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Tag: Sanremo 2023

Bankitalia sulla manovra: il debito scende poco, vulnerabilità del Paese

Bankitalia sulla manovra: il debito scende poco, vulnerabilità del PaeseRoma, 13 nov. (askanews) – La manovra implica che “il rapporto tra il debito pubblico e il PIL scenda solo marginalmente nel prossimo triennio” e il debito elevato “è un elemento di vulnerabilità per il Paese”. E’ quanto sottolinea la Banca d’Italia nell’audizione sulla legge di bilancio davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.

“Anche per effetto della restrizione monetaria attuata dalla BCE, nell’attuale contesto il differenziale tra i tassi di interesse sul debito pubblico e la crescita del PIL nominale è meno favorevole che nel recente passato – ha detto il Vice Capo Dipartimento Economia e Statistica di Bankitalia, Andrea Brandolini – permangono inoltre i costi assai significativi per la finanza pubblica di misure decise negli 20 anni precedenti”. “La decisione di attuare una manovra espansiva, associata a un piano di privatizzazioni, implica pertanto che il rapporto tra il debito pubblico e il PIL scenda solo marginalmente nel prossimo triennio – ha aggiunto – L’elevato livello del rapporto è un elemento di vulnerabilità per il Paese; riduce gli spazi di manovra per fronteggiare eventuali shock avversi e alza il costo del debito anche per i prenditori privati, con effetti negativi sulla competitività dell’intera economia italiana”.

Riforme, Zuppi (Cei): la Costituzione sia di tutti

Riforme, Zuppi (Cei): la Costituzione sia di tuttiRoma, 13 nov. (askanews) – Se riforma deve essere si parta dalla riforma della legge elettorale mentre la “Costituzione sia di tutti e sia sentita da tutti”. Questo il monito del presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Bologna, cardinale Matteo Zuppi che ha parlato nel pomeriggio ad Assisi introducendo con la sua prolusione i lavori della 78esima Asssemblea straordinaria della Cei.

Un passo del suo lungo discorso ai vescovi italiani è stato dedicato proprio al progetto di riforma costituzionale avanzato da governo e maggioranza di centro-destra e che tante polemiche sta suscitando. “L’Italia, in un momento così delicato economicamente e socialmente, sta discutendo su un tema impegnativo, la riforma costituzionale. Ho già detto, in un precedente intervento, – ha affermato Zuppi – che per un’efficace riforma, che tocca meccanismi delicati del funzionamento della democrazia, è indispensabile creare un clima costituente, capace di coinvolgere quanto più possibile le varie componenti non solo politiche, com’è ovvio e come fu all’origine della Costituzione, ma anche culturali e sociali”, ha detto il porporato. “Siamo ancora lontani da questo e non posso che ripetere l’invito, perché la Costituzione sia di tutti e sia sentita da tutti”, visto che, ha aggiunto Zuppi, “Costituzione significa anche questo: statuire insieme, perché non si vive di solo presente e per costruire il futuro anche il passato, la nostra storia democratica, può offrire una lezione di sapienza”. Da qui la richiesta, già avanzata un anno fa dai vescovi italiani che “valutando con preoccupazione il progressivo astensionismo”, e per “recuperare la partecipazione dei cittadini” si “inizi dalla riforma della legge elettorale, che tanti esponenti politici di ogni parte, giuristi e autorevoli personalità hanno giudicato da cambiare”.

“Per questo – ha spiegato ancora il presidente della Cei – parlavo di un clima costituente che sia coinvolgente: bisogna riaffezionare gli italiani alla Repubblica, alla casa comune. Se i legami sociali si allentano, è invece necessario rafforzarli, sentendosi parte di un destino comune”, ha concluso.

Sodalitas: Diversità e Inclusione, i buoni esempi delle imprese italiane

Sodalitas: Diversità e Inclusione, i buoni esempi delle imprese italianeMilano, 13 nov. (askanews) – Si riunisce per la prima volta in Italia la European Platform of Diversity Charters, il network – promosso dalla Commissione Europea – che riunisce i rappresentanti – che fanno capo a 26 Paesi membri – delle “Carte “che promuovono la Diversity&Inclusion come fattore di crescita e sviluppo nei luoghi di lavoro.

Due giorni di lavori dove i rappresentanti delle 26 Diversity Charters, che attualmente abbracciano più di 15.000 firmatari in rappresentanza di oltre 17 milioni di lavoratori in tutta Europa, si confrontano su strategie e politiche di Diversity&Inclusion sui loghi di lavoro. Fondazione Sodalitas -che rappresenta l’Italia come promotrice della Carta per le Pari Opportunità e l’Uguaglianza sul Lavoro, la dichiarazione d’intenti sottoscritta da oltre 900 aziende pubbliche e private- in occasione dell’evento Fondazione Sodalitas ha presentato il report “D&I in the workplace: Italian companies good practices” che dà conto delle best practices in tema di Diversity&Inclusion di 52 aziende italiane associate alla Fondazione.

