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Tag: Sanremo 2023

Pink Floyd Legend Week, al Teatro Olimpico 5 date

Pink Floyd Legend Week, al Teatro Olimpico 5 dateRoma, 18 gen. (askanews) – Dopo un lungo tour in giro per l’Italia intera, terminato il 30 settembre scorso con un tutto esaurito al Teatro Arcimboldi di Milano, i Pink Floyd Legend inaugurano il tour 2024 partendo da Roma al Teatro Olimpico dove saranno dal 23 al 27 gennaio 2024 con 5 imperdibili concerti in 5 giorni per riscoprire e rivivere l’infinita bellezza dei Pink Floyd, una delle band più importanti della storia della musica di tutti i tempi.

I cinque eventi, dal titolo Pink Floyd Legend Week, sono prodotti da Gilda Petronelli di Menti Associate, il management che cura ogni produzione della band romana, e organizzati in collaborazione con il Teatro Olimpico, uno dei luoghi storici della musica, del balletto e del teatro a Roma. I Legend, riconosciuti da critica e pubblico come i migliori interpreti dei capolavori pinkfloydiani, saranno protagonisti di un evento unico: riproporre dal vivo, in cinque serate consecutive, cinque (ma non solo) tra i più indimenticabili dischi del quartetto britannico.

Dopo il concerto di apertura del 23 gennaio, in cui, oltre a The Dark side of the Moon, verranno eseguiti i più grandi successi dei Pink Floyd, si proseguirà il 24 con la riproposizione di Pulse, il terzo album dal vivo della band inglese contenente anche tutto Dark Side. Il 25 gennaio sarà la volta di In the Flesh Tour ’77 che comprendeva l’intera esecuzione dell’album Animals oltre ai brani di Wish You Were Here. La serata del 26 gennaio dedicata a The Final Cut, l’album mai eseguito dal vivo dai Pink Floyd, riveste un’importanza particolare per i Legend. Innanzitutto per la presenza sul palco della special guest Harry Waters, figlio di Roger e nipote di Eric Fletcher Waters, (al quale Roger ha dedicato il disco), sia perché l’esecuzione avviene in occasione delle celebrazioni degli 80 anni dello Sbarco di Anzio dove Eric Fletcher perse la vita.

I Legend oltre ad Harry Waters alle tastiere, saranno accompagnati dalla Legend Orchestra (con gli Ottonidautore e il Quartetto Sharareh) diretta da Giovanni Cernicchiaro che ritroveremo anche il 27 gennaio insieme al Legend Choir (composto da Coro Arkè, Coro Sant’Agnese Fuori le Mura e Coro Monteverdi) per l’esecuzione di Atom Heart Mother, il concerto-evento che a ogni replica, in ogni teatro d’Italia, continua a riscuotere tutti sold out. La cinque giorni sarà arricchita da una mostra, un allestimento tematico dedicato ai cinque concerti romani dei Pink Floyd Legend, a cura del collettivo The Lunatics, biografi e collezionisti della band, con rarità discografiche, poster, locandine, foto e memorabilia originali, alcuni dei quali mai esposti prima.

I Pink Floyd Legend sono Fabio Castaldi (voce e basso), Alessandro Errichetti (voce e chitarre), Simone Temporali (voce e tastiere), Paolo Angioi (chitarre, basso e cori) ed Emanuele Esposito (batteria). Completano la formazione Giorgia Zaccagni, Nicoletta Nardi e Claudia Marss ai cori, Maurizio Leoni al sassofono solista e Camillo Alberini, seconda batteria su Pulse. I Legend, negli ultimi quattro anni, con i loro spettacoli dedicati all’universo pinkfloydiano possono vantare in Italia oltre 100.000 spettatori. Ogni tour – la cui produzione porta la firma di Gilda Petronelli di Menti Associate – è un evento: da quello di Atom Heart Mother con coro e orchestra a The Dark Side of the Moon – 50th Anniversary Tour, da Live at Pompeii con gli strumenti vintage originali dell’epoca al tour per i 40 anni di Animals con la riproduzione della Battersea Power Station, realizzata con mapping 3d  e proiettata su uno schermo di oltre 15 metri di larghezza per oltre 6 metri di altezza, con tanto di “vapori reali” che fuoriuscivano dalle 4 ciminiere bianche per tutta la durata del concerto, fino a SHINE Pink Floyd Moon, l’opera rock di Micha van Hoecke che li vede sul palco insieme a Raffaele Paganini e ai danzatori della Compagnia Daniele Cipriani. La Pink Floyd Legend Week vede la collaborazione di Arthemisia – società leader nella produzione, organizzazione e realizzazione di mostre d’arte a livello nazionale e internazionale – in questi giorni a Roma con la grande mostra dedicata a Escher, autore dell’opera presente nella copertina di “On The Run”, antologia live dei Pink Floyd uscita nel 1969, ed esposta nelle sale di Palazzo Bonaparte. I possessori del biglietto della mostra usufruiranno di una scontistica riservata per l’acquisto del biglietto per i concerti e viceversa. La mostra sarà visitabile fino al 1° aprile a Palazzo Bonaparte di Roma.

