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Tag: Sanremo 2023

Henkel, forte crescita fatturato 2022 a 22,4 mld, margine op -13,7%

Henkel, forte crescita fatturato 2022 a 22,4 mld, margine op -13,7%

A 2,3 miliardi di euro. Prevista ulteriore crescita fatturato 2023

Roma, 7 mar. (askanews) – Fatturato in espansione e margine operativo in calo per il colosso dei prodotti per la casa Henkel. “In un anno molto sfidante come il 2022 abbiamo ottenuto una significativa crescita del fatturato e una profittabilità soddisfacente, e abbiamo implementato importanti misure strategiche. Siamo riusciti a compensare parzialmente il drammatico aumento dei costi delle materie prime e della logistica applicando prezzi più alti e continuando a lavorare sull’efficienza. Il nostro fatturato è così salito al nuovo record di circa 22,4 miliardi di euro, con un profitto operativo di 2,3 miliardi di euro. Su queste basi, proporremo agli azionisti un dividendo allo stesso livello dell’anno scorso. Con l’integrazione delle nostre attività rivolte al largo consumo nella nuova divisione Consumer Brands, abbiamo avviato con successo una delle più grandi trasformazioni della nostra azienda negli ultimi decenni”, ha detto in una nota il CEO di Henkel, Carsten Knobel.
“Grazie al grande impegno del nostro team globale, alla nostra cultura, alla solida e lungimirante strategia di crescita, abbiamo superato complessivamente bene le difficoltà dell’anno fiscale appena concluso. Siamo ben equipaggiati per navigare in questi tempi complessi e raggiungere obiettivi ambizioni. Siamo pronti per crescere ancora, trainati dallo sviluppo delle nostre divisioni Adhesive Technologies e Consumer Brands”.
Il fatturato del Gruppo Henkel è salito a 22.397 milioni di euro nell’anno fiscale 2022, con una crescita nominale dell’11,6% e una significativa crescita organica pari all’8,8%, dovuta anche all’aumento dei prezzi praticati da tutte le business unit. Acquisizioni e dismissioni hanno avuto un impatto pari al -1,1% sul fatturato, mentre le oscillazioni valutarie hanno avuto un impatto positivo pari al 3,9%.
La divisione Adhesive Technologies ha ottenuto una crescita a doppia cifra del fatturato organico (+13,2%) grazie al contributo di tutte le aree di business. L’andamento del fatturato organico di Beauty Care è stato leggermente negativo (-0,5%). Mentre il segmento professionale della cura dei capelli ha mostrato segni di ripresa, le attività al consumo sono state penalizzate dalle misure già annunciate di gestione del portafoglio. La business unit Laundry & Home Care ha visto una crescita del fatturato organico del 6,3%, trainata soprattutto dallo sviluppo importante dell’area Laundry Care.
Nei mercati emergenti il fatturato è cresciuto in termini organici del 13,3%, mentre nei mercati maturi lo sviluppo è stato del 5,2%.
Il margine operativo depurato (EBIT depurato) ha raggiunto i 2.319 milioni di euro, in calo rispetto ai 2.686 milioni di euro dell’anno fiscale 2021 (-13,7%). Sulla profittabilità ha pesato l’aumento rilevante dei costi delle materie prime e della logistica, che sono stati solo parzialmente compensati dal rincaro dei prezzi e dalle continue misure per contenere i costi e migliorare l’efficienza della produzione e della supply chain. Al 10,4%, il tasso depurato di ritorno sulle vendite (margine EBIT depurato) è stato inferiore allo scorso anno (13,4% nel 2021).
Gli utili depurate per azione privilegiata sono scesi del 14,5% a 3,90 euro (4,56 euro l’anno scorso), ovvero del 17,8% a tassi costanti di cambio.
Il capitale circolante netto in percentuale sul fatturato è cresciuto del 4,5%, guadagnando 2,3 punti percentuali rispetto all’anno scorso. Questo è attribuibile principalmente al rilevante aumento dei prezzi dei materiali diretti.
Il flusso libero di cassa è stato pari a 653 milioni di euro, in significativo calo rispetto ai 1.478 milioni di euro del 2021 in ragione dell’aumento del capitale circolante netto e del flusso ridotto di cassa delle attività operative, risultato del margine operativo inferiore.
La posizione finanziaria netta è stata di -1.267 milioni di euro (-292 milioni di euro al 31 dicembre 2021). Ciò riflette le spese relative alla campagna di riacquisto delle azioni lanciata nel febbraio 2022 e al pagamento dei dividenti nel secondo trimestre dell’anno.
All’Annual General Meeting del 24 aprile 2023 sarà proposto agli azionisti un dividendo allo stesso livello dello scorso anno, pari a 1,85 euro per azione privilegiata e 1,83 euro per azione ordinaria. Questo corrisponde a un rapporto di payout del 46,6%, che è superiore alla fascia tra il 30 e il 40% indicata come obiettivo e riflette l’inusuale impatto sulla profittabilità dell’aumento dei prezzi e dei costi della logistica. La solidità finanziaria e il basso indebitamento del Gruppo consentono a Henkel di mantenere continuità nei dividendi proposti agli azionisti.
L’economia mondiale rimarrà debole nel 2023. In base alle attuali stime, la spinta inflazionistica resterà alta a causa dell’aumento previsto del costo del lavoro, dell’energia e dei beni commodity. In questo contesto, rispetto al 2022 si attende per i prezzi medi dei materiali diretti un rincaro nella fascia bassa o media della cifra singola. I tassi d’interesse rimarranno significativamente più alti negli anni scorsi. La domanda industriale sarà inferiore all’anno passato, mentre la ripresa dei mercati al consumo nelle aree chiave per Henkel subirà un rallentamento. La dismissione delle attività di Henkel in Russia sarà completata entro la fine del primo trimestre 2023.
Considerati questi elementi, per l’anno fiscale 2023 Henkel prevede una crescita organica del fatturato tra l’1,0 e il 3,0%, con uno sviluppo in questa fascia per entrambe le business unit. Il tasso depurato di ritorno sulle vendite (margine EBIT depurato) è atteso tra il 10,0 e il 12,0%, in particolare tra il 13,0 e il 15,0% per Adhesive Technologies e tra il 7,5 e il 9,5% per Consumer Brands. A tassi costanti di cambio, l’utile depurato per azione privilegiata (EPS) è stimato tra il -10,0 e il +10,0%.
Annunciata nel gennaio 2022, l’integrazione delle attività rivolte al largo consumo in un’unica divisione rappresenta una delle maggiori trasformazioni di Henkel negli ultimi decenni. La nuova business unit Consumer Brands, operativa dall’inizio del 2023, riunisce nella stessa organizzazione tutti i marchi al consumo in diverse categorie merceologiche, compresi brand iconici come Persil (Dixan in Italia) e Schwarzkopf. Con questa operazione, Henkel ha creato una piattaforma multicategoria del valore di circa 11 miliardi di euro di fatturato nel 2022.