All’incontro che ha aperto la riunione nel pomeriggio di lunedì 13 novembre presso l’Auditorium di Assolombarda, sono intervenuti Alberto Pirelli, presidente di Fondazione Sodalitas, Diana Bracco, presidente Gruppo Bracco, Helena Dalli, commissaria per l’Uguaglianza della Commissione Europea (con un contributo video), Laura Menicucci, capo dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio, Giulia Castoldi, delegata Assolombarda per le Imprese Familiari, Paola Profeta, prorettrice per la Diversità, Inclusione e Sostenibilità dell’Università Bocconi, Claudia Colla, capo Rappresentanza regionale della Commissione Europea e Elena Lattuada, Delegata del Sindaco alle Pari opportunità di genere del Comune di Milano. “La diversità, l’inclusione, l’uguaglianza e la non discriminazione rimangono priorità dell’agenda politica della Commissione Europea – ha detto la commissaria per l’Uguaglianza della Commissione Europea, Helena Dalli, nel suo videomessaggio – Vogliamo costruire società e ambienti di lavoro inclusivi e diversificati in cui ognuno nella propria unicità possa contribuire. Ma non potremmo farlo senza il coinvolgimento dei nostri partner: ecco perché tutte le 26 Carte della Diversità e i loro firmatari sono così importanti”. “La Carta Italiana per le Pari Opportunità e l’Uguaglianza sul Lavoro – ha aggiunt Dallì – è un modello che può ispirare altri verso la realizzazione di una Unione dell’Uguaglianza. Sono fiduciosa che questa piattaforma darà un prezioso contribuito nello scambio di buone pratiche e di esperienze, ispirando le imprese di tutta Europa”.

“Fondazione Sodalitas è convinta che Diversity&Inclusion rappresentano una leva strategica di crescita competitiva per l’azienda e un fattore fondamentale di sviluppo della società – ha sottolineato il presidente di Sodalitas, Alberto Pirelli, nel corso del suo interventi – È la piena condivisione di questi valori ad averci spinto nel 2009 a ideare e lanciare la ‘Carta per le Pari Opportunità e l’Uguaglianza sul Lavoro’ che la nostra Fondazione è impegnata a promuovere fin da allora grazie alla preziosa alleanza con le istituzioni nazionali di riferimento. Negli anni, l’Italian Diversity Charter ha promosso una cultura aziendale positivamente orientata a ridurre le disuguaglianze e ha mobilitato numerose aziende private e pubbliche verso l’adozione di policy aziendali inclusive, libere da discriminazioni e pregiudizi, capaci di valorizzare i talenti in tutta la loro diversità”. “Crediamo fermamente – ha aggiunto Pirelli – che la crescita di qualsiasi azienda dipenda dalla sua capacità di migliorare costantemente la qualità del lavoro e il benessere delle persone sul posto di lavoro. È, questa, una sfida a cui oggi nessuna azienda può sottrarsi, per i trend demografici e sociali che impattano profondamente sul mercato del lavoro, per le aspettative rivolte in modo diffuso alle imprese, oggi considerate un attore decisivo per realizzare quel cambiamento orientato a sostenibilità e inclusione di cui tutti avvertiamo la necessità. Condividere le azioni e le soluzioni messe in atto dalle nostre aziende partner è il modo migliore per incoraggiare gli altri a fare lo stesso”.

Il report presentato da Fondazione Sodalitas sulle case history delle aziende italiane in tema di D&I dà conto di casi concreti che possono essere presi come esempio dalle imprese dei diversi settori di attività Le imprese presenti nel report sono: A2A, Accenture Italia, Acque Bresciane, Ad Store, Air Liquide, BPER Banca, Bureau Veritas Italia, Carrera Jeans, Chiesi Group, Confindustria Brescia, Consorzio Melinda, Danone Nutricia, DNV, Edenred Italia, Enel, Eni, EY, FedEx Express Italy, Feralpi Group, Fondazione Bracco, Gedeon Richter Italy, GFT Technologies, Gi Group Holding, Gucci, Hogan Lovells, I.CO.P., IGPDecaux, Intesa Sanpaolo, Lexmark International, Mediatyche, Mitsubishi Electric Europe B.V. – Italian Branch, Nespresso Italiana, Nestlé Group in Italy, OMB Saleri, Omnicom PR Group, O-ONE (Gruppo Industree), Pedevilla, Pellegrini, Poste Italiane, Prysmian Group, QVC Italia, Randstad Group Italia, Renantis, Rina, Roche Italia, Sanofi, Schindler, Sircle, Sky Italia, Snam, Solvay Specialty Polymers Italy, UNI – Ente Italiano di Normazione. La Carta per le Pari Opportunità e l’Uguaglianza sul Lavoro promossa da Fondazione Sodalitas è una dichiarazione di intenti, sottoscritta volontariamente da imprese di tutte le dimensioni, per la diffusione di una cultura aziendale e di politiche delle risorse umane inclusive, libere da discriminazioni e pregiudizi, capaci di valorizzare i talenti in tutta la loro diversità. Oggi aderiscono alla Carta circa 600 imprese, cui si sono aggiunte nel tempo organizzazioni non profit e pubbliche amministrazioni come Regioni ed Enti locali, per un totale di circa 900 aderenti che impiegano oltre 700.000 lavoratori. (nella foto: i rappresentati delle 26 Carte sulla Diversità riuniti a Milano per la riunione dell’European Platform of Diversity Charters – credit foto Mirko Cecchi)

