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Tag: Sanremo 2023

Segre: mia utopia? Mondo ripudi antisemitismo, islamofobia, razzismo

Segre: mia utopia? Mondo ripudi antisemitismo, islamofobia, razzismoRoma, 9 nov. (askanews) – “Quello che accade oggi in Europa e in Medio Oriente è non solo il culmine di una lunga serie di lutti, ma anche di problemi globali rimasti irrisolti. Io voglio però cercare di conservare il meglio delle aspettative suscitate dalla fine del ‘secolo breve’. Voglio continuare a coltivare la speranza, la fiducia, dirò l’utopia”. Così la senatrice a vita, Liliana Segre, presidente della commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, durante un incontro della stessa commissione.

“L’utopia – ha proseguito Segre – di un mondo che ripudia la guerra e il terrorismo, che ripudia l’antisemitismo, l’islamofobia e ogni tipo di il razzismo, ogni discriminazione, che contrasta l’odio dilagante nelle strade, ma anche sui social e nell’universo online, con la cultura della pace, del confronto, del rispetto, della solidarietà. Utopia? Sì utopia. Di chi crede che la violenza non sia l’antidoto alla violenza, ma ne generi altra, all’infinito”.

Oliver Stone in Italia per presentare il documentario “Nuclear now”

Oliver Stone in Italia per presentare il documentario “Nuclear now”Roma, 9 nov. (askanews) – Un tour in tre tappe per Oliver Stone che sarà in Italia a dicembre per presentare il suo film documentario “Nuclear Now”, dopo il debutto mondiale nel 2022 alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

L’iconico regista, sceneggiatore, produttore, vincitore di 3 premi Oscar e 5 Golden Globe, parteciperà a tre anteprime del suo documentario sabato 2 dicembre al Torino Film Festival, domenica 3 a Bologna e lunedì 4 dicembre a Roma. L’evento a Torino, dove Oliver Stone sarà protagonista di una Masterclass, nasce dalla collaborazione fra Film Commission Torino Piemonte, il Torino Film Festival del Museo Nazionale del Cinema, newcleo e I Wonder Pictures. Con un accesso senza precedenti all’industria nucleare in Francia, Russia e Stati Uniti, in “Nuclear Now” Oliver Stone esplora la possibilità per la comunità globale di superare sfide come il cambiamento climatico che, secondo gli esperti che il regista ha interpellato, potrebbe essere la chiave per garantire la sopravvivenza del pianeta di fronte all’emergenza del climate change. Un documentario che, come tutte le opere del regista ormai cult, ha già lasciato il segno ed è stato definito da Variety “intenso, coinvolgente, un must-see”, “il film più istruttivo mai realizzato” secondo il parere di James Hansen, Climate Science, Awareness and Solutions della Columbia University. E il regista Werner Herzog ha commentato: “Un film, forte, chiaro e coraggioso. Lo ammiro per aver sfidato tutte le tendenze”.

“Il cambiamento climatico ci ha costretto brutalmente a ripensare i modi in cui produciamo energia come comunità globale”, sottolinea Stone. “Dal mio punto di vista, questa è la più grande storia del nostro tempo: raccontare la parabola dell’umanità dalla povertà alla prosperità e la sua capacità di padroneggiare la scienza per rispondere alle moderne esigenze di avere a disposizione sempre più energia”. Stone ha scritto il film con il professor Joshua S. Goldstein, a partire dal libro di quest’ultimo “A Bright Future”, mentre le musiche del film sono di Vangelis.

“Nuclear Now” è prodotto da Abramorama e Everest Communications Limited in associazione con Participant, New Element Media e Ixtlan – i produttori sono Fernando Sulichin, storico collaboratore di Oliver Stone, Maximilien Arvelaiz e Rob Wilson, produttori esecutivi Jeff Skoll, Zachary Bogue, Agata Woloszczuk, Roksana Ciurysek-Gedir, Philippe Delmas, Lawrence M. Kopeikin, Eric Hamburg. Fra i realizzatori spicca un’eccellenza italiana nel mondo: lo scienziato Stefano Buono è produttore esecutivo mentre Elisabeth Rizzotti è co-produttore esecutivo – sono rispettivamente CEO e COO di newcleo, azienda impegnata nello sviluppo dei reattori di Quarta Generazione. “Nuclear Now” è distribuito in Italia da I Wonder Pictures e arriverà presto su La7.