8 marzo, Annarita Briganti: “Non mimose ma finalmente la parità”

8 marzo, Annarita Briganti: “Non mimose ma finalmente la parità”Roma, 7 mar. (askanews) – “Non mimose ma, finalmente, la parità per un 8 marzo che duri tutto l’anno, così come dovrebbe essere sempre il 25 novembre, contro ogni forma di violenza e di discriminazione”. Così Annarita Briganti, giornalista, scrittrice e opinionista televisiva, annuncia la presentazione del suo ultimo libro Gae Aulenti, Cairo Editore, per l’8 marzo alla Triennale di Milano.
“Le soluzioni concrete per le donne – spiega Annarita Briganti – ci sarebbero: pagare le donne quanto gli uomini, renderle meno precarie. Una lavoratrice sottopagata e precaria non solo non riesce ad arrivare a fine mese ma non può neanche ottenere un prestito o trovare una casa in affitto, senza garanzie. Eppure, nessuno se ne occupa”.
“Auguro a tutte le donne, a chi è donna a prescindere dal ‘genere’, a tutte noi per questo 8 marzo e per sempre di non stare al nostro posto, di essere libere e indocili, con un pensiero speciale per le donne iraniane”, ricorda in conclusione Briganti, rinnovando l’invito per la Giornata internazionale dei diritti delle donne mercoledì 8 Marzo alle 18,30 in Viale Alemagna 6 Milano. Introdurrà la presentazione Stefano Boeri e interverranno con l’autrice Damiano Gullì e Fiorella Minervino.

