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”Nel’43 non c’erano buoni e cattivi”. Polemiche su deputato Fdi

”Nel’43 non c’erano buoni e cattivi”. Polemiche su deputato FdiRoma, 26 gen. (askanews) – Polemiche a fine seduta in aula alla Camera tra Fratelli d’Italia da una parte e Pd e Alleanza Verdi sinistra dall’altra. A scatenare la discussione, seppure pacata, un intervento del deputato di Fdi Emanuele Loperfido che ha preso la parola per ricordare la Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini, che ricorre oggi nel giorno della battaglia di Nikolaevka, avvenuta in Urss, il 26 gennaio 1943, durante la seconda guerra mondiale. Quando Nicola Fratoianni (Avs) ha puntualizzato che quella battaglia va inserita nel contesto della Seconda Guerra Mondiale in cui “da una parte c’erano i nazifascisti e dall’altra chi li combatté per liberare l’Europa e anche il nostro Paese”, Loperfido lo ha accusato “di dipingere la storia in un modo fazioso”: “L’Unione Sovietica è stata l’autore del massacro di Katyn. Ecco allora che non si può dire che da una parte c’erano i buoni e dall’altra parte i cattivi”, ha osservato.

Loperfido ha ribadito di aver citato la legge n. 44 del 5 maggio 2022 “approvata dal Parlamento nel 2022”. “Qua – ha aggiunto – nessuno voleva entrare nel contesto storico, se avessi voluto non sarei intervenuto per due minuti. Perché lei stesso, nel cercare di fare rapidamente, forse ha dipinto soltanto una parte del contesto storico. Voglio ricordare che l’Unione Sovietica, da lei citata, è stata l’autore del massacro di Katyn. Ecco allora che non si può dire che da una parte c’erano i buoni e dall’altra parte i cattivi perché altrimenti vuole dire che vogliamo continuare a dipingere la storia in un modo fazioso. L’obiettivo, anche nostro, da parte del Parlamento, è di contribuire ad un percorso di pacificazione, ricordando soprattutto, come ha fatto la legge del Parlamento nel 2022, chi ha servito la Patria, fare in modo che i ragazzi possano studiare la storia, apprendere le lezioni della storia, in modo che certi errori non abbiano a ripetersi. Se vogliamo continuare, invece, a mettere ‘i puntini sulle i’ per rafforzare la propria parte politica, che discende, evidentemente, da quell’Unione Sovietica, bene, noi ci chiamiamo fuori”. A questo punto anche il deputato Pd Gianni Cuperlo ha preso la parola: “Se lei definisce ‘puntini sulle i’ il fatto che dal 10 giugno 1940 alla metà del 1945 sono morti 440.000 cittadini italiani, e quelli che lei ha citato erano parte di quella cifra pazzesca, a causa delle responsabilità storiche, politiche e ideologiche del peggiore regime che abbia insanguinato questo Paese nella storia del Novecento, allora la distanza tra noi in quest’Aula è profonda, perché noi rappresentiamo i valori e i principi della Costituzione repubblicana, nata sulla base di una discriminante antifascista e antinazista contro la peggiore tragedia della storia del Novecento”.

“Chi forse in quest’Aula ha rimosso questo contesto storico e ha teso a strumentalizzare una giornata che va riconosciuta e rispettata, e il tributo al Corpo degli alpini, chi ha mancato di rispetto alla democrazia repubblicana, alla storia del Paese e anche a quelle vittime è venuto dai banchi dove siede lei”, ha accusato Cuperlo. La discussione si è chiusa con un intervento del deputato dem Toni Ricciardi: “Ho la sensazione che si stia perpetrando in quest’Aula quello che Habermas denunciò come uso pubblico della storia, cioè utilizzare il passato, riscriverlo e narrarlo per legittimare il proprio presente” e “sta succedendo ogni giorno in questo Paese. Non si capisce per quale ragione chi non è in grado di esercitare egemonia culturale, addirittura richiamando i padri fondatori di un pensiero politico, cerchi un giorno di spostare Dante a destra, l’altro giorno addirittura Gramsci e, tra qualche settimana, non sapremo più chi. Quindi noi veramente v’invitiamo ad evitate l’uso pubblico della storia. L’episodio che lei ha raccontato è esattamente un’azione di attacco in un territorio, dopodiché lei ci sta dicendo che rimpiange il Patto d’acciaio, che rimpiange quando fascisti e nazisti combattevano insieme”.