Manovra, Conte: Governo Meloni miope, fa cassa sui più fragili

Manovra, Conte: Governo Meloni miope, fa cassa sui più fragiliRoma, 13 nov. (askanews) – “Siamo di fronte a una manovra che prosciuga le risorse destinate al sociale, non interviene sul fondo per la non autosufficienza e taglia sulla disabilità. Una Legge di Bilancio senza visione, firmata da un governo miope che dimentica i più fragili e fa cassa su di loro. Parliamo di un settore che vive già grandi difficoltà, che si sono aggravate in seguito alla cancellazione del Reddito di Cittadinanza e che esploderanno quando i nuclei familiari ritenuti occupabili dal governo rimarranno senza questa fondamentale rete di protezione sociale. Ad aggravare ulteriormente la situazione, poi, i tagli riservati ai Comuni, che si tradurranno in una consistente riduzione dei servizi. Noi crediamo in un Paese diverso, che si batte per i più fragili, che tutela i diritti di tutti i cittadini, a partire da chi vive in condizioni di emarginazione economica e sociale. Quando eravamo al governo abbiamo dimostrato che è possibile, dall’attuale esecutivo ci aspettiamo un deciso cambio di passo”. Lo ha dichiaratp il Presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte durante l’incontro con l’Ordine degli Assistenti Sociali nella sede M5S di via Campo Marzio.

M.O., la “dichiarazione dei docenti della Sapienza sulla Palestina

M.O., la “dichiarazione dei docenti della Sapienza sulla PalestinaRoma, 13 nov. (askanews) – Oltre cento docenti de ‘La Sapienza’ di Roma hanno diffuso una ‘dichiarazione’ sulla Palestina. I docenti sollecitano ad aprire una discussione dentro e fuori all’Ateneo e invitano a ‘prendere posizione per la pace’. Dopo la strage di Hamas del 7 ottobre, scrivono, migliaia di palestinesi sono stati uccisi ‘per rappressaglia’ e ‘il discorso pubblico in Occidente ha oscurato decenni di storia di quell’area e si è affermata, in assoluta continuità con il recente passato, una narrazione univoca priva di profondità, di fatto sorda al dolore e alla sofferenza che da più di un secolo attraversano la Palestina’.