Cospito, Comitato Bioetica: no misure coercitive contro persona

Cospito, Comitato Bioetica: no misure coercitive contro personaRoma, 7 mar. (askanews) – I componenti del Comitato nazionale di Biotetica condividono il “rifiuto di adottare misure coercitive contro la volontà attuale della persona” e, inoltre, “ritengono che non vi siano motivi giuridicamente e bioeticamente fondati che consentano la non applicazione della L.219/2017 nei confronti della persona detenuta, che, in via generale, può rifiutare i trattamenti sanitari anche mediante le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT)”. E’ quanto indica il Comitato che nella seduta odierna ha approvato un documento che rispone ai quesiti presentati lo scroso 6 febbraio dal ministero della Giustizia con riferimento alla vicenda di Alfredo Cospito.
(segue)

Migranti, Libia, nave Emergency salva barca in difficoltà

Migranti, Libia, nave Emergency salva barca in difficoltàRoma, 7 mar. (askanews) – La nave Life Support di EMERGENCY nella tarda serata di ieri ha ricevuto la segnalazione di un’imbarcazione in difficoltà in acque internazionali di fronte alla Libia. Il comandante della nave ha informato immediatamente tutte le autorità competenti e ha attivato il rescue team.
“Abbiamo ricevuto una segnalazione da Alarm Phone e avvertito le autorità competenti della nostra intenzione di andare a verificare la potenziale situazione di pericolo. L’imbarcazione in distress, di gomma e lunga circa 12 metri, non riusciva più a navigare perché il motore aveva smesso di funzionare. Aveva seri problemi strutturali e stava imbarcando acqua. Una situazione di estremo pericolo per la navigazione e per i 105 naufraghi. Inoltre le condizioni del mare stavano peggiorando – afferma Emanuele Nannini, Capo missione Sar di EMERGENCY -. Abbiamo subito pensato alle vittime del naufragio di Crotone. Anche questa era una imbarcazione in situazione di pericolo, dove le persone stavano rischiando la loro vita per le pessime condizioni in cui si trovava. Siamo qui per soccorrere chi affronta una delle rotte migratorie più pericolose al mondo. Donne, bambini, uomini continuano a essere uccisi dall’assenza di canali legali e sicuri per raggiungere l’Europa. È un dovere portare soccorso”.
I rhib sono stati calati intorno alle 4 e il trasferimento dei 105 naufraghi alla Life Support si è concluso intorno alle ore 7 del mattino.
Sono stati soccorsi 105 naufraghi. Si tratta di 59 uomini, 17 donne (di cui una al settimo mese di gravidanza), 4 bambini accompagnati e 25 minori non accompagnati. Le persone soccorse provengono da Nigeria, Gambia, Costa d’Avorio, Guinea Conakry, Sudan, Camerun, Mali, Mauritania, Sierra Leone, Chad, Eritrea, Burkina Faso. L’imbarcazione su cui viaggiavano era partita da Zwara, in Libia, alle 2 del pomeriggio del giorno 6 marzo.
Dopo aver concluso le operazioni di salvataggio e aver informato le autorità, la Life Support ha chiesto un POS dove sbarcare i naufraghi. È stato assegnato dall’MRCC (Maritime Rescue Coordination Centre) il POS di Brindisi, l’arrivo è previsto per la mattina di venerdì
“Quando lo sbarco di tutte le persone soccorse è terminato abbiamo effettuato una prima valutazione sulle condizioni generali di salute dei naufraghi e sembrano buone – spiega Roberto Maccaroni, responsabile sanitario SAR -. Nelle prossime ore inizieremo visite più approfondite. È stata data priorità a una donna incinta all’incirca al settimo mese e non sono emersi segni di gravidanza a rischio.”
La Life Support – che ha a bordo 27 persone tra marittimi, medici, mediatori, rescuers – è alla sua terza missione nel Mediterraneo centrale, e ha tratto in salvo 142 persone nella prima missione e 156 nella seconda missione.