Tartufo bianco, prezzi in discesa e atteso altro calo a novembre

Tartufo bianco, prezzi in discesa e atteso altro calo a novembreRoma, 9 nov. (askanews) – Prezzi in calo per il tartufo bianco rispetto allo scorso anno e, a novembre, potrebbero scendere ulteriormente. Al momento, “vanno dai 1.800, per i piccolissimi, fino ai 3.500 euro al chilo per le pezzature più grandi. Mi aspetto che dopo metà ottobre, con la luna nuova, il clima torni a essere quello propizio, così a metà novembre ci saranno più tartufi, se il clima torna normale, e i prezzi, di conseguenza, dovrebbero scendere ancora”. A fare il quadro dell’andamento dei prezzi del tartufo bianco pregiato è Paolo Valdambrini, presidente dell’associazione Tartufai Senesi, che raccoglie oltre 300 iscritti.

Nei week end 11-12 e 18-19 novembre si terrà la trentasettesima edizione della Mostra Mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi a San Giovanni d’Asso (Montalcino), una delle mostre – mercato più tradizionali e antiche d’Italia fra quelle dedicate al tartufo. Si tiene nel cuore delle Crete Senesi, a San Giovanni d’Asso, che è stato fra i promotori della rete nazionale “Città del Tartufo” e quest’anno festeggia la trentasettesima edizione. Nei due fine settimana di novembre il salone del castello diventa location di cene di gala con chef stellati: La Parolina di Trevinano, il ristorante Romano di Viareggio e il Castello di Fighine di San Casciano dei Bagni. Mentre in piazza San Giovanni d’Asso offre una festa ricca di proposte, dallo “Square Food”, stand gastronomici delle eccellenze locali dove pranzare e cenare a km 0, alla “Cerca del tartufo” insieme ai tartufai senesi e i loro cani.

Insieme ai punti vendita, lungo il borgo ci sono degustazioni e vendita formaggi pecorini a latte crudo, insaccati, carni di Chianina e Cinta Senese, olio Evo di grande qualità, il vino della Doc Orcia e, dopo la fusione con Montalcino, anche sua maestà il Brunello. Non mancheranno visite ad aziende agricole, al Museo del Tartufo, cantine, frantoi e caseifici, trekking fra boschi e campagne, stand gastronomici e una rete di ristoranti specializzati che propongono piatti e menù dove protagonista è il Diamante Bianco accompagnato da tutti i prodotti tipici locali.

Guerra in Medio Oriente, Liliana Segre: fermare la spirale di odio, liberare gli ostaggi e proteggere i civili

Guerra in Medio Oriente, Liliana Segre: fermare la spirale di odio, liberare gli ostaggi e proteggere i civiliRoma, 9 nov. (askanews) – “La convocazione di questo incontro dei componenti dell’ufficio di presidenza è conseguenza diretta delle vicende terribili che si sono consumate e si stanno consumando in Medio Oriente da ormai da più di un mese. Non è questa la sede, né io ho l’animo, per entrare nel merito. Basti dire che bisogna fermare la spirale d’odio, liberare tutti gli ostaggi, proteggere i civili, porre fine a tutte le forme di violenza”. Così la senatrice a vita, Liliana Segre, presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, durante un incontro della stessa commissione. “In Europa e in Italia – ha aggiunto Segre – si sono avute in questi giorni manifestazioni di antisemitismo che richiedono un’azione decisa delle istituzioni preposte e un impegno convergente di tutte le forze politiche”.

