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Il Pg chiede la conferma dell’ergastolo per i fratelli Bianchi per l’omicidio di Willy Monteiro

Il Pg chiede la conferma dell’ergastolo per i fratelli Bianchi per l’omicidio di Willy MonteiroRoma, 27 apr. (askanews) – I fratelli Bianchi devono essere condannati all’ergastolo per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, anche dai giudici della corte d’assise appello di Roma. Così sostituto procuratore generale di Roma, Bruno Giangiacomo, e il pm di Velletri, Francesco Brando, hanno concluso nel processo di secondo grado per il delitto avvenuto nella notte tra il 5 ed il 6 settembre del 2020 a Colleferro, nell’hinterland della Capitale. Willy, giovane studente che lavorava come aiuto cuoco in un pub, venne ucciso a calci e pugni. Era intervenuto in difesa di un suo amico aggredito da alcuni ragazzi di Artena. Nel processo di primo grado è stata riconosciuta il massimo della pena ai fratelli Marco e Gabriele Bianchi, mentre 21 anni sono stati dati a Mario Pincarelli e 23 anni a Francesco Belleggia. Il pg, nella sostanza, chiede la conferma del giudizio di primo grado nella sua interezza. Willy Monteiro Duarte, che era originario di Capo Verde, abitava a Paliano. Nell’ottobre 2020 il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha dato la medaglia d’oro al valor civile nel suo ricordo. Il ragazzo “con eccezionale slancio altruistico e straordinaria determinazione, dando prova di spiccata sensibilità e di attenzione ai bisogni del prossimo, interveniva in difesa di un amico in difficoltà, cercando di favorire la soluzione pacifica di un’accesa discussione. Luminoso esempio anche per le giovani generazioni, di generosità, altruismo, coraggio e non comune senso civico, spinti fino all’estremo sacrificio”. Willy venne aggredito e colpito con tecnica di lotta Mma, in piazza Oberdan, davanti al locale ‘Due di picche’ e lasciato esanime sull’asfalto. Il processo, oggi, è stato aggiornato all’11 maggio prossimo. Per allora prenderanno la parola i legali di parte civile ed i difensori. I nuovi avvocati dei Bianchi hanno depositato una richiesta di riapertura del dibattimento. “La morte di Willy è un evento indecente – hanno spiegato i rappresentnati dell’accusa nel corso della requisitoria – è assurda nei motivi e nelle modalità che l’hanno determinata”. Si è trattato di “un’azione che, nel caso di specie, ha avuto una durata apprezzabile, quantificabile in circa 50 secondi, e, in questo lasso temporale, tutti gli imputati non solo non hanno mai desistito ma, anzi, hanno intensificato la condotta: lo hanno fatto agendo in quattro contro uno, proseguendo per tutto questo tempo a martoriare Willy, infierendo su un corpo che, sin dai primi secondi, già appariva totalmente remissivo”.

Il magistrato ha poi ricordato che i fratelli Bianchi “hanno ricevuto condanne ormai passate in giudicato per estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti; sono soggetti conosciuti per avere la fama di picchiatori e infatti in passato sono stati arrestati per fatti analoghi e rinviati a giudizio (sempre aggressioni di più soggetti contro uno, peraltro ai danni di soggetti extracomunitari; quindi sempre in una situazione in cui il soggetto è in una situazione di minorata difesa). Sono persone che andavano a fare gli arroganti in giro. Sono persone che vivevano nel lusso senza fare nulla e che quindi vivevano di delitti. Sono persone, infine, che hanno dimostrato di non aver avuto alcuna revisione critica del loro operato, come emerge dal loro esame in occasione del quale hanno reso dichiarazioni miranti a dare la responsabilità esclusiva dell’evento a Belleggia (e, badate, non è un caso, visto che ritengono Belleggia il ‘traditore’) e nel corso del quale hanno addirittura mostrato un atteggiamento quasi offensivo nei confronti dei familiari della persona offesa”. Secondo quanto ricostruito dal pg Giangiacomo e dal pm Brando l’omicidio è “un fatto concitato” che è avvenuto in un contesto di confusione. “Dobbiamo prenderne atto e con vaglio critico dobbiamo anche accettare che un teste credibile possa essersi confuso su un aspetto. E di fronte ad un fatto concitato bisogna contrapporre un processo che sia ragionato”. Inoltre “non è vero che il clamore mediatico ha condizionato la testimonianza e l’eccezione della difesa sul punto, é un auto gol”. Secondo i rappresentanti dell’accusa c’è “un tentativo inaccettabile di far entrare nel processo atti di indagine che non possono entrare – hanno detto – Le difese vogliono prendere stralci di altre indagini. Si tratta di argomentazioni senza appigli giuridici. Non va consentita l’operazione che è un tentativo di rifare il processo”.

