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Tag: Sanremo 2023

Porta(Pd) in Sud Italia per promuovere il turismo delle radici

Porta(Pd) in Sud Italia per promuovere il turismo delle radiciRoma, 11 set. (askanews) – Paludi, Caccuri, Genzano in Lucania, Trani, San Vito Lo Capo, Castellabate: tappe e regioni diverse accomunate dall’impegno di Fabio Porta, deputato del Partito democratico, eletto in America Meridionale e attuale Vice Presidente del Comitato italiani nel mondo della Camera dei Deputati, volto a stabilire un più stretto rapporto tra le grandi collettività italiane che vivono in Sudamerica e gli enti locali dell’Italia meridionale; un ideale ponte tra SudAmerica e SudItalia all’insegna del “turismo delle radici” e di una maggiore e reciproca conoscenza tra popoli lontani geograficamente ma profondamente vicini per storia e vincoli di sangue.

Nel giro di alcune settimane, tra agosto e settembre, Fabio Porta ha incontrato le comunità locali di alcune città del Sud grazie ad alcune iniziative organizzate proprio al fine di favorire gli scambi e le iniziative tra i luoghi di origine della grande emigrazione italiana nel mondo e le terre d’approdo, nazioni e continenti, di questa diaspora. Il tradizionale “Festival delle Spartenze” di Paludi (CS), promosso dallo storico dell’emigrazione Giuseppe Sommario, ha segnato come tutti gli anni l’inizio dell’estate dedicata alle comunità italiane nel mondo; è stata quindi la volta del “Premio Letterario di Caccuri” (KR) dove anche quest’anno grazie all’impegno del responsabile per l’internazionalizzazione Eugenio Marino è stata dedicata una giornata al “turismo delle radici”; dopo la Calabria, la Basilicata, a Genzano per partecipare ad una bellissima serata in piazza organizzata da Luigi Scaglione, coordinatore dei lucani nel mondo; in Puglia, invece, a fare da anfitrione nella bellissima città di Trani, in occasione dell’evento “Calice di San Lorenzo” è stata la consigliere comunale Irene Cornacchia, impegnata nell’organizzazione di un importante evento culturale sull’emigrazione per il 2024; utile e significativo anche l’incontro con il sindaco e gli assessori del comune siciliano di San Vito Lo Capo, per discutere di come il turismo delle radici si può inserire in un più ampio progetto di promozione della Sicilia nel mondo in chiave di integrazione e multiculturalismo.

Infine, Castellabate, la città campana che ancora oggi ha profondissimi vincoli con il Brasile in ragione della storia della famiglia Matarazzo. Alla presenza del Sindaco della città e di Andrea Matarazzo, già ambasciatore del Brasile in Italia, Porta ha partecipato ad un interessantissimo convegno sul “turismo delle radici” organizzato proprio nella “Villa Matarazzo”, oggi di proprietà del Comune.

Autonomia, Fedriga: non è né sarà mai un’imposizione dall’alto

Autonomia, Fedriga: non è né sarà mai un’imposizione dall’altoRoma, 11 set. (askanews) – “L’autonomia non è né sarà mai un’imposizione che giungerà dall’alto ma il contrario rappresenterà una risposta concreta all’istanza che dovessero essere avanzate dei territori.quanto al sud non credo affatto la riforma possa produrre effetti dannosi: al contrario, sono certo che essa possa costituire un’opportunità di crescita, pensa ad esempio sul versante dell’erogazione dei migliori servizio cittadini”. Così il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga, intervistato da La Verità.

“Autonomia significa responsabilità ed efficienza. Il rapporto tra lo Stato le Regioni non deve basarsi su una lotta di potere per acquisire più competenze al contrario è necessario interrogarsi su quale ente sia il più adatto esercitare le funzioni finalizzate a erogare il miglior servizio possibile per il cittadino”, ha aggiunto il governatore del Friuli Venezia Giulia. “La strada da perseguire e quindi la suddivisione delle competenze liberando il campo da retropensieri di stampo ideologico. Credo peraltro che le Regioni abbiano già dato ampia testimonianza di saper gestire materie anche complesse, spesso investendo meglio le risorse pubbliche a disposizione”, ha detto ancora.

