Sono 4 le vittime del maltempo in Toscana, 140 i salvataggi dei Vigili del fuocoFirenze, 3 nov. (askanews) – E’ di quattro vittime il bilancio aggiornato dei danni del maltempo in Toscana. Lo ha precisato Luca Cari portavoce nazionale Vigili del Fuoco al Tg1 in collegamento da Montemurlo (Prato): “l’ultimo corpo è quello di un uomo che abbiamo recuperato in un torrente a Lamporecchio, in provincia di Pistoia. Stiamo cercando -ha aggiunto Cari- anche la donna che era in macchina con lui. 140 le persone che siamo riusciti a salvare, 400 vigili del fuoco a lavoro, un impegno notevole, concentrato in questa zona della Toscana che è stata particolarmente colpita”. Attualmente le ricerche sono attive per 1’unico disperso nel Comune di Campi Bisenzio (Firenze). Lo spiega la Prefettura di Firenze.
Durante la notte sono proseguiti interventi di soccorso da parte delle squadre dei Vigili del Fuoco (attivi con più di 85 uomini) e un afflusso di più di 50 unità da parte dei Comandi di altre provincie anche con il supporto di mezzi speciali. Sono stati attivati anche mezzi per evacuazione medica in elicottero e squadre di sommozzatori, tra cui una del COMSUBIN con mezzi anfibi per il recupero di persone a Campi Bisenzio.áá Il Prefetto di Firenze, Francesca Ferrandino, ha anche disposto servizi antisciacallaggio a cura delle Forze di polizia nelle aree maggiormente interessate dalle precipitazioni. Rimane attentamente seguita la situazione della viabilità con l’ausilio della Polizia Stradale, in particolare la A1 risulta regolare, la A11 chiusa tratto prato est-prato ovest, la SGC chiuso ramo verso e da Livorno, con code sul ramo di Pisa.
È all’attenzione del CCS, non solo l’area di campi Bisenzio – sicuramente la città più colpita – ma anche l’area del Mugello e dell’Empolese, in particolare, nella zona di Fucecchio e nella zona di Cerretto Guidi. In merito, è in corso un punto di situazione per le ulteriori necessità dei Comuni interessati, fermo restando che i mezzi, come le idrovore, stanno affluendo verso i punti di raccolta.
Elon Musk annuncia sabato debutto di xAI, sua società di IANew York, 3 nov. (askanews) – Il fondatore di Tesla, Elon Musk, ha annunciato in un post su X, la piattaforma social già nota come Twitter, che sabato debutterà ufficialmente la sua società di intelligenza artificiale, xAI. Il debutto sarà riservato ad un gruppo selezionato, ha specificato Musk, sottolineando che xAI “è il meglio che esiste attualmente”.
La startup AI, annunciata da Musk a luglio, cerca di “comprendere la vera natura dell’universo”, secondo il suo sito web, e Musk sembra che la stia preparando per competere con aziende come OpenAI, Google e Anthropic, che sono dietro i principali chatbot di ChatGPT, Bard e Claude. Secondo Greg Yang, co-fondatore di xAI, la startup approfondirà la “matematica del deep learning”, e “svilupperà la ‘teoria del tutto’ per le grandi reti neurali” per portare l’intelligenza artificiale “al livello successivo”.
Prestito Bei da 40 mln contro pratica soppressione pulcini maschiBruxelles, 3 nov. (askanews) – La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha firmato un accordo di prestito da 40 milioni di euro con la società olandese AgriTech “In Ovo” per il periodo 2023-2026, al fine di sviluppare la tecnologia “Ella”, in grado di identificare il sesso dell’embrione dei pulcini nelle uova (“ovosessaggio” o “sessaggio in ovo”) già in una fase iniziale della cova o dell’incubazione, consentendo così agli allevamenti di far schiudere solo galline ovaiole, senza ricorrere alla pratica sistematica della soppressione dei pulcini maschi subito dopo la schiusa.
