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Tag: Sanremo 2023

Calcio, Europa League: Roma e Milan ai playoff

Calcio, Europa League: Roma e Milan ai playoffRoma, 14 dic. (askanews) – Con l’ultima giornata della fase a gironi ormai in archivio, è quasi tutto pronto per conoscere parte del tabellone della fase a eliminazione diretta di UEFA Europa League 2023-24. Il sorteggio dei Playoff si terrà lunedì 18 dicembre a Nyon e vedrà coinvolte anche tre squadre italiane. L’Atalanta rientrerà però in gioco soltanto dagli ottavi di finale, avendo chiuso al 1° posto il proprio girone. Milan e Roma dovranno invece passare per i Playoff, con un’urna che potrebbe riservare qualche pericolo. I rossoneri sono stati “retrocessi” dalla Champions League, nonostante il successo col Newcastle, mentre i giallorossi hanno chiuso al 2° posto il loro girone. Andiamo allora a scoprire tutte le qualificate, sia agli ottavi che ai Playoff, e i potenziali pericoli per Milan e Roma. Queste le squadre interessate dal sorteggio:

Retrocesse dalla Champions League che vanno ai playoff Benfica (POR), Braga (POR), Feyenoord (NED), Galatasaray (TUR), Lens (FRA), Milan (ITA), Shakhtar Donetsk (UKR), Young Boys (SUI) Le seconde classificate in Europa League che vanno ai PLayoff Friburgo (GER), Marsiglia (FRA), Qarabag (AZE), Rennes (FRA), Roma (ITA), Sparta Praga (CZH), Sporting Lisbona (POR), Tolosa (FRA) Prime classificate in Europa League che accedono agli ottavi Prime dei gironi, West Ham (ING), Brighton (ING), Rangers (Sco), Atalanta (Ita), Liverpool (Ing); Villarreal (Spa), Slavia Praga (Cec), Bayer Leverkusen (Ger)

C’è accordo tra istituzioni Ue sulla riforma del mercato elettrico

C’è accordo tra istituzioni Ue sulla riforma del mercato elettricoBruxelles, 14 dic. (askanews) – I negoziatori del Parlamento europeo, della presidenza di turno spagnola del Consiglio Ue e della Commissione hanno raggiunto oggi a Strasburgo un accordo sulla proposta di regolamento che riforma il mercato elettrico nell’Unione, che mira a rendere i prezzi dell’elettricità meno dipendenti dalla volatilità di quelli dei combustibili fossili, a proteggere i consumatori (soprattutto i più vulnerabili) dalle impennate dei prezzi, e ad accelerare la diffusione delle energie rinnovabili.

La riforma, tuttavia, contiene anche una proroga di tre anni e mezzo ai sussidi alle centrali elettriche alimentate da fonti fossili più inquinanti e climalteranti, e l’estensione del sostegno pubblico per le rinnovabili anche alle centrali nucleari esistenti (e non solo ai nuovi impianti). Nelle intenzioni originarie, l’obiettivo principale della riforma doveva essere quello di “disaccoppiare” i prezzi dell’elettricità da quelli del gas, in modo che le bollette elettriche tenessero pienamente conto dei prezzi delle fonti rinnovabili e del nucleare (le fonti dette “infra-marginali”) usati nel mix energetico. Il “disaccoppiamento” era richiesto da Italia, Francia e Spagna, ma osteggiato da Germania e Olanda. Bruxelles, 14 dic. (askanews) – La proposta della Commissione, presentata il 14 marzo scorso, tenendo conto di queste diverse posizioni, non attuava il disaccoppiamento, ma mirava comunque a raggiungere l’obiettivo di ridurre la dipendenza dei prezzi dell’elettricità da quelli dei combustibili fossili, e ad incentivare la diffusione delle energie rinnovabili, ricorrendo all’uso generalizzato dei cosiddetti “contratti per differenza” (Cfd) bidirezionali.

