La ministra Calderone: abbiamo un milione di posti di lavoro che non riusciamo a coprireRoma, 19 apr. (askanews) – “Oggi abbiamo un milione di posti di lavoro che non riusciamo a coprire”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Elvira Calderone, intervenendo al forum di Confcommercio. “Mettere il lavoro al centro è il cuore di tutte le riflessioni” perché “senza lavoro non c’è affermazione della dignità delle persone”, ha aggiunto il ministro del Lavoro. “Quando l’impresa funziona e va avanti produce lavoro – ha proseguito Calderone – quando si dice che in alcuni settori cresce il lavoro precario si affermano talvolta anche delle grandi imprecisioni. L’imprenditore, quando ha risorse di qualità, investe sul lavoro”. E’ necessario “rivedere alcuni strumenti il reddito di cittadinanza nella parte che deve essere assegnata all’accompagnamento delle persone al lavoro, riscrivendo le politiche attive” ha sottolineato infine il ministro, annunciando che “siamo in chiusura sulla misura di inclusione (Mia)”.
La tregua in Sudan non regge, attacchi aerei a KhartoumRoma, 19 apr. (askanews) – Non regge in Sudan la tregua tra le forze armate sudanesi, leali al presidente del Consiglio sovrano di transizione, il generale Abdel Fattah al-Burhan, e le Rapid Suport Forces (RSF), le forze paramilitari comandate dal vice presidente, Mohamed Hamdan Dagalo. La capitale del Sudan Khartoum è stata scossa questa mattina da diversi attacchi aerei, nonostante la tregua umanitaria di 24 ore annunciata ieri dall’esercito e dalle forze paramilitari di supporto rapidi. Stando a quanto riferito dagli abitanti citati da Bloomberg, l’aviazione avrebbe colpito il comando generale dell’esercito, uffici delle forze paramilitari e l’area densamente popolata di Amarat.
Secondo l’emittente Al-Arabiya, la difesa aerea sudanese starebbe prendendo di mira i siti e le rotte di rifornimento utilizzate dalle Forze di supporto rapido. “Tutta la nostra casa ha tremato”, ha detto a Bloomberg una residente ad Amarat, riferendo di tre esplosioni consecutive: “Non è stata un’esplosione normale”. Ieri esercito e forze paramilitari avevano annunciato una tregua di 24 ore per consentire l’evacuazione dei feriti e il passaggio sicuro dei civili dopo quattro giorni di scontri che hanno provocato almeno 185 morti e circa 1.800 feriti.
All’Iic di Praga l’Italian-Czech Business Forum & Start-up Contest
Roma, 19 apr. (askanews) – È in programma oggi nella Cappella barocca dell’Istituto Italiano di Cultura di Praga il business forum italo-ceco sui temi della digitalizzazione e della sostenibilità, con una conferenza tematica e una start-up contest che prevede la presentazione e la premiazione di alcune eccellenze di settore italiane e ceche. L’evento rappresenta la tappa ufficiale per la Repubblica Ceca del roadshow internazionale We Make Future Rimini Festival, festival e fiera internazionale certificata dove persone e imprese incontrano la tecnologia, il digitale e l’intelligenza artificiale per costruire un futuro migliore. Nel contesto di una vetrina che porterà in Italia il meglio dell’innovazione tecnologica mondiale, l’edizione 2023 del festival si terrà dal 15 al 17 giugno, in una tre giorni di iniziative con circa 100 eventi, oltre 400 espositori, più di 1.000 start-up, presenze annunciate da 85 Paesi e più di 1.000 relatori da tutto il mondo, in un format unico che abbina formazione, business, incontri B2B, networking, cultura, concerti, show e intrattenimento, all’interno di 10 padiglioni della zona Fiera di Rimini. Il segmento praghese del festival sarà aperto dai saluti dell’Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Ceca, Mauro Marsili, del Consigliere del Vice ministro dell’Industria e del Commercio ceco, David Muller, e dell’Assessore di Praga Capitale con deleghe a Smart city, ICT, scienza e innovazione, Daniel Mazur, cui seguiranno i lavori della conferenza e le attività di networking. Il compito di delineare su scala bilaterale lo stato dell’arte nel campo della digitalizzazione e della sostenibilità e di presentare alcune best practices