Dengue e chikungunya anche in Italia allarme malattie tropicali neglette

Dengue e chikungunya anche in Italia allarme malattie tropicali negletteRoma, 26 gen. (askanews) – Nel 2023, in Italia sono stati 82 i casi di dengue – la “febbre spaccaossa” – autoctoni, avvenuti direttamente nel nostro Paese, e 280 quelli importati da viaggiatori tornati da luoghi in cui la malattia è endemica; 7 i casi di chikungunya; 600 i casi diagnosticati di malattia di Chagas dal 1998, e centinaia i positivi alla strongiloidosi, una forma di parassitosi, diffusa soprattutto tra gli over 65. Questi sono i dati che riguardano solo alcune delle 12 patologie, che hanno trasmissione sul territorio italiano, delle 21 che compongono il mosaico delle malattie infettive tropicali neglette (NTDs). Un gruppo eterogeneo di patologie, molte delle quali a carattere infettivo, causate da virus, batteri, funghi e tossine che comprendono anche, tra le altre, scabbia, echinococcosi e leishmaniosi, accomunate dall’essere più diffuse in zone povere, specialmente tropicali, con scarse risorse e dimenticate dall’agenza politica, dalla ricerca scientifica e invisibili all’opinione pubblica. “A livello globale sono quasi 1,7 miliardi le persone che richiedono interventi sanitari per queste malattie, con più di mezzo milione di morti l’anno. Circa 4000-5000 le persone colpite nel nostro Paese dove, in particolare la dengue, secondo i dati della sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità, ha fatto registrare nel 2023 il record europeo per casi autoctoni – spiega Federico Gobbi, direttore del dipartimento di malattie infettive e tropicali dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona) e professore associato di malattie infettive all’università di Brescia -. Sembrano cifre irrisorie, ma in realtà il fenomeno è sottostimato e in continua crescita, non solo a livello globale e nel resto di Europa, ma anche da noi – sottolinea -. L’Italia è un osservato speciale, complice il cambiamento climatico che ha determinato la diffusione della zanzara tigre su tutto il territorio nazionale. A destare preoccupazione – prosegue – è il rischio endemico di dengue e anche di chikungunya in aumento con l’arrivo della primavera”. S “È importante focalizzare l’attenzione su queste 2 patologie, in quanto in Italia è presente la zanzara vettore, che può acquisire questi virus da viaggiatori infetti e trasmettere queste malattie che causano febbre, mal di testa, manifestazioni cutanee, e soprattutto fortissimi dolori osteoarticolari”, puntualizza Gobbi. A confermare ciò una analisi della letteratura condotta da ricercatori svizzeri e pubblicata di recente su New Microbes and New Infections che ha evidenziato come Aedes albopictus(più comunemente conosciuta come zanzara tigre), uno dei principali vettori della febbre dengue e chikungunya, sia presente in Europa che ormai insediata nelle regioni meridionali del continente. “In Italia queste zanzare sono giunte per la prima volta nel 1990 dagli Stati Uniti, arrivando a Genova e Padova e diffondendosi poi in tutto il Paese. Laddove è presente un vettore, vi è il rischio di trasmissione di tutte le patologie connesse al vettore stesso: è sufficiente che arrivi un viaggiatore con la malattia per innescare epidemie autoctone di quella patologia “di importazione”. Nel 2020 in Veneto, in provincia di Vicenza, si è verificata la prima epidemia autoctona di dengue in Italia con 11 casi e nel 2023 si sono registrati tre differenti cluster indipendenti tra loro: uno in Lombardia nella provincia di Lodi e due nel Lazio, a Roma e nel Circeo, arrivando a 82 casi autoctoni nel 2023 – riporta Gobbi -. Poiché nel 50-90% degli individui la dengue appare in forma asintomatica o molto lieve, molti casi passano inosservati e si può quindi ipotizzare che l’incidenza sia molto più alta di quanto non emerga dalle statistiche di sorveglianza”. “Dobbiamo prepararci a epidemie autoctone di dengue e chikungunya sempre più importanti. Nei prossimi anni, diventerà sempre più frequente una globalizzazione delle malattie infettive: viaggiano merci, viaggiano persone e viaggiano vettori. In un mondo sempre più interconnesso, interconnesse saranno anche le patologie”, sottolinea Gobbi. Ad accentuare il fenomeno e i contagi, il cambiamento climatico che, provocando un innalzamento delle temperature crea le condizioni ideali per la proliferazione delle zanzare tigre. “L’Aedes albopictus prospera a temperature comprese tra i 15°C e i 35°C, ma – aggiunge Gobbi – può tollerare anche inverni generalmente caldi come quello che stiamo vivendo, che non sono quindi in grado di decimare le larve e ciò comporterà un aumento delle zanzare con l’arrivo della primavera”.