Conte davanti al Giurì d’onore: il mio governo riferì 30-40 volte al Parlamento. Meloni sul Mes ha mentito

Conte davanti al Giurì d’onore: il mio governo riferì 30-40 volte al Parlamento. Meloni sul Mes ha mentitoRoma, 18 gen. (askanews) – “Voglio giustizia”. Dopo un’ora e mezza di audizione a Montecitorio davanti al Giurì d’onore della Camera il leader M5s Giuseppe Conte spiega ai giornalisti di avere “piena fiducia nelle valutazioni che faranno i colleghi deputati della commissione speciale” ma avverte: “Non si può creare un precedente, non può essere consentito a nessuno di venire in Parlamento a ribaltare la realtà dei fatti, a nessun membro del Parlamento perché parliamo della deputata Meloni, non solo della presidente del Consiglio”.

I fatti sono quelli che Meloni, lo scorso 13 dicembre, replicando al dibattito sulle sue comunicazioni in vista del consiglio europeo, davanti all’aula del Senato, aveva riferito così: “La ratifica del Mes l’ha fatta il governo Conte senza mandato parlamentare e un giorno dopo essersi dimesso, quando era in carica solo per gli affari correnti”. Affermazioni fatte dalla premier sventolando come prova un fax inviato nel 2021 da Luigi Di Maio, allora ministro degli Esteri, all’allora rappresentante permanente d’Italia presso l’Unione europea, l’ambasciatore Maurizio Massari, in cui Di Maio lo autorizzava a ratificare l’accordo che modificava il Mes. Per Conte “dichiarazioni false e menzognere che offendono l’onore e la reputazione non solo miei personali ma anche del governo rispetto a tutta l’attività di confronto trasparente e puntuale fatto col Parlamento e quindi con tutti i cittadini”. E infatti davanti al Giurì d’Onore, nominato dal presidente della Camera Lorenzo Fontana proprio su richiesta di Conte per valutare se le accuse di Meloni ledano la sua onorabilità, l’ex premier si è presentato oggi alle 13,30 con una montagna di documenti, circa un centinaio di pagine che sono state oggetto della sua audizione.

Una memoria, si apprende, preparata dallo stesso Conte e illustrata alla Commissione speciale per ripercorrere tutti i passaggi parlamentari della riforma del Mes e del rafforzamento dell’unione bancaria e monetaria: sono stati ben 14 tra Camera e Senato i passaggi fatti dall’allora presidente del Consiglio in persona. Numeri che lievitano sensibilmente – arrivando ad essere anche 30/40 – se si considerano i passaggi fatti tra Commissioni e Aula dai ministri competenti, ovvero i ministri dell’Economia Giovanni Tria e Roberto Gualtieri, nella scorsa legioslatura ai tempi del governo I e II quando, viene fatto notare, Giorgia Meloni era deputata di Fdi e sedeva nei banchi dell’opposizione. Domani il Giurì d’onore presieduto da Giorgio Mulè, vicepresidente Fi della Camera e deputato, ascolterà la presidente del Consiglio, leader di Fdi. L’audizione è fissata per le 12. Sarà la prima voltà che Meloni torna sull’argomento dopo un mese. La descrivono pronta e preparata a rispondere a tutte le domande dei componenti della Commissione: che sono, oltre a Mulè, il deputato della Lega Fabrizio Cecchetti, di Noi Moderati Alessandro Colucci, del Pd Stefano Vaccari e di Avs Filiberto Zaratti. Il presidente Mulè dovrà riferire entro il 9 febbraio all’Assemblea sugli esiti della sua attività. Della relazione del Giurì l’Assemblea si limiterà a prendere atto, senza dibattito né votazione.

