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Tag: Sanremo 2023

Vino, oltre il 54% degli enoturisti in Lombardia sono under 35

Vino, oltre il 54% degli enoturisti in Lombardia sono under 35Milano, 18 apr. (askanews) – L’enoturismo in Lombardia sta vivendo un momento di grande fermento, trainato soprattutto dalla forte affluenza di visitatori italiani, che rappresentano il 90,1% del totale delle visite alle Cantine della regione, in netta crescita rispetto alla media nazionale del 64,8%. Uno dei principali motori di questa tendenza è la zona della Franciacorta, la cui bellezza paesaggistica e l’eccellenza enologica la rendono particolarmente amata dagli italiani. È quanto emerge dal “Report enoturismo e vendite direct-to-consumer 2024” realizzato dall’impresa tecnologica Divinea.


Settembre risulta essere il mese preferito dai visitatori, con il 22,7% delle visite complessive ma è il secondo trimestre (aprile, maggio e giugno) quello con il picco più alto di visite: il 39,7% del totale. Da notare che luglio e agosto sono i mesi meno gettonati, con rispettivamente il 4,8% e il 4,1% delle visite complessive. Altro elemento distintivo delle visite enoturistiche in Lombardia è la concentrazione nel fine settimana, con il 77,3% delle visite che avvengono tra sabato e domenica, in netto contrasto con la media nazionale del 47,5%. Un dato interessante riguarda la fascia d’età dei visitatori: più della metà (54,4%) sono under 35 (contro il 48,6% nazionale), indicando un crescente interesse dei giovani per l’enogastronomia e la cultura del vino in Lombardia.

Meloni: parlare ora di Draghi è filosofia, spero da Giugno Ue diversa

Meloni: parlare ora di Draghi è filosofia, spero da Giugno Ue diversaBruxelles, 18 apr. (askanews) – Una “Europa diversa” dopo il voto di giugno. E’ quella che auspica Giorgia Meloni, che a Bruxelles allontana lo ‘spettro’ di Mario Draghi e di un suo possibile ruolo di vertice in Ue. Un dibattito che è “filosofia” in questa fase, secondo la premier.


La presidente del Consiglio lascia Bruxelles al termine di un Consiglio straordinario durato più del previsto (e per questo deve annullare la visita al Salone del Mobile) ma a tenere banco nel punto stampa finale – più che i contenuti del vertice – sono appunto Draghi e le polemiche politiche italiane. L’ex presidente della Bce, due giorni fa, ha fatto un discorso in cui ha auspicato un “cambiamento radicale” dell’Ue. Parole che sono suonate un po come un discorso programmatico in vista di un eventuale ruolo di primo piano, in Consiglio o alla Commissione. Draghi, ha detto Meloni, è “molto autorevole” e “sono contenta che si parli di un italiano” ma è “filosofia buona per i titoli dei giornali e per fare la campagna elettorale”. La realtà però è che sono i cittadini che “stabiliscono quali sono le maggioranze possibili” e il suo auspicio è che le urne portino “un’Ue diversa, più capace di rispondere alle grandi sfide”. Del resto, è stata la velata critica all’ex banchiere ma anche a Enrico Letta – che oggi ha presentato il suo rapporto sulla competitività – anche loro che “fino a ieri ci dicevano che andava tutto bene oggi fanno i conti con il fatto che le priorità sono altre”. Al centro dell’attenzione anche le polemiche interne all’Italia e la premier se la prende, anche accalorandosi, con quelle che definisce “fake news” contro il governo, che “rimbalzano all’estero, raccontano un’Italia in cui ci sarebbe qualche deriva e non credo che ci facciamo complessivamente come nazione una bella figura”. Tra queste l’elenco che fa è lungo: l’aborto, la par condicio, la Rai, l’emendamento sulla diffamazione, la possibile vendita dell’Agi da parte di Eni. Sull’aborto, in particolare sull’accesso delle associazioni pro vita nei consultori, “l’emendamento al dl Pnrr ricalca il testo della legge 194” che è una legge “equilibrata” che “non vogliamo cambiare” mentre forse vuol farlo “la sinistra”. Per quanto riguarda la par condicio, “il regolamento è rimasto quello che c’era prima” e quindi “sono emendamenti votati dai partiti di opposizione”. La Rai? Non è ‘TeleMeloni’, garantisce, mentre al contrario “Fdi è stato l’unico partito di opposizione che per la prima volta nella storia della Repubblica e della Rai fu cacciato dal Cda”. Anche sulla diffamazione la sinistra e parte dei media diffondono “fake news” per la premier perchè “il carcere per i giornalisti per diffamazione c’è e c’è una legge di Fdi che lo sta togliendo”. Infine la questione dell’Agi e della trattativa tra Eni e il gruppo Angelucci. Non è stata lei, garantisce, ad aver “dato l’input” della cessione, anzi “non so se esiste una trattativa, non me ne sono occupata e non mi interessa”. Sarebbe poi “sensato” – nota – chiedersi se sia “normale che una partecipata statale detenga un’agenzia di stampa” ma “non l’ho comprata io l’Agi”.