Questo accordo, riferisce una nota diffusa oggi dalla Commissione europea, è sostenuto dal programma europeo InvestEU. Il suo finanziamento consentirà all’azienda di perseguire il miglioramento di questo tipo di tecnologia e di sviluppare ulteriormente le macchine “Ella”. Il fondo InvestEU interviene grazie a partner finanziari che investono in progetti che beneficiano della garanzia del bilancio dell’Ue. “Si stima in 6,5 miliardi il numero di pulcini maschi uccisi ogni anno nel mondo per la produzione di galline ovaiole. Questa tecnologia contribuirà a migliorare il benessere degli animali e a ridurre le emissioni di CO2 nel settore della produzione di uova”, si legge nella nota. In Italia, si stima che i pulcini maschi appena nati abbattuti ogni anno siano tra i 25 e i 40 milioni.
Si tratta di una pratica contro cui da tempo lottano le associazioni per il benessere degli animali, anche in considerazione dei metodi barbari con cui i pulcini vengono soppressi: dopo essere stati selezionati, i pulcini sono spesso introdotti vivi in macchine trituratrici, mentre la normativa europea prevede che siano storditi prima dell’uccisione, o soffocati tramite schiacciamento (regolamento CE n. 1099/2009, relativo alla protezione degli animali durante l’abbattimento). In Italia, un decreto legislativo per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni di questo regolamento europeo è stato approvato il 7 settembre scorso, e prevede che dal 31 dicembre del 2026 sia vietato l’abbattimento dei pulcini maschi subito dopo la schiusa. Leggi simili sono state approvate anche in Francia e in Germania e sono in vigore dal gennaio 2022.
Stella Kyriakides, commissaria responsabile per la salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato: “Garantire che gli standard europei in materia di benessere degli animali siano tra i più elevati al mondo costituisce per noi una priorità. Grazie a questa tecnologia eviteremo l’abbattimento sistematico di milioni di pulcini maschi in tutta l’Unione europea. Si tratta di una tappa importante nel nostro lavoro volto a rafforzare gli standard di benessere degli animali nella nostra Unione”, ha dichiarato la commissaria Ue responsabile per la Salute e la Sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, secondo quanto riporta la nota. Nell’ottobre 2022, la stessa Kyriakides aveva riferito l’intenzione della Commissione di proporre un divieto Ue della pratica dell’abbattimento dei pulcini maschi, nel quadro della revisione delle norme europee sul benessere degli animali, prevista entro la fine di quest’anno. Ma questa misura, per la quale spingono soprattutto Francia e Germania, sembra ora essere stata accantonata, come si evince dall’annuncio fatto dalla Commissione il mese scorso riguardo al fatto che la proposta in preparazione sul benessere degli animali riguarderà solo le condizioni del loro trasporto.
Sbarra (Cisl): da Cgil e Uil silenzio su manifestazione comuneModena, 3 nov. (askanews) – “Sulle ombre” che ci sono in manovra economica “vogliamo rafforzare il protagonismo sindacale per migliorare la finanziaria”. Ma nonostante la proposta fatta dalla Cisl per una “manifestazione comune” dagli altri sindacati “non è arrivata ad oggi nessuna risposta”. Lo ha detto il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, a margine del convegno “Sicurezza e sviluppo: quali prospettive per il futuro del paese” promosso a Modena.
“No, ad oggi non c’è nessuna risposta – ha detto Sbarra -. Pur tuttavia la Cisl è impegnata in queste settimane e in questi mesi in una grande mobilitazione nei luoghi di lavoro e sul territorio per la nostra proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione e sulla democrazia economica”. “Stiamo tenendo le nostre assemblee organizzative – ha proseguito il segretario – e pensiamo che nelle prossime giornate e nelle prossime settimane accompagneremo con una mobilitazione ancora più forte nei luoghi lavoro e a livello nazionale nel tentativo di impegnare il governo e le commissioni parlamentari a migliorare e cambiare contenuti di una legge di stabilità che presenta tante luci ma anche alcune ombre. Sulle ombre vogliamo rafforzare il protagonismo sindacale per migliorare la finanziaria”.
Premierato, in 5 articoli il nuovo assetto costituzionaleRoma, 3 nov. (askanews) – Approvato oggi dal Consiglio dei ministri il testo del disegno di legge costituzionale che mira a istituire il “premierato”. Nelle intenzioni del Governo, una volta concluso l’iter della riforma l’Italia avrà l’elezione diretta del presidente del Consiglio e legherà la sua figura, la sua maggioranza alla durata in carica degli eletti nelle due Camere.