di settore spetterà a Karel Kotoun, Strategy & Consulting Lead for Banking in Central Europe dell’Accenture, a Cyril Klepek, fondatore e CEO del marketplace Cyrkl, ad Alessandro Pasquale, Presidente esecutivo della società Mattoni 1873, ad Andrea Leskovská, del gruppo Generali Ceska Pojistovna, e a Zuzana Bedrichova, rappresentante per la Repubblica Ceca del “Vienna Up Start up Festival”. L’ampio spettro dell’iniziativa si evince anche dalla nutrita partecipazione di start-up italiane e ceche che nel corso del forum presenteranno soluzioni innovative, spaziando dal marketing alla comunicazione, dai servizi cloud alla domotica, dal monitoraggio ambientale alla smart energy e all’automazione, senza trascurare le piattaforme omnicanali e l’elettromobilità. Le migliori start-up saranno premiate da una giuria di specialisti durante un ricevimento pomeridiano nei saloni dell’Ambasciata, che vedrà la partecipazione anche di investitori e dell’Ambasciatore Stefano Stefanini, membro del Comitato Promotore Roma EXPO 2030, in missione in questi giorni a Praga. Come ha sottolineato il Presidente della Camera di Commercio e dell’Industria Italo-Ceca (CAMIC), Danilo Manghi: “La Camera collabora da due anni con il WMF, con l’obiettivo di promuovere questo importante appuntamento in Repubblica Ceca e favorire la presenza ceca nelle prossime edizioni. I temi del festival sono strategici per l’Italia e la Repubblica Ceca e da parte nostra vediamo un grande potenziale per la creazione di nuove sinergie tra le aziende italiane e ceche. L’obiettivo è poter ripetere l’evento ogni anno, magari con nuovi focus settoriali, in grado di mettere in evidenza le eccellenze di entrambi i Paesi”. Sul fronte istituzionale, l’Ambasciatore Marsili ha posto l’accento sull’importanza dello sviluppo sostenibile come condizione per un futuro migliore a livello globale, nel momento in cui gli strumenti digitali e l’innovazione sono in grado di garantire l’accesso egualitario ai servizi nel rispetto dell’ambiente. Il diplomatico italiano ha inoltre rimarcato come l’Italian-Czech Business Forum & Start-up Contest rientri nel quadro delle iniziative a sostegno della candidatura di Roma ad ospitare l’Expo del 2030. Organizzano la WMF di Rimini e la CAMIC, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia, l’Istituto Italiano di Cultura, l’agenzia CzechTrade e il comune di Praga Capitale. Sponsor dell’iniziativa: Accenture, Mattoni 1873, Generali Pojistovna e Vienna Start up Festival.
Fascicolo sanitario elettronico, Aidr: a ospedale Genova App interoperabileRoma, 19 apr. (askanews) – Cerimonia di consegna di tablet con applicazione dedicata per l’interoperabilità del Fascicolo sanitario elettronico, in favore dell’ospedale San Martino di Genova. L’iniziativa di solidarietà, promossa dalla Fondazione Aidr – Italian Digital Revolution in collaborazione con il professor Matteo Bassetti, direttore Clinica Malattie Infettive Ospedale Policlinico San Martino, si svolgerà il prossimo 24 aprile alle 16:30 alla presenza del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, Enrico Castanini, amministratore unico di Liguria Digitale, il direttore generale, Marco Prioli, Angelo Gratarola Assessore Sanità Regione Liguria , Mauro Nicastri, presidente della Fondazione Aidr, Andrea Bisciglia, cardiologo PO San Filippo Neri di Roma e responsabile dell’Osservatorio Sanità Digitale – Fondazione Aidr.
I 10 tablet, donati dalle aziende FujiFilm Italia e Normadec, saranno dotati di un App dedicata di ultima generazione che consentirà l’interoperabilità del fascicolo sanitario. “Si tratta – sottolinea il presidente della Fondazione Aidr, Mauro Nicastri – di una piattaforma che consentirà al personale sanitario e all’assistito la consultazione dei documenti del fascicolo sanitario relativi a eventi clinici che hanno avuto luogo anche in regioni o province autonome diverse da quella di residenza dell’assistito. L’iniziativa rientra nel programma dell’anno europeo delle competenze che stiamo portando avanti in collaborazione con il Parlamento e le Commissione europea in Italia”.