Meloni poi si spazientisce un po a una domanda sul 25 aprile e sul fascismo. Spiega che celebrerà la ricorrenza con il “massimo rispetto del mio ruolo” ma sul fascismo quello che pensa “l’ho detto cento volte e non penso di doverlo ripetere, così potete continuare a ripetere che sono una pericolosa fascista e mi aiutate anche, visto che penso che la gente che vede il lavoro di questo governo si renda conto che gli estremisti stanno da un’altra parte”. Tra le domande anche il caso di Ilaria Salis, che sarà candidata alle europee con Avs. “Non credo – spiega – che cambi nulla rispetto al lavoro che il governo sta facendo” però “la politicizzazione della materia non so quanto aiuti la risoluzione del caso. Ma ognuno fa le scelte che vuole fare”.


Infine, sui contenuti del vertice, la premier si dice soddisfatta per il “sostegno” garantito al Libano, come era stato chiesto dall’Italia. Per quanto riguarda il tema della competitività, affrontato oggi, il rapporto Letta è “molto interessante” con temi “che prendono spunto anche dall’azione del governo italiano”: “la necessità di rafforzare l’industria europea”; il riferimento all’indipendenza strategica, “in particolare sull’energia e sulle reti di connessione che è il lavoro che facciamo con il Piano Mattei”; il tema della natalità e quello del contrasto alla fuga dei cervelli. La questione centrale è trovare le risorse e su questo alla fine – rivendica – è passata una “proposta anche italiana che spingeva sulla necessità di lavorare sull’unione dei mercati dei capitali”.

Vino, Oemv: nel 2023 record valore importazioni in Italia, 547 mln

Vino, Oemv: nel 2023 record valore importazioni in Italia, 547 mlnMilano, 18 apr. (askanews) – Nel 2023 l’Italia ha aumentato il valore delle sue importazioni di vino del 18,7%, raggiungendo il suo massimo storico di 547 milioni di euro. E’ quanto emerge da un report elaborato dall’Observatorio espanol del mercado del vino (Oemv), che sottolinea che la crescita negli ultimi anni “è stata spettacolare, dal momento che la spesa italiana si è attestata a 277 milioni nel 2020″. Il volume importato è invece diminuito dell’11,2% a 169 milioni di litri, ben lontano dai 276 milioni del 2021, mentre il prezzo medio è salito per il secondo anno consecutivo a 3,25 euro al litro (+33,8%), il più alto dal 2000”.


Lo studio segnala inoltre che la Spagna “guadagna quota come primo fornitore in termini di volume e rappresenta già l’80% del totale importato dall’Italia”. Tuttavia, “la Francia ha coperto il 75% della spesa, registrando un prezzo medio di 17,59 euro al litro, non paragonabile ai 59 centesimi del vino spagnolo”. Sempre per quanto riguarda la Francia, il dossier sottolinea “l’aumento esponenziale del valore degli spumanti francesi negli ultimi anni”.