È quindi importante attuare una sorveglianza attiva dei casi di importazione, per evitare che da pochi episodi limitati si generino epidemie estese. “È urgente mettere in atto maggiori misure contro questo problema di salute pubblica – sottolinea -. La mancata attenzione nei confronti delle patologie infettive “dimenticate”, aumenta il rischio che anche i paesi non endemici ne siano interessati, come sta accadendo appunto in Italia”. Nel 2021 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato una road map per le malattie tropicali dimenticate per il decennio 2021-2030 nella quale vengono definiti gli obiettivi globali per prevenire, controllare, eliminare ed eradicare queste patologie. “Ad oggi siamo ancora lontani dal raggiungere pienamente questi risultati e secondo il report 2023 sul progresso della road map, solo 47 Paesi hanno eliminato almeno una NTDs. C’è quindi ancora molto lavoro da fare per diminuire le infezioni e la circolazione delle malattie e per ridurre il pericolo a livello globale”, conclude Gobbi.

Lombardia, martedì 30 gennaio seduta di Consiglio regionale

Lombardia, martedì 30 gennaio seduta di Consiglio regionaleMilano, 26 gen. (askanews) – Seduta di Consiglio regionale della Lombardia prevalentemente dedicata agli atti di indirizzo quella convocata dal Presidente dell’assemblea, Federico Romani per martedì 30 gennaio alle ore 10. All’inizio dei lavori è previsto l’esame di tre mozioni iscritte all’ordine del giorno sui seguenti temi: ruolo di Vice Presidente della Commissione “Agricoltura, montagna e foreste” (prima firmataria Michela Palestra, Patto Civico); sostegno alla navigazione commerciale nella tratta di fiume Po compresa tra i porti di Cremona e Mantova (primo firmatario Marcello Ventura, FdI); “Distretto della Famiglia”: avvio di un progetto sperimentale (primo firmatario Michele Schiavi, FdI).

Seguirà la discussione del progetto di legge che introduce nuove disposizioni regionali per la promozione delle azioni di sostenibilità del sistema agroalimentare realizzate dai distretti del cibo (relatore Riccardo Vitari, Lega). qAll’attenzione dell’Assemblea saranno infine portate alcune proposte di nomina che riguardano la designazione di un componente supplente nel Collegio sindacale di Finlombarda S.p.A., in sostituzione di dimissionario, e del revisore legale e del revisore supplente del Consorzio di bonifica di secondo grado del Mincio.

Una nuova seduta di Consiglio regionale è già stata calendarizzata per martedì 6 febbraio: nell’occasione, prima dell’inizio dei lavori d’Aula si terrà la cerimonia del Giorno della Memoria istituito con la legge regionale n°10 del 3 maggio 2004 e dedicato ai “Servitori della Repubblica caduti nell’adempimento del dovere”.