Russia rivendica larga vittoria Putin in territori ucraini annessi

Russia rivendica larga vittoria Putin in territori ucraini annessiMilano, 11 set. (askanews) – Mosca rivendica la vittoria di Russia Unita, il partito di Vladimir Putin alle elezioni locali organizzate nei territori annessi all’Ucraina, con oltre il 70% dei voti, considerati “una farsa” da Kiev e dai suoi alleati. La Commissione elettorale centrale russa ha dichiarato domenica sera che il partito Russia Unita del presidente russo è arrivato primo. Vittoria nel segno di Putin anche nella capitale russa, nel rinnovo del sindaco: l’uscente Sergey Sobyanin ha ottenuto il quarto mandato e vince le elezioni a sindaco di Mosca con il 76,39%, secondo i dati diffusi.

Senza il riconoscimento dell’Occidente, la Russia ha proclamato nel settembre 2022 l’annessione di quattro territori ucraini che controlla solo parzialmente – Zaporizhzhia, Kherson, Donetsk e Lugansk -, a seguito di “referendum” non riconosciuti dalla comunità internazionale. Il segretario di Stato americano Antony Blinken aveva criticato il voto affermando: “Le elezioni farsa della Russia nelle aree occupate dell’Ucraina sono illegittime”. Ciò ha scatenato la reazione dell’ambasciata russa negli Stati Uniti, che ha accusato Washington di intromettersi negli affari interni di Mosca. Le elezioni si sono svolte anche in Crimea – sotto occupazione illegale russa dal 2014 – parallelamente alle elezioni locali nella stessa Russia.

L’amministrazione del presidente russo Putin puntava a una vittoria schiacciante del partito al potere Russia Unita per dare slancio alle elezioni presidenziali del prossimo marzo. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov aveva preannunciato giovedì che Putin intendeva votare per l’elezione del sindaco di Mosca. L’oppositore russo Alexei Navalny dal carcere aveva chiesto di votare in queste elezioni “per qualsiasi candidato contro Russia Unita”. Riferimenti alla guerra in corso comunque non sono mancati. A partire dal logo scelto per le elezioni che vede una lettera “V” latina composta con il tricolore russo. La stessa lettera che insieme con la “Z” svettava sui carri armati che entravano in Ucraina il 24 febbraio 2022, giorno dell’invasione. In questo caso la V dovrebbe richiamare la parola “vybory” ossia elezioni, ma ovviamente il sottotesto (della necessaria volontà di Mosca di vittoria nell’invasione) è più che leggibile per qualsiasi russo.

Mondiali di basket, Germania campione del mondo per la prima volta

Mondiali di basket, Germania campione del mondo per la prima voltaRoma, 10 set. (askanews) – La Germania sale sul tetto del mondo per la prima volta nella storia grazie al successo per 83-77 in finale sulla Serbia. Dennis Schroeder è MVP di una partita chiusa con 28 punti, compreso il canestro e i due tiri liberi decisivi nella volata conclusiva. Alla Serbia non bastano i 21 punti di Aleksa Avramovic, grandissima anima della rimonta incompleta. Dopo aver falciato il Team USA, la Germania completa l’opera stritolando anche la Serbia e si mette al collo il primo oro mondiale della storia. Lo fa con la forza difensiva, esplosa in un secondo tempo di intensità e compattezza di livello altissimo. E lo fa aggrappandosi alla sua superstar. L’uomo che ha rischiato di trascinarla nell’abisso contro la Lettonia, ma che l’ha poi rilanciata verso due vittorie epiche. Dennis Schroeder chiude come meritato MVP rimbalzando dallo scivolone dei quarti di finale a modo suo. Con una partita da 28 punti coronata dalla zampata decisiva in penetrazione bruciante e ubriacante contro Aleksa Avramovic.