Il testo è intitolato “Introduzione dell’elezione popolare diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri e razionalizzazione del rapporto di fiducia”. Rispetta in sostanza previsioni e anticipazioni circolate nelle scorse settimane e si compone di cinque articoli: sul potere di nomina dei senatori a vita, sui poteri di scioglimento delle Camere, sull’elezione diretta del premier e il premio di maggioranza conferito in Parlamento alla coalizione vincente, sull’obbligo per il presidente della Repubblica di sciogliere le Camere in caso di mancata fiducia all’insediamento del Governo, sui limiti entro i quali il presidente eletto può essere sostituito in caso di cessazione dalla carica, infine sull’entrata in vigore della nuova veste della Carta costituzionale. L’articolo 1 abroga il secondo comma dell’articolo 59, quello che recita “Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. Il numero complessivo dei senatori in carica nominati dal Presidente della Repubblica non può in alcun caso essere superiore a cinque”. Potere cancellato dal ddl costituzionale in questa norma apparentemente simbolica: negli anni la presenza dei senatori a vita è stata spesso oggetto di polemiche sulla loro possibilità di influenzare gli equilibri parlamentari, pur non essendo eletti dal popolo; il problema sarebbe tuttavia superato da un premio di maggioranza introdotto in Costituzione, come da testo appena licenziato a palazzo Chigi. Resta invece in vigore, nelle intenzioni dei promotori del ddl, il primo comma dell’attuale articolo 59: “E’ senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica”.
L’articolo 2 cancella il potere del capo dello Stato di sciogliere una sola delle Camere, ed è di fatto una premessa del seguente articolo 3: legando il destino dei parlamentari alla maggioranza risultata vincente alle elezioni e alla carica del premier, l’ipotesi dello scioglimento di un solo ramo del Parlamento è superata. I precedenti storici dicono che questo potere è stato utilizzato tre volte nella storia repubblicana: nel 1953, nel 1958 e nel 1963, ma solo per scelta “tecnica”, ovvero per far coincidere il rinnovo con quello dell’altro ramo del Parlamento. Esigenza tecnica superata quando fu portata a cinque anni la durata della legislatura anche per il Senato, che originariamente restava in carica per sei anni. Il cuore della riforma è negli articoli 3 e 4 del disegno di legge. L’articolo 3 riscrive l’articolo 92 della Costituzione e introduce il “premierato” e costituzionalizza il premio di maggioranza che dovrà essere indicato nella legge elettorale. “Il Presidente del Consiglio – recita la proposta di riforma – è eletto a suffragio universale e diretto per la durata di cinque anni. Le votazioni per l’elezione del Presidente del Consiglio e delle Camere avvengono tramite un’unica scheda elettorale. La legge disciplina il sistema elettorale delle Camere secondo i principi di rappresentatività e governabilità e in modo che un premio, assegnato su base nazionale, garantisca il 55 per cento dei seggi nelle Camere alle liste e ai candidati collegati al Presidente del Consiglio dei Ministri. Il Presidente del Consiglio dei Ministri è eletto nella Camera nella quale ha presentato la sua candidatura”. Nuova formulazione anche per il rapporto con il presidente della Repubblica, che nella vecchia formulazione “nomina” il presidente del Consiglio, qui, essendo il capo del Governo “nominato” attraverso il procedimento elettorale, l’ultimo comma recita: “Il Presidente della Repubblica conferisce al Presidente del Consiglio dei Ministri eletto l’incarico di formare il Governo e nomina, su proposta del Presidente del Consiglio, i Ministri”.