Inapp: 1 donna su 5 fuori da mercato lavoro dopo nascita di un figlio

Inapp: 1 donna su 5 fuori da mercato lavoro dopo nascita di un figlioRoma, 7 mar. (askanews) – Essere madri e lavoratrici è, in Italia, un binomio complicato. Dopo la nascita di un figlio quasi 1 donna su 5 (18%), tra i 18 e i 49 anni, non lavora più e solo il 43,6% permane nell’occupazione (il 29% nel Sud e Isole). Motivazione prevalente la conciliazione tra lavoro e cura (52%), seguita dal mancato rinnovo del contratto o licenziamento (29%) e da valutazioni di opportunità e convenienza economica (19%). La quota di quante non lavoravano né prima, né dopo la maternità è del 31,8% e del 6,6% quella di quante hanno trovato lavoro dopo la nascita del figlio. È quanto emerge dal “Rapporto Plus 2022. Comprendere la complessità del lavoro” che raccoglie i risultati dell’indagine Inapp-Plus condotta su un campione di 45mila individui dai 18 ai 74 anni e che è stato presentato, alla vigilia della Festa della Donna, nel corso di un convegno.
“Si tratta di un fenomeno che ha pesanti effetti demografici ed economici – ha osservato Sebastiano Fadda, presidente dell’Inapp. L’Italia è l’ultimo paese per tasso di fecondità in Europa, e proprio nel 2022 è stato toccato il minimo storico di 400mila nuovi nati; peraltro, la maternità continua a rappresentare una causa strutturale di caduta della partecipazione femminile”. Il Paese – continua Fadda – non può più sopportare, oltre alla “fuga di cervelli”, anche questa altra forma di dispersione del capitale umano legata alla mancata valorizzazione e sostegno dell’occupazione femminile”.
Sul calo della partecipazione femminile dopo la maternità, infatti, pesano condizione familiare, servizi di welfare e istruzione.
Nei nuclei familiari composti da un solo genitore sono più elevate le quote di uscita dall’occupazione dopo la maternità: 23% contro 18% tra le coppie. Nelle coppie invece è maggiore la permanenza nella non occupazione: 32% contro il 20% tra i monogenitori.
Resta il nodo della poca disponibilità e accessibilità, anche economica, degli asili nido. “La scarsità di servizi per la prima infanzia – si legge nel Rapporto – è confermata dalla percentuale di genitori occupati che dichiara di non aver mandato i propri figli in età compresa tra 0 e 36 mesi all’asilo nido (56%). Tra coloro che invece mandano i figli al nido, poco meno della metà (48%) ha usufruito del servizio pubblico mentre una quota pari al 40% ha utilizzato un asilo nido privato e al crescere del reddito disponibile aumenta il ricorso ai servizi di asilo nido privati”. Per le famiglie che non possono farsi carico di tutti gli impegni di cura dei figli, i nonni sembrano essere l’alternativa più utilizzata (58%). Si tratta di un’opzione economicamente vantaggiosa e in generale flessibile. La risorsa principale del “welfare-fai-da-te” è soprattutto utilizzata nel Mezzogiorno (63%).
Il titolo di studio protegge dalla perdita del lavoro, ma solo in parte. Restano nel mercato del lavoro le più istruite (il 65% delle laureate), ma smette di lavorare oltre il 16% (sia di laureate, che di diplomate) contro il 21% delle madri con la licenza media.
Per conciliare lavoro e cura dei figli, circa un quarto degli intervistati ritiene fondamentale un orario di lavoro più flessibile, mentre un 10% indica la possibilità di lavorare in telelavoro o smart working. Il part-time è più frequentemente indicato dalle donne (12,4% rispetto al 7,9% degli uomini). Quest’ultimo dato, unito a quello relativo all’utilizzo dei congedi parentali (68,6% per le donne contro il 26,9% degli uomini) ribadisce un modello familiare che relega la componente femminile nel ruolo di caregiver principale, con evidenti ripercussioni occupazionali e retributive sia nel breve e che nel lungo periodo.
“Il percorso delle donne verso una piena e stabile occupazione è spesso una vera e propria corsa a ostacoli – ha puntualizzato Fadda – e ciò nonostante tra le lavoratici si registrino percentuali di laureate e di altamente qualificate più che doppie rispetto agli uomini. Ma si osserva una marcata distanza anche nell’accesso e nelle caratteristiche dei ruoli di responsabilità: le donne con ruoli apicali hanno la supervisione di una sola persona contro le sette persone supervisionate dai lavoratori maschi. Il cambio di passo non può essere affidato a singoli interventi spot, ma richiede una organica convergenza di tutte le politiche (dalle politiche fiscali ai sistemi di welfare, dagli orari di lavoro alle politiche per la famiglia) per sostenere da un lato le scelte di procreare e allevare i figli e d’altro lato l’effettiva parità di genere in tutta la vita lavorativa e sociale, e vorrei aggiungere, anche “pensionistica”.