La guerra in Ucraina e la Finlandia nella Nato, come è cambiato il Mar BalticoHelsinki, 19 apr. (askanews) – “È una cosa fantastica” l’ingresso della Finlandia nella Nato, “per quanto riguarda la sicurezza della regione e del Paese: un’ampia maggioranza del popolo finlandese sostiene l’ingresso. Tutto è cambiato quando la Russia ha attaccato l’Ucraina”. Questo il commento, rilasciato ai microfoni di askanews dall’ambasciatore finlandese in Estonia Vesa Vasara. Il diplomatico si trova a Helsinki per l’arrivo del nuovo ministro degli Esteri estone Margus Tsahkna che si è recato in queste ore in Finlandia per il suo primo viaggio ufficiale: ennesima dimostrazione del rafforzamento dell’asse baltico lungo il fronte orientale. Tsahkna ha incontrato il collega Pekka Haavisto, reduce dalla storica cerimonia a Bruxelles del 4 aprile, culminata con la bandiera finlandese issata davanti alla sede dell’alleanza militare.
“La visita del ministro degli Esteri estone in Finlandia all’inizio del suo mandato è un riflesso degli stretti legami tra Finlandia ed Estonia”, ha affermato Haavisto in un comunicato. E di fatto percorre quel complicato, e ora moltiplicato, confine nord orientale Nato con la Russia che comincia con la Norvegia (197 km) ma che si estende – dopo l’ingresso della Finlandia nell’alleanza militare – per altri 1850 chilometri: tra la Finlandia e la Russia descrive una linea di demarcazione di 1.340 km, tra l’Estonia e la Russia di 294 km (delineato per la prima volta nel 1918, quando l’Estonia dichiarò la sua indipendenza dalla Russia) mentre il confine tra la Lettonia e la Russia si estende per 217 km. Ma il confine riguarda anche il Mar Baltico: in questi giorni si sono fatte notare due fregate della NATO, attraccate a Helsinki fino a domenica (e per la prima volta da quando la Finlandia è entrata ufficialmente nell’alleanza di difesa all’inizio di questo mese): l’FGS Mecklenburg-Vorpommern della Marina tedesca e l’NRP Bartolomeu Dias della Marina portoghese fanno entrambe parte dello Standing Nato Maritime Group 1 (SNMG1), un’unità navale di risposta immediata della NATO.
Il tutto poco prima che nella vicina Svezia iniziasse lunedì 17 aprile la più grande esercitazione militare degli ultimi 25 anni: Aurora 23, che simula il respingimento di un attacco alla Svezia e la ricezione di aiuti esteri e si concentra sulla Svezia meridionale e sull’isola strategicamente importante di Gotland. Più di 26.000 soldati provenienti da 14 paesi, inclusi gli Stati Uniti e Paesi NATO come Francia e Germania, partecipano a settimane di esercitazioni “per aria, a terra e in mare”, secondo una dichiarazione delle forze armate svedesi. Le operazioni di volo verranno effettuate in tutta la Svezia e nel Mar Baltico. “Il Baltico in passato fu un ‘lago’ russo, oggi è un ‘lago’ della Nato” afferma una fonte a Helsinki, facendo riferimento al passato zarista, ma anche specificando che questo oggi è anche il risultato della reazione psicologica della società e della politica e dello spostamento repentino di Paesi tradizionalmente neutrali (come Finlandia e Svezia, appunto), in seguito all’invasione russa dell’Ucraina.
“Stiamo ricevendo grandi truppe, quindi ci sarà molto traffico (militare) sulle strade pubbliche”, ha detto il generale di brigata Stefan Andersson, che guida l’esercitazione, a Dagens Nyheter: una dichiarazione ampiamente ripresa dalla stampa finlandese. “Gli Stati Uniti partecipano ad Aurora 23 con, tra l’altro, 700 marines, attraverso il confine terrestre dalla Norvegia” scrive Ilta Sanomat. “I missili antiaerei Patriot recentemente acquisiti dalla Svezia saranno portati a proteggere la capitale Stoccolma in connessione con l’esercitazione militare. Un dettaglio interessante dell’esercitazione militare è l’annuncio del lancio trasmesso dalla radio svedese il 24 aprile. L’annuncio trasmesso sul canale P4 su tutto il territorio nazionale testa il flusso di informazioni in caso di una possibile situazione reale” aggiunge. Al momento, l’adesione della Svezia alla NATO, a differenza della vicina Finlandia, è ancora ostaggio delle mancate ratifiche di Turchia e Ungheria. E sarà al centro del vertice Nato dell’11 e 12 luglio a Vilnius, a riprova proprio del fatto che tutto è cambiato da quando la Russia ha invaso l’Ucraina.