 

Tajani a Conferenza su Gaza: “Italia pronta a fare la sua parte”

Tajani a Conferenza su Gaza: “Italia pronta a fare la sua parte”Parigi, 9 nov. (askanews) – Una nave logistica con assetti sanitari, la possibilità di invio di un ospedale da campo, la disponibilità ad accogliere bambini palestinesi che necessitano di cure nei centri ospedalieri del nostro Paese. L’Italia “è pronta a fare la sua parte” e a “rafforzare ulteriormente” le sue “attività umanitarie” per la popolazione civile di Gaza, ha confermato oggi Antonio Tajani a Parigi, intervenendo alla Conferenza internazionale sugli aiuti ai civili palestinesi della Striscia, promossa dal presidente Emmanuel Macron. “È imperativo proteggere tutti i civili in ogni momento, nel rigoroso rispetto del diritto umanitario internazionale”, ha detto il ministro, insistendo sulla necessità di distinguere tra Hamas, che ha la “responsabilità chiara” dell’escalation militare in corso e la popolazione dell’enclave.

Hamas “è un’organizzazione terroristica, il peggior nemico dei palestinesi. E noi siaamo amici di Israele e dei palestinesi, mentre siamo nemici di Hamas”, ha precisato Tajani, insistendo sulle “chiare responsabilità” del gruppo estremista sull’escalation militare con lo Stato ebraico. “Hamas e la sua ideologia fanatica non rappresentano la popolazione palestinese”, ha chiarito, e dunque “la nostra posizione deve riflettere questo fatto in modo inequivocabile”. Un messaggio alle cancellerie di tutto il mondo, ma anche all’opinione pubblica. “In Italia mi pare che anche dai dibattiti parlamentari è emersa una condanna unanime di Hamas, mi sembra che in tutte le forze ci possano essere sfumature diverse nei confronti di Israele ma sarebbe folle pensare che ci possa essere qualcuno che ancora pensa di favorire rigurgiti antisemiti”, ha chiarito il ministro. “Ci saranno frange estremiste che non condannano Hamas, ma questo rappresenta un grave errore, è come non condannare le BR durante gli anni 70”. Quanto agli aiuti, il Governo italiano, ha confermato Tajani alla Conferenza, ha già inviato una nave” logistica con assetti sanitari, partita dal porto di Civitavecchia, “una nave militare per aiutare a curare i feriti”. Il nostro Paese potrà anche inviare “un ospedale militare”: “stiamo discutendo con le autorità americane ed egiziane” su questo, ha commentato. Secondo il ministro, è necessario “assolutamente” aiutare i poveri palestinesi che non sono Hamas. Un messaggio che non è solo italiano, ma di tutta l’Europa e del G7, che sugli aiuti umanitari hanno “già mandato un messaggio chiaro”, ha sottolineato, insistendo sulla necessità che “la porta di Rafah rimanga aperta il più possibile per permettere l’ingresso ai camion con i beni di prima necessità”.

Il ministro ha quindi ribadito l’esigenza di “continuare a lavorare per realizzare pause umanitarie” allo scopo di “consentire un accesso umanitario completo, rapido, sicuro e senza ostacoli” alla Striscia di Gaza. Ma “la creazione di corridoi umanitari stabili e affidabili per l’ingresso degli aiuti a Gaza e l’uscita dei feriti richiede un grande sforzo di coordinamento internazionale”, ha avvertito il ministro, che ha confermato il sostegno del Governo italiano a “pause umanitarie” capaci di agevolare l’assistenza ai civili. “Non può esserci un cessate il fuoco, quando Hamas continua a lanciare missili su Israele”, ha però avvertito, perché “dobbiamo anche tutelare la popolazione civile israeliana”, con “l’obiettivo finale di raggiungere la pace”. E da questo punto di vista continua ad essere di “vitale importanza” proseguire il dialogo con l’Anp, “l’unico interlocutore” possibile. “Ho detto al premier palestinese che è l’unica autorità che riconosciamo, con la quale costruire un percorso dei due Stati”, ha commentato Tajani. La ripresa di un processo politico è “l’unica prospettiva credibile per una soluzione duratura allacrisi”. Per questo è essenziale “rinvigorire le aspirazioni per la creazione di due Stati” che coesistano nel riconoscimento reciproco e nel rispetto dei diritti fondamentali: il diritto del popolo palestinese ad avere il proprio paese e il diritto di Israele ad esistere e prosperare in pace e sicurezza”. E l’Italia, che avrà la presidenza del G7 nel 2024, anche su questo è “pronta a fare la sua parte”. (di Corrado Accaputo)