Francia, oggi il “martedì nero”, nuovo sciopero riforma pensioni

Francia, oggi il “martedì nero”, nuovo sciopero riforma pensioniRoma, 6 mar. (askanews) – Oggi 7 marzo in Francia scatta la sesta giornata di manifestazioni e scioperi contro la riforma delle pensioni che si preannuncia molto calda. Questo è almeno l’auspicio dei principali sindacati che domani chiedono di “fermare la Francia” per cercare di far arretrare l’esecutivo che vuole portare l’età pensionabile dai 62 anni attuali a 64. Già alle prime ore del mattino sono stati bloccati tutti i rifornimenti di carburante.
Nessun sindacato è in grado di prevedere con precisione l’entità degli scioperi, ma tutti si aspettano un “giorno nero” in molti settori. Molti disagi riguarderanno i trasporti. Al punto che il ministro delegato ai Trasporti, Clement Beaune, ha invitato “tutti coloro che hanno la possibilità di ricorrere al telelavoro”, avvertendo che sarà “uno dei giorni più duri che abbiamo mai avuto”. Secondo fonti della polizia, sono attesi tra 1.1 e 1.4 milioni di manifestanti, di cui 60-90.000 a Parigi.
L’altro punto controverso della trattativa sono i regimi pensionistici speciali, che riguardano intere categorie di lavoratori tra cui i dipendenti della Ratp (la rete di trasporti di Parigi), della Banca di Francia e del Consiglio economico, sociale e ambientale, dei dipendenti delle aziende energetiche.
Entrando nei dettagli lo sciopero di domani interesserà soprattutto il traffico ferroviario. Sncf, operatore nazionale, e Ratp e Rer, linee metro urbana e suburbana di Parigi, saranno quasi bloccati. Circolerà solo un Tgv su cinque e nessun Intercity. Per quanto riguarda il settore aereo, dovrebbero incrociare le braccia gli uomini radar. L’ente dell’aviazione civile ha chiesto alle compagnie di ridurre i voli dal 20 al 30 per cento. In sciopero di nuovo anche gli insegnanti.
La Cgt, principale confederazione sindacale di Francia, si attende che altre categorie si astengano dal lavoro, in particolare i dipendenti delle raffinerie. Il sindacato spera di riuscire a bloccare gli impianti e creare carenze di benzina nelle stazioni di servizio.
E già questa mattina le spedizioni di carburante in uscita da “tutte le raffinerie” sono state bloccate in Francia dai manifestanti che protestano contro il progetto di riforma delle pensioni del governo: lo ha reso noto la CGT-Chimie all’Afp.
“Lo sciopero è iniziato ovunque” e sta proseguendo “con percentuali di scioperanti che variano molto a seconda del sito, ma con il blocco delle spedizioni all’uscita di tutte le raffinerie questa mattina”, ha dichiarato Eric Sellini, rappresentante nazionale della CGT-Chimie.
Secondo il sindacalista, le raffinerie di TotalEnergies, Esso-ExxonMobil e Petroineos sono interessate dalla protesta.