Australian open, Sinner in finale contro Medvedev

Australian open, Sinner in finale contro MedvedevRoma, 26 gen. (askanews) – Sarà Daniil Medvedev l’avversario di Jannik Sinner per il titolo agli Australian Open. Il russo ha battuto Sascha Zverev nella seconda semifinale con lo score di 5-7, 3-6, 7-6, 7-6, 6-3 in 4 ore e 19 minuti. Terza finale negli ultimi quattro anni a Melbourne per il russo che arriva alla sfida con Sinner dopo una battaglia fisica e di nervi contro il n. 6 al mondo, conclusa dopo la mezzanotte australiana. Il 27enne di Mosca ha dovuto rimediare a una partenza ad handicap nei primi due set, risolvendo i due parziali successivi – sempre nel segno dell’equilibrio – con due tiebreak ben giocati. Nel quinto set ha prevalso la maggiore lucidità di Medvedev contro uno Zverev meno efficace al servizio.

Australian Open, Sinner: “Il torneo non è finito”

Australian Open, Sinner: “Il torneo non è finito”Roma, 26 gen. (askanews) – Esultanza contenuta per Jannik Sinner, alla sua prima finale di uno Slam “Perché il torneo non è finito” risponde lui serafico in conferenza stampa. L’altoatesino prova “felicità, soddisfazione, abbiamo lavorato tanto per arrivare a questo punto. Battere Nole in uno Slam è un bel traguardo ma il torneo non è finito, domenica mi aspetta una partita molto importante per la mia carriera”.

I tre match ravvicinati di novembre (i due di Torino e quello in Davis di Malaga) sembrano aver dato nuova consapevolezza al tennista azzurro: “Quelle tre sfide a Nole sono state molto importanti – ha spiegato – sono stato fortunato ad aver avuto quelle opportunità perché ti puoi anche allenare spesso con lui ma in partita poi è tutto diverso, quando devi giocare i punti importanti in un match è tutta un’altra cosa. Devi essere sempre consapevole di quello che fai e sicuramente quelle opportunità di fine anno mi hanno aiutato”. I numeri del match hanno raccontato di una supremazia pressoché travolgente di Jannik: “Dobbiamo essere onesti – ammette – oggi nei primi due set Nole non ha giocato benissimo; non colpiva la palla come è solito fare e non si muoveva benissimo. Ma quando affronti il numero 1 sai che la reazione può arrivare da un momento all’altro, devi essere sempre pronto perché le cose possono cambiare rapidamente. E così è stato, nel terzo e nel quarto set abbiamo giocato alla pari e dopo aver visto sfumare il matchpoint non è stato un momento semplice. Sapevo che dovevo continuare così per crearmi altre possibilità, sono arrivate e sono contento di essere riuscito a prendermi la vittoria”. Prima di concentrarsi per finale che lo attende domenica, Jannik è pronto a sostenere i connazionali Bolelli e Vavassori, attesi domani sera dall’ultimo atto del torneo di doppio: “E’ bello vedere un doppio italiano in finale – conclude – . Ho visto la loro semi e domani guarderò la finale. Stanno giocando un buon tennis, si meritano di essere in finale e speriamo possano chiudere nel migliore dei modi. Il fatto di avere un doppio così forte ci potrà aiutare anche in Coppa Davis… e poi sono dei bravi ragazzi, ragazzi normali, un po’ come lo sono io, in questo siamo simili”.

La Corte dell’Aia esaminerà le accuse e ordina a Israele di adottare misure per evitare il genocidio a Gaza

La Corte dell’Aia esaminerà le accuse e ordina a Israele di adottare misure per evitare il genocidio a GazaRoma, 26 gen. (askanews) – La Corte internazionale di giustizia (Cig) ha giurisdizione per pronunciarsi sul caso presentato dal Sudafrica contro Israele per presunte violazioni della Convenzione sul genocidio. È quanto ha dichiarato il presidente della Corte, Joan Donoghue, spiegando nell’udienza in corso all’Aia che ci sono “prove sufficienti di una controversia tra Israele e Sudafrica” e che il “Sudafrica è legittimato” ad avviare il caso.

