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Sanremo Giovani, i sei finalisti di Sarà Sanremo

Sanremo Giovani, i sei finalisti di Sarà SanremoRoma, 11 dic. (askanews) – Quinto e ultimo “atto” di Sanremo Giovani, il contest Rai dedicato alla selezione delle Nuove Proposte di Sanremo 2025. Nella semifinale, propedeutica alla promozione di 6 artisti a Sarà Sanremo, trasmessa martedì 10 dicembre su Rai 2, Rai Radio2 e RaiPlay dalla Sala A di via Asiago e condotta da Alessandro Cattelan, sono stati selezionati Angelica Bove, Alex Wyse, Mew, Selmi, Settembre, Vale Lp e Lil Jolie. Questo il responso della Commissione musicale composta da Ema Stokholma, Carolina Rey, Manola Moslehi, Enrico Cremonesi e Daniele Battaglia – insieme ai “giurati fuori onda” Carlo Conti e Claudio Fasulo – Vicedirettore della Direzione Intrattenimento Prime Time.


Escono dalla gara, e anche stavolta la giuria ha faticato per alcuni concorrenti ad emettere il verdetto, Arianna Rozzo, Bosnia, Grelmos, Mazzariello, Questo e Quello, Tancredi. Nel corso della puntata sono anche stati svelati i due artisti vincitori del concorso Area Sanremo (Etra e Maria Tomba, di cui è disponibile in anteprima esclusiva su RaiPlay il video delle loro canzoni) che andranno a comporre, con i sei finalisti di Sanremo Giovani, il parterre di Sarà Sanremo, in onda il 18 dicembre in prima serata su Rai 1 con la doppia conduzione di Carlo Conti e Alessandro Cattelan, per una puntata ricca di emozioni con quattro sfide dirette “all’ultima nota”. 

I reali di Spagna Felipe VI e Letizia in visita di Stato in Italia

I reali di Spagna Felipe VI e Letizia in visita di Stato in ItaliaRoma, 10 dic. (askanews) – Il re e la regina di Spagna arriveranno all’aeroporto di Roma Fiumicino nel pomeriggio di oggi e incontreranno l’Associazione degli ispanisti italiani, in occasione del suo 50esimo anniversario, e la comunità spagnola residente in Italia.


Domani mattina Felipe VI e Letizia saranno ricevuti al Quirinale dal presidente della Repubblica e dalla figlia Laura. Poi si recheranno all’Altare della patria per rendere omaggio al Milite Ignoto, prima di spostarsi al Casino del Bel Respiro a Villa Doria Pamphili per il pranzo offerto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Nel primo pomeriggio Felipe e Letizia si recheranno al Senato per ammirare alcuni fregi recuperati dagli archivi che mostrano l’incoronazione di Carlo V, poi andranno a Montecitorio, dove il re pronuncerà un discorso davanti a Camera e Senato in sessione congiunta. Successivamente Felipe VI incontrerà il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. In serata si terrà al Palazzo del Quirinale la cena di gala offerta dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Giovedì mattina il re incontrerà una rappresentanza di imprenditori italiani e spagnoli e inaugurerà il Business Forum Italia-Spagna, mentre Letizia incontrerà il personale spagnolo della Fao.


La visita di Stato si concluderà a Napoli, dove i reali si recheranno prima a Villa Rosebery per un pranzo offerto da Mattarella e poi al Teatro San Carlo di Napoli per la cerimonia con cui a Felipe VI verrà conferito il dottorato honoris causa dall’Università Federico II, in occasione dell’ottavo centenario dalla sua fondazione.

Chi è Luigi Mangione, il 26enne arrestato per l’omicidio del ceo di UnitedHealthcare

Chi è Luigi Mangione, il 26enne arrestato per l’omicidio del ceo di UnitedHealthcareRoma, 10 dic. (askanews) – Luigi Mangione, il ventiseienne sospettato dell’omicidio a colpi d’arma da fuoco del CEO di UnitedHealthcare, Brian Thompson, è stato accusato di omicidio – ieri sera – dai procuratori di New York, secondo quanto emerge dai verbali del tribunale. La decisione segue la sua udienza preliminare presso il tribunale della contea di Blair ad Altoona, Pennsylvania, dove sono state lette contro di lui accuse di possesso d’armi e falsificazione.