I Cfd bidirezionali sono contratti di lungo termine tra un fornitore di energia e un ente statale, che fissano un prezzo di esercizio, o “strike price”; quando il prezzo dell’elettricità all’ingrosso è inferiore allo “strike price”, lo Stato rimborsa la differenza al fornitore; quando è superiore è il fornitore che restituisce la differenza allo Stato. La Commissione proponeva di stabilizzare i mercati dell’elettricità attraverso i Cfd bidirezionali applicati ai nuovi impianti di energia rinnovabile (eolica, solare, geotermica, idroelettrica senza sbarramenti) e di energia nucleare, mentre per le altre fonti veniva prospettato il ricorso a un altro tipo di contratti a lungo termine, gli Accordi di acquisto di energia (Ppa, “Power Purchase Agreements”) con prezzo fisso pre-negoziato.

Gli Stati membri faciliteranno l’adozione di accordi Ppa, eliminando barriere ingiustificate e procedure o oneri sproporzionati o discriminatori, e promuovendoli con misure come sistemi di garanzia sostenuti dallo Stato a prezzi di mercato, garanzie private, o strutture che mettono in comune la domanda di questo tipo di contratti. L’accordo di oggi sulla riforma del mercato elettrico ha adottato l’impostazione della Commissione, ma su pressione della Francia e di un gruppo di paesi che l’hanno sostenuta ha aggiunto la possibilità di usare i Cfd bidirezionali anche agli impianti nucleari già esistenti, e non solo ai nuovi, se è prevista un’estensione del loro ciclo di vita, un aumento della loro capacità oil loro ri-potenziamento (“repowering”).

Diversi Stati membri (Germania, Austria, Lussemburgo, Belgio, Spagna e inizialmente anche l’Italia) si erano opposti a questo tentativo, che comporterebbe sostanzialmente una generalizzazione degli aiuti di Stato per le forniture di elettricità di origine nucleare (il 70% del totale a livello nazionale) a tutta l’industria francese, con un potenziale svantaggio competitivo per le imprese degli altri paesi. Alla fine, Parigi ha ottenuto quello che voleva, ma la Commissione europea dovrà comunque garantire, con una propria valutazione caso per caso, che questo non porti a distorsioni della concorrenza. Le norme per i Cfd bidirezionali si applicheranno dopo un periodo transitorio di tre anni dall’entrata in vigore del regolamento, al fine di mantenere la certezza giuridica per i contratti in corso. Un’altra modifica importante rispetto alla proposta della Commissione riguarda i “meccanismi di remunerazione della capacità”, ovvero il finanziamento pubblico concesso ad alcune centrali ad energia fossile per svolgere un ruolo di “rete di sicurezza” rispetto alla intermittenza delle energie rinnovabili. In sostanza, il sostegno alle centrali non è legato alla loro produzione di energia, ma alla loro disponibilità a immettere immediatamente energia elettrica in rete per compensare eventuali interruzioni del flusso dalle fonti rinnovabili per mancanza di sole o di vento. L’accordo di oggi, accogliendo la posizione del Consiglio Ue di metà ottobre, elimina il carattere temporaneo e “di ultima istanza”, previsto dall’attuale regolamento del mercato elettrico (in vigore dal 2020) per i meccanismi di capacità, che vengono ora definiti “strutturali”. Inoltre, accogliendo una richiesta della Polonia, viene estesa fino alla fine del 2028 la deroga, originariamente concessa solo fino al 2025, per i limiti alle emissioni di CO2 (550 grammi per kWh di elettricità prodotta) che dovranno rispettare gli impianti di energia fossile ammessi a partecipare e a ricevere i finanziamenti pubblici. Un altro punto che l’accordo di oggi ha modificato è quello relativo alla dichiarazione dello “stato di emergenza”, per mantenere l’energia a prezzi accessibili durante una crisi dei prezzi elettrici, come quella registrata nell’estate del 2022 (con rincari del prezzo medio all’ingrosso o un forte aumento dei prezzi al dettaglio). Il potere di dichiarare lo stato di crisi, che nella proposta originaria era affidato alla Commissione, verrà invece conferito al Consiglio Ue, con una “decisione di attuazione” (“implementing act”), sulla base di una proposta della Commissione. Infine, il Consiglio Ue e il Parlamento europeo hanno concordato di rafforzare le misure che potranno adottare gli Stati membri (che su questo hanno competenza nazionale) per proteggere i consumatori “vulnerabili” in situazione di “povertà energetica”, incluso il divieto di disconnessione in determinati casi di ritardo di pagamento.

