Genova, 3 apr. (askanews) – “Il Terzo Valico è un’opera dove mi piacerebbe venisse organizzata una passeggiata, simile a quella promossa dal sindaco Bucci nel cantiere del Waterfront, per far capire e vedere ai cittadini il lavoro impressionante che si è fatto sulla galleria scavata alle spalle di Genova”. Lo ha affermato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti durante il convegno “Ports of Genoa: il potenziamento in corso del trasporto ferroviario merci”, che si è tenuto oggi a Palazzo San Giorgio.
“Non credo – ha sottolineato Toti – che l’opinione pubblica, anche quella più informata, abbia realmente compreso le proporzioni dell’immenso lavoro che si sta portando avanti e i giganteschi benefici che ne deriveranno per il sistema economico, portuale e logistico genovese. Senza dimenticare, infine, il potenziamento della linea del Campasso su cui abbiamo definito l’accordo di programma”.
Trieste, 3 apr. (askanews) – “Faccio un augurio di buon lavoro da parte mia e di tutta la mia forza politica a Massimiliano Fedriga. Massimo Moretuzzo ha operato in condizioni proibitive, difficili, lo ringrazio”. Così, su Rai 3, il senatore di M5S, Stefano Patuanelli, commentando gli exit poll.
“Fedriga ha governato per cinque anni e dunque ha avuto modo di farsi conoscere; Moretuzzo ha avuto poco tempo e ha tentato di recuperare, ma ha fatto un gran lavoro in prospettiva”, ha concluso Patuanelli.
Milano, 3 apr. (askanews) – Giunge ormai alla sua ventiquattresima edizione la preziosa rassegna multisensoriale Sorsi d’Autore della Fondazione Aida ets, che in questi appuntamenti estivi coniuga con grande eleganza l’eterna bellezza delle Ville Venete, molte patrimonio Unesco, con degustazioni guidate di vini pregiati ed eccellenze gastronomiche del territorio, in collaborazione con Ais Veneto, alla scoperta della grande arte del passato finalmente vissuta in chiave di convivialità e cultura contemporanea, con intensi e divertenti momenti di dialogo con personalità di spicco quali quest’anno Michele Serra, Serena Dandini, Oscar Farinetti in dialogo aperto con i Sommelier Ais Veneto e personaggi di spicco della cultura popolare italiana come Dario Vergassola, Luca Telese e Luca Sofri.
Un format ormai consolidato che consente al pubblico sempre numeroso di vivere un’esperienza davvero multisensoriale e sofisticatissima, grazie alla bellezza ed importanza storico-artistica delle Ville scelte, delle quali viene offerta una minuziosa visita, alla qualità delle degustazioni enogastronomiche anch’esse guidate, nonché all’esperienza e vivacità intellettuale dei mattatori invitati per il momento di dialogo pubblico. Farà eccezione a questa consolidata regia di successo la serata inaugurale del 28 maggio nella quale in via del tutto eccezionale, si celebrerà nella magnifica villa rinascimentale Cà Vendri un’eccellenza culturale del territorio: il Centesimo Arena di Verona Opera Festival in collaborazione con Fondazione Arena di Verona e Comune di Verona Assessorato alla Cultura, Turismo e Rapporti con l’Unesco. Per l’occasione assai speciale gli archivi e le storiche sartorie areniane, emblema dell’artigianalità italiana nel mondo, presenteranno un’accurata selezione dei più coreografici costumi che impreziosirono alcuni degli allestimenti di maggiore successo della storia areniana: Un Ballo in Maschera di Verdi con regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi, vera icona di un’estetica sontuosa e raffinata al contempo; Traviata di Verdi con regia, scene e costumi di Hugo de Ana, altro caposaldo della bellezza teatrale; Anna Bolena di Donizetti firmata dal regista di culto Graham Vick con i costumi del Premio Oscar Paul Brown; Don Giovanni di Mozart con la regia dell’insuperato Maestro Franco Zeffirelli e costumi del pluripremiato suo storico collaboratore Maurizio Millenotti.