Net-Health, sondaggio: 60% parlamentari per centralizzare Sanità

Net-Health, sondaggio: 60% parlamentari per centralizzare SanitàMilano, 9 nov. (askanews) – Per eliminare la disuguaglianza nell’accesso alle cure tra le diverse regioni italiane, per consiglieri (69%) e cittadini (65%) la scelta migliore sarebbe effettuare maggiori controlli e imporre più trasparenza nell’operato delle Regioni, mentre la maggior parte dei parlamentari intervistati, il 60%, indica la soluzione nella centralizzazione a livello statale delle competenze sanitarie. Sono questi alcuni degli esiti di un sondaggio condotto da Youtrend/Quorum per il progetto Net-Health, Sanità in rete 2030.

Net-Health è il policy enabler ideato nel 2021 da LS Cube, lo studio legale i cui soci vantano oltre 25 anni di esperienza nel settore delle Life Sciences, finalizzato a creare una piattaforma di discussione e condivisione di idee, temi e punti di vista provenienti da tutti i soggetti del mondo sanitario. “Partendo dal dare voce ai diversi stakeholders del sistema salute – commenta Rosanna Sovani, Partner di LS CUBE – e collaborando con esperti della materia, l’obiettivo del progetto è fornire un contributo concreto nel disegno delle politiche sanitarie del futuro, elaborando delle proposte tecnico-giuridiche, volte a contribuire alla messa a terra di soluzioni di policy per un sistema sanitario sostenibile e universalistico”. Secondo il sondaggio il 70% degli intervistati dichiara di non avere particolari problemi nel contattare il medico di base, mentre il 69% dice di essere molto preoccupato di non potersi permettere l’assistenza sanitaria in caso di necessità. Una preoccupazione condivisa dai membri del Parlamento intervistati: l’85% di loro pensa che il rispetto del diritto alla salute dei cittadini non sia garantito a tutti, mentre su posizioni diverse sono i consiglieri regionali che, con il 77%, ritiene il contrario. Inoltre, prevenzione e potenziamento della medicina territoriale sono i due ambiti prioritari di intervento per cittadini (32% medicina territoriale e 30% prevenzione) e decisori (per i parlamentari il 69% per la medicina territoriale e per i consiglieri regionali il 50% per la prevenzione).

Il progetto, i cui lavori sono ospitati dall’Intergruppo parlamentare “Innovazione e sostenibilità” copresieduto dai Senatori Francesco Zaffini e Daniele Manca, si avvale di partner scientifici, quali l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Altems Advisory, spinoff dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e l’Osservatorio sul Welfare della LUISS Business school, realizzato con il contributo non condizionante di Exact Sciences, Gilead Sciences, Roche e Sanofi. “Questi dati ci fanno riflettere sulla necessità di migliorare l’organizzazione stessa del Sistema Sanitario – anche attraverso una attenta programmazione “evidence-based” – affinché si possano ottimizzare le risorse a disposizione e garantire una presa in carico dei pazienti omogenea a livello territoriale, che salvaguardi l’equità di accesso ai servizi socio-sanitari, un pilastro del nostro SSN”, afferma il professor Dario Sacchini di Altems Advisory, coordinatore scientifico del tavolo di lavoro sui LEA organizzativi. “La nostra sfida – aggiunge – sarà quella di contribuire all’individuazione di un percorso che consenta un’organizzazione efficace e multidisciplinare, nonché una gestione integrata del paziente, da intendersi quale LEA”.