Calcio, Conference League: Ferencvarosi-Fiorentina 1-1

Calcio, Conference League: Ferencvarosi-Fiorentina 1-1Roma, 10 dic. (askanews) – Il colpo di testa di Ranieri al 73′ rimedia al gol di Zachariassen in apertura di secondo tempo e chiude 1-1 il match tra Ferencvarosi-Fiorentina. Con questo risultato, i viola chiudono primi il girone davanti agli ungheresi. La partita era iniziata in salita con un infortunio a Nico Gonzalez al 17′. L’argentino si è fermato per un problema muscolare ed è uscito in barella molto dolorante, al suo posto Ikoné. Nel primo tempo doppio miracolo di Christensen su Katona e Civic. Nzola sfiora il vantaggio Girone F:

Classifica: FIORENTINA 12, FERENCVAROSI 10, Genk 9, Cukaricki 0 Prima giornata (21 settembre): Ferencvarosi-FK Cukaricki 3-1, Genk-Fiorentina 2-2 Seconda giornata (5 ottobre): FK Cukaricki-Genk 0-2, Fiorentina-Ferencvarosi 2-2 Terza giornata (26 ottobre): Fiorentina-FK Cukaricki 2-1, Genk-Ferencvarosi 0-0 Quarta giornata (9 novembre): FK Cukaricki-Fiorentina 0-1, Ferencvarosi-Genk 1-1 Quinta giornata (30 novembre): FK Cukaricki-Ferencvarosi 1-1, Fiorentina-Genk 2-1 Sesta giornata (14 dicembre): Ferencvarosi-Fiorentina 1-1, Genk-FK Cukaricki 2-0

Europa League, Roma-Sheriff 3-0: giallorossi ai playoff

Europa League, Roma-Sheriff 3-0: giallorossi ai playoffRoma, 10 dic. (askanews) – La Roma batte 3-0 lo Sheriff ma, dopo la netta vittoria dello Slavia Praga sul Servette (4-0), chiude il girone al 2° posto e giocherà lo spareggio per proseguire l’avventura in Europa League. Nel primo tempo la sblocca Lukaku su assist di Zalewski, che contribuisce anche al raddoppio di Belotti. Meno chance e intensità nella ripresa: occasioni per i giovani Pagano e Pisilli, che segna il tris al 93′.

Girone G: Classifica: SLAVIA PRAGA 15, ROMA 13, Servette 5, Sheriff Tiraspol 1 Prima giornata (21 settembre): Servette-Slavia Praga 0-2, Sheriff Tiraspol-Roma 1-2 Seconda giornata (5 ottobre): Roma-Servette 4-0, Slavia Praga-Sheriff Tiraspol 6-0 Terza giornata (26 ottobre): Roma-Slavia Praga 2-0, Sheriff Tiraspol-Servette 1-1 Quarta giornata (9 novembre): Servette-Sheriff Tiraspol 2-1, Slavia Praga-Roma 2-0 Quinta giornata (30 novembre): Servette-Roma 1-1, Sheriff Tiraspol-Slavia Praga 2-3 Sesta giornata (14 dicembre): Roma-Sheriff Tiraspol 3-0, Slavia Praga-Servette 4-0

Il Consiglio Ue dà l’ok all’allargamento (Ucraina e Moldavia). Per Meloni ora si apre la partita bilancio

Il Consiglio Ue dà l’ok all’allargamento (Ucraina e Moldavia). Per Meloni ora si apre la partita bilancioBruxelles, 14 dic. (askanews) – Risolta, in modi e tempi inaspettati, la questione dell’allargamento a Ucraina e Moldavia, è il bilancio l’altro nodo rimasto da sciogliere per il Consiglio europeo (e per Giorgia Meloni).