Torna in Italia per un unico concerto Devin Townsend

Torna in Italia per un unico concerto Devin TownsendMilano, 7 mar. (askanews) – Torna in Italia per un unico concerto, Devin Townsend, l’eccentrico e poliedrico musicista canadese diventato un’icona del metal. Accompagnato dalle due band KLONE e Fixation, Townsend tornerà a calcare un palco Italiano il 14 marzo 2023, al Live Music Club di Trezzo sull’Adda, che più volte lo ha ospitato nel corso della sua carriera. Il musicista, noto oltre che per le sue doti canore e compositive, è famoso per la sua capacità di produrre materiale e di spaziare tra i generi. Solo dal 2020 ha pubblicato 6 album, dal metal, alla new age, all’ambient music. Fondendo sonorità energiche e delicate, elettroniche e metal, ha creato un genere a sé, difficile da incasellare. La fama di Devin Townsend nasce dal 1993, quando fu la voce del celebre album Sex & Religion del guitar hero Steve Vai. Da allora, tra album solisti, progetti e la band da lui fondata Strapping Young Lad, ha pubblicato più di 25 album, oltre ad aver collaborato come voce in una moltitudine di progetti.

Scorci di fragilità, Nina Carini nella Basilica di San Celso

Scorci di fragilità, Nina Carini nella Basilica di San CelsoMilano, 7 mar. (askanews) – Milano, 7 mar. (askanews) – Sei installazioni nella basilica di San Celso a Milano per offrire una visione della pratica artistica di Nona Carini, in relazione a una ricerca che coinvolge i sentimenti e il tempo, oltre che un dialogo intenso con lo spazio espositivo. È la mostra “Aperçues”, ossia visioni, scorci, che si interroga anche su ciò che rimane quando una visione svanisce.
“Avevo visto una mostra collettiva anni fa in questo spazio – ha detto ad askanews Nina Carini – e avevo sempre pensato che sarebbe stato uno spazio molto nelle mie corde, perché ha una forte energia. E da subito ho deciso che uno dei temi doveva essere la vulnerabilità, la vulnerabilità delle cose, che io percepisco e che sento che sta diventando una questione di cui è difficile parlare, perché siamo quasi obbligati a essere sempre molto in forze e a non mostrare mai le parti fragili”.
Le domande che il lavoro di Carini pone allo spettatore sono spesso legate al tema della perdita, per esempio delle parole in via di estinzione che vengono recitate da dei bambini nell’installazione sonora che si trova nel cortile della basilica. Ma anche riguardano il senso dell’infinito e la nostra costante inadeguatezza davanti a esso. E tra i promotori della mostra c’è Enzo Nembrini, collezionista legato al lavoro di Nina Carini. “Ho trovato in lei un linguaggio poetico visivo, e dico visivo perché è importante sottolinearlo – ci ha spiegato -, e anche una magia. Le sue opere poi trasmettono anche dei messaggi coinvolgenti su problemi d’attualità e lei, con questo sua pratica fa un lavoro poetico eccezionale”.
La mostra, curata da Angela Madesani e da Rischa Paterlini, è aperta al pubblico fino al 15 aprile.