Kiev incalza Ue e Usa, G7: subito scudo aereo per l’Ucraina

Kiev incalza Ue e Usa, G7: subito scudo aereo per l’UcrainaCapri, 18 apr. (askanews) – Missili americani Patriot e sistemi Samp/T franco-italiani. Per l’Ucraina sono “la priorità numero uno” e la comunità internazionale sembra pronta a soddisfare le richieste di Kiev, da un punto di vista del sostegno militare, politico e della ricostruzione. Al tavolo dei ministri degli Esteri del G7, riuniti a Capri, tutti concordano: occorre inviare un segnale alla Russia e al suo presidente, perché – ha spiegato Antonio Tajani – “se vincerà la guerra, Vladimir Putin non parteciperà mai a negoziati di pace”. Il messaggio politico atteso al termine della ministeriale, su cui stanno lavorando gli sherpa, è dunque chiaro: è arrivato il momento di fornire al presidente Volodymyr Zelensky ciò che chiede. “L’Ucraina è sotto attacco e va sostenuta con decisione e a tutti livelli, mentre lavoriamo per definire un percorso che porti a una pace duratura. Una pace giusta che si lega a doppio filo con la ricostruzione del paese”, ha commentato Tajani, confermando che i Sette Grandi sono favorevoli “in linea di principio all’utilizzo dei beni sequestrati” alla Russia. “Ma serve la base giuridica per farlo”, ha precisato.


Dmytro Kuleba, il ministro degli Esteri di Kiev, è arrivato a Capri per forzare la mano. Con gli Usa, ma anche con Francia e Italia. Sono loro ad avere ciò che serve all’Ucraina: “Patriot e Samp/T sono gli unici sistemi capaci di intercettare i missili balistici russi” e di assicurare “una vera svolta alla guerra”. E allora non c’è tempo da perdere, perché “dopodomani può essere tardi”, è il messaggio lanciato da capo della diplomazia ucraina. Un sentimento di urgenza condiviso a Capri dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. “Stiamo lavorando con tutti i nostri alleati e chiediamo loro di fornire sistemi di difesa aerea come i Samp/T franco-italiani, ma anche altri”, e “a quelli che non ne posseggono chiediamo di fornire sostegno finanziario” all’Ucraina, ha detto, parlando di “necessità impellente e fondamentale”. D’altra parte, anche a Kiev sanno che non è una questione di disponibilità. Nelle ultime settimane ci sono stati segnali positivi su nuovi impegni della Nato. La Germania ad esempio, rappresentata a Capri dalla ministra Annalena Baerbock, ha già assicurato un’altra batteria di missili Patriot. “Abbiamo i sistemi antimissile” e “non possiamo lasciarli nei depositi”, ha incalzato l’alto rappresentante Ue Josep Borrell che, come da prassi, partecipa ai lavori del G7. “Dobbiamo sostenere l’Ucraina più velocemente e meglio, offrendo una copertura aerea”, ha sottolineato, invitando l’Europa ad assumersi le sue responsabilità senza contare soltanto sul contributo americano. Borrell non lo dice esplicitamente, ma è un messaggio indirizzato soprattutto a Francia e Italia, che hanno sviluppato il Samp/T nell’ambito di un programma congiunto a partire dagli anni 2000. Una batteria è già stata fornita a Kiev ed è operativa.