Spezie e aromi: una passione in cucina che vale 157 mln di euro

Spezie e aromi: una passione in cucina che vale 157 mln di euroMilano, 27 apr. (askanews) – Due italiani su tre non rinunciano a spezie e aromi in cucina. Nel 2022 i consumi in Italia sono cresciuti fino a tornare ai livelli pre-Covid, con vendite a volume pari a quasi 97 milioni di confezioni per un mercato che vale oltre 157 milioni di euro. In media gli italiani acquistano 5,7 confezioni all’anno tra spezie e aromi, in linea con il 2020, che era stato un anno particolarmente positivo per il settore. Ma quali sono le spezie e le erbe aromatiche preferite dagli italiani? A tavola il rosmarino e il pepe nero la fanno da padroni e battono il prezzemolo e il peperoncino, ma si fa sempre più strada la voglia di sapori esotici, con ingredienti come lemongrass e cardamomo pronti a entrare nei nostri piatti, spinti anche dal successo di tanti programmi televisivi (il 21,5% degli italiani dichiara di usare più spezie e aromi di prima perché ispirato dai programmi di cucina). Insomma, spezie e aromi piacciono a tutti, soprattutto alla Gen Z (il 64% dei più giovani dichiara di usarli abbastanza spesso e il 16% sempre). Sono questi alcuni dei dati dell’indagine “Gli italiani, le spezie e le erbe aromatiche”, condotta da AstraRicerche per Cannamela, brand di gruppo Montenegro. Uno studio realizzato in occasione della 40esima edizione di MacFrut, fiera internazionale dell’ortofrutta in programma dal 3 al 5 maggio 2023 al Rimini Expo Centre.

Negli ultimi cinque anni l’uso di spezie ed erbe aromatiche è cresciuto molto tra gli italiani (il 65,5% degli intervistati dichiara di usarle più di prima). E se nei primi tre posti delle spezie più usate troviamo pepe nero, peperoncino e zafferano, nella classifica delle erbe aromatiche vince un trittico tipico della nostra cultura mediterranea: rosmarino, prezzemolo e basilico. Ma cresce, in parallelo, la voglia di sapori esotici: cardamomo, paprika affumicata, curry, pepe rosa e curcuma per quel che riguarda le spezie; lemongrass, coriandolo, dragoncello, ginepro e cumino per quel che riguarda le erbe aromatiche sono i rispettivi cinque trend del futuro. “Dato significativo è quello sui driver di acquisto di spezie e aromi – sottolinea Fausta Fiumi, marketing & new business director di Cannamela – Rispetto al passato notiamo infatti una maggiore sensibilità per qualità e certificazione delle materie prime. A guidare le scelte di acquisto sono in primo luogo prezzo (40,2%) e provenienza delle materie prime (38,7%). Ma quasi un intervistato su tre tiene conto anche della qualità e della certificazione delle materie prime (31,4%) e metodo di produzione (30,5%)”.

