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Tag: Sanremo 2023

Musetti vince il derby a Montecarlo, ora Djokovic

Musetti vince il derby a Montecarlo, ora DjokovicRoma, 12 apr. (askanews) – Tutto facile per Lorenzo Musetti nel derby italiano di Montecarlo. L’azzurro stacca il pass per il terzo turno (ottavi) del “Rolex Monte-Carlo Masters”, terzo Masters 1000 stagionale, dotato di un montepremi di 5.779.335 di euro, che si sta disputando sulla terra rossa del Country Club di Monte-Carlo, nel Principato di Monaco.

Il 21enne di Carrara, n.21 del ranking e 16 del seeding, dopo essersi sbarazzato con una certa autorità del serbo Kecmanovic, n.34 ATP (reduce dalla finale all’Estoril), si è aggiudicato in scioltezza per 60 60, in appena 50 minuti di partita, il derby azzurro di secondo turno contro Luca Nardi, 19enne di Pesaro, n.159 del ranking, promosso dalle qualificazioni (annullando due match-point al tedesco Otte, n.93 ATP, nel turno decisivo), che all’esordio aveva battuto la wild card monegasca Vacherot, n.357 del ranking, firmando la prima vittoria in un main draw “1000”, ottenuta alla seconda presenza dopo quella agli Internazionali BNL d’Italia dello scorso anno (sconfitto all’esordio dal britannico Norrie). Giovedì negli ottavi Musetti troverà dall’altra parte della rete il serbo Novak Djokovic, n.1 del tennis mondiale. Il 35enne di Belgrado – che a Monte-Carlo ha vinto nel 2013 e nel 2015 ed è stato finalista anche nel 2009 e nel 2012 – si è aggiudicato tutte e tre le sfide precedenti con il Next Gen toscano ma nell’unica giocata sulla terra, negli ottavi del Rolan Garros del 2021, Nole si è ritrovato sotto due set a zero prima di riuscire ad imporsi al quinto sul carrarino costretto a ritirarsi per infortunio sotto 4-0 nel set decisivo.

A Montecarlo Schwartzman si ritira, Sinner agli ottavi

A Montecarlo Schwartzman si ritira, Sinner agli ottaviRoma, 12 apr. (askanews) – Jannik Sinner vola agli ottavi del Masters di Monte-Carlo sfruttando il ritiro dell’argentino Diego Schwartzman, n°36 del ranking, che abbandona il campo a causa di un problema fisico con l’azzurro avanti 6-0, 3-1. Per Jannik ora la sfida con il polacco Hubert Hurkacz.

“Diego è una persona squisita, è difficile affrontare il tuo compagno di doppio – le parole di Sinner – Aveva tanti problemi alla spalla, gli auguro il meglio. Spero non sia nulla di serio. Non ho avuto tempo per prepararmi, sono contento di giocare davanti a tanti tifosi italiani. Faccio del mio meglio ogni volta che entro in campo, non mi sento a disagio sulla terra. Anche Hurkacz è mio grande amico, sono contento di affrontarlo. Ha vinto due partite toste, lui serve bene. Vediamo cosa succederà”

Il Fondo monetario internazionale ha chiesto politiche di bilancio restrittive

Il Fondo monetario internazionale ha chiesto politiche di bilancio restrittive




Il Fondo monetario internazionale ha chiesto politiche di bilancio restrittive




















Roma, 12 apr. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale ribadisce la tesi secondo cui in questa fase le politiche di bilancio dei Paesi devono essere impostate con una intonazione restrittiva, per evitare di interferire con la lotta inflazionistica che stanno portando avanti le Banche centrali con l’inasprimento monetario. Ma nell’ultimo Fiscal Monitor, il rapporto pubblicato in occasione delle assemblee primaverili a Washington l’istituzione riconosce che le prospettive di breve termine sono “complesse”.