Di seguito il testo e i firmatari al 13 novembre. A un mese dal 7 ottobre Apriamo il dibattito dentro e fuori la Sapienza, prendiamo posizione per la pace Il 7 ottobre Hamas ha varcato i confini della striscia di Gaza, è entrata nel territorio israeliano uccidendo 1400 israeliani e prendendo in ostaggio più di 200 persone: un’operazione terrificante, con moltissime vittime civili, messa in atto con violenta brutalità. Da quel giorno migliaia di civili palestinesi sono morti e continuano a morire giorno per giorno per effetto dei massicci bombardamenti decisi dal governo di Tel Aviv, come rappresaglia e per colpire ed eliminare definitivamente Hamas. Dal momento successivo all’attacco del 7 ottobre, il discorso pubblico in Occidente ha oscurato decenni di storia di quell’area e si è affermata, in assoluta continuità con il recente passato, una narrazione univoca priva di profondità, di fatto sorda al dolore e alla sofferenza che da più di un secolo attraversano la Palestina. Prendere parola, lanciare un appello significa oggi assumersi la responsabilità di mostrare il salto di scala che c’è tra una guerra e il massacro sistematico di un popolo. Significa, contestualmente, richiamare nel dibattito la profondità della storia e i fatti che porta con sé. Il discorso pubblico dopo il 7 ottobre è espressione diretta di una lettura di questa storia e di questo conflitto del tutto asimmetrica: da un lato una forza legale, uno Stato legittimo e civile, che protegge attivamente il suo territorio, dall’altro una forza irregolare, barbara e terroristica che costantemente la attacca, minacciandone la stessa esistenza. Se, accanto ai contenuti dell’attacco violentissimo condotto contro civili e militari dalle forze di Hamas, questa diffusa narrazione non occulta i bombardamenti sistematici operati in queste settimane dal governo di Tel Aviv a Gaza, davanti agli occhi di tutto il mondo, pone però l’una e l’altra violenza su due piani di riflessione etico-politica radicalmente diversi, riconoscendo di fatto il diritto di Israele a fare tutto quello che sta facendo. Lo stato di Israele, da 75 anni e poi dal 1967, occupa abusivamente territori che nel disegno originario non gli erano stati attribuiti, insediandovi progressivamente nuovi quartieri residenziali, sulla base di un preteso diritto storico originario degli ebrei su quella terra. Dopo il 7 ottobre le violenze dei coloni israeliani si sono intensificate anche sulla popolazione araba in Cisgiordania. La strategia della diffusione capillare nel tempo di questi insediamenti su tutti i territori palestinesi sta rendendo inattuabile la soluzione della convivenza di due stati, soluzione ancora completamente auspicabile – forse l’unica che può portare la pace in quella regione e l’unica che può garantire la sicurezza anche di Israele – che tutti continuano però ad evocare genericamente per fingere di non ammettere quello che di fatto sta avvenendo: l’annessione totale di quelle terre da parte dello stato di Israele, la sottomissione finale della popolazione palestinese sotto il governo di Tel Aviv, esito possibile di questa guerra. Nei confronti dei Territori Palestinesi occupati, lo stato di Israele si comporta da decenni come un paese coloniale, usando comportamenti quotidiani palesemente razzisti nei confronti della popolazione palestinese, disponendo liberamente del loro spazio e delle loro vite. Come ogni colonialismo, il suo potere si basa sulla forza, non sulla ragione. La totale adesione dell’Occidente alla politica di Israele, che alcuni attribuiscono a un profondo senso di colpa europeo per la persecuzione degli ebrei dal Medioevo alla Shoah, si presenta come una forma di solidarietà e identificazione con un paese percepito come occidentale e ricco, e quindi civile, a spese di una popolazione non occidentale e povera, e quindi barbara. Questo stato di cose è semplicemente evidente, nessuno può, sul piano storico, negarlo. Come docenti di questa istituzione, come studiosi/e chiamati/e sempre a esercitare una funzione critica, come esseri umani impotenti di fronte a tutta la violenza espressa dell’una e dell’altra parte, alla necropolitica ormai diffusissima che tende a distruggere tutto – effetto di una reazione pubblica sempre muscolare nei confronti di qualsiasi evento internazionale, che non può preparare alcuna forma di pace tra le parti – riteniamo fondamentale, in questo momento di folle cecità collettiva, esprimere pubblicamente il nostro profondo dissenso nei confronti di una narrazione avvelenata, che crea colpevolmente un clima di polarizzazione delle posizioni, sovrapponendo antisionismo e antisemitismo, e favorisce di fatto il perdurare di questa condizione di gelida e violenta follia. Ci uniamo quindi agli appelli lanciati in questi giorni da 150 docenti dell’Università di Bologna e da alcune migliaia di docenti e studiosi/e di tutta Italia, chiedendo: – l’impegno della comunità accademica e dell’Università La Sapienza, in tutte le sedi opportune, per l’immediato cessate il fuoco e il rispetto delle risoluzioni dell’ONU (compresa quella adottata a maggioranza, con l’astensione dell’Italia, lo scorso 27 ottobre); – la garanzia della libertà di parola e del diritto di docenti, studenti e studentesse al dibattito, dentro e fuori l’università, la promozione nell’ateneo di spazi di riflessione critica, fondata su una lettura profonda, articolata e puntuale della storia; – l’adozione da parte del Senato Accademico di una risoluzione di solidarietà nei confronti della popolazione di Gaza e di tutte le vittime civili del conflitto; – l’apertura di una discussione pubblica all’interno dell’ateneo per la cooperazione con le università palestinesi e per il disinvestimento da società che finanziano l’occupazione illegale di territori da parte di Israele. Per aderire: https://forms.gle/rKs9FagvmZcr51fx9 (l’aggiornamento non è immediato, verranno accolte solo adesioni) prime adesioni: 1. Giovanni Ruocco, Dipartimento di Scienze Politiche 2. Francesca Gallo, Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo 3. Riccardo Capoferro, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali 4. Valerio Cordiner, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali 5. Giorgio Mariani, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali 6. Michelina Di Cesare, Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo 7. Chiara Bolognese, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali 8. Isabella Chiari, Dipartimento di Lettere e Culture Moderne 9. Leonardo Capezzone, Dipartimento di Studi Orientali 10. Caterina Romeo, Dipartimento di Lettere e Culture Moderne 11. Davide Nadali, Dipartimento di Scienze dell’Antichità 12. Giancarlo Ruocco, Dipartimento di Fisica 13. Marco Di Branco, Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo 14. Cecilia Bello, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali 15. Irene Ranzato, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali 16. Carlo Cellamare, Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale 17. Alessandra Broccolini, Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche 18. Claudia Cincaglini, Dipartimento di Scienza dell’Antichità 19. Adolfo La Rocca, Dipartimento di Scienza dell’Antichità 20. Osvaldo Costantini, Dipartimento di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione 21. Francesca Federico, Dipartimento di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione 22. Marianna Pozza, Dipartimento di Lettere e Culture Moderne 23. Alberto Budoni, Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale 24. Giovanni Attili, Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale 25. Marco Balsi, Ingegneria dell’Informazione, Elettronica e Telecomunicazioni 26. Marco Omizzolo, Dipartimento di Scienze Politiche 27. Maria Cristina Storini, Dipartimento di Lettere e Culture Moderne 28. Luca Bettarini, Dipartimento di Lettere e Culture Moderne 29. Maria Roccaforte, Dipartimento di Lettere e Culture Moderne 30. Roy Cerqueti, Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche 31. Francesca Santoni, Dipartimento di Lettere e Culture Moderne 32. Francesca Terrenato, Dipartimento di Lettere e Culture Moderne 33. Paolo Monti, Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale 34. Raffaella Pomi, Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale 35. Carla Nardinocchi, Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale 36. Stefania Espa, Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale 37. Giovanni Leuzzi, Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale 38. Giovanni Cannata, Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale 39. Luigi Piga, Dipartimento di Ingegneria Chimica, Materiali, Ambiente 40. Raffaele Cadin, Dipartimento di Scienze Politiche 41. Ada Barbaro, Dipartimento Istituto Italiano di Studi Orientali 42. Laura Guazzone, Dipartimento istituto italiano di studi orientali 43. Jacob Blakesley, Istituto Italiano di Studi Orientali 44. Andrea Bellelli, Dipartimento di Scienze Biochimiche 45. Alessandro Somma, Dipartimento di Scienze Giuridiche 46. Marcello Vitale, Dipartimento di Biologia Ambientale 47. Francesco Zappa, Dipartimento di Studi Orientali 48. Gianfranco Bria, Dipartimento Istituto Italiano di Studi Orientali 49. Leila Karami, Dipartimento Istituto Italiano di Studi Orientali 50. Elena Ambrosetti, Dipartimento Metodi e Modelli per l’Economia, il Territorio e la Finanza 51. Maria D’Erme, Dipartimento di Scienza Biochimiche 52. Gaetano Azzariti, Dipartimento di Studi Giuridici ed Economici 53. Enzo Cannizzaro, Dipartimento di Studi Giuridici ed Economici 54. Giorgia Marini, Dipartimento di Studi Giuridici ed Economici 55. Francesco Cioffi, Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale 56. Maria Giovanna Musso, Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche 57. Bianca Colonna, Dipartimento di Biologia e Biotecnologie ‘Charles Darwin’ 58. Ernesto d’Albergo, Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche 59. Leila El Houssi, Dipartimento di Scienze Politiche 60. Marina Bouché, Dipartimento di Scienze Anatomiche, Istologiche, Medico Legali e dell’Apparato Locomotore 61. Brunero Liseo, Dipartimento Metodi e Modelli per l’Economia, il Territorio e la Finanza 62. Carmela Mastrangelo, Dipartimento Istituto Italiano di Studi Orientali 63. Lucy Bell, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali 64. Paolo Simonetti, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali 65. Emilia Di Rocco, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali 66. Luigi Marinelli, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali 67. María Montserrat Villagrá Terán, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali 68. Christos Bintoudis, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali 69. Gaia Tomazzoli, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali 70. Paola Ferretti, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali 71. Franco D’Intino, Dipartimento di studi europei americani e interculturali 72. Massimiliano Tortora, Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo 73. Giulio Moini, Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche 74. Assunta Viteritti, Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche 75. Isabella Tomassetti, Dipartimento di Studi europei, americani e interculturali 76. Luca Zamparelli, Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche 77. Luca Salmieri, Dipartimento di Scienze sociali ed economiche 78. Maria Romana Allegri, Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale 79. Marco Di Maggio, Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo 80. Valeria Ferrari, Dipartimento di Scienze Politiche 81. Enrico Sarnelli, Dipartimento di Comunicazione Ricerca Sociale 82. Giovanna Gianturco, Dipartimento di Comunicazione Ricerca Sociale 83. Daniela Padularosa, Dipartimento di studi europei americani e interculturali 84. Maria Romana Allegri, Dipartimento di Comunicazione Ricerca Sociale 85. Paolo Borioni, Dipartimento di Comunicazione Ricerca Sociale 86. Riccardo Tilli, Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale 87. Valerio Camarotto, Dipartimento Studi Europei, Americani e Interculturali 88. Stefano Sparcella Prandstraller, Dipartimento Comunicazione e Ricerca Sociale 89. Tessa Canella, Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo 90. Claudia Colantonio, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali 91. Fiorenzo Parziale, Dipartimento di Comunicazione Ricerca Sociale 92. Alessandra Brezzi, Dipartimento Istituto Italiano di Studi Orientali 93. Valter Curzi, Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo 94. Silvia Polettini, Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche 95. Andrea Peghinelli, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali 96. Isabeau Birindelli, Dipartimento di Matematica Guido Castelnuovo 97. Lucia D’Ambrosi, Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale 98. Massimo Marini, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali 99. Francesca Nemore, Dipartimento di Lettere e Culture Moderne 100. Carmen Gallo, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali 101. Luca Bacchini, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali 102. Luca Alteri, Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale 103. Alessandra Vitullo, Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo 104. Andrea Luzzi, Dipartimento di Scienze dell’Antichità 105. Giuseppe Lentini, Dipartimento di Scienze dell’Antichità 106. Rita Francia, Dipartimento di Scienze dell’Antichità 107. Gianfranco Crupi, Dipartimento di Lettere e Culture Moderne 108. Silvia Toscano, Dipartimento di Lettere e Culture Moderne 109. Alessandro Greco, Dipartimento di Lettere e Culture Moderne 110. Marta Marchetti, Lettere e Culture Moderne 111. Giulia Ecca, Dipartimento di Scienze dell’Antichità