Inoltre, la Corte internazionale di giustizia (Cgi) dell’Onu ha deciso che “ci sono le condizioni per ordinare misure provvisorie” nel caso presentato dal Sudafrica contro Israele e ha ordinato a Israele di “adottare tutte le misure in suo potere” per prevenire che siano commessi atti in violazione della Convenzione sul genocidio. È quanto ha dichiarato il presidente della Corte, Joan Donoghue, illustrando nell’udienza in corso all’Aia le misure decise. “Israele deve garantire che le sue forze non commettano un genocidio” e “deve adottare tutte le misure in suo potere per prevenire e punire l’incitamento diretto e pubblico a commettere un genocidio nei confronti dei membri del gruppo palestinese”. Israele deve “prevenire la distruzione e garantire la tutela delle prove” del presunto genocidio.

Israele deve adottare misure per garantire “i servizi essenziali e l’assistenza umanitaria urgentemente necessari nella Striscia di Gaza” e deve presentare un rapporto alla Corte tra un mese.

IA, padre Benanti: la macchina non può nulla senza l’uomo

IA, padre Benanti: la macchina non può nulla senza l’uomoRoma, 26 gen. (askanews) – “Nella relazione uomo-macchina la risorsa è sempre nella parte umana. L’intelligenza artificiale non si applicherà mai senza l’attività umana”. E’ quanto ha sottolineato padre Paolo Benanti, consigliere del Papa per i temi dell’intelligenza artificiale e presidente della Commissione AI per l’informazione, intervenendo nella seconda giornata della Conferenza degli Ambasciatori del Sovrano Militare Ordine di Malta, dedicata al tema dell’intelligenza artificiale.

E’ dunque importante “conoscere la natura dello strumento”. “Da quando abbiamo utilizzato l’informazione – ha aggiunto il francescano – la macchina poteva acquisire un fine e scegliere i mezzi per realizzarli. Eticamente il fine non giustifica i mezzi. Bisogna chiedersi come garantire che i mezzi usati dalla macchina siano sempre appropriati”.

Vino, nel 2024 il Gavi festeggia 50 anni dal riconoscimento della Doc

Vino, nel 2024 il Gavi festeggia 50 anni dal riconoscimento della DocMilano, 26 gen. (askanews) – Il Gavi festeggia quest’anno i 50 anni dal riconoscimento della Doc: era infatti il 1974 quando il Cortese di Gavi veniva annoverato tra le Denominazioni di origine controllata. “E’ un anniversario importante, un traguardo storico che premia il lungo percorso, l’impegno e la dedizione dei produttori che insieme hanno costruito la reputazione di un vino oggi presente in oltre 100 Paesi nel mondo” ha commentato Maurizio Montobbio, presidente del Consorzio Tutela del Gavi che dal 1993 vigila sulla Denominazione divenuta Docg cinque anni più tardi, nel 1998.

Gli oltre 1.600 ettari di Cortese compresi negli undici Comuni della provincia di Alessandria costituiscono l’enclave quasi totale della produzione nazionale di Cortese, vitigno che in questo territorio, l’angolo più orientale del Sud del Piemonte al confine con la Liguria, ha trovato la sua massima espressione: il Gavi, Cortese in purezza. Dalla sua nascita, la Denominazione ha conosciuto una crescita costante, in particolare negli ultimi 20 anni: +58% di superficie vitata (allora gli ettari erano 1.021), +75% di bottiglie prodotte, da 8 a 14 milioni, con oltre l’85% della produzione destinata all’export. Nel 2023 il Gavi ha venduto complessivamente oltre 14 milioni di bottiglie. “Il mercato sta premiando i vini bianchi e questo ci consente di performare bene nonostante la contrazione dei consumi e l’aumento delle accise nel nostro primo mercato (UK)” ha proseguito Montobbio, spiegando che “quest’anno, a livello consortile, continueremo a realizzare attività orientate al consolidamento del valore del Gavi nei mercati in cui siamo già presenti, proseguendo i progetti di promozione nazionale e internazionale già avviati lo scorso anno”.