Certo, anche Washington avrebbe risorse e mezzi per tentare di cambiare le sorti alla guerra, come richiesto da Kiev. E non è un caso che uno dei primi incontri di Kuleba a Capri sia stato proprio con il segretario Antony Blinken. Il capo della diplomazia americana ha insistito sulla “urgenza” per la Camera dei rappresentanti americana, dominata dall’opposizione repubblicana, di approvare un nuovo pacchetto di aiuti all’Ucraina, da tempo bloccato. In questo momento, ha evidenziato, è urgente che “tutti gli amici e i sostenitori” di Kiev facciano ogni sforzo per continuare a fornire ciò di cui ha bisogno per difendersi dall’aggressione russa. Per gli Stati Uniti ciò significa adottare la richiesta di “bilancio supplementare”, per l’Europa mettere sul piatto ciò di cui si dispone: i Samp/T, appunto, ma non solo. Secondo quanto si è appreso, una delle possibilità che il nostro Paese potrebbe eventualmente prendere in considerazione sarebbe quella di un finanziamento di una linea di credito per l’acquisto di F-16, aerei sui quali l’aviazione ucraina ha già ricevuto un apposito addestramento. Siamo di certo nel campo delle ipotesi, che confermano però come il tema della copertura aerea per l’Ucraina sia diventato centrale e urgente tra le cancellerie occidentali, negli Stati Uniti, in Ue, nel G7 e nella Nato. Da Mosca, intanto, filtra quasi indifferenza. Nulla cambierebbe, secondo il Cremlino. Nessuna di queste forniture, ha spiegato il portavoce della presidenza russa Dmitry Peskov, sarebbe in grado di influenzare in alcun modo l’esito definitivo dell’evoluzione della situazione sul fronte. “Tutti gli specialisti, e anche gli pseudo-specialisti, ora vedono senza filtri la situazione al fronte, che è tutt’altro che favorevole alla parte ucraina, quindi nulla può cambiare la situazione”, ha detto. Una conferma, indiretta e a distanza, del fatto che la Russia di Putin non intende arretrare. Kiev è attesa da una lunga estate di guerra. Lo sa anche Kuleba: difendersi “è una questione di vita o di morte”. (di Corrado Accaputo)

Vinitaly, Bricolo: ha ribadito volontà Sistema Italia in difesa vino

Vinitaly, Bricolo: ha ribadito volontà Sistema Italia in difesa vinoMilano, 18 apr. (askanews) – Il 56esimo Vinitaly che si è concluso ieri sera a Veronafiere, “ha ribadito la determinazione del ‘Sistema Italia’ a difendere i valori più alti e identitari che questo comparto rappresenta per tutto l’agroalimentare italiano”. A dirlo è il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, ricordando che “la ricerca di Vinitaly-Unione Italiana Vini e Prometeia che abbiamo presentato proprio nel giorno inaugurale, aveva ed ha l’obiettivo di accendere un faro sul grande valore trasversale che il vino ha per il nostro Paese, e per questo ringrazio il Masaf e il ministro Lollobrigida per aver contribuito, anche dal punto di vista espositivo e della comunicazione, a sottolineare l’impatto socioeconomico del settore enologico”.


I dati dello studio sul vino in Italia hanno evidenziato una produzione annua di 45,2 miliardi di euro (tra impatto diretto, indiretto e indotto), 303mila occupati e un valore aggiunto di 17,4 miliardi di euro pari all’1,1% del Pil. Senza il vino, il saldo commerciale del settore agroalimentare scenderebbe del 58% e nel 2023 sarebbe passato da +12,3 a +5,1 miliardi di euro. Lo studio ha evidenziato che all’impatto economico complessivo della filiera contribuisce in modo sostanziale il turismo enologico che, se alimenta “al margine” l’economia turistica delle grandi città, può diventare fondamentale per molti piccoli centri e comunità rurali a vocazione vitivinicola. Nelle rilevazioni dell’Associazione Città del Vino, il turismo enologico coinvolge annualmente circa 15 milioni di persone (fra viaggiatori ed escursionisti) con budget giornalieri (124 euro) superiori del 13% a quelli del turista medio, per una spesa complessiva di 2,6 miliardi di euro.

Vinitaly, Consorzio Roma Doc: edizione 2024 assolutamente positiva

Vinitaly, Consorzio Roma Doc: edizione 2024 assolutamente positivaMilano, 18 apr. (askanews) – “Sensazioni e riscontri assolutamente positivi” hanno caratterizzato la partecipazione del Consorzio Roma Doc a Vinitaly 2024. Quattro giornate, quelle dal 14 al 17 aprile, che hanno visto le 32 Cantine associate protagoniste di degustazioni, masterclass, incontri ed interviste sul palcoscenico veronese, “confermando il successo e l’apprezzamento dei vini capitolini sia a livello nazionale che sui principali mercati esteri”.


