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Tag: Sanremo 2023

Altri 10 ostaggi liberati da Hamas, 30 detenuti palestinesi (minorenni e donne) rilasciati da Israele

Altri 10 ostaggi liberati da Hamas, 30 detenuti palestinesi (minorenni e donne) rilasciati da IsraeleRoma, 1 dic. (askanews) – Otto ostaggi in totale, due minori e sei donne, sono stati rilasciati giovedì 30 novembre da Hamas, nell’ambito dell’accordo di tregua con Israele. Tra loro ci sono cittadini con doppia cittadinanza provenienti da Uruguay, Messico e Russia, riferisce Le Figaro. Sei sono stati liberati in serata, due erano stati liberati qualche ora prima. Insieme ai due rilasciati mercoledì, si è completato il nuovo gruppo di dieci ostaggi previsto dall’accordo di tregua per procedere alla liberazione dei detenuti palestinesi. Così, nella notte tra giovedi 30 novembre e venerdì 1 dicembre sono stati rilasciati trenta detenuti palestinesi, 23 minorenni e 7 donne.

Dalla sua entrata in vigore il 24 novembre, l’accordo di tregua tra Israele e Hamas ha già permesso il rilascio di 110 ostaggi, tra cui 80 donne, bambini e giovani sotto i 19 anni, israeliani o con doppia nazionalità. In cambio sono stati rilasciati 240 prigionieri palestinesi. Inoltre, una trentina di stranieri, per lo più tailandesi che lavoravano in Israele, sono stati rilasciati al di fuori del quadro di questo accordo.

Santo Versace e sua moglie in visita alla comunità Nuovi Orizzonti

Santo Versace e sua moglie in visita alla comunità Nuovi OrizzontiRoma, 30 nov. (askanews) – Oggi presso la sede della Comunità internazionale Nuovi Orizzonti a Frosinone, Santo Versace e sua moglie Francesca De Stefano sono stati accolti dalla fondatrice Chiara Amirante per una cordiale e piacevole visita. I coniugi si sono intrattenuti diverse ore nella sede centrale della Comunità che opera in tutto il mondo intervenendo su tutti gli ambiti del disagio sociale, e grazie alla collaborazione con la Fondazione Santo Versace amplierà la missione in settori più specifici di intervento. “Ci sentiamo in famiglia”: è questa la frase che oggi ha accompagnato il nostro incontro con la Fondazione Santo Versace Ente Filantropico – ha sottolineato la fondatrice Chiara Amirante in un post.

Sciopero dei treni, Salvini: scene indegne nelle stazioni, non saranno più tollerate

Sciopero dei treni, Salvini: scene indegne nelle stazioni, non saranno più tollerateMilano, 30 nov. (askanews) – “Scene indegne e inaccettabili nelle stazioni italiane. La giornata di oggi rende ancora più evidente che scioperi di troppe ore hanno ricadute pesantissime sulle vite di troppe persone incolpevoli. Lo trovo intollerabile”. Lo ha detto il vicepremier e Ministro Matteo Salvini commentando le conseguenze dello sciopero del 30 novembre, convocato dopo l’incidente in Calabria.

“E’ mia precisa intenzione, in futuro, fare di tutto affinché simili scene non si ripetano anche se auspico che i sindacati evitino iniziative irragionevoli”, ha aggiunto in una nota. Il vicepremier ha sottolineato che oggi “per rispetto di chi ha perso la vita sul lavoro non siamo intervenuti, come invece successo recentemente, ma è chiaro che il sacrosanto diritto alla mobilitazione non può cancellare quello di milioni di cittadini che devono viaggiare”.

Cop28, Geologi italiani a Dubai: agire per sostenibilità

Cop28, Geologi italiani a Dubai: agire per sostenibilitàRoma, 30 nov. (askanews) – In vista della Cop28, la United Nations Climate Change Conference che si terrà dal 30 novembre al 12 dicembre 2023, presso Expo City di Dubai, il Consiglio Nazionale dei Geologi Italiani (CNG) si prepara ad essere protagonista, rispondendo all’urgenza globale di azioni decisive contro i cambiamenti climatici. Il segretario Domenico Angelone e il presidente Arcangelo Francesco Violo saranno i rappresentanti del CNG in questo appuntamento cruciale, che vedrà la convergenza di leader mondiali, scienziati ed attivisti impegnati nella lotta alle sfide climatiche. In questo contesto internazionale, i geologi italiani porteranno la propria voce per contribuire alla discussione su come mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici e plasmare un futuro sostenibile.