L’articolo 4 è quello che, modificando radicalmente le previsioni dell’attuale articolo 94 della Carta, completa il disegno che lega il destino della legislatura a quello della maggioranza e del premier, introducendo, al verificarsi di determinate condizioni, l’obbligo di scioglimento delle Camere in capo al presidente della Repubblica, che finora ne aveva invece la facoltà, il potere (art. 88). Nel nuovo terzo comma dell’articolo 94 si legge fra l’altro: “Nel caso in cui non venga approvata la mozione di fiducia al Governo presieduto dal Presidente eletto, il Presidente della Repubblica rinnova l’incarico al Presidente eletto di formare il Governo. Qualora anche quest’ultimo non ottenga la fiducia delle Camere, il Presidente della Repubblica procede allo scioglimento delle Camere”. Sempre l’articolo 4 del ddl statuisce il caso di scuola della sostituzione del premier eletto dal popolo, con un comma aggiuntivo all’articolo 94 della Carta, che ribadisce comunque un “dovere di scioglimento” del quale il capo dello Stato diventa esecutore: “In caso di cessazione dalla carica del Presidente del Consiglio eletto, il Presidente delle Repubblica può conferire l’incarico di formare il Governo al Presidente del Consiglio dimissionario o a un altro parlamentare che è stato candidato in collegamento al Presidente eletto, per attuare le dichiarazioni relative all’indirizzo politico e agli impegni programmatici su cui il Governo del Presidente eletto ha ottenuto la fiducia. Qualora il Governo così nominato non ottenga la fiducia e negli altri casi di cessazione dalla carica del Presidente del Consiglio subentrante, il Presidente della Repubblica procede allo scioglimento delle Camere”. Infine, l’articolo 5 del testo di riforma contiene due norme transitorie: la prima per precisare che i senatori a vita di vecchia nomina restano in carica anche dopo l’abrogazione del potere di nomina. La seconda per indicare che la legge costituzionale “si applica a decorrere dalla data del primo scioglimento delle Camere, successivo alla data di entrata in vigore della disciplina per l’elezione del Presidente del Consiglio dei Ministri e delle Camere”. Per completarsi tecnicamente, quindi, necessiterà oltre che delle doppie letture nei due rami del Parlamento, la seconda delle quali a maggioranza assoluta dei componenti, come stabilisce l’articolo 138 della Costituzione, anche della nuova legge elettorale che segua le indicazioni della riforma.
Appello associazioni a governo: restituire subito i fondi alle disabilitàRoma, 3 nov. (askanews) – “Esprimiamo forte preoccupazione e contrarietà verso quanto emerge in questi giorni dal Governo in materia di servizi e sostegni alle persone con disabilità e alle loro famiglie”. È quanto si legge in un comunicato stampa congiunto, sottoscritto dalle associazioni Comitato 16 novembre, Confad (Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità) , CoorDown (Coordinamento nazionale associazioni delle persone con sindrome di Down), Favo (Federazione Italiana Associazioni Volontari in Oncologia), Fida (Coordinamento Italiano Diritti Autismo) FightTheStroke Foundation (Persone con disabilità di paralisi cerebrale) e Uniamo (Federazione Italiana Malattie Rare).
“Al fine di una diffusa consapevolezza – si sottolinea nella nota – premettiamo i fatti: 1. il cosiddetto decreto legge “anticipi” al fine di garantire copertura alle misure in esso previste ricorre al Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità azzerandone l’assegnazione per il 2023 (350 milioni);
2. la motivazione addotta è che quel Fondo sarebbe destinato all’attuazione della legge delega sulla disabilità (legge 227/2021) di cui mancano ancora i decreti attuativi, motivo che non spiega perché non possa essere comunque usato per fronteggiare le numerose emergenze delle persone con disabilità e dei loro familiari; 3. il Governo nel frattempo licenzia il testo del disegno di legge di bilancio; vi prevede l’istituzione di un Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità con una dotazione di 232 milioni, che non comprende il Fondo di cui sopra;
4. per costituire il Fondo unico il Governo ne sopprime quattro: Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità (erano 100 milioni nel 2023); Fondo per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità (erano 200 milioni nel 2023); il Fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare (erano 30 milioni nel 2023); il Fondo per l’inclusione delle persone sorde e con ipoacusia (erano 6 milioni nel 2023). Totale 336 milioni, nel 2023; 5. al Fondo unico nel 2024 il Governo destina una cifra inferiore di 104 milioni rispetto al 2023 quando sussistevano ed erano finanziati tutti e quattro i fondi che si intende sopprimere;