L’ente consortile ha confermato come sia stato un format riuscito anche quello degli incontri “vis à vis” tra produttori e comunicatori del vino che, “anche in questa edizione, ha dato la possibilità di approfondire tanto i vini quanto la storia, la filosofia aziendale dei produttori e i diversi territori che compongono il variegato areale della Denominazione”. “A colpire è stato l’interesse manifestato dai rappresentanti della stampa estera, sempre più interessati al connubio tra un brand come Roma e i vini che questo territorio è in grado di esprimere” ha aggiunto il Consorzio, che con il presidente Tullio Galassini ha parlato di “un’edizione davvero da ricordare, questa che si è appena conclusa e per la quale un doveroso ringraziamento va di certo alle varie istituzioni, Regione, assessorati e Arsial che hanno fatto sì che il padiglione del Lazio quest’anno avesse un’anima e risultasse impattante”. “I produttori ed io siamo davvero entusiasti dell’andamento di quest’edizione, in particolar modo per quanto concerne gli incontri che siamo riusciti ad organizzare con le grandi firme del settore” ha continuato Galassini, evidenziando il “grande riscontro” avuto dai giornalisti “ci soddisfa e dimostra che siamo stati in grado di comunicare la qualità e l’identità dei nostri vini e, al contempo, il nostro prezioso territorio”. “Di grande successo anche gli appuntamenti con i buyers internazionali che hanno dimostrato sempre più interesse per il brand Roma Doc” ha evidenziato il Consorzio, spiegando che si è trattato di “incontri di fondamentale importanza sul versante comunicativo, per affiancare a una destinazione affascinante come Roma una Denominazione che fa della qualità e della storicità i suoi punti di forza, non trascurando il lato del business, per affermare la presenza delle etichette capitoline sui principali mercati europei e oltreoceano, come Germania, Francia, Usa e Svizzera”.

Lombardia, ricordato schianto aereo contro Pirellone di 22 anni fa

Lombardia, ricordato schianto aereo contro Pirellone di 22 anni faMilano, 18 apr. (askanews) – È stato il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Federico Romani, a introdurre oggi pomeriggio la cerimonia di commemorazione dello schianto dell’aereo contro il Grattacielo Pirelli al 26° piano, il “luogo della memoria” del tragico incidente. Era il 18 aprile 2002 quando, alle ore 17.50, un piccolo aereo da turismo colpì il Pirellone procurando danni gravissimi e rendendo l’intero edifico inagibile. Nello schianto morirono tre persone: oltre al pilota, due dipendenti dell’ufficio legislativo della Giunta, Anna Maria Rapetti e Alessandra Santonocito. Sono passati ventidue anni da quella tragedia, ma come ha ricordato Romani “la ferita è ancora aperta”.


Il piano dove lavoravano le due dipendenti rimaste uccise, il ventiseiesimo, dopo il restauro del Palazzo è diventato il Piano della Memoria, uno spazio aperto dedicato al raccoglimento e alla riflessione. Hanno partecipato alla cerimonia anche il vice presidente del Consiglio regionale della Lombardia, il sottosegretario con delega all’Autonomia e ai Rapporti con il Consiglio Regionale, il fratello di Anna Maria Rapetti Giovanni e il figlio Francesco, le colleghe Rosangela Capuzzolo e Piera Pujatti e alcuni consiglieri regionali. La tragedia del Pirellone si verificò otto mesi dopo quella delle Torri Gemelle. L’Assemblea regionale per i tre anni successivi si riunì in una tensostruttura realizzata ad hoc su un’area in va Melchiorre Gioia. Fu allora che nacque l’idea di accorpare tutti gli uffici della Giunta in un unico edifico – l’attuale Palazzo Lombardia – e di dedicare Palazzo Pirelli, opportunamente restaurato e ammodernato nelle sue dotazioni tecnologiche, a sede esclusiva del Consiglio regionale e dei gruppi consiliari.

Vino, Federvini: bene Lollobrigida contro norma belga su spot alcolici

Vino, Federvini: bene Lollobrigida contro norma belga su spot alcoliciMilano, 18 apr. (askanews) – Federvini accoglie con favore la tempestiva azione del Governo, annunciata ieri dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che, attraverso un parere circostanziato trasmesso alla Commissione europea, ha espresso rilievi critici sui contenuti del decreto belga che vorrebbe imporre avvertenze sanitarie da adottarsi in tutte le forme di pubblicità delle bevande alcoliche.