E gli indossatori che incarneranno questi ruoli icona dell’opera nel mondo non saranno professionisti della passerella, ma bensì cittadine e cittadini comuni, che potranno candidarsi, entro il 21 aprile, attraverso il sito www.fondazioneaida.it e provare così l’emozione unica nel suo genere di vivere la grandeur del palco in abiti di rara bellezza e preziosissima fattura. La sfilata storica sarà inoltre musicata da un concerto per pianoforte e voce offerto sempre da Fondazione Arena di Verona. Inoltre le Ville Venete scelte quest’anno da Sorsi d’Autore rappresentano davvero alcuni dei luoghi più ragguardevoli per storia, architettura, arti figurative ed architettura paesaggistica del territorio veneto. Si parte dalla cinquecentesca Villa Cà Vendri a Verona, la cui perfezione architettonica presenta al suo interno un decor che è vera epitome delle eccellenze venete, dal cotto d’epoca al mosaico veneziano, dai materiali di evidente recupero romano agli affreschi di scuola veneta, fino al sontuoso parco di sei ettari animato da statue, fontane, il laghetto e un pregevolissimo Ninfeo a colonnato arricchito di Cappella Gentilizia. Si prosegue con la settecentesca Villa Cordellina Lombardi nel vicentino, complesso monumentale di impressionante ricchezza che vede armoniosamente distribuite nel parco barchesse, torrette, un grandioso rustico e all’interno della villa un importante ciclo di affreschi del Tiepolo dedicati ai fasti di Scipione L’Africano e Alessandro Magno. A seguire Villa Brandolini d’Adda in provincia di Treviso, magnifico esempio di architettura settecentesca impreziosita da un importante florilegio di stucchi dorati coevi ed immersa in un parco dal panorama mozzafiato.
Chiude questa antologia di rara bellezza Villa Widmann a Mira proprio sulla celeberrima Riviera del Brenta, perfetto esempio di equilibrio tra le forme più tipicamente venete e lo stile Rococò di gusto francese imperante a fine ‘700, anch’essa circondata da un parco di riconosciuta importanza sia per la collezione botanica sia per il gran numero di statue di scuole ed epoche diverse.
Cesarea Marittima (Israele), 31 mar. (askanews) – Cesarea Marittima, la città portuale a una sessantina di chilometri da Tel Aviv, in Israele, si è aggiudicata il premio Acta, Acrcheological & Cultural Tourism Award del Gruppo Italiano Stampa Turistica. Chiamata Cesarea in onore di Cesare Ottaviano Augusto, la città è stata premiata come miglior sito archeologico estero. Le motivazioni: per la straordinarietà del sito dal punto di vista naturalistico, il legame profondo con l’Occidente in particolare l’Italia e l’innovazione tecnologica applicata all’archeologia. La città che si affaccia sulle acque del Mediterraneo è divisa in due parti: l’acquedotto romano, costruito da Erode il Grande, del primo secolo avanti Cristo.
E il parco archeologico. Entrando dall’ingresso settentrionale, attraverso la Porta dei Crociati, si trovano i resti di una città crociata. Si vede poi il Palazzo di Erode , fino all’anfiteatro di Erode, un ippodromo che era in grado di ospitare fino a 100mila persone. Ponzio Pilato risiedette a Cesarea dal 26 al 36 d.C, come testimonia un’epigrafe con il suo nome ritrovata tra le rovine del teatro, e il cui originale si trova al Museo di Israele di Gerusalemme. Qui, a cesarea Marittima, nella regione della Giudea, l’apostolo Pietro battezzò il centurione Cornelio (primo pagano convertito al cristianesimo), mentre San Paolo vi soggiornò più volte e vi restò in prigione per due anni prima di essere trasferito a Roma perché si era appellato a Cesare in quanto cittadino romano. Forse il vangelo di Luca fu scritto proprio qui. Infine, fu dal porto di Cesarea Marittima che partirono i primi cristiani.
Firenze, 3 apr. (askanews) – “L’Italia, come altri Paesi fanno già, deve programmare l’accoglienza per creare occasioni di lavoro, con una gestione seria. Dobbiamo organizzare una formazione che permetta a chi arriva di trovare lavoro. E’ un percorso in cui il Cpr è uno degli aspetti che andrà rivisto. Il Cpr non può essere un luogo detentivo. Noi in Toscana non abbiamo bisogno di nuove carceri per chi deve essere espulso”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, rispondendo ai giornalisti.
“A mio giudizio -ha puntualizzato Giani- il fenomeno dell’immigrazione sta radicalmente cambiando. Non è più vista come un fenomeno da scacciare. Oggi tutti sono consapevoli che l’accoglienza è la misura della civiltà di un popolo. Sono sicuro che al decreto legge il Governo arriverà dopo un confronto molto costruttivo con le Regioni”.