6. per il Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità e per il Fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare non sono ancora previsti rifinanziamenti a valere sul 2024. Per il Fondo per l’inclusione delle persone sorde e con ipoacusia non è prevista copertura per il 2025; 7. dunque nel 2024 ci saranno il Fondo “per la legge delega” (già previsto da anni; 350 milioni) e il Fondo unico con una dotazione di soli 232 milioni”. “Questi i fatti verificabili. Accantonando per ora istanze molto più di dettaglio e di sistema circa le politiche e i servizi per le persone con disabilità, vista l’emergenza che preclude e condiziona ogni futura riflessione – proseguono le associazioni nel comunicato – chiediamo nel modo più chiaro e netto al Governo e al Parlamento di: 1. restituire quella somma (350 milioni) alla disabilità, alle sue emergenze, ai suoi diritti che sono di ieri, di oggi e di domani e che non attendono certo l’applicazione della legge delega. Il decreto “anticipi” all’esame delle Camere va emendato in questo senso: i 350 milioni “non usati” nel 2023 e destinati ad altri fini devono tornare alla disabilità. 2. usare tutti quei 350 milioni per rifinanziare – prima che confluiscano nel Fondo unico – il Fondo per i caregiver familiari, il Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità per i quali non è prevista copertura per il 2024/25 e per il Fondo per l’inclusione delle persone sorde e con ipoacusia che non ha copertura nel 2025. Nella discussione del decreto “anticipi” c’è lo spazio per farlo se ci sono le volontà. “Solo così il Fondo unico previsto nella prossima legge di bilancio non sembrerà una grave dimenticanza nei confronti dei più fragili. Le persone con disabilità e i loro familiari chiedono subito questo segnale non certo solo per il suo significato ma per la concretezza che ne deve derivare”, concludono Comitato 16 novembre, Confad, CoorDown, Favo, Fida, Fight the stroke e Uniamo.
Lavoro e immigrazione, martedì a Latina incontro su comunità indianaRoma, 3 nov. (askanews) – Si svolgerà a Latina, presso l’Istituto di Istruzione Superiore San Benedetto, martedì 7 novembre, dalle 9, l’incontro dal titolo “L’agricoltura pontina e chi la vive: tra buone pratiche e integrazione”.
Promosso dalla Fai-Cisl in collaborazione con l’Istituto San Benedetto e Coldiretti Latina, l’appuntamento ha come obiettivo quello di approfondire il ruolo dei lavoratori stranieri nell’agroalimentare italiano, con un focus particolare sul contributo della comunità indiana nel pontino, territorio che rappresenta uno dei maggiori distretti ortofrutticoli d’Italia e d’Europa. All’incontro, moderato dal giornalista e docente universitario Sandro Sassoli, interverranno l’Assessore regionale Giancarlo Righini, il Consigliere regionale Vittorio Sambucci, la Presidente Anolf Nazionale Maria Ilena Rocha, Daniele Pili, Presidente provinciale Coldiretti Latina, il reggente della Fai-Cisl Lazio Claudio Tomarelli, il Segretario Generale della Fai-Cisl Latina Islam Kotb, il Segretario Generale della Cisl Latina Roberto Cecere, il Dirigente scolastico dell’Istituto San Benedetto Ugo Vitti e il Segretario Generale della Cisl Lazio Enrico Coppotelli.
È previsto inoltre l’intervento straordinario di Tara Gandhi, nipote del Mahatma Gandhi, apostolo della non violenza: la leader indiana, con un video da New Delhi porterà all’incontro la sua testimonianza sull’impegno per la pace e per promuovere il lavoro quotidiano svolto dal sindacato a favore dell’importante comunità indiana presente nella provincia di Latina. “L’incontro – affermano i leader della Fai-Cisl regionale e territoriale – sarà un’opportunità per fare il punto sui percorsi avviati e da progettare in materia di formazione, assistenza e tutela delle lavoratrici e dei lavoratori per prevenire e contrastare qualsiasi forma di sfruttamento, favorire il reperimento della manodopera, indispensabile alla crescita dell’agricoltura regionale, promuovere l’inclusione dei lavoratori stranieri di seconda e terza generazione e delle loro famiglie, e favorire un patto tra associazioni datoriali, sindacati e istituzioni per valorizzare il buon lavoro agricolo nel territorio e in tutto il Lazio”.