Si tratta del secondo Giurì d’onore costituito da Fontana in questa legislatura: il primo fu chiesto da Pd lo scorso anno dopo le affermazioni di Giovanni Donzelli (Fdi) che aveva raccontato in aula che Cospito, detenuto al 41bis, aveva incontrato i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando “che andavano a incoraggiarlo nella battaglia”. In quell’occasione, la commissione presieduta dal M5s Sergio Costa stabilì che Donzelli non aveva leso l’onorabilità dei dem.

Lombardia, presentato a commissioni Piano sociosanitario 2023-2027

Lombardia, presentato a commissioni Piano sociosanitario 2023-2027Milano, 18 gen. (askanews) – Dal curare al prendersi cura. È questo il filo conduttore che ha giuidato gli autori del Piano sociosanitario 2023-2027 della Regione Lombardia (Pssr), presentato oggi dall’assessore al Welfare Guido Bertolaso in Commissione Sanità e in Commissione Sostenibilità sociale in seduta congiunta. Il documento si muove in uno scenario caratterizzato dal progressivo invecchiamento della popolazione (dal 2020 al 2040, gli ultra 85enni passeranno dal 3,6% all’8%), da una forte riduzione della natalità (dal 2015 al 2019 la natalità si è ridotta del 3.5%) e da un aumento del numero di famiglie unipersonali (dal 2020 al 2040 sono aumentate di 332mila le famiglie composte da una sola persona). Aumentano anche gli indicatori di fragilità: 3.127.000 cittadini hanno almeno una condizione cronica, 672.000 lombardi hanno limitata autosufficienza, dal 4% al 38% dei cittadini vive in un ambiente sociale disagiato.

“Rappresenta un’innovazione ed un efficientamento complessivo del sistema, apportando non solo miglioramento nell’erogazione dei servizi, ma anche una visione strategica del concetto di benessere, qualità della vita e ambiente circostante, puntando sull’elemento centrale, che è la prevenzione – ha sottolineato la presidente della Commissione Sanità Patrizia Baffi (Fratelli d’Italia)-. Ciò porta ad una minore domanda presso le strutture, con miglioramento dei tempi e delle prestazioni erogate. Infatti, si fonda sul concetto di one health ovvero un approccio integrato, sistemico, finalizzato ad un equilibrio sostenibile tra salute delle persone, animali ed ecosistema, strettamente collegati e interdipendenti. Mi auguro che la Delibera delle Regole di prossima emanazione possa dare piena attuazione a questi principi e indirizzi, per un continuo miglioramento del sistema sanitario territoriale a vantaggio dei cittadini e dei più fragili”. “Il piano presentato dall’assessore sarà certamente oggetto di approfondimento nel percorso in Commissione – ha evidenziato il Presidente della Commissione Sostenibilità sociale Emanuele Monti (Lega)-. Come ho già fatto nella scorsa legislatura da relatore della riforma sanitaria, sarà mio impegno aprire le porte del Consiglio regionale a chi chiede maggiore salute e tutela per i più fragili in un iter di audizioni che dovranno avere un percorso partecipativo su temi chiave quali la disabilità, il sistema sociosanitario e le RSA, ma anche un rafforzamento dei consultori per il diritto alla vita e il contrasto alle droghe e dipendenze”.

IA, Meloni-Bill Gates: il cambiamento va governato e non subito

IA, Meloni-Bill Gates: il cambiamento va governato e non subitoRoma, 18 gen. (askanews) – Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto oggi a Palazzo Chigi Bill Gates. Alla riunione, che rientra nell’ambito di una serie di incontri sul tema dell’intelligenza artificiale, ha preso parte anche Padre Paolo Benanti, Presidente della Commissione sull’Intelligenza Artificiale per l’Informazione.