Ornella Vanoni con Samuele Bersani nel brano Calma Rivoluzionaria

Ornella Vanoni con Samuele Bersani nel brano Calma RivoluzionariaMilano, 13 nov. (askanews) – Inarrestabile, Ornella Vanoni ci conquista con nuova musica: Calma Rivoluzionaria con Samuele Bersani è il nuovo singolo della Signora della musica italiana, fuori venerdì 17 novembre per BMG.

Seguendo la scia delle sonorità brasiliane di Calma, brano originale di Marisa Monte, Calma Rivoluzionaria è stato interamente riscritto da Samuele Bersani e prodotto dallo stesso artista con Pietro Cantarelli, regalandone una versione completamente inedita e attuale. Il brano veste l’anima musicale di Ornella Vanoni e la sua voce si intreccia in maniera coinvolgente con quella di Samuele. “Lo scorso inverno mi sono imbattuta nella musica di Marisa Monte, artista brasiliana autrice di un meraviglioso brano che s’intitola “Calma” e di cui mi sono innamorata. Così ho condiviso la musica con Samuele Bersani, un mio caro amico, una persona a cui voglio tanto bene e che stimo tantissimo. Sulla musica di “Calma”, Samuele ha riscritto un testo molto diverso e attuale, quasi “perfetto” per questo difficile momento storico” – racconta Ornella Vanoni.

Frutto di una rinnovata collaborazione d’eccezione, Calma Rivoluzionaria descrive e racchiude già nell’ossimoro del titolo l’originalità e la vena artistica dei due artisti e di tutto il brano, dove due termini apparentemente inconciliabili sono stati volutamente accostati per produrre un inatteso cortocircuito che regala una sorprendente “energia di senso” al tutto. “Mai come in questo presente rabbioso è necessaria la prudenza rispetto all’istinto primordiale”- afferma Bersani.

I due artisti, non nuovi a queste commistioni, avevano già lavorato insieme in Isola, rivisitazione di Tango, brano scritto dal compositore giapponese Ryuichi Sakamoto a metà degli anni ’90, ripreso e rivestito di nuove sonorità e parole originali da Samuele e regalato alla voce perfetta di Ornella. Il brano anticipa Calma Rivoluzionaria Live 2023 il nuovo progetto discografico di Ornella Vanoni fuori da venerdì 1 dicembre e già disponibile in preorder. A distanza di due anni dall’ultimo album, Calma Rivoluzionaria Live 2023 è un emozionante viaggio in musica attraverso alcuni dei grandi successi di una tra le più importanti interpreti della musica leggera italiana – registrati live durante il tour teatrale Le donne e la musica Tour e accompagnati da inframezzi tratti dallo scritto teatrale Le donne e la musica – impreziositi dai due inediti Calma Rivoluzionaria con Samuele Bersani e Camminando di cui Pietro Cantarelli è autore e compositore.