I procuratori in Pennsylvania, citando falsi documenti d’identità e una grossa somma di denaro trovati in possesso di Mangione, hanno sostenuto che era a rischio di fuga ed hanno chiesto che la cauzione venisse negata: la richiesta è stata accettata dalla corte.“La nostra famiglia è scioccata e devastata dall’arresto di Luigi. Offriamo le nostre preghiere alla famiglia di Brian Thompson e chiediamo alle persone di pregare per tutti i soggetti coinvolti”, ha dichiarato la famiglia dell’accusato.


Ieri mattina, Mangione è stato avvistato in un McDonald’s ad Altoona, in Pennsylvania, ed è stato riconosciuto da qualcuno che ha poi chiamato la polizia locale. “Oggi (ieri, ndr) alle 9.14, gli agenti di polizia di Altoona sono stati inviati a un ristorante McDonald’s per segnalazioni di un uomo corrispondente alla descrizione del sospettato di omicidio del CEO di UnitedHealthcare. Gli agenti hanno contattato l’uomo che è stato successivamente arrestato per accuse non correlate. In questo momento, il dipartimento di polizia di Altoona sta collaborando con le agenzie locali, statali e federali”, aveva affermato la polizia locale in un comunicato.La polizia ha trovato Mangione in possesso di un silenziatore per armi da fuoco, una maschera coerente con quella indossata dall’uomo armato, un documento d’identità falso del New Jersey corrispondente a quello che l’uomo avrebbe utilizzato per registrarsi nell’ostello di New York City prima della sparatoria e un documento scritto a mano che “parla sia della sua motivazione che della sua mentalità”, ha osservato il commissario della polizia di New York, Jessica Tisch.


“Questa cattura è dovuta al lavoro instancabile dei più grandi detective del mondo e, naturalmente, ai solidi rapporti che abbiamo con i nostri partner delle forze dell’ordine locali a ogni livello, locale, statale e federale”, ha insistito Tisch.Al momento dell’arresto, la polizia ha affermato che Mangione era in possesso di una pistola in grado di sparare un proiettile da 9 mm e dotata di silenziatore, un’arma assemblata con parti vendute online. Mangione è nato e cresciuto nel Maryland, hanno affermato i funzionari locali. Nella sua vita ha avuto legami a San Francisco, in California, mentre il suo ultimo indirizzo noto era a Honolulu, Hawaii. Da adolescente aveva fatto volontariato presso un’azienda di famiglia, la catena di case di cura Lorien Health Systems, mentre frequentava il liceo, secondo il suo profilo LinkedIn.


Si è diplomato alla prestigiosa Gilman School, un istituto maschile noto come una delle scuole private più prestigiose di Baltimora, dove è stato il miglior studente del liceo nel 2016. Nel suo discorso di commiato, Mangione aveva elogiato i suoi compagni di classe per “avere avuto nuove idee e sfidato il mondo”, citando raccolte fondi di successo e risultati nello sport e negli studi. “Per la classe del 2016, un tipo di classe che si presenta solo una volta ogni 50 anni, è stato un viaggio incredibile e semplicemente non riesco a immaginare gli ultimi anni con nessun altro gruppo di ragazzi”, aveva detto.Mangione ha poi frequentato l’Università della Pennsylvania, dove si è laureato nel 2020 con una laurea triennale in informatica e una specializzazione in matematica, e dove ha conseguito un Master, ha detto un portavoce dell’università alla CNN. Era anche membro della confraternita Phi Kappa Psi, come mostrano alcune foto sui social media.In un’intervista per il blog dell’università, Mangione ha parlato di come aveva avviato un club di sviluppo di videogiochi. “Al liceo, ho iniziato a giocare a molti giochi indipendenti e cose del genere, ma volevo creare il mio gioco, quindi ho imparato a programmare”, ha detto Mangione. “Durante il mio primo e secondo anno di liceo, ho imparato (da solo) a programmare, ed è per questo che ora sono uno studente di informatica; è così che ci sono entrato… Volevo solo creare giochi”. 

Siria, Netanyahu: Alture del Golan saranno sempre parte d’Israele

Siria, Netanyahu: Alture del Golan saranno sempre parte d’IsraeleRoma, 9 dic. (askanews) – Le Alture del Golan “rimarranno per sempre parte integrante di Israele”. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una conferenza stampa.