Nel corso dell’incontro – fa sapere una nota di Palazzo Chigi – si è discusso delle opportunità e dei rischi dell’IA e sulla necessità di governare i cambiamenti futuri, evitando così di subirli. Il colloquio – conclude la nota – ha permesso anche di ribadire la centralità dell’Africa per la Presidenza italiana G7, alla vigilia del Vertice Italia-Africa previsto il 28-29 gennaio.

Crea il suo Sanremo, l’iniziativa di RaiNews.it

Crea il suo Sanremo, l’iniziativa di RaiNews.itRoma, 18 gen. (askanews) – Aspettando la 74ma edizione del Festival di Sanremo, RaiNews.it presenta uno speciale che permetterà agli utenti di creare e ricreare il proprio puzzle della storia del Festival della canzone italiana.

Una bacheca digitale di foto, video, audio e fatti che hanno colpito la memoria e le emozioni di tutti. Dalle immagini in bianco e nero degli esordi a quelle delle ultime edizioni. Sarà possibile vedere, filtrare e mixare gli elementi e condividerli sui social. E persino segnalare le proprie memorie da aggiungere. Lo speciale “Crea il tuo Sanremo” di RaiNews.it è diviso in categorie: non solo l’ordine cronologico delle decadi dal 1950 al 2020, ma anche i momenti indimenticabili, le meteore, i volti iconici e i look, senza tralasciare i ribelli che hanno animato le serate del Festival. Incrociando filtri e decadi, apparirà e si ricreerà ogni volta un collage diverso di immagini e suggestioni.

Il look spregiudicato di Achille Lauro, quello da educanda di una giovane Gigliola Cinquetti, gli abiti vaporosi degli anni Cinquanta e la memorabile mise punk con cui Anna Oxa si presentò la prima volta al Festival. E ancora, si potrà spaziare dalla performance di Domenico Modugno alla farfallina di Belen, da Adriano Celentano che canta dando le spalle al pubblico alla prima di Vasco Rossi nel 1982 con “Vado al Massimo” al leader degli U2 Bono Vox che scende dal palco per inchinarsi davanti a Mario Merola. Parte integrante del progetto sono i contributi postati sui social ufficiali di RaiNews. Reel e caroselli, in cui verranno condivise le storie più peculiari e le immagini più belle, saranno alternati alle interazioni con gli utenti, a cui chiederemo di contribuire suggerendo quali personaggi e storie vorrebbero vedere inseriti nella bacheca. Lo speciale, a cura del desk Interactive Storytelling della redazione RaiNews.it, vivrà prima, durante e dopo la 74° edizione del Festival di Sanremo, e sarà integrato con la home page dedicata al Festival che ospiterà la copertura multimediale dell’evento, dai servizi dei Telegiornali alle interviste, i backstage e le maratone in diretta delle conferenze stampa, delle prove e delle serate.

Saluto romano, Cassazione: si applica la legge Scelba. Reato se c’è pericolo di riorganizzazione del partito fascista

Saluto romano, Cassazione: si applica la legge Scelba. Reato se c’è pericolo di riorganizzazione del partito fascistaRoma, 18 gen. (askanews) – Per il saluto romano bisogna applicare la legge Scelba, la cosiddetta legge Scelba, la legge del 20 giugno 1952, n. 645 contenente norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione, la quale vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. Ed è un reato se integra gli estremi dell’articolo 5 della legge Scelba, che punisce le manifestazioni fasciste, ovvero se si configura il pericolo della riorganizzazione del partito fascista. In determinati casi, però può integrare anche il reato punito dall’articolo 2 della legge Mancino, la legge contro i crimini d’odio e l’incitamento all’odio. In sintesi è la decisione che ha preso oggi la Corte di Cassazione, chiamata a decidere sulla condanna in via definitiva di otto persone che avevano risposto alla chiamata del “presente” con il saluto romano durante una commemorazione a Milano del 2016 per Sergio Ramelli, il militante del fronte della gioventù ucciso da esponenti di Avanguardia operaia nel 76. Dal punto di vista formale la Corte ha quindi disposto un nuovo processo di appello per ri-formulare l’esatta contestazione del reato, dal punto di vista del principio ha inquadrato così i termini di punibilità del “saluto romano”.