Trieste, 3 apr. (askanews) – Alle elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, candidato del centrodestra e governatore in carica, beneficerebbe di una forchetta di consensi tra il 61-65%. Massimo Moretuzzo del Centrosinistra si fermerebbe al 28-32%. Staccati gli altri due candidati, Alessandro Maran (3-5%) del Terzo polo e Giorgia Tripoli (2-4%) di Insieme liberi. Si tratta dell’exit poll del Consorzio Opinio Italia per la Rai per le elezioni regionali in Fvg.
Milano, 3 apr. (askanews) – E’ un bip che oggi suona suona familiare tutte le volte che in cassa al supermercato viene scansionato un prodotto. Ma 50 anni fa questo suono cambiava radicalmente il nostro modo di fare la spesa e questo grazie al codice a barre, un’invenzione che la Bbc ha inserito tra le 50 cose che hanno fatto l’economia moderna. “Siamo in America, nel 1973 e le aziende del mondo del largo consumo hanno bisogno di risolvere un problema – racconta Marco Cuppini, research and communication director GS1 Italy – identificare in modo univoco i prodotti in maniera automatica. E c’è una data significativa, il 3 aprile 1973, che è il giorno della firma delle imprese del largo consumo che decidono cosa fare, quale standard utilizzare”.
Lo standard scelto allora fu lo Upc conosciuto in Europa come codice a barre Ean (European article number), poi unificato nell’attuale Gtin, lo standard globale di identificazione dei prodotti di GS1, l’organizzazione no profit che sviluppa gli standard globali presente in 116 Paesi, Italia compresa, dove dal 1978 a rappresentarla è GS1 Italy. Dall’accordo dell’Aaprile 1973 passerà solo un anno perché il primo prodotto, un pacchetto di chewing-gum da 61 centesimi, venisse scansionato alla cassa di un supermercato in Ohio: “Un fattore facilitante – spiega Cuppini – è stato l’intervento del governo americano che ha reso obbligatorio mettere in etichetta i valori nutrizionali dei prodotti. A quel punto le aziende hanno dovuto mettere mano alle etichette e quindi è stata una sorta di scivolo che ha facilitato la stampa del codice a barre sulle etichette che prima erano qualcosa di intonso”. Da allora, questa presenza silenziosa, almeno finché non arriviamo in cassa, sulle confezioni della maggior parte dei prodotti che acquistiamo quotidianamente, si è diffusa globalmente su oltre un miliardo di prodotti generando miliardi di bip ogni giorno. Nei fatti si tratta di una serie numerica di 13 cifre (EAN-13) tradotta graficamente da barre verticali necessarie per la lettura ottica, che contiene un prefisso aziendale GS1 per identificare l’azienda a livello internazionale, il codice del prodotto e da ultimo la cifra di controllo.
Per capire la pervasività di questa invenzione bastano alcuni numeri relativi ai prodotti che solo nei supermercati, ipermercati e punti vendita a libero servizio italiani riportano il codice a barre GS1. “La stima è di 350mila prodotti che passano 30,2 miliardi di volte alle casse, quindi 30,2 miliardi di bip che ascoltiamo sui prodotti confezionati – ha detto – Un altro numero per capire di che dimensione stiamo parlando questi prodotti compongono 2,7 miliardi di scontrini che vengono battuti dalle casse dei supermercati e ipermercati italiani”. Grazie a questo standard fatto di barre e numeri, 50 anni fa si potè dire addio all’etichettatura manuale dei prezzi sui singoli prodotti ma soprattutto si riuscì a creare un linguaggio globale che li identificava in maniera univoca. “Il codice a barre fa il suo mestiere – sottolinea Cuppini – identificare in maniera univoca un prodotto. Quando passa alle casse la cassa capisce che stiamo passando il prodotto XY e lega questa informazione a una informazione che ha presente nel suo sistema informativo classicamente il prezzo e a quel punto si unisce il prodotto a un prezzo e uno dopo l’altro si arriva allo scontrino”.
Ma se questo è il passato e il presente del codice a barre nel suo futuro c’è un’evoluzione che si annuncia nuovamente rivoluzionaria: “Crediamo che nei prossimi 50 anni il protagonista sarà un nuovo standard che si chiama digital link. Il digital link ha la forma di un Qr code quindi col telefonino lo si interroga e si aprono mondi di informazione decisamente più grandi rispetto al passato – ha spiegato – noi parliamo di informazione aumentata perché il consumatore potrà accedere a pagine di informazioni diverse. Il nuovo codice potrà trasportare molti più dati e consentirà di fare quello che ha sempre fatto ma porterà per esempio il numero di lotto, la data di scadenza e soprattutto un link a un sito web: noi parliamo di informazione aumentata perché il consumatore potrà accedere a pagine di informazioni diverse”.