Il summit oggi ha dato via libera all’avvio dei negoziati per l’ingresso di Ucraina e Moldavia, concedendo allo stesso tempo lo status di candidato alla Georgia e decidendo che l’Ue avvierà i negoziati con la Bosnia-Erzegovina una volta raggiunto il necessario grado di conformità ai criteri di adesione. La decisione è arrivata a sorpresa visto il ‘no’ a Kiev dell’Ungheria, espresso anche oggi da Viktor Orban. Dal momento che, però, l’allargamento richiede il voto all’unanimità è stata trovata una soluzione inedita: al momento del voto Orban ha lasciato la sala “in spirito costruttivo”, senza delegare nessuno ma di fatto decidendo di non bloccare la votazione. Pur ribadendo, su X, che quella di aprire la porta all’Ucraina è “una pessima decisione”. Per il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel è un “momento storico” mentre Volodymyr Zelensky (che stamani si era collegato con il summit per un ultimo appello) parla di “vittoria dell’Ucraina e vittoria di tutta l’Europa”. Anche la presidente del Consiglio – che questa mattina aveva visto Orban – esprime “grande soddisfazione” per “un risultato di rilevante valore per l’Unione Europea e per l’Italia” che in un “negoziato complesso” ha “giocato un ruolo di primo piano nel sostenere attivamente sia Paesi del Trio orientale sia la Bosnia Erzegovia e i Paesi dei Balcani occidentali”. Chiuso il dossier allargamento, adesso l’altro scoglio da superare è quello della revisione del Quadro finanziario pluriennale. Tra le priorità indicate dall’Italia ci sono, oltre ai fondi per il sostegno all’Ucraina, il potenziamento dell’industria europea e soprattutto risorse aggiuntive adeguate per attuare il nuovo Patto asilo e migrazione e investire nelle collaborazioni con i Paesi del vicinato Sud. Sul tema migranti – secondo quanto si apprende – Michel avrebbe messo sul piatto un ulteriore miliardo di euro. La trattativa è però ancora in salita. Il bilancio è stato il primo tema all’ordine del giorno oggi, ma dopo due ore di discussione i leader hanno deciso di sospendere il confronto, rimandando al lavoro degli sherpa la ricerca di un accordo. In serata una riunione tra Michel, von der Leyen, Italia, Francia, Germania e Paesi “frugali” – Paesi Bassi, Finlandia, Svezia – non è stata ancora sufficiente a sbloccare la situazione.

Sulle risorse (ma anche sul Patto di stabilità, non all’ordine del giorno ufficiale del vertice) Meloni ha bisogno di ‘sponde’ per far passare la linea italiana, o almeno per fare dei passi avanti. Anche per questo la notte scorsa la premier ha avuto un incontro di oltre due ore con il presidente francese Emmanuel Macron, a cui per circa mezz’ora si è aggiunto il cancelliere tedesco Olaf Scholz. I tre si sono confrontati in una saletta dell’hotel del centro in cui soggiornano. Nessuna indiscrezione sui contenuti. Il solo Macron, incrociando i giornalisti, ha parlato di “ottima discussione” mentre da Palazzo Chigi non sono filtrati commenti, salvo la rivendicazione del ‘metodo’ Meloni per cui “fare politica estera vuol dire parlare con tutti”, come detto da lei stessa in Parlamento.

Consiglio Ue dà ok ad allargamento, per Meloni ora partita bilancio

Consiglio Ue dà ok ad allargamento, per Meloni ora partita bilancioBruxelles, 14 dic. (askanews) – Risolta, in modi e tempi inaspettati, la questione dell’allargamento a Ucraina e Moldavia, è il bilancio l’altro nodo rimasto da sciogliere per il Consiglio europeo (e per Giorgia Meloni).