Tra quelli che non rinunciano all’utilizzo di spezie e di erbe aromatiche, il 23,7% del campione intervistato, in particolare donne (29%) e 25-34enni (32%), afferma di utilizzarle sempre, ogni giorno. A questi si aggiunge il 58,1% che se ne serve abbastanza spesso, quasi ogni giorno. In questo caso, i più interessanti sono i 18-24enni, quindi la Gen Z, con il 64%, e i singles (63%), rispettivamente user che scelgono i prodotti in base alla qualità e alle materie prime (64%). Ma perché portiamo così tante spezie e aromi a tavola? Il primo motivo in assoluto è “dare più sapore, più carattere al piatto”, secondo il 67,6% degli intervistati (in particolare donne, 73%). A seguire, per oltre un intervistato su tre, questi ingredienti danno la possibilità di sperimentare creando nuovi abbinamenti. Conta poi anche il fattore salute. Questi ingredienti, infatti, aiutano a realizzare una cucina più sana, che impiega meno sale (30% del campione, soprattutto donne, che arrivano al 34%). Quando si parla di spezie e aromi sono due i concetti principali che emergono dalla ricerca: tradizione e sperimentazione. Se da una parte la spezia più usata in assoluto resta il “classico” pepe nero (79,6% del campione), l’interesse degli italiani è anche per le altre tipologie di questa spezia, come il pepe rosa, oggi scelto da uno su quattro e con un 22,4% del campione che si dice intenzionato a provarlo. Stesso discorso per la paprika affumicata: usata oggi dal 16,9% degli intervistati e con un 24,1% intenzionato a impiegarla nelle proprie ricette.

Nella metà alta della classifica di utilizzo spicca, inoltre, la curcuma: ne fanno uso in cucina circa due italiani su cinque (41,6%). C’è poi il curry nella versione “classica” che viene impiegato nelle ricette del 40,2% del campione. Fanalino di coda è il cardamomo.

Sudan, Tajani: in salvo oltre 140 persone, lavoriamo a tregua

Sudan, Tajani: in salvo oltre 140 persone, lavoriamo a treguaRoma, 27 apr. (askanews) – L’evacuazione degli italiani dal Sudan è stata “complessa” e condotta dall’Unità di crisi con mezzi del Ministero della Difesa e con il sostegno dell’intellignece “ha messo in sicurezza oltre 140 persone, compresi cittadini di altri Paesi europei”: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenuto al question time della Camera.

“I colloqui che ho avuto con i generali sudanesi hanno permesso di tenere i convogli italiani al riparo degli attacchi”, ha ricordato Tajani ripercorrendo le varie fasi dell’operazione e sottolineando come il governo contineurà a sostenere gi italiani rimasti nel Paese, in massima parte religiosi e appartenenti alle ong. Il governo italiano “sta lavorando per favorire un cessate il fuoco e una tregua, unico modo per stabilizzare la regione e contenere l flussi irregolari”, ha proseguito Tajani.

“Ci adopereremo per favorire la pacificazione del Sudan: la situazione è grave e l’Europa deve evitare un vuoto politico che potrebbe favorire altri attori”, ha concluso.

Saccoccia (Asi): in ultimi 4 anni da governo 10,3 mld per lo Spazio

Saccoccia (Asi): in ultimi 4 anni da governo 10,3 mld per lo SpazioRoma, 27 apr. (askanews) – Negli ultimi quattro anni sono stati allocati sullo Spazio italiano oltre 10 miliardi di euro di risorse istituzionali e il budget dell’Agenzia spaziale italiana è aumentato del 250% passando da circa 800 mln a oltre 2 mld e “sarà stabile a valori similari almeno nei 2 anni successivi”. Lo ha sottolineato il presidente dell’Asi Giorgio Saccoccia durante l’incontro organizzato per tracciare un bilancio del suo mandato quadriennale alla guida dell’ASI, iniziato nell’aprile 2019 e che giungerà a scadenza il prossimo 2 maggio.

La maggior parte dei 10,3 miliardi assegnati allo Spazio – non tutti gestiti da Asi perché comprendono anche le risorse Esa e Pnrr – sono andati al settore dell’Osservazione della Terra (2,5 mld) “ritenuto fondamentale anche per i cittadini in tutte le sue declinazioni”; seconda per entità di risorse (1,7 mld) l’esplorazione umana e robotica seguita dal trasporto spaziale (1,5 mld) e servizi di lancio (790 mln), dai nanosatelliti (854 mln), telecomunicazioni e navigazione (842 mln), scienza e ricerca (663 mln). Ultima per entità tra le voci quella relativa alla gestione ordinaria dell’Agenzia (346 mln). Per quanto riguarda l’Asi il budget provvisorio per il 2023 è di 2,2 mld di euro: 110 mln assegnazione ordinaria, 854 mln per attività in Esa, 1.166 mln per programmi nazionali e bi-multilaterali, 153 mln del Pnrr.