Nel documento di informazioni provvisoria che è stato diffuso la Suprema Corte si legge infatti che nell’odierna udienza pubblica, “le Sezioni Unite della Corte suprema di cassazione hanno deciso che la condotta tenuta nel corso di una pubblica manifestazione consistente nella risposta alla ‘chiamata del presente’ e nel c.d. ‘saluto romano’, rituali entrambi evocativi della gestualità propria del disciolto partito fascista, integra il delitto previsto dall’art. 5 della legge 20 giugno 1952, n. 645, ove, avuto riguardo a tutte le circostanze del caso, sia idonea ad integrare il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista, vietata dalla XII disposizione transitoria e finale della Costituzione”. Hanno inoltre affermato che “a determinate condizioni può configurarsi anche il delitto previsto dall’art. 2 del decreto-legge 26 aprile 1983, convertito, con modificazioni, nella legge 25 giugno 1993, n. 205 che vieta il compimento di manifestazioni esteriori proprie o usuali di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Hanno poi stabilito che tra i due delitti non sussiste rapporto di specialità e che essi possono concorrere sia materialmente che formalmente in presenza dei presupposti di legge”.

Su queste basi le Sezioni unite della Cassazione hanno annullato la condanna nei confronti di 8 persone che avevano fatto il saluto romano durante un corteo di estrema destra a Milano. Gli ermellini hanno in particolare disposto un nuovo processo di appello. La decisione impugnata aveva ritenuto che i fatti contestati integrassero la fattispecie di reato prevista dall’articolo 2 della cd “legge Mancino”. Le Sezioni Unite penali hanno riqualificato il fatto come violazione dell’art. 5 della “legge Scelba” e hanno annullato con rinvio la sentenza impugnata perché la Corte di appello verifichi se dai fatti accertati sia conseguita la sussistenza del concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista. “La decisione della Cassazione sancisce che il saluto romano non è reato a meno che ci sia il pericolo concreto di ricostituzione del partito fascista così come previsto dall’articolo 5 della legge Scelba oppure ci siano programmi concreti e attuali di discriminazione razziale o violenza razziale così come previsto dalla legge Mancino”. Lo ha detto l’avvocato Domenico Di Tullio, che assiste due degli 8 imputati per i quali la Cassazione ha annullato la condanna e disposto un processo di appello bis per il saluto romano durante una commemorazione a Milano.

“Se mancano sia il tentativo di ricostituzione o programmi di discriminazione ovviamente non è reato. La cerimonia del Presente quindi si può fare solo quando commemorativo come nel caso specifico – aggiunge – Nel caso di Acca Larentia e nelle migliaia di commemorazione fatte in Italia negli ultimi 70 anno, il saluto romano non è reato. Toccherà alla magistratura dimostrare in concreto, senza fare chiacchiere. Perché in Italia non si puniscono le opinioni”.

Autonomia, braccio di ferro al Senato. Martedì voto finale sul ddl

Autonomia, braccio di ferro al Senato. Martedì voto finale sul ddlRoma, 18 gen. (askanews) – Maggioranza e Governo forzano le regole dei lavori parlamentari al Senato per gestire i loro problemi interni: è questa, in sostanza, l’accusa che le forze di opposizione lanciano in una mattinata di tensioni e polemiche sul ddl Calderoli. A fine giornata il bilancio dello scontro è in pareggio: l’opposizione allunga (di poco) l’iter del provvedimento, la maggioranza corregge il testo con una norma che in qualche modo soddisfa le esigenze politiche e comunicative di Fratelli d’Italia sulla legge-bandiera della Lega. Concluso l’esame degli oltre 300 emendamenti, approvati gli 11 articoli del testo, le dichiarazioni di voto e il voto finale avranno luogo – in diretta tv – martedì prossimo, 23 gennaio, nella seduta convocata alle 16.30.