Speciale Finlandia, confine e Mar Baltico dove “tutto è cambiato”Helsinki, 19 apr. (askanews) – “È una cosa fantastica” l’ingresso della Finlandia nella Nato, “per quanto riguarda la sicurezza della regione e del Paese: un’ampia maggioranza del popolo finlandese sostiene l’ingresso. Tutto è cambiato quando la Russia ha attaccato l’Ucraina”. Questo il commento, rilasciato ai microfoni di askanews dall’ambasciatore finlandese in Estonia Vesa Vasara. Il diplomatico si trova a Helsinki per l’arrivo del nuovo ministro degli Esteri estone Margus Tsahkna che si è recato in queste ore in Finlandia per il suo primo viaggio ufficiale: ennesima dimostrazione del rafforzamento dell’asse baltico lungo il fronte orientale. Tsahkna ha incontrato il collega Pekka Haavisto, reduce dalla storica cerimonia a Bruxelles del 4 aprile, culminata con la bandiera finlandese issata davanti alla sede dell’alleanza militare.
“La visita del ministro degli Esteri estone in Finlandia all’inizio del suo mandato è un riflesso degli stretti legami tra Finlandia ed Estonia”, ha affermato Haavisto in un comunicato. E di fatto percorre quel complicato, e ora moltiplicato, confine nord orientale Nato con la Russia che comincia con la Norvegia (197 km) ma che si estende – dopo l’ingresso della Finlandia nell’alleanza militare – per altri 1850 chilometri: tra la Finlandia e la Russia descrive una linea di demarcazione di 1.340 km, tra l’Estonia e la Russia di 294 km (delineato per la prima volta nel 1918, quando l’Estonia dichiarò la sua indipendenza dalla Russia) mentre il confine tra la Lettonia e la Russia si estende per 217 km. Ma il confine riguarda anche il Mar Batico: in questi giorni si sono fatte notare due fregate della NATO, attraccate a Helsinki fino a domenica (e per la prima volta da quando la Finlandia è entrata ufficialmente nell’alleanza di difesa all’inizio di questo mese): l’FGS Mecklenburg-Vorpommern della Marina tedesca e l’NRP Bartolomeu Dias della Marina portoghese fanno entrambe parte dello Standing Nato Maritime Group 1 (SNMG1), un’unità navale di risposta immediata della NATO. Il tutto poco prima che nella vicina Svezia iniziasse lunedì 17 aprile la più grande esercitazione militare degli ultimi 25 anni: Aurora 23, che simula il respingimento di un attacco alla Svezia e la ricezione di aiuti esteri e si concentra sulla Svezia meridionale e sull’isola strategicamente importante di Gotland.
Più di 26.000 soldati provenienti da 14 paesi, inclusi gli Stati Uniti e Paesi NATO come Francia e Germania, partecipano a settimane di esercitazioni “per aria, a terra e in mare”, secondo una dichiarazione delle forze armate svedesi. Le operazioni di volo verranno effettuate in tutta la Svezia e nel Mar Baltico. “Il Baltico in passato fu un ‘lago’ russo, oggi è un ‘lago’ della Nato” afferma una fonte a Helsinki, facendo riferimento al passato zarista, ma anche specificando che questo oggi è anche il risultato della reazione psicologica della società e della politica e dello spostamento repentino di Paesi tradizionalmente neutrali (come Finlandia e Svezia, appunto), in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. “Stiamo ricevendo grandi truppe, quindi ci sarà molto traffico (militare) sulle strade pubbliche”, ha detto il generale di brigata Stefan Andersson, che guida l’esercitazione, a Dagens Nyheter: una dichiarazione ampiamente ripresa dalla stampa finlandese. “Gli Stati Uniti partecipano ad Aurora 23 con, tra l’altro, 700 marines, attraverso il confine terrestre dalla Norvegia” scrive Ilta Sanomat. “I missili antiaerei Patriot recentemente acquisiti dalla Svezia saranno portati a proteggere la capitale Stoccolma in connessione con l’esercitazione militare. Un dettaglio interessante dell’esercitazione militare è l’annuncio del lancio trasmesso dalla radio svedese il 24 aprile. L’annuncio trasmesso sul canale P4 su tutto il territorio nazionale testa il flusso di informazioni in caso di una possibile situazione reale” aggiunge.