Tra le attività di questi anni Saccoccia ha ricordato il lancio di satelliti nazionali o in collaborazione bi-multilaterale al di fuori di Esa: da Ixpe (Asi-Nasa) lanciata nel dicembre 2021 a Lares 2 al nanosatellite ArgoMoon che ha viaggiato sullo Space Launch System per fornire alla Nasa immagini significative a conferma della corretta esecuzione delle operazioni del vettore SLS e all’altro piccolo satellite LICIACube, che “ha viaggiato da autostoppista sulla missione Dart della Nasa che è andata a impattare su un sistema binario di asteroidi” per dimostrare la possibilità di deviarne l’orbita in caso di minaccia. Senza dimenticare i due satelliti della nuova generazione di COSMO-SkyMed “un gioiello italiano che ci individiano”. In ambito Esa poi sono stati lanciati diversi satelliti che hanno visto una forte partecipazione italiana: EDRS-C (Agosto 2019); CHEOPS (Dicembre 2019); Galileo FOC 27 & 28 (Dicembre 2021); James Webb Space Telescope (Dicembre 2021); Meteosat Third Generation (Imager 1) (Novembre 2022) e JUICE (Jupiter Icy Moon Explorer) lanciato questo mese. E il futuro si presenta ricco di programmi che coinvolgeranno il nostro Paese, a cui è destinata una parte importante dei fondi.

A Palermo al via le riprese per la nuova serie ‘Il Gattopardo’

A Palermo al via le riprese per la nuova serie ‘Il Gattopardo’Roma, 27 apr. (askanews) – Saranno girate anche a Palermo le riprese, iniziate oggi nella capitale, della nuova serie Netflix ‘Il Gattopardo’, tratta dal romanzo omonimo di Tomasi di Lampedusa, magistralmente trasposto in film da Luchino Visconti nel 1963. I sei episodi, prodotti da Indiana Production e Moonage Pictures, saranno interpretati da Kim Rossi Stuart, Benedetta Porcaroli, Saul Nanni e Deva Cassel, con un casting di 2.500 comparse tutte residenti in Sicilia e il coinvolgimento di una considerevole quantità di maestranze locali.

“Siamo onorati di ospitare nella nostra città alcune delle riprese della serie tv ‘Il Gattopardo’. Una produzione internazionale che darà spazio al racconto della Sicilia e di Palermo attraverso la bellezza del suo patrimonio storico e artistico noto in tutto il mondo e che dimostra come Palermo si presenti sempre più come ‘Città cinematografica’. Una vocazione naturale che certamente questa amministrazione vorrà valorizzare e sostenere alla luce dei notevoli flussi turistici ed economici che può contribuire a portare in tutto il territorio regionale”, dichiara il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.

Dal 4 al 7 maggio torna a Roma il Moscerine Film Festival

Dal 4 al 7 maggio torna a Roma il Moscerine Film FestivalRoma, 27 apr. (askanews) – Dopo il successo della prima edizione torna a Roma il Moscerine Film Festival. “Il primo Festival di cinema a Roma dedicato alle bambine e ai bambini” si svolgerà dal 4 al 7 maggio al Nuovo Cinema Aquila. Presidente di giuria la produttrice Maria Fares, tra i giurati l’attrice e regista Claudia Gerini, la vicedirettrice di Rai Kids Maria Mussi Bollini, l’autore e sceneggiatore Mario Bellina, Simona Ercolani di Standbyme, Alessandro Loprieno di WeShort, il doppiatore Alex Polidori, la regista e sceneggiatrice Paola Randi, lo sceneggiatore Stefano Rulli, il giornalista Michele Santoro, il regista Vito Zagarrio. La direzione artistica del Festival è affidata a Nina Baratta regista e produttrice che insegna nelle scuole educazione all’immagine.