Il summit oggi ha dato via libera all’avvio dei negoziati per l’ingresso di Ucraina e Moldavia, concedendo allo stesso tempo lo status di candidato alla Georgia e decidendo che l’Ue avvierà i negoziati con la Bosnia-Erzegovina una volta raggiunto il necessario grado di conformità ai criteri di adesione. La decisione è arrivata a sorpresa visto il ‘no’ a Kiev dell’Ungheria, espresso anche oggi da Viktor Orban. Dal momento che, però, l’allargamento richiede il voto all’unanimità è stata trovata una soluzione inedita: al momento del voto Orban ha lasciato la sala “in spirito costruttivo”, senza delegare nessuno ma di fatto decidendo di non bloccare la votazione. Pur ribadendo, su X, che quella di aprire la porta all’Ucraina è “una pessima decisione”. Per il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel è un “momento storico” mentre Volodymyr Zelensky (che stamani si era collegato con il summit per un ultimo appello) parla di “vittoria dell’Ucraina e vittoria di tutta l’Europa”. Anche la presidente del Consiglio – che questa mattina aveva visto Orban – esprime “grande soddisfazione” per “un risultato di rilevante valore per l’Unione Europea e per l’Italia” che in un “negoziato complesso” ha “giocato un ruolo di primo piano nel sostenere attivamente sia Paesi del Trio orientale sia la Bosnia Erzegovia e i Paesi dei Balcani occidentali”. Chiuso il dossier allargamento, adesso l’altro scoglio da superare è quello della revisione del Quadro finanziario pluriennale. Tra le priorità indicate dall’Italia ci sono, oltre ai fondi per il sostegno all’Ucraina, il potenziamento dell’industria europea e soprattutto risorse aggiuntive adeguate per attuare il nuovo Patto asilo e migrazione e investire nelle collaborazioni con i Paesi del vicinato Sud. Sul tema migranti – secondo quanto si apprende – Michel avrebbe messo sul piatto un ulteriore miliardo di euro. La trattativa è però ancora in salita. Il bilancio è stato il primo tema all’ordine del giorno oggi, ma dopo due ore di discussione i leader hanno deciso di sospendere il confronto, rimandando al lavoro degli sherpa la ricerca di un accordo. In serata una riunione tra Michel, von der Leyen, Italia, Francia, Germania e Paesi “frugali” – Paesi Bassi, Finlandia, Svezia – non è stata ancora sufficiente a sbloccare la situazione.

Sulle risorse (ma anche sul Patto di stabilità, non all’ordine del giorno ufficiale del vertice) Meloni ha bisogno di ‘sponde’ per far passare la linea italiana, o almeno per fare dei passi avanti. Anche per questo la notte scorsa la premier ha avuto un incontro di oltre due ore con il presidente francese Emmanuel Macron, a cui per circa mezz’ora si è aggiunto il cancelliere tedesco Olaf Scholz. I tre si sono confrontati in una saletta dell’hotel del centro in cui soggiornano. Nessuna indiscrezione sui contenuti. Il solo Macron, incrociando i giornalisti, ha parlato di “ottima discussione” mentre da Palazzo Chigi non sono filtrati commenti, salvo la rivendicazione del ‘metodo’ Meloni per cui “fare politica estera vuol dire parlare con tutti”, come detto da lei stessa in Parlamento.

Ok del Parlamento Ue al riconoscimento della genitorialità, si spaccano gli eurodeputati FI-Ppe

Ok del Parlamento Ue al riconoscimento della genitorialità, si spaccano gli eurodeputati FI-PpeRoma, 14 dic. (askanews) – Il via libera del Parlamento Ue al riconoscimento della genitorialità in tutta l’Unione europa, che mira a far sì che nessun bambino sia discriminato a causa della famiglia di appartenenza o del modo in cui è nato, ha riacceso lo scontro politico e spaccato gli euro-parlamentari di Fi nel Ppe (il gruppo dei Popolari europei si è espresso a larga maggioranza a favore).