Appuntamento per martedì 7 novembre, dalle ore 9, presso l’Istituto di Istruzione Superiore San Benedetto, Via Mario Siciliano 4, Latina.
Cooperazione, Bergamo-Etiopia: poste basi per progetto internazionaleRoma, 3 nov. (askanews) – È rientrata in Italia la delegazione orobica formata da rappresentanti della formazione di terzo livello, delle istituzioni e del mondo imprenditoriale bergamasco, tornata da una missione in Etiopia nata con l’obiettivo di presentare l’ecosistema bergamasco nelle sue diverse articolazioni, consolidare le relazioni esistenti, conoscere meglio il Paese ed esplorare ulteriori opportunità di collaborazione nei diversi ambiti di competenza.
Alla missione hanno partecipato il Rettore dell’Università degli studi di Bergamo prof. Sergio Cavalieri, la Prorettrice con delega alle relazioni internazionali prof.ssa Flaminia Nicora e la Direttrice del Centro di ricerca sulle dinamiche economiche, sociali e della cooperazione prof.ssa Laura Viganò; il centro CESC vanta infatti una pluriennale collaborazione con l’Etiopia e in particolare con l’Università Wolaita Soddo e il territorio circostante, oggetto di numerose e apprezzate ricerche e studi in tema di microfinanza condotti da Viganò insieme a colleghi e studenti. Le istituzioni bergamasche erano rappresentate dal Sindaco dott.Giorgio Gori, l’ambito economico dalla Presidente di Confindustria Bergamo dott.ssa Giovanna Ricuperati e dal Direttore dott. Paolo Piantoni. Presente anche l’ambito della formazione professionale grazie al dott. Giuseppe Nardiello, Presidente di ITS Nuove Tecnologie della Vita e al dott. Gennaro Pugliano, consulente ITS Academy e suo collaboratore, affiancati dal dott. Alessandro Amadori, vicepresidente di Istituto Piepoli e consulente del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che a breve visiterà a sua volta l’Etiopia. La delegazione, in diverse composizioni, ha affrontato un ricco calendario di incontri con università, scuole, scuole di formazione professionale, nonché rappresentanze istituzionali quali ambasciate e ministeri.
L’ambasciatore Agostino Palese ha ricevuto la delegazione al completo e condiviso con i presenti la sua profonda conoscenza del Paese per contestualizzare in termini geopolitici l’Etiopia e il Corno d’Africa, sottolineando il positivo rapporto con l’Italia. Ha messo a disposizione le competenze dell’ambasciata per favorire lo studio e lo sviluppo di progetti formativi e imprenditoriali di interesse per la delegazione. Altrettanto ha fatto il Rappresentante Permanente dell’Italia presso l’Unione Africana Alberto Bertoni, nel corso di un ulteriore incontro. La delegazione ha svolto diverse visite per conoscere la filiera formativa locale, con particolare riguardo per l’Istituto Statale Italiano Onnicomprensivo di Addis Abeba, la formazione professionale offerta dai Salesiani, diverse università, ad Addis Abeba e nel sud del paese. Sono state inoltre esplorate le potenzialità di collaborazioni in ambito industriale. I rappresentanti di Confindustria Bergamo, insieme a Sindaco e Rettore, hanno infatti potuto incontrare sia il ministro dell’Industria, Melaku Alebel, che il Ministro per l’Innovazione e della Tecnologia, Belete Molla. In entrambi i casi il positivo confronto e scambio di informazioni ha mostrato le potenzialità di una intensificazione dei rapporti tra i due paesi e in primis con l’area bergamasca.