Israele sta rafforzando le sue difese sulle Alture del Golan a seguito della caduta del presidente siriano Bashar al Assad e della conquista di una parte significativa del paese da parte delle forze di opposizione armate. Domenica, Netanyahu ha dichiarato che l’accordo raggiunto poco dopo la Guerra del Kippur del 1973 (nota anche come Guerra del Ramadan) non è più valido, perché le forze siriane hanno abbandonato le loro posizioni. Netanyahu ha ordinato alle Forze di difesa israeliane di occupare la zona cuscinetto.

A Roma la mostra fotografica sulla creazione della Via Transilvanica

A Roma la mostra fotografica sulla creazione della Via TransilvanicaRoma, 9 dic. (askanews) – Per celebrare la Festa Nazionale della Romania, l’Accademia di Romania in Roma, in collaborazione con l’Associazione Tasuleasa Social, propone al pubblico italiano un progetto innovativo e originale, ovvero una mostra fotografica che illustra la creazione della Via Transilvanica – il cammino che unisce. Si tratta di un percorso creato per svelare al mondo la Romania e il suo patrimonio, promuovere la diversità e i valori culturali, etnici, storici e naturali. Inoltre, è il primo cammino a lunga distanza creato in Romania, dedicato al trekking, al ciclismo e all’equitazione, e va da Putna a Drobeta-Turnu Severin: 1.400 km e 2.000 anni di storia, attraversando 400 comunità locali e 7 regioni storiche.


La mostra gode del patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia e del riconoscimento della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. L’inaugurazione della mostra avrà luogo il 10 dicembre presso la Galleria d’arte dell’Accademia di Romania in Roma (Viale delle Belle Arti, 110). All’inaugurazione saranno presenti Alin Uhlmann Useriu – presidente dell’Associazione Tasuleasa Social, Ana Szekely – vicepresidente, Tiberiu Useriu – ambasciatore della Via Transilvanica, nonché un addetto della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. La mostra riunirà informazioni sul cammino Via Transilvanica, sulle aree geografiche e culturali che attraversa, sugli elementi del patrimonio naturale ed edificato che presenta, nonché sui valori che questo progetto vuole trasmettere, con accento sullo sviluppo del turismo sostenibile in collegamento diretto con la storia e le storie del luogo, e sul coinvolgimento civico. Grazie al forte impatto visivo, la mostra si propone di stimolare il pubblico italiano a scoprire la diversità culturale della Romania e il suo patrimonio naturale.


Questo progetto ha vinto nel 2023 il premio del pubblico agli European Heritage Awards / Europa Nostra Awards e il premio nella categoria “Citizens ‘Engagement and Awareness’Raising”. I prestigiosi European Heritage Awards vengono assegnati ogni anno dalla Commissione Europea attraverso il programma Europa Creativa. Nell’anteprima dell’inaugurazione, i rappresentanti dell’Associazione Tasuleasa Social – il presidente Alin Uhlmann Useriu, la vicepresidente Anna Szekely e il noto ultramaratoneta Tiberiu Useriu – avranno un incontro con la stampa presso la sede dell’Accademia di Romania in Roma il 10 dicembre 2024, ore 11.00, per interviste e presentazioni promozionali. Durante la conferenza stampa verrà trasmesso il film documentario I viaggiatori : Terra Banatica realizzato da Mircea Gherase per l’Associazione Tasuleasa.

Dopo annullamento presidenziali, proteste simboliche ai seggi

Dopo annullamento presidenziali, proteste simboliche ai seggiRoma, 9 dic. (askanews) – La domenica che doveva segnare l’esito delle presidenziali romene e che è coincisa con il Giorno della Costituzione per il Paese, è stata l’occasione per le dichiarazioni fortemente critiche dei due candidati al ballottaggio, Calin Georgescu e Elena Lasconi, che dopo l’annullamento del primo turno hanno auspicato che presto i romeni possano tornare a esercitare i loro diritti. Se da una parte il candidato sovranista Georgescu, su cui pendono le ombre di un finanziamento esterno della campagna, ha auspicato che si passi a breve di nuovo a un secondo turno, annullando la decisione dell’Alta Corte, dall’altro Lasconi, che ha guidato il fronte filo-Ue, ha dichiarato che si candiderà ancora anche se le elezioni dovessero essere ancora annullate.