Per il finanziamento del Sistema sanitario nazionale, i tre segmenti intervistati concordano sul fatto che il SSN non soffra di una carenza di fondi, ma che quelli disponibili non siano gestiti al meglio (per i parlamentari 54%, per i consiglieri regionali il 61%, per i cittadini il 59%). Ad esempio, in relazione ai fondi del PNRR, secondo i decisori le difficoltà principali nell’utilizzo sono: per il 57% dei consiglieri regionali la burocrazia, mentre per i parlamentari la burocrazia scende al secondo posto (40%) e al primo posto la mancanza di supporto tecnico territoriale (41%). Una ulteriore preoccupazione è quella di dover ricorrere sempre più spesso alla sanità privata, a causa del taglio dei servizi sanitari pubblici. Un timore condiviso da tutte e tre le parti in maniera piuttosto omogenea: il 75% dei cittadini, l’88% dei parlamentari e il 100% dei consiglieri regionali, infatti, crede che vi sia un incremento nel ricorso alla sanità privata per riuscire a ottenere cure di qualità in tempi ragionevoli. “La sanità del futuro – aggiunge Mauro Marè, Professore Ordinario di Scienza delle Finanze presso la Luiss Business School e coordinatore scientifico del tavolo di lavoro – sarà compatibile con l’universalità delle cure solo a patto di un radicale recupero di efficienza in un contesto di immutata efficacia. Pertanto, il tavolo di lavoro si concentrerà sulla ridefinizione delle modalità di finanziamento del SSN nella logica del partenariato pubblico-privato per garantirne la sostenibilità, l’equità e l’universalità”. In merito alla digitalizzazione del SSN, i dati evidenziano una divergenza tra la percezione dei decisori (parlamentari 95% e consiglieri regionali 94%) per i quali la digitalizzazione tenderà a garantire a tutti il diritto alla salute e quella dei cittadini, per i quali solo il 45% ha questa stessa visione ottimistica, mentre per il 43% è più probabile che aumenti le disuguaglianze. Inoltre, la maggior parte dei cittadini (59%) è contraria alla condivisione dei propri dati sanitari a fini commerciali o altruistici (35% abbastanza contrario e 24% molto contrario). Elementi interessanti che evidenziano la necessità di intervenire per creare una cultura della condivisione dei dati, in un contesto regolamentato che stimoli un approccio più favorevole.

Commenta Fidelia Cascini, professoressa di Igiene e Sanità Pubblica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, nonché coordinatrice scientifica del tavolo di lavoro sul Regolamento sulla Governance dei Dati: “Interessanti spunti di riflessione sulle sfide che il nostro Paese si troverà ad affrontare in vista di una sempre maggiore e inevitabile digitalizzazione delle informazioni, dei dati relativi ai pazienti e delle prestazioni sanitarie. Ci impegneremo per elaborare linee di indirizzo, volte a identificare quegli aspetti della normativa italiana che necessitano di adeguamento e ad accompagnare l’elaborazione di atti per un’ottimale implementazione del DGA in ambito sanitario, a tutela dei cittadini e a sostegno dell’innovazione”.

Il post scioccante della docente contro gli ebrei, Valditara: odio razziale e discriminazioni incompatibili con la scuola

Il post scioccante della docente contro gli ebrei, Valditara: odio razziale e discriminazioni incompatibili con la scuolaMilano, 9 nov. (askanews) – “Odio razziale e discriminazioni di ogni tipo sono incompatibili con i principi della nostra scuola che è la scuola costituzionale, improntata al rispetto della persona. Come Ministero metteremo in campo tutte le azioni necessarie a debellare atteggiamenti simili”. Così il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, interviene sul caso della docente di matematica della scuola dell’Istituto H-Farm di Roncade (Treviso), che avrebbe pubblicato su Instagram un post, poi rimosso, corredato dalla scritta “Andate all’inferno, Hitler aveva ragione su di voi ebrei”.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, su impulso del Ministro Valditara, si è prontamente attivato chiedendo al legale rappresentante dell’istituto informazioni esaustive e immediate sui fatti e di essere messo a conoscenza delle misure adottate. Trattandosi di una scuola straniera non vigilata dal Mim, l’iter disciplinare di accertamento e di eventuale sanzione può essere avviato solo dall’istituto stesso.