I rischi sono infatti “elevati”, e se le turbolenze finanziarie delle passate settimane dovessero “mutare in crisi sistemiche, la politica di bilancio potrebbe dover intervenire velocemente per facilitarne la risoluzione. Se l’attività economica dovesse indebolirsi in maniera consistente e la disoccupazione dovesse salire – avverte il Fmi – i governi dovranno consentire agli stabilizzatori automatici di lavorare, ad esempio consentendo aumenti dei deficit con l’aumento delle spese per sussidi o con il calo del gettito fiscale, specialmente se le pressioni inflazionistiche risultassero sotto controllo e vi fossero margini di bilancio”. Secondo il Fmi, più a breve termine la priorità resta quella di ridurre le vulnerabilità sui debiti e ripristinare margini di bilancio. Per l’immediato, comunque, “molti paesi necessitano di una politica monetaria restrittiva per supportare l’attuale processo disinflazionistico, specialmente se l’elevata inflazione si dimostrasse più persistente. Una politica di bilancio più rigorosa – sostiene il Fmi – consentirebbe alle banche centrali di alzare i tassi di interesse meno di quanto dovrebbero fare altrimenti”.

Mattarella: la pace tra i popoli va costantemente difesa

Mattarella: la pace tra i popoli va costantemente difesa




Mattarella: la pace tra i popoli va costantemente difesa




















Roma, 12 apr. (askanews) – “Sappiamo che la pace tra i popoli non è mai garantita per sempre come dimostra il conflitto in Ucraina, deve essere costantemente difesa”. Lo ha detto il Presidente dellaRepubblica Sergio Mattarella alla celebrazione del Centenario della fondazione del Gruppo delle Medaglie d’oro al Valor Militare d’Italia insieme al ministro della Difesa Guido Crosetto.

E’ la lezione della stagione perenne dei doveri senza cui nessuna comunità può progredire”, ha aggiunto manifestando la riconoscenza della Repubblica ai decorati “eroi di cui la Repubblica è orgogliosa: mantenere vivo il senso dell’amor di patria è un esempio e un’esortazione per le giovani generazioni. I valori costituzionali di libertà, uguaglianza, democrazia e pace che con grande sacrifici avete difeso sono al centro della vita della nostra comunità. Le 2604 medaglie sono il contributo alla costruzione di questa Italia, non occorre evocare i terribili anni dei conflitti militari mondiali, la guerra di liberazione, le missioni di pace, quella del contrasto alla criminalità, della lotta al terrorismo per sottolineare il valore di atti e di comportamenti eroici. La lotta quotidiana alla criminalità, l’impiego di unità militari nell’ambito delle iniziative della comunità internazionale, per la difesa della pace e del diritto, sono realtà che caratterizzano il nostro presente e che non verranno meno negli anni a venire”, ha concluso il capo dello Stato.

La Cina imporrà una no-fly Zone su Taiwan. Borrell (Ue) rinvia la visita causa Covid

La Cina imporrà una no-fly Zone su Taiwan. Borrell (Ue) rinvia la visita causa Covid




La Cina imporrà una “no-fly zone” su Taiwan. Borrell (Ue) rinvia la visita causa Covid




















Roma, 12 apr. (askanews) – L’alto rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, ha annunciato oggi di dover rinviare la sua visita in Cina poiché è risultato positivo a un testo per il Covid-19. Borrell avrebbe dovuto visitare la Cina dal 13 al 15 aprile. “Sono risultato positivo al Covid-19 e quindi purtroppo dovrò posticipare la mia visita in Cina”, ha confermato Borrell su Twitter. Il funzionario europeo ha aggiunto che si sente bene e non ha sintomi della malattia.

Intanto si è saputo che la Cina imporrà domenica una no-fly zone nel Nord dell’isola di Taiwan a causa delle “attività spaziali”, che limiteranno i voli. L’ha riferito oggi il ministero dei Trasporti taiwanese. “La Cina ha implementato unilateralmente una no-fly zone sulle zone di convergenza di molte rotte internazionali sulla base di ‘attività spaziali’”, ha affermato il ministero, aggiungendo che la chiusura della zona durerà 27 minuti, dalle 9:30 alle 9:57 locali (dall’03:30 all’03:57 in Italia), domenica.In un primo momento l’agenzia di stampa Reuters aveva scritto che la Cina si preparava a chiudere “lo spazio aereo a nord di Taiwan da domenica a martedì 18 aprile. Ma in seguito la notizia è stata ridimensionata e apparentemente non sarebbe collegata alle grandi manove con cui la Cina sta testando l’accerchiamento dell’isola.