“I cambiamenti climatici non conoscono confini e richiedono un approccio collaborativo – dichiara il Presidente Violo. L’Italia, attraverso il CNG, si impegna a condividere la sua esperienza geologica per contribuire a soluzioni condivise a livello internazionale”. La Cop28, in quanto palcoscenico globale, fornisce l’opportunità perfetta per un dialogo aperto e costruttivo “nel quale – prosegue Violo – il Cng offrirà un contributo unico alla comprensione delle dinamiche climatiche e delle loro conseguenze”.

In un contesto ormai sempre più vicino pericolosamente al punto di non ritorno, in cui le conseguenze dei cambiamenti climatici si manifestano in molteplici sfaccettature, dalla carenza idrica agli impatti su ecosistemi fragili, dagli eventi meteorologici estremi all’accesso limitato all’acqua potabile ed ai servizi igienici, è essenziale affrontare i negoziati climatici con una risposta tempestiva. Ed è in questo scenario che il Segretario Angelone riconosce l’urgenza di un’azione che sia improrogabilmente incisiva e corale in cui: “la geologia fornisce la chiave per comprendere le intricate dinamiche che guidano i cambiamenti climatici, ed è nostro dovere trasformare questa comprensione in soluzioni concrete e sostenibili. La mortalità infantile, la salute pubblica, l’accesso all’acqua potabile, sono tutti indicatori diretti della necessità di affrontare questi argomenti in modo urgente e integrato”.

È essenziale evidenziare che la Cop28, un appuntamento di rilevanza mondiale, vedrà la partecipazione di rappresentanti da oltre 200 paesi. Durante l’evento, saranno discussi più di 50 documenti e proposte, coinvolgendo oltre 10.000 partecipanti, tra delegati, osservatori e membri della società civile. Spicca la presenza della Santa Sede, che conferisce una dimensione etica e morale al dialogo sulla sostenibilità. Attraverso il richiamo ai principi espressi nella sua enciclica “Laudato si”, Papa Francesco ha più volte sottolineato il dovere morale di proteggere il nostro pianeta e promuovere la giustizia sociale, un appello che il Presidente del CNG adotta con fermezza. “In questo imminente incontro a Dubai, la nostra missione è chiara: connettere le conoscenze geologiche con azioni concrete: stiamo plasmando un futuro in cui la Terra è protetta e preservata per le generazioni future. Questo impegno rafforza l’appello del Papa per una responsabilità condivisa nella custodia del nostro unico e prezioso pianeta”, conclude Violo.

Nucleare, Morelli: ripartire con norme. Ci sarà modello italiano

Nucleare, Morelli: ripartire con norme. Ci sarà modello italianoRoma, 30 nov. (askanews) – Nucleare si riparte, con gradualità, a partire dalla costruzione della normativa necessaria alla seconda vita di questa tecnologia di produzione energetica in Italia. “Oggi dobbiamo dirci : si può fare legittimamente il nucleare in Italia e partendo da questo presupposto decideremo quale modello di centrale sarà quello più utile per il Paese e scegliere qual è il modello economico e industriale”, afferma Alessandro Morelli (Lega), sottosegretario al Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica al termine della riunione del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo presieduta dal ministro dell’Economia Giorgetti che tra l’altro ha approvato la ripartizione dei contributi per l’anno 2022, per un importo complessivo di circa 14,5 milioni di euro a titolo di compensazioni in favore dei territori che ospitano siti di centrali nucleari e impianti del ciclo del combustibile nucleare. Tale importo spetta nella misura del 50% ai Comuni sede di impianto, del 25% alla relativa Provincia e del 25% ai Comuni limitrofi.

