre utilizzare tutte le strategie di marketing e comunicazione per invertire questo racconto. La Ryder ha fatto conoscere l’Italia come destinazione turistica per il golf. Dobbiamo spingere in questa direzione presentando una federazione dinamica e moderna”. L’impressione è che dopo la Ryder si sia perso un po’ di tempo per capitalizzare il lascito: “Sicuramente Chimenti aveva in mente di accelerare processi e benefici. Adesso dobbiamo seminare quello che non siamo riusciti a fare. Sono convinto che ne sapremo raccogliere i frutti”. Aumento dei tesserati: “Giovani e pubblico femminile sono un target interessante. Se arrivano i genitori poi potranno portare anche i ragazzi”. E ancora collaborazione con ex tesserati, “lavorare con i tecnici e gli allenatori che sono i nostri primi interlocutori rispetto al neofita che si avvicina al golf”. Poi “accordi programmatici con il ministero del Turismo per lo sviluppo del golf”. Cosa rubare da altre federazioni? “il modello di osservatori federali presenti nel tennis. Sono figure professionali che possono supportare i maestri dei circoli. Più amplieremo la base dilettantistica più amplieremo i professionisti a caccia di grandi campioni”.

Tajani a Belgrado, Italia “ambasciatrice” della Serbia con Ue e Usa

Tajani a Belgrado, Italia “ambasciatrice” della Serbia con Ue e UsaBelgrado, 31 gen. (askanews) – L’Italia è “in prima linea” per sostenere l’ingresso “nei tempi più rapidi possibili” della Serbia nell’Unione europea, può essere “portavoce” delle istanze dei Balcani nel mondo e può rappresentare un “ponte tra l’Europa e gli Stati Uniti”. Antonio Tajani, a Belgrado per il Forum imprenditoriale Italia-Serbia, scandisce bene le parole: il nostro Paese vuole essere “ambasciatore” della Serbia e dei Balcani a Bruxelles. Aleksandar Vucic, al suo fianco, abbozza un sorriso e annuisce soddisfatto. “Pochi paesi al mondo avranno un rapporto positivo con gli Usa di Donald Trump come l’Italia e Giorgia Meloni”, spiega il capo dello Stato, che nei prossimi giorni sarà impegnato nel tentativo di trovare una soluzione alla crisi politica nel suo Paese. Vucic e Tajani ne hanno discusso a margine dei lavori. “Ho parlato delle proteste di studenti e cittadini, ho detto che invitiamo tutti al dialogo e che ci asteniamo dall’uso di qualsiasi forma di forza”, ha provato a rassicurare. “Sono sempre pronto ad ascoltare le diverse posizioni. Continueremo a proteggere la stabilità della Serbia finché sarà minacciata da qualche forma di violenza. E saremo molto giusti nei confronti di chi vede diversamente le cose nel nostro Paese. Questa è la democrazia”.


Il premier serbo Milos Vucevic ha rassegnato le dimissioni dopo le vaste proteste di piazza a seguito della morte di diverse persone per il crollo di una pensilina, appena ristrutturata, in una stazione ferroviaria di Novi Sad. Le manifestazioni di protesta giovanili hanno poi coinvolto l’intera società civile. “In ogni caso deve prevalere il dialogo e non deve esserci l’uso della forza, e tantomeno della violenza da parte degli studenti, perché il dialogo esclude la violenza”, precisa Tajani, senza voler entrare nel merito di una questione interna. “Mi auguro che la Serbia torni ad avere in pochissimi giorni una situazione più serena, non serve un’intromissione italiana nelle vicende interne, quello che ci interessa è la stabilità di un Paese così importante”, aggiunge. Il percorso politico è segnato. L’Assemblea Nazionale dovrà prendere atto delle dimissioni del primo ministro con una seduta parlamentare ancora non programmata. Da questo passaggio formale scatteranno 30 giorni entro cui andrà formato il Governo, pena il ricorso automatico alle urne. Per il Paese si aprono quindi due scenari: il varo di un nuovo esecutivo o lo scioglimento delle Camere e le elezioni anticipate. La scelta è nelle mani del presidente Vucic. Solo dopo, quando il governo sarà formato, l’interlocuzione con l’Italia potrà riprendere da dove è stata interrotta: il vertice intergovernativo previsto per oggi e saltato per la crisi politica. Ovvero, l’arrivo di Giorgia Meloni a Belgrado.