L’appello di Vincenzo Sofo di Fdi-Ecr, che ha chiesto ai colleghi del Ppe di votare in modo “compatto contro questo regolamento perché non possiamo consegnare ai nostri figli una società nel quale tutto, compresi donne bambini e persino feti, può essere oggetto di compravendita”, non ha sortito l’effetto sperato. E alla prova del voto, hanno votato contro la proposta tre eurodeputati Fi-Ppe (Francesca Peppucci, Stefania Zambelli e Massimiliano Salini) e in sei a favore (Adinolfi, Chinnici, Martusciello, De Meo, Mussolini). Anche Dorfman della Svp, che non è nel centrodestra in Italia ma è nel Ppe a Strasburgo, si è espresso a favore. Un tema incandescente per la maggioranza del governo Meloni e subito i parlamentari di Fdi e Lega sono andati all’attacco.

La responsabile ‘Famiglia e Valori non negoziabili’ di Fratelli d’Italia, Maddalena Morgante, non ha usato mezzi termini: “La scelta del Pd e del M5S di votare a favore alla proposta di regolamento Ue per la creazione di un certificato europeo della genitorialità è dichiaratamente una scelta fatta per raggiungere l’obiettivo di poter legittimare il ricorso all’utero in affitto. Non possiamo accettare la strumentalizzazione del corpo della donna, non possiamo accettare che i bambini diventino merce di scambio. Continueremo a batterci perché questa brutale pratica non venga utilizzata e i diritti umani, conseguentemente, tutelati”. Ha detto ‘no’ alle “forzature” sulla famiglia l’europarlamentare della Lega, Danilo Oscar Lancini, il quale ha accusato l’Europa di “ipocrisia”. Di tono diametralmente opposto, Pd e M5S. Il Dem Giuliano Pisapia, vicepresidente commissione Affari Costituzionali del Parlamento Europeo: “Oggi è un giorno importante per tutti i cittadini europei che credono nella civiltà del diritto e dei diritti civili. Tutti i Paesi Ue saranno tenuti a riconoscere la genitorialità indipendentemente da come è stato concepito il bimbo o a quale famiglia appartiene. E’ da augurarsi che forze sostenitrici – a parole – dell’uguaglianza dei diritti dei minori, ma in pratica contrari alla sua pratica applicazione – abbondino posizioni ideologiche e sappiano veramente guardare all’unico ed esclusivo interesse delle bambine e bambini”.

Per la senatrice Alessandra Maiorino, vice presidente del gruppo M5S e coordinatrice del Comitato Diritti civili e Politiche di genere, il voto del Parlamento europeo sul riconoscimento della genitorialità in tutta la Ue “smentisce in un sol colpo tutta la retorica di Giorgia Meloni sulla cosiddetta ‘famiglia tradizionale’, che contrariamente alla sua propaganda nessuno ha mai attaccato. È triste constatare che il nostro Paese è tra i pochi ad essere condannato ad avere una destra retrograda e medievale che sul tema dei diritti guarda più ad Orban che all’Occidente progredito. Il voto ha visto il sì di gran parte dei popolari europei: quando anche in Italia avremo una destra liberale capace di concepire i diritti come un fondamento della democrazia e una opportunità per tutti, sarà sempre troppo tardi. Desidero ringraziare sinceramente tutta la delegazione M5S al Parlamento Europeo per l’intenso lavoro svolto per arrivare a questo voto finale”. Il riconoscimento non prevede alcuna modifica alle leggi nazionali sulla famiglia, ma si applica solo ai movimenti transfrontalieri. Secondo quanto previsto nel testo approvato dagli euro-deputati, quando si tratta di stabilire una genitorialità a livello nazionale, i Paesi membri potranno continuare a decidere se accettare o no situazioni specifiche, come ad esempio la maternità surrogata, ma saranno tenuti comunque a riconoscere sul loro territorio la genitorialità così come stabilita da un altro Paese dell’Ue, per i residenti di quel Paese indipendentemente da come il bambino è stato concepito, è nato o dal tipo di famiglia che ha.

Dopo aver consultato il Parlamento, i governi degli Stati membri dovranno trovare un accordo, all’unanimità, sulla versione finale della normativa.