Nell’ottica della sostenibilità e per far fronte al cambiamento climatico, il Consorzio, che conta 180 soci per un fatturato totale di circa 65 milioni di euro, ha avviato un progetto di analisi agronomica e meteorologica con lo scopo di improntare la viticoltura ad un’agricoltura di precisione, attraverso la realizzazione di una rete di stazioni meteo per raccogliere dati sull’ambiente di coltivazione, conoscerne meglio le caratteristiche e monitorare l’andamento climatico. “Il vitigno Cortese, anche nel corso dell’ultima vendemmia così come in quella precedente, ha dimostrato una eccezionale capacità di adattamento – ha sottolineato l’agrotecnico del Consorzio, Davide Ferrarese – come se l’insediamento secolare di questo vitigno nella zona avesse fornito all’uva la memoria genetica per affrontare anche situazioni estreme”.

FIFA estende partnership globale con Visa a Coppa del Mondo 2026

FIFA estende partnership globale con Visa a Coppa del Mondo 2026Roma, 26 gen. (askanews) – FIFA ha annunciato l’estensione della sua partnership con Visa, tra i leader mondiali nei pagamenti digitali, in qualità di Partner Ufficiale FIFA. Il nuovo accordo, informa una nota, durerà fino al 2026 e consente a Visa e FIFA di promuovere la crescita del calcio e di sostenere giocatori, tifosi e clienti attraverso un entusiasmante programma di eventi dedicati ai giovani, di competizioni di Beach Soccer e di FIFAe, che culminerà nella più grande Coppa del Mondo FIFA della storia nel 2026.

Il Presidente di FIFA, Gianni Infantino, ha dichiarato: “FIFA è entusiasta di collaborare con Visa e di focalizzare la nostra solida partnership su quello che sarà un futuro molto luminoso. L’impegno costante di Visa nel migliorare l’esperienza dei tifosi, unito al suo approccio innovativo alla tecnologia dei pagamenti, si allinea alla visione FIFA per rendere il calcio globale e accessibile a tutti. Non vediamo l’ora di offrire momenti eccezionali ai tifosi di tutto il mondo”. Visa continuerà a essere Official Payment Technology Partner per le attività di FIFA a livello globale, offrendo un’esperienza commerciale sicura e fluida agli appassionati fan di FIFA in loco. I titolari di carta Visa beneficeranno di un accesso esclusivo, anche dietro le quinte, durante i tornei FIFA, di prevendite dedicate e altre promozioni innovative, anche presso i negozi FIFA e online su FIFAstore.com, per tutta la durata della partnership.

“La nostra collaborazione con FIFA ha prodotto immensi vantaggi per il nostro brand, i nostri clienti e i titolari di carta”, ha dichiarato Oliver Jenkyn, Group President, Global Markets, Visa. “Siamo entusiasti di continuare la nostra partnership di lunga data e di offrire esperienze di pagamento fluide in occasione di uno degli eventi sportivi più popolari al mondo”. Sfruttando gli insight dello studio Visa “Digital Fans: How Connected Experiences Can Power the Future of Fandom”, Visa e FIFA lavoreranno insieme per identificare ulteriori iniziative volte a migliorare l’esperienza dei tifosi in occasione della più grande Coppa del Mondo FIFA di sempre e degli altri tornei FIFA.