Landini: Cgil lavorerà a referendum su abolizione Jobs act

Landini: Cgil lavorerà a referendum su abolizione Jobs actRoma, 10 set. (askanews) – La Cgil lavorerà al referendum per l’abolizione del Jobs Act. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini intervenendo alla Festa del Fatto quotidiano.

“La Cgil – ha affermato – si intesterà il referendum sul jobs act. Per preparare il referendum occorre fare un lavoro preciso. Stiamo discutendo al nostro interno per individuare i i temi e gli argomenti giusti. Non si possono fare 150 referendum. Occorre individuare i punti più importanti. Nel 2014 quando fu introdotto il jobs act facemmo dei referendum. I voucher cambiarono ma altri referendum furono cassati dalla Corte costituzionale. Da allora ad oggi la situazione è peggiorata. Negli ultimi 10-15 anni sono cambiati tanti governi ma la lotta alla precarietà non la si è riuscita a realizzare e siamo di fronte al fatto che cambiano i governi ma la precarietà anziché ridursi, aumenta”. “Penso – ha sottolinea Landini – sia venuto il momento che oltre all’azione contrattuale, occorra anche ragionare su uno strumento referendario. I cittadini, che in parlamento non ci sono, se il parlamento e il governo non modificano le leggi, debbono stare a guardare cosa succede tra cinque anni o possono loro mettersi in movimento? Io penso di sì anche se è una discussione che non decido da solo. In questa consultazione che facciamo con i lavoratori – ha concluso – cercheremo di capire anche questa situazione e penso che nelle prossime settimane, mesi dovremo prendere questa decisione”.

Manovra, Landini: Non escludo sciopero generale

Manovra, Landini: Non escludo sciopero generaleRoma, 10 set. (askanews) – La Cgil non esclude lo sciopero generale se il governo non terrà conto delle proposte fatte dal sindacato su fisco e lavoro. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini intervenendo alla Festa del Fatto quotidiano.

“Noi – ha detto Landini – abbiamo fatto una cosa molto precisa. Abbiamo deciso che a settembre e ottobre facciamo una consultazione straordinaria tra tutti i lavoratori, non solo tra i nostri iscritti, compresi autonomi, pensionati e disoccupati. Pensiamo che in presenza di una crisi della democrazia molto importante con oltre il 50% di astensione, noi pensiamo che occorra andare a parlare con queste persone e consultiamo il loro parere sulle nostre proposte e chiediamo di votare su queste proposte”. “Se sono d’accordo – ha proseguito il numero uno della Cgil – gli chiediamo di sostenere le nostre richieste anche con la disponibilità a partecipare alla nostra mobilitazione. La prima che abbiamo messo in campo con altre 100 associazioni è a Roma il 7 ottobre a piazza San Giovanni. Chiediamo in questo voto alle persone di essere pronte a mobilitarsi fino ad arrivare allo sciopero generale. Se il governo con il Documento di progammazione economica che deve fare a settembre e la Legge di Bilancio che deve presentare entro metà ottobre continua a fare le cose che sta facendo, noi non siamo d’accordo e glie l’abbiamo già detto, allora dal punto di vista sindacale bisogna mettere in campo tutti gli strumenti necessari. Noi – ha aggiunto – su questo chiediamo un voto con la consultazione. Quindi non lo escludo assolutamente lo sciopero generale e lo proporrò alle altre organizzazioni”.

Chiude Festivaletteratura: a Mantova 65mila presenze in 5 giorni

Chiude Festivaletteratura: a Mantova 65mila presenze in 5 giorniMilano, 10 set. (askanews) – Dopo cinque giorni ricchi di incontri, spettacoli, concerti e percorsi animati, si conclude oggi la ventisettesima edizione di Festivaletteratura, che – per cercare di trovare le parole necessarie a leggere e raccontare il nostro tempo – non solo ha invaso le strade e le piazze di Mantova, ma si è spinta fuori dai suoi luoghi più “tradizionali”, coinvolgendo ad esempio la Scuola Pomponazzo e il quartiere Lunetta, e anche oltre i confini cittadini, raggiungendo L’Ossario di Solferino e L’osservatorio Astronomico di Gorgo (San Benedetto Po).