Villadei: ecco cosa faremo sull’ISS con la missione Ax-3 Voluntas

Villadei: ecco cosa faremo sull’ISS con la missione Ax-3 VoluntasWashington, 14 dic. (askanews) – Nel corso dell’evento Italian Space Food Project, a Washington (Usa), l’astronauta italiano Walter Villadei, Colonnello dell’Aeronautica Militare che il 10 gennaio 2024 (la sera del 9 negli Usa) volerà sull’ISS per la missione commerciale Ax-3 – Voluntas della Difesa italiana, con la Axiom Space, ha illustrato alcuni dettagli degli esperimenti scientifici che condurrà, anche in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), a bordo della Stazione Spaziale Internazionale durante le due settimane di permanenza.

Tra questi il programma ISOC (Italian Space Surveillance and Tracking Operation Center) per il monitoraggio e il tracciamento di detriti spaziali, allo scopo di evitare possibili collisioni ed esperimenti per capire quali sono i processi che innescano malattie come Alzheimer e Parkinson. “Una delle particolarità di questa missione – ha spiegato Villadei – è che abbiamo portato esperimenti che provengono dall’Aeronautica Militare, provengono dall’Asi e vengono dall’industria, quindi veramente è un’operazione di sistema che dimostra le opportunità che questo commercial space flight può offrire al Paese. Faremo circa 12 esperimenti e faremo altri esperimenti a terra, prima del volo, dopo il volo e continueremo a fare sperimentazione anche una volta rientrati dopo la missione. Quindi, prendendone alcuni da queste tre categorie, direi che, per quanto riguarda l’Aeronautica, facciamo due esperimenti molto importanti; il primo è collegato al fatto che questa nuova Space Economy richiede comunque anche una cornice di sicurezza. Quindi abbiamo un aumento della densità degli oggetti che popolano lo Spazio, dobbiamo conoscere dove voliamo altrimenti voleremo un po’ cechi. Questa capacità è una capacità che gli americani hanno sempre sviluppato e hanno messo a disposizione dei Paesi alleati, l’Europa la sta costruendo e l’Aeronautica Militare, l’Italia insieme ad altre istituzioni come l’Agenzia Spaziale Italiana e l’Istituto Nnazionale di Astrofisica (Inaf) sta contribuendo a questa capacità europea (l’Areonautica ha un centro operativo a Poggio Renatico) quindi, da bordo io simulerò, usando una piattaforma software, una manovra di collision avoidance, simuleremo un oggetto che sta mettendo a rischio la Stazione, tutto software based e verificheremo come la Stazione può reagire, facendo dei cambi orbitali. A terra oggi è tutto controllato dalla Space Force con la NASA, immaginate quando invece di 400 km saremo a 400.000 km o saremo verso Marte, queste capacità operative sono fondamentali. Quindi è una capacità che l’Aeronautica sta costruendo al servizio del Paese per garantire questa cornice di sicurezza”.

“Faremo anche altri esperimenti medici – ha continuato l’astronauta – per vedere come il fisico dell’astronauta si modifica quando è sottoposto a queste condizioni di accelerazione al decollo e al rientro, quindi l’Aeronautica guarda a questi aspetti nell’ottica di costruire le proprie capacità e incrementare le capacità operative”. . “Dal punto di vista dell’Asi, porta degli sperimenti molto interessanti che cercano di approfondire alcune dinamiche legate a malattie che con l’aging della società diventano più diffuse come l’Alzheimer e il Parkinson, quindi faremo degli esperimenti studiando i processi di aggregazione di alcune proteine che secondo gli esperti, sono dei processi che generano e innescano queste queste malattie”.

“Dal punto di vista industriale – ha concluso Villadei – abbiamo degli esperimenti interessanti che vengono dall’industria e puntano a mettere insieme competenze da settori differenti. Quindi, per esempio, dal settore fashion e dal settore dell’automotive, cercando di studiare e sviluppare nuovi tessuti. Quindi, porterò in volo due tute sperimentali; una tuta che monitora completamente l’astronauta quando va in volo, basata su tecnologie di tessuti ignifughi, resistenti e antimagnetici, quindi una classe di tute innovative che l’Aeronautica potrebbe utilizzare anche su piloti di futura generazione ma anche tute che consentono di controbilanciare gli effetti della microgravità, facendo un allenamento assistito. Quindi, queste tecnologie chiaramente possono avere un ritorno anche a terra molto utile, soprattutto su una società che, nel tempo, tendenzialmente aumenta come età media, quindi sono tecnologie di estrema utilità e studieremo poi anche tessuti che cercheranno di fornire capacità di protezione dalle radiazioni”.