Pechino ha originariamente annunciato una chiusura di tre giorni, modificando successivamente i suoi piani dopo le obiezioni di Taipei. Il ministero dei Trasporti aveva informato la Cina che il provvedimento “causerà enormi e inutili rischi ai voli nella regione, e danneggerà i diritti e gli interessi dell’aviazione internazionale”.Un portavoce del governo giapponese in precedenza aveva affermato che il suo governo era stato informato dell’istituzione di una no-fly zone di tre giorni. “Le autorità cinesi ci hanno informato della designazione di un’area che potrebbe influire sulla sicurezza del volo aereo a causa delle attività aerospaziali dal 16 al 18 aprile”, ha affermato Hirokazu Matsuno.

 

Dl Cutro,Governo: Ue non ci lasci soli. Verso ok parte proposte Lega

Dl Cutro,Governo: Ue non ci lasci soli. Verso ok parte proposte Lega




Dl Cutro,Governo: Ue non ci lasci soli. Verso ok parte proposte Lega




















Roma, 12 apr. (askanews) – Verso una stretta sui permessi di soggiorno per minori non accompagnati al compimento dei 18 anni, l’arresto consentito entro le 48 ore dal fatto per chi compie violenze su persone o cose nei Cas e nei Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo Cara, paletti ancora più stringenti sui casi di cessazione dello status di rifugiato e di protezione sussidiaria per chi rientra nel proprio Paese di origine. Sono alcuni degli emendamenti al dl Cutro presentati dalla Lega a cui il governo ha dato parere positivo in commissione Affari costituzionali del Senato.

Nella seduta di questa mattina della commissione, il sottosegretario agli interni, Nicola Molteni, si è espresso sulle restanti proposte di modifica presentate dai senatori, circa una settantina. Sinora infatti erano stati esaminati gli emendamenti fino all’articolo 3 in materia di flussi di ingresso legali di lavoratori stranieri. Questo in attesa che il governo presenti il pacchetto di modifiche annunciate su cui sta lavorando e che dovrebbero essere depositate in serata, alla ripresa dei lavori della commissione. “Sono al vaglio dei pareri degli altri ministeri e del Mef” e “si attende la bollinatura che dovrebbe arrivare nel pomeriggio”, ha spiegato Molteni, il quale ha assicurato che “la maggioranza è coesa e c’è piena condivisione di quello che deve essere fatto” e ha aggiunto che “in questo momento di crisi acuta di emergenza” devono essere messi “in campo tutti gli strumenti utili” in attesa che arrivi “il sostegno in modo particolare delle istituzioni comunitarie che non possono lasciare l’Italia da sola a gestire questo fenomeno strutturale”.

Tornando ai pareri forniti sugli emendamenti depositati dai senatori, semaforo verde da parte di esecutivo e relatore è arrivato su 4 testi della Lega e su uno di Fi-Fdi (che riguarda i datori di lavoro agricoli in merito agli ingressi di lavoratori). Il Carroccio ha visto accantonare anche altre 8 sue proposte (sulle 21 complessivamente presentate). Sono solo due gli ‘accantonati’ tra i banchi dell’opposizione, entrambi i testi di M5S, tra cui la proposta, ha spiegato Alessandra Maiorino, che mira a tutelare “le vittime di matrimoni forzati o potenziali vittime che possono ricevere immediatamente dopo la denuncia di violenza subita il permesso di soggiorno. Quello che non è stato fatto per Saman”, la giovane di origine pakistana che sarebbe stata uccisa dai familiari.