“Rimaniamo fermamente convinti che i consumatori meritino di essere correttamente informati e che sia necessario maggiore impegno nell’educazione per contrastare ogni forma di abuso di alcol” ha dichiarato la presidente di Federvini, Micaela Pallini, spiegando che “ciò deve però avvenire nell’ambito di un corpus giuridico omogeneo a livello europeo: permettere agli Stati membri di procedere in ordine sparso non solo è contrario ai principi del mercato unico ma in ultima analisi riteniamo non vada negli interessi dei consumatori europei che finirebbero per essere destinatari di messaggi disomogenei e potenzialmente contraddittori”. “Il parere circostanziato del nostro governo è un atto che conferma ancora una volta l’attenzione e la sensibilità delle nostre Istituzioni allo sviluppo di un settore che ricopre un ruolo strategico per l’economia nazionale” ha proseguito Pallini, ribadendo che “Federvini accoglie positivamente quest’iniziativa che va nella direzione di contrastare un provvedimento come quello belga che rischia di minare l’uniformità del quadro normativo europeo e di determinare un impatto deleterio per gli operatori d’impresa”.


Si attende ora l’avvio della fase di confronto istituzionale che vedrà in sede comunitaria la replica del Belgio ai rilievi formulati dall’Italia.

Europee, Ilaria Salis sarà candidata con Alleanza Verdi Sinistra

Europee, Ilaria Salis sarà candidata con Alleanza Verdi SinistraRoma, 18 apr. (askanews) – “Alleanza Verdi e Sinistra in accordo con Roberto Salis ha deciso di candidare sua figlia Ilaria, detenuta in Ungheria, in condizioni che violano gravemente i diritti delle persone, nelle proprie liste alle prossime elezioni europee”. Lo affermano in una nota Nicola Fratoianni ed Angelo Bonelli dell’Alleanza Verdi Sinistra.


“In queste ore – spiegano – i gruppi dirigenti nazionali stanno discutendo le modalità di questa scelta che vuole tutelare i diritti e la dignità di una cittadina europea, anche dall’inerzia delle autorità italiane per ottenere una rapida scarcerazione in favore degli arresti domiciliari negati con l’ultima decisione dai giudici ungheresi. L’idea è che intorno alla candidatura di Ilaria Salis si possa generare una grande e generosa battaglia affinché l’Unione Europea difenda i principi dello Stato di Diritto e riaffermi l’inviolabilità dei diritti umani fondamentali su tutto il suo territorio e in ognuno degli stati membri”. “Il nostro – concludono – è un gesto che può servire a denunciare metodi incivili di detenzione, soprattutto verso chi è ancora in attesa di un giudizio. In tal modo Europa Verde e Sinistra Italiana intendono portare nel futuro Parlamento europeo iniziative legislative per la salvaguardia dei diritti delle persone coinvolte in procedimenti penali in tutti i paesi dell’Unione. Nei prossimi immediati giorni sarà convocata una conferenza stampa”.

Roma, incontro a Centro Studi Americani su cibersicurezza

Roma, incontro a Centro Studi Americani su cibersicurezzaRoma, 18 apr. (askanews) – Istituzioni e aziende si sono confrontate oggi al Centro Studi Americani per discutere di temi legati all’intelligenza artificiale e alla cibersicurezza. L’evento si è svolto in collaborazione con Crowdstrike e con il patrocinio dell’ACN (Agenzia per la Cibersicurezza Nazionale). “L’AI Act è la prima legge al mondo sull’intelligenza artificiale. Il regolamento ha come principio quello di costruire fiducia”, ha detto Brando Benifei, europarlamentare del PD.


“Il problema della disinformazione è che assume dimensioni enormi, e con i deep fake si mette in crisi la diplomazia”, ha dichiarato Arturo Di Corinto dell’ACN. “Il volume degli attacchi cibernetici negli ultimi 5 anni è cresciuto molto. L’80% degli attacchi utilizza credenziali rubate ed entra nei sistemi come utenti registrati. È importante avere modelli di intelligenza artificiale che cerchino di prevedere potenziali attacchi”, ha dichiarato Luigi Della Monica di Crowdstrike.