Calma Rivoluzionaria Live 2023 è disponibile in 2 esclusivi formati: un vinile LP con i brani che hanno segnato la carriera e la vita dell’artista registrati in una speciale versione live, accompagnato da un vinile 45 giri con l’inedito Calma Rivoluzionaria con Samuele Bersani su LATO A e l’inedito Camminando su LATO B. Il secondo formato speciale è un esclusivo CD composto da 25 tracce: gli inediti Calma Rivoluzionaria con Samuele Bersani e Camminando, i momenti di intrattenimento con il pubblico e i grandi classici della carriera dell’artista, oltre alla bonus track Calma Rivoluzionaria nella versione cantata solo da Ornella Vanoni. Il nuovo progetto discografico di Ornella Vanoni sarà disponibile anche in download. Le sorprese non finiscono qui: Ornella annuncia oggi anche due speciali appuntamenti in presentazione del nuovo disco Calma Rivoluzionaria Live 2023, incontrando i fan venerdì 1 dicembre a MILANO presso la Mondadori di Piazza del Duomo (ore 18:00) e martedì 5 dicembre a ROMA presso la Mondadori di Via Tuscolana, 771/771A, (ore 18:00).

Riforme, card. Zuppi: Costituzione sia di tutti e sentita da tutti

Riforme, card. Zuppi: Costituzione sia di tutti e sentita da tuttiRoma, 13 nov. (askanews) – Se riforma deve essere si parta dalla riforma della legge elettorale mentre la “Costituzione sia di tutti e sia sentita da tutti”. Questo il monito del presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Bologna, card. Matteo Zuppi che ha parlato nel pomeriggio ad Assisi introducendo con la sua prolusione i lavori della 78.ma Asssemblea straordinaria della Cei.

Un passo del suo lungo discorso ai vescvi italiani è stato dedicato proprio al progetto di riforma costituzionale avanzato da governo e maggioranza di centro-destra e che tante polemiche sta suscitando. “L’Italia, in un momento così delicato economicamente e socialmente, sta discutendo su un tema impegnativo, la riforma costituzionale. Ho già detto, in un precedente intervento, – ha affermato Zuppi – che per un’efficace riforma, che tocca meccanismi delicati del funzionamento della democrazia, è indispensabile creare un clima costituente, capace di coinvolgere quanto più possibile le varie componenti non solo politiche, com’è ovvio e come fu all’origine della Costituzione, ma anche culturali e sociali”, ha detto il porporato. “Siamo ancora lontani da questo e non posso che ripetere l’invito, perché la Costituzione sia di tutti e sia sentita da tutti”, visto che, ha aggiunto Zuppi, “Costituzione significa anche questo: statuire insieme, perché non si vive di solo presente e per costruire il futuro anche il passato, la nostra storia democratica, può offrire una lezione di sapienza”. Da qui la richiesta, già avanzata un anno fa dai vescovi italiani che “valutando con preoccupazione il progressivo astensionismo”, e per “recuperare la partecipazione dei cittadini” si “inizi dalla riforma della legge elettorale, che tanti esponenti politici di ogni parte, giuristi e autorevoli personalità hanno giudicato da cambiare”.

“Per questo – ha spiegato ancora il presidente della Cei – parlavo di un clima costituente che sia coinvolgente: bisogna riaffezionare gli italiani alla Repubblica, alla casa comune. Se i legami sociali si allentano, è invece necessario rafforzarli, sentendosi parte di un destino comune”, ha concluso.

Filiera latte: bene regolamento Ue su Ig. Italia leader settore

Filiera latte: bene regolamento Ue su Ig. Italia leader settoreRoma, 13 nov. (askanews) – Un impatto positivo sull’intero settore lattiero caseario, dove l’Italia è leader in Europa, con più tutele per i prodotti Dop e Igp. E’ l’opinione del comparto lattiero caseario sul nuovo Regolamento sulle Ig, gli alimenti e le bevande a indicazione geografica, la cui pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Europea è attesa per la primavera del 2024. L’Italia è leader di settore a livello europeo con 882 referenze (il 25% del totale europeo), precedendo sul podio Francia (755) e Spagna (372).