“Spero di non arrivare alla primavera e che questo secondo round avvenga il più presto possibile, il più presto possibile. Non devono iniziare da zero. Si era già svolto il primo turno, era stato approvato. Adesso si deve semplicemente tornare indietro e ammettere che ciò che ha fatto la Corte Costituzionale è un abuso e un crimine”, ha dichiarato Georgescu che come gesto simbolico di protesta si è presentato domenica mattina, davanti a un seggio elettorale a Mogosoaia. “Oggi è il giorno della Costituzione” ed “è triste constatare che quello che è contenuto in questo documento, il valore più importante, cioè il diritto alla democrazia e il diritto di voto incondizionato, sono stati annullati. Oggi è il Giorno della Costituzione e in Romania non esiste più nulla di costituzionale. Tuttavia, sono qui in nome della democrazia e lo sarò sempre. È solo un simbolo. Non sto chiamando nessuno a fare niente”, ha aggiunto sostenendo che l’annullamento è stato deciso perché aveva “oltre l’80% dei voti nella diaspora”. Intanto, l’Alleanza per l’Unione dei Romeni, partito conservatore e sovranista guidato da George Simion e che sostiene Georgesccu, ha lanciato sabato una petizione da presentare alla Commissione di Venezia e alle istituzioni europee, come il Consiglio d’Europa, l’OSCE e il GRECO, chiedendo libere elezioni. Simion ha annunciato che presenterà un ricorso all’Alta Corte di Cassazione e Giustizia. I membri dell’Aur hanno anche acceso candele davanti ai seggi elettorali, rimasti chiusi, “perché si vuole seppellire la democrazia in Romania”.


Dal canto suo, Lasconi ha lanciato un appello ai cittadini affinché non rispondano a coloro che li incitano a ribellarsi e provano a “una destabilizzazione ancora maggiore del Paese”: “Viviamo in tempi difficili. Siamo estremamente fragili. Per favore, non trasformateli in munizioni per gli estremisti!” e “non andate alle urne domani (ieri) come vi esortano i politici russi!”. “Ho fiducia nel voto, non importa quante volte la Corte costituzionale prenderà decisioni arbitrarie. E se annullasse le elezioni dieci volte, mi candiderò anche per l’undicesima volta”, ha scritto su Facebook.

Ue, tutti i temi in agenda per il prossimo Consiglio europeo

Ue, tutti i temi in agenda per il prossimo Consiglio europeoBruxelles, 7 dic. (askanews) – Il neopresidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, in funzione dal primo dicembre, ha già dato una nuova impronta al suo ruolo. Innanzitutto, ha intenzione di ridurre a una sola giornata i lavori delle riunioni dei vertici dei capi di Stato e di governo, che soprattutto negli appuntamenti di fine semestre, a dicembre e a giugno, erano generalmente previsti per due giorni. In secondo luogo, per il Consiglio europeo che inaugurerà il suo mandato, il prossimo 19 dicembre a Bruxelles, ha mandato la sua lettera di invito ai capi di Stato e di governo con largo anticipo rispetto a quanto hanno sempre fatto i suoi predecessori: la lettera è stata inviata oggi, 12 giorni prima del vertice invece che i due o tre giorni usuali finora.


“Il 19 dicembre – scrive Costa nel suo invito ai leader -, ho intenzione di iniziare puntualmente alle 10.30 con il nostro tradizionale scambio di opinioni con la presidente del Parlamento europeo”, Roberta Metsola, “seguito dalla discussione con il presidente ucraino Zelensky”, che è stato invitato a parlare al vertice “per condividere gli ultimi sviluppi sul campo e le sue opinioni su come l’Europa possa supportare al meglio l’Ucraina”. Seguirà “un dibattito tra di noi sull’Ucraina, dove faremo il punto della situazione e discuteremo il modo migliore per rispettare i nostri impegni nei confronti del popolo ucraino”. “Durante il pranzo – continua Costa -, discuteremo dell’impegno dell’Ue nel mondo”. Secondo presidente del Consiglio europeo “abbiamo bisogno di una discussione completa e strategica, senza conclusioni scritte, sulla strada da seguire per quanto riguarda il nostro impegno globale e le nostre priorità in uno scenario multipolare segnato da tensioni geopolitiche”. Innanzitutto, osserva Costa, “credo che l’allargamento dell’Ue sia il principale investimento geopolitico che possiamo fare nel nostro vicinato”. Guardando oltre il continente europeo, inoltre, l’Ue “può consolidare al meglio il suo ruolo sulla scena internazionale tessendo una rete più ampia e profonda di partner in tutto il mondo, essendo più consapevole dei loro interessi specifici ed esplorando il potenziale per interessi comuni”.