Quest’anno il festival, la cui madrina è Margot Sikabonyi è stato presentato in Campidoglio: nella conferenza stampa si è approfondita l’importanza dell’educazione all’immagine per le nuove generazioni. “Si tralascia nel mondo della scuola la necessità dell’alfabetizzazione al mondo delle immagini – ha spiegato Maria Fares – eppure un corretto e consapevole uso dei video è ormai indispensabile per le nuove generazioni”. Anche su questo obiettivo si basa l’impegno dell’Associazione Culturale Le Moscerine che è produttrice del festival e da anni si occupa di sviluppare il potenziale creativo di bambine e bambini dai zero ai 12 anni con corsi e laboratori di fotografia, filmmaking, scenografia e costume cinematografico. Questa edizione del Festival, condotta dalle giovani Aurora Saracino e Azzurra Dottori, si comporrà di diverse sezioni: “Under12”, “Young creator”, “Focus scuole”, “Cinema in culla”, “Laboratori di educazione all’immagine”. Per la “Competitiva Under12” potranno partecipare tutti i bambini fino ai 12 anni, non ci sara’ un tema da sviluppare per dare possibilita’ ai piccoli registi di spaziare e sorprendere. La lunghezza dei corti non dovra’ essere superiore ai 15 minuti. La novità di questa edizione, che va sempre più nella direzione di un festival dedicato ai giovanissimi, è l’inserimento di una nuova categoria di giovani creatori di contenuti che utilizzino le loro modalità veloci e innovative di lavoro: nasce così la nuova sezione competitiva “Young Creator”. Nella categoria possono partecipare tutti i ragazzi fino a 12 anni, con un video girato esclusivamente in verticale e con una durata massima di 90 secondi. “Focus scuole” è la competitiva dedicata ai progetti video realizzata all’interno degli istituti scolastici. Il tema della rassegna è libero, possono presentare i propri cortometraggi sia le scuole, che le associazioni e i liberi professionisti che hanno realizzato un lavoro in collaborazione con gli studenti. La lunghezza dei lavori non deve superare i 15 minuti.

Per quanto riguarda “Cinema in culla”, realizzato in collaborazione con Rai Kids, si terranno delle matinée dedicate ad un pubblico di 0/3 anni: la sala avra’ una temperatura adeguata a bambini molto piccoli, le luci rimarranno accese durante le proiezioni, l’audio sara’ basso per non infastidire i neonati e saranno messi nella sala dei fasciatoi per agevolare i cambi dei piccini. Verranno proiettati dei cortometraggi adatti ai piccolissimi dai zero ai tre anni. Durante il festival si terranno 4 laboratori o talk di educazione all’immagine per le diverse fasce d’età con la partecipazione delle scuole del territorio: si scopriranno le tecniche alla base del movimento (stop motion – pixillation) verranno prodotti dei piccoli cortometraggi, si esplorerà l’universo dei cartoon. I vincitori dello scorso anno testimonieranno la loro esperienza ai nuovi partecipanti. Tutto il festival, per i bambini e le famiglie partecipanti, sarà gratuito. Quest’anno ci sarà, tra le altre novità, anche una giuria d’eccezione composta dai giovanissimi pazienti di ospedali pediatrici italiani, tra cui il Bambin Gesù di Roma, che attraverso la piattaforma di Cinema in Ospedale, premieranno il cortometraggio più meritevole. La manifestazione si concluderà domenica 7 maggio con una festa finale nello spazio di Largo Venue.

Hackathon for Impact: il futuro sostenibile secondo la generazione Z

Hackathon for Impact: il futuro sostenibile secondo la generazione ZMilano, 27 apr. (askanews) – Per la generazione Z la sostenibilità è uno stile di vita che si riflette nelle abitudini quotidiane: dalla scelta consapevole dei prodotti alle abitudini antispreco in viaggio, fino alle challenge per condividere buone pratiche sociali e ambientali. È questo il quadro che emerge dai risultati del primo Hackathon for Impact, la maratona creativa che ha permesso a studenti universitari e giovani lavoratori di Udine, Napoli e Bologna di creare soluzioni innovative per proporre soluzioni di economia circolare.