Durante la visita, l’Università degli studi di Bergamo ha firmato un accordo con l’Università Wolaita Soddo per incrementare la collaborazione esistente. Ha inoltre fatto visita all’Università di Addis Abeba, proponendo una collaborazione bilaterale e nell’ambito dell’alleanza europea Bauhaus4EU di cui UniBg è parte. Sono state inoltre visitate la Harembee University a Adama e l’Università Cattolica Ecusta di Addis Abeba. Il Rettore dell’Università degli studi di Bergamo Sergio Cavalieri spiega: “La missione in Etiopia ci ha confermato le enormi potenzialità di un paese che, nonostante la complessità del contesto geopolitico, vanta negli ultimi anni un rilevante tasso di crescita, una popolazione con una età media molto giovane, e un ruolo centrale nell’Africa orientale. Lato Università si intravedono delle rilevanti opportunità dal punto di vista sia della formazione che della ricerca, in particolare sui temi delle tecnologie per la salute, del turismo sostenibile e della formazione imprenditoriale. Essere intervenuti come delegazione rappresentativa delle principali realtà del territorio bergamasco ha particolarmente impressionato i referenti del mondo politico, economico ed accademico etiope in quanto ha dato evidenza della forza e della coesione del nostro ecosistema e della capacità di avere una visione e una progettualità organica e integrata. Oltre alla firma del Memorandum of Understanding con l’Università di Wolaita Soddo, che prevede nel breve la possibile attivazione di corsi di imprenditorialità, sono stati avviati rapporti con altre università, tra cui quella della capitale Addis Abeba, finalizzati allo scambio di studenti e di ricercatori”.
Il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori sottolinea: “In pochi giorni, grazie anche all’Ambasciata italiana, abbiamo avuto la possibilità di mettere in fila una serie di contatti estremamente qualificati, a partire da quelli col Governo, riguardanti in primo luogo i temi della formazione e dello sviluppo economico. A questi ho potuto aggiungere l’incontro con la Sindaca di Addis Abeba. L’Etiopia è un Paese in forte crescita, che guarda con interesse e fiducia alla relazione con l’Italia. Vi è ovviamente la necessità di solida cornice istituzionale “nazionale”, ma all’interno di questa un ruolo fondamentale può essere giocato dai territori, soprattutto se in grado di presentarsi come “ecosistemi integrati” – così come Bergamo è in grado di fare – forti della stretta collaborazione tra politica, impresa e agenzie formative”. La Presidente di Confindustria Bergamo Giovanna Ricuperati conclude: “Abbiamo posto le basi per un progetto di cooperazione internazionale di alto livello e ad ampio raggio, sicuramente anticipatore nelle modalità e nei contenuti, che vede il significativo coinvolgimento di tutto il “sistema-Bergamo” e ci mette in diretto contatto con un Paese caratterizzato da forti cambiamenti, a cui è importante dedicare sempre più attenzione. Sono numerosi gli elementi che potranno essere approfonditi e sviluppati: da un lato si apre il filone delle collaborazioni per lo sviluppo di sistemi avanzati per le risorse umane, con un’attenzione particolare alla formazione ITS; dall’altro si punta a esplorare la possibilità di partnership su progetti industriali innovativi che coinvolgano le nostre imprese e i nostri settori di punta”.
AI Safety Summit, Aindo: “I dati sintetici nuova frontiera”Roma, 3 nov. (askanews) – “Con l’AI Safety Summit le istituzioni hanno riconosciuto l’importanza dell’intelligenza artificiale come strumento abilitante da utilizzare in modo responsabile ed etico. Come tutte le rivoluzioni scientifiche l’AI segna un cambio di epoca, consentendo il potenziamento delle attività umane nel rispetto dei diritti dei cittadini. In linea con quanto emerso, le aziende con massima responsabilità devono utilizzare questi strumenti di frontiera per consentire alla società di beneficiare dell’intelligenza artificiale nel rispetto dei diritti e della libertà dei cittadini”. Così Daniele Panfilo, Ceo di Aindo, sulle tematiche emerse all’AI Safety Summit di Londra sull’uso dei dati sintetici, come innovazione tecnologica etica e responsabile.
“Come Aindo lavoriamo per lo sviluppo etico e responsabile dell’AI, tutelando la privacy dei cittadini con la nuova frontiera tecnologica dei dati sintetici (dati generati artificialmente) che consentono l’innovazione nel campo dell’intelligenza artificiale tutelando la riservatezza, l’imparzialità e l’affidabilità dei dati. I dati sintetici sono un’innovazione tecnologica responsabile, rappresentano un fondamento sempre più rilevante per superare le sfide dei dati reali, massimizzando il potenziale dei dataset a disposizione di aziende ed enti pubblici nel totale rispetto dei dati personali”. “Accogliamo con grande soddisfazione il riconoscimento da parte delle istituzioni del valore e dell’innovatività dell’intelligenza artificiale, specialmente nei suoi risvolti utili per il miglioramento della vita dei cittadini. Da anni lavoriamo a soluzioni di AI a servizio di settori fondamentali per i cittadini come quello della salute. Abbiamo così sviluppato la tecnologia di Aindo basata sui dati sintetici, offrendo così un nuovo strumento a supporto della ricerca scientifica. I nostri dati sintetici sono generati attraverso un algoritmo di AI: mantengono l’utilità statistica contenuta nei dati originali ma, essendo artificiali, sono privi di informazioni sensibili. Possono pertanto essere scambiati e analizzati in modo sicuro, senza rischi per la privacy degli individui”.