Molteni ha infine chiesto la trasformazione di alcuni emendamenti in ordini del giorno. Tra questi la proposta del Carroccio di istituire presso il Viminale una struttura di missione in materia di politiche di integrazione dei cittadini stranieri presenti regolarmente sul territorio italiano e un testo del Pd (analoghe richieste erano state fatte da Fi e anche da M5s e Avs) per destinare 176 milioni in più per il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo per finanziare ulteriori 4mila posti per l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati e 1000 posti per l’accoglienza di persone disabili o con disagi.

La Cina al centro della diplomazia: dal Medio Oriente all’Ucraina

La Cina al centro della diplomazia: dal Medio Oriente all’Ucraina




La Cina al centro della diplomazia: dal Medio Oriente all’Ucraina



















Roma, 12 apr. (askanews) – Una Cina di lotta e di governo, si potrebbe dire parafrasando una vecchia formula della politica: mentre “circonda” Taiwan con preoccupanti manovre militari, Pechino si propone come nuova capitale diplomatica del mondo. Un equilibrismo che le è riuscito piuttosto bene per quanto riguarda il Medio Oriente, mentre per capire l’effetto sulle relazioni con un player globale l’Europa dovremo attendere ancora un po’.

Non solo. Pechino ha anche rimesso il suo naso in America latina, con la visita in corso del presidente brasiliano Lula. E si ragiona di una ricalendarizzazione del viaggio nella Repubblica popolare del segretario di Stato Usa Antony Blinken, precedentemente previsto e cancellato a causa della crisi del “pallone” cinese che ha sorvolato diversi stati americani tra gennaio e febbraio di quest’anno. Sarebbe, in effetti, un passo importante verso un possibile nuovo summit tra il presidente cinese Xi Jinping e il capo dello stato Usa Joe Biden. Il successo più evidente della diplomazia cinese, in questo primo scorcio del 2023, è stata la ripresa dei rapporti diplomatici tra due pluridecennali e acerrimi nemici nel mondo musulmano: il paese leader del mondo sciita, l’Iran, e il regno custode dei Luoghi sacri dell’Islam, l’Arabia saudita. Un riconoscimento reciproco che è stato fortemente sospinto dalla diplomazia della Cina e non a caso sancito con una storica firma a Pechino.

Più articolata la questione con l’Europa. Pechino è stata molto frequentata negli ultimi mesi da leader di grandi paesi europei. Alla fine dello scorso anno, il primo a recarvisi è stato il cancelliere tedesco Olaf Scholz; poi è arrivato alla fine del mese scorso il presidente del governo spagnolo Pedro Sanchez. Infine, la settimana passata è toccato al presidente francese Emmanuel Macron, scortato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. L’Ue, inoltre, tornerà a Pechino con Josep Borrell, il capo della diplomazia di Bruxelles, anche se la data è da definire: la visita era stata annunciata per il 13-15 aprile, ma l’Alto rappresentante della politica estera europea è risultato positivo al Covid-19 e dovrà quindi attendere. Da un punto di vista economico, queste visite sono state un evidente successo, non però scevro da un’inquietudine. In effetti, l’Europa segna con questi approcci una differenza con l’alleato statunitense, che invece sembra più interessato a un “disaccoppiamento” (“decoupling”) economico con Pechino. Una prospettiva, questa, che non può essere accettata dai due estremi del continente euroasiatico, consapevoli che i loro destini sono stati per tutta la storia intrecciati e lo saranno sempre di più.