Romy Gai, FIFA Chief Business Officer, ha dichiarato: “Dal 2007 Visa è stata determinante per elevare l’esperienza di pagamento in più di 40 eventi FIFA, tra cui la recente Coppa del Mondo FIFA in Qatar e l’anno scorso in occasione della FIFA Women’s World Cup in Australia e Nuova Zelanda, un evento con numeri da record. Mentre l’esperienza dei fan ha visto enormi passi avanti nei 16 anni di partnership, FIFA e Visa continuano a guardare avanti, verso una moderna esperienza di commercio digitale, personalizzata e fluida per la Coppa del Mondo FIFA 2026.” “Uno degli obiettivi principali di Visa nella collaborazione con FIFA è arricchire l’esperienza di tifosi e atleti”, ha aggiunto Frank Cooper, Chief Marketing Officer di Visa. “La Coppa del Mondo FIFA 26 rappresenta un’opportunità unica per Visa di raggiungere questo obiettivo. Sebbene lo sport agonistico sia considerato intrattenimento, in realtà si tratta anche di un business fiorente. Ciò permette a Visa di operare all’incrocio tra cultura e commercio e di soddisfare le grandi aspettative dei nostri titolari di carta nel momento delle gare, sia che assistano alle emozioni della partita dal salotto di casa, sia che si trovino al centro dell’azione a bordocampo”.

Fukushima, ulteriore ritardo in rimozione materiali radioattivi

Fukushima, ulteriore ritardo in rimozione materiali radioattiviRoma, 26 gen. (askanews) – La rimozione delle barre di combustibile fuse dall’impianto nucleare di Fukushima Daiichi – teatro del più grave incidente atomico della storia dopo Chernobyl – sarà posticipata fino a circa ottobre. L’ha comunicato la Tokyo Electric Power Co. (Tepco), poiché i ritardi nel completamento di un braccio robotico per l’attività hanno spinto a passare ad altri piani. Lo riferisce il Nikkei.

L’inizio della rimozione dei detriti di combustibile era stato programmato per la prima volta entro un decennio dalla fusione del reattore del 2011, ma lo sviluppo e i test del braccio robotico nel Regno unito sono stati ritardati a causa del Covid-19. Un ulteriore posticipo era stato deciso alla seconda metà dell’anno fiscale 2023. I ritardi sono dovuti a problemi con i depositi vicino all’ingresso del reattore, nonché “alla necessità di migliorare la sicurezza e l’operatività del braccio robotico”, ha detto giovedì in una conferenza stampa Akira Ono, funzionario della TEPCO incaricato delle operazioni di smantellamento.

I detriti radioattivi sono costituiti da carburante e altri materiali che si sono sciolti, quindi raffreddati e solidificati, dopo che l’impianto è rimasto senza energia elettrica e quindi senza impianti di raffreddamento dei reattori per il devastante tsunami del marzo 2011. Si stima che circa 880 tonnellate di materiali radioattivi si trovino nei reattori da 1 a 3. Gli esperti considerano la raccolta dei detriti la sfida principale nello smantellamento. Tepco prevede di iniziare con l’unità 2 ed espandersi gradualmente a partire dalla metà degli anni 2020 circa.

Prima che il combustibile fuso possa essere rimosso dall’unità 2, è necessario rimuovere l’attrezzatura fusa e altri detriti. TEPCO ha iniziato questo lavoro a gennaio utilizzando acqua a bassa pressione e altri strumenti, ma non ha un’idea chiara di quando finirà. Parallelamente al braccio robotico, Tepco ha anche sviluppato un dispositivo simile a una canna da pesca da inserire in spazi più ristretti. Tenterà di utilizzare questo dispositivo per estrarre il carburante fuso intorno a ottobre.

Per quanto riguarda il braccio robotico, si prevede che occorreranno circa 90 giorni per garantire un percorso verso i detriti. La lentezza dei progressi mette a rischio l’obiettivo di smantellamento definitivo della centrale tra il 2041 e il 2051. Ulteriori ritardi nello smantellamento potrebbero anche aumentare i costi, che sono già saliti a 23.400 miliardi di yen (146 miliardi di euro), compreso il risarcimento delle vittime.