L’iniziativa, organizzata nell’ambito del Giro d’Italia della CSR 2023 – con il supporto di CiAl, Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio – ha coinvolto 3 città, 46 partecipanti, 20 giurati, 10 testimoni e 9 facilitatori con l’obiettivo di incoraggiare le PMI ma anche altre organizzazioni ad agire facendosi ispirare dai tre principi cardine del “pensare circolare”: ridurre, riusare, riciclare. Le squadre che hanno vinto i tre Hackathon for Impact si sfideranno il 6 ottobre 2023 a Milano durante l’undicesima edizione nazionale de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale, intitolata quest’anno “Abitare il cambiamento”. Il primo Hackathon si è svolto a Udine il 9 marzo 2023, organizzato in collaborazione con Animaimpresa. A vincere è stato il progetto “RaccontaCi”: un QRcode che consente di accedere a un video di pochi secondi, realizzato dalle aziende in collaborazione con una scuola del territorio, che racconta la storia della vita di un prodotto nato dal riciclo. Come per esempio quella di una borsa realizzata con una vela non più utilizzabile. Tutti i prodotti scelti sono realizzati da piccole e medie imprese locali, e per raccontarne la storia ognuno è abbinato ad una scuola friulana: in questo modo, oltre a rispondere alle esigenze di trasparenza e sensibilizzazione dei consumatori, si innesca un circolo virtuoso di cultura e formazione nelle generazioni ancora più giovani. Perché i bambini di oggi, la cosiddetta Generazione Alfa nata dopo il 2010, saranno gli adulti consapevoli di domani.

L’hackathon di Napoli, il secondo dell’edizione inaugurale 2023, è stato disputato il 22 marzo e realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa e l’Università Parthenope. La squadra vincitrice ha realizzato l’app “GreenWin”, grazie alla quale le aziende possono proporre ai propri clienti comportamenti sostenibili attraverso una serie di challenge che hanno anche l’obiettivo di sensibilizzare e fidelizzare i consumatori. Tra gli esempi proposti, all’insegna dell’inclusività ma anche del divertimento, c’è la sfida “Spesa pazza” riservata a chi utilizza contenitori portati da casa per la spesa alimentare, o la challenge “Ri-bici” che consente di raccogliere punti premio per ogni chilometro percorso pedalando. Tutto all’insegna del “Fare cose vecchie in modo nuovo”. L’ultimo hackathon, organizzato in collaborazione con Impronta Etica, si è spostato al MUG – Magazzini Generativi di Bologna, lo scorso 31 marzo. Il progetto scelto dalla giuria, composta anche in questo caso da docenti universitari e imprenditori del territorio, è stato “RE-Style”: un servizio di noleggio di abbigliamento e accessori per viaggiatori che vogliono viaggiare senza troppi bagagli, realizzato con un network di PMI locali impegnate a ridurre l’impatto ambientale. L’idea del progetto nasce dalle necessità pratiche di viaggio ben note alle giovani generazioni sempre in movimento: non programmare in anticipo il proprio outfit, non preoccuparsi di lavare e stirare durante e dopo il viaggio, non acquistare bagagli extra. A ciò si aggiunge la volontà di evitare l’acquisto di abiti “monouso” e di disincentivare il fast-fashion, ma soprattutto di promuovere realtà locali sostenibili. Nasce così un network virtuoso che si appoggia alle strutture alberghiere per la distribuzione dei capi a noleggio e coinvolge negozi, lavanderie, sartorie, per arrivare – questa l’ipotesi del team ideatore – a rispondere in sei anni alle esigenze di 190 mila “viaggiatori leggeri”.

I partecipanti all’ hackathon si sono sfidati a suon di idee e creatività, con il cronometro alla mano, per progettare e prototipare la loro soluzione per rispondere alla richiesta lanciata dal Salone utilizzando la metodologia di Big Bloom, associazione francese che organizza da anni hackathon solidali. Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale è promosso da Università Bocconi, Sustainability Makers, Global Compact Network Italia, ASviS, Fondazione Sodalitas, Unioncamere, Koinètica.

Nissan alza stime utile anno fiscale 2022 a 220 mld yen (+42%)

Nissan alza stime utile anno fiscale 2022 a 220 mld yen (+42%)Milano, 27 apr. (askanews) – Nissan rivede al rialzo le previsioni fatte lo scorso 9 novembre 2022 relativamente ai risultati finanziari per l’intero anno fiscale conclusosi il 31 marzo 2023.