Dalla provenienza della materia prima alle indicazioni sulla riciclabilità del packaging, fino a offerte, valutazioni di altri utenti, contenuti social o avvisi di richiamo, il nuovo standard abiliterà numerose applicazioni, anche in chiave di sostenibilità: “In sostanza aiuterà il consumatore a fare scelte di acquisto e consumo più consapevoli – ha concluso Cuppini – questo spinto dal legislatore che è molto interessato a una crescita delle informazioni verso i consumatori e dalle aziende stesse che hanno uno strumento di comunicazione coi clienti ancora più potente”.
Roma, 3 apr. (askanews) – Fedegroup consolida la propria posizione di leader italiano nel settore dei servizi di ristorazione per la gestione alberghiera con l’acquisizione di sei nuove strutture. A partire dal mese di marzo entrano infatti nel portfolio di Fedegroup lo storico ristorante Gran Baguttin a Milano, l’hotel Punta Molino Beach Resort & Thermal SPA e l’iconico ristorante O Rangio Fellone a Ischia, i servizi di ristorazione nei camping La Masseria e Vecchia Torre e il ristorante-pizzeria 1489 Food Pop a Gallipoli.
Lo sviluppo in Italia, con un particolare focus dedicato al Sud, è uno dei punti chiave del piano industriale di Fedegroup, che in tre anni mira a superare i 100 milioni di euro di fatturato e aprire oltre 28 strutture in Italia consolidando tutte e tre le sue linee di business: hospitality leisure, ristoranti in hotel e ristoranti su strada. Primo tassello di questo piano di aperture è il Gran Baguttin, ristorante immerso nel cuore del Quadrilatero della Moda milanese, che entra da subito e a pieno titolo tra i locali “iconici” di Fedegroup al fianco del Nabucco in Brera e del Caffè Pedrocchi a Padova. Il ristorante in via Bagutta vanta una storia centenaria e proprio sui suoi tavoli nel 1926 nacque il rinomato riconoscimento letterario Premio Bagutta. Oggi la nuova gestione Fedegroup propone un menù che fa breccia nella tradizione meneghina e nella cucina dei più pregiati tagli di carne, da consumarsi immersi in un’atmosfera unica e riservata, nel cuore di Milano e al contempo al riparo dal caos cittadino.
Lo splendido hotel Punta Molino Beach Resort & Thermal SPA a Ischia, affiliato al network del lusso Condè Naste Johansen, segna la crescita del ramo d’azienda dedicato all’hospitality leisure e l’entrata di Fedegroup in una delle più ambite e romantiche località turistiche italiane. Il resort, affacciato sul Castello Aragonese, fu costruito nel 1968 su progetto dell’architetto Giulio de Luca e comprende 84 camere di cui 24 suite, una spiaggia privata, un parco di oltre 8.000 mq affacciato sul mare, un centro spa e termale e 2 ristoranti, La Terrazza e il celebre O Rangio Fellone. Sempre quest’anno Fedegroup, attraverso l’acquisizione del 65% della società Niccolò Coppola S.r.l., estende la propria presenza in Puglia e tiene a battesimo la sua prima ristorazione in camping di eccellenza con la gestione a Gallipoli de La Masseria e, a partire dal 2024, della Vecchia Torre, cui si affianca il ristorante-pizzeria su strada 1489 Food Pop, un punto di riferimento del territorio con la sua cucina e i suoi 470 coperti tra interno ed esterno.
“Tra le conseguenze della pandemia da Covid-19 c’è stato un profondo cambiamento del modo di viaggiare delle persone: sono diminuiti i viaggi business a favore dei viaggi ‘di piacere’ in nome del benessere e del contatto con la natura, prediligendo sempre di più le mete del nostro Bel Paese – dichiara Roberto Imperatrice, CEO di Nabucco Holding, società proprietaria di Fedegroup -. Concentrarci sulle strutture leisure stagionali, capaci di offrire comfort ed eccellenza ai viaggiatori ad un ottimo value for money è stata la scelta più naturale e strategica per l’azienda puntando soprattutto al Sud, meta prediletta dell’estate italiana”.