Arte, Marcello Vandelli torna nella Capitale con il suo “IO”

Arte, Marcello Vandelli torna nella Capitale con il suo “IO”Roma, 7 mar. (askanews) – Il suo ritorno a Roma era stato annunciato e l’artista Modenese ha voluto mantenere la sua promessa. Sabato 11 marzo si aprirà una importante mostra, presso la Galleria dei Miracoli, in via del Corso. Opere che, spiega una nota, racconteranno il trascorso esistenziale dell’uomo e che in un titolo apparentemente semplicissimo “Io” riassumeranno il sentimento che sempre mosse un’anima in travaglio che nella pittura trovò una soluzione, forse persino logica, per reagire al dolore. Non esiste artista che non soffra ed in Vandelli, gli interrogativi esistenziali si susseguono in tele che trasudano anima e che lungi dal nascondere l’uomo dietro un dito, lo consegnano al suo pubblico con assoluta semplicità, senza alcuna mediazione.
Il titolo si propone infatti di esplicitare un dialogo intimo che l’artista sceglie di avere con sé stesso e che senza troppi orpelli, accusa il mondo ed il suo vociferare. Marcello Vandelli vive ed opera a Camposanto. Compone le sue opere in un gigantesco fienile, tra centinaia di pennelli e latte ricolme di vivido colore. In lui nulla è statico ma tutto è in assidua evoluzione, tutto è in mutamento, nello sforzo di misurarsi con se stesso, scavando nel profondo con una sensibilità che non accomuna nell’immediatezza ma da il tempo di osservare per poi, in un momento immediatamente successivo, unificare.
Marcello Vandelli viene considerato dalla critica uno dei maggiori esponenti della Pop Art Italiana ed è al simbolo che, da sempre, Vandelli affida la sua più alta rappresentazione, riflettendo sul senso della vita, della morte, con uno stile sempre unico ed originale. La mostra si protrarrà sino al 14 aprile e siamo certi che anche a Roma, registrerà un ennesimo successo.

Assemblea Fiere Parma su aumento da 16,5 mln riservato a Fiera Milano

Assemblea Fiere Parma su aumento da 16,5 mln riservato a Fiera Milano

TuttoFood verrà conferito all’ente parmense. Il 9 riunione cda milanese

Milano, 7 mar. (askanews) – “In relazione alle recenti notizie di stampa relative alla finalizzazione di un’operazione con Fiere di Parma, volta alla creazione di una comune piattaforma fieristica europea nel comparto agro-alimentare, Fiera Milano comunica che, al’esito delle trattative tra Fiera Milano e Fiere di Parma preannunciate con comunicato del 13 ottobre 2022, l’assemblea dei soci di Fiere di Parma è chiamata a deliberare un aumento di capitale avente ad oggetto 576.587 azioni ordinarie per un valore complessivo di 16,5 milioni pari al 18,5% del capitale sociale di Fiere di Parma, riservato alla sottoscrizione di Fiera Milano e da liberarsi mediante il conferimento in natura del ramo d’azienda TuttoFood”. È quanto si legge in una nota dell’ente fieristico milanese, all’indomani dell’approvazione dell’operazione da parte del Comune di Parma, uno dei soci pubblici dell’ente fieristico parmense. Il sindaco Michele Guerra in apertura del Consiglio comunale ha parlato di “una delibera storica rispetto alla storia di Fiere di Parma”. L’assemblea dei soci ( Crédit Agricole Italia 34,42%, Comune e Provincia di Parma, ciascuno con il 19,58%, Camera di commercio locale, col 12%, Unione parmense degli industriali con l’8,44% e la Regione Emilia-Romagna con il 5,08%) è in calendario per oggi.
Fiera Milano precisa nella nota che, successivamente alle determinazioni che saranno assunte dall’assemblea di Fiere di Parma, la finalizzazione dell’operazione sarà comunque soggetta all’approvazione del consiglio di amministrazione di Fiera Milano. Secondo indiscrezioni, il board di Fiera Milano si riunirà nella mattinata di giovedì 9 marzo. A seguire le comunicazioni finali delle due società.