L’utile netto attribuibile ai soci della controllante per l’esercizio 2022 è previsto in aumento del 41,9% rispetto alla precedente previsione, raggiungendo i 220 miliardi di yen. Questo è dovuto principalmente al miglioramento delle prestazioni e a utili non operativi migliori del previsto, come ad esempio quelli delle società che utilizzano il metodo del patrimonio netto. Anche i ricavi (-3,7% a 10,9 trilioni di yen) e l’utile operativo (+2,8% a 360 miliardi di yen) sono stati aggiornati per riflettere le ultime previsioni.

Delli Noci (Puglia): ritardo Dpcm governo su Zes ci penalizza

Delli Noci (Puglia): ritardo Dpcm governo su Zes ci penalizzaRoma, 27 apr. (askanews) – “Al ritardo e all’incertezza sul trasferimento delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione alle regioni si aggiunge la mancata firma del Dpcm che disciplina la procedura di aggiornamento e revisione della perimetrazione delle aree Zes di competenza dei Commissari straordinari. Azioni in capo al ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Raffaele Fitto che, ad oggi, non lascia trapelare alcuna informazione”. Così l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci.

“La variazione del perimetro attuale delle Zone Economiche Speciali costituisce modifica sostanziale della delimitazione territoriale di cui ai Piani di Sviluppo Strategici approvati e dei conseguenti Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri istitutivi delle aree ZES e, pertanto, potrà essere effettuata con la procedura speciale di cui al vigente art.4 co.3 del D.L. 20 giugno 2017, n.91, convertito con modificazioni dalla L.123/2017 e s.m.i”, ha spiegato. “Senza la firma del DPCM che aggiorna e rivede le perimetrazioni delle aree Zes, includendo nuovi lotti e particelle sulla base dell’effettivo interesse da parte di potenziali investitori, il rischio che gli stessi, prevalentemente esteri, vadano altrove è veramente molto alto”, ha detto ancora.

“Le Zes rappresentano uno strumento straordinario di promozione del sistema Puglia che può aiutarci a realizzare quella che al momento è la nostra più grande ambizione: essere una base logistica italiana attrattiva dal punto di vista degli investimenti e la porta di accesso all’Europa, grazie alla connessione tra il sistema portuale, quello logistico e quelli ferroviario e aeroportuale. In questi anni, abbiamo lavorato affinché si prendesse consapevolezza delle Zes, affinché si creasse una vetrina della Puglia da proporre all’estero con tutto ciò che questo significa per le imprese locali e per l’occupazione”, ha proseguito l’assessore. “Per questa ragione, è molto complicato giustificare questo nuovo ritardo del Governo che probabilmente non coglie quanto l’assenza di questo DPCM, che attendiamo da un po’, blocchi la realizzazione di nuovi e significativi insediamenti produttivi che sono frutto di un intenso lavoro di relazioni e di promozione della nostra regione, che non vogliamo sia soltanto il luogo in cui venire a trascorrere qualche giorno di vacanza ma che vogliamo sia la regione in cui venire ad investire”.

“Se si bloccano gli investimenti a causa della mancata firma del DPCM attuativo, se si blocca la programmazione regionale a causa del mancato trasferimento dei fondi sviluppo e coesione a pagare saranno le imprese, i territori, i lavoratori”, ha concluso.

Arrestato il super latitante di ‘ndrangheta Pasquale Bonavota

Arrestato il super latitante di ‘ndrangheta Pasquale BonavotaRoma, 27 apr. (askanews) – A conclusione di articolate indagini condotte dal Ros e dai Comandi provinciali dei Carabinieri di Vibo Valentia e Genova, questa mattina è stato arrestato a Genova il latitante di ‘ndrangheta Pasquale Bonavota, inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno.

Bonavota era ricercato in quanto destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, nell’ambito dell’indagine “Rinascita – Scott” del Ros, dal Tribunale di Catanzaro, poiché ritenuto responsabile dei delitti di partecipazione ad associazione mafiosa con il ruolo di promotore della cosca Bonavota, nella locale di ‘ndrangheta di Sant’Onofrio (Vibo Valentia). Era l’unico latitante dopo l’esecuzione dell’operazione “Rinascita – Scott” che, il 19 dicembre 2019, ha portato all’arresto di 334 persone ritenute appartenenti alle strutture di ‘ndrangheta della provincia vibonese.

Le indagini sono state dirette dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, guidata dal Nicola Gratteri.