Roma, 3 apr. (askanews) – Il Seminario Permanente Luigi Veronelli, l’Associazione senza scopo di lucro, fondata nel 1986 da Luigi Veronelli, si fa ancora una volta promotrice e portavoce di qualità e contenuti. Punto di riferimento per appassionati del vino, vignaioli, ristoratori e operatori del settore, il Seminario è un laboratorio in costante attività, al fine di coltivare un pensiero gastronomico sensibile, una visione critica sui temi di ordine produttivo, sulla degustazione, sull’analisi sensoriale e sulla cultura materiale.
Con l’obiettivo di promuovere la partecipazione e il confronto, condividere ed evolvere il racconto del vino, il Seminario partecipa quest’anno a Vinitaly, la principale fiera rappresentativa del panorama enologico italiano. Diffondere la cultura del vino e del cibo vuol dire, infatti, anche interrogarsi su come è cambiato il vino in questi anni e come si stia evolvendo: il tema sarà al centro dell’appuntamento, in programma martedì 4 aprile alle ore 15 nella Sala B del Padiglione 10 (primo piano), “Tasting Ex…press. Ieri, oggi, domani”. La degustazione sarà curata da Gigi Brozzoni, tra i più apprezzati degustatori italiani, ex direttore del SV e oggi curatore della Guida Oro I Vini di Veronelli: una piccolissima selezione di vini di tre differenti annate per illustrare meglio quello che potrà essere il vino di domani, ovvero quello che la natura consentirà di produrre e quello che i consumatori chiederanno di bere. Le iniziative a cura del Seminario Veronelli proseguono all’insegna della cultura del vino e del cibo, a partire dalla Campagna Associativa 2023: diventare Socio del Seminario Veronelli significa sostenere e rinnovare il pensiero veronelliano, dare futuro a una prospettiva originale di pensare e di vivere la cultura gastronomica, essere costantemente aggiornato sui progetti, sulle pubblicazioni e sulle attività dell’Associazione e godere di alcuni servizi e vantaggi. Associarsi è un invito rivolto a tutti coloro che sentono che il cibo e il vino possono diventare elementi culturali importanti nel complesso puzzle per la costruzione sensibile del mondo di domani.
Sempre con uno sguardo rivolto al futuro, è presentata “Veronelli’s gold guide to italian wines”, la app in lingua inglese disponibile gratuitamente solo per i mercati esteri che contiene, in formato essenziale, i principali contenuti della Guida Oro I Vini di Veronelli 2023. Qualità e cura del dettaglio sono le cifre distintive dell’applicazione: uno strumento per accedere alla conoscenza e alla promozione del vino italiano all’estero e un aiuto per l’export, che si rivela essere sempre più forte con una chiusura nel 2022, per l’Italia, di +12% rispetto all’anno precedente, pari a oltre 8 miliardi di euro.
Roma, 3 apr. (askanews) – “È un’idea fantastica quella della Fondazione Archeologica Canosina di tentare di dare una mano al processo di rieducazione di chi ha commesso degli errori utilizzando la bellezza. In questo caso la bellezza degli scavi archeologici, ma anche il lavoro che è necessario per mantenere o per scoprire nuovi reperti o siti. E qui a Canosa c’è una ricchezza incredibile ancora non totalmente impiegata da parte dei circuiti turistici”. Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, questa mattina a Canosa di Puglia per il convegno “Sistema sanzionatorio penale e giustizia riparativa nella riforma Cartabia: il ruolo delle Fondazioni che promuovono la cultura”, organizzato dalla Fondazione Archeologica Canosina. All’incontro erano presenti tra gli altri, anche il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, il sindaco di Canosa, Vito Malcangio, il procuratore della Repubblica di Trani, Renato Nitti, Anita Guarnieri della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di BAT e Foggia, e il presidente della Fondazione Archeologica Canosina, Sergio Fontana.
“Questo è anche un esempio di collaborazione istituzionale con la Soprintendenza, il Comune e la Procura della Repubblica di Trani. – ha proseguito Emiliano – Un esempio di quello che è il concetto che è alla base dell’antimafia sociale così come è stata costruita dalla Regione Puglia in tanti anni e che viene incarnata attraverso la possibilità di avviare al lavoro tutte le persone dell’area penale esterna, cioè tutti quelli che devono scontare la pena ma possono svolgere lavori esterni. Immagino che non mancheranno le richieste di sostegno da parte della regione Puglia, cosa che noi siamo pronti a dare”.