La legge proposta dal ministro leghista per gli Affari regionali Roberto Calderoli regola l’attuazione dell’autonomia regionale differenziata, opzione introdotta oltre 20 anni fa dal centrosinistra con la riforma del Titolo V della Costituzione. Pomo della discordia in giornata l’emendamento di Fratelli d’Italia, a prima firma Andrea De Priamo, politicamente significativo perché consente al partito guida della coalizione di governo di rivendicare come proprio successo la garanzia che anche le regioni che non dovessero richiedere la devoluzione di determinate materie riceveranno comunque le risorse per l’erogazione dei Lep (Livelli essenziali di prestazioni). Lo scontro si apre nella riunione della commissione Bilancio di palazzo Madama, che deve completare i pareri sugli emendamenti al ddl prima della seduta dell’aula. Le opposizioni contestano la rifomulazione “last minute” dell’emendamento De Priamo e abbandonano la commissione, poi chiedono e ottengono una riunione “informale” della conferenza dei capigruppo, che si conclude con l’intesa dello slittamento alla prossima settimana del voto finale, in attesa della seconda lettura della Camera. La contestazione delle opposizioni ha origine dal fatto che emendamenti simili a quello di FdI, ma presentati dalla minoranza parlamentare, erano stati dichiarati inammissibili a norma dell’articolo 81 della Costituzione, che recita: “Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte”. Non a caso, dopo un lungo scontro in aula, nella votazione della proposta di FdI le opposizioni si astengono e la norma passa con 90 sì, 62 astensioni e un solo voto contrario (voto “tecnico” di un’esponente del M5S che aveva svolto un intervento aggiuntivo in aula e per avere la parola aveva dovuto dichiarare di parlare “in dissenso dal gruppo”).

“E’ inaccettabile che si usino due pesi e due misure”, tuona il capogruppo del Pd Francesco Boccia. Sulla stessa lunghezza d’onda Tino Magni di AVS: “Io – dice prendendo la parola in aula – ho quattro emendamenti uguali all’emendamento 4.203 che sono stati dichiarati inammissibili”, si tratta, accusa, di “una lesione del sacrosanto diritto dei parlamentari di intervenire”. Enrico Borghi, presidente dei senatori di Italia viva, sposta l’attenzione sul merito della norma in discussione: “L’emendamento 4.203 – osserva – afferma un elemento paradossale, signor presidente, cioè che garantiamo tutto a tutti e diamo più soldi ad invarianza di spesa. Se non è una presa in giro questa, non so che cosa lo sia”. Lo scontro però non manca di produrre qualche increspatura anche sui banchi della maggioranza. Il presidente della commissione Affari costituzionali Alberto Balboni (FdI) invita a “una riflessione” sul tema, e denuncia di aver trovato, nel corso dei lavori sul ddl, “contraddittori e a volte addirittura inspiegabili, se non del tutto infondati” i motivi per la dichiarazione di inammissibilità di alcuni emendamenti “non soltanto dell’opposizione”. E questo, avverte, “è un tema che riguarda la sovranità che appartiene a questa assemblea”. “Sull’emendamento del senatore De Priamo – precisa il presidente della commissione Bilancio Nicola Calandrini (FdI) – ci sono state una rivalutazione e una riformulazione da parte del Governo, in quanto il testo originario avrebbe ricevuto, come tutti gli altri, parere contrario ex articolo 81. Rivalutazioni di questo tipo ci sono sempre state”, ma, aggiunge, la prossima volta sugli emendamenti per l’aula questo tipo di interventi andrà fatto in aula “ed eviteremo le speculazioni sulla commissione”. Il presidente del gruppo del M5S, Stefano Patuanelli, infine, chiede di rimettere la materia alla Giunta per il Regolamento. Richiesta “non ostativa” alla votazione sull’emendamento, taglia corto il presidente del Senato Ignazio La Russa, chiudendo la discussione e aprendo la votazione sul discusso emendamento.