Costa pone ai leader alcune domande che saranno discusse durante il pranzo di lavoro del summit: “Come possiamo utilizzare politiche e strumenti europei in modo più coerente, strategico ed efficace, per difendere i nostri interessi e promuovere le nostre posizioni? Come possiamo massimizzare l’impatto del nostro impegno globale facendo sì che gli Stati membri e le istituzioni europee uniscano le forze più di quanto non facciano già?” Sarà importante, continua il presidente del Consiglio europeo, guardando al prossimo insediamento della nuova Amministrazione Trump negli Usa, “determinare come possiamo rafforzare il legame transatlantico, forgiato da una storia comune, basato su valori condivisi e riflesso in una fitta rete di scambi economici, difendendo allo stesso tempo i nostri interessi. Come può l’Europa accelerare i suoi sforzi per sostenere una quota maggiore del peso della propria sicurezza e difesa? Come possiamo sostenere al meglio gli interessi economici dell’Europa nel contesto di opinioni in evoluzione sul ruolo del commercio nel promuovere la prosperità per entrambe le sponde dell’Atlantico? Sorprende, a questo punto, l’assenza di una menzione esplicita dell’accordo storico appena siglato dall’Ue con il Mercosur, che tuttavia – e questo può spiegare il linguaggio prudente di Costa – deve ancora ricevere l’approvazione degli Stati membri e vede la forte opposizione della Francia e le perplessità di altri paesi come Polonia, Irlanda, Austria e Italia.


Sarà inoltre discussa dai leader “la questione dello sviluppo di relazioni strategiche reciprocamente vantaggiose con il Regno Unito, in particolare nel campo della sicurezza e della difesa, nel rispetto dei principi fondamentali su cui si fonda la relazione Ue-Regno Unito dopo la Brexit”. Il successivo punto all’ordine del giorno sarà “l’importante rapporto di Sauli Niinisto (l’ex presidente finlandese, ndr) sul rafforzamento della preparazione e della prontezza civile e militare dell’Europa, su cui chiederemo al Consiglio Ue, all’Alto rappresentante e alla Commissione europea di portare avanti i lavori”.


I capi di Stato e di governo passeranno poi ad affrontare “il lavoro in corso per intensificare l’attuazione del nostro approccio globale alla migrazione, concentrandoci sul seguito da dare alle decisioni passate, in particolare quelle prese nella riunione del Consiglio europeo dell’ottobre scorso”. L’ormai tradizionale lettera ai leader sull’immigrazione da parte della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, alla vigilia di ogni vertice Ue, “fornirà un utile contributo a questa discussione”, rileva Costa. L’agenda prevede poi ancora una discussione “sulla situazione in rapida evoluzione in Medio Oriente, e sul modo migliore in cui l’Unione europea può contribuire agli sforzi di de-escalation” nella regione. Come alla fine di ogni semestre, il vertice si concluderà con la presentazione, da parte del primo ministro ungherese Viktor Orbßn, del rapporto sui risultati dell’attuale presidenza di turno del Consiglio Ue, che è stata esercitata dal governo di Budapest. Il giorno prima del Consiglio europeo, il 18 dicembre, si terrà il vertice Ue-Balcani occidentali, a partire dalle 17.30, ricorda ancora Costa nella lettera d’invito ai leader. “La sessione pomeridiana sarà dedicata all’attuazione del Piano di crescita” dell’Ue per i Balcani occidentali, “e agli sforzi verso l’integrazione regionale, nonché alle possibilità di far progredire ulteriormente l’integrazione graduale tra l’Unione europea e la regione, mentre la cena di lavoro si concentrerà sulle sfide geopolitiche condivise”. “Credo – conclude il presidente del Consiglio europeo – che l’attuale contesto geopolitico richieda un nuovo slancio al lavoro dell’Ue con i Paesi della regione”.