Vucic, che ringrazia più volte l’Italia e Tajani per la loro vicinanza, auspica che ciò possa accadere presto. “Mi dispiace che Giorgia Meloni non arriverà prima di qualche settimana, quando eleggeremo il nuovo Governo”, dice. Ma “quando lo faremo, spero sinceramente che ci sarà la visita del primo ministro”. Il caos politico nel Paese “non era previsto”, però le relazioni tra Italia e Serbia “non possono essere interrotte da niente e da nessuno”, chiarisce il presidente. D’altra parte, l’Italia è “il terzo partner” della Serbia e “c’è ancora molto da fare” con le aziende italiane. Oltre 160 le imprese ed associazioni italiane che hanno partecipato oggi al Forum, circa 250 quelle serbe. Il “Sistema Italia” in Serbia è forte della presenza di Cassa Depositi e Prestiti, Sace e Simest, che hanno aperto propri Uffici regionali nella capitale serba nel 2023 e nel 2024, e avviato iniziative finanziarie dedicate alle imprese già presenti o intenzionate ad internazionalizzare il proprio business in questo Paese e ai Balcani occidentali. Negli ultimi sette anni, l’interscambio è passato dai circa 3,4 miliardi del 2017 a 3,7 miliardi nel 2023, con esportazioni pari a oltre 2,3 miliardi (+5,4% sul 2022) e importazioni a quasi 1,4 miliardi (-7,8% sul 2022). Nei primi nove mesi del 2024, i dati sul commercio bilaterale hanno registrato un aumento del 9,1% rispetto al medesimo periodo del 2023, principalmente per effetto di un incremento dell’export italiano (+16,3%). Una partnership che vivrà un nuovo capitolo nel 2027: Tajani ha annunciato che l’Italia parteciperà in Serbia all’Expo dedicato allo sport e alla musica.


(di Corrado Accaputo)

Una donna alla guida confetture Rigoni di Asiago: Cristina Rigoni nuova Ad

Una donna alla guida confetture Rigoni di Asiago: Cristina Rigoni nuova AdMilano, 31 gen. (askanews) – Torna una donna alla guida delle confetture Rigoni di Asiago, 100 anni dopo la fondazione dell’azienda da parte di nonna Elisa. Cristina Rigoni, infatti, è la nuova amministratrice delegata. I soci (il 57,3% dell’azienda veneta è in mano alla holding della famiglia Rigoni mentre il restante è in mano a Kharis Capital), hanno, infatti, concordato di formalizzare la nomina di Cristina Rigoni da febbraio 2025. Andrea Rigoni, presidente e amministratore delegato, manterrà il ruolo di presidente e sarà “guida strategica” del gruppo, spiega la società, supportando l’organizzazione con la propria visione e la propria esperienza.


“Il mio desiderio è quello di mantenere Rigoni di Asiago una realtà di famiglia, ancorata al proprio territorio e ai propri valori, con un attento sguardo al futuro – ha detto Andrea Rigoni – L’espansione internazionale unita alla crescente innovazione produttiva richiede oggi un potenziamento al vertice, affinché la nostra identità si mantenga lucida e moderna, e per rendere l’azienda sempre più forte e capace di creare valore in un contesto globale in continua evoluzione. E’ stato per me naturale scegliere Cristina Rigoni come successore ideale”. Cristina Rigoni, che entrerà nel ristretto gruppo del 4% di donne Ceo in Italia, è la compagna del presidente ed è cresciuta all’interno dell’azienda, “dimostrando una straordinaria dedizione e capacità manageriale e contribuendo significativamente alla crescita della società”. Durante il suo incarico come direttore commerciale mercati internazionali, il fatturato derivante dai mercati esteri ha registrato un incremento sostanziale, arrivando a rappresentare oltre il 50% del totale aziendale e superando i 60 milioni di euro in otto anni. In particolare Nocciolata ha conquistato le prime posizioni nel mercato francese rendendolo il principale mercato export per l’intera azienda. Sotto la sua guida, Rigoni di Asiago ha rafforzato la propria presenza in mercati chiave come Belgio, Germania e Stati Uniti e in nuovi mercati, tra cui Medio Oriente, Polonia, Spagna. Cristina Rigoni ha inoltre assunto il ruolo di presidente della cioccolateria biologica Saveurs&Nature acquisita nel 2022 dal gruppo veneto.


In qualità di nuova amministratrice delegata, Cristina Rigoni guiderà l’azienda verso un futuro di crescita strategica e di espansione internazionale. “Sono lieta e onorata per questa nomina. Mi attende un compito sfidante: prendere in mano un’azienda leader nel proprio settore e proiettarla verso nuovi traguardi in un contesto globale complesso come quello attuale – ha commentato – Metterò a disposizione le mie competenze, il mio entusiasmo e la mia energia per promuovere crescita e sviluppo della nostra realtà, per affrontare le sfide future e creare un impatto positivo su scala globale”. Il gruppo che oggi realizza un volume di affari di oltre 160 milioni di euro e conta 320 dipendenti, nel futuro si focalizzerà sull’innovazione, sull’espansione in nuovi mercati e categorie di prodotto, consolidando al contempo la leadership esistente.