L’edizione 2023 – rispondendo come sempre alla poliedricità degli interessi del pubblico e continuando a percorrere la via della qualità – conferma la vocazione sperimentale: da sempre luogo fisico di incontro tra autori e lettori, negli ultimi anni Festivaletteratura ha raddoppiato gli sforzi per sperimentare nuove forme di interazione e partecipazione del pubblico, diventando un laboratorio di ricerca e di produzione culturale per far sì che le parole restino e continuino a raccontare. Molti sono gli esempi di come il Festival si impegni sempre più nella produzione originale delle sue proposte, non limitandosi alla compilazione di un programma fatto di nomi ma offrendo contenuti, format e autentiche esperienze nate dal confronto con gli autori. Basti pensare all’escape room Ludmilla, realizzata in occasione del centenario della nascita di Italo Calvino e ispirata a Se una notte d’inverno un viaggiatore – il romanzo di Calvino che più di ogni altro gioca con i meccanismi della creazione narrativa e l’esperienza della lettura; il progetto Ekphrasis, in cui nove poeti si sono confrontati con gli affreschi di Giulio Romano a Palazzo Te e le opere di street art del quartiere Lunetta; il dibattito Oxford Style, in cui quattro relatori, divisi in due squadre, hanno esposto i loro argomenti pro e contro la necessita’ di fare affidamento sull’energia nucleare.

E ancora i Words Match, i confronti tra le parole trovate da lettrici e lettori under 20 nei romanzi, nelle poesie, nei graphic novel, nei film, nelle canzoni per parlare di grandi temi che li appassionano; la seconda edizione del Reading Slam, la competizione di consigli di lettura con quattro scrittori in gioco e un libro vincitore, decretato dal voto del pubblico presente sugli spalti; i djset della rassegna VOLUME!, che hanno tinto di blu Piazza Leon Battista Alberti, mettendo alla console e musiche che risuonano tra le pagine di certi romanzi. Un’edizione che si è rinnovata anche grazie all’ascolto dei giovani: consigli, proposte, iniziative, sono state raccolte, valutate e accolte durante gli Stati Generali del Festival per renderlo sempre nuovo senza mai tradire la sua natura. Un’edizione che è stata raccontata anche su TikTok e Instagram da alcuni dei più influenti creator presenti a Mantova in questi giorni. Il diario appassionato delle giornate del Festival e dei suoi protagonisti sui social ha raggiunto oltre un milione e mezzo di visualizzazioni, sottolineando anche l’importanza dell’attività digitale della manifestazione.

A fronte di un programma con oltre 320 eventi e 350 autori e autrici italiani e internazionali, la partecipazione al Festival è andata ben oltre le aspettative, registrando 46.000 presenze negli eventi a pagamento e 19.000 agli incontri a ingresso libero organizzati nelle 5 giornate. Il dato rappresenta un aumento del 16% rispetto all’edizione 2022. I video degli eventi trasmessi in streaming – gli eventi di piazza Castello, con grandi protagonisti della letteratura italiana e internazionale, e la spumeggiante serie degli accenti dalla Tenda Sordello, con pillole letterarie, microlezioni e varie amenita’ nel formato tascabile della mezz’ora – resteranno disponibili on demand sul canale YouTube di Festivaletteratura.

Anche quest’anno Festivaletteratura ha chiesto a un autore presente a Mantova un commento a caldo sulla ventisettesima edizione che si sta per chiudere. La scrittrice, drammaturga e traduttrice Elvira Mujcic ha ripercorso il giro del mondo proposto in queste giornate mantovane, tratteggiando lo spirito e le emozioni che caratterizzano le innumerevoli iniziative di Festivaletteratura.