L’Unicef: “Gaza è diventata un cimitero per bambini”

L’Unicef: “Gaza è diventata un cimitero per bambini”Roma, 7 dic. (askanews) – “In un solo giorno di spargimento di sangue, bambini in diverse parti della Striscia di Gaza sono stati uccisi mentre si rifugiavano nelle loro tende o facevano disperatamente la fila per un pezzo di pane, in un contesto di crisi alimentare che si sta rapidamente aggravando. Mercoledì, secondo le notizie, un attacco aereo nel campo di Nuseirat, nel centro di Gaza, ha causato la morte di quattro bambini vicino a un punto di distribuzione di cibo locale. Erano tra i civili in fila per un pasto, quando le bombe hanno iniziato a cadere dal cielo. Tre bambini e una bambina di età compresa tra i 5 e gli 11 anni.


Allo stesso modo, un attacco aereo avrebbe colpito 40 tende la sera stessa ad Al Mawasi, una ‘zona umanitaria’ designata unilateralmente, causando esplosioni e incendi massicci. Almeno 22 persone sarebbero rimaste uccise, tra cui otto bambini, e altre decine sarebbero rimaste ferite. Le loro urla strazianti, inghiottite dalle fiamme mentre scappano per salvarsi, tormenteranno la coscienza dell’umanità per le generazioni a venire”: lo ha dichiarato il Direttore regionale dell’UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa, Edouard Beigbeder. “Questa triste settimana è stata preceduta dagli orribili eventi della scorsa settimana, quando, secondo le notizie, due bambini e una donna sono stati schiacciati a morte mentre aspettavano in fila fuori da una panetteria nel centro di Gaza. Bambini affamati travolti dalla disperazione.


Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, per quasi 14 mesi, Gaza è stata a dir poco un inferno sulla Terra. Nessun bambino dovrebbe sopportare tali atrocità e carneficine, e nessun genitore dovrebbe seppellire il proprio figlio. Gaza è diventata un cimitero per bambini e famiglie. Secondo il Ministero della Sanità palestinese, dall’inizio della guerra sono state uccise almeno 43.000 persone, molte delle quali bambini. La risposta umanitaria complessiva a Gaza sta barcollando verso il collasso totale. Le vite di quasi tutti i bambini sono a rischio o sono state sconvolte da traumi, perdite e privazioni inimmaginabili. La loro sicurezza e l’accesso agli aiuti umanitari essenziali non sono facilitati come richiesto esplicitamente dal diritto internazionale.


Chiediamo alle parti in conflitto di facilitare la consegna degli aiuti tanto necessari da parte degli attori umanitari a Gaza e in tutta Gaza, e di adottare tutte le misure necessarie per garantire che ricevano sempre la protezione richiesta, in conformità con i loro obblighi di diritto internazionale umanitario. Con almeno 50.000 bambini affetti da malnutrizione acuta a Gaza – e centinaia di migliaia sfollati più volte – nessun bambino che fa la fila per un pezzo di pane o si rifugia in una tenda temporanea dovrebbe essere calpestato a morte o ucciso da un attacco aereo. La continua normalizzazione di questo orrore deve trasformarsi in azione per fermarlo. Quando è troppo è troppo”.

Come sta procedendo la caotica situazione politica in Corea del Sud

Come sta procedendo la caotica situazione politica in Corea del SudRoma, 7 dic. (askanews) – Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha assunto l’impegno di dimettersi. Lo ha dichiarato Han Dong-hoon, leader del Partito del Potere Popolare, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Yonhap.


Comunque, il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol si è salvato – almeno al momento – dall’impeachment: l’uscita dall’aula dei deputati del suo partito ha infatti impedito che venisse raggiunto il quorum per il voto, con solo 195 presenti sui 200 necessari. L’opposizione tuttavia potrebbe chiedere la ripetizione della procedura, probabilmente mercoledì. L’atteggiamento del Ppp nei confronti di Yoon er rimasto alquanto ambiguo: Il leader del partito, Han Dong-hoon, ha definito “inevitabili” le dimissioni del presidente, dal momento che non è più nella posizione di esercitare politicamente i propri compiti.In precedenza il presidente si è scusato per aver imposto la legge marziale e si è impegnato a non adottare più un simile provvedimento, dicendosi disposto ad accettare le responsabilità delle sue decisioni. “Sono sinceramente dispiaciuto e chiedo scusa alla popolazione, che devono essere rimaste molto sorprese. Non eviterò la responsabilità legale e politica relativa a questa dichiarazione”, ha spiegato in un discorso televisivo. Yoon ha inoltre accettato che ogni decisione sulla sua permanenza in carica venga decisa dal suo partito, il Partito del potere Popolare (Ppp), decisivo nel prossimo voto di impeachment chiesto dalle opposizioni.