Alfa Romeo: nel 2024 il primo Sport Urban Vehicle, si chiamerà Milano

Alfa Romeo: nel 2024 il primo Sport Urban Vehicle, si chiamerà MilanoMilano, 14 dic. (askanews) – Alfa Romeo celebrerà nel 2024 il legame con la sua città natale, lanciando sul mercato il primo Sport Urban Vehicle che sarà chiamato ‘Milano’. “Un chiaro tributo alla città natale, ambasciatrice del Made in Italy nel mondo, capitale internazionale del design, simbolo di innovazione e sostenibilità, e leader nella transizione dell’auto all’elettrico”, si legge in una nota. La Alfa Romeo Milano verrà presentata alla stampa internazionale ad aprile 2024 proprio nel capoluogo lombardo.

La vettura sarà anche 100% elettrica e rappresenta il rientro nel segmento B di Alfa Romeo, il più rilevante in Europa, con una nuova proposta che incarna il dba di nobile Sportività Italiana tipico del marchio. “Milano è la prima pietra miliare nel processo di transizione del marchio all’elettrico e, così come Tonale, ha l’importante compito di rinforzare ulteriormente la presenza di Alfa Romeo a livello globale”, ha detto Jean Philippe Imparato, Ceo Alfa Romeo. “La scelta del nome ‘MILANO’ è racchiusa nella storia stessa del marchio”, ha chiosato.

La cucina italiana candidata a patrimonio Unesco vola in orbita

La cucina italiana candidata a patrimonio Unesco vola in orbitaWashington, 14 dic. (askanews) – La cucina italiana candidata a Patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco vola nello Spazio con la missione commerciale Ax-3 – ribattezzata Voluntas dall’Aeronautica Militare – e affidata dalla Difesa italiana all’astronauta Walter Villadei, Colonnello dell’Arma azzurra.

Dopo il tiramisù di Parmitano, il risotto di Nespoli e il caffé espresso della Cristoforetti, sull’ISS è, dunque, la volta dei fusilli di Villadei. E non è uno scherzo perché, grazie alla collaborazione tra il Ministero dell’Agricoltura, l’Aeronautica Militare, Axiom.

Space e aziende italiane come Barilla e Pastificio Rana (i cui cuochi prepareranno i pasti durante la quarantena degli astronauti), sulla Stazione Spaziale si mangerà proprio la pastasciutta, come ha specificato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a Washington, all’evento Italian Space Food Project. “Questa missione – ha detto – ha lo scopo di valorizzare ancora questa candidatura, arriverà nello Spazio il nostro buon cibo. Il colonnello Villadei e gli altri 3 astronauti non vedono l’ora di farsi chiudere quarantena perché non vedono l’ora di assaggiare i piatti preparati dalla nostra cuoca. In tutto il mondo racconteremo, attraverso la cucina italiana, quello che l’Italia ha da offrire legandoci a tutte le nostre imprese, a tutte le nostre potenzialità e lavorando, come al solito, per il benessere complessivo degli altri ma anche dei nostri imprenditori e della nostra economia”.

Cucinare la pasta in orbita non è solo una questione di gusto ma anche tecnologica e lo ha sottolineato lo stesso Villadei. “L’ebollizione dell’acqua in microgravità, in quelle condizioni – ha spiegato – è un fenomeno completamente differente. Quindi riuscire a partire da quelle che sono le procedure attuali per la preparazione del cibo, ipotizzando che, un domani, volessimo avere una cucina un po’ più tradizionale per consentire agli astronauti di preparare una varietà di cibi più articolata, questo richiede uno sviluppo tecnologico innovativo e questo sviluppo tecnologico può indubbiamente avere un ritorno anche sulla Terra”.