Olio d’oliva, Unaprol: controlli e norme chiare sui nuovi “condimenti”

Olio d’oliva, Unaprol: controlli e norme chiare sui nuovi “condimenti”Milano, 9 nov. (askanews) – E’ allarme tra i produttori d’olio di oliva per il calo delle vendite registrato nei primi sei mesi dell’anno. Una preoccupazione che gli associati di Unaprol, consorzio olivicolo italiano, ritengono sia in parte imputabile alla confusione generata nei consumatori dalla presenza a scaffale dei cosiddetti “condimenti”, prodotti a basso costo frutto della miscelazione tra olio d’oliva e olio di semi o altri oli vegetali. Per questo il presidente di Unaprol, David Granieri, ha inviato una lettera all’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi e alla direzione generale della prevenzione e del contrasto alle frodi alimentari del Masaf.

A fronte di un -11% nel primo semestre per le vendite di olio extravergine d’oliva “urge una campagna di comunicazione che spieghi agli italiani il valore di un prodotto di qualità finalmente riconosciuto premium e allo stesso tempo occorre incrementare i controlli sui condimenti”, scrive nella lettera Granieri. In particolare, vengono chiesti chiarimenti sui metodi analitici previsti per l’analisi di congruità rispetto a quanto dichiarato in etichetta e l’indicazione precisa di quanto olio extravergine d’oliva è contenuto nei prodotti per dare la possibilità ai consumatori di scegliere consapevolmente. “L’olio extravergine d’oliva per tanti anni è stato ingiustamente oggetto di sottocosto o primo prezzo e adesso, finalmente, anche grazie alla congiuntura internazionale che si è creata, non può più essere così – spiega Granieri – Per questo motivo è stato sdoganato a scaffale questo blend composto da percentuali residuali di olio d’oliva con altri oli vegetali, il condimento, per cercare di trovare una commodity in grado di attirare l’attenzione dei consumatori ma questo tentativo, senza regolamentazione e controlli, rischia di risultare ingannevole che per chi acquista”.

“L’Icqrf ha già chiarito che questo prodotto deve essere posizionato su scaffali appositi ben distinti dall’extravergine ma è assolutamente necessario un intervento sulla norma per l’etichettatura per garantire trasparenza ai consumatori, oltre che la giusta competizione – continua Granieri – Ciò che non è verificabile, a nostro parere, non può essere dichiarato e, quindi, non può competere sul mercato alle condizioni attuali”. I dati sui consumi pro capite annui continuano a dare segnali negativi da anni, con l’Italia che si ferma a poco più di 7,1 chili di olio d’oliva per persona, molto distante dagli 11,4 pro capite della Spagna e dai 10,3 della Grecia, in netto ribasso rispetto ai consumi dei primi anni 2000 che viaggiavano intorno ai 12 kg pro capite.

“È finalmente finita l’epoca dell’olio di qualità sotto costo, ed è necessario sfruttare questo momento, attraverso opportune campagne di comunicazione e informazione, per far capire quanto sia importante consumare un olio extravergine d’oliva di qualità e quanto sia corretto pagarlo al giusto prezzo, che è quello attuale, per consentire a tutti i protagonisti della filiera di continuare a lavorare con efficacia e serenità per mantenere alta la bandiera della qualità italiana nel mondo”, conclude il presidente di Unaprol.

La tecnologia di Space to Tree per il Parco archeologico del Colosseo

La tecnologia di Space to Tree per il Parco archeologico del ColosseoRoma, 9 nov. (askanews) – Facilitare un’efficace attività di monitoraggio sullo stato di salute degli alberi del Parco archeologico del Colosseo a difesa della bellezza del patrimonio arboreo, archeologico e monumentale che esso custodisce. È questo l’obiettivo di Space to Tree: Earth Observation based monitoring of Natural and historical Park, la piattaforma in tempo reale e modalità webGIS predisposta per la salvaguardia e la gestione del verde di parchi di interesse storico culturale, archeologico e naturalistico, presentata oggi presso la Curia Iulia nell’ambito dell’incontro “Living Labs” promosso dal PArCo.