Modi chiude il G20 di Nuova Delhi e passa il testimone a Lula (che invita Putin a Rio)

Modi chiude il G20 di Nuova Delhi e passa il testimone a Lula (che invita Putin a Rio)Nuova Delhi, 10 set. (askanews) – Cala il sipario sul G20 di Nuova Delhi e Narendra Modi passa il testimone al presidente brasiliano Lula, che assumerà la presidenza da dicembre e la cui prima ‘uscita’ fa subito discutere. “Putin sarà invitato. Se io sono presidente del Brasile e lui viene in Brasile non c’è alcuna possibilità che venga arrestato”, ha assicurato, riferendosi al mandato di arresto emesso nei confronti del presidente russo dalla Corte penale internazionale. Per Lula “non possiamo lasciare che l’agenda delle discussioni del G20 sia ostaggio di questioni geopolitiche. Non abbiamo interesse a un G20 diviso”.

Lula, questa mattina, ha ricevuto da Modi il martelletto simbolo della presidenza e ha chiuso i lavori anticipando i temi della sua presidenza, che avrà il momento clou nel summit dei leader a novembre a Rio de Janeiro. “La presidenza brasiliana – ha spiegato – ha tre priorità: l’inclusione sociale e la lotta contro la fame; la transizione energetica e lo sviluppo sostenibile; la riforma della governance delle istituzioni. Tutte queste priorità fanno parte del motto della presidenza brasiliana che recita ‘Costruire un mondo giusto e un pianeta sostenibile’. Verranno create due task force: l’Alleanza globale contro la fame e la povertà e la mobilitazione globale contro il cambiamento climatico”. Prima di passare la mano, però, Modi convocherà a novembre un nuovo vertice ‘virtuale’, per fare il punto sulle proposte raccolte nella due giorni di Nuova Delhi. Il summit, per il primo ministro indiano, è stato un “successo” che non era scontato. In particolare l’unità dei 20 rischiava di saltare sulla guerra in Ucraina. Sono state necessarie 15 bozze e oltre 200 ore di trattativa per arrivare all’accordo che è un compromesso con cui viene condannato “l’uso della forza” in Ucraina ma senza mai citare la Russia. Che infatti oggi gioisce, con il ministro degli Esteri Sergej Lavrov, secondo cui è stato “impedito all’Occidente di ucrainizzare l’agenda”. Per Kiev “non c’è nulla di cui andare fieri”, ma alla fine tutti si dicono contenti, a partire dagli Usa, secondo cui è stato fatto “un ottimo lavoro nel difendere il principio secondo cui gli stati non possono usare la forza per cercare di acquisire territori o per violare l’integrità territoriale e la sovranità o l’indipendenza politica di altri stati”. Per Giorgia Meloni quello raggiunto è “un compromesso ma comunque molto importante”, mentre il presidente francese Emmanuel Macron sottolinea che “il G20 sostiene l’integrità territoriale nelle carte delle Nazioni Unite. Questo è l’opposto di ciò che sta facendo la Russia”.

(Dell’inviato Alberto Ferrarese)

Meloni dopo il G20 vola a Doha da Al Thani, focus su energia e investimenti

Meloni dopo il G20 vola a Doha da Al Thani, focus su energia e investimentiNuova Delhi, 10 set. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, prima di rientrare in Italia dopo il G20 in India, fa tappa a Doha per un incontro istituzionale con l’emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani, accompagnata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e dall’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi.