Esperti: ecco i nemici del cuore 3.0…e come difendersi

Esperti: ecco i nemici del cuore 3.0…e come difendersiRoma, 18 gen. (askanews) – I nemici del cuore e delle coronarie sono tanti e vanno ben al di là di quelli tradizionali, i cosiddetti fattori di rischio modificabili o SMuRFs (colesterolo, diabete, ipertensione, fumo). Se di certo i grandi ‘classici’ non sono da trascurare, va anche detto che almeno il 15% degli infartuati non presenta alcun fattore di rischio noto. È dunque necessario allargare la visuale e far luce sui nuovi pericoli dai quali proteggersi. È quanto ha cercato di fare una interessante review pubblicata su European Heart Journal che riassume i principali ‘nuovi’ rischi per il cuore nel nome-ombrello di ‘esposoma’. Tra i nuovi arrivati vanno considerati l’inquinamento (dell’aria, del suolo, dell’acqua, esposizione a sostanze chimiche), fattori socio-economici e psicologici (stress, depressione, isolamento sociale), ma anche malattie infettive come l’influenza e il Covid-19, con le quali facciamo pesantemente i conti ogni inverno. “Sebbene negli anni i trattamenti contro i fattori di rischio tradizionali siano diventati sempre più efficaci e abbiano contribuito non poco a ridurre incidenza e conseguenze della cardiopatia ischemica – sottolinea Rocco Montone, cardiologo presso la UOC Cardiologia Intensiva di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS-Università Cattolica – questa resta la principale causa di morte nel mondo. Per questo l’attenzione si sta allargando dai fattori di rischio tradizionale, a tutto ciò che ci circonda, al mondo del quale siamo immersi, fatto di inquinamento, virus, problemi economici e psicologici che, a loro volta, possono contribuire in maniera sostanziale a determinare e perpetuare il problema ‘cardiopatia ischemica’. Questi fattori di rischio – prosegue il dottor Montone – interagiscono in modo imprevedibile, spesso potenziandosi tra loro. Ecco perché è necessario considerarli nella loro totalità, includendoli in questo nuovo paradigma dell’esposoma. La nostra review fa dunque il punto su come l’esposizione a lungo termine all’esposoma possa contribuire alla comparsa di cardiopatia ischemica e suggerisce quali potenziali strategie di mitigazione del rischio andrebbero messe in atto”. L’inquinamento atmosferico (soprattutto da PM2.5 o particolato fine) da solo può ridurre l’aspettativa di vita di 2,9 anni (il fumo di tabacco la riduce di 2,2 anni). Lo studio Global Burden of Disease (GBD) ha stimato che nel 2019 fossero direttamente riconducibili all’inquinamento nel mondo 7 milioni di decessi (4,1 da inquinamento ambientale e 2,3 da inquinamento domestico). “Questi decessi da inquinamento – ricorda Montone – sono causati soprattutto da malattie cardiovascolari (arresto cardiaco, scompenso, aritmie, ictus ischemico e soprattutto infarti) e agiscono su vari meccanismi. L’esposizione all’aria inquinata ad esempio ‘ossida’ il colesterolo cattivo (LDL), rendendolo più pericoloso e altera la funzionalità del colesterolo ‘buono’ (HDL), rendendo così meno efficaci anche le statine. L’esposizione acuta a PM2.5 proveniente dagli scappamenti dei veicoli diesel può determinare un rialzo improvviso della pressione. Gli inquinanti atmosferici inoltre possono alterare la sensibilità all’insulina e promuovere la comparsa di diabete, attraverso stress ossidativo e infiammazione cronica; secondo il GBD, fino al 22% dei casi di diabete di tipo 2 potrebbero essere imputati all’inquinamento”. Altri problemi vengono dall’inquinamento acustico, luminoso e dallo stress sociale, che alterando gli ormoni dello stress e i ritmi circadiani (con la deprivazione o frammentazione del sonno) possono peggiorare lo stress ossidativo e la risposta infiammatoria, portando a disfunzione endoteliale, ad una maggior aggregabilità delle piastrine e promuovendo così la comparsa di cardiopatia ischemica. L’inquinamento del suolo infine, come quello da metalli pesanti (cadmio, piombo e arsenico), pesticidi o particelle di plastica può contaminare l’acqua e il cibo che mangiamo, contribuendo anch’esso alla comparsa di eventi cardiaci avversi. Anche i cambiamenti climatici, che sono strettamente correlati all’inquinamento, hanno un impatto importante sulla salute del cuore. “Le ondate di caldo – ricorda Montone – sono sempre più frequenti; una prolungata esposizione al caldo è stata di recente correlata ad aumentato rischio di mortalità cardiovascolare”. Da non sottovalutare poi la salute mentale, legata a doppio filo a quella del cuore. Stress cronico, depressione, isolamento sociale e solitudine possono dare un importante contributo alle malattie cardiovascolari; lo stress determina una iper-attivazione del sistema nervoso simpatico che può portare a ipertensione arteriosa, mentre l’aumentata produzione di cortisolo dai surreni, può promuovere insulino-resistenza e favorire la comparsa di obesità viscerale. Lo stress infine si associa spesso ad alterate abitudini di vita (dieta poco sana, sedentarietà, fumo) che potenziano i fattori di rischio cardio-vascolari tradizionali.