“Con i nuovi reattori nucleari che sono ancora in sperimentazione – ha detto Morelli in una conferenza stampa presso la sala polifunzionale della presidenza del Consiglio – verrano proprio utilizzate quelle che in termini convenzioni oggi dobbiamo definire come scorie e che invece, grazie a queste nuove tecnologie diventeranno materiale di combustione nucleare”. Ma perché il ritorno del nucleare in Italia diventi realtà dovranno ancora passare anni. L’Esecutivo – ha spiegato il sottosegretario – intende partire al più presto dal primo passo necessario: “Il governo italiano sta andando avanti su questo argomento ma purtroppo è nella situazione nella quale oggi manca sostanzialmente una norma che permetta di approcciare al tema del nucleare. Sottolineo che le scorie sono in parte vetuste, cioè quelle legate al percorso nucleare che era stato iniziato e interrotto oramai tanti anni fa. Ma sottolineo che le scorie sono prodotte anche oggi in Italia e proprio le scorie legate al settore della sanità sono quelle che maggiormente impattano su questa materia”.

Dopo aver definito “assurdo” il fatto che negli ultimi anno non si sia potuto parlare di questa forma di energia, Morelli ha delineato il percorso di ritorno a una fonte che potrà beneficiare di nuove tecnologie. Esiste un modello di produzione nucleare all’estero al quale ispirarsi? “Non abbiamo un modello – risponde Morelli ad Askanews – il nostro auspicio è che quando metteremo a terra le norme che dovranno partire dalla norma numero uno sul nucleare ci sia un modello Italia. Perché il modello Italia è quello legato alle nuove tecnologie messe a disposizione che sono sostanzialmente differenti rispetto alle precedenti. Sottolineo che su questo è necessario che innanzitutto il Dipartimento per la Programmazione Economica ha un ruolo fondamentale insieme logicamente ai ministeri che sono deputati all’argomento Energia, in particolare il ministero dell’Ambiente, per programmare la normativa necessaria a mettere a terra quelle centrali che saranno utili al Paese”.

E dunque, secondo Morelli “il dibattito fatto in questo momento rispetto a centrale grande, centrale piccola, centrale nelle aziende o in mezzo alla natura francamente è a uno step troppo avanzato rispetto allo stato dell’arte. Oggi dobbiamo dirci : si può fare legittimamente il nucleare in Italia e partendo da questo presupposto decideremo quale modello di centrale sarà quello più utile per il Paese e scegliere qual è il modello economico e industriale. Stiamo parlando infatti di un’industria e di una intera filiera che questo Governo deve costruire partendo dall’istruzione , dall’Università che devono avere per esempio borse di studio su questo settore fino al settore industriale che deve tornare a specializzarsi. Sottolineo che alcune nostre aziende, italiane, dove il nucleare non è permesso sono fra le prime al mondo per quanto riguarda la realizzazione e costruzione di centrali nucleari che però fanno all’estero”. “Il nostro auspicio – conclude Morelli – è che grazie al lavoro del governo di centrodestra a seguito delle indicazioni che ci hanno dato gli italiani si possano porre in essere quelle norme che permetteranno con una sana logica di progetti e visione di realizzare in seguito il miglior modello di produzione energetica nucleare che è legato alle necessità italiane”.

Monopoli, accoltellata da ex marito: tagli nell’80% del corpo

Monopoli, accoltellata da ex marito: tagli nell’80% del corpoRoma, 30 nov. (askanews) – “Mi voleva uccidere, sì, lui mi voleva proprio uccidere. Ha sfogato tutta la sua rabbia su di me, tanta rabbia. Lui aveva già il coltello in mano e gli ho detto ‘Pensa al bambino’, ho avuto molta paura di morire. In quel momento pensavo a mio figlio”. A parlare a La Vita in Diretta, il programma condotto da Alberto Matano su Rai 1, è Dory Colavitto, la 35enne di Monopoli (Bari) sopravvissuta all’aggressione del suo ex, che l’ha colpita con trenta coltellate. Dory racconta: “Io qui ho tutte cicatrici. Oltre l’80 per cento del corpo pieno di tagli. Ho muscoli e tendini recisi. Non posso camminare. L’occhio non si è salvato… Amavo quest’uomo, ho creato una famiglia con quest’uomo. Avevamo comprato casa da un anno. Negli ultimi mesi c’era qualcosa che non andava. Lui era convinto che io lo tradissi: è diventato ossessivo, di conseguenza io sono andata via di casa e sono venuta col bambino da mia mamma”.