Ma questa è un’esigenza che entra fortemente in frizione con l’approccio Usa. Macron, tornato da Pechino, ha creato un pandemonio dichiarando ai giornali francesi che l’Europa non deve diventare “vassalla” degli Stati uniti e non deve farsi coinvolgere in un eventuale conflitto su Taiwan tra la Cina e gli Usa, per il quale “non avrebbe il tempo, i mezzi, l’economia”, mentre “diventerà il terzo polo (dell’ordine mondiale, ndr.) se solo avrà pochi anni per sviluppare” questo progetto. Il punto di caduta, però, per Macron e per l’Europa, è l’atteggiamento della Cina rispetto alla guerra in Ucraina. Dall’inizio del conflitto, l’Europa ha sollecitato Pechino a esercitare la sua influenza su Mosca per aprire una via di dialogo. Per un anno, la Cina si è limitata a non aiutare militarmente la Russia, né a condannarla, ma non si è presentata come possibile mediatrice. Ma il 24 febbraio 2023 ha presentato il suo “position paper” in 12 punti sul conflitto ucraino e Xi Jinping è andato a proporlo a Vladimir Putin, che l’ha apprezzato. Invece, il presidente cinese non ha ancora parlato con il leader ucraino, Volodymyr Zelinsky, che sentirà “quando ci saranno le condizioni”, secondo quanto ha chiarito il ministero degli Esteri cinese.

Gli Usa hanno sostanzialmente snobbato lo sforzo cinese, non così Macron. Che, incontrando Xi nel suo vertice, gli ha detto di sapere di poter “contare su di lui per riportare la Russia alla ragione”. E la stessa von der Leyen ha sollecitato il presidente cinese ad assumere un ruolo negli sforzi per aprire una via politica per uscire dal conflitto. Ora, però, Pechino dovrà essere capace di riequilibrare la sua posizione tra Mosca e Kiev, se davvero vuole svolgere un ruolo di mediazione. La Cina, storicamente, non apprezza le destabilizzazioni: potendo contare sulla sua massa d’urto, si vede come baricentro (il nome della nazione, “Zhongguo”, vuol dire appunto “Paese del Centro”) di un equilibrio su di lei basato. In linea con questa tradizione, Xi ha lanciato dal suo primo mandato (da ottobre dello scorso anno è entrato in un inedito terzo mandato) l’Iniziativa Belt and Road per l’apertura delle Nuove Vie della Seta. L’azione mediatrice di Pechino, in questo senso, è globale, non solo incentrata sugli equilibri euroasiatici. Secondo il Mercator Institute, nel solo 2017 era impegnata nella mediazione di nove conflitti rispetto ai tre del 2012, prima che Xi diventasse il leader del paese. Inoltre la Cina è diventata uno dei massimi contributori di forze di peacekeeping Onu. L’approccio diplomatico cinese rivendica di essere “quello della non interferenza negli affari interni degli altri paesi, di non riempire i vuoti di potere altrui o di cercare l’egemonia”, ma di essere quello che “promuove dialogo e consultazioni per risolverele questioni”, come ha spiegato Zhu Weilie, direttore dell’Istituto di studi sul Medio Oriente presso l’Università internazionale di Shanghai al Global Times, facendo riferimento alla mediazione Teheran-Riyad. Certo, un’eccezione è quella rappresentata da Taiwan. L’isola è considerata da Pechino parte integrante del proprio territorio e Xi ha chiarito in maniera lampante che la Cina non rinuncerà mai all’uso della forza per riprendersela, pur preferendo la via pacifica, e ha ordinato alle forze armate di esser pronta a un’eventuale invasione entro il 2027. L’equilibrio, insomma, non è per la Cina a portata di mano, quanto meno a livello globale. A est Pechino si trova a dover affrontare una politica di contenimento promossa dagli Stati uniti, che vedono in Pechino il loro avversario strategico e prospettico per l’egemonia. I paesi vicini alleati di Washington – Giappone, Corea del Sud e le Filippine, appena tornate nelle braccia americane – si stano armando su input di Washington e stanno integrando le loro capacità militari, anche con l’ausilio dell’Australia e della Gran Bretagna. Inoltre, a sud c’è l’India, con cui Pechino ha aperta una caustica disputa territoriale e una storica ostilità. Questo è il punto debole che impedisce alla Cina una diplomazia che non sia presbite: funziona da lontano, ma non altrettanto nelle sue prossime vicinanze. (di Antonio Moscatello)

Spazio, ministro Urso all’Esa per progetto Iride con le imprese

Spazio, ministro Urso all’Esa per progetto Iride con le imprese




Spazio, ministro Urso all’Esa per progetto Iride con le imprese



















Milano, 12 apr. (askanews) – Nella giornata internazionale dell’esplorazione spaziale umana il ministro delle Imprese e del Made in Italy, con delega alle politiche spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso ha fatto visita al Centro europeo per l’osservazione della Terra (ESRIN) dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) di Frascati, partecipando all’evento di presentazione delle imprese che realizzeranno il progetto IRIDE, la costellazione satellitare italiana che sarà realizzata entro il 2026, con il supporto dell’ESA e dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e grazie alle risorse del PNRR. 