Il leader del Ppp, Han Dong-hoon, ha dichiarato da parte sua come le dimissioni di Yoon siano “inevitabili” dal momento che i Presidente non è più nella posizione di esercitare politicamente i propri compiti.Intanto La maggior parte dei deputati del Partito del Potere Popolare (Ppp) aveva abbandonato l’aula durate il dibattito precedente al voto di impeachment del presidente Yoon Suk Yeol. L’opposizione ha bisogno di otto voti del Ppp per raggiungere la necessaria maggioranza di due terzi, ma al momento solo un deputato del partito del Presidente ha espresso l’intenzione di votare. L’atteggiamento del Ppp nei confronti di Yoon è rimasto alquanto ambiguo: Il leader del partito, Han Dong-hoon, ha definito “inevitabili” le dimissioni del Presidente, dal momento che i Presidente non è più nella posizione di esercitare politicamente i propri compiti; tuttavia, sembrerebbe sperare in una soluzione interna piuttosto che nell’impeachment vero e proprio – che lascerebbe l’iniziativa all’opposizione. Yoon da parte sua si è scusato per il provvedimento di legge marziale e si è impegnato ad accettare le conseguenze “politiche e legali” della sua decisione, lasciando di fatto il suo destino nelle mani del partito.


 

Misteriosa malattia in Congo, il team Oms: “Possibile agente patogeno respiratorio”

Misteriosa malattia in Congo, il team Oms: “Possibile agente patogeno respiratorio”Roma, 6 dic. (askanews) – L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) “sta dispiegando esperti per aiutare le autorità sanitarie della Repubblica Democratica del Congo a svolgere ulteriori indagini per determinare la causa di una malattia non ancora diagnosticata che è stata segnalata a Panzi, una località della provincia di Kwango, nel sud-ovest del Paese. Sono in corso esami di laboratorio per determinarne la causa” e, in particolare, “si sta indagando su un agente patogeno respiratorio come l’influenza o il COVID-19 come possibile causa, oltre a malaria, morbillo e altri”.


Gli esperti dell’OMS, fa sapere l’Organizzazione in una nota, “si stanno unendo al National Rapid Response Team e si stanno recando a Panzi”, epicentro dell’epidemia: “Il team comprende epidemiologi, medici, tecnici di laboratorio, esperti di prevenzione e controllo delle infezioni e di comunicazione del rischio. Un primo team locale dell’OMS sta supportando le autorità sanitarie di Kwango dalla fine di novembre per rafforzare la sorveglianza della malattia e identificare i casi”. Gli esperti stanno anche consegnando medicinali essenziali, kit diagnostici e di raccolta campioni per aiutare ad analizzare e determinare rapidamente la causa della malattia: “Il team si concentrerà sul rafforzamento delle misure di risposta, come le indagini epidemiologiche e la raccolta di campioni per i test, la ricerca attiva dei casi, il trattamento e le attività di sensibilizzazione del pubblico. Il team lavorerà anche con i leader delle comunità per sostenere la sorveglianza della malattia e promuovere misure per prevenire l’infezione e per identificare e segnalare ulteriori casi”.


“La nostra priorità è fornire un sostegno efficace alle famiglie e alle comunità colpite. Sono in corso tutti gli sforzi per identificare la causa della malattia, comprenderne le modalità di trasmissione e garantire una risposta adeguata nel più breve tempo possibile”, ha dichiarato il dottor Matshidiso Moeti, direttore regionale dell’OMS per l’Africa. Secondo il Ministero della Sanità Pubblica del Congo, nella zona sanitaria di Panzi sono stati segnalati finora 394 casi e 30 decessi. I sintomi della malattia includono mal di testa, tosse, febbre, difficoltà respiratorie e anemia. In attesa dei risultati degli esami di laboratorio, la causa non è chiara.


Panzi è una comunità rurale situata a più di 700 km dalla capitale Kinshasa. L’accesso stradale è difficile e la rete di comunicazione è limitata. Finora la malattia è stata segnalata in sette delle 30 zone sanitarie della provincia di Kwango. La maggior parte dei casi è stata segnalata in tre delle sette zone sanitarie colpite. “L’OMS condividerà ulteriori informazioni sugli sforzi per identificare la malattia non appena disponibili”, conclude la nota.