Al momento, l’adesione della Svezia alla NATO, a differenza della vicina Finlandia, è ancora ostaggio delle mancate ratifiche di Turchia e Ungheria. E sarà al centro del vertice Nato dell’11 e 12 luglio a Vilnius, a riprova proprio del fatto che tutto è cambiato da quando la Russia ha invaso l’Ucraina. (Di Cristina Giuliano e Serena Sartini)
Bugie sulla vittoria rubata a Trump, Fox News paga maxi risarcimento di 787 milioni di dollariRoma, 19 apr. (askanews) – “Siamo lieti di aver raggiunto una soluzione della nostra disputa con Dominion Voting Systems”, così un comunicato Fox News ha annunciato l’accordo per evitare una causa per diffamazione con il pagamento di un maxi risarcimento di 787,5 milioni di dollari alla società di software che ha registrato i voti elettronici nelle presidenziali del 2020, vinte da Joe Biden, accusata falsamente di aver truccato le elezioni rubando la vittoria a Trump. Il tycoon Rupert Murdoch, 92 anni, ha così preferito pagare subito centinaia di milioni di dollari evitando testimonianze umilianti in aula in cui i conduttori di Fox News avrebbero dovuto ammettere di aver trasmesso bugie. L’accordo evita anche che ai presentatori dì doversi scusare in onda.
Fox News ha spiegato che “prende atto della sentenza del tribunale che ha ritenuto false alcune affermazioni su Dominion”, in riferimento al provvedimento del giudice del tribunale del Delaware del 31 marzo scorso per cui era “chiaro che nessuna affermazione su Dominion nelle elezioni del 2020 era vera”.
Auto, Acea: a marzo vendite Ue +28,8% a 1,1 mln, Stellantis +28,7%Milano, 18 apr. (askanews) – Prosegue la crescita del mercato auto Ue. A marzo le immatricolazioni sono aumentate del 28,8%, superando il milione di unità (1.087.939). Tutti i maggiori mercati, spiega l’Acea, hanno registrato una crescita a due cifre con Spagna (66,1%) e Italia (40,7%) in testa. Nel primo trimestre la crescita è stata del 17,9% con quasi 2,7 milioni di auto vendute, trainata da Spagna (+44,5%), Italia (+26,2%), Francia (+15,2%) e Germania (+6,5%).
Fra i gruppi auto, Volkswagen si conferma leader a marzo con 275.757 vetture vendute (+35%) e una quota di mercato del 25,3%, seguita da Stellantis con 216.862 vetture (+28,7%) e una quota di mercato del 19,9%, Renault con 110.469 vetture (+30,4%) e una quota del 10,2%, Hyundai 7,7%, Bmw 6,6% e Toyota 6,3%. Fra i brand di Stellantis, le immatricolazioni di Peugeot sono aumentate del +39,6% a 69.410 auto, Opel +32,1% a 41.188, Fiat +10,8% a 37.064, Citroen +19,2% a 41.158, Jeep +26,7%, DS +12,1%, Alfa Romeo +197,1% a 5.249 e Lancia +40,3%. Fra le alimentazioni, marzo ha visto aumenti significativi della quota di mercato delle auto ibride al 24,3% e delle auto elettriche al 13,9%. Nonostante il passaggio a modelli più sostenibili, le auto a benzina mantengono ancora la quota di mercato maggiore al 37,5%.