La visita in Qatar – sottolineano fonti italiane – conferma l’attenzione dell’Italia per la regione del Golfo. Un’attenzione che era stata evidenziata anche in occasione della Conferenza internazionale su Sviluppo e Migrazioni dello scorso luglio, alla quale erano stati invitati non solo i leader dei Paesi del Nordafrica ma anche quelli del Golfo. Il colloquio, spiegano le fonti, sarà incentrato sulla cooperazione bilaterale nei settori della politica estera, della sicurezza, dell’energia, della difesa e degli investimenti. Il Qatar è il principale fornitore di gas naturale liquefatto e il terzo fornitore di energia dell’Italia. Nel 2022 Eni è stata selezionata da QatarEnergy come partner internazionale per l’espansione del progetto North Field East (NFE).

Al termine del bilaterale a Lusail Palace si svolgerà una cena in onore del presidente Meloni alla quale saranno presenti, tra gli altri, anche il primo ministro e ministro degli Affari Esteri del Qatar, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani; il vice primo ministro e ministro della Difesa, Khalid bin Mohammed Al Attiyah; il ministro delle Finanze Ali bin Ahmed Al Kuwari e il ministro dell’Energia Saad Sherida Al-Kaabi. Parteciperà anche l’AD di Qatar Investment Authority, Mansoor Bin Ebrahim Al-Mahmoud.

Modi chiude il G20, testimone a Lula (che invita Putin a Rio)

Modi chiude il G20, testimone a Lula (che invita Putin a Rio)Nuova Delhi, 10 set. (askanews) – Cala il sipario sul G20 di Nuova Delhi e Narendra Modi passa il testimone al presidente brasiliano Lula, che assumerà la presidenza da dicembre e la cui prima ‘uscita’ fa subito discutere. “Putin sarà invitato. Se io sono presidente del Brasile e lui viene in Brasile non c’è alcuna possibilità che venga arrestato”, ha assicurato, riferendosi al mandato di arresto emesso nei confronti del presidente russo dalla Corte penale internazionale. Per Lula “non possiamo lasciare che l’agenda delle discussioni del G20 sia ostaggio di questioni geopolitiche. Non abbiamo interesse a un G20 diviso”.

Lula, questa mattina, ha ricevuto da Modi il martelletto simbolo della presidenza e ha chiuso i lavori anticipando i temi della sua presidenza, che avrà il momento clou nel summit dei leader a novembre a Rio de Janeiro. “La presidenza brasiliana – ha spiegato – ha tre priorità: l’inclusione sociale e la lotta contro la fame; la transizione energetica e lo sviluppo sostenibile; la riforma della governance delle istituzioni. Tutte queste priorità fanno parte del motto della presidenza brasiliana che recita ‘Costruire un mondo giusto e un pianeta sostenibile’. Verranno create due task force: l’Alleanza globale contro la fame e la povertà e la mobilitazione globale contro il cambiamento climatico”. Prima di passare la mano, però, Modi convocherà a novembre un nuovo vertice ‘virtuale’, per fare il punto sulle proposte raccolte nella due giorni di Nuova Delhi. Il summit, per il primo ministro indiano, è stato un “successo” che non era scontato. In particolare l’unità dei 20 rischiava di saltare sulla guerra in Ucraina. Sono state necessarie 15 bozze e oltre 200 ore di trattativa per arrivare all’accordo che è un compromesso con cui viene condannato “l’uso della forza” in Ucraina ma senza mai citare la Russia. Che infatti oggi gioisce, con il ministro degli Esteri Sergej Lavrov, secondo cui è stato “impedito all’Occidente di ucrainizzare l’agenda”. Per Kiev “non c’è nulla di cui andare fieri”, ma alla fine tutti si dicono contenti, a partire dagli Usa, secondo cui è stato fatto “un ottimo lavoro nel difendere il principio secondo cui gli stati non possono usare la forza per cercare di acquisire territori o per violare l’integrità territoriale e la sovranità o l’indipendenza politica di altri stati”. Per Giorgia Meloni quello raggiunto è “un compromesso ma comunque molto importante”, mentre il presidente francese Emmanuel Macron sottolinea che “il G20 sostiene l’integrità territoriale nelle carte delle Nazioni Unite. Questo è l’opposto di ciò che sta facendo la Russia”.