E conclude: “siamo molto lieti del fatto che Roma ospiterà la prossima Conferenza Internazionale sull’Intelligenza Artificiale, in un territorio ricco di innovazione dove si potranno presentare tutte le potenzialità tecnologiche di avanguardia del nostro Paese”.
Bologna, Alta cucina per sostenere le famiglie in difficoltàRoma, 3 nov. (askanews) – Alta cucina, musica e solidarietà si incontrano anche quest’anno per la tradizionale Cena di Natale dell’Antoniano di Bologna. Lunedì 4 dicembre la Sala Borsa del Comune di Bologna, per la prima volta, ospita Un Piatto d’Oro, Un gesto d’amore. Cena di Raccolta Fondi di Antoniano e Zecchino d’Oro a sostegno delle famiglie in difficoltà.
Una cena solidale con le creazioni gastronomiche degli chef Simone Salvini, Lulù Gargari, Sebastian Fitarau, Dany Resconi e di un giovane chef della S. Pellegrino Young Academy. A partire da venerdì 3 novembre e fino a venerdì 1° dicembre, è possibile prenotare un tavolo a fronte di una donazione inviando una mail all’indirizzo eventi@antoniano.it o compilando il format sul sito https://eventi.antoniano.it/. L’intero ricavato della serata andrà a sostenere le tante famiglie in difficoltà che l’Antoniano accoglie ogni giorno. Nel 2023 Antoniano ha già supportato 120 famiglie, garantendo loro aiuti alimentari e sostenendole nelle tante spese quotidiane. Per loro, nella Mensa Padre Ernesto, Antoniano ha, inoltre, pensato un appuntamento speciale: la cena del lunedì. Da ben 7 anni, ogni lunedì, le famiglie si ritrovano insieme davanti a un pasto caldo. “La cena è diventata un appuntamento significativo per le tante famiglie che si rivolgono ad Antoniano per trovare supporto – commenta fr. Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano – ogni settimana invitiamo circa 70 persone tra adulti e bambini. Qui i più piccoli possono giocare insieme e i genitori confrontarsi sulle sfide di ogni giorno insieme ai volontari e agli operatori”.
L’Antoniano inaugura con la cena del 4 dicembre le celebrazioni per il suo 70esimo compleanno, che ricorrerà nel 2024. “Un traguardo importante, raggiunto nella città di Bologna, grazie a Bologna. Alla sua città l’Antoniano è legato da sempre – continua fr. Giampaolo Cavalli – per questo siamo molto felici di poter tenere la cena di Natale in Sala Borsa, un posto così significativo e nel cuore della città. Questa cena di Natale ci auguriamo ci permetterà di rafforzare ulteriormente il legame e l’affetto con la nostra città e con tutti i bolognesi”. In una serata così speciale non poteva mancare la musica dello Zecchino d’Oro. Alcuni piccoli solisti dell’ultima edizione interpreteranno i brani di Zecchino d’Oro 2023, diretti da Sabrina Simoni. Le voci dei bambini testimonieranno ancora una volta come, da sempre, in Antoniano la musica e la solidarietà si tengano per mano. Ogni canzone si trasforma in un pasto donato, in un aiuto per le famiglie in difficoltà. Perché la musica può e in Antoniano la musica diventa pane.
La Cena di Raccolta Fondi di Antoniano e Zecchino d’Oro è resa possibile grazie all’importante sostegno di Food for Soul. E con il contributo speciale di Alce Nero e la partecipazione di Zenzero Talent Agency e S. Pellegrino Young Chef Academy.