Il tema è stato al centro della quinta edizione del Dairy Summit di Parma, al quale ha partecipato anche l’europarlamentare Paolo De Castro, primo vice presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale e relatore del provvedimento Ue. Proprio De Castro ha evidenziato la complessità del lavoro per arrivare alla definizione del nuovo Regolamento, “perché le IG non interessano allo stesso modo tutti e 27 gli Stati della Ue. A sentirne la necessità è infatti soprattutto la parte meridionale dell’Europa, mentre altrove è percepito come burocrazia. Tuttavia, non si tratta di curiosità enogastronomiche, bensì significa proteggere un sistema che, alla fine del 2023, dovrebbe oltrepassare i 90 miliardi di euro di fatturato”. Quando il nuovo Regolamento sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ovvero presumibilmente nella primavera del 2024, “non ci sarà più spazio per l’italian sounding – ha detto De Castro – ovvero per imitazioni come il prosek croato e l’aceto balsamico sloveno o cipriota. E, grazie a un alert-system che dovremo costruire, ci sarà più protezione anche sul web”.

Nel settore lattiero-caseario, infatti, l’Italia detiene un ruolo di leadership: è seconda in Europa solo alla Francia a livello di IG (55 a 56), ma di gran lunga primi per volumi di produzione, con 589mila tonnellate di prodotto tutelato, rispetto alle 238mila francesi e alle 31mila spagnole. Il valore dei formaggi, inoltre, vale in Italia il 60% del valore complessivo delle produzioni IG nazionali. Paolo Zanetti, presidente di Assolatte, spiega: “il lattiero caseario è il primo settore dell’industria alimentare italiana, con 18 miliardi di euro di fatturato realizzati nel 2022. Negli ultimi dieci anni è cresciuto del 70% ogni anno ribaltando la bilancia commerciale, passata da -100 milioni a +1,9 miliardi di euro. Sempre dieci anni fa l’export verso i paesi Ue aveva una quota del 60% e l’extra Ue del 40%, oggi siamo a 70% Ue e 30% extra Ue. Abbiamo cioè performato bene in Europa – ha detto – dove continuiamo a crescere ma dove il mercato è ristretto a una popolazione di 500 milioni di persone”.

The Queens, Regine si nasce: parola di Paola Iezzi

The Queens, Regine si nasce: parola di Paola IezziMilano, 13 nov. (askanews) – Fuori oggi 13 novembre il nuovo singolo The Queens (© Sony Music Entertainment Italy | Columbia Records Italy e Universal Music Publishing | Metatron Publishing), personalissima e magnetica dedica di Paola Iezzi al mondo drag.

Presente nella colonna sonora di Drag Race Italia 3 su Paramount+, dove Paola insieme a Paolo Camilli, Chiara Francini e a Priscilla – anche conduttrice del programma – compone la giuria della nuovissima stagione, The Queens è molto più di un brano: uno scintillante inno di empowerment, spassionato invito a brillare sempre, anche quando si è messi all’angolo, ad uscire allo scoperto e con coraggio prendere in mano la propria vita, calzando in testa la migliore corona: “we are the queens forever, and you know what? Love is love”. Un brano che arriva da lontano, scritto da Paola a Stoccolma e prodotto assieme al produttore musicale svedese Johannes Willinder: un castello sonoro 100% dance pop arricchito da sfumature elettropop, l’occasione perfetta per scendere in pista e lasciarsi andare nella più totale libertà.

«Ho scritto “The Queens” per ricordare a tutti che si può essere regine anche quando si è esclusi. Questo brano parla di coraggio, di mostrarsi per ciò che si è, vincendo ogni paura mettendosi da soli la propria corona» – Paola Iezzi. The Queens è stato presentato ieri a Milano in occasione dell’unica data italiana del RuPaul’s Drag Race: Werq The World Tour 2023 (prodotto da Voss Events e Live Nation in collaborazione con World of Wonder e MTV), dove Paola Iezzi ha trasformato il Mediolanum Forum in un vero e proprio dancefloor, regalando un’iconica e più che mai glitterata performance in compagnia delle Queen protagoniste di Drag Race Italia 3.

Calcio, Locatelli lascia la Nazionale: in dubbio per l’Inter

Calcio, Locatelli lascia la Nazionale: in dubbio per l’InterRoma, 13 nov. (askanews) – Manuel Locatelli non prenderà parte al doppio impegno della Nazionale contro Macedonia del Nord e Ucraina. Il centrocampista della Juventus è stato mandato a casa dopo aver valutato l’impossibilità di averlo a disposizione per la doppia sfida di qualificazione a Euro 2024.

Gli esami strumentali svolti a Coverciano durante il ritiro con la Nazionale hanno evidenziato una lieve frattura leggermente scomposta a una costola per combattere la quale Locatelli sarà sottoposto a terapie specifiche per alcuni giorni. La ripresa delle attività sul campo però non è ancora stabilita, fanno sapere dalla Juventus, e dipenderà dalla sintomatologia dell’infortunio e dal dolore del giocatore. Locatelli è tornato a Torino e la preoccupazione di Massimiliano Allegri è di averlo a disposizione per il big match contro l’Inter alla ripresa del campionato.