La donna poi ricostruisce il giorno dell’aggressione: “Come tutte le mattine scendevo intorno alle 5 e mezzo per andare a lavoro. Proprio perchè avevo il terrore uscivo di casa con un mattarello per protezione. Mia mamma voleva essere svegliata e usciva dal balcone a 68 anni, aspettava che io controllassi la macchina e che le dicessi che era tutto a posto. Solo che quella mattina non è stato così, perchè io come ho visto qualcosa di diverso in macchina, ho aperto la portella e c’era lui. Era sui sedili posteriori della macchina. Lui aveva già il coltello in mano, lì appunto gli ho detto ‘Pensa al bambino’ La brutalità con cui si è avventato non era di una persona che voleva solo ferire ma che voleva proprio uccidere”. Dory infine spiega di essere sopravvissuta solo grazie all’intervento tempestivo della madre e, rivolgendosi all’ex marito, dice: “Denunciare il padre di tuo figlio non è facile. L’aggressione è durata 30 coltellate e 30 coltellate non si hanno in pochi secondi. La prendo come vigliaccheria questa, ammettilo. Io se sono viva è solo per mia madre. Tu lo hai fatto e lo hai detto che volevi uccidermi, una volta ogni tanto fai l’uomo”, conclude.

Scontro in Europa verde, Evi lascia: “Partito patriarcale”

Scontro in Europa verde, Evi lascia: “Partito patriarcale”Roma, 30 nov. (askanews) – Scontro in Europa verde, si dimette la co-portavoce Eleonora Evi, in polemica con i “vecchi dirigenti” che avrebbero impostato il partito in maniera “patriarcale”. La deputata sbatte la porta con parole che suonano come un duro atto d’accusa innanzitutto nei confronti di Angelo Bonelli, l’altro co-portavoce del partito che, immediamente, replica: “Accuse false”.

Evi scrive un lungo post su Facebook, accusando il gruppo dirigente di Europa verde di praticare solo a parole la parità di genere: “Mi dimetto. Non sarò la marionetta del ‘pinkwashing’. Penso di aver dimostrato grande impegno ed entusiasmo, fin da subito, girando in lungo e in largo l’Italia per incontrare i gruppi locali, le associazioni e i comitati attivi sui territori”. “Ho dato energia e risorse ad un partito che sembrava dimenticato e nei limiti dell’umana (e politica) fallibilità che non risparmia nessuno di noi, posso dirmi certa di aver profuso il massimo dell’impegno, anche nel rendere visibile all’esterno la costruzione di questo percorso”.

“Eppure – aggiunge Evi – a sorpresa, dopo le politiche 2022 qualcosa ha scatenato un corto circuito quasi indecifrabile. Improvvisamente i vecchi dirigenti hanno iniziato a fare muro contro di me, e questo perché avevo idee diverse e pretendevo, da co-portavoce nazionale, di essere a conoscenza, ad esempio, delle decisioni politiche sulle liste, sulle alleanze e sulle strategie della campagna elettorale”. Le accuse sono pesanti: “Chiusura, ora diffidenza o sospetto. Talvolta paternalistica e vuota condiscendenza. Non di rado livore, rivendicazione”. Per questo “non intendo continuare a ricoprire il ruolo di co-portavoce femminile che, nei fatti, è ridotto a mera carica di facciata. Per questo rassegno le mie dimissioni da co-portavoce pur restando fermamente convinta della necessità di un progetto ecologista italiano coraggioso e contemporaneo, e non l’ennesimo partito personale e patriarcale”.

Bonelli nega ogni addebito: “Ovviamente sono molto dispiaciuto di queste parole. Devo dire che è un’accusa assolutamente falsa per il semplice motivo che noi siamo un partito, l’unico in Italia, che ha nel suo statuto e nella pratica – dal (livello, ndr) nazionale ai più piccoli comuni – la parità di genere uomo-donna. E’ una considerazione assolutamente priva di fondamento”. La verità – è la sua versione dei fatti – è che “c’è stata una divergenza politica che attiene al tema del proseguo dell’alleanza per Verdi-Sinistra. Si è votato circa un paio di mesi fa, la nostra direzione nazionale ha votato, come in qualunque democrazia avviene, e ha deciso di proseguire con l’alleanza Verdi e Sinistra”. Semplicemente, conclude, la Evi “ha avuto una posizione differente, è andata in grandissima minoranza. Da questo punto di vista però bisogna anche accettare il responso democratico”.