Il Parco archeologico del Colosseo, in collaborazione con DIGIMAT S.p.A, con l’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale (IMAA) e l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (ISPC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che ne sono gli ideatori, ha applicato in via sperimentale a n. 5 Pinus pinea centenari del PArCo, alberature vetuste di notevole pregio botanico e monumentale, il sistema di allerta in grado di monitorare i parametri biomeccanici della vegetazione nonché gestire i rischi evitando danni a persone o cose. Un’iniziativa – in sperimentazione anche presso la Riserva Naturale di Metaponto in Basilicata – che trova la sua perfetta applicazione all’interno del Parco archeologico del Colosseo, da sempre impegnato nella salvaguardia e nella valorizzazione del grande patrimonio arboreo conservato al suo interno e che comprende, inoltre, ben 148 alberi ultracentenari, i Patriarchi, testimoni silenziosi dei grandi cambiamenti avvenuti nell’area archeologica.

La piattaforma S23 consente, dunque, una mirata azione di tutela del patrimonio verde, attraverso uno strumento innovativo e di immediata efficacia, utile tanto ai ricercatori, quanto agli agronomi, ai botanici ed agli architetti paesaggisti, consentendo una rilevazione puntuale di possibili criticità ma anche delle tipologie e delle caratteristiche degli alberi stessi. Uno strumento innovativo, operante in modalità multiscala e multiparametrica, che consente un monitoraggio costante da remoto grazie ad una tecnologia “Remote Sensing” montata su piattaforma satellitare Sentinel2 in grado di captare dallo spazio le variazioni della clorofilla attraverso il Programma Copernicus di ESA.

Grazie ad una strumentazione operante con tecnologia fotogrammetrica, termografica ad infrarosso e radar sarà possibile analizzare lo stato del tronco dell’albero, evidenziandone la pienezza o la presenza di fratture interne; un approccio prossimale Iot Sensing in tecnologia 5G permetterà di mettere in correlazione i dati con le componenti del vento misurate per mezzo di un anemometro locale, installato sulla terrazza della Basilica di Massenzio, monitorando il comportamento dinamico degli alberi sottoposti a sollecitazioni meccaniche. Grazie al progetto “Space to Tree” il PArCo si dota, oggi, di un nuovo prezioso strumento per la tutela del proprio inestimabile “tesoro” verde contribuendo, anche in tal modo, allo sviluppo di un’economia sostenibile nei suoi diversi aspetti.

In occasione della presentazione sono intervenuti: Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo, Gabriella Strano, Arch. Paesaggista del Parco archeologico del Colosseo, Domenico Conte, Divisione Sviluppi SW e Ricerca Industriale Digimat S.p.A, Nicola Masini, CNR Research Director and Deputy Director of CNR-ISPC, Rosa Lasaponara, Responsabile scientifico laboratorio ARGON del CNR-IMAA e Nicodemo Abate, Ricercatore CNR-ISPC.

Basilicata, Bardi: servono fondi Ue per transizione Automotive

Basilicata, Bardi: servono fondi Ue per transizione AutomotiveRoma, 9 nov. (askanews) – “Dovremmo avere fondi Ue per programmare e realizzare dei Patti Regionali per la Transizione Automotive con un pacchetto integrato di aiuti e iniziative per sostenere le politiche regionali di transizione automotive attraverso un dialogo e collaborazione costante tra industria, PMI, università ed enti di ricerca, istituti di istruzione e formazione, enti locali e regionali e tutti i soggetti interessati del settore”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, oggi a Pamplona, in Spagna, nel corso della Conferenza annuale dell’Ara (Automotive Regions Alliance).

“Guardando al contesto economico e geopolitico globale, è essenziale che il quadro politico e normativo dell’Ue sia adattato con riferimento al diritto della concorrenza e agli aiuti di Stato per sostenere le regioni automobilistiche nella futura transizione e nella gestione delle crisi”, ha aggiunto. Per Bardi occorre “accelerare a livello regionale la riconversione delle fabbriche e delle competenze dei lavoratori guardando all’ecosistema della mobilità del futuro e all’innovazione tecnologica automotive con un approccio ‘neutrale’” perché questa “rivoluzione ha avuto un’immediata ripercussione negativa sulla catena locale di subfornitura automotive”, attualmente composta da circa 20 aziende grandi e medie con circa 3.000 occupati. “Questo stato di emergenza ha portato all’esplosione della richiesta di ammortizzatori sociali previsti da leggi ordinarie, come la cassa integrazione e i contratti di solidarietà”, ha precisato Bardi.

(segue)