Vino, in E-R crescono produzione ed export guardando al biologicoMilano, 2 apr. (askanews) – Il vigneto dell’Emilia-Romagna chiude il 2024 con un bilancio positivo per rese e produzione, grazie anche a condizioni climatiche favorevoli e all’assenza di stress idrico sia sul versante emiliano che su quello romagnolo. In vista di Vinitaly 2025, la Regione registra 8,61 milioni di quintali di uva conferiti in cantina (+8% rispetto ai 7,97 mln del 2023), provenienti da oltre 51mila ettari di vigneti, con una resa media in campo di circa 170 quintali per ettaro e una produzione potenziale di circa 7 mln di ettolitri.
Secondo le dichiarazioni di produzione, il volume totale di vino finito ha raggiunto i 6,65 mln di ettolitri, con un incremento dell’8,4% rispetto ai 6,13 mln del 2023. La ripartizione vede al primo posto il vino da tavola (46,4% del totale), seguito da Igt (35,5%), Doc (16,4%), varietali (1,3%) e Docg (0,4%). Fatta eccezione per i vini Doc, in flessione del 3,6%, tutte le altre categorie risultano in crescita. Le preferenze dei consumatori continuano a orientarsi sui bianchi, che rappresentano il 61,4% della produzione, seguiti dai rossi (37,3%) e dai rosati (1,2%). Il comparto si conferma solido anche sul fronte dell’export: secondo Istat, nel 2024 il valore delle esportazioni è stato di 464,5 milioni di euro, in lieve aumento (+0,6%) rispetto all’anno precedente. Con 52.975 ettari di superficie vitata, l’Emilia-Romagna è la quinta regione vitivinicola italiana per estensione, dopo Veneto, Sicilia, Puglia e Toscana. Rispetto al picco di 53.235 ettari registrato nel 2022, si rileva una lieve contrazione (-260 ettari), mentre crescono le superfici certificate biologiche, passate da 4.653 ettari del 2018 a 6.204 nel 2024 (+33,3%). In rapporto alla superficie totale, la quota di vigneti bio è salita dal 9,1% al 12%. Le aree a maggiore presenza bio si trovano nelle province di Forlì-Cesena (1.441 ettari), Piacenza (1.198), Modena (838), Reggio Emilia (762), Bologna (688), Ravenna (602), Rimini (412), Parma (232) e Ferrara (31).
Nel decennio 2014-2024 si registra una riduzione del 30,5% nel numero di aziende viticole, passate da oltre 21.000 a 15.243, con una perdita media di 669 imprese l’anno. Il calo si accompagna a una leggera crescita della superficie coltivata (+2,1%), segnale di un processo di concentrazione e riorganizzazione in atto. Ravenna è la provincia con il maggior numero di aziende (3.563), seguita da Modena (2.441), Reggio Emilia (2.251), Forlì-Cesena (2.210), Bologna (1.777), Piacenza (1.286), Rimini (761), Parma (644) e Ferrara (310). La contrazione più marcata è stata registrata a Rimini (-44%). Dal 2018 al 2024 la Regione ha investito circa 100 mln di euro nel comparto vitivinicolo, con un budget aggiuntivo di 21 milioni previsto per il 2025. Ogni anno, una media di 256 milioni è stata erogata a livello nazionale a favore della filiera. L’Emilia-Romagna si è collocata al quarto posto per entità dei fondi, dopo Sicilia, Veneto e Toscana. La maggior parte delle risorse è stata destinata alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti (11 mln di euro in media all’anno), seguita da investimenti in innovazione e tecnologie (8 mln) e da iniziative di promozione nei Paesi terzi (5,7 mln), con focus su Stati Uniti (35% dei contributi), Messico (24%), Canada (17%), Cina (10%), Giappone e Russia (4%), Sud Est Asiatico e Oceano Indiano (3%).