In particolare IRIDE diventerà il più importante programma satellitare per l’osservazione della Terra in orbita bassa e offrirà 8 macro servizi relativi al monitoraggio marino e costiero, alla qualità dell’aria, al monitoraggio dei movimenti del terreno, alla copertura del suolo, all’idro meteo clima, al monitoraggio delle risorse idriche, alla gestione delle emergenze e alla sicurezza, fornendo dati analitici per lo sviluppo di applicazioni commerciali da parte di startup, piccole e medie imprese e industrie di settore. Durante la cerimonia l’astronauta italiano dell’ESA Luca Parmitano ha svelato il logo vincitore di IRIDE, concorso votato dai cittadini e lanciato online con l’obiettivo di trovare il simbolo che rappresenterà la prossima costellazione satellitare.

“Oggi diamo realtà al progetto IRIDE – afferma il ministro Urso nel suo intervento – un risultato che è il primo dei traguardi stabiliti dal PNRR: l’invito ora è di lavorare con costanza e con il massimo impegno affinché l’Italia possa usufruire della costellazione IRIDE dal 2026. La presenza a questo evento di tutta la filiera che parteciperà alla realizzazione della costellazione satellitare conferma l’ampia collaborazione in questo progetto che avrà ricadute importanti sull’intero territorio italiano. Il nostro Paese e l’Europa ci guardano e sono sicuro che grazie alla nostra esperienza scientifica, tecnologica e industriale, l’Italia saprà, anche in questo frangente, essere all’altezza delle aspettative”.

Italgas, inaugurato primo impianto di biometano collegato a rete

Italgas, inaugurato primo impianto di biometano collegato a rete




Italgas, inaugurato primo impianto di biometano collegato a rete




















Milano, 12 apr. (askanews) – È stato inaugurato presso lo stabilimento delle Distillerie Bonollo di Conselve (Padova), il primo impianto di produzione di biometano allacciato direttamente alla rete di distribuzione di Italgas, il primo in Italia a servizio di una distilleria di grappa. Il nuovo impianto, costato circa 3 milioni di euro, produce biometano a partire dai residui liquidi delle attività di distillazione per un quantitativo medio giornaliero di 10.000 metri cubi e un complessivo annuo di circa 2,5 milioni di metri cubi, corrispondente ai consumi medi di circa 3.000 famiglie. Un risultato reso possibile dall’incontro tra l’approccio produttivo di Bonollo, ispirato ai principi dell’economia circolare e dello “zero waste”, e la trasformazione digitale della rete di distribuzione di Italgas, elemento abilitante per lo sviluppo dei gas rinnovabili. L’opera, nel suo complesso, ha richiesto 16 mesi di lavorazioni necessarie a effettuare l’upgrade tecnologico del precedente impianto di produzione di biogas e alla costruzione del collegamento per l’immissione del biometano nella rete Italgas. Il collegamento delle Distillerie Bonollo alla rete di distribuzione è gestito grazie a una tecnologia digitale all’avanguardia sviluppata in house da Italgas. Si tratta dell’applicativo Dana (Digital Advanced Network Automation) che consente la gestione da remoto del punto di immissione. L’iniziativa allinea l’Italia alle best practice di Francia e Germania, primi Paesi in Europa per connessioni al network di distribuzione, ed è coerente con il percorso tracciato dal REPowerEU che indica nel biometano la fonte di energia destinata a sostituire il 25% del gas naturale proveniente dalla Russia. In Italia oggi la produzione di biometano copre il 5% del fabbisogno, l’obiettivo è di arrivare al 15% entro il 2030. Per incentivare lo sviluppo e l’allaccio di nuovi impianti Italgas auspica che vengano ribaltate le proporzioni degli oneri di allaccio oggi per l’80% a carico del produttore e per il 20% della società di distribuzione. “Ogni metro cubo di biometano qui ottenuto – dichiara Elvio Bonollo – è un ulteriore frutto della generosità della vite, in una filiera che dopo l’ottenimento del vino in cantina, trova in Bonollo la massima espressione in termini di economia circolare attraverso l’estrazione e la valorizzazione di preziosi sottoprodotti in una logica zero waste, contribuendo alla decarbonizzazione dei consumi”. “Il biometano – ha spiegato l’Amministratore Delegato di Italgas Reti, Pier Lorenzo Dell’Orco – è una fonte rinnovabile già ‘matura’, ampiamente disponibile e in grado di dare un importante contributo alla transizione ecologica. È per questo che nel Piano Strategico 2022-2028 abbiamo destinato rilevanti investimenti per favorire la connessione di nuovi impianti al network di distribuzione. L’impianto delle Distillerie Bonollo Umberto è il primo collegato direttamente alla rete di distribuzione di un settore industriale molto importante per l’economia del territorio, a cui altri operatori del settore possono ispirarsi per un approccio sempre più sostenibile”. Italgas investirà 8,6 miliardi di euro al 2028, di cui 5 miliardi per l’ammodernamento e digitalizzazione della rete per il trasporto di gas diversi dal metano e punta ad arrivare a 150 impianti di produzione di biometano da fonti agricole o rifiuti allacciati entro il 2028.