Presentato il progetto “CrescimiTu” di TeleAmbiente

Presentato il progetto “CrescimiTu” di TeleAmbienteRoma, 30 nov. (askanews) – Presso la Sala della Regina alla Camera dei Deputati, Roma, è stato presentato il progetto “CrescimiTu” di TeleAmbiente, nel corso dal convegno “Disagi minorili, educare dalla culla al banco”.

L’evento si è aperto con i saluti istituzionali del Vicepresidente della Camera, l’onorevole Sergio Costa: “Un argomento oggi per il quale la politica non ha dato le risposte che avrebbe dovuto dare, ma che ha una profondità politica enorme. Stiamo parlando di quel momento in cui si costruisce l’affettività dei vostri figli e nipoti, la fascia 0-6 anni. Sono molto orgoglioso di poter aprire questi lavori, un momento ed un invito alla riflessione fatto qui, nel tabernacolo della democrazia. Noi siamo abituati a dire che stiamo costruendo i dirigenti del futuro. Io contesto fortemente questa cosa. La società aiuta a costruire le persone del futuro, è diverso, che faranno i dirigenti della nostra nazione. Quando si parla di questi argomenti non conta il partito, ma la visione politica che vogliamo costruire. Parliamo di bambini che non sono figli di un partito, sono figli della nazione”. Stefano Zago, giornalista parlamentare, direttore responsabile di TeleAmbiente ed ideatore del progetto “Crescimi Tu”, lanciato con l’omonima trasmissione TV settimanale condotto da Bianca Damato, ha dato il via ai lavori. “Andando alla ricerca su cosa avrebbe potuto fare di concreto per aiutare le generazioni future, Teleambiente ha deciso che la chiave di volta era quella di puntare sull’educazione in una determinata e specifica fascia d’età. Una volta formata la forma mentis dell’individuo difficilmente cambia. Se la educhi correttamente, invece, essa sarà capace di adattarsi al cambiamento. – spiega nei saluti iniziali il direttore Stefano Zago – Ecco perché abbiamo bisogno di così tante leggi, se avessimo tutti rispetto per l’ambiente in cui viviamo non servirebbero. Una mente ben educata è una mente equilibrata che affronterà le vari sfide della vita senza ansia e senza eccessi”.

Il Maestro Michelangelo Pistoletto, che quest’anno ha compiuto 90 anni, con la sua presenza all’evento ha portato il messaggio del Terzo Paradiso, diffuso in tutto il mondo e di cui TeleAmbiente è ambasciatrice. “Il simbolo del Terzo Paradiso è la formula della creazione. L’ho realizzato partendo da una commissione in un ospedale di Marsiglia. Lì c’era una cappella cattolica, ma essendo una città portuale, erano presenti molte religioni. Ci fu una reazione da parte di molti che si chiedevano perché ci fosse solo la cappella cattolica nell’ospedale. Penso che bisogna mettere tutte le religioni in condizione di riconoscersi vicendevolmente. – afferma il Maestro – Così come la formula del Terzo Paradiso mette tutti gli elementi che esistono nei due cerchi esterni, permettendo a quello interno, che è sempre vuoto, di produrre qualcosa che prima non esisteva. È il luogo della relazione, dell’incontro, della creazione. Il Terzo Paradiso è, quindi, un simbolo che raccoglie tutta la fenomenologia simbolica in qualcosa di scientificamente provato e reale, quindi veritiero”. “Un’iniziativa che ci vede per la prima volta in partnership ufficiale con TeleAmbiente. – afferma l’avvocato Alfredo Cirillo, presidente dell’Associazione FDS (La Famiglia nel Diritto e nella Società), promotrice dell’evento – In uno stato di diritto le norme devono valere come misura dello spazio che ogni cittadino deve garantire all’altro. In un’epoca come la nostra, in cui la violenza sta invadendo pericolosamente famiglie e relazioni sentimentali, è più che mai importante iniziare dall’età tra 0 e i 6 anni, il momento che segna ciò che sarà la personalità del soggetto, a spiegare che, vivere e crescere, significa dare ad ognuno il proprio spazio. Questa è l’unica maniera per eliminare dalla società la zavorra della violenza e dell’antagonismo fine a se stesso, che costituiscono il più frequente detonatore dei gravi episodi che purtroppo riempiono le nostre cronache”.

Il convegno, moderato dalla giornalista di TeleAmbiente, Mariaelena Leggieri, è stato suddiviso in quattro panel, all’interno dei quali sono state affrontate le tematiche alla base del progetto, accompagnati dalle letture a cura della dott.ssa Maia Orienti, attrice, doppiatrice e dialoghista. Con il suo intervento la Sen. Simona Flavia Malpezzi, Vicepresidente Commissione Infanzia e Adolescenza, ha sottolineato che “se i dati ci dicono che un bambino che frequenta l’asilo nido ha meno possibilità in futuro di essere un ragazzo disperso e, quindi, opportunità e competenze maggiori, è chiaro che, aumentare i posti negli asili nido, deve essere l’elemento prioritario di qualsiasi governo”. Ed ha aggiunto: “Abbiamo pochissime regioni italiane che oggi tengono quella che è la media europea del 33%, obiettivo che doveva essere raggiunto. In questa media complessiva nazionale abbiamo un sud che è ulteriormente svantaggiato. Si fa un’equazione che è sbagliata: i nidi servono laddove le mamme lavorano. Siccome al sud ancora meno di una donna su due lavora, allora i nidi non servono. Non è così. Il meccanismo deve essere rovesciato. I nidi servono perché in primis servono a tutti i bambini del nostro paese, e se poi ci sono i nidi è più semplice per una donna poter iniziare un percorso di lavoro. Al primo posto ci devono essere i bambini”.

“Se volessimo fare un vero salto di qualità come Stato, dovremmo arrivare alla gratuità del nido, così come lo è la scuola dell’infanzia. È uno dei punti fondamentali per intervenire sulle disuguaglianze. – afferma la dott.ssa Anna Serafini, già presidente Commissione Infanzia e Adolescenza, nel corso del suo intervento – Il nido consente al bambino che proviene da situazioni di disagio di sentirsi accolto e stimolato. Un’ulteriore dimensione poi, è quella della socializzazione del bambino con i suoi pari, anziché con gli adulti. I genitori oggi hanno bisogno di essere sostenuti. Occorre tener conto della complessità e dell’importanza dell’investimento sulla fascia 0-3. Sostenere i ragazzi, oggi, diventa un priorità fin dalla prima infanzia, agendo affinché si controlli la paura e si lasci sempre più spazio alla speranza”. “Il problema del bullismo va ricercato nella sofferenza del bullo che non nasce, come alcuni potrebbero pensare, cattivo o aggressivo. La problematica del bullismo si sviluppa nel periodo della preadolescenza e dell’adolescenza, e riguarda ragazzi che soffrono in famiglia e a volte anche al di fuori. – afferma il dott. Sergio Cutrona, già Presidente Tribunale dei minorenni di Perugia, intervenuto nel panel dedicato al fenomeno del bullismo – La famiglia può essere origine e causa del disagio del bambino: un crogiolo in cui si forma la persona, sia in modo positivo che in modo negativo, come una persona che soffre, perché non riesce a ricevere amore e attenzione dei genitori. Il sentimento d’amore, dove non appagato, si trasforma in risentimento d’amore, che il bambino scaricherà verso l’esterno, soprattutto verso i propri pari. Il fenomeno del bullismo va più che combattuto, attraverso una massima attenzione verso i disagi, a partire dall’età adolescenziale dei bambini”. Nel corso del convegno i saluti della Consigliera d’amministrazione Cnpr Michela Benna, e gli interventi della Sen. Elena Leonardi, Membro Commissione Infanzia e Adolescenza, l’On. Valentina D’Orso, Membro Commissione Infanzia e Adolescenza, prof. Antonio Spadafora, professore ordinario di Istituzioni di diritto privato presso l’Università Roma Tre, prof. Giuseppe Noia, specialista ginecologia, Medicina Prenatale, dott. Michele Dotti, EducAttore, dott.ssa Elide M. Taviani, Direttivo Opera Nazionale Montessori, dott.ssa Cecilia Goloboff, Cooperazione educativa dell’Ambasciata di Francia. Sponsor: Assicurazioni Generali – Agenzia Corso Trieste Roma BCC Colli Albani – “Da oltre un secolo la banca del territorio” Media partner: Italpress, Askanews, Radio Radicale

Terme Chianciano, a caccia del record mondiale di canottaggio indoor

Terme Chianciano, a caccia del record mondiale di canottaggio indoorRoma, 30 nov. (askanews) – Terme di Chianciano, uno dei poli termali della Toscana, tra la Valdichiana e la Val d’Orcia, patrimonio dell’UNESCO, si appresta a ospitare una impresa sportiva: nel weekend del 2 e 3 dicembre, nella Palestra della Salute Terme di Chianciano “Institute for Health” dove si tenterà di battere il record mondiale di 24 ore al remoergometro (comunemente conosciuto con il termine “vogatore”).

Saranno impegnati per due giorni consecutivi anche di notte, gli atleti dello Small Team (massimo 10 persone, misto uomini e donne, età 30-39 anni), Chiara Sacco, Francesco Procaccianti, Brianne Bartolini, Nicoletta Casali, Francesca Santone, Guido Bonanomi, Massimiliano Guidi, Marco Raspa, Roberto Rozzato, Carlo Vanni, tutti campioni a livello nazionale e internazionale di rowing; si alterneranno alla voga per 24 ore senza far mai fermare la ventola del vogatore con tattiche perfezionate in lunghi allenamenti. Gli atleti stanno beneficiando delle facilities delle Piscine termali Theia, in cui si rigenerano ed effettuano attività e bagni defatiganti e rigeneranti, grazie alle proprietà dell’acqua bicarbonato solfato calcica delle piscine e al contempo si caricano di energia nella nella spa. Tutto accadrà nella Palestra della Salute Terme di Chianciano “Institute for Health”, nuovo polo dedicato al fitness e alla salute: la Palestra della Salute, oltre a essere aperta al pubblico tutto l’anno con formule individuali & family, nuovi e stimolanti corsi e metodi di allenamento, grazie all’utilizzo di strumentazioni di ultima generazione offre quotidianamente protocolli all’avanguardia nella riabilitazione e nella medicina sportiva.

One Health Forum, sostenibilità e doppio binario imprese-istituzioni

One Health Forum, sostenibilità e doppio binario imprese-istituzioniRoma, 30 nov. (askanews) – “L’Italia non può permettersi di avere un sistema istituzionale che rincorre le imprese”. Per questo, soprattutto sulla sostenibilità (e sulla salute) è necessario farle lavorare insieme. Si è svolta a Roma, a Palazzo Wedekind, con le parole di Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato della Repubblica, la due giorni del Forum One Health di Fortune Italia ideato con l’obiettivo di gettare le basi per costruire un approccio integrato che tenga conto della connessione tra salute umana, animale, ambientale. Oltre 40 gli interventi. In collegamento da Ginevra, Ruediger Krech, Director of the Health Promotion Department dell’Oms, è intervenuto sul ruolo degli attori del settore finanziario negli investimenti nella salute globale.

“È tempo che finanza ed health lavorino insieme”, ha spiegato. “Se vogliamo portare sostenibilità nei mercati finanziari dobbiamo parlare i linguaggi di finanza e mondo della salute. Unire ESG con l’H di health non è solo obbligo morale ma anche un contributo allo sviluppo sociale ed economico, offrendo triple opportunità di ritorno economico a livello di investimento”. Includere i criteri health nelle strategie Esg, spiega il dirigente dell’Oms, è un vantaggio per le aziende.  “Con una frazione del denaro costato con la pandemia, 11.000 mld di dollari, avremmo potuto eliminare la povertà globale: un esempio di cosa succede quando la salute non viene considerata”, spiega Krech. Nel 2030 potrebbe arrivare a 370 mld il bisogno di ‘funding’ della salute globale. “Senza il settore privato sarà impossibile raggiungere questo obiettivo. Ci sono esempi positivi dai modelli di investimento green che possono essere applicati per il settore della salute”.

Stiamo assistendo a una corsa tumultuosa di innovazione in sanità e medicina. Farmaci, tecnologie e dispositivi digitali che già stanno rivoluzionando la diagnosi, il trattamento o la gestione di numerose patologie. La sfida, si è detto durante la tavola del Forum One Health, è assicurare un accesso equo, sostenibile e uniforme a questa innovazione. Michelangelo Simonelli, Sr. Director Government Affairs Gilead Sciences Italia, racconta che ricerca e innovazione “sono nel nostro DNA. Siamo orgogliosi di dare una nostra testimonianza sul tema One Health. Gilead Sciences ha un grande impegno in termini di sostenibilità ambientale, è infatti al primo posto tra le aziende biotech più sostenibili al mondo, ma anche di innovazione e responsabilità sociale. La nostra ricerca innovativa, testimoniata da una pipeline con più di 50 molecole in diverse fasi di sviluppo e da 182 trial clinici con oltre 85.700 pazienti e 112 centri coinvolti fino al 2022, ha determinato il cambiamento radicale del corso di alcune malattie ritenute globali dalla stessa OMS, quali l’HIV e le epatiti, o miglioramento dello stato di salute in patologie difficili da trattare, prive di soluzioni terapeutiche, quali quelle relative all’ambito oncologico. Entro il 2030, puntiamo a rendere disponibili terapie trasformative con oltre 20 indicazioni, in grado di ridefinire gli attuali standard di trattamento per diversi tumori – tra cui altre forme di tumore della mammella, del polmone, della vescica e del colon-retto – e avere un impatto significativo per la vita di più di 400.000 pazienti. Ma parlare della salute dell’uomo implica parlare della salute di tutti gli uomini e per questo ci impegniamo con diverse iniziative di responsabilità sociale affinché i nostri farmaci raggiungano il maggior numero di pazienti in tutto il mondo e collaboriamo con tutti gli attori coinvolti nel sistema salute per affrontare in modo sinergico le sfide del settore con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita delle persone e dell’ambiente, in un’ottica di sostenibilità del nostro sistema sanitario universalistico”.

La complessità della sfida One Health passa anche dalle sfide per gli ecosistemi, dagli impatti sul clima e dalla necessità di sorvegliare, in ottica di prevenzione, non solo la salute umana, ma anche quella animale. Che ha un impatto gigantesco dal punto di vista della diffusione della malattia. Barbara Capacetti, Country medical director & vice president di Pfizer Italia, ricorda che per prepararsi a una potenziale pandemia la sorveglianza epidemiologica è fondamentale. Ma serve anche “rinforzare la capacità dei laboratori di poter sequenziare” i geni dei patogeni, per poter arrivare prima a una contromossa. “L’altro grande capitolo è quello dell’innovazione”. L’approccio One Health, che mette insieme salute umana, animale e ambientale, è “un gioco di connessione”. È proprio così: bisogna integrare competenze diverse, come quelle su vaccini e antibiotici, ma anche la preparazione e la responsabilità di istituzioni aziende e cittadini”. Nella settimana mondiale dedicata all’antimicrobico resistenza il tema non poteva non essere affrontato anche durante il Forum Health. Nella tavola moderata da Stefano Alessandro Inglese, health analyst di Fortune Italia, si è evidenziato come gli studi per i nuovi antibiotici si siano contratti. Ci sono solo 77 antibiotici allo studio in questo momento, ha ricordato Inglese. 

Matteo Bassetti, Professore Ordinario di Malattie Infettive Università degli Studi di Genova, dice che “se guardiamo indietro a quando ci furono le emergenze di microorganismi resistenti altri Paesi misero in pratica misure di contenimento e ebbero dei risultati. Noi no: abbiamo ancora grossi problemi con i super batteri. Spero e mi auguro che si parta da questo presupposto. In Italia la gestione della politica del farmaco è stata poco incentrata sui clinici. Io mi vergogno dei dati del mio Paese. Secondo me i dati del ministro, i dati Ocse, forse sottostimano l’antibiotico resistenza. I morti sono 30 mila, secondo uno studio”. Lucia Aleotti, Azionista e Membro CDA Menarini, dice che è “inutile girare intorno a un tema che tutti vedono dalla loro sfaccettatura. Oggi non voglio essere politically correct. Il tema è quello dei nuovi antibiotici per il paziente che ha un’infezione resistente e deve essere curato. Si fa un grande mescolio tra Amr e antibiotici”. Però il primo tema “non ha niente a che fare” con i nuovi antibiotici per il paziente che in questo momento – nonostante “l’infermiera si sia lavata le mani”, dice Aleotti facendo un esempio – ha preso un’infezione da patogeno resistente. “Il nostro impegno da qualche mese è per l’Ohiap (One health in all policy) – dichiara Leonardo Donato, editore di Fortune Italia. Occorre introdurre l’obbligatorietà dell’analisi di impatto One Health ampliando il concetto di Hiap già introdotto dal 2006 dalla comunità europea in tutte le attività legislative”.