Nel dettaglio a marzo le auto ibride (Hev) a marzo hanno registrato un aumento del +38,1% a 264.694 unità, pari a una quota di mercato del 24,3% (+1,6 pp), trainate dalla vendite in Spagna (+75,3%) e Italia (+47,8%). Le vendite di auto elettriche (Bev) sono aumentate del +58% a 151.573 unità, pari a una quota di mercato del 13,9% (+2,5 pp), grazie a una crescita a doppia o tripla cifra nella maggior parte dei mercati principali, guidata dai Paesi Bassi (+132,6%). Nel trimestre l’aumento è stato del 43,2% a 320.987 unità. Dopo il calo dei primi due mesi del 2023, a marzo il mercato dei veicoli ibridi plug-in (Phev) ha registrato una crescita del +4,3%, ma la quota di mercato è in calo al 7,2% (-1,6 pp). In crescita le immatricolazioni di auto a benzina del +29,9% pari una quota di mercato del 37,5%. Nel primo trimestre sono state vendute quasi 1 milione di auto a benzina (+18,6%). Anche il mercato delle auto diesel dell’Ue ha registrato una crescita dell’11,8% a marzo pari a una quota di mercato del 14,5% (-1,1 pp), sostenuto principalmente da tre dei maggiori mercati: Italia (+38,2%), Spagna (+21,1%) e Germania (+7,8%) .
New York, un garage multipiano è crollato a Manhattan: cinque feriti e un mortoRoma, 19 apr. (askanews) – Un garage multipiano è crollato a Manhattan provocando la morte di una persona ed il ferimento di almeno cinque, secondo quanto riferito alla Cnn dal capo dipartimento dei vigili del fuoco. In base alle prime ricostruzioni, si è trattato di un collasso strutturale dell’edificio.
Secondo quanto spiegato dai funzionari di emergenza di New York, e riferito da Cbs News, l’edificio di quattro piani che ospitava il garage si è “completamente sfondato, crollato, fino al pavimento della cantina”. Quel che resta della struttura è completamente instabile e a rischio. I soccorritori hanno inviato cani robot e droni per verificare che non ci fosse nessuno intrappolato nelle macchine o tra le macerie. Il crollo è avvenuto intorno alle 4 della mattina, all’interno dell’edificio c’erano sei persone al lavoro e la persona deceduta sarebbe una di loro.
Razov lascia Roma: relazioni molto difficili ma italiani bendispostiRoma, 19 apr. (askanews) – “L’ultimo anno e mezzo si è davvero rivelato molto difficile nelle relazioni tra i nostri paesi. Tuttavia, ci sono stati tempi peggiori: ricordate la partecipazione dell’Italia fascista all’aggressione contro l’URSS. Sono sicuro che ci saranno tempi migliori, più adeguati agli interessi fondamentali dei popoli dei nostri paesi, alle esigenze della cooperazione economica, dell’interazione culturale”: così l’ambasciatore russo Sergey Razov nella sua intervista di fine missione in Italia alle agenzie di stampa russe. Il diplomatico russo, capo missione a Roma per quasi dieci anni e al centro di tensioni e polemiche dopo l’invasione dell’Ucraina, afferma che “tuttavia, anche nel quadro di una mutevole situazione politica, qui abbiamo sempre sentito un atteggiamento bendisposto, amichevole degli italiani comuni nei confronti dei nostri cittadini, che hanno contraccambiato questa simpatia”.
L’ambasciatore insiste su quella che a suo avviso è una dualità nell’approccio italiano alla Russia, quello governativo e quello della “gente comune”. “Le relazioni interstatali sono preservate: diplomatiche, economiche, consolari e di altro tipo. I canali di comunicazione bilaterali sono mantenuti, sebbene su scala molto più limitata rispetto a prima”, dichiara Razov, dicendo che dell’Italia gli resterà un “quadro a mosaico”: “le bellezze naturali, il più ricco patrimonio storico e culturale, la cucina originale, la tradizionale apertura e ospitalità degli italiani” e allo stesso tempo ha richiamato l’attenzione su “un debito pubblico elevato per gli standard europei, un deficit di bilancio, inflazione, un afflusso di migranti illegali, una diminuzione della natalità”. “Con questa diversità l’Italia rimarrà impressa nella memoria. Quella di un paese che ha aderito incondizionatamente alle devastanti sanzioni contro la Russia e alla fornitura di armi all’Ucraina (contro la volontà di metà della popolazione). E allo stesso tempo, un paese i cui cittadini amano la Russia, la sua cultura, tratta i russi con simpatia immutabile. In questo caso, il secondo aspetto, forse, supera il primo”, conclude Razov.