Lombardia, mezzi pubblici gratis per militari e forze dell’ordine

Lombardia, mezzi pubblici gratis per militari e forze dell’ordine




Lombardia, mezzi pubblici gratis per militari e forze dell’ordine




















Milano, 12 apr. (askanews) – Mezzi di trasporto pubblico gratuiti per i membri delle forze dell’ordine e delle forze armate in Lombardia. Lo prevede un’intesa firmata oggi in Regione che mira a tutelare viaggiatori e personale di bordo. L’hanno firmata il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e gli assessori regionali Romano La Russa (Sicurezza, Protezione Civile) e Franco Lucente (Trasporti e Mobilità Sostenibile) oltre ai rappresentanti di forze dell’ordine e forze armate. Regione Lombardia ha stanziato per questo obiettivo 6.100.000 euro per il 2023 da destinare alle aziende che consentono la circolazione gratuita.

Il protocollo sottoscritto con le forze dell’ordine consente la circolazione a titolo gratuito agli agenti e ufficiali sui servizi ferroviari regionali, automobilistici interurbani e di navigazione sul lago d’Iseo nonché sui servizi automobilistici urbani e metropolitani qualora non già concessa da specifiche leggi o regolamenti. Il protocollo con le forze armate consente la circolazione a titolo gratuito ad ufficiali, sottoufficiali e militari di truppa sui treni del servizio ferroviario regionale. I rappresentanti delle forze dell’ordine e delle forze armate – prevede il protocollo sottoscritto – devono presentarsi al personale di bordo, al momento della salita su un mezzo o un convoglio di trasporto pubblico, indicando la tratta percorsa e l’ubicazione a bordo del mezzo e devono fornire assistenza al personale di bordo in caso di necessità di accertamento di identità o per interventi di ripristino dell’ordine pubblico.

“La presenza dei militari sui mezzi di trasporto – ha detto il presidente Fontana – è un segno concreto dell’attenzione di Regione Lombardia sul tema della sicurezza. I 6 milioni di euro che annualmente investiamo per consentire alle Forze dell’ordine e alla Forze armate di muoversi gratuitamente sui mezzi pubblici ci consentono far viaggiare gli utenti e il personale di bordo con maggiore tranquillità. Un vero e proprio servizio alla comunità svolto con professionalità, competenza e spirito di sacrificio”.