Eridania: 75% imballi in carta, quasi totalmente riciclabili

Eridania: 75% imballi in carta, quasi totalmente riciclabiliMilano, 18 gen. (askanews) – Eridania, azienda del mercato della dolcificazione, ha inserito tra i pilastri della sua agenda green l’attenzione all’uso di packaging sostenibili. Negli ultimi anni, l’azienda, oggi parte del grippo francese Cristal Union, ha ridotto progressivamente l’impiego della plastica (-14% per i pack primari e -13% per i pack secondari), con l’obiettivo di alleggerire il materiale di confezionamento senza influire sulla corretta conservazione del prodotto; a questo si aggiunge che la quasi totalità degli imballaggi utilizzati in Eridania è riciclabile. Nello specifico, l’azienda usa imballi per il 75% in carta o cartoncino, che, dal 2020, sono tutti certificati FSC, a garanzia della provenienza del materiale da fonti di riciclo e di recupero.

Lo studio di packaging meno impattanti possibile è un impegno che Eridania mantiene a ogni nuovo lancio: tre degli ultimi arrivati in casa Eridania utilizzano infatti confezioni interamente riciclabili in carta certificata Fsc. “Eridania, impegnata ormai da un decennio nel campo della sostenibilità, si è sempre distinta per la serietà del suo approccio alle tematiche green e per la volontà di coniugare gli obiettivi di business con i princìpi di sostenibilità sociale e ambientale – ha commentato Alessio Bruschetta, AD di Eridania Italia – Il percorso iniziato dieci anni fa vede la nostra azienda attiva non soltanto dal punto di vista della sostenibilità ambientale, ma anche sociale e nutrizionale. Siamo orgogliosi di contribuire a un futuro più verde e di offrire soluzioni innovative, anche in termini di packaging, che possano soddisfare le esigenze dei clienti informandoli con trasparenza sui prodotti che andranno ad inserire nel loro carrello e, allo stesso tempo, salvaguardare l’ambiente”.

Banche, Fsb: “Notevole successo dell’Italia su smaltimento Npl”

Banche, Fsb: “Notevole successo dell’Italia su smaltimento Npl”Roma, 18 gen. (askanews) – Il Financial Stability Board ha pubblicato un rapporto sull’Italia (Peer Review) incentrato sullo smaltimento dei crediti deteriorati (Npl, o Non performing loans) delle banche.

Lo studio rileva che le autorità italiane hanno ottenuto “un successo rilevante sulla riduzione dei Npl dai bilanci delle banche. La stretta cooperazione tra autorità, la comunicazione aperta con il settore privato e una capacità di risposta collettiva – recita un comunicato del Fsb – hanno contribuito in maniera notevole al successo di questa riduzione”. Il rapporto include una serie di raccomandazioni alle autorità, tra cui quella di “preservare il successo raggiunto e continuare a migliorare il sistema per la gestione degli Npl, sviluppando il mercato secondario degli Npl, vigilando attentamente – si legge – e operando ulteriori miglioramenti all’efficienza delle procedure di insolvenza e di riduzione del debito”.

Secondo il Financial Times, tuttavia, il rapporto contiene anche un monito a “resistere” a una proposta di revisione normativa della maggioranza che “introdurrebbe incertezza o minerebbe il mercato secondario dei Npl”. Il riferimento, secondo il quotidiano finanziario, è a una serie articolata di proposte di Fratelli d’Italia che aiuterebbero famiglie e Pmi a riappropriarsi dei crediti deteriorati anche se le banche li hanno ceduti a altri operatori.

Il Ft riporta che la proposta è stata criticata da vari investitori e che molti degli Npl coinvolti sono stati già cartolarizzati e ceduti, sfruttando garanzie pubbliche per attrarre acquirenti. Ma “alcuni degli alleati” della premier Giorgia Meloni “hanno sostenuto che i mercati favoriscono gli speculatori ai